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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Neuropsicologia<br />

Recenti studi di orientamento temporale hanno suggerito che il controllo<br />

e la modulazione attenzionale possano essere governati da meccanismi<br />

diversi. Studi di neuroimmagini hanno mostrato come il controllo dell’attenzione<br />

spaziale e temporale coinvolga solamente in parte sistemi sovrapposti<br />

(Coull and Nobre, 1998; Coull et al., 2000). Ulteriori studi effettuati utilizzando<br />

potenziali evento-relati (ERPs) hanno rivelato delle importanti differenze<br />

nella modulazione dell’elaborazione di un obiettivo da parte dell’attenzione<br />

spaziale e temporale. L’orientamento spaziale e temporale è stato<br />

studiato tipicamente in prove che utilizzano cues simbolici che predicono,<br />

rispettivamente, l’ubicazione spaziale o l’istante temporale, di un stimolo<br />

imminente.<br />

Questo paradigma tradizionale, anche se estesamente usato, non è particolarmente<br />

rappresentativo dell’esperienza di ogni giorno. Nella vera vita, le<br />

aspettative riguardanti degli eventi percettivi si sviluppano attraverso l’osservazione<br />

dei loro attributi spaziali o temporali, come nel caso dell’occlusione<br />

transitoria di oggetti in movimento. Inoltre, diversi tipi di aspettativa non si<br />

verificano in modo isolato. L’aspettativa temporale normalmente è accompagnata<br />

da aspettative sull’ubicazione e l’identità dello stimolo.<br />

Un obiettivo degli studi in questo campo è di indagare la capacità<br />

di diversi tipi di aspettativa di interagire tra loro per acuire le funzioni<br />

attentive.<br />

Abbiamo sviluppato una serie di prove per indagare se ed in che modo le<br />

aspettative nelle due maggiori dimensioni percettive (lo spazio e il tempo)<br />

interagiscono nelle prestazioni attenzionali di pazienti.<br />

Soggetti<br />

La ricerca verrà condotta su 20 pazienti con lesioni cerebrovascolari<br />

destre o sinistre la cui sede verrà accertata tramite esami clinici e radiologici.<br />

Saranno prevalentemente esaminati pazienti con lesioni unifocali localizzate<br />

nella rete frontoparietale dorsale bilaterale costituita dalla regione supplementare<br />

motoria e dal solco parietale, e la frontoparietale ventrale costituita<br />

dal giro frontale inferiore e dalla giunzione temporo-parietale.<br />

Primo esperimento<br />

Compito di attenzione spaziale – Una croce appare al centro del monitor e<br />

si muove dal centro verso la periferia dello schermo con una angolazione<br />

casuale con incrementi di 30°. Tra il centro e la periferia dello schermo è<br />

posta una fascia circolare avente funzione di occlusione visiva di un stimolo<br />

target in movimento.<br />

Dopo aver raggiunto l’occlusione, la croce scompare e la sua direzione<br />

cambia. Alla sua ricomparsa, al paziente viene chiesto di rispondere se la croce<br />

sia riapparsa più in alto o più in basso rispetto alla traiettoria originaria.<br />

Compito di attenzione temporale – Nella versione temporale dell’esperimento<br />

al paziente viene chiesto di rispondere se la croce sia ricomparsa più<br />

presto o più tardi rispetto alla sua velocità originaria.<br />

2006 509

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