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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Neuropsicologia<br />

gruppi di pazienti vengono confrontati. In questo modo viene valutato il ruolo di<br />

una specifica area cerebrale di interesse (ROI) nell’elaborazione della funzione<br />

cognitiva indagata. Tuttavia, tale metodologia non considera l’importanza di sottoaree<br />

all’interno della ROI o di aree esterne a quelle di interesse.<br />

La Voxel-based Lesion – Sympthom Mapping (VLSM, Bates e coll., 2003;<br />

Saygin e coll., 2003) è una nuova metodologia che permette di stabilire relazioni<br />

tra funzioni cognitive e aree cerebrali su una base voxel-by-voxel senza i<br />

limiti precedentemente descritti delle metodologie tradizionali.<br />

Tramite la VLSM infatti, vengono utilizzati dati comportamentali e lesionali<br />

continui, senza la necessità di dividere a priori i pazienti in gruppi sulla<br />

base di informazioni lesionali o di cut-off stabiliti in modo arbitrario. Per ogni<br />

singolo voxel, i pazienti vengono suddivisi in due gruppi a seconda che esista<br />

o meno una lesione in quel voxel. I risultati comportamentali dei due gruppi<br />

vengono quindi confrontati e i risultati statistici di questo confronto vengono<br />

riportati in mappe colorate che rappresentano il grado di coinvolgimento di<br />

ogni singolo voxel nella funzione cognitiva indagata.<br />

Scopi<br />

• Individuare le “ sedi lesionali tipiche ” in 30 pazienti con diversi disturbi<br />

di linguaggio.<br />

• Evidenziare l’esistenza di aree e circuiti specifici che sottendono le<br />

diverse funzioni linguistiche, utilizzando sia la risonanza magnetica che dati<br />

ottenuti tramite la somministrazione di specifiche prove di linguaggio.<br />

Soggetti<br />

Parteciperanno alla ricerca 30 pazienti con afasia in fase cronica aventi<br />

lesioni vascolari unilaterali sinistre. Prima di essere inclusi nella ricerca i<br />

pazienti saranno preliminarmente sottoposti ad un’attenta valutazione clinica<br />

e neuropsicologica allo scopo di escludere quelli con lesioni bilaterali, eziologia<br />

tumorale o traumatica, tutti fattori che introdurrebbero nella ricerca una<br />

fonte intrinseca di variabilità dei dati. La presenza di afasia verrà valutata<br />

sulla base test standardizzati (Esame del Linguaggio II, Ciurli e coll., 1996;<br />

Western Aphasia Battery, Kertesz, 1979) e prove ad hoc che comprendono<br />

compiti in grado di valutare le diverse sottofunzioni linguistiche (linguaggio<br />

spontaneo, comprensione e produzione orale e scritta di parole semplici,<br />

parole composte, parole numero e numeri). Inoltre verrà somministrata una<br />

batteria computerizzata (della durata di circa 1 ora) composta da tre trials in<br />

cui verrà chiesto ai pazienti di leggere e ripetere delle parole e denominare<br />

oralmente delle figure.<br />

Metodo<br />

Il progetto prevede l’utilizzo della risonanza magnetica per ottenere delle<br />

immagini strutturali ad alta definizione dell’anatomia cerebrale. Le lesioni<br />

verranno visualizzate e localizzate sia su mappe corticali bidimensionali che<br />

su uno spazio stereotassico standard, in modo da permettere confronti con<br />

2006 519

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