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0-TESTO COMPLETO.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione III: Attività per progetti<br />

b) Verranno inoltre valutate le ampiezze e le latenze dei potenziali visivi<br />

(VEPs) ogni 12 mesi. Tali potenziali sono infatti precocemente alterati in<br />

pazienti con SM, in relazione alla degenerazione delle fibre del nervo ottico.<br />

Valutazioni di imaging<br />

a) La quantificazione della degenerazione del nervo ottico verrà ottenuta<br />

all’inizio del trattamento e ogni 12 mesi mediante tomografia a coerenza<br />

ottica (OCT). Tale metodica è stata recentemente individuata come particolarmente<br />

sensibile per tale scopo. Inoltre, alterazioni dell’OCT sono state convincentemente<br />

associate alla presenza di atrofia cerebrale in pazienti con SM.<br />

b) Tutti i pazienti verranno inoltre sottoposti a quantificazione del residuo<br />

urinario post-minzionale mediante ecografia pelvica all’inizio del trattamento<br />

e ogni 12 mesi. Anche in pazienti che non lamentano alterazioni minzionali,<br />

l’entità del residuo urinario tende ad aumentare con la progressione<br />

della malattia ed è un indizio utile del grado di danno degenerativo della via<br />

corticospinale.<br />

c) Indicazioni precise sull’entità del danno neurodegenerativo verranno<br />

infine ottenute mediante RMN dell’encefalo e del midollo cervicale attraverso<br />

la misurazione del grado di atrofia cerebrale e midollare. Tali esami verranno<br />

effettuati al momento della diagnosi e ogni 12 mesi.<br />

Tutte le informazioni acquisite nel corso dello studio clinico verranno<br />

immagazzinate mediante l’aiuto di una cartella elettronica (I-Med) e richiamate<br />

al momento dell’analisi statistica.<br />

Sempre all’interno dell’U.O.2, il Laboratorio di Neuroimmunologia della<br />

<strong>Fondazione</strong> <strong>Santa</strong> <strong>Lucia</strong> studierà il ruolo del sistema endocannabinoide nella<br />

regolazione della risposta immunitaria nei soggetti sani e nei pazienti affetti<br />

da Sclerosi Multipla con le diverse forme della malattia.<br />

Gli (endo)cannabinoidi naturali, quali il D 9 -tetraidrocannabinolo (THC)<br />

e l’anandamide (AEA), modulano la funzione delle cellule del sistema immunitario,<br />

ed è noto che questi composti hanno effettivamente un potenziale<br />

terapeutico per il trattamento di diverse malattie infiammatorie. Abbiamo<br />

precedentemente dimostrato in alcuni studi, effettuati però sul modello<br />

murino, che l’anandamide, attraverso il legame con i recettori CB2 espressi<br />

dalle cellule del sistema immunitario, ha un effetto principalmente soppressorio.<br />

Tuttavia, questi studi hanno valutato l’effetto dell’anandamide sulla<br />

popolazione totale dei linfociti, suddivisi grossolanamente in linfociti B e T.<br />

In realtà la complessità del sistema immunitario è tale per cui l’identificazione<br />

di popolazioni funzionalmente omogenee di linfociti richiede l’uso<br />

simultaneo di diversi marcatori. Ad esempio, è noto che nelle malattie<br />

autoimmuni solo alcune sottopopolazioni linfocitarie sono coinvolte nella<br />

patogenesi: nel caso della Sclerosi Multipla, è stato dimostrato che vi è un<br />

aumento dei linfociti CD4+ effettori che producono IL-17, una citochina<br />

proinfiammatoria, mentre sono diminuiti i linfociti T regolatori dotati della<br />

più potente attività soppressoria, che esprimono il marker CD39. Dunque, è<br />

necessario eseguire studi più dettagliati per identificare con precisione il<br />

bersaglio cellulare dell’anandamide.<br />

810 2009

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