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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Borse di studio<br />

pio per sopravvivere in una foresta certamente era richiesta l’abilità di intercettare<br />

oggetti in movimento, la cui traiettoria poteva essere in parte o del<br />

tutto occlusa da piante, alberi o quant’altro. Le informazioni che quindi potevano<br />

essere estratte erano certamente parziali e degradate. In questo caso un<br />

sistema che fosse in grado di fare il rilevamento del moto partendo da informazioni<br />

visive limitate e rumorose era vitale.<br />

Utilizzando le tecniche di Computer Graphics sono stai generati una serie<br />

di stimoli virtuali. Questi consistevano in una palla in movimento secondo la<br />

legge gravitazionale, o comunque compatibili con questa, (moti naturali)<br />

verso stimoli chiaramente innaturali. Metà degli stimoli era conforme ai moti<br />

apparenti SAM quindi del tutto analoghi a stimoli in moto continuo, un’altra<br />

metà ai moti LAM. A 19 volontari sani era chiesto di intercettare la palla in<br />

movimento attraverso la pressione di un tasto. Mentre i soggetti eseguivano il<br />

compito veniva registrata la loro attività corticale attraverso la risonanza<br />

magnetica funzionale.<br />

Risultati e discussione<br />

I risultati ottenuti sono stati sorprendenti. Analizzando le risposte comportamentali<br />

si è trovato i volontari erano in grado di intercettare i moti SAM<br />

con maggiore precisione rispetto ai moti LAM. E questo era conforme alle<br />

aspettative, laddove la mancanza parziale di informazione tende a degradare<br />

il comportamento. La novità è stata nel vedere che in genere la maggiore differenza<br />

nel compito non era in funzione del tipo di moto (SAM o LAM), ma<br />

nel grado di naturalezza. Cioè le maggiori differenze in precisione erano tra<br />

moti naturali e non naturali. Le stesse immagini funzionali dell’attività cerebrale<br />

hanno mostrato che sia durante i moti LAM che durante i moti SAM la<br />

rete vestibolare è attiva per i moti naturali in maniera significativamente maggiore<br />

che nei moti non-naturali.<br />

Si è stati quindi in grado di concludere che sia durante moti continui<br />

(SAM) che moti apparenti (LAM), quando le informazioni visive sono degradate,<br />

la nostra mente è in grado di riconoscere la legge di gravità. Si tenga<br />

presente che noi viviamo in un campo gravitazionale, il poter quindi riconoscere<br />

la gravità in situazioni molto differenti tra loro è estremamente importante<br />

da un punto di vista comportamentale.<br />

Inoltre si è notata che una particolare area cerebrale (Claeys K.G., Lindsey<br />

D.T. et al., 2003, Neuron 40(3): 631-642) dedicata al riconoscimento di<br />

specifiche caratteristiche (la salienza) dei moti apparenti, posizionata nel<br />

lobulo parietale inferiore (HM-IPL), è maggiormente attiva durante i moti<br />

naturali.<br />

Questo potrebbe indicare che le particolari caratteristiche spazio-temporali<br />

che sono presenti nei moti naturali aiutano HM-IPL nel riconoscere il movimento<br />

degli oggetti quando le informazioni visive iniziali sono parziali come nei<br />

moti LAM.<br />

2006 245

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