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Solo testo.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Borse di studio<br />

Elaborazione della reattività di ritmi corticali motori<br />

finalizzata al controllo di un cursore nel con<strong>testo</strong><br />

di interfacce cervello-computer (Brain Computer Interface)<br />

Simona Bufalari<br />

Introduzione<br />

Un’interfaccia cervello-computer (BCI) è un sistema di comunicazione<br />

che non dipende dai normali canali di uscita del cervello rappresentati dai<br />

nervi periferici e dai muscoli (Wolpaw J.R., Birbaumer N. et al., 2000, IEEE<br />

Trans Rehabil Eng 8: 161-163) e quindi, riuscendo a tradurre specifici processi<br />

mentali in comandi di controllo, può essere utilizzato per restituire funzionalità<br />

compromesse da patologie che comportano impedimenti motori e/o linguistici<br />

(patologie neurodegenerative, disordini neurologici, stati definiti “ locked<br />

in ”). Le difficoltà nell’utilizzo dei segnali EEG come segnali di controllo<br />

per un dispositivo BCI possono essere riferite a due diversi ordini: fisiologico,<br />

inerente ai meccanismi di generazione di pattern EEG sottesi al compito<br />

cognitivo (motorio); tecnico, legato alle caratteristiche intrinseche del segnale<br />

EEG di scalpo.<br />

La prima difficoltà è nella necessità di definire una tecnica di apprendimento<br />

appropriata perché il soggetto impari a controllare delle caratteristiche<br />

del proprio EEG, in modo da produrre un segnale stabile e ripetibile, che<br />

il sistema riesca a riconoscere e classificare. Definita una tecnica di apprendimento<br />

appropriata, resta aperta la problematica dell’identificazione e classificazione<br />

di particolari ritmi e siti sullo scalpo. In particolare sullo scalpo è<br />

possibile registrare in prossimità delle zone centro-parietali un ritmo EEG<br />

denominato “ mu ” (Pfurtscheller G. et al., 1999, Clin Neurophysiol 110(11):<br />

1842-1857; Pineda J.A., 2005, Brain Research Reviews 50: 57-68) i cui cambiamenti<br />

di ampiezza (desincronizzazioni e sincronizzazioni) sono prodotti da<br />

movimenti self-paced, dall’osservazione e dall’immaginazione del movimento.<br />

Con l’addestramento è infatti possibile imparare a modulare il proprio<br />

ritmo mu in assenza di movimento, semplicemente immaginando di<br />

muovere l’arto stesso. A supporto di tale fenomeno diversi studi di neuroimaging<br />

hanno fornito una base sperimentale all’ipotesi che l’immaginazione<br />

motoria e l’esecuzione attivino lo stesso substrato neuronale. Le strategie di<br />

apprendimento nell’utilizzo dei dispositivi BCI basati sul controllo del ritmo<br />

mu (e del ritmo beta) si basano quindi sull’immaginazione motoria.<br />

La seconda difficoltà risiede nel fatto che l’EEG permette di ottenere<br />

segnali con un’alta risoluzione temporale (msec), ma con una bassa risoluzione<br />

spaziale (cm 2 ). Un notevole aumento della risoluzione spaziale offerta<br />

dall’EEG si è ottenuto con l’utilizzo dell’ Elettroencefalografia ad Alta Risoluzione<br />

Spaziale. È stato poi ampiamente dimostrato (Babiloni F., Carducci F. et<br />

al., 2001, Human Brain Mapping 14(4): 197-210; Babiloni F., Babiloni C. et al.,<br />

2003, Neuroimage 19(1): 1-15) come sia possibile migliorare la risoluzione<br />

2006 215

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