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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione III: Attività per progetti<br />

Nel corso degli ultimi anni, la RM si è arricchita di una serie di tecniche<br />

strutturali quantitative [e.g. Diffusion Tensor Imaging (DTI); Voxel Based<br />

Morphometry (VBM); 1H-Spectroscopy] utili a caratterizzare non solo il<br />

danno tissutale cerebrale macroscopico (atrofia) ma anche quello microscopico,<br />

non altrimenti rilevabile in vivo mediante l’uso di tecniche convenzionali<br />

di RM. La tecnica del DTI si basa sul fenomeno fisico della diffusione, a cui la<br />

RM è sensibile, e consente di rilevare il movimento microscopico delle molecole<br />

d’acqua che compongono i tessuti biologici. In conseguenza delle interazioni<br />

tra le molecole d’acqua e le strutture cellulari (membrane, organelli, filamenti,<br />

ecc.), la misura del coefficiente di diffusione fornisce informazioni<br />

quantitative circa le dimensioni, la morfologia, l’orientamento e la geometria<br />

delle strutture cerebrali (13) . Processi patologici che vadano a modificare l’integrità<br />

tissutale, come i processi neurodegenerativi, producono una variazione<br />

del coefficiente di diffusione stesso. Tale coefficiente è generalmente dipendente<br />

dalla direzione in cui viene effettuata la misura. Questa proprietà è nota<br />

con il termine di anisotropia.<br />

Nel sistema nervoso centrale, la quantificazione dell’anisotropia riflette la<br />

microstruttura delle fibre sottostanti, che hanno la caratteristica di presentare<br />

una dimensione (lunghezza dell’assone) preponderante rispetto alle altre due.<br />

Questa osservazione ha portato allo sviluppo della tecnica del DTI (14) , che consente<br />

di derivare, dalla stima del tensore, due importanti misure quantitative:<br />

la diffusività media (mean diffusivity, MD) e l’anisotropia frazionaria (fractional<br />

anisotropy, FA) (15) , la quale rappresenta una delle più robuste misure dell’anisotropia.<br />

La stima di MD e FA a livello del parenchima cerebrale fornisce<br />

indici di danno microscopico regionale. A partire dalla stima della FA è stata<br />

inoltre recentemente sviluppata una nuova tecnica, nota con il nome di DTI<br />

based tractography, che consente di ricostruire e segmentare i principali fasci<br />

di sostanza bianca encefalica.<br />

La tecnica della VBM rappresenta un metodo di analisi quantitativa di<br />

immagini di RM in grado di riflettere, voxel per voxel, con elevata risoluzione<br />

spaziale, misure di densità neuronale a livello della sostanza grigia encefalica,<br />

offrendo pertanto una quantificazione regionale del grado di atrofia (18-19) .<br />

La 1H-Spectroscopy, infine, fornisce informazioni di tipo metabolico,<br />

che ancora una volta, possono offrire indici di danno tissutale, in termini di<br />

alterato metabolismo di membrana (alterazioni del picco della colina) o di<br />

integrità neuronale (alterazioni del picco dell’N-Acetilaspartato) ed è stata<br />

precedentemente utilizzata nell’ambito delle demenze (20-21) .<br />

Un recente studio con DTI condotto su una popolazione di pazienti affetti<br />

da DLB probabile (16) ha mostrato la presenza di alterazioni patologiche microstrutturali<br />

con un pattern di distribuzione regionale (cortico-sottocorticale)<br />

caratteristico per la DLB e completamente diverso se paragonato a quello rilevato<br />

in un precedente studio, eseguito con tecnica analoga, su una popolazione<br />

di pazienti affetti da AD (17) . In particolare, in accordo, con i precedenti<br />

studi PET e SPECT, le alterazioni microstrutturali rilevate a carico dei lobi<br />

occipitali e dei nuclei della base possono contribuire alla comprensione fisiopatologica<br />

di sintomi caratteristici della DLB (allucinazioni visive e parkinsonismo)<br />

e suggerire marker neuroradiologici di potenziale valore diagnostico.<br />

648 2006

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