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0-TESTO COMPLETO.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Borse di studio<br />

scono sul processo di morte cellulare programmata. Esperimenti in vitro<br />

hanno dimostrato che le vie di trasduzione del segnale mediate dagli endocannabinoidi<br />

svolgono un ruolo protettivo sui neuroni in una serie di eventi cellulari<br />

dannosi quali l’eccitotossicità, l’ischemia, lo stress ossidativo e la neuroinfiammazione.<br />

Molti degli effetti protettivi sembrano essere mediati dall’attivazione<br />

del recettore CB1, sebbene studi recenti vedano coinvolto anche il recettore<br />

CB2. Poiché molti sono i dati riguardanti il ruolo dei recettori per gli<br />

endocannabinoidi e delle cellule gliali dopo danno del SNC e, al contrario,<br />

pochi quelli riguardanti la loro implicazione nei processi di morte cellulare, lo<br />

scopo del presente lavoro è stato quello di analizzare l’espressione dei recettori<br />

CB1-CB2 e l’attivazione della glia (microglia e astrociti) nei fenomeni di<br />

neuroprotezione/neurodegenerazione dopo danno focale del sistema nervoso<br />

centrale (emicerebellectomia).<br />

Materiali e metodi – È stato utilizzato come paradigma sperimentale l’emicerebellectomia<br />

chirurgica [Florenzano et al. (2002) Neuroscience 115(2): 425-<br />

434; Viscomi et al. (2004) Neuroscience 123: 393-404] per indagare l’espressione<br />

dei recettori CB1 e CB2 e gli effetti relativi alla loro modulazione nella<br />

cascata di eventi che conduce alla degenerazione neuronale dei nuclei precerebellari<br />

controlaterali all’area lesionata. A tale scopo, sono state utilizzate<br />

delle sostanze farmacologiche note per essere, selettivamente, agoniste ed<br />

antagoniste dell’attività dei recettori CB1 e CB2. Tali farmaci sono rispettivamente:<br />

a) ACEA (agonista) e SR1 (antagonista), per CB1; b) JWH-015 (agonista)<br />

e SR2 (antagonista), per CB2.<br />

Dopo aver effettuato sugli animali un’emicerebellectomia chirurgica, gli<br />

stessi sono stati suddivisi in 5 gruppi sperimentali secondo il trattamento cronico<br />

effettuato: il primo gruppo è stato trattato con una soluzione salina<br />

(HCb-Sal); il secondo gruppo con l’agonista del recettore CB1, ACEA (HCb-<br />

ACEA); il terzo gruppo con l’antagonista del recettore CB1, SR1 (Hcb-SR1); il<br />

quarto gruppo con l’agonista del recettore CB2, JWH-015 (Hcb-JWH); il<br />

quinto gruppo con l’antagonista del recettore CB2, SR2 (Hcb-SR2). A 1, 3, 5 e<br />

7 giorni dalla lesione, gli animali dei vari gruppi sono stati sottoposti a test<br />

neurologico (NSS) per verificarne il recupero funzionale. Ad una settimana di<br />

trattamento cronico con i farmaci, gli animali sono stati sacrificati e,<br />

mediante le tecniche di immmunoistochimica, Western blotting e PCR quantitativa,<br />

sono stati analizzati i nuclei precerebellari dell’oliva inferiore e dei<br />

nuclei pontini controlaterali alla lesione.<br />

Risultati – I risultati ottenuti hanno evidenziato, innanzitutto, che nel sistema<br />

di neurodegenerazione utilizzato, l’espressione del recettore CB1, localizzata<br />

nelle cellule neuronali in condizioni di controllo, rimaneva invariata anche<br />

dopo la lesione. Al contrario, l’espressione del recettore CB2, completamente<br />

assente in condizioni fisiologiche, veniva indotta dopo il danno assonale<br />

senza trattamento farmacologico (Hcb-Sal), aumentava trattando gli animali<br />

lesionati con l’agonista del recettore, JWH-015 (Hcb-JWH), e diminuiva, al<br />

contrario, dopo trattamento con l’antagonista selettivo SR2 (Hcb-SR2). La<br />

maggiore espressione del recettore CB2 nei neuroni precerebellari, inoltre, si<br />

associava non solo con una maggiore sopravvivenza delle cellule neuronali al<br />

2009 149

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