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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione II<br />

Il recettore P2Y 4<br />

è stato quindi subclonato in un vettore recante un epitopo<br />

Myc, così da ottenere una proteina di fusione Myc-P2Y 4<br />

. Il plasmide è<br />

stato successivamente trasfettato nel sistema di neuroblastoma umano SH-<br />

SY5Y, allo scopo di analizzarne l’espressione mediante immunoblotting con<br />

anticorpi specifici per il peptide Myc. La presenza di forme oligomeriche<br />

anche nel caso della proteina di fusione Myc-P2Y 4<br />

ha così validato l’esistenza<br />

del complesso dimerico già riscontrato per il recettore P2Y 4<br />

endogeno.<br />

3. Se l’assenza di agenti riducenti ed il cross-linking favorissero la formazione<br />

di forme oligomeriche del recettore P2Y 4<br />

endogeno e trasfettato.<br />

Per evidenziare le relative quantità e correlazioni tra le diverse forme<br />

mono- e multi-meriche del recettore P2Y 4<br />

endogeno e trasfettato sono stati<br />

quindi svolti esperimenti di western blotting, variando le condizioni di riduzione<br />

dei campioni ed utilizzando agenti cross-linkanti, in grado di formare<br />

legami ammidici stabili tra proteine che interagiscono tra loro. Si è così<br />

verificato che, in assenza di agenti denaturanti quali il ditiotreitolo ed il<br />

2-mercaptoetanolo ed in presenza dell’agente cross-linkante disuccinilsuberato,<br />

si determina un aumento dell’espressione del recettore P2Y 4<br />

(endogeno e<br />

trasfettato) nelle forme dimerica ed oligomerica, a scapito della forma monomerica.<br />

Questi esperimenti consentono anche di stabilire che l’aggregazione<br />

della subunità P2Y 4<br />

dipende, almeno in parte, da ponti disolfuro.<br />

4. Se in condizioni native il recettore P2Y 4<br />

fosse presente come complesso<br />

di alto peso molecolare.<br />

Mediante la tecnica di elettroforesi Blu Nativa, adattata nel nostro laboratorio<br />

allo studio dei recettori P2 endogeni e trasfettati, si è analizzata la struttura<br />

quaternaria del recettore P2Y 4<br />

. Si è così constatato che, in condizioni non denaturanti<br />

simili a quelle fisiologiche, il recettore P2Y 4<br />

è espresso come complesso di<br />

altissimo peso molecolare che dà origine esclusivamente alla forma dimerica in<br />

presenza di basse concentrazioni di agenti denaturanti. Queste osservazioni indicano<br />

che il recettore P2Y 4<br />

viene assemblato nelle cellule sottoforma di un grosso<br />

complesso che potrebbe contenere non solo altre subunità P2Y 4<br />

, presenti come<br />

unità dimeriche, ma anche altre proteine di membrana e/o citosoliche.<br />

5. Se il recettore P2Y 4<br />

fosse effettivamente in grado di formare omooligomeri.<br />

A conferma definitiva della dimerizzazione del recettore P2Y 4<br />

è stato ottenuto,<br />

mediante PCR e subclonaggio, un secondo costrutto recante la subunità<br />

P2Y 4<br />

fusa con un epitopo Flag ed è stata adottata la tecnica della co-trasfezione<br />

Myc-P2Y 4<br />

/Flag-P2Y 4<br />

, immunoprecipitazione selettiva con anticorpo anti-Flag ed<br />

immunoblotting con anticorpo anti-Myc. La presenza di immunoreazione esclusivamente<br />

nel campione derivante dalle cellule co-trasfettate ha permesso di<br />

visualizzare l’effettiva interazione tra subunità P2Y 4<br />

differentemente marcate.<br />

Conclusione<br />

Il nostro studio ci ha permesso di identificare una complessa struttura quaternaria<br />

del recettore metabotropico P2Y 4<br />

specifico per i nucleotidi extracellulari<br />

(D’Ambrosi N., Iafrate M. et al., 2006, Purinergic Signalling 2: 575-582).<br />

234 2006

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