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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Neurologia clinica e comportamentale<br />

utilizzo, alla soddisfazione dell’utente e all’interazione che si stabilisce fra<br />

ausilio tecnologico e utente stesso è attualmente molto scarsa. Appare, invece,<br />

evidente che possedere tale tipologia di informazioni costituisce una fonte<br />

preziosa di conoscenza grazie alla quale sarebbe possibile, ad esempio, modificare<br />

alcune caratteristiche degli ausili per renderli più facilmente utilizzabili<br />

dagli utenti e soprattutto fornirebbe alla medicina informazioni dettagliate<br />

rispetto al comportamento del soggetto disabile: (modalità e tempi di risposta<br />

in situazioni specifiche).<br />

Lo scopo del nostro lavoro è quello di realizzare uno strumento in grado<br />

di rilevare informazioni dettagliate riguardo al comportamento di un soggetto<br />

disabile rispetto ad un compito quale quello di condurre una sedia a rotelle<br />

elettrica. Questo compito anche se considerato “ semplice ” appare spesso<br />

molto complesso.<br />

Il sistema da noi proposto ci consentirà non soltanto di ottenere informazioni<br />

sul tempo impiegato a raggiungere un determinato obiettivo ma<br />

soprattutto di ottenere informazioni su come sia stato raggiunto l’obiettivo e<br />

cioè: data una traiettoria ottimale, l’allontanamento da questa, il numero di<br />

volte che la traiettoria sia stata lasciata, il tempo in percentuale trascorso<br />

fuori dalla traiettoria ottimale. Inoltre, il sistema sarà in grado di fornire<br />

informazioni sulla modalità di correzione della traiettoria da parte del<br />

paziente; in altri termini, sarà possibile conoscere le manovre correttive che<br />

il soggetto esegue nel momento in cui si rende conto di essere in una posizione<br />

errata. Infine, avere la possibilità di ottenere dati analizzabili e confrontabili<br />

fornirà informazioni basilari per migliorare l’interazione<br />

utente/dispositivo.<br />

Obiettivo finale del nostro lavoro sarà quello di utilizzare la conoscenza<br />

derivata dalle informazioni acquisite attraverso il nostro prototipo per prospettare<br />

una nuova soluzione per aumentare l’autonomia e per migliorare la<br />

qualità della vita degli anziani e dei disabili garantendo un elevato livello di<br />

sicurezza, attraverso l’inserimento di nuova tecnologia.<br />

1. Camarinha-Matos L.M. and Afasarmanesh H. (2001) WSES 279-284.<br />

2. Fox J., Das S. AAAI Press/MIT Press, 1st edition, 2000.<br />

3. Ducatel K., Bogdanowicz M., Scapolo F., Leijten J., Burgelman J.C. (Eds). Scenarios<br />

for ambient intelligence in 2010. Final Report. Sevilla, 2001. http://www.<br />

cordis.lu/ist/istag.htm.<br />

4. Lee E.A. (2000) IEEE Computer Magazine Sept: 18-26.<br />

5. Batavia A.I., Hammer G.S. (1990) Journal of Rehabilitation Research and Development<br />

27: 425-436.<br />

6. Scherer M.J., Lane J.P. (1997) Disability and Rehabilitation 19 (12): 528-535.<br />

7. Fehr L., Langbein W.E., Skaar S.B. (2000) Journal of Rehabilitation Research and<br />

Development 37 (3): 353-360.<br />

8. Cortés U., Annicchiarico R., Vázquez-Salceda J., Urdiales C., Cañamero L., López<br />

M., Sànchez-Marrè M. and Caltagirone C. (2003) AI Comm 16: 193-207.<br />

2006 405

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