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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione III: Linea di ricerca corrente D<br />

Secondo esperimento<br />

Compito di percezione spaziale – Al soggetto viene mostrata una coppia<br />

di barre bianche in una posizione casuale sulla linea mediana verticale del<br />

monitor (per evitare le distorsioni causate da eminegligenza in pazienti<br />

parietali).<br />

Lo stimolo viene presentato quattro volte ad intervalli di 1000 ms, ogni<br />

volta in una diversa posizione casuale sulla linea mediana verticale, mantenendo<br />

costante la separazione spaziale. Per evitare che i partecipanti non possano<br />

semplicemente giudicare se una delle barre abbia cambiato posizione<br />

nello stimolo target.<br />

Al soggetto vengono mostrate una coppia di barre verdi che possono<br />

essere più vicine o più lontane rispetto alla coppia di barre standard.<br />

Il soggetto viene invitato a rispondere se le barre verdi siano più vicine o<br />

più lontane rispetto alla coppia di barre standard.<br />

Compito di percezione temporale – Al soggetto viene mostrato un<br />

quadrato bianco, al centro dello schermo, che viene presentato quattro volte<br />

ad intervalli continui che variano tra 400-600 ms o 800-1200 ms per set<br />

di quattro.<br />

Poi al soggetto viene mostrato un quadrato verde che appare dopo<br />

un intervallo più corto o più lungo rispetto all’intervallo tra i quadrati<br />

standard.<br />

Il soggetto viene invitato a rispondere “ più presto ” o “ più tardi ”.<br />

– Coull J.T., Frith C.D., Buchel C., Nobre A.C. (2000) Neuropsychologia 38: 808-819.<br />

– Coull J.T., Nobre A.C. (1998) J Neurosc 18: 7426-7435.<br />

– Duncan J. (1984) J Exp Psychol Gen 113: 501-517.<br />

– Griffin I.C., Nobre A.C. (2005) In Itti L., Rees G., Tsotsos J. (eds) Neurobiology of<br />

attention San Diego. Elsevier 257-263.<br />

– Heilman K.M., Watson R.T. (1977) Adv Neurol 18: 93-106.<br />

– Kastner S., Ungerleider L.G. (2000) Ann Rev Neurosci 23: 315-341.<br />

– Mesulam M.M. (1981) Ann Neurol 10: 309-325.<br />

– Posner M.I. (1980) Q J Exp Psychol 32: 3-25.<br />

D.4.1 – Ruolo dell’ippocampo nei disturbi di memoria topografica<br />

(Cecilia Guariglia)<br />

Descrizione<br />

Numero totale di soggetti: 40<br />

L’ippocampo è considerato una delle strutture fondamentali nei processi<br />

di apprendimento di luoghi e percorsi. L’evidenza di un ruolo fondamentale<br />

giocato dal sistema ippocampale deriva da studi sugli animali e da studi di<br />

neuroimmagine funzionale (vedi le recenti revisioni di O’Mara, 2005 e di<br />

Moscovitch et al., 2005). Tuttavia nei disturbi di memoria topografica conseguenti<br />

lesioni cerebrali raramente è osservato un coinvolgimento dell’ipo-<br />

510 2006

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