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0-TESTO COMPLETO.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Borse di studio<br />

di volume dell’ippocampo destro), nonché la correlazione tra il volume di<br />

strutture sottocorticali (ippocampo ed amigdala) e i dati di ossimetria notturna<br />

(tempo di sonno trascorso al di sotto del 90% e dell’80% di saturazione);<br />

la VBM ha evidenziato nei pazienti affetti da OSAS di grado severo regioni di<br />

significativa riduzione volumetrica a livello degli ippocampi bilateralmente e<br />

nella corteccia temporale sinistra. Quest’ultima è risultata associata con i<br />

punteggi ottenuti nel test delle 15 parole di Rey.<br />

Conclusioni – L’analisi dei dati fin qui effettuata ha consentito di evidenziare<br />

la presenza di un grado di impairment cognitivo superiore a quello riportato<br />

nella maggior parte degli studi precedenti. Questo potrebbe essere dovuto alla<br />

diversa tipologia di pazienti studiati (il nostro campione includeva anche soggetti<br />

con OSAS di grado molto severo), ma si deve notare che esiste un’ampia<br />

variabilità nei test neuropsicologici utilizzati nei diversi studi, che rende<br />

spesso difficile effettuare confronti. In accordo con i risultati osservati nei test<br />

di memoria verbale, i pazienti hanno mostrato alterazioni volumetriche e<br />

densitometriche a livello dell’ippocampo (similmente a quanto riportato in 2<br />

studi precedenti); di particolare interesse, inoltre, il rilievo di atrofia corticale<br />

diffusa. Infatti, anche se solitamente non è possibile ricostruire con precisione<br />

la durata di malattia nei pazienti affetti da OSAS, i nostri soggetti mediamente<br />

hanno fatto risalire l’esordio dei sintomi tipici di OSAS di grado moderato-severo<br />

(sonno non ristoratore con conseguente eccessiva sonnolenza<br />

diurna, deficit attentivi, peggioramento del russamento notturno) a 1-2 anni<br />

prima; tale tempo, relativamente breve, sembrerebbe quindi sufficiente a causare<br />

significativi danni cerebrali sia focali che globali. A conferma di una relazione<br />

causale diretta tra durata/gravità della sindrome (e della cronica ipossiemia<br />

conseguente agli eventi apnoici ripetuti) va inoltre segnalato il rilievo di<br />

una correlazione tra atrofia sottocorticale e livello di desaturazione. Alcuni<br />

studi precedenti hanno dimostrato la parziale reversibilità dei deficit cognitivi<br />

in seguito a ventiloterapia a pressione positiva (CPAP); i nostri dati neuroradiologici<br />

sembrano enfatizzare l’importanza di una diagnosi precoce di malattia<br />

al fine di limitare o prevenire la comparsa di significativi danni cerebrali.<br />

EFFETTI DEL RUMORE FISIOLOGICO SUL SEGNALE BOLD<br />

IN IMMAGINI DI AMPIEZZA E FASE (Elisa Tuzzi)<br />

Introduzione – Negli studi fMRI basati sul contrasto BOLD, al fine di ottenere<br />

una corretta stima del valore assoluto del segnale, e quindi dell’attivazione,<br />

è essenziale individuare, misurare e quindi rimuovere ogni sorgente di<br />

rumore o contributo non desiderato. Tra le varie sorgenti di rumore i processi<br />

fisiologici, come ad esempio il respiro ed il battito cardiaco, rappresentano la<br />

fonte predominante nelle immagini in ampiezza, in certe condizioni [Krüger<br />

et al. (2001) Magn Reson Med 46: 631-637]. Il movimento del soggetto, il suo<br />

respiro e il suo battito cardiaco inoltre interagiscono con le disomogeneità del<br />

campo statico B 0<br />

dando origine ad errori statici e dinamici nella fase. D’altra<br />

parte nelle immagini in fase, per campi magnetici di 3T, si è dimostrato che in<br />

generale il rumore fisiologico si manifesta in maniera più evidente [Hagberg<br />

2009 167

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