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0-TESTO COMPLETO.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione II<br />

leggi fisiche imposte dall’ambiente per valutare la corretta temporizzazione di<br />

scene visive in movimento. La percentuale di errore è più elevata di quella<br />

riscontrata in precedenza da Johansson (5-15%) [Johansson, Jansson 1967.<br />

In: Watson et al. (1992) Perception 21: 6976]. È possibile che fattori legati alla<br />

tipologia e alla familiarità degli stimoli oppure alla metodica utilizzata possano<br />

spiegare tale discrepanza. Ulteriori studi potranno chiarire tali risultati.<br />

RIABILITAZIONE E RISONANZA MAGNETICA FUNZIONALE (F-MRI):<br />

STUDIO LONGITUDINALE NEI PAZIENTI AFFETTI DA SCLEROSI MULTIPLA<br />

(Licia Finamore)<br />

Introduzione, materiali e metodi – Lo studio portato avanti dalla nostra<br />

equipe ha provveduto, ad oggi, all’arruolamento di 19 pazienti destrimani<br />

affetti da Sclerosi Multipla (Relapsing Remitting o Secondary Progressive).<br />

I pazienti sono stati sottoposti a Risonanza Magnetica con acquisizioni funzionali<br />

(event-related) e con acquisizioni standard (FLAIR, T1 vol, T2 vol) al<br />

tempo 0 (baseline), dopo 3 e 6 mesi. Con le stesse tempistiche i pazienti sono<br />

stati valutati da un punto di vista clinico (esame neurologico) e sono stati calcolati<br />

i punteggi di: MSIS, FSS, Barthel Index, Rivermead Mobility Index,<br />

MS-QoL scale, Nine hole peg Test, Back Depression Inventory (BDI) e PASAT.<br />

Obiettivi – Lo scopo dello studio consiste nel verificare se, osservando longitudinalmente<br />

una popolazione di pazienti affetti da Sclerosi Multipla in storia<br />

naturale e dopo un ciclo riabilitativo, la fMRI è in grado di identificare una<br />

modificazione al termine del trattamento di: grado di attivazione corticale;<br />

numero ed estensione delle aree attivate in risposta ad un target motorio; evoluzione<br />

comparata dei due emisferi; grado di attivazione corticale e/o zone<br />

attivate per target di afferenza somato/sensitiva; programmazione corticale<br />

del movimento, immaginazione del movimento, esecuzione effettiva del target<br />

motorio (event-related fMRI); attivazione cerebellare (apprendimento motorio);<br />

aumento dell’attivazione della corteccia sensori-motoria controlaterale e<br />

riduzione di quella ipsi-laterale segno di un efficace meccanismo di recupero<br />

dei network motori corticali; correlazione tra questi dati e il carico lesionale<br />

in T2, in T1, l’atrofia cerebrale (separatamente per sostanza bianca e sostanza<br />

grigia), il punteggio delle scale cliniche prima citate.<br />

Risultati – I risultati che esporremo sono descrittivi e non possono ritenersi<br />

conclusivi visto che sono costituiti da un’analisi preliminare su un campione<br />

ancora non statisticamente significativo. Abbiamo arruolato fino ad oggi 19<br />

pazienti affetti da Sclerosi Multipla di cui 4 hanno concluso correttamente lo<br />

studio (sono arrivati alla RMN n° 3).<br />

La popolazione in ingresso è costituita, ad oggi, da pazienti con Sclerosi<br />

Multipla accertata secondo i criteri di Mc Donald; forma Relapsing Remitting<br />

per il 10,52% (2 pz) e Secondary Progressive per il restante 89,48% (17 pz).<br />

Cinque pazienti (26,31%) al momento dell’arruolamento non mostravano<br />

alcun impaccio nel mimo (grado 0); 6 (31,57%) mostravano un impaccio lieve<br />

(grado 1); 3 (15,78%) un impaccio medio (grado 2) e 5 (26,31%) un impaccio<br />

severo (grado 3). L’EDSS eseguita all’ingresso ha mostrato un valore medio di<br />

140 2009

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