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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione III: Linea di ricerca corrente F<br />

zione spaziale, misure di densità neuronale a livello della sostanza grigia<br />

encefalica, offrendo pertanto una quantificazione regionale del grado di<br />

atrofia (18-19) .<br />

La 1H-Spectroscopy, infine, fornisce informazioni di tipo metabolico, che<br />

ancora una volta possono offrire indici di danno tissutale, in termini di alterato<br />

metabolismo di membrana (alterazioni del picco della colina) o di integrità<br />

neuronale (alterazioni del picco dell’N-Acetilaspartato) ed è stata precedentemente<br />

utilizzata nell’ambito delle demenze (20-21) .<br />

Un recente studio con DTI condotto su una popolazione di pazienti affetti<br />

da DLB probabile (16) ha mostrato la presenza di alterazioni patologiche microstrutturali<br />

con un pattern di distribuzione regionale (cortico-sottocorticale)<br />

caratteristico per la DLB e completamente diverso se paragonato a quello rilevato<br />

in un precedente studio, eseguito con tecnica analoga, su una popolazione<br />

di pazienti affetti da AD (17) . In particolare, in accordo, con i precedenti<br />

studi PET e SPECT, le alterazioni microstrutturali rilevate a carico dei lobi<br />

occipitali e dei nuclei della base possono contribuire alla comprensione fisiopatologica<br />

di sintomi caratteristici della DLB (allucinazioni visive e parkinsonismo)<br />

e suggerire marker neuroradiologici di potenziale valore diagnostico.<br />

Altri studi recenti, condotti su pazienti con DLB mediante la tecnica della<br />

VBM (18-19) , hanno rilevato aree di atrofia regionale con differente distribuzione<br />

rispetto a quanto osservato nella AD.<br />

La RM funzionale (fMRI), infine, consente lo studio in vivo, ad elevata<br />

risoluzione spaziale, dei pattern di attivazione cerebrale durante stimolazione<br />

sensoriale o durante lo svolgimento di compiti neuropsicologici. In particolare,<br />

un recente studio fMRI con stimolazione visiva, eseguito su pazienti<br />

affetti da PD con e senza allucinazioni visive, ha mostrato pattern di attivazione<br />

cerebrale differenti nei due gruppi (22) .<br />

L’uso combinato delle tecniche avanzate di RM strutturale e funzionale<br />

rappresenta un promettente strumento d’indagine potenzialmente in grado di<br />

fornire in vivo informazioni utili alla comprensione dei meccanismi fisiopatologici<br />

e della sintomatologia che caratterizzano la DLB e che la differenziano<br />

dall’AD. Tale approccio potrebbe inoltre portare all’identificazione di marker<br />

neuroradiologici di potenziale interesse clinico-diagnostico.<br />

1. McKeith I.G., Galasko D., Kosaka K. et al. (1996) Neurology 47: 1113-1124.<br />

2. Barker W.W., Luis C.A., Kashuba A. et al. (2002) Alzheimer Dis Assoc Disord 16:<br />

203-212.<br />

3. McKeith I.G., O’Brien J.T., Ballard C. (1999) Lancet 354: 1227-1228.<br />

4. Musicco M., Sorbi S., Bonavita V., Caltagirone C. (2004) Neurol Sci 25:289-295.<br />

5. The Dementia Study Group of the Italian Neurological Society (2000) Neurol Sci<br />

187-194.<br />

6. Musicco M., Caltagirone C., Sorbi S., Bonavita V. (2004) Neurol Sci 25: 154-182.<br />

7. Barber R., Gholkar A., Scheltens P. et al. (1999) Neurology 52: 1153-1158.<br />

8. Barber R., Ballard C., McKeith I.G., Gholkar A., O'Brien J.T. (2000) Neurology 54:<br />

1304-1309.<br />

9. Kitagaki H., Imamura T., Hirono N. et al. (1998) Neurology 51: 357-362.<br />

574 2006

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