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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione III: Linea di ricerca corrente D<br />

getto e pubblicato in Iaria G., Incoccia C., Piccardi L., Nicò D., Sabatini U.,<br />

Guariglia C. (2005) Neurocase 11(6): 463-474) e non è infrequente la sua presenza<br />

anche in soggetti senza patologie cerebrali conclamate.<br />

Nel corso di questo studio è stata messa a punto un’ampia batteria di test<br />

neuropsicologici, prove sperimentali e di tipo ecologico, che ci permette di indagare<br />

in particolare quali processi specifici siano danneggiati nei diversi pazienti,<br />

per poter poi strutturare un adeguato trattamento riabilitativo. Per ogni paziente<br />

è necessario, infatti, poter individuare quali differenti abilità cognitive implicate<br />

nella capacità di orientarsi e muoversi nell’ambiente siano compromesse e stabilire<br />

al contempo su quali processi integri si possa fare affidamento per addestrare<br />

il paziente ad utilizzare delle efficaci strategie di compenso.<br />

Nel corso della ricerca sono stati sottoposti alla valutazione dei disturbi<br />

topografici 10 pazienti con patologie cerebrali di varia origine; all’interno di<br />

questo gruppo, sono stati individuati 2 pazienti che presentavano un marcato<br />

deficit di orientamento topografico, sia in ambienti sconosciuti che in<br />

ambienti per loro familiari.<br />

Una volta indagate nel dettaglio le caratteristiche dei loro deficit, è stato<br />

messo a punto un trattamento che, basandosi sulle capacità residue, potesse permettere<br />

loro di utilizzare strategie di compenso del disturbo e di sviluppare capacità<br />

autonome di orientamento. Al termine del trattamento, entrambi i pazienti<br />

hanno mostrato un notevole miglioramento delle capacità navigazionali, ma,<br />

soprattutto, hanno raggiunto un soddisfacente grado di autonomia negli spostamenti.<br />

Lo studio ci ha quindi permesso di mettere a punto alcune linee-guida per<br />

la diagnosi e il trattamento dei deficit di orientamento topografico.<br />

Nel presente studio ci poniamo l’obiettivo di selezionare, tramite la batteria<br />

di test neuropsicologici e di prove ecologiche che è stata precedentemente messa<br />

a punto, 5 pazienti con disturbo selettivo dell’orientamento spaziale. La valutazione<br />

iniziale verrà condotta allo scopo di indagare in dettaglio gli specifici deficit<br />

di ciascun paziente e le capacità cognitive residue e programmare, per<br />

ognuno di essi, il piano di trattamento riabilitativo più idoneo. Nel corso del<br />

trattamento e alla fine di esso, i pazienti verranno sottoposti a prove parallele<br />

per verificare i miglioramenti ottenuti e calibrare, a seconda dei risultati, il tipo<br />

di esercizi proposti. I pazienti, quindi, eseguiranno dei percorsi diversi da quelli<br />

utilizzati durante la terapia, per verificare il grado di generalizzazione delle strategie<br />

apprese e la loro capacità di estenderle ad ambienti differenti.<br />

Dopo la fine del trattamento riabilitativo, verrà effettuata un’ulteriore<br />

valutazione di follow up a distanza di almeno 6 mesi, per verificare la stabilità<br />

dei risultati raggiunti e l’effettiva validità funzionale delle strategie di<br />

compenso.<br />

D.5.1 – Organizzazione cerebrale del linguaggio nei soggetti afasici bilingui<br />

(Paola Marangolo)<br />

Descrizione<br />

Ad oggi, l’assunto sull’organizzazione cerebrale del linguaggio nei soggetti<br />

bilingui è oggetto di ipotesi contrastanti. Alcuni studi recenti condotti<br />

516 2006

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