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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione III: Attività per progetti<br />

RAZIONALE<br />

È noto ormai da alcuni decenni che l’attività motoria, ed in generale il<br />

flusso informativo neurofisiologico, tende a modellare l’attività corticale<br />

con variazioni anche significative dell’organizzazione spaziale delle mappe<br />

somatotopiche sia motorie che sensitive in particolare nelle aree primarie. Tale<br />

fenomeno è stato oggetto di numerosi studi sia in condizioni fisiologiche che di<br />

patologia e viene comunemente considerato uno dei meccanismi alla base della<br />

adattabilità funzionale della corteccia cerebrale definita in questi ultimi tempi<br />

con il termine plasticità cerebrale (Traversa e coll., 2000). Le modificazioni<br />

funzionali e morfologiche delle aree corticali sono state spesso associate sia a<br />

fenomeni di recupero funzionale postlesionale che allo sviluppo di forme patologiche<br />

dello schema motorio quali le distonie d’uso (Tamburi e coll., 2003).<br />

OBIETTIVI<br />

Il presente progetto si propone di indagare le variazioni della rappresentazione<br />

motoria corticale in Corteccia Motoria Primaria (M1) in relazione alla<br />

attività motoria ripetitiva sia in soggetti naive che in soggetti che per motivi<br />

professionali svolgono in modo continuativo gli stessi movimenti. In particolare<br />

si focalizzerà l’attenzione su categorie professionali la cui attività motoria<br />

ripetitiva viene svolta mediante gruppi muscolari ristretti. Infatti, quando<br />

viene utilizzato un numero limitato di muscoli per eseguire un movimento<br />

ripetitivo è presente una ridotta variabilità esecutiva. In tali condizioni è probabile<br />

che sia presente una attivazione ripetitiva e continuata dello stesso<br />

schema motorio. In questa situazione, se da una parte è più semplice la mappatura<br />

della corrispondente area corticale, dall’altra è più semplice verificare<br />

sperimentalmente eventuali modificazioni della stessa.<br />

METODI<br />

Per il presente progetto verranno utilizzati soggetti di età variabile fra i 30<br />

ed i 65 anni, destrimani, privi di patologie internistiche, psichiatriche o neurologiche<br />

in atto.<br />

Verranno allestiti due gruppi sperimentali; il primo composto da soggetti<br />

che non svolgano abitualmente una attività motoria ripetitiva della mano, il<br />

secondo di soggetti che per motivi professionali svolgano attività ritmica della<br />

mano destra per periodi temporali significativi e continuati.<br />

Verranno preliminarmente analizzate varie categorie di lavoratori che utilizzino<br />

sistemi computerizzati che prevedono l’uso frequente del mouse. Un<br />

altro gruppo di lavoratori che verrà preso in osservazione riguarda i musicisti<br />

in quanto la loro attività prevede spesso una attivazione ripetitiva per lunghi<br />

periodi di gruppi muscolari ridotti. Ulteriore motivo per l’osservazione di questa<br />

categoria professionale è il frequente sviluppo di patologie diatoniche<br />

associate con l’uso di strumenti. Tali categorie verranno selezionate per lo studio<br />

neurofisiologico in base a durata e frequenza della attività motoria della<br />

mano destra.<br />

760 2006

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