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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione III: Linea di ricerca corrente B<br />

La presente ricerca, che si realizza in collaborazione con A. Carlesimo, G.<br />

Spalletta e C. Caltagirone del Dipartimento di Neurologia Clinica e Comportamentale<br />

(IRCCS S. <strong>Lucia</strong>), si propone di valutare se, ed eventualmente come, i<br />

meccanismi di interazione con oggetti in movimento possano risentire di<br />

lesioni coinvolgenti la regione insulare (i.e. l’area relativa al circuito riportato da<br />

Indovina et al., 2005). A questo scopo, saranno reclutati pazienti con diagnosi di<br />

incidente cerebro-vascolare unilaterale, responsabile di una lesione coinvolgente<br />

(gruppo sperimentale) o non coinvolgente l’insula (gruppo controllo).<br />

Volontari sani, di età e scolarità comparabile con quella dei pazienti, saranno<br />

reclutati con funzione di gruppo di controllo, per ottenere dati normativi relativi<br />

ai compiti impiegati. Ciascun soggetto parteciperà a 3-4 sedute sperimentali.<br />

I compiti presentati nelle sessioni sperimentali comprenderanno: (a) un<br />

compito di intercettamento di un oggetto virtuale (Protocollo Attivo); (b) un<br />

compito di risposta ad uno stimolo visivo (Protocollo Reattivo); (c) un compito<br />

di orientamento di una barretta virtuale secondo la verticale terrestre (Protocollo<br />

Verticale). Nel caso dei pazienti, uno screening neuropsicologico completo<br />

affiancherà i test sperimentali per escludere eventuali interferenze legate a deterioramento<br />

cognitivo. Nei compiti sperimentali saranno registrate l’accuratezza<br />

e/o la latenza di risposta e i risultati raccolti saranno analizzati mediante software<br />

dedicato. Nel caso dei pazienti, questi risultati saranno correlati con i dati<br />

anatomici relativi alla lesione, con il quadro clinico e con quello neuropsicologico<br />

al fine di valutare se, ed eventualmente come, fenomeni di adattamento<br />

alle condizioni di alterata gravità (noti nei soggetti sani: Zago et al., 2005) siano<br />

modificati in conseguenza della patologia specifica.<br />

– Indovina I., Maffei V., Bosco G., Zago M., Macaluso E., Lacquaniti F. (2005)<br />

Science 308(5720): 416-419.<br />

– Kawato M. (1999) Curr Opin Neurobiol 9: 718-727.<br />

– Lacquaniti F., Maioli C. (1989) J Neurosci 9: 134-148.<br />

– McIntyre J., Zago M., Berthoz A., Lacquaniti F. (2001) Nat Neurosci 4: 693-694.<br />

– Shepard R.N. (1984) Psychol Rev 91: 417-447.<br />

– Werkhoven P., Snippe H.P., Toet A. (1992) Vision Res 32: 2313-2329.<br />

– Zago M., Bosco G., Maffei V., Iosa M., Ivanenko Y.P., Lacquaniti F. (2004) J Neurophysiol<br />

91: 1620-1634.<br />

– Zago M., Bosco G., Maffei V., Iosa M., Ivanenko Y.P., Lacquaniti F. (2005) J Neurophysiol<br />

93(2): 1055-1068.<br />

B.5.1 – Ruolo della corteccia perisilviana nell’intercettamento<br />

di oggetti in caduta (Gianfranco Bosco)<br />

Descrizione<br />

La regione perisilviana comprende la corteccia insulare ed aree limitrofe<br />

parieto-temporali disposte intorno alla porzione posteriore della scissura di<br />

Silvio e, secondo vedute correnti, rappresenterebbe un importante centro di<br />

elaborazione dell’informazione vestibolare. Le relazioni anatomo-funzionali<br />

di questa regione corticale sono state caratterizzate in dettaglio nella scim-<br />

436 2006

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