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0-TESTO COMPLETO.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione III: Attività per progetti<br />

UNITÀ OPERATIVE COINVOLTE<br />

U.O.1 – Dipartimento di Medicina Sperimentale Scienze Biochimiche,<br />

Università di Perugia – Aldo Orlacchio<br />

U.O.2 – Laboratorio di Neurogenetica, <strong>Fondazione</strong> <strong>Santa</strong> <strong>Lucia</strong>, Roma –<br />

Antonio Orlacchio<br />

U.O.3 – Laboratorio di Neurologia Clinica e Comportamentale, <strong>Fondazione</strong><br />

<strong>Santa</strong> <strong>Lucia</strong>, Roma – Carlo Caltagirone<br />

U.O.4 – S.S. Ambulatoriale di Diabetologia, Perugia –<br />

Massimo Massi Benedetti<br />

U.O.5 – Sezione di Gerontologia e Geriatria, Policlinico Monteluce, Perugia –<br />

Patrizia Mecocci<br />

DESCRIZIONE DEL PROGETTO<br />

Precedenti conoscenze disponibili sull’argomento<br />

Questo progetto parte dall’evidenza clinica e sperimentale di un legame<br />

tra Morbo di Alzheimer (MA) e Diabete Mellito (DM). Studi recenti hanno<br />

infatti dimostrato che il DM di tipo II si presenta spesso in associazione con<br />

demenza e disturbi cognitive (es. MA e demenza vascolare). Sebbene le basi<br />

molecolari di questa correlazione risultino ancora sconosciute, alcuni fattori<br />

di rischio sono ben noti. È noto infatti che i fattori vascolari come l’ipertensione<br />

correlano sia con il DM che con malattie cerebrovascolari a loro<br />

volta associate a demenza. Anche l’iperglicemia sembra avere, fra i suoi<br />

effetti collaterali, tossicità cerebrale generata dal glucosio stesso. La stessa<br />

insulina sembra essere determinante. Basti ricordare il suo ruolo nella<br />

modulazione sinaptica, nell’apprendimento e nella memoria nonché gli<br />

effetti generati da alterazioni del suo meccanismo di trasduzione del segnale<br />

che la coinvolgono chiaramente nel MA e nell’invecchiamento del cervello.<br />

Infatti l’insulina regola il metabolismo del b-amiloide e della proteina Tau,<br />

per cui alterazioni della sua omeostasi possono influire sulla formazione<br />

delle placche amiloidi [Sun et al. (2006), Drugs T.; Prince et al. (2003), Hum<br />

Mut]. Numerosi studi hanno dimostrato un elevato incremento di molte glicoidrolasi<br />

lisosomiali (soprattutto quelle coinvolte nel metabolismo dei glicosaminoglicani)<br />

nel siero di pazienti con DM [Straface et al. (2005), FEBS<br />

Lett]. Recentemente nel laboratorio di Aldo Orlacchio dell’Università di<br />

Perugia è stato dimostrato un drastico aumento dell’attività enzimatica di<br />

alcune glicoidrolasi lisosomiali (a-mannosidasi, b-esosaminidasi e b-galattosidasi)<br />

e una diminuzione della proteasi lisosomiale Catepsina D nei fibroblasti<br />

di pazienti affetti da MA [Emiliani et al. (2003) JBC; Urbanelli et al.<br />

(2006) Neurobiology of Aging]. Osservazioni simili sono arrivate da numerosi<br />

altri laboratori [Goi et al. (2000), Metabolism].<br />

Malgrado la disponibilità di queste informazioni, a tutt’oggi non sono<br />

presenti criteri che permettono di diagnosticare in un paziente la presenza<br />

di MA e DM contemporaneamente.<br />

688 2009

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