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0-TESTO COMPLETO.pdf - Fondazione Santa Lucia

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REG.16 – Determinanti genetici e fattori modulatori nelle malattie neurodegenerative…<br />

U.O.4 – Laboratorio di Neurologia Sperimentale<br />

Nicola Biagio Mercuri<br />

Contributo specifico fornito al progetto<br />

Il principale obiettivo della nostra U.O. è dedicato alla possibile identificazione<br />

di nuovi marker biologici di malattia di Alzheimer (AD) mediante lo studio<br />

di un modello sperimentale di AD con un approccio sia elettrofisiologico<br />

che comportamentale.<br />

Lo scopo di tale ricerca è di accrescere le nostre conoscenze circa i meccanismi<br />

cellulari e molecolari che mediano la morte neuronale in questa<br />

malattia degenerativa, ed è mirato alla possibile identificazione di nuovi<br />

markers biologici di malattia. Infatti, le modalità d’azione dei fattori che<br />

determinano la predisposizione ad ammalarsi di AD non sono ancora conosciute.<br />

Inoltre, non sono ancora pienamente comprese le modificazioni funzionali<br />

che possono condurre alla precoce identificazione dei pazienti affetti<br />

da questa malattia. Pertanto, verranno condotti esperimenti su preparati, slices,<br />

di corteccia cerebrale ed ippocampale prelevati da topi transgenici. Si<br />

eseguiranno test comportamentali oltre a registrazioni elettrofisiologiche e<br />

microfluorimetriche, nelle aree cerebrali più colpite da tale malattia neurodegenerativa<br />

(ippocampo e corteccia).<br />

L’identificazione di markers di malattia sul modello animale potrebbe<br />

risultare utile nel riconoscere simili alterazioni nei soggetti affetti.<br />

Metodologia<br />

Popolazione oggetto di studio – Per il nostro studio utilizzeremo dei topi<br />

transgenici Tg2576 che sovra-esprimono il gene umano mutato (mutazione<br />

svedese) che codifica per la proteina APP (hAPPswe). A seguito di tale mutazione<br />

questi animali mostrano dei livelli elevati di accumulo della proteina b-<br />

amiloide nel sistema nervoso centrale. All’età di 12 mesi, i topi presentano<br />

aggregati b-amiloidi in ippocampo e corteccia (placche) insieme ad alterazioni<br />

cognitive da attribuire principalmente ad una disfunzione del lobo temporale<br />

mediano.<br />

Studio elettrofisiologico – Gli esperimenti saranno condotti su preparati di<br />

corteccia e di ippocampo. Gli animali saranno anestetizzati e sacrificati per<br />

decapitazione, dopodiché il cervello verrà rimosso dal cranio al fine di ottenere<br />

fettine dello spessore di 0.25-0.30 mm, mediante un vibratomo.<br />

Registrazioni in patch clamp – Le fettine verranno messe in una cameretta<br />

di perfusione posta sopra ad un microscopio ottico, provvisto di sistema di<br />

visualizzazione dei neuroni all’infrarosso e videocamera per microfluorimetria.<br />

Le registrazioni elettrofisiologiche verranno condotte con la tecnica del<br />

patch clamp, in configurazione whole cell, mediante elettrodi di vetro. Le correnti<br />

cellulari verranno acquisite mediante un amplificatore Axopatch 1D fil-<br />

2009 685

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