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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Borse di studio<br />

acquisiscono alcune caratteristiche morfologiche tipiche dei neuroni primari.<br />

Esperimenti di immunofluorescenza e di immunoblotting con anticorpi specifici<br />

hanno consentito di verificare l’espressione di alcuni marcatori del differenziamento,<br />

tra cui NF200, MAP2, GAP43,TAU, Tuj1, TrkA, e la Calcitonina.<br />

L’espressione e l’attività di ATM sono state rilevate mediante immunoblotting<br />

con anticorpi che riconoscono specificamente ATM oppure fosfo-<br />

Ser1981-ATM (la forma attivata della chinasi). Tale approccio ha consentito<br />

di rivelare che i livelli di ATM non aumentano, bensì decrescono durante il<br />

differenziamento. Consistentemente non si osserva alcuna attivazione della<br />

chinasi durante il differenziamento. Inoltre il differenziamento per sé non<br />

determina l’induzione della fosforilazione di alcune proteine identificate<br />

come substrati di ATM in seguito a danno al DNA.<br />

Per definire la presenza di una correlazione tra differenziamento ed attività<br />

di ATM, gli stessi esperimenti sono stati eseguiti in assenza della funzione<br />

di ATM. L’approccio scelto per eliminare l’attività di ATM, è stata la generazione<br />

di linee cellulari stabilmente transfettate con costrutti per l’espressione<br />

di specifici shRNA per ATM. La riduzione dei livelli di ATM è stata verificata<br />

mediante immunoblotting con specifici anticorpi. Tale approccio ha consentito<br />

di dimostrare che la forte riduzione dell’espressione di ATM non compromette<br />

il differenziamento neuronale in vitro. Al contrario la presenza di ATM<br />

è assolutamente necessaria anche nel sistema modello per mediare la risposta<br />

apoptotica al danno al DNA indotto da radiazioni ionizzanti o da sostanze<br />

radiomimetiche.<br />

Discussione<br />

Questo studio supporta l’ipotesi in base alla quale ATM non partecipa<br />

direttamente al differenziamento neuronale, che coerentemente con i nostri<br />

risultati non risulta alterato in individui affetti da AT. Al contrario ATM svolge<br />

un ruolo decisivo in presenza di stress che determinano danno al DNA e la<br />

sua assenza impedisce l’eliminazione per apoptosi dei progenitori neuronali<br />

danneggiati, favorendo quindi l’accumulo di cellule che preferenzialmente<br />

andranno incontro a neurodegenerazione.<br />

Esperimenti in altri sistemi modello di differenziamento consentiranno di<br />

consolidare il significato dei dati ottenuti.<br />

2006 247

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