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Linea G.pdf - Fondazione Santa Lucia

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Sezione III: <strong>Linea</strong> di ricerca corrente G<br />

in compiti cognitivi (Molinari and Petrosini, 1997) sia proprio quello di riconoscere<br />

e generare sequenze.<br />

Analizzare ed elaborare informazioni seriali rappresenta un’abilità fondamentale<br />

per acquisire conoscenze sia attraverso l’esperienza (apprendimento<br />

implicito) che intenzionalmente (apprendimento dichiarativo). A<br />

questo proposito, alcune evidenze cliniche sono proprio indicative di un<br />

ruolo cerebellare nell’apprendimento implicito di sequenze visuomotorie<br />

(Pascual-Leone et al., 1993; Molinari et al., 1997). In particolare, lo studio di<br />

soggetti con patologie cerebellari focali ha permesso di individuare l’elemento<br />

cruciale del danno cerebellare nella difficoltà di pazienti di riconoscere<br />

la presenza di sequenze spaziali presentate in modalità visiva (Molinari<br />

et al., 1997). D’altra parte, lo specifico coinvolgimento cerebellare<br />

nell’analisi delle caratteristiche di prevedibilità degli stimoli (Tesche and<br />

Karhu, 2000) e nella fase di attesa del segnale sensoriale (Ivry, 2000) è stato<br />

recentemente dimostrato.<br />

– Braitenberg V., Heck D. and Sultan F. (1997) Behavioural and Brain Sciences 20:<br />

229-277.<br />

– Ivry R. (2000) Hum Brain Mapp 9: 115-118.<br />

– Molinari M., Leggio M.G., Solida A., Ciorra R., Misciagna S., Silveri M.C. and<br />

Petrosini L. (1997) Brain 120: 1753-1762.<br />

– Molinari M. and Petrosini L. (1997) Behav Brain Sci 20: 259-260.<br />

– Molinari M., Filippini V., Leggio M.G. (2002) Neuroscience 111: 863-870.<br />

– Pascual-Leone A., Grafman J., Clark K., Stewart M., Massaquoi S., Lou J.S., Hallett<br />

M. (1993) Ann Neurol 34: 594-602.<br />

– Tesche C.D. and Karhu J.J. (2000) Hum Brain Mapp 9: 119-142.<br />

G.5.1 – I disturbi della consapevolezza e la qualità della vita in paziente<br />

con esiti di trauma cranio-encefalico (TCE) (Rita Formisano)<br />

Il protocollo di studio propone l’impiego di strumenti di valutazione con<br />

l’obiettivo di approfondire i disturbi della consapevolezza nel paziente con<br />

esiti di trauma cranio-encefalico (TCE). I disturbi della consapevolezza del<br />

sé assumono un ruolo cruciale nella partecipazione ed efficacia del trattamento<br />

riabilitativo. Spesso i pazienti con esiti di TCE hanno difficoltà a percepire<br />

i loro deficit o l’impatto che questi possono avere nella loro quotidianità.<br />

Il paziente con disturbi di consapevolezza evidenzia un profilo tipico:<br />

si mostra scarsamente motivato, poco collaborante ed ha un atteggiamento<br />

ostile nei confronti della terapia, con conseguente insuccesso della stessa.<br />

L’ostilità nei confronti dei membri dello staff della riabilitazione, la diminuita<br />

o assente partecipazione attiva al trattamento e la scarsa attitudine al<br />

cambiamento, sono tutti fattori che compromettono la riabilitazione,<br />

aumentano il distress tra paziente e caregiver (la persona maggiormente<br />

coinvolta nell’assistenza) e limitano il reinserimento sociale. Ne consegue<br />

l’importanza di indagare i disordini della consapevolezza in fase precoce e<br />

durante il reinserimento familiare.<br />

590 2006

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