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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione III: Attività per linea di ricerca corrente A<br />

ziali della patologia. Un contributo in tale direzione potrebbe essere fornito<br />

dalla metodica della stimolazione magnetica transcranica ripetitiva (rTMS).<br />

La rTMS è una metodica non invasiva che si basa sull’applicazione di<br />

impulsi magnetici su specifiche regioni cerebrali attraverso lo scalpo. I treni<br />

rTMS possono interferire transitoriamente con l’esecuzione di un compito<br />

quando gli stimoli sono applicati ad alta frequenza, mimando transitoriamente<br />

gli effetti di una lesione cerebrale. Accanto a questa applicazione sono<br />

stati recentemente descritti degli effetti di modulazione plastica dell’eccitabilità<br />

corticale da parte della rTMS, che perdurano anche dopo la cessazione del<br />

treno di stimoli. In particolare, è stato dimostrato che treni a bassa frequenza<br />

(i.e. 1 Hz) inducono una depressione dell’eccitabilità corticale (e.g. Chen et al.,<br />

2000), mentre treni ad alta frequenza (i.e. > 1 Hz) inducono un aumento dell’eccitabilità<br />

corticale (e.g. Gorsler et al., 2003). Questo tipo di applicazione<br />

apre interessanti prospettive riabilitative in pazienti con patologie cerebrali e<br />

deficit di specifici domini cognitivi. In particolare, è possibile ipotizzare di<br />

aumentare l’eccitabilità delle regioni corticali associate ad una specifica funzione<br />

e/o di deprimere l’eccitabilità di quelle regioni che svolgono funzioni<br />

antagoniste (inibitorie) sul compito stesso (ad esempio le regioni dell’emisfero<br />

opposto). Esempi in questa direzione sono stati riportati in pazienti con<br />

lesioni emisferiche destre e neglect (Oliveri et al., 1999, 2000, 2001), in<br />

pazienti con malattia di Parkinson e deficit di percezione temporale (Koch<br />

et al., 2005) e in pazienti con lesioni emisferiche sinistre e afasia (De Naeser<br />

et al., 2003).<br />

Uno studio recente (Solé-Padullés et al., 2005) ha studiato l’effetto di<br />

treni rTMS ad alta frequenza a livello della corteccia prefrontale su un compito<br />

di denominazione di volti in un gruppo di soggetti anziani con deficit di<br />

memoria isolato. I risultati hanno evidenziato un miglioramento del deficit<br />

riscontrato alla valutazione iniziale, insieme ad un aumento del reclutamento<br />

dell’attività della corteccia prefrontale destra e posteriore bilaterale<br />

alla fMRI.<br />

Tali risultati suggeriscono di testare la potenzialità della rTMS di indurre<br />

modificazioni plastiche corticali anche in pazienti AD nelle fasi iniziali della<br />

malattia, quando il reclutamento/potenziamento di circuiti corticali “ alternativi<br />

” potrebbe rivelarsi utile per migliorare le prestazioni deficitarie in compiti<br />

cognitivi.<br />

Il presente studio, articolato in diverse fasi, si propone quindi di studiare<br />

l’effetto di una facilitazione intracorticale della corteccia prefrontale dorsolaterale<br />

sinistra su un compito di memoria di riconoscimento di stimoli visivi<br />

(volti) in un gruppo di pazienti affetti da AD lieve.<br />

Soggetti<br />

Sarà studiato un gruppo di 7-10 pazienti affetti da malattia di Alzheimer<br />

probabile, di grado lieve (GDS = 3), diagnosticata sulla base di batterie<br />

standard.<br />

rTMS – La rTMS sarà applicata utilizzando uno stimolatore MagStim<br />

rapid, collegato ad un coil focale. Il coil sarà posto a livello del sito F3 del<br />

420 2006

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