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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Neurofisiopatologia clinica<br />

Per quanto riguarda la TMS, è una metodica in grado di studiare, in<br />

maniera non invasiva, sia i fenomeni eccitatori (soglia di eccitabilità; potenziali<br />

evocati motori o MEPs; curve di facilitazione intracorticale al doppio stimolo<br />

magnetico) che quelli inibitori (periodo silente EMG o SP, curve di inibizione<br />

intracorticale al doppio stimolo magnetico) della corteccia motoria.<br />

Mediante stimoli magnetici focali è inoltre possibile costruire delle mappe<br />

motorie di vari muscoli, in particolari dei muscoli della mano, e valutare sia i<br />

cambiamenti delle aree di rappresentazione corticale osservati nel soggetto<br />

sano durante le diverse condizioni sperimentali (ad es. contrazione volontaria,<br />

pensiero di movimento, attenzione, visione di movimento) sia i processi di<br />

riorganizzazione plastica secondari a lesioni cerebrali di natura vascolare<br />

e/o traumatica e strettamente correlati al recupero della funzione persa. La<br />

possibilità di documentare con esame neurofisiologico i fenomeni di plasticità<br />

corticale può rappresentare un importante strumento per la valutazione dei<br />

meccanismi di recupero funzionale del paziente con emiparesi/tetraparesi<br />

secondaria a trauma cranico ed ictus e per l’applicazione e lo sviluppo di strategie<br />

neuroriabilitative e/o farmacologiche volte a favorire il recupero motorio<br />

e ridurre il grado di disabilità. In tale ambito saranno quindi effettuate valutazioni<br />

di mappe motorie da TMS prima e dopo interventi terapeutici sia di tipo<br />

riabilitativo (ad esempio mediante “ mental practice ”) che di tipo farmacologico<br />

locale (attraverso il trattamento con tossina botulinica).<br />

Per quanto riguarda i SEP, sono una tecnica non-invasiva attraverso la<br />

quale è possibile registrare sullo scalpo le riposte evocate dalla stimolazione<br />

del nervo mediano ed ottenere così informazioni sui meccanismi fisiopatologici<br />

che operano a livello della corteccia somatosensitiva. Entrando nello specifico<br />

della metodica è opportuno ricordare che esistono ancora opinioni contrastanti<br />

circa l’origine dei generatori dei SEP (sia di quelli a breve latenza che<br />

di quelli più tardivi, dopo i 100 ms) e che è ancora discussa l’influenza che<br />

l’attenzione e la vigilanza possano avere su tali potenziali corticali. La descrizione<br />

delle caratteristiche fisiologiche dei SEP nei soggetti sani sarà oggetto<br />

di uno studio, condotto da Carmen Barba, rivolto alla identificazione dei<br />

generatori di tali risposte per poter così ampliare lo studio dei SEP in campo<br />

clinico neurologico. Inoltre, saranno valutate le modificazioni che l’attenzione<br />

verso lo stimolo induce sulle componenti dei SEP con lo scopo di definire il<br />

ruolo che essa ha nella modulazione di tali potenziali ed eventualmente identificare<br />

quale potrebbe essere l’effetto delle variazioni dello stato di vigilanza.<br />

Articolazione<br />

E.3.1 – La “ Motor Imagery ” nel recupero funzionale motorio di pazienti con<br />

stroke e lesione delle vie motorie primarie (Paola Cicinelli)<br />

E.3.2 – Valutazione neurofisiologica dei fenomeni di plasticità corticale in<br />

pazienti con esiti di stroke: strategie riabilitative messe a confronto<br />

(Paola Cicinelli)<br />

E.3.3 – I Potenziali Evocati Somatosensoriali (SEP) da stimolazione del nervo<br />

mediano: valori normativi, effetto dell’attenzione e modificazioni in<br />

pazienti con esito di lesioni cerebrali (Paola Cicinelli)<br />

2006 527

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