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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Neurofisiopatologia clinica<br />

l’ambiente possono influenzare la funzionalità del sistema stesso (Shadmehr R.<br />

and Mussa-Ivaldi F.A. (1994) J of Neurosci 14: 3208-3224).<br />

Ciascun con<strong>testo</strong> meccanico può essere associato con una rappresentazione<br />

neurale delle sue proprietà, che a sua volta può essere utilizzata nella<br />

definizione dei pattern di segnali di controllo verso l’effettore muscolare, a cui<br />

viene richiesto di generare il movimento accurato per quel dato con<strong>testo</strong>.<br />

Recentemente molte delle conoscenze nei processi di apprendimento motorio<br />

(motor learning) sono nate da disegni sperimentali basati sull’utilizzo di<br />

dispositivi robotici per creare nuovi ambienti meccanici; tali disegni sperimentali<br />

consistono tipicamente nella applicazione di forze che siano in grado<br />

di perturbare l’arto durante l’esecuzione del movimento richiesto. In questo<br />

con<strong>testo</strong> sperimentale, dopo una fase in cui i movimenti dell’arto risultano<br />

alterati nella loro traiettoria prevista (perturbati dal campo di forza) tornano<br />

ad essere eseguiti con un livello di precisione eguale a quello in assenza di<br />

perturbazione. Tale forma di adattamento (conosciuta come motor learning)<br />

si pensa che rifletta l’acquisizione di una rappresentazione neurale del nuovo<br />

ambiente meccanico e il suo seguente utilizzo da parte del sistema motorio<br />

per il controllo dell’arto in movimento.<br />

Un notevole numero di studi eseguiti su primati e sull’uomo hanno rilevato<br />

come sia la corteccia motoria primaria (MI) che altre aree corticali come<br />

quelle frontali motorie, parietali motorie e strutture sottocorticali sono coinvolte<br />

nei processi di motor learning. L’alto livello di funzioni che sottende l’acquisizione<br />

di nuove capacità motorie richiede l’integrazione funzionale delle<br />

suddette varie e discrete aree corticali. Un meccanismo rilevante in tale integrazione<br />

su “ larga scala ” può essere riconosciuto nella formazione transitoria<br />

di connessioni funzionali dinamiche, mediate dalla sincronizzazione dell’attività<br />

neuronale in differenti bande di frequenza operativa. Questo tipo di elaborazione<br />

permette l’appropriata selezione e assembramento di circuiti neuronali<br />

che evolvono in un sistema di controllo adattativo.<br />

Una valida e affidabile misura dell’accoppiamento neuronale è rappresentata<br />

dalla coerenza spettrale dei segnali EEGrafici, che riflette le correlazioni<br />

inter-regionali di attività neuronali oscillatorie attraverso le diverse bande di<br />

frequenza operativa. A questo riguardo, diversi studi hanno esplorato come le<br />

diverse regioni corticali cerebrali possono comunicare tra di loro, per fornire<br />

le basi della integrazione di informazioni sensoriali e di coordinazione sensori-motoria<br />

che sono cruciali per il processo di “ motor learning ”. In questo<br />

progetto, verranno studiati i correlati corticali del fenomeno di motor learning<br />

in soggetti che si adattano a nuove dinamiche ambientali secondo un<br />

paradigma sperimentato e in cui il soggetto deve adattare i suoi movimenti di<br />

“ reaching ” a forze esterne che interferiscono con l’esecuzione del movimento<br />

del loro arto superiore (destro).<br />

L’obiettivo è quello di definire la frequenza e topografia dei cambiamenti<br />

in forza e direzione delle connessioni funzionali (connettività) inter-regionali<br />

tra le aree corticali “ pre-motorie ” e motorie esecutive che si ipotizzano accadere<br />

quando la rappresentazione neurale dei movimenti del braccio viene sfidata<br />

in ambiente con nuove caratteristiche dinamiche. Tale obiettivo verrà<br />

perseguito tramite l’impiego di un nuovo modello per la stima della connetti-<br />

2006 529

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