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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Studio epidemiologico sul rischio alimentare negli adolescenti<br />

BREVE SINTESI DELLE CONOSCENZE DISPONIBILI<br />

Un’alimentazione sana ed equilibrata sin dall’infanzia rappresenta una<br />

garanzia per la salute in età adulta e per un ridotto rischio di malattie cardiovascolari<br />

e metaboliche. È stato recentemente proposto che la salute in<br />

età adulta ha radici profonde nei comportamenti e nell’esposizione a fattori<br />

di rischio nell’età pre-adolescenziale ed adolescenziale. In particolare,<br />

recenti osservazioni hanno evidenziato che l’esposizione ai tipici fattori<br />

di rischio nell’infanzia e nell’adolescenza si associano ad una elevata prevalenza<br />

di sindrome metabolica e predicono lo sviluppo di malattie cardiovascolari,<br />

metaboliche e digestive nell’età adulta, suggerendo che lo sviluppo<br />

delle condizioni patologiche inizia precocemente e si protrae in maniera<br />

silente per decenni prima di rendersi evidente attraverso le sue manifestazioni<br />

cliniche. È stato inoltre dimostrato che una corretta abitudine<br />

alimentare e un sano stile di vita sono di più facile apprendimento nell’età<br />

giovanile.<br />

Studi epidemiologici condotti in Toscana e nelle altre regioni Italiane, su<br />

popolazione adulta, hanno documentato una progressiva trasformazione delle<br />

abitudini alimentari della popolazione in una dieta “ occidentale ” a carico di<br />

un progressivo abbandono della dieta mediterranea, sinonimo di una sana e<br />

corretta alimentazione. Questo progressivo cambiamento del profilo nutrizionale<br />

si è verificato principalmente nella popolazione di età adolescenziale,<br />

dove una riduzione dell’attività fisica e il prevalere di attività ricreative di tipo<br />

sedentario si accompagnano ad un aumento della percentuale di grassi e proteine<br />

animali e ad una riduzione del consumo di frutta, verdura e legumi.<br />

Tutto ciò ha portato ad un aumento esponenziale di adolescenti obesi con susseguente<br />

incremento del rischio di predisposizione verso malattie cardiovascolari,<br />

digestive e metaboliche.<br />

Studi condotti negli Stati Uniti oltre 10 anni fa hanno messo in evidenza<br />

che la carenza di folati risulta più frequente con l’aumentare dell’età, coinvolgendo<br />

anche una percentuale importante di soggetti in età giovane ed<br />

adulta. Per ridurre le incidenze di malattie cardiovascolari, neoplastiche e<br />

dei difetti del tubo neurale nei neonati, negli USA, è stata introdotta da<br />

molti anni la supplementazione con folati in tutti i cibi che contengono graminacee.<br />

Recenti dati di confronto della mortalità cardiovascolare in<br />

periodo pre- e post-supplementazione hanno dimostrato come questa integrazione<br />

funzionale sia in grado di ridurre l’incidenza delle più importanti<br />

patologie croniche.<br />

L’evoluzione del pensiero biomedico di questo ultimo decennio è stata<br />

parallelamente accompagnata da interessanti risultati nel campo della preparazione,<br />

conservazione e manipolazione degli alimenti da parte di tecnologi<br />

agro-alimentari. Queste moderne procedure permettono oggi di arricchire<br />

selettivamente alimenti di uso comune con ingredienti che conferiscano specifici<br />

benefici medici oltre all’effetto puramente nutrizionale. Ecco quindi l’introduzione<br />

di nuove terminologie come “ cibi funzionali ”, “ nutraceutici ”,<br />

“ alimenti salutistici ”. Un’integrazine sempre più completa fra ricerca biomedica<br />

e tecnologie agro-alimentari sembra quindi oggi la strategia vincente<br />

2006 765

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