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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione II<br />

spaziale dell’EEG mediante l’utilizzo di modelli realistici della testa applicati<br />

alla risoluzione del problema lineare inverso dell’elettroencefalografia: stabilito<br />

il legame fra i dati (misure EEG) e le incognite (attivazioni corticali) è<br />

possibile stimare l’attività corticale e quindi risalire alle sorgenti corticali che<br />

hanno generato i segnali EEG misurati sullo scalpo. Il controllo di dispositivi<br />

BCI nell’uomo tramite l’utilizzo di segnali prelevati da elettrodi di superficie<br />

posti sullo scalpo (EEG) non raggiunge gli stessi risultati ottenuti col metodo<br />

invasivo (Hochberg L.R., Serruya M.D. et al., 2006, Nature 442: 164-171). Stimando<br />

l’attività corticale durante l’esecuzione e l’immaginazione di atti<br />

motori (Babiloni F., Babiloni C. et al., 2003, Neuroimage 19(1): 1-15) è stato<br />

dimostrato che il picco dell’attività corticale (massimo nelle aree corticali controlaterali<br />

al movimento) durante i compiti di immaginazione del movimento<br />

degli arti era molto maggiore del picco del segnale EEG rilevato sullo scalpo.<br />

L’ipotesi di lavoro era che le caratteristiche di attività cerebrale fossero più<br />

evidenti e riconoscibili per i classificatori impiegati se computate a partire dai<br />

dati corticali rispetto alle stesse computazioni eseguite sui dati EEG di scalpo<br />

(Cincotti F., Babiloni C. et al., 2004, Methods Inf Med 43(1): 114-117). Si sta<br />

quindi indagando la possibilità di applicare on line le tecniche di stima<br />

lineare inversa, in modo da fornire come input al sistema BCI il segnale generato<br />

a livello corticale.<br />

La terza difficoltà deriva dal basso rapporto segnale-rumore presente<br />

sull’EEG stesso che rende difficile la rilevazione delle variazioni del ritmo<br />

mu. Devono quindi essere applicate opportune tecniche di elaborazione<br />

del segnale al fine di estrarre le caratteristiche (features) rilevanti dall’EEG<br />

di base.<br />

Obiettivi<br />

Definito il con<strong>testo</strong> delle ricerche nell’ambito delle interfacce cervellocomputer,<br />

ci si è posti l’obiettivo di dare delle prime indicazioni alla soluzione<br />

delle problematiche esposte e contestualmente di individuare i pattern corticali<br />

e le connessioni funzionali fra le aree coinvolte durante l’apprendimento<br />

motorio, non solo per quanto riguarda l’utilizzo dell’attività sottesa alle task di<br />

imaging motorio utilizzate per il controllo dell’interfaccia BCI, ma anche in<br />

una situazione più “ reale ” di apprendimento del controllo di un braccio meccanico.<br />

Risultati<br />

Una prima sperimentazione ha portato al riconoscimento e all’ottimizzazione<br />

della classificazione di due stati mentali per il controllo monodimensionale<br />

del movimento di un cursore su un monitor da parte di una popolazione<br />

di 20 soggetti. Sono state selezionate delle task di motor imagery (MI) che<br />

attivassero delle aree corticali specifiche (aree sensorimotorie). Il lavoro<br />

svolto ha permesso di individuare diversi pattern di reattività corticale sottesi<br />

al controllo del cursore (Bufalari S., Cincotti F. et al., 2006, 12th Annual Meeting<br />

for Human Brain Mapping, Italy, June 11-15): sono stati identificati pat-<br />

216 2006

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