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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Neurologia clinica e comportamentale<br />

della progressione della malattia si può assistere ad un particolare fenomeno<br />

di aprassia costruttiva definito closing-in (accollamento al modello). Tale<br />

fenomeno fu descritto la prima volta da Mayer Gross nel 1935 e fu definito<br />

come la tendenza ad accollarsi il più vicino possibile ad un modello durante<br />

l’esecuzione di un compito costruttivo. Questo comportamento è osservabile<br />

in numerosi tipi di compito, come la scrittura, il disegno, l’imitazione di gesti<br />

ed è stato interpretato dall’autore (Mayer Gross, 1935) come un disordine<br />

costruttivo prodotto da una reazione del paziente alla “ paura dello spazio<br />

vuoto ”. In realtà non è chiaro se tale fenomeno sia il prodotto di un più vasto<br />

disturbo dovuto ad una difficoltà nel produrre una copia astratta partendo da<br />

un modello concreto attraverso il sistema simbolico, oppure sia semplicemente<br />

il riflesso di una disfunzione visuo-spaziale (Kwak, 2004). Secondo<br />

questa ultima ipotesi il closing-in potrebbe essere interpretato come una strategia<br />

compensatoria per superare il deficit visuo-spaziale (la compromissione<br />

nelle funzioni visuo-percettive o visuo-costruttive) oppure come il prodotto di<br />

un deficit della working memory visuo-spaziale (Lee et al., 2004).<br />

In letteratura il fenomeno dell’accollamento al modello è considerato<br />

come un marker neuropsicologico di demenza, specifico della Malattia di<br />

Alzheimer, e in vari stadi della progressione della malattia può rappresentare<br />

la ri-emergenza di una primitiva “ reazione magnetica ” verso lo stimolo,<br />

simile ad altri pattern di comportamento primitivo (es. riflessi primitivi come<br />

grasping, riflesso di suzione, etc.) (Ajuriaguerra et al., 1960) facilmente osservabili<br />

nelle fasi più avanzate del decadimento cognitivo. Inoltre altri comportamenti<br />

primitivi sono stati associati alla demenza ed osservati durante l’esecuzione<br />

di compiti visuo-spaziali come ad esempio la produzione di risposte<br />

assurde o globali in un compito di ragionamento logico deduttivo come<br />

le Matrici di Raven (Gainotti et al., 1992).<br />

Recentemente uno studio (Kwak, 2004) ha dimostrato l’esistenza di tre<br />

differenti tipi di closing-in, durante un compito grafico di copia di disegni: il<br />

tipo “ near ” in cui il paziente comincia a copiare la figura distante dal<br />

modello ma poi si avvicina fino a toccare il modello stesso, il tipo “ adherent ”<br />

in cui il disegno è copiato nello spazio immediatamente adiacente al modello,<br />

ed il tipo “ overlap ” in cui la copia è sovraimposta al modello stesso. Questo<br />

studio dimostrava come la tipologia overlap fosse tipica dei pazienti con<br />

malattia di Alzheimer (Kwak, 2004).<br />

Scopo del presente lavoro è quindi quello di valutare in un campione di<br />

pazienti affetto da Malattia di Alzheimer, che presentano il fenomeno dell’accollamento<br />

al modello, la frequenza di occorrenza dei differenti tipi di closing-in<br />

e successivamente confrontare le caratteristiche cognitive e l’eventuale<br />

presenza di segni primitivi di comportamento di questi pazienti con un<br />

gruppo di pazienti AD che non presentano il closing-in.<br />

Materiali e metodi<br />

Un gruppo di pazienti con Malattia di Alzheimer e presenza di closing-in<br />

(AD+), osservato in un compito di copia a mano libera di disegni (stella, cubo,<br />

casa) (Carlesimo et al., 1996), verrà confrontato con un gruppo di pazienti AD<br />

2006 395

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