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0-TESTO COMPLETO.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione III: Attività per linea di ricerca corrente A<br />

A.1.5 – Valutazione multidimensionale neuropsicologica,<br />

comportamentale, e neuroradiologica di soggetti<br />

con Mild Cognitive Impairment e demenza di Alzheimer:<br />

analisi trasversale e longitudinale dell’anosognosia<br />

come predittore di decorso clinico (Gianfranco Spalletta)<br />

Anno d’inizio: 2009<br />

Durata in mesi: 36<br />

Parole chiave: Demenza di Alzheimer, consapevolezza di malattia, comportamento.<br />

Altri Enti coinvolti: Ospedale Sant’Andrea di Roma; Policlinico di Roma Tor<br />

Vergata.<br />

Descrizione<br />

Introduzione<br />

Col termine “ demenza ” si intende un grave disturbo neurodegenerativo<br />

che colpisce il Sistema Nervoso Centrale, caratterizzato da una complessa e<br />

multivariata fenomenologia, costituita da modificazioni cognitive, funzionali<br />

e psichiatriche. Tra le demenze primarie più diffuse la malattia di Alzheimer<br />

(AD) ha una prevalenza nettamente superiore alle altre forme (80-90% a<br />

seconda degli studi). Il tasso di prevalenza varia da meno dell’1% per le persone<br />

al di sotto dei 60 anni a più del 40% per gli anziani al di sopra di 85 anni.<br />

Per porre la diagnosi di AD, secondo i criteri diagnostici pubblicati (DSM-IV,<br />

ICD-10, NINCDS-ADRDA), deve essere documentata la presenza di un deterioramento<br />

cognitivo caratterizzato da compromissione della memoria e altri<br />

ambiti cognitivi (es. prassia, linguaggio, funzioni esecutive) di gravità tale da<br />

interferire con l’autonomia funzionale del paziente. Tali disturbi non devono<br />

essere accompagnati da alterazioni dello stato di coscienza e devono essere<br />

presenti per un periodo minimo di 6 mesi.<br />

In fase iniziale, il deterioramento è tipicamente a carico della memoria<br />

episodica, mentre con l’avanzare del processo dementigeno, la compromissione<br />

si estende sia ad altri settori della memoria che ad altri domini cognitivi<br />

come abilità visuospaziali e funzioni esecutive. I disturbi comportamentali<br />

più frequenti sono: depressione, apatia, ansia, comportamento motorio aberrante,<br />

irritabilità, ritiro sociale.<br />

La consapevolezza di malattia appare generalmente intatta in fase iniziale<br />

e spesso correlata alla presenza di depressione, mentre negli stadi più avanzati<br />

si assiste a una progressiva perdita di insight (anosognosia) [1] . La sottovalutazione<br />

dei deficit induce i pazienti con AD a non sviluppare alcuna strategia<br />

compensatoria, aumenta il rischio di comportamenti pericolosi e aggrava<br />

lo stress a carico del caregiver [2-4] . La fenomenologia dell’anosognosia appare<br />

ben descritta in letteratura, in particolare alcuni studi suggeriscono che i<br />

pazienti con AD mostrano una ridotta consapevolezza per i deficit cognitivi ed<br />

affettivi, mentre la consapevolezza dei problemi di area psichiatrica e comportamentale<br />

sarebbe preservata più a lungo [1] . Alcune ricerche hanno messo<br />

308 2009

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