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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione III: Linea di ricerca corrente C<br />

C. 3 – STUDIO MULTIDISCIPLINARE DELL’IMMUNOPATOGENESI<br />

DELLA SCLEROSI MULTIPLA<br />

Nel presente settore di ricerca, i laboratori coinvolti svolgeranno programmi<br />

di ricerca relativi alla comprensione dell’immunopatogenesi della<br />

Sclerosi Multipla, adottando approcci sperimentali in vivo ed in vitro. In particolare,<br />

mediante sofisticate analisi di citomica, proteomica ed elettrofisiologia,<br />

verranno studiati sia i meccanismi di base responsabili del danno demielinizzante,<br />

sia i markers biologici di malattia, valutando il deficit neurologico<br />

e l’alterata plasticità sinaptica neuronale associati alla risposta autoimmune e<br />

ai difetti di immunoregolazione caratteristici di tale patologia.<br />

Articolazione<br />

C.3.1 – Studio delle caratteristiche fenotipiche e funzionali dei linfociti T<br />

regolatori nella Sclerosi Multipla (Luca Battistini)<br />

C.3.2 – Studio delle alterazioni indotte dalle Cu,Zn superossido dismutasi<br />

mutanti associate alla sclerosi laterale amiotrofica di tipo familiare<br />

(Maria Teresa Carrì)<br />

C.3.3 – Studio dell’attività neuronale e sinaptica in topi con encefalite allergica<br />

sperimentale, modello animale di sclerosi multipla (Diego Centonze)<br />

C.1.1 – Analisi delle strategie di foraging in presenza di lesione cerebellare<br />

(Laura Mandolesi)<br />

Descrizione<br />

Nel vasto ambito dello studio sulle funzioni spaziali negli animali, in questi<br />

ultimi anni sta riscuotendo interesse anche l’analisi delle diverse strategie<br />

di ricerca di cibo in particolari ambienti. Tale aspetto è stato ampiamente<br />

investigato attraverso l’uso di particolari apparati, come ad esempio il labirinto<br />

radiale (Olton and Samuelson, 1976), il labirinto ad acqua (Morris et al.,<br />

1982) o l’open field (Denenberg, 1969).<br />

Mentre nei labirinti come quello ad acqua e l’open field, le traiettorie<br />

esplorative non sono predefinite, nei labirinti come quello radiale, le traiettorie<br />

di ricerca sono dipendenti dalla disposizione e dalla lunghezza dei bracci,<br />

per cui il comportamento di esplorazione che ne risulta è in un certo senso<br />

predefinito. È stato dimostrato che i ratti sono in grado di modificare le loro<br />

strategie di ricerca in relazione alle limitazioni fisiche dell’ambiente in cui si<br />

trovano (Schenk et al., 1990). Ad esempio, è stato evidenziato che i ratti nell’esplorare<br />

un labirinto radiale modificano le strategie di ricerca incrementando<br />

in maniera significativa il numero delle visite nei bracci adiacenti (Mandolesi<br />

et al., 2001). E inoltre, in un open field contenente differenti oggetti, i roditori<br />

sono in grado di modificare le loro strategie di ricerca in relazione alla disposizione<br />

spaziale degli oggetti (Mandolesi et al., 2003). Tali risultati sottolineano<br />

come l’esplorazione di un ambiente sia dipendente dalla struttura dell’ambiente<br />

stesso. Lo studio del comportamento di esplorazione libera di<br />

452 2006

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