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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione III: Linea di ricerca corrente C<br />

Le nostre ricerche hanno una importanza nello studio una malattia quale<br />

la SLA:<br />

– Si usa il trattamento con paraquat per creare modelli di cellule in coltura<br />

della SLA.<br />

– <strong>Solo</strong> i neuroni cambiano lo splicing alternativo, e questo contribuisce<br />

alla destabilizzazione dei neuroni.<br />

– In tal senso, questo meccanismo potrebbe dare un contributo importante<br />

alla degenerazione dei neuroni che si osserva nella SLA.<br />

C.2.2 – Alterazioni della morfologia corticale e spinale<br />

e modificazioni delle funzioni cognitive e motorie<br />

nel topo G93A, un modello murino<br />

della sclerosi laterale amiotrofica (Martine Ammassari-Teule)<br />

Descrizione<br />

La sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è una malattia dei neuroni motori<br />

con un’incidenza stimata di 1.5/100.000. Un’alterazione fisiologica identificata<br />

come un possibile meccanismo responsabile della SLA è l’eccesso di radicali<br />

liberi che, aumentando lo stress ossidativo neuronale, induce neurodegenerazione.<br />

L’eccesso di radicali liberi è dovuto alla disfunzione di un enzima che,<br />

in condizioni normali, provvede alla loro eliminazione. Infatti circa il 20%<br />

della forma familiare della SLA è associata a mutazioni del gene della superossido<br />

dismutasi (SOD1), e topi transgenici (G93A), nei quali è stato introdotto<br />

il gene umano mutato della SOD1, sviluppano una patologia motoria<br />

simile alla SLA. Poiché la SLA è considerata una malattia dei motoneuroni,<br />

gli studi sperimentali svolti su questi animali hanno focalizzato su alterazioni<br />

a carico dei neuroni spinali e sui disturbi motori. Tuttavia, nei pazienti SLA,<br />

sono state anche identificate anomalie nel sistema nervoso centrale accompagnate<br />

da vari disturbi cognitivi.<br />

Lo scopo del nostro progetto è verificare se le anomalie dei neuroni nella<br />

corteccia frontale e il deficit nelle funzioni esecutive precedono o si sviluppano<br />

parallelamente alle anomalie dei neuroni spinali e al deficit motorio nel<br />

topo G93A.<br />

Consideriamo che cambiamenti pre-sintomatici nelle funzioni cognitive<br />

e nella morfologia corticale potrebbero fornire dei marcatori precoci della<br />

patologia utili per anticipare trattamenti terapeutici. A tale scopo, la natura<br />

e la progressione del deficit cognitivo verranno analizzati a due momenti<br />

dello sviluppo (svezzamento: 3 settimane; raggiungimento dell’età adulta:<br />

3 mesi) e sarà accompagnato da una descrizione delle anomalie a carico dei<br />

motoneuroni e dei neuroni corticali in termine di: (a) numero di cellule,<br />

(b) organizzazione dell’arborizzazione dendritica, (c) controllo del livello di<br />

espressione della proteina da shock termico (heat shock protein: hsp).<br />

Associando studi comportamentali, morfologici e di biologia molecolare<br />

intendiamo definire il “ time course ” della degenerazione spinale e corticale.<br />

458 2006

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