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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione II<br />

tore neurotrofico particolarmente coinvolto nella degenerazione delle cellule<br />

nervose striatali nell’HD) (Zuccato et al., 2001, Science, 293(5529): 493-498.<br />

Epub 2001 Jun 14; Fusco et al., 2003, Eur J Neurosci 18(5): 1093-1102) in ratti<br />

trattati con acido quinolinico (QA) (modelli animali dell’HD) simulando i<br />

danni prodotti dall’eccitotossicità cellulare.<br />

Materiali e metodi<br />

Per lo studio sono stati utilizzati ratti normali Wistar adulti di 2 mesi (Stefano<br />

Morini, S. Polo D’Enza RE, Italia) ai quali sotto anestesia (cloralio idrato<br />

33%) è stato somministrato 1 ml di acido quinolinico (QA) intrastriatale.<br />

Venti animali sono stati successivamente perfusi con paraformaldeide al 4%<br />

a differenti tempi: 12 ore, 24 ore, 1 settimana, 2 settimane, 6 settimane. I cervelli<br />

sono stati rimossi e quindi congelati e sezionati al microtomo congelatore. Le<br />

sezioni sono state incubate con anticorpi primari diretti verso i differenti marcatori<br />

(CB1, FAAH) e successivamente incubate nuovamente con anticorpi secondari<br />

fluorescenti specificatamente diretti verso il rispettivo marcatore primario e<br />

quindi visualizzati per uno studio di tipo morfologico con l’utilizzo del microscopio<br />

confocale. Si è andati quindi ad analizzare la distribuzione cellulare del<br />

recettore CB1 e del FAAH in striato e in corteccia negli strati 3, 5, 6 in cervelli<br />

affetti da HD. È stato anche possibile studiare la tripla colocalizzazione dei due<br />

marcatori neuronali (CB1, FAAH) con il BDNF. È stato inoltre utilizzato il Quantimet<br />

TM (Laica Q Win Softwar) per avere una misura indiretta dell’intensità di<br />

fluorescenza nei neuroni contenenti entrambi i marcatori.<br />

Altri 20 animali sono stati invece decapitati ai diversi tempi. Su di essi è<br />

stato poi condotto uno studio Elisa per calcolare l’espressione del BDNF e di<br />

Binding recettoriale per misurare l’attività del recettore CB1.<br />

Risultati e conclusioni<br />

Gli studi hanno confermato una stretta relazione tra espressione del CB1<br />

e del FAAH negli animali con attività Ca 2+ dipendente alterata. Il BDNF sembra<br />

invece assumere un andamento non strettamente correlato agli altri due<br />

fattori. In particolare si è visto che il CB1 può sostenere un’iniziale sovraregolazione<br />

del BDNF dopo insulto da eccitotossicità. Un picco nell’attività del<br />

CB1 risulta infatti in un aumento nell’espressione del BDNF che però a 2 settimane<br />

non riesce a mantenersi costante. Si assiste quindi ad una drastica<br />

diminuzione del fattore neurotrofico a 6 settimane.<br />

Questi studi preliminari ci confermano una stretta relazione tra l’enzima<br />

FAAH e il recettore CB1 anche in stato patologico differentemente da ciò che<br />

si osserva invece con il fattore neurotrofico BDNF.<br />

Un ulteriore studio di tali molecole può essere utile come base per lo sviluppo<br />

di nuovi agenti terapeutici da utilizzare per il trattamento di quelle<br />

patologie causate o peggiorate da una eccessiva espressione dei meccanismi<br />

di inattivazione o di un difettoso funzionamento dei meccanismi biosintetici<br />

degli endocannabinoidi.<br />

236 2006

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