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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione III: Attività per progetti<br />

UNITÀ OPERATIVE COINVOLTE<br />

U.O. 1 – Laboratorio di Imaging Neuroelettrico e Brain Computer Interface,<br />

Neurofisiopatologia Clinica (<strong>Fondazione</strong> <strong>Santa</strong> <strong>Lucia</strong> IRCCS, Roma) –<br />

Donatella Mattia<br />

U.O. 2 – Dipartimento di Neuroscienze, Neurofisiopatologia (Università di<br />

Roma Tor Vergata) – Maria Grazia Marciani<br />

U.O. 3 – Centro di Bioingegneria, Laboratorio di Biofisica e Nanomedicina<br />

(<strong>Fondazione</strong> Don Carlo Gnocchi ONLUS, IRCCS Centro S. Maria<br />

Nascente, Milano) – Furio Gramatica<br />

U.O. 4 – Unità di Neurofisiopatologia (Ospedale San Camillo IRCCS, Venezia) –<br />

Francesco Piccione<br />

MOTIVAZIONI E OBIETTIVO FINALE<br />

L’obiettivo del progetto è quello di integrare e validare clinicamente un<br />

dispositivo, di cui attualmente esistono solo le componenti sotto forma di<br />

prototipi di laboratorio, che renda possibile a persone affette da disabilità<br />

neuromotoria, esito di patologie neuromuscolari degenerative, cerebrovascolari,<br />

o traumatiche in cui si è persa – o si sta perdendo – ogni attività muscolare<br />

degli arti in presenza di una valida funzione cognitiva, di migliorare o<br />

recuperare la propria autonomia e capacità di comunicare con l’ambiente circostante.<br />

L’implementazione e la diffusione di nuovi ausili basati sulla tecnologia<br />

dell’informazione potrebbe rendere il “ disabile ” diversamente abile. Per<br />

questo scopo ci si rivolgerà anche verso quegli stati di malattia in cui la forza<br />

muscolare residua, se presente, possa essere non sufficiente per l’utilizzo di<br />

mezzi convenzionali ed in quelle condizioni in cui ostacoli pratici o considerazioni<br />

di sicurezza possano sconsigliare lo spostamento dal letto. Questo<br />

appare rilevante anche in considerazione del fatto che oggi la sopravvivenza<br />

di tali pazienti è aumentata grazie agli interventi di tracheostomia, mentre la<br />

qualità della vita risente della totale necessità di assistenza, dell’impossibilità<br />

di fare delle scelte autonome. Colmare questo gap, di fronte ad un aumento<br />

dei costi nel breve termine, si accompagnerebbe ad una rilevante riduzione<br />

dei costi nel lungo termine, per riduzione del personale di assistenza e delle<br />

ospedalizzazioni.<br />

Il dispositivo sarà sviluppato sulla base dell’esperienza a bagaglio di ciascun<br />

partner del progetto, basata sulle più recenti innovazioni tecnologiche<br />

nel campo della bioingegneria dell’informazione, dell’ingegneria del software,<br />

delle telecomunicazioni, della nanotecnologia, e della domotica. In particolare:<br />

il sistema sviluppato nel corso del progetto proposto permetterà di rilevare<br />

in modo non invasivo, segnali elettrofisiologici del paziente (EEG) attraverso<br />

i quali opera una interfaccia cervello-computer (BCI) a sua volta in<br />

grado di trasformare tali segnali in un veicolo per i comandi che il paziente<br />

vorrà impartire al sistema; trasmetterà dal domicilio del paziente ad una stazione<br />

di controllo situata nei laboratori del progetto informazioni biomedicali<br />

finalizzate al monitoraggio del funzionamento del dispositivo e, ove appro-<br />

700 2006

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