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0-TESTO COMPLETO.pdf - Fondazione Santa Lucia

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vengono somministrati longitudinalmente all’asse corporeo. La maggior parte<br />

degli studi sul fenomeno della discriminazione di distanza, hanno seguito la<br />

tradizione degli studi comportamentali e psicofisici. I correlati neurali del<br />

fenomeno sono stati sino ad ora scarsamente indagati.<br />

In un recente studio Spitoni e coll. [submitted] hanno utilizzato la risonanza<br />

magnetica funzionale per misurare l’attivazione corticale durante l’effettiva<br />

esecuzione del giudizio di distanza e di morbidezza, in un gruppo di<br />

soggetti normali. L’idea di base è che, poiché i due compiti si basano su processi<br />

cognitivi in parte diversi, la loro esecuzione dovrebbe attivare aree<br />

diverse, quali la corteccia somatosensoriale primaria e secondaria nel giudizio<br />

di morbidezza ed aree parietali più posteriori nel giudizio di distanza. I risultati<br />

dello studio hanno messo in luce che i due processi utilizzano network<br />

neurali non totalmente sovrapponibili, suggerendo che per effettuare un giudizio<br />

di “ spazialità ” sul corpo sono utilizzati meccanismi più complessi.<br />

All’interno di questo filone di studi si situa il lavoro sui fenomeni di plasticità<br />

corticale in soggetti con allungamento chirurgico degli arti. Un lavoro di<br />

Di Russo et al. [2006] ha messo in luce che in due soggetti acondroplasici sottoposti<br />

ad allungamento degli arti inferiori, la rappresentazione corticale dei<br />

distretti corporei allungati subisce un significativo spostamento durante la<br />

fase di allungamento. Tale modificazione ritorna come prima dell’operazione<br />

ad allungamento completato, suggerendo e confermando la capacità plastica<br />

del cervello.<br />

L’obiettivo del nostro nuovo lavoro è quello di indagare se i pazienti sottoposti<br />

ad allungamento delle braccia mantengano inalterati i processi di discriminazione<br />

tattile (di distanza e morbidezza). Questo dato potrebbe far luce<br />

sulle modalità riorganizzative della corteccia cerebrale nei due compiti: sensoriale<br />

(morbidezza) e cognitivo (distanza).<br />

Attività previste<br />

Neuropsicologia<br />

A tal fine saranno testati 5 pazienti acondroplasici, sottoposti ad allungamento<br />

chirurgico degli arti superiori; tale procedura sarà effettuata con il<br />

metodo Ilizarov. Parallelamente ai pazienti sarà testato un gruppo di controllo<br />

abbinato per età e sesso. Ogni partecipante sarà testato 3 volte:<br />

1. Pazienti:<br />

• prima dell’intervento chirurgico;<br />

• subito dopo la rimozione dei fissatori Ilizarov;<br />

• a distanza di circa 6 mesi della rimozione.<br />

2. Controlli:<br />

• prima valutazione;<br />

• seconda valutazione appaiata per mesi a quella del paziente di riferimento;<br />

• terza valutazione a distanza di 6 mesi dalla seconda.<br />

In ogni sessione, il soggetto riceverà una valutazione dello schema corporeo<br />

ed una valutazione delle abilità di discriminazione tattile. Quest’ultime<br />

saranno misurate attraverso un paradigma sperimentale in grado di differen-<br />

2009 429

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