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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione III: Linea di ricerca corrente B<br />

getto, tramite un’analisi “ within-subjects ”. I dati comportamentali indicano<br />

che tutti e due i gruppi di soggetti tendevano a conservare la loro prestazione<br />

di intercettamento sui due giorni dell’esperimento, indipendentemente dal<br />

tipo di sfondo visto il primo giorno. Un’analisi dei dati fMRI è in corso con l’obiettivo<br />

di scoprire i correlati neuronali di questa impostazione del comportamento<br />

del primo giorno sul secondo giorno. (b) Connettività funzionale nella<br />

rete gravitazionale e con altre aree cerebrali. Sarà eseguita un’analisi su come<br />

i componenti della rete gravitazionale lavorano insieme durante l’intercettamento<br />

di oggetti balistici in vista. Si ipotizza che la modulazione della percezione<br />

della gravità tramite cambiamenti delle caratteristiche dell’input risulterebbe<br />

in modulazioni differenziali dei componenti della rete gravitazionale,<br />

quindi cambiando le relazioni dinamiche tra loro. La tecnica “ standard ” di<br />

analisi dei dati fMRI, basata sulle differenze delle medie dei segnali per ogni<br />

condizione, fornisce una mappatura statistica “ statica ” delle attivazioni cerebrali<br />

legate a particolari condizioni sperimentali. La questione in oggetto,<br />

invece, richiede tecniche d’avanguardia di carattere “ dinamico ” che forniscono<br />

stime, per esempio, delle relazioni di connettività e sincronia tra i<br />

segnali delle diverse condizioni. Saranno quindi applicati metodi ben stabiliti<br />

nel campo di elettrofisiologia e in crescita nel campo di fMRI, inclusi analisi<br />

di Fourier (fase e coerenza) e teoria dell’informazione (Shannon information,<br />

mutual information).<br />

– Indovina I., Maffei V., Bosco G., Zago M., Macaluso E., Lacquaniti F. (2005)<br />

Science 308: 416-419.<br />

– Lacquaniti F., Maioli C. (1989) J Neurosci 9: 134-148.<br />

– McIntyre J., Zago M., Berthoz A., Lacquaniti F. (2001) Nat Neurosci 4: 693-694.<br />

– Miller W.L., Maffei V., Bosco G., Iosa M., Indovina I., Zago M., Macaluso E.,<br />

Lacquaniti F. (submitted) Vestibular cerebellum puts visual gravitational motion in<br />

context.<br />

– Zago M., Bosco G., Maffei V., Iosa M., Ivanenko Y., Lacquaniti F. (2004) J Neurophysiol<br />

91: 1620-1634.<br />

B.7.1 – Controllo dei movimenti locomotori: meccanismi base<br />

dell’attività muscolare (Yuri P. Ivanenko)<br />

Descrizione<br />

La locomozione può essere adattata a diverse condizioni esterne, velocità<br />

e modi di progressione. Essa costituisce un esempio rilevante di come i circuiti<br />

spinali responsabili dei riflessi elementari agevolino il controllo del<br />

movimento volontario e l’adattamento a diverse condizioni. La locomozione<br />

nell’uomo, animale bipede, richiede tuttavia anche un significativo controllo<br />

posturale che impegna i centri sovraspinali. Comprendere i meccanismi, le<br />

strategie che il sistema nervoso centrale adotta per promuovere un determinato<br />

atto motorio costituisce un problema molto complesso. Una corretta<br />

locomozione nei soggetti sani e nei soggetti con patologie motorie, richiede<br />

sia l’abilità di generare e mantenere i patterns locomotori appropriati per<br />

442 2006

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