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0-TESTO COMPLETO.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione III: Attività per linea di ricerca corrente D<br />

Come è noto, l’effetto di semantic blocking (ridotta velocità di denominazione<br />

in presenza di set semantici rispetto a set semantici eteorogenei) è presente<br />

per le figure ma non per le parole [Belke et al. 2005]. Pertanto, utilizzeremo<br />

in trial separati sia figure sia parole. Il confronto critico è tra le figure<br />

presentate in modo ripetuto all’interno di un set semantico omogeneo rispetto<br />

a figure presente in un set semanticamente eterogeneo.<br />

Belke et al. [2005] hanno trovato che gli effetti di semantic blocking sono<br />

presenti nel caso di target presenti simultaneamente. Questo appare compatibile<br />

con la presentazione tipica utilizzata nel RAN (rapid automatized<br />

naming) in cui pochi target sono presentati in modo ripetuto all’interno di<br />

una singola matrice. La possibilità di cogliere effetti di semantic blocking con<br />

la procedura RAN (possibilità mai valutata sinora) renderà il paradigma<br />

molto più semplice dell’uso di tempi di reazione e con possibili ricadute di<br />

tipo clinico.<br />

Attività previste<br />

Verranno utilizzate una serie di condizioni di controllo, per stabilire in<br />

modo attendibile la pendenza della retta di regressione, che identificano la<br />

differenza globale di prestazione tra bambini con e senza dislessia (per una<br />

discussione di questa procedura si veda [Zoccolotti et al. 2008]. A questo proposito<br />

verranno utilizzati stimoli già consolidati come colori e numeri (presentati<br />

sia come figure sia come “ parole ”).<br />

Verrà utilizzato un paradigma RAN [De Luca et al. 2005]: al bambino<br />

vengono presentate 50 figure stampate su un foglio di carta (10 ripetizioni di<br />

5 target). In studi precedenti abbiamo dimostrato che il paradigma del RAN è<br />

in grado di cogliere molto bene la lentezza di denominazione in bambini italiani<br />

con disturbo di lettura [Di Filippo et al. 2006].<br />

Le figure rappresenteranno oggetti da set omogenei o eterogenei. Possibili<br />

set omogenei (o categorie semantiche) sono: animali, veicoli, vestiti,<br />

frutta e utensili (la messa a punto degli stimoli ottimali verrà effettuata tramite<br />

un esperimento pilota). Per ogni categoria ci sono 5 target per un<br />

totale di 25. Nella maggior parte delle condizioni, il target sarà ripetuto 10<br />

volte per ottenere i 50 stimoli caratteristici del RAN [De Luca et al. 2005].<br />

Per ogni condizione, la presentazione degli stimoli sarà preceduta da una<br />

matrice di pratica in cui 5 target (non usati nell’esperimento) verranno presentati<br />

4 volte per un totale di 20 stimoli. Verranno utilizzate le seguenti<br />

condizioni stimolo:<br />

1. Denominazione di figure - set omogeneo<br />

2. Denominazione di figure - set eterogeneo<br />

3. Denominazione di parole (corrispondenti alle figure) - set omogeneo<br />

4. Denominazione di parole (corrispondenti alle figure) - set eterogeneo<br />

5. Condizione colori<br />

6. Condizione nomi colori<br />

7. Condizione numeri<br />

8. Condizione nomi dei numeri<br />

414 2009

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