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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Risultati acquisiti<br />

Neuroscienze sperimentali<br />

Poiché una proteina considerata come agente etiologico dell’AD, il peptide<br />

beta-amiloide (A-Beta), è stata descritta come attivatore dello stress del<br />

reticolo endoplasmatico (ER-stress) e questa attivazione è stata proposta<br />

come conditio sine qua non per l’esecuzione della risposta apoptotica, è stato<br />

analizzato l’ER-stress in cellule con o senza apoptosoma. La risposta cellulare<br />

all’ER-stress prevede in questo sistema l’incremento dell’espressione di alcuni<br />

trasduttori del segnale quali GADD153 e Grp78 ed il rilascio del catione calcio<br />

dall’ER stesso. A questi eventi fa seguito l’attivazione dell’apoptosoma. Vice<br />

versa l’assunzione del calcio da parte del mitocondrio e l’attivazione della<br />

caspasi 12, enzima a tutt’oggi considerato fattore chiave della risposta all’ERstress,<br />

sono eventi trascurabili per la risposta apoptotica. I nostri risultati<br />

implicano che la via apoptosomica sia l’itinerario principale delle NPCs verso<br />

la morte mediata da ER-stress e che questa non sia dipendente dall’assunzione<br />

del catione calcio da parte del mitocondrio e dall’attivazione della<br />

caspasi 12. Poiché il peptide A-Beta, tipico dell’AD, sembra essere un induttore<br />

di ER-stress, i dati sono rilevanti nell’ottica di un’approfondita analisi dei<br />

percorsi metabolici dell’apoptosi in questa ed altre neurodegenerazioni.<br />

Per quanto riguarda l’approccio in vivo, incroci fra le linee murine per la<br />

sovraespressione condizionale di Apaf1 FC98/Trap-Cre, FC98/D6-Cre e<br />

FC98/L7ag13 sono stati effettuati. Inoltre è stata generata la nuova linea<br />

murina Apaf1-flox/flox, per la inattivazione condizionale del gene Apaf1.<br />

In attesa dei risultati derivanti dall’incrocio di questa linea con la linea<br />

murina Tg2576, da noi scelta come modello animale di AD, abbiamo caratterizzato<br />

l’insorgenza dei tratti patologici molecolari ed istologici in cellule primarie<br />

ippocampali derivate al primo giorno postnatale dalla linea Tg2576,<br />

dissezionate e poste in cultura. Ad una prima analisi, esse mostrano alterazioni<br />

morfologiche a livello dei processi neuritici che risultano tortuosi, frammentati<br />

e di dimensioni ridotte. Dal punto di vista molecolare mostrano accumulo<br />

di A-beta endocellulare, accumulo di tau fosforilata ed attivazione di<br />

calpaine dopo 20 giorni di incubazione, nessun tratto tipico della morte cellulare<br />

programmata e incremento della proteina di risposta allo shock termico<br />

hsp70. L’analisi genetica per incrocio che stiamo conducendo ci rivelerà l’eventuale<br />

coinvolgimento delle molecole poste a valle nel percorso di morte<br />

cellulare mediato dal mitocondrio in processi di degradazione terminale dei<br />

neuroni o in processi specifici di regolazione post-traduzionale coinvolti nell’ontogenesi<br />

delle neurodegenerazioni.<br />

C.2.8 – Strategie terapeutiche per la Corea di Huntington. Il ruolo<br />

di c-AMP-responsive element (CREB) (Francesca Romana Fusco)<br />

La comprensione dei meccanismi alla base della vulnerabilità o della<br />

resistenza dei neuroni striatali ai fenomeni neurodegenerativi della corea di<br />

Huntington (HD) è di importanza fondamentale per lo studio di strategie terapeutiche.<br />

Per tale motivo il nostro laboratorio si è in precedenza dedicato a<br />

studiare la presenza della proteina huntingtina nei principali sottotipi neuro-<br />

2006 467

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