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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione III: Attività per progetti<br />

UNITÀ OPERATIVE COINVOLTE<br />

U.O. 1 – Laboratorio di Neuroimmagini: sezione applicazioni cliniche (MRI<br />

Strutturale) (<strong>Fondazione</strong> <strong>Santa</strong> <strong>Lucia</strong> IRCCS, Roma) – Marco Bozzali<br />

U.O. 2 – Laboratorio di Neuroimmagini Funzionali: sezione cognitiva (<strong>Fondazione</strong><br />

<strong>Santa</strong> <strong>Lucia</strong> IRCCS, Roma) – Emiliano Macaluso<br />

U.O. 3 – Neurologia clinica e comportamentale: Laboratorio di Neuropsichiatria<br />

(<strong>Fondazione</strong> <strong>Santa</strong> <strong>Lucia</strong> IRCCS, Roma) – Gianfranco Spalletta<br />

U.O. 4 – Dipartimento di Neuroradiologia (Istituto Scientifico e Università<br />

Ospedale San Raffaele, Milano) – Andrea Falini<br />

U.O. 5 – Dipartimento di Neuroscienze (II Facoltà di Medicina e Chirurgia Università<br />

La Sapienza Ospedale Sant’Andrea, Roma) – Franco Giubilei<br />

MOTIVAZIONI E OBIETTIVO FINALE<br />

Nel mondo occidentale, i decadimenti cognitivi presentano, da un punto<br />

di vista epidemiologico, una grossa fetta di patologia, con rilevanti conseguenze<br />

di ordine socio-sanitario. La malattia di alzheimer (AD) costituisce la<br />

più comune forma di demenza, immediatamente seguita dalla Demenza a<br />

Corpi di Lewy (DLB), che secondo recenti studi anatomopatologici costituisce<br />

la seconda più rilevante causa di decadimento cognitivo. la discrepanza tra la<br />

prevalenza epidemiologica valutata da studi anatomopatologici e quella stimata<br />

clinicamente suggerisce che, ad oggi, una larga percentuale di pazienti<br />

affetti da DLB venga misdiagnosticata come affetta da AD. Queste due entità<br />

nosologiche risultano spesso difficilmente differenziabili tra loro mediante<br />

parametri clinici e neuropsicologici, specialmente nelle fasi più iniziali di<br />

malattia. La diagnosi differenziale viene solitamente accertata sulla base dell’evoluzione<br />

clinica, mediante l’esecuzione di follow-up seriati nel tempo. D’altro<br />

canto, la DLB e la AD presentano problematiche cliniche differenti e<br />

necessitano di distinti approcci gestionali e terapeutici, sia di tipo farmacologico<br />

che riabilitativo. Con l’avvento di nuove, costose terapie farmacologiche<br />

(non prive di effetti collaterali) e riabilitative, una diagnosi precoce risulta<br />

critica in termini di costo-beneficio, sia per il paziente che per il sistema sanitario<br />

nazionale.<br />

L’individuazione di marker precoci che assistano nella diagnosi differenziale<br />

tra le due principali forme di demenza e che forniscano elementi<br />

prognostici circa diversi sottogruppi di pazienti (per esempio pazienti maggiormente<br />

responsivi ai diversi trattamenti terapeutici) risulterebbe di<br />

cardinale importanza. Inoltre, la presenza di strumenti che consentano di<br />

monitorare, mediante trials clinici con reclutamento di un numero ristretto di<br />

pazienti, sia la storia naturale di malattia che l’efficacia di terapie supposte<br />

modificarne il decorso, aprirebbe la strada per l’individuazione di nuovi e più<br />

razionali protocolli terapeutici. Relativamente ai trial clinci, l’individuazione<br />

di misure neuroradiologiche acquisibili su pazienti in vivo, in modo totalmente<br />

non invasivo, consentirebbe inoltre la selezione di popolazioni più<br />

642 2006

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