Linea G.pdf - Fondazione Santa Lucia
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Sezione III: <strong>Linea</strong> di ricerca corrente G<br />
inibendo la corteccia cerebrale con una risoluzione temporale molto precisa.<br />
La SMT è specificamente utile per l’analisi della riorganizzazione a breve e<br />
lungo termine delle efferenze corticali motorie dopo varie patologie: ablazione<br />
emisferica corticale, lesioni midollari, amputazione, prolungata immobilizzazione,<br />
altre patologie del SNC. È noto ormai da alcuni decenni che l’attività<br />
motoria ed in generale il flusso informativo di circuiti cerebrali tendono a<br />
modellare l’attività corticale con variazioni anche significative dell’organizzazione<br />
spaziale delle mappe somatotopiche sia motorie che sensitive, in particolare<br />
nelle aree primarie.<br />
Si è già proceduto alla definizione dei parametri di stimolazione ripetitiva<br />
e della soglia di eccitabilità motoria dopo stimolazione magnetica focale delle<br />
aree motorie dell’emisfero affetto e di quello controlaterale ed è stata iniziata<br />
una valutazione preliminare per lo sviluppo di un protocollo di trattamento<br />
per soggetti con spasticità secondaria a lesione vascolare ischemica.<br />
G.6.4 – Trattamento riabilitativo con uso di biofeedback elettromiografico<br />
e articolare in pazienti con esiti di stroke (Luca Pratesi)<br />
Scopo dello studio, articolato in 24 mesi e partito nel 2005, è valutare<br />
l’efficacia di un programma di biofeedback elettromiografico applicato in condizioni<br />
statiche e dinamiche e finalizzato al recupero della funzione deambulatoria<br />
in pazienti affetti da esiti di stroke, comparati con un gruppo di soggetti<br />
affetti dalla stessa patologia e trattati con metodiche neuromotorie tradizionali.<br />
Il biofeedback è una metodica che permette un auto-apprendimento e<br />
condizionamento e rappresenta una metodica in grado di migliorare alcune<br />
prestazioni riabilitative, sia in termini di reclutamento che di rilasciamento.<br />
L’apparecchio in uso rappresenta un’evoluzione dal punto di vista tecnologico,<br />
in quanto permette il controllo e la registrazione di vari parametri clinici. La<br />
peculiarità di questo tipo d’intervento riabilitativo è che può agire, a differenza<br />
di altre metodiche, anche sulla qualità del passo, parametro spesso trascurato.<br />
Attualmente sono stati studiati sei pazienti (tre soggetti trattati con biofeedback<br />
e tre di controllo).<br />
G.6.5 – Trattamento riabilitativo con uso di apparecchiature<br />
per scarico parziale del peso corporeo in pazienti<br />
con esiti di stroke (Luca Pratesi)<br />
Il trattamento riabilitativo dello stroke deve mirare a minimizzare la<br />
menomazione, prevenire le complicanze e migliorare le prestazioni funzionali<br />
dei soggetti colpiti, sia per incrementare il benessere psico-fisico e la qualità<br />
di vita degli stessi, che per un’ottimale distribuzione delle risorse economiche<br />
a disposizione della comunità. Già da anni è emerso in riabilitazione il concetto<br />
di un approccio “ task-specific ” (Carr J. and Shepherd R. (1998) Neurological<br />
Rehabilitation. Oxford: Butterworth & Heinemann), per cui il soggetto<br />
che deve essere riabilitato in una determinata prestazione funzionale deve<br />
esercitarsi ripetutamente in quel compito: così la rieducazione del cammino<br />
implica che il paziente venga esercitato nella marcia, piuttosto che essere sot-<br />
594 2006