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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione II<br />

tenuto di ax-2. Conseguentemente si può dedurre che le cellule del circuito<br />

cerebellare degenerano indipendentemente dall’espressione della proteina ax-2<br />

e che possibili interazioni tra la proteina ax-2 con altri fattori del metabolismo<br />

cellulare possa essere la causa della degenerazione neuronale.<br />

Obiettivi e metodi<br />

Nel nostro studio abbiamo cercato di verificare se le popolazioni neuronali<br />

delle principali stazioni precerebellari (oliva inferiore e nuclei pontini)<br />

ax-2 positive, sottoposte a deafferentazione, avessero una sensibilità al danno<br />

diversa rispetto a quelle prive di tale proteina. Per testare questa ipotesi<br />

abbiamo utilizzato il modello sperimentale dell’emicerebellectomia, modello<br />

di lesione dei circuiti cerebellari ben caratterizzato nel nostro laboratorio.<br />

Dopo aver sottoposto gli animali a lesione cerebellare gli stessi sono stati<br />

lasciati sopravvivere per un lasso di tempo variabile che andava dai 7 giorni<br />

fino a 2 mesi post-lesione. Dopo aver sacrificato gli animali mediante perfusione<br />

transcardiaca e aver processato il cervello prelevato, le sezioni delle aree<br />

anatomiche di nostro interesse sono state alcune sottoposte a colorazione di<br />

Nissl e altre processate mediante tecniche di immunoistochimica e/o di<br />

immunofluorescenza (doppia e/o tripla colorazione). Mediante la colorazione<br />

di Nissl abbiamo cercato di quantificare il danno neuronale provocato dalla<br />

lesione cerebellare, dopodichè abbiamo caratterizzato neurochimicamente le<br />

popolazioni delle due stazioni precerebellari, verificando il grado di espressione<br />

della proteina ax-2 e di altri markers cellulari quali P2X 1<br />

e P2X 2<br />

e la<br />

NOS neuronale.<br />

Il nostro studio ha portato all’evidenza che nei nuclei precerebellari la<br />

popolazione neuronale direttamente connessa all’emicervelletto lesionato,<br />

capace di esprimere la proteina ax-2 normale, ha un time course di sopravvivenza<br />

dopo danno assonale significativamente migliore dei neuroni che non<br />

esprimono tale proteina. Queste evidenze sperimentali, in associazione con i<br />

dati della letteratura depongono per un possibile ruolo della proteina ax-2 nei<br />

meccanismi di controllo del fenomeno di morte cellulare programmata. Questa<br />

ipotesi è attualmente materia di indagine del nostro laboratorio e necessita<br />

di ulteriori verifiche sia in altri modelli sperimentali di danno cellulare<br />

che in altri circuiti neuronali.<br />

Si sono svolti anche altri progetti mirati alla caratterizzazione neurochimica<br />

di alcune popolazioni cellulari in condizioni fisiologiche. In un lavoro<br />

svolto dal nostro gruppo è stato dimostrato, mediante l’utilizzo di metodiche<br />

di immunoistochimica e di ibridizzazione in situ, la presenza di una subunità<br />

dei recettori ionotropici dell’ATP (P2X 2<br />

) su tutti i neuroni orexinergici dell’area<br />

perifornicale e dorso-mediale dell’ipotalamo laterale. Questo gruppo di<br />

neuroni sembra essere uno dei principali centri regolatori del metabolismo<br />

corporeo e rappresenta un’interfaccia tra il sistema nervoso autonomo e neuroendocrino<br />

ed i centri superiori. La dimostrazione della presenza della subunità<br />

P2X 2<br />

su questi neuroni ipotalamici è di particolare interesse, in quanto è<br />

stata ampiamente dimostrata la possibilità di modulare questa subunità recettoriale<br />

in diversi paradigmi di lesione (Florenzano F., Viscomi M.T. et al.,<br />

268 2006

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