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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione II<br />

Il reiserimento sociale<br />

nelle gravi cerebrolesioni acquisite in riabilitazione<br />

Jessica Rigon<br />

Obiettivi<br />

In relazione alla tematica ci si proponeva di perseguire due obiettivi<br />

principali:<br />

• Il primo era inerente allo studio multicentrico prospettico GISCAR<br />

sulle caratteristiche cliniche delle gravi cerebrolesioni acquisite e riabilitazione,<br />

sulla base di un protocollo di studio in follow-up.<br />

• Il secondo riguardava la valutazione delle capacità di reinserimento<br />

familiare, sociale e lavorativo dei pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite.<br />

Il perseguimento di tale obiettivo prevedeva il confronto tra due gruppi di<br />

pazienti, appartenenti alla stessa popolazione oggetto di studio (di cui all’obiettivo<br />

sopra), ma differenti nel piano di intervento riabilitativo.<br />

Risultati<br />

I risultati ottenuti dallo studio di follow up di pazienti inseriti nel<br />

GISCAR confluiscono nelle tematiche affrontate dalla Conferenza di Consenso<br />

di Verona (2005), dedicata ai “Bisogni riabilitativi ed assistenziali delle<br />

persone con disabilità con grave cerebrolesione acquisita e delle loro famiglie,<br />

nella fase post-ospedaliera ”. Dal rilevamento dei dati è emerso quanto segue:<br />

– I 2/3 dei pazienti accolti nei centri residenziali (RSA) dedicati all’assistenza<br />

degli stati vegetativi (SV) proviene da un reparto Ospedaliero, prevalentemente<br />

da reparti di lungodegenza, senza esser transitati da un’unità di<br />

riabilitazione, in contrasto con quanto previsto dalle raccomandazioni della<br />

Conferenza Nazionale di Consenso di Modena (2000).<br />

– I pazienti in SV rappresentano, nel loro complesso, oltre il 6% dei casi<br />

dimessi dalle Unità di Riabilitazione.<br />

– La carenza di strutture e percorsi non ospedalieri creano difficoltà nella<br />

dimissione dei pazienti cronici dai reparti “ Unità per Gravi Cerebrolesioni ”<br />

(UCG, cod 75) e “ Reparti di riabilitazione estensiva ” (cod 60). La proposta di<br />

dimissione risulta difficile anche per le implicazioni di tipo familiare.<br />

– Il rientro domiciliare, laddove possibile, deve essere incentivato in particolare<br />

per i soggetti giovani. Va tuttavia segnalato che il carico assistenziale<br />

(comprendente il devastante coinvolgimento emozionale, relazionale, di<br />

tempo e di risorse economiche) è molto elevato, in media 90 ore di assistenza<br />

settimanali. Prima del rientro al domicilio è dunque necessario che il team<br />

riabilitativo delle UCG, o delle altre strutture di ricovero, valuti la capacità<br />

della famiglia di poter gestire tali situazioni, previa l’attivazione di tutta la rete<br />

di supporto logistico/organizzativo e psicologico necessario.<br />

I risultati del gruppo di pazienti, inclusi nello studio GISCAR follow-up<br />

(di cui al primo obiettivo) e inseriti nel progetto riabilitativo “ Casa Dago ”<br />

260 2006

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