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0-TESTO COMPLETO.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Borse di studio<br />

18 (IL-18) sia coinvolta nell’AD. Da una parte, specifiche varianti polimorfiche<br />

del promotore di IL-18 sono state associate sia al rischio che al decorso della<br />

malattia [Bossù et al. (2007) J Neurol Neurosurg Psychiatry 78: 807-811]. Dall’altra,<br />

una maggiore produzione di IL-18, correlata al deficit cognitivo, è stata<br />

riscontrata nei linfo-monociti derivati dal sangue periferico di pazienti con<br />

AD rispetto a soggetti di controllo [Bossù et al. (2008) Brain Behav Immun 22:<br />

487-492].<br />

Allo scopo di verificare a quale stadio dello sviluppo della demenza di<br />

Alzheimer sia coinvolta l’IL-18, nel presente studio è stata effettuata l’analisi<br />

di questa citochina e del suo inibitore naturale (IL-18BP) nei soggetti nei<br />

quali l’AD è solamente in fase preclinica. Infatti, la possibilità di analizzare i<br />

soggetti con deficit cognitivo lieve (in inglese Mild Cognitive Impairment,<br />

MCI), ulteriormente classificati in base al tipo di deficit (amnesici e non<br />

amnesici; a singolo e multiplo dominio), rappresenta il modello ideale per<br />

identificare il gruppo di soggetti con più elevato rischio di ammalarsi di AD.<br />

In questo modo, si potrebbero individuare precocemente delle alterazioni biologiche<br />

che sono alla base dello sviluppo della malattia, gettando le basi per<br />

nuovi approcci terapeutici.<br />

Metodi – In questo studio sono stati arruolati 103 soggetti MCI così suddivisi:<br />

49 soggetti MCI amnesici puri (MCIa) e 54 soggetti MCI amnesici multidominio<br />

(MCIm). Sono stati inoltre arruolati 32 soggetti sani di controllo (CTR),<br />

paragonabili per sesso ed età al gruppo degli MCI. Da un sottogruppo di 7<br />

MCIa, 12 MCIm e 16 CTR sono state isolate le cellule mononucleate del sangue<br />

periferico (PBMC), poste in coltura e stimolate con LPS (200 ng/ml).<br />

Dopo 18 ore di coltura, i sovranatanti dei PBMC sono stati analizzati per valutare<br />

la produzione di IL-18 e delle molecole pro-infiammatorie TNF-a e IL-1b,<br />

tramite saggi ELISA. Parallelamente ai sovranatanti di coltura, i livelli di IL-<br />

18 e del suo inibitore naturale (IL-18BP) sono stati analizzati anche nel siero.<br />

Infine sono state correlate le quantità di molecole circolanti con i valori di<br />

deficit cognitivo dei soggetti in esame.<br />

Risultati – In maniera analoga a quanto evidenziato precedentemente nei<br />

pazienti AD, i PBMC dei donatori MCI, in particolare gli MCI amnesici puri,<br />

rilasciano maggiori quantità di IL-18 rispetto ai controlli sani (82±24 pg/ml<br />

negli MCIa rispetto a 31.4±8.6 nei CTR, p= 0.02). Risultati analoghi sono stati<br />

ottenuti anche in termini di produzione di TNF-a (439±99 pg/ml negli MCIa<br />

rispetto a 131±41 nei CTR, p=0.002) e IL-1b (10.1±2.0 ng/ml negli MCIa rispetto<br />

a 2.8±0.5 nei CTR, p=0.0001). Nel siero degli MCI, così come precedentemente<br />

osservato per i pazienti AD, i parametri infiammatori rimangono stabili.<br />

Questa ultima caratteristica evidenzia che, seppure esiste una maggiore<br />

propensione delle cellule circolanti a produrre IL-18, tuttavia non si manifesta<br />

come un’infiammazione sistemica. Al contrario, potrebbe rispecchiare un’infiammazione<br />

cronica, ma di bassa intensità, come quella descritta nel cervello<br />

degli individui affetti da processi neurodegenerativi. Per finire, sebbene i<br />

livelli di IL-18 nel siero non risultano diversi negli MCI rispetto ai CTR, esiste<br />

una correlazione significativa tra la concentrazione di IL-18BP nel siero degli<br />

MCI e il grado del loro deficit cognitivo (r = -0.274, p = 0.0045)<br />

2009 131

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