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Modello di Organizzazione e Gestione ex D.Lgs. 231/2001 - Bonatti

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<strong>Modello</strong> <strong>di</strong> <strong>Organizzazione</strong> e <strong>Gestione</strong> <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

1 Rev. 04 del 30/09/2011


INDICE<br />

Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

1 PREMESSA ................................................................................................................................ 4<br />

2 L’AZIENDA ............................................................................................................................... 6<br />

2.1 PRESENTAZIONE DELL’AZIENDA ......................................................................... 6<br />

2.2 DESCRIZIONE DEI RUOLI E DELLE RESPONSABILITÀ ....................................... 6<br />

3 I SISTEMI GESTIONALI ESISTENTI ................................................................................... 7<br />

4 IL DECRETO LEGISLATIVO <strong>231</strong>/<strong>2001</strong> ................................................................................ 11<br />

4.1 IL REGIME DI RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA PREVISTO A CARICO<br />

DELLE PERSONE GIURIDICHE, SOCIETÀ ED ASSOCIAZIONI .......................................... 11<br />

4.2 LE IPOTESI DI ESONERO DELLA RESPONSABILITÀ DELL’ENTE....................................... 12<br />

4.3 IL CODICE DI COMPORTAMENTO ADOTTATO COME RIFERIMENTO ............................. 14<br />

5 IL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE – MOG <strong>231</strong> ................................ 15<br />

5.1 ADOZIONE, ATTUAZIONE, AGGIORNAMENTO, DIFFUSIONE ....................................... 15<br />

5.2 INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITÀ A RISCHIO DI COMMISSIONE DI REATI ................... 16<br />

5.3 PROTOCOLLI PER LA FORMAZIONE E L’ATTUAZIONE DELLE DECISIONI ...................... 17<br />

5.4 CONTROLLI AMMINISTRATIVI E DOCUMENTAZIONE ................................................... 18<br />

5.5 MODALITÀ DI GESTIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE ................................................ 19<br />

5.6 ELEMENTI DI CONTROLLO PER PREVENIRE COMPORTAMENTI NON<br />

CONFORMI NEI CONFRONTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ............................. 19<br />

5.7 OBBLIGHI DI INFORMAZIONE ....................................................................................... 20<br />

6 L’ORGANISMO DI VIGILANZA ........................................................................................ 21<br />

6.1 L’IDENTIFICAZIONE DELL’ORGANISMO DI VIGILANZA ............................................... 21<br />

6.2 LE FUNZIONI E I POTERI DELL’ORGANISMO DI VIGILANZA ......................................... 22<br />

6.3 OBBLIGHI DELL’ORGANISMO DI VIGILANZA ............................................................... 24<br />

2 Rev. 04 del 30/09/2011


Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

6.4 LE VERIFICHE SULL’ADEGUATEZZA DEL MODELLO...................................................... 24<br />

6.5 RISORSE FINANZIARIE DELL’ORGANISMO DI VIGILANZA ............................................ 25<br />

6.6 SUPPORTO SPECIALISTICO ALL’ORGANISMO DI VIGILANZA ........................................ 25<br />

6.7 IL REPORTING AGLI ORGANI SOCIETARI ....................................................................... 25<br />

6.8 IL REPORTING ALL’ORGANISMO DI VIGILANZA ........................................................... 26<br />

6.9 RACCOLTA E CONSERVAZIONE DELLE INFORMAZIONI ................................................ 27<br />

6.10 REGOLAMENTO DELL’ODV .......................................................................................... 28<br />

7 LE SOCIETA' CONTROLLATE ............................................................................................ 29<br />

8 LE SOCIETA' CONSORTILI ................................................................................................. 29<br />

9 ALLEGATI ............................................................................................................................... 30<br />

9.1 ALLEGATO “A”: IDENTIFICAZIONE NOMINATIVA O FUNZIONALE DEI RUOLI ............. 30<br />

9.2 ALLEGATO “B”: ORGANIGRAMMA............................................................................... 30<br />

9.3 ALLEGATO “C”: CODICE ETICO ................................................................................... 30<br />

9.4 ALLEGATO “D”: SISTEMA DISCIPLINARE ..................................................................... 30<br />

3 Rev. 04 del 30/09/2011


1 PREMESSA<br />

Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

Il <strong>Modello</strong> <strong>di</strong> <strong>Organizzazione</strong> gestione (MOG) descritto nel presente documento è stato<br />

pre<strong>di</strong>sposto dall’Impresa nel rispetto <strong>di</strong> quanto previsto dal Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Comportamento per<br />

le Imprese <strong>di</strong> Costruzioni ed. 2008 sviluppato da ANCE, organizzazione <strong>di</strong> categoria alla<br />

quale l’Impresa aderisce.<br />

Si ricorda che tale Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Comportamento, in data 8 luglio 2008, è stato giu<strong>di</strong>cato dal<br />

Ministero della Giustizia, Dipartimento per gli Affari <strong>di</strong> Giustizia – Direzione Generale<br />

della Giustizia Penale, idoneo al raggiungimento dello scopo fissato dall’art. 6, 3°comma,<br />

del Dlgs <strong>231</strong>/<strong>2001</strong>. ["i modelli <strong>di</strong> organizzazione e <strong>di</strong> gestione possono essere adottati,<br />

garantendo le esigenze <strong>di</strong> cui al comma 2, sulla base <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> comportamento redatti<br />

dalle associazioni rappresentative degli enti, comunicati al Ministero della giustizia che, <strong>di</strong><br />

concerto con i Ministeri competenti, può formulare, entro trenta giorni, osservazioni sulla<br />

idoneità dei modelli a prevenire i reati"].<br />

Nella redazione del presente MOG, parte generale e parte speciale, l’Impresa ha utilizzato<br />

lo strumento informatico “<strong>Modello</strong> <strong>231</strong>” pre<strong>di</strong>sposto e testato dalla stessa Ance con le<br />

seguenti finalità:<br />

i. Promuovere e facilitare l’adozione <strong>di</strong> un efficace MOG <strong>231</strong> da parte <strong>di</strong> tutte le<br />

Imprese associate, con attenzione anche a quelle <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>o piccola e<br />

piccola, che hanno maggiore <strong>di</strong>fficoltà economica ad accedere al mercato della<br />

consulenza.<br />

ii. Promuovere il ruolo delle associazioni territoriali come strumento <strong>di</strong> servizio alle<br />

Imprese associate con riferimento alla pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> efficaci MOG <strong>231</strong>,<br />

aumentando in questo modo anche la sensibilizzazione e l’informazione destinata<br />

alle Imprese.<br />

iii. Garantire la piena congruenza fra il MOG <strong>231</strong> delle imprese associate, inclusi i<br />

protocolli <strong>di</strong> controllo, e il Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Comportamento approvato dal Ministero della<br />

Giustizia.<br />

iv. Garantire che sia la parte generale che quella speciale del MOG <strong>231</strong> siano<br />

correttamente personalizzate per ciascuna Impresa, adeguando i protocolli alla<br />

4 Rev. 04 del 30/09/2011


Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

<strong>di</strong>mensione dell’impresa, ai processi effettivamente gestiti, alla specifica<br />

determinazione del rischio reato per tali processi, sulla base <strong>di</strong> informazioni e<br />

valutazioni liberamente fornite, sotto la propria responsabilità, dalla stessa Impresa.<br />

v. Aiutare le Imprese, soprattutto quelle <strong>di</strong> minore <strong>di</strong>mensione, nella pre<strong>di</strong>sposizione<br />

<strong>di</strong> procedure operative che, per ciascuno dei protocolli previsti dal Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

Comportamento per le Imprese <strong>di</strong> costruzioni, identificassero, per ogni attività<br />

elementare (COME), la funzione responsabile del controllo (CHI), il momento del<br />

controllo (QUANDO) e le modalità <strong>di</strong> registrazione dell’esito dello stesso controllo<br />

(COME).<br />

vi. Non abbandonare l’Impresa subito dopo la pre<strong>di</strong>sposizione del primo documento<br />

cartaceo (il MOG <strong>231</strong> e<strong>di</strong>zione 0), ma mettere a <strong>di</strong>sposizione una ulteriore<br />

strumentazione capace <strong>di</strong> supportare nel tempo l’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza nelle<br />

principali attività/responsabilità <strong>di</strong> competenza, quali:<br />

- le esigenze <strong>di</strong> adeguamento del MOG alle mo<strong>di</strong>fiche legislative (è infatti<br />

previsto che la stessa Ance si faccia carico <strong>di</strong> far implementare il software in<br />

presenza <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche legislative che hanno comportato una revisione del<br />

Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Comportamento)<br />

- le esigenze <strong>di</strong> adeguamento del MOG al variare dei presupposti interni<br />

all’Impresa<br />

- la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> liste <strong>di</strong> au<strong>di</strong>ting “mirate” per verificare perio<strong>di</strong>camente<br />

il rispetto delle prescrizioni (protocolli) introdotte o comunque riprese dal<br />

MOG <strong>231</strong><br />

- la verbalizzazione dell’attività <strong>di</strong> adeguamento e controllo svolta dallo stesso<br />

OdV<br />

Con riferimento al livello <strong>di</strong> personalizzazione raggiungibile dallo strumento informatico<br />

“<strong>Modello</strong> <strong>231</strong>”, si può segnalare che il numero e la tipologia delle variabili gestite<br />

(governance, tipologia dei processi produttivi applicabili, <strong>di</strong>mensione, stato organizzativo,<br />

livello <strong>di</strong> conformità dei principali sistemi gestionali, eventuali precedenti penali in tema <strong>di</strong><br />

reati <strong>ex</strong> Dlgs <strong>231</strong>/01, modalità <strong>di</strong> composizione dell’OdV) è in grado <strong>di</strong> generare un numero<br />

<strong>di</strong> MOG <strong>231</strong>, almeno in parte <strong>di</strong>versi fra loro, confrontabile con il numero <strong>di</strong> imprese <strong>di</strong><br />

costruzioni operante sul mercato italiano.<br />

5 Rev. 04 del 30/09/2011


2 L’AZIENDA<br />

2.1 PRESENTAZIONE DELL’AZIENDA<br />

· Ragione sociale: BONATTI Spa<br />

· In<strong>di</strong>rizzo: Via Nobel 2/a - 43122 Parma<br />

· Telefono: +39 0521 - 6091<br />

· Fax: +39 0521 - 609317<br />

· e-mail: info@bonatti.it<br />

· P.IVA: IT00765080346<br />

· Cod. Fiscale: 02188130153<br />

· Iscr. CCIIAA: 02188130153<br />

Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

2.2 DESCRIZIONE DEI RUOLI E DELLE RESPONSABILITÀ<br />

I ruoli e le responsabilità all’interno dell’Impresa sono descritti nelle procedure aziendali<br />

esistenti che costituiscono parte integrante del presente modello.<br />

Ai fini dell’utilizzo nella Parte II (Parte speciale) – Disposizioni relative ai processi sensibili<br />

del presente <strong>Modello</strong> <strong>di</strong> <strong>Organizzazione</strong> e <strong>Gestione</strong>, per quanto riguarda l’identificazione<br />

nominativa o funzionale dei responsabili delle singole funzioni si rimanda all’allegato “A”.<br />

Per un miglior chiarimento dei rapporti gerarchici fra le <strong>di</strong>verse funzioni apicali si rimanda<br />

all’allegato “B” – organigramma.<br />

6 Rev. 04 del 30/09/2011


3 I SISTEMI GESTIONALI ESISTENTI<br />

Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

L’impresa ha già realizzato e fatto certificare un sistema gestionale per la qualità – SGQ<br />

conforme alla norma ISO 9001, un sistema <strong>di</strong> gestione ambientale – SGA conforme alla<br />

norma ISO 14001 e un sistema <strong>di</strong> gestione per la sicurezza – SGSL conforme alla norma<br />

OHSAS 18001.<br />

Nel rispetto del proprio SGQ, l’Impresa adotta un sistema <strong>di</strong> deleghe <strong>di</strong> poteri e funzioni<br />

adeguato alla propria complessità organizzativa. Ogni delega, formalizzata e<br />

consapevolmente accettata dal delegato, prevede in termini espliciti e specifici l’attribuzione<br />

degli incarichi a persone dotate <strong>di</strong> idonea capacità e competenza, assicurando al delegato<br />

l’autonomia ed i poteri necessari per lo svolgimento della funzione.<br />

Con riferimento alle procedure necessarie per tenere sotto controllo le attività a rischio<br />

reato, le Linee Guida ANCE hanno identificato per ciascun processo una serie <strong>di</strong> procedure<br />

ritenute opportune/necessarie:<br />

P.01 - Processo <strong>di</strong> approvvigionamento<br />

· P.01.A00 - Processo nel suo complesso<br />

· P.01.A01 - Valutazione e qualificazione dei fornitori<br />

· P.01.A02 - Richiesta d'acquisto<br />

· P.01.A03 - Selezione del fornitore<br />

· P.01.A04 - Emissione dell'or<strong>di</strong>ne<br />

· P.01.A05 - Ricevimento dei materiali o effettuazione delle prestazioni<br />

· P.01.A06 - Ricevimento della fattura passiva e contabilizzazione<br />

· P.01.A07 - Pagamento e contabilizzazione<br />

P.02 - Processo commerciale<br />

· P.02.A00a - Processo <strong>di</strong> partecipazione a gare pubbliche e private<br />

· P.02.A00b - Processo <strong>di</strong> costruzione in priprio ed attività commerciale<br />

· P.02.A01 - Valutazione dell’opportunità a partecipare<br />

· P.02.A02 - Pre<strong>di</strong>sposizione della documentazione<br />

· P.02.A03 - Riesame dell’offerta<br />

· P.02.A05 - Stipula del contratto<br />

7 Rev. 04 del 30/09/2011


Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

· P.02.A07 - Esecuzione dei lavori<br />

· P.02.A08 - Emissione SAL attivi e Certificati <strong>di</strong> pagamento<br />

· P.02.A09 - Fatturazione attiva e contabilizzazione<br />

· P.02.A11 - Formulazione e definizione delle riserve<br />

· P.02.A12 - Valutazione dell’opportunità dell’operazione immobiliare<br />

· P.02.A13 - Pre<strong>di</strong>sposizione della documentazione<br />

· P.02.A15 - Avvio <strong>di</strong> commessa<br />

· P.02.A16 - Esecuzione dei lavori<br />

· P.02.A17 - Incarico ad Agenzia immobiliare<br />

· P.02.A18 - Fatturazione attiva e contabilizzazione<br />

P.03 - Processo finanziario<br />

· P.03.A00 - Processo nel suo complesso<br />

· P.03.A01 - Flussi <strong>di</strong> cassa (o <strong>di</strong> tesoreria)<br />

· P.03.A03 - Finanziamenti<br />

· P.03.A04 - Investimenti finanziari<br />

P.04 - Processo amministrativo<br />

· P.04.A00 - Processo nel suo complesso<br />

· P.04.A02 - contabilizzazione ed archiviazione<br />

· P.04.A03 - Redazione del bilancio<br />

· P.04.A04 - Redazione <strong>di</strong> altri documenti<br />

P.05 - Processo <strong>di</strong> gestione con fon<strong>di</strong> pubblici<br />

· P.05.A06 - Ren<strong>di</strong>contazione<br />

P.06 - Processo <strong>di</strong> gestione dei sistemi informativi<br />

· P.06 - Processo <strong>di</strong> gestione dei Sistemi informativi<br />

P.07 - Processo <strong>di</strong> gestione delle risorse umane<br />

· P.07.A01 - Ricerca, selezione, formazione e valutazione del personale<br />

· P.07.A02 - Amministrazione del personale e pagamento delle retribuzioni<br />

· P.07.A03 - <strong>Gestione</strong> dell'informazione e formazione per l'applicazione del modello<br />

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P.08 - Processo <strong>di</strong> gestione per la sicurezza<br />

· P.08.A00 - Processo nel suo complesso<br />

· P.08.A01 - Definizione delle responsabilità per la sicurezza<br />

· P.08.A02 - Valutazione dei rischi salute e sicurezza<br />

· P.08.A03 - Oneri per la sicurezza<br />

· P.08.A04 - Controllo operativo per la sicurezza<br />

· P.08.A05 - Controllo degli adeguamenti legislativi<br />

P.09 - Processo <strong>di</strong> gestione per l’ambiente<br />

· P.09.A00 - Processo nel suo complesso<br />

· P.09.A01 - Definizione delle responsabilità per l’ambiente<br />

· P.09.A02 - Analisi degli impatti ambientali<br />

· P.09.A03 - <strong>Gestione</strong> dei rifiuti<br />

· P.09.A04 - Controllo operativo per l’ambiente<br />

· P.09.A05 - Controllo degli adeguamenti legislativi<br />

Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

Si segnala che la Parte II (Parte speciale) del presente modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione<br />

identifica, per ciascuna delle procedure previste dalle Linee Guida ANCE e per ciascuno dei<br />

protocolli <strong>di</strong> prevenzione e controllo previsti all’interno della procedura stessa:<br />

· Il responsabile dello specifico protocollo <strong>di</strong> controllo (CHI)<br />

· La regola da seguire per applicare il protocollo (COME)<br />

· Le modalità <strong>di</strong> registrazione del controllo effettuato (DOVE)<br />

· La fase temporale del controllo (QUANDO)<br />

L’insieme dei parametri CHI/COME/DOVE/QUANDO applicabili ai singoli protocolli <strong>di</strong><br />

prevenzione e controllo costituisce l’applicazione <strong>di</strong> quanto previsto dal paragrafo 7,3 delle<br />

Linee Guida ANCE:<br />

Per ciascuna delle attività in<strong>di</strong>cate come potenzialmente a rischio deve essere redatto, in forma scritta,<br />

un protocollo contenente la descrizione <strong>di</strong>:<br />

· procedure interne per l’assunzione e l’attuazione delle decisioni <strong>di</strong> gestione, con l’in<strong>di</strong>cazione<br />

delle modalità relative e dei soggetti titolari delle funzioni, competenze e responsabilità;<br />

· modalità <strong>di</strong> documentazione e <strong>di</strong> conservazione degli atti delle procedure, in modo da<br />

assicurare trasparenza e verificabilità delle stesse e corretta rappresentazione contabile,<br />

nonché, ove necessario in ragione del tipo <strong>di</strong> informazione, della <strong>di</strong>sciplina giuri<strong>di</strong>ca e della<br />

potenziale lesività della <strong>di</strong>vulgazione, la sicurezza e la riservatezza dei dati in fase <strong>di</strong><br />

acquisizione, conservazione, trattamento e comunicazione anche me<strong>di</strong>ante l'impiego <strong>di</strong><br />

strumenti informatici;<br />

9 Rev. 04 del 30/09/2011


Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

· modalità <strong>di</strong> controllo della conformità tra le procedure previste e la loro attuazione e<br />

documentazione.<br />

Tale soluzione è pienamente compatibile con le procedure operative già adottate<br />

dall’Impresa nel quadro del proprio SGQ certificato secondo le norme ISO 9001, ISO 14001 e<br />

OHSAS 18001 poiché:<br />

· quanto descritto nel presente modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione – MOG <strong>231</strong> è,<br />

alla data <strong>di</strong> emissione dello stesso, totalmente congruente con i contenuti delle<br />

corrispondenti procedure del SGQ, del SGA e del SGSL, ovvero costituisce<br />

integrazione delle stesse<br />

· è compito dei responsabili dei singoli sistemi gestionali (SGQ, SGA e SGSL)<br />

sottoporre al parere vincolante dell’OdV qualsiasi mo<strong>di</strong>fica alle procedure del<br />

sistema <strong>di</strong> gestione per la qualità potenzialmente in conflitto con i contenuti del<br />

MOG <strong>231</strong><br />

· è compito dell’OdV monitorare la congruenza delle procedure operative<br />

dell’Impresa con il MOG <strong>231</strong> e con gli aggiornamenti dello stesso<br />

10 Rev. 04 del 30/09/2011


4 IL DECRETO LEGISLATIVO <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

4.1 Il Regime <strong>di</strong> responsabilità amministrativa previsto a carico delle Persone<br />

Giuri<strong>di</strong>che, Società ed Associazioni<br />

Il Decreto Legislativo 8 giugno <strong>2001</strong>, n. <strong>231</strong> e successive mo<strong>di</strong>fiche e integrazioni, recante<br />

Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuri<strong>di</strong>che, delle società e delle<br />

associazioni anche prive <strong>di</strong> personalità giuri<strong>di</strong>ca, a norma dell’art. 11 della legge 29<br />

settembre 2000, n. 300, costituisce l’attuazione degli impegni assunti dall’Italia a livello<br />

comunitario ed internazionale nell’ambito della lotta alla corruzione internazionale.<br />

Con tale Decreto è stato introdotto per la prima volta nell’or<strong>di</strong>namento nazionale un regime<br />

<strong>di</strong> responsabilità amministrativa (assimilabile nella sostanza alla responsabilità penale) a<br />

carico delle persone giuri<strong>di</strong>che nonché <strong>di</strong> società ed associazioni prive <strong>di</strong> personalità<br />

giuri<strong>di</strong>ca (<strong>di</strong> seguito “Enti”), per alcuni reati commessi, nell’interesse o vantaggio degli<br />

stessi:<br />

i. da persone fisiche che rivestano funzioni <strong>di</strong> rappresentanza, <strong>di</strong> amministrazione o <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>rezione degli Enti stessi o <strong>di</strong> una loro unità organizzativa dotata <strong>di</strong> autonomia<br />

finanziaria e funzionale, nonché da persone fisiche che esercitino, anche <strong>di</strong> fatto, la<br />

gestione e il controllo degli Enti medesimi (definiti dal successivo art. 6 quali<br />

“Soggetti in posizione apicale”), nonché<br />

ii. da persone fisiche sottoposte alla <strong>di</strong>rezione o alla vigilanza <strong>di</strong> uno dei soggetti sopra<br />

in<strong>di</strong>cati (definiti dal successivo art. 7 quali “Soggetti sottoposti all’altrui <strong>di</strong>rezione”).<br />

La responsabilità dell’Ente si aggiunge a quella dell’autore del reato, e sussiste anche<br />

quando questi non è stato identificato o non è imputabile; è esclusa qualora la<br />

persona fisica che ha commesso il reato abbia agito nell’interesse esclusivo proprio o<br />

<strong>di</strong> terzi.<br />

Le famiglie <strong>di</strong> reati per le quali il Dlgs <strong>231</strong>/<strong>2001</strong> e s.m.i. prevede alla data la<br />

responsabilità amministrativa dell’ente sono le seguenti:<br />

1. Truffa aggravata ai danni dello Stato, frode informatica ai danni dello Stato,<br />

reati in tema <strong>di</strong> erogazioni pubbliche (Art. 24)<br />

2. Criminalità informatica (Art. 24 bis)<br />

3. Corruzione e concussione (Art. 25)<br />

4. Falsità in monete, carte <strong>di</strong> pubblico cre<strong>di</strong>to e valori <strong>di</strong> bollo (Art. 25 bis)<br />

5. Reati societari (Art. 25 ter)<br />

11 Rev. 04 del 30/09/2011


Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

6. Delitti con finalità <strong>di</strong> terrorismo o <strong>di</strong> eversione dell’or<strong>di</strong>ne democratico (Art. 25<br />

quater)<br />

7. Pratiche <strong>di</strong> mutilazione degli organi genitali femminili (Art. 25 quater-1)<br />

8. Delitti contro la personalità in<strong>di</strong>viduale (Art. 25 quinquies)<br />

9. Reati <strong>di</strong> abuso <strong>di</strong> mercato (Art. 25 s<strong>ex</strong>ies)<br />

10. Omici<strong>di</strong>o colposo e lesioni colpose gravi o gravissime commessi con violazione<br />

delle norme <strong>di</strong> tutela della salute e sicurezza sul lavoro (Art. 25 septies)<br />

11. Ricettazione, riciclaggio e impiego <strong>di</strong> denaro e beni <strong>di</strong> provenienza illecita (Art.<br />

25 octies)<br />

Le <strong>di</strong>sposizioni del Dlgs <strong>231</strong>/<strong>2001</strong> in tema <strong>di</strong> responsabilità amministrativa dell’ente sono<br />

richiamate anche da altre due leggi, che non hanno previsto l’inserimento <strong>di</strong> uno specifico<br />

articolo all’interno dello stesso Dlgs <strong>231</strong>/<strong>2001</strong>:<br />

1. Reati <strong>di</strong> criminalità organizzata transnazionale (Art. 10 Legge 146/2006)<br />

2. Reati ambientali (Art. 192 Dlgs 152/2006)<br />

4.2 Le ipotesi <strong>di</strong> esonero della responsabilità dell’Ente<br />

Il Decreto prevede una forma specifica <strong>di</strong> esonero dell’Ente dalla responsabilità,<br />

<strong>di</strong>stinguendo a seconda che l’autore del reato sia un Soggetto in posizione apicale ovvero<br />

una persona sottoposta a <strong>di</strong>rezione o vigilanza <strong>di</strong> questo.<br />

Nel caso <strong>di</strong> un Soggetto in posizione apicale, l’art. 6 prevede che l’Ente non risponde se<br />

prova che:<br />

a) l’organo <strong>di</strong>rigente dell’Ente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della<br />

commissione del fatto, modelli <strong>di</strong> organizzazione e <strong>di</strong> gestione (MOG) idonei a<br />

prevenire reati della fattispecie <strong>di</strong> quello verificatosi;<br />

b) il compito <strong>di</strong> vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei Modelli <strong>di</strong><br />

<strong>Organizzazione</strong> e <strong>Gestione</strong> e <strong>di</strong> curare il loro aggiornamento è stato affidato ad un<br />

organismo dell’Ente dotato <strong>di</strong> autonomi poteri <strong>di</strong> iniziativa e controllo;<br />

c) le persone che hanno commesso il reato hanno agito eludendo fraudolentemente i<br />

Modelli <strong>di</strong> <strong>Gestione</strong>;<br />

d) non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell’organismo <strong>di</strong> cui alla<br />

precedente lettera b).<br />

12 Rev. 04 del 30/09/2011


I Modelli <strong>di</strong> <strong>Organizzazione</strong> e <strong>Gestione</strong>, in particolare, devono:<br />

Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

· in<strong>di</strong>viduare le attività nel cui ambito possono essere commessi reati;<br />

· prevedere protocolli specifici finalizzati a programmare la formazione e l’attuazione<br />

delle decisioni dell’Ente in relazione ai reati da prevenire;<br />

· in<strong>di</strong>viduare le modalità <strong>di</strong> gestione delle risorse finanziarie idonee a impe<strong>di</strong>re la<br />

commissione dei reati;<br />

· prevedere obblighi <strong>di</strong> informazione nei confronti dell’organismo deputato a vigilare<br />

sul funzionamento e l’osservanza dei Modelli <strong>di</strong> <strong>Gestione</strong>;<br />

· introdurre un sistema <strong>di</strong>sciplinare interno idoneo a sanzionare il mancato rispetto<br />

delle misure in<strong>di</strong>cate nel <strong>Modello</strong> <strong>di</strong> <strong>Gestione</strong>.<br />

I Modelli <strong>di</strong> <strong>Organizzazione</strong> e <strong>Gestione</strong> possono essere adottati sulla base <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong><br />

comportamento redatti dalle associazioni rappresentative degli Enti, comunicati al<br />

Ministero della Giustizia che, <strong>di</strong> concerto con i Ministeri competenti, può formulare<br />

osservazioni sulla idoneità dei Modelli a prevenire i reati.<br />

Qualora invece si tratti <strong>di</strong> reati commessi dai Soggetti sottoposti all’altrui <strong>di</strong>rezione, l’art. 7<br />

del Decreto stabilisce la responsabilità dell’Ente qualora la commissione del reato sia stata<br />

resa possibile dall’inosservanza degli obblighi <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e vigilanza.<br />

Tale inosservanza è, peraltro, esclusa (e quin<strong>di</strong> non vi è responsabilità dell’Ente) qualora<br />

l’Ente medesimo, prima della commissione del reato, abbia adottato ed efficacemente<br />

attuato un modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione idoneo a prevenire reati della specie <strong>di</strong><br />

quello verificatosi.<br />

Tale <strong>Modello</strong> <strong>di</strong> <strong>Organizzazione</strong> e <strong>Gestione</strong> deve prevedere, in relazione alla natura ed alla<br />

<strong>di</strong>mensione dell’organizzazione nonché al tipo <strong>di</strong> attività svolta, misure idonee atte a<br />

garantire lo svolgimento dell’attività nel rispetto della legge e a scoprire ed eliminare<br />

tempestivamente situazioni <strong>di</strong> rischio.<br />

Per aversi efficace attuazione del <strong>Modello</strong> <strong>di</strong> <strong>Organizzazione</strong> e <strong>Gestione</strong> è necessaria:<br />

· una verifica perio<strong>di</strong>ca ed eventuale mo<strong>di</strong>fica dello stesso quando siano scoperte<br />

significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengano mutamenti<br />

nella legislazione, nell’organizzazione o nell’attività;<br />

· un sistema <strong>di</strong>sciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure in<strong>di</strong>cate<br />

nel <strong>Modello</strong>.<br />

Qualora la Società non sia in grado <strong>di</strong> provare quanto sopra esposto, essa può incorrere, in<br />

funzione delle <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> reati, nelle seguenti misure sanzionatorie:<br />

a) Sanzioni pecuniarie: da un minimo <strong>di</strong> Euro 25.823 ad un massimo <strong>di</strong> Euro 1.549.371, in<br />

ragione del numero delle quote assegnato a ciascun reato in funzione della sua gravità e<br />

del valore della singola quota, rapportato alla <strong>di</strong>mensione economica della società<br />

13 Rev. 04 del 30/09/2011


Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

b) Sanzioni inter<strong>di</strong>ttive (durata non inferiore a 3 mesi e non superiore a 2 anni):<br />

- inter<strong>di</strong>zione dall’esercizio dell’attività;<br />

- sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla<br />

commissione dell’illecito;<br />

- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> contrarre con la Pubblica Amministrazione;<br />

- esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussi<strong>di</strong>;<br />

- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> pubblicizzare beni o servizi.<br />

c) Confisca: del prezzo o del profitto del reato;<br />

d) Pubblicazione della sentenza <strong>di</strong> condanna<br />

In<strong>di</strong>pendentemente dalle responsabilità che possono ricadere sulla Società, resta ferma ed<br />

invariata la responsabilità personale <strong>di</strong> chiunque commetta uno dei reati in<strong>di</strong>cati dal<br />

Decreto.<br />

4.3 Il Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Comportamento adottato come riferimento<br />

Il <strong>Modello</strong> <strong>di</strong> <strong>Organizzazione</strong> e <strong>Gestione</strong> dell’Impresa è stato sviluppato in conformità alle<br />

in<strong>di</strong>cazioni contenute nel Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> comportamento dell’impresa <strong>di</strong> costruzione adottato<br />

dall’A.N.C.E. – Associazione Nazionale dei Costruttori E<strong>di</strong>li, cui l’Impresa aderisce tramite<br />

l’iscrizione alla corrispondente Associazione territoriale.<br />

La versione del Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Comportamento Ance utilizzata è quella aggiornata in data 7<br />

maggio 2008 e valutata come idonea, ai sensi dell’art. 6 comma 3 del Dlgs <strong>231</strong>/<strong>2001</strong>, dal<br />

Ministero della Giustizia con lettera del 6 luglio 2008.<br />

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Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

5 IL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE – MOG <strong>231</strong><br />

5.1 Adozione, Attuazione, Aggiornamento, Diffusione<br />

Il sistema organizzativo e gestionale dell’Impresa è mirato a garantire lo svolgimento delle<br />

attività aziendali nel rispetto della normativa vigente e delle previsioni del Co<strong>di</strong>ce Etico<br />

adottato con formale delibera del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione<br />

Nell’ottica della pianificazione e gestione delle attività aziendali tese all’efficienza, alla<br />

correttezza, alla trasparenza ed alla qualità, l’Impresa ha adottato ed attua le misure<br />

organizzative, <strong>di</strong> gestione e <strong>di</strong> controllo descritte nel presente documento, <strong>di</strong> seguito<br />

in<strong>di</strong>cato come <strong>Modello</strong>, approvato dal suo Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione in conformità alle<br />

in<strong>di</strong>cazioni contenute nel Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> comportamento dell’impresa <strong>di</strong> costruzione adottato<br />

dall’A.N.C.E. – Associazione Nazionale dei Costruttori E<strong>di</strong>li, cui l’Impresa aderisce tramite<br />

l’iscrizione alla corrispondente Associazione territoriale.<br />

Per prevenire il rischio <strong>di</strong> commissione <strong>di</strong> reati dai quali possa derivare la responsabilità<br />

dell’Impresa ai sensi del d.lgs. n. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong>, il <strong>Modello</strong> prevede:<br />

· l’in<strong>di</strong>viduazione delle attività nel cui ambito possono essere commessi reati;<br />

· specifici protocolli <strong>di</strong>retti a programmare la formazione e l'attuazione delle decisioni<br />

dell’Impresa in relazione ai reati da prevenire;<br />

· l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> modalità <strong>di</strong> gestione delle risorse finanziarie idonee ad impe<strong>di</strong>re<br />

la commissione dei reati;<br />

· obblighi <strong>di</strong> informazione nei confronti dell'Organismo deputato a vigilare sul<br />

funzionamento e sull'osservanza del <strong>Modello</strong>;<br />

· l’introduzione un sistema <strong>di</strong>sciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle<br />

misure in<strong>di</strong>cate nel <strong>Modello</strong>.<br />

· Il <strong>Modello</strong> è sottoposto a verifica perio<strong>di</strong>ca e viene mo<strong>di</strong>ficato nel caso in cui siano<br />

scoperte significative violazioni delle prescrizioni o si verifichino mutamenti<br />

dell’organizzazione o delle attività dell’Impresa, ovvero delle norme <strong>di</strong> riferimento.<br />

· E’ fatto obbligo a chiunque operi nell’Impresa o collabori con essa <strong>di</strong> attenersi alle<br />

pertinenti prescrizioni del <strong>Modello</strong>, ed in specie <strong>di</strong> osservare gli obblighi informativi<br />

dettati per consentire il controllo della conformità dell’operato alle prescrizioni<br />

stesse.<br />

· Copia del <strong>Modello</strong>, dei documenti ad esso allegati e dei suoi aggiornamenti è<br />

depositata presso la sede dell’Impresa, presso l’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza, ed è a<br />

<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> chiunque abbia titolo a consultarla.<br />

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Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

· L’Impresa provvede a notificare a ciascun soggetto tenuto a rispettare il <strong>Modello</strong> le<br />

pertinenti prescrizioni riferite alla specifica attività o funzione.<br />

· Notizia dell’adozione del <strong>Modello</strong> è data all’A.N.C.E., Associazione Nazionale dei<br />

Costruttori E<strong>di</strong>li, per il tramite della corrispondente Associazione territoriale, cui<br />

l’Impresa è iscritta.<br />

5.2 In<strong>di</strong>viduazione delle attività a rischio <strong>di</strong> commissione <strong>di</strong> Reati<br />

In relazione alle attività svolte dall’Impresa, a seguito <strong>di</strong> specifica analisi dei rischi, sono<br />

in<strong>di</strong>viduate le seguenti aree o settori funzionali nel cui ambito si possono manifestare fattori<br />

<strong>di</strong> rischio relativi alla commissione <strong>di</strong> violazioni delle norme penali in<strong>di</strong>cate dal d.lgs. n. <strong>231</strong><br />

del <strong>2001</strong> o, in generale, del Co<strong>di</strong>ce Etico dell’Impresa.<br />

AREA 1<br />

lavori privati<br />

AREA 3<br />

appalti pubblici<br />

AREA 4<br />

rapporti con la Pubblica<br />

Amministrazione<br />

AREA 5<br />

comunicazioni sociali e<br />

controlli<br />

Fattori <strong>di</strong> rischio riferiti alle attività che presuppongono il<br />

rilascio <strong>di</strong> titoli abilitativi e<strong>di</strong>lizi e, in genere, autorizzatori,<br />

ed a quelle connesse alla formazione degli strumenti<br />

urbanistici e loro varianti o da questi derivanti<br />

Nella partecipazione a pubbliche gare o trattative per<br />

l’affidamento <strong>di</strong> lavori pubblici in appalto o in concessione,<br />

fattori <strong>di</strong> rischio relativi alle fasi delle procedure selettive,<br />

<strong>di</strong> autorizzazione del subappalto, <strong>di</strong> gestione dell’eventuale<br />

contenzioso con il committente, <strong>di</strong> collaudo delle opere<br />

eseguite<br />

Fattori <strong>di</strong> rischio relativi alle attività che implicano un<br />

rapporto <strong>di</strong>retto con pubblici uffici, organi ispettivi, enti<br />

pubblici erogatori <strong>di</strong> contributi o titolari <strong>di</strong> poteri<br />

autorizzativi, concessori od abilitativi<br />

Fattori <strong>di</strong> rischio relativi alla scorretta o incompleta<br />

rilevazione, registrazione e rappresentazione dell’attività <strong>di</strong><br />

impresa nelle scritture contabili, nei bilanci e nei<br />

documenti ad uso informativo, sia interno che esterno<br />

Fattori <strong>di</strong> rischio relativi a comportamenti idonei ad<br />

ostacolare da parte dei soggetti e delle autorità competenti i<br />

controlli preventivi sulla attività e sulla rappresentazione<br />

contabile dell’attività d’impresa<br />

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AREA 6<br />

rapporti con soci cre<strong>di</strong>tori e<br />

terzi<br />

AREA 7<br />

attività produttiva<br />

caratteristica<br />

Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

Fattori <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> comportamenti anche solo<br />

potenzialmente pregiu<strong>di</strong>zievoli dell’interesse dei soci, dei<br />

cre<strong>di</strong>tori e dei terzi.<br />

In caso <strong>di</strong> situazioni <strong>di</strong> conflitto <strong>di</strong> interessi, fattori <strong>di</strong><br />

rischio relativi alla attuazione <strong>di</strong> operazioni <strong>di</strong> gestione o<br />

organizzative interne a con<strong>di</strong>zioni svantaggiose per la<br />

Società od alla omissione <strong>di</strong> decisioni vantaggiose per la<br />

Società<br />

Fattori <strong>di</strong> rischio relativi a comportamenti che costituiscono<br />

violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela<br />

dell'igiene e della salute sui lavoro<br />

Fattori <strong>di</strong> rischio relativi alle attività che possono<br />

comportare inquinamento, danno ambientale o alterazione<br />

del patrimonio naturale, della flora e della fauna<br />

Tali aree corrispondono, nessuna esclusa, a quelle identificate come caratteristiche del<br />

settore costruzioni dal Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Comportamento emesso dall’associazione <strong>di</strong> categoria<br />

Ance nel 2008, con l’esclusione dell’Area 2 – e<strong>di</strong>lizia residenziale con fon<strong>di</strong> pubblici, settore<br />

nel quale l’Impresa non opera.<br />

5.3 Protocolli per la Formazione e l’Attuazione delle decisioni<br />

In ragione dell’articolazione delle attività e della propria complessità organizzativa,<br />

l’Impresa adotta un sistema <strong>di</strong> deleghe <strong>di</strong> poteri e funzioni.<br />

Ogni delega, formalizzata e consapevolmente accettata dal delegato, prevede in termini<br />

espliciti e specifici l’attribuzione degli incarichi a persone dotate <strong>di</strong> idonea capacità e<br />

competenza, assicurando al delegato l’autonomia ed i poteri necessari per lo svolgimento<br />

della funzione.<br />

L’Organigramma dell’Impresa, con l’in<strong>di</strong>cazione delle funzioni attribuite a ciascuna<br />

posizione, è parte integrante del <strong>Modello</strong> e viene aggiornato in occasione <strong>di</strong> ogni sua<br />

variazione significativa.<br />

Con riferimento alle attività relative ai processi sensibili espressamente in<strong>di</strong>viduate, la Parte<br />

II (Parte speciale) del presente <strong>Modello</strong> prevede specifici protocolli contenenti la descrizione<br />

formalizzata:<br />

· delle procedure interne per l’assunzione e l’attuazione delle decisioni <strong>di</strong> gestione<br />

(incluso il normale svolgimento delle relative attività), con l’in<strong>di</strong>cazione delle<br />

modalità relative e dei soggetti titolari delle funzioni, competenze e responsabilità;<br />

17 Rev. 04 del 30/09/2011


Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

· delle modalità <strong>di</strong> documentazione, e <strong>di</strong> conservazione, delle registrazioni<br />

dell’attività svolta, in modo da assicurare trasparenza e verificabilità delle stesse;<br />

· delle modalità <strong>di</strong> controllo della conformità tra le procedure previste e la loro<br />

attuazione e documentazione.<br />

· Le procedure interne previste dai protocolli sono rivolte a garantire, nei limiti<br />

consentiti dalla <strong>di</strong>mensione dell’impresa, la separazione e l’in<strong>di</strong>pendenza gerarchica<br />

tra chi elabora la decisione, chi la attua e chi è tenuto a svolgere i controlli.<br />

· Sono stabiliti limiti all’autonomia decisionale per l’impiego delle risorse finanziarie,<br />

me<strong>di</strong>ante fissazione <strong>di</strong> puntuali soglie quantitative in coerenza con le competenze<br />

gestionali e la responsabilità organizzative affidate alle singole persone.<br />

· Il superamento dei limiti quantitativi <strong>di</strong> cui al punto precedente può avere luogo nel<br />

rispetto delle procedure <strong>di</strong> autorizzazione e <strong>di</strong> rappresentanza stabilite, sempre<br />

assicurando separazione e in<strong>di</strong>pendenza gerarchica tra coloro che autorizzano la<br />

spesa, coloro che la devono attuare e coloro ai quali sono affidati i controlli.<br />

· Nel caso in cui siano previste modalità <strong>di</strong> rappresentanza congiunta è assicurato il<br />

principio <strong>di</strong> in<strong>di</strong>pendenza gerarchica tra coloro che sono titolari del potere <strong>di</strong><br />

rappresentanza in forma congiunta.<br />

· Deroghe ai protocolli e alle procedure previsti nel <strong>Modello</strong> sono ammesse in caso <strong>di</strong><br />

emergenza o <strong>di</strong> impossibilità temporanea <strong>di</strong> attuazione delle stesse. La deroga, con<br />

l’espressa in<strong>di</strong>cazione della sua ragione, è imme<strong>di</strong>atamente comunicata<br />

all’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza.<br />

· I protocolli sono aggiornati anche su proposta o segnalazione dell’Organismo <strong>di</strong><br />

Vigilanza.<br />

5.4 Controlli Amministrativi e documentazione<br />

La Società ha il dovere <strong>di</strong> registrare e conservare nei suoi archivi le informazioni <strong>di</strong> carattere<br />

amministrativo e finanziario nel rispetto delle vigenti leggi in materia.<br />

Il <strong>Modello</strong> <strong>di</strong> <strong>Organizzazione</strong> e <strong>Gestione</strong> illustra i criteri ai cui l’Azienda si attiene per<br />

garantire il pieno assolvimento delle responsabilità derivanti dalla legislazione in materia.<br />

La società impone <strong>di</strong> attenersi nello svolgere i compiti affidati a quanto previsto dalla legge,<br />

dal Co<strong>di</strong>ce Etico, dalle procedure contabili, <strong>di</strong> reporting e <strong>di</strong> controllo stabilite<br />

dall’Amministrazione e dall’Internal Au<strong>di</strong>ting; <strong>di</strong> tenere al sicuro tutti i documenti, ivi<br />

comprese le informazioni ed i dati che si <strong>di</strong>spongono sul supporto informatico, nel rispetto<br />

delle regole aziendali in materia <strong>di</strong> tutela della riservatezza nel trattamento dei dati<br />

personali (l. 675/96).<br />

18 Rev. 04 del 30/09/2011


5.5 Modalità <strong>di</strong> gestione delle risorse finanziarie<br />

Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

Con riferimento alle attività relative ai processi sensibili espressamente in<strong>di</strong>viduate, la Parte<br />

II (Parte speciale) del <strong>Modello</strong> prevede specifiche modalità <strong>di</strong> gestione delle risorse<br />

finanziarie.<br />

Tali modalità <strong>di</strong> gestione assicurano, nei limiti consentiti dalla <strong>di</strong>mensione dell’Impresa, la<br />

separazione e l’in<strong>di</strong>pendenza tra i soggetti che concorrono a formare le decisioni <strong>di</strong> impiego<br />

delle risorse finanziarie, coloro che attuano tali decisioni e coloro ai quali sono affidati i<br />

controlli circa l’impiego delle risorse finanziarie.<br />

L’Impresa, ai fini dell’attuazione delle decisioni <strong>di</strong> impiego delle risorse finanziarie, si<br />

avvale esclusivamente <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>ari finanziari e bancari sottoposti ad una<br />

regolamentazione <strong>di</strong> trasparenza e <strong>di</strong> stabilità conforme a quella adottata negli Stati Membri<br />

dell’UE.<br />

Tutte le operazioni che comportano utilizzazione o impegno <strong>di</strong> risorse economiche o<br />

finanziarie devono avere adeguata causale ed essere documentate e registrate, con mezzi<br />

manuali o informatici, in conformità a principi <strong>di</strong> correttezza professionale e contabile; il<br />

relativo processo decisionale deve essere verificabile.<br />

Tutte le operazioni inerenti ad attività o prestazioni atipiche o inusuali devono essere<br />

specificamente e chiaramente motivate e comunicate all’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza.<br />

Le modalità <strong>di</strong> gestione sono aggiornate, anche su proposta o segnalazione dell’organismo<br />

<strong>di</strong> Vigilanza.<br />

5.6 Elementi <strong>di</strong> controllo per prevenire comportamenti non conformi nei<br />

confronti della Pubblica Amministrazione<br />

I segnali <strong>di</strong> allarme, sintomo <strong>di</strong> comportamenti non conformi ai principi dettati dal presente<br />

<strong>Modello</strong> <strong>di</strong> <strong>Organizzazione</strong> e <strong>Gestione</strong> e che la Società deve tenere sotto controllo durante lo<br />

svolgimento e l’aggiu<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> gare <strong>di</strong> appalto sono i seguenti:<br />

· Ingiustificata celerità per l’aggiu<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> gare <strong>di</strong> appalto rispetto ai tempi<br />

normalmente necessari alla Pubblica Amministrazione per la loro concessione.<br />

· Accre<strong>di</strong>tamento <strong>di</strong> somme a titolo <strong>di</strong> corrispettivo o provvigioni per forniture <strong>di</strong><br />

beni o prestazioni <strong>di</strong> servizio non svolte.<br />

· Assenza <strong>di</strong> reportistica e tracciabilità sugli incontri effettuati con rappresentanti<br />

della Pubblica Amministrazione<br />

19 Rev. 04 del 30/09/2011


5.7 Obblighi <strong>di</strong> Informazione<br />

Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

Il <strong>Modello</strong> prevede, per le attività relative ai processi sensibili espressamente in<strong>di</strong>viduate,<br />

specifici obblighi <strong>di</strong> informazione nei confronti dell’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza.<br />

L’Organismo <strong>di</strong> vigilanza ha in ogni caso accesso a tutta la documentazione relativa ai<br />

processi sensibili in<strong>di</strong>cati al punto "Processi sensibili relativi alle aree a rischio".<br />

E’ assicurata piena libertà a tutto il personale dell’Impresa <strong>di</strong> rivolgersi <strong>di</strong>rettamente<br />

all’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza, per segnalare violazioni del <strong>Modello</strong> o eventuali irregolarità.<br />

20 Rev. 04 del 30/09/2011


6 L’ORGANISMO DI VIGILANZA<br />

6.1 L’identificazione dell’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza<br />

Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

L’articolo 6 del Decreto richiede, quale con<strong>di</strong>zione per ottenere l’esimente dalla<br />

responsabilità amministrativa, che il compito <strong>di</strong> vigilare sul funzionamento e l’osservanza<br />

delle in<strong>di</strong>cazioni del <strong>Modello</strong>, nonché <strong>di</strong> curarne l’aggiornamento, sia affidato ad un<br />

organismo interno all’Impresa dotato <strong>di</strong> autonomi poteri <strong>di</strong> iniziativa e <strong>di</strong> controllo.<br />

Il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione, avendo esaminato la complessità strutturale dell’impresa<br />

(<strong>di</strong>mensioni, caratteristiche organizzative, <strong>di</strong>slocazione sul territorio, ecc.), ha ritenuto che<br />

l’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza più adeguato potesse essere <strong>di</strong> tipo plurisoggettivo.<br />

Come risulta da specifica delibera del CdA:<br />

· L’incarico <strong>di</strong> componente dell’OdV è stato conferito al numero stabilito <strong>di</strong> soggetti,<br />

<strong>di</strong> cui due facenti stabilmente parte dell’Impresa ed uno esterno, tali soggetti hanno<br />

formalmente accettato l’incarico<br />

· Il membro esterno è stato nominato Presidente dell’Organismo, con funzione <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>namento dell’attività complessiva<br />

Il profilo etico e professionale dei soggetti nominati a far parte dell’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza,<br />

a giu<strong>di</strong>zio del CdA, è tale da:<br />

· garantire l’in<strong>di</strong>pendenza e l’autonomia <strong>di</strong> iniziativa <strong>di</strong> controllo nei confronti <strong>di</strong> tutti<br />

i soggetti dell’organizzazione, inclusi quelli apicali, poiché nessuno dei soggetti<br />

svolge compiti operativi nell’impresa e l'OdV è collocato in una posizione <strong>di</strong> riporto<br />

<strong>di</strong>retto rispetto al vertice aziendale, il quale è, in ultima analisi, responsabile nei<br />

confronti dei soci per l’adozione, l’efficace attuazione ed il funzionamento del<br />

modello.<br />

· garantire la continuità dell’azione <strong>di</strong> vigilanza<br />

· conferire all'organismo le necessarie qualificazioni professionali (consulenziale per<br />

l’analisi dei sistemi <strong>di</strong> controllo, <strong>di</strong> au<strong>di</strong>ting, giuri<strong>di</strong>ca, amministrativa), avendo lo<br />

stesso OdV la libertà, anche economica, <strong>di</strong> dotarsi dei supporti specialistici necessari<br />

ad acquisire le competenze non possedute <strong>di</strong>rettamente<br />

· possedere requisiti <strong>di</strong> onorabilità e <strong>di</strong> assenza <strong>di</strong> conflitti <strong>di</strong> interesse<br />

Al momento della nomina dell’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza, il consiglio <strong>di</strong> Amministrazione ha<br />

inoltre verificato che nessuno dei soggetti proposti si trovasse in una delle situazioni <strong>di</strong><br />

ineleggibilità identificate dal Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Comportamento Ance:<br />

21 Rev. 04 del 30/09/2011


Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

· Sono incompatibili con la carica <strong>di</strong> componente dell’Organismo i membri del<br />

Consiglio <strong>di</strong> amministrazione che intrattengano <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente<br />

rapporti economici con la società o i suoi amministratori <strong>di</strong> rilevanza tale, in<br />

rapporto anche alla sua con<strong>di</strong>zione patrimoniale, da con<strong>di</strong>zionarne l’autonomia <strong>di</strong><br />

giu<strong>di</strong>zio; coloro che detengano <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente quote del capitale<br />

della società o che siano stretti familiari <strong>di</strong> amministratori esecutivi.<br />

· Con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> incompatibilità con la carica da rivestire in ragione della posizione<br />

ricoperta nell’ambito dell’impresa, come attestato, con apposita <strong>di</strong>chiarazione scritta,<br />

da ciascun componente dell’OdV al momento della nomina<br />

· Condanna, con sentenza anche non passata in giu<strong>di</strong>cato, o patteggiamento per aver<br />

commesso uno dei reati previsti dal d.lgs. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong>;<br />

· Condanna, con sentenza anche non passata in giu<strong>di</strong>cato, a una pena che importa<br />

l’inter<strong>di</strong>zione, anche temporanea, dai pubblici uffici, ovvero l’inter<strong>di</strong>zione<br />

temporanea dagli uffici <strong>di</strong>rettivi delle persone giuri<strong>di</strong>che e delle imprese<br />

L’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza resta in carica per il periodo <strong>di</strong> tre anni dalla data del<br />

conferimento dell’incarico e il mandato <strong>di</strong> ciascun componente è rinnovabile.<br />

Il sopravvenire <strong>di</strong> una delle cause <strong>di</strong> ineleggibilità in data successiva alla nomina costituisce<br />

in ogni caso causa <strong>di</strong> decadenza del componente dell’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza interessato e<br />

il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione deve provvedere alla sua sostituzione; in casi <strong>di</strong> particolare<br />

gravità, anche prima del giu<strong>di</strong>cato, il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione potrà <strong>di</strong>sporre la revoca<br />

<strong>di</strong> un componente dell’Organismo e la nomina <strong>di</strong> un sostituto ad interim.<br />

A tutela della sua in<strong>di</strong>pendenza, la revoca degli specifici poteri propri <strong>di</strong> un componente<br />

dell’Organismo <strong>di</strong> vigilanza potrà in ogni caso avvenire soltanto per giusta causa, previa<br />

delibera del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione, sentito il parere del Collegio Sindacale.<br />

L’assenza ingiustificata <strong>di</strong> un componente dell’OdV per più <strong>di</strong> due riunioni consecutive<br />

dell’organismo costituisce giusta causa per la decadenza dalla carica.<br />

6.2 Le funzioni e i poteri dell’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza<br />

All’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza è affidato il compito <strong>di</strong> vigilare:<br />

· sull’osservanza delle prescrizioni del <strong>Modello</strong> da parte dei destinatari;<br />

· sull’efficacia e adeguatezza del <strong>Modello</strong> ai fini <strong>di</strong> prevenire la commissione dei reati;<br />

· sull’opportunità <strong>di</strong> aggiornamento del <strong>Modello</strong>, qualora si riscontrino esigenze <strong>di</strong><br />

adeguamento dello stesso in relazione a mutate con<strong>di</strong>zioni legislative o aziendali.<br />

A tal fine, l’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza deve anche:<br />

· attuare le procedure <strong>di</strong> controllo previste dal <strong>Modello</strong>;<br />

22 Rev. 04 del 30/09/2011


Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

· condurre o far condurre perio<strong>di</strong>che ricognizioni sull’attività dell’impresa al fine <strong>di</strong><br />

aggiornare l’in<strong>di</strong>viduazione delle “aree <strong>di</strong> attività a rischio”, in particolare in caso <strong>di</strong><br />

mo<strong>di</strong>fiche legislative o <strong>di</strong> attivazione <strong>di</strong> nuovi processi aziendali;<br />

· effettuare o far effettuare, perio<strong>di</strong>camente, verifiche mirate su determinate<br />

operazioni o specifici atti posti in essere nell’ambito delle “aree <strong>di</strong> attività a rischio”;<br />

· proporre, quando necessario, all’organo competente l’adozione <strong>di</strong> sanzioni<br />

<strong>di</strong>sciplinari;<br />

· dare impulso alle iniziative per la <strong>di</strong>ffusione della conoscenza e della comprensione<br />

del <strong>Modello</strong> e pre<strong>di</strong>sporre la documentazione interna necessaria al fine del<br />

funzionamento del <strong>Modello</strong>, contenente istruzioni d’uso, chiarimenti o<br />

aggiornamenti dello stesso;<br />

· raccogliere, elaborare e conservare le informazioni rilevanti in or<strong>di</strong>ne al rispetto del<br />

<strong>Modello</strong>;<br />

· coor<strong>di</strong>narsi con i responsabili delle principali attività/processi per il migliore<br />

monitoraggio delle attività svolte nelle “aree a rischio”. A tal fine, l’Organismo <strong>di</strong><br />

Vigilanza ha libero accesso a tutta la documentazione aziendale rilevante e deve<br />

essere costantemente informato dai responsabili sull’evoluzione delle attività nelle<br />

suddette “aree a rischio”, nonché su eventuali aspetti dell’attività aziendale che<br />

possono esporre l’Impresa al rischio <strong>di</strong> commissione <strong>di</strong> reati;<br />

· verificare o far verificare costantemente l’adeguatezza del <strong>Modello</strong> alle prescrizioni<br />

normative e, in collaborazione con le funzioni aziendali (anche attraverso apposite<br />

riunioni), valutare l’adeguatezza e le esigenze <strong>di</strong> aggiornamento del <strong>Modello</strong>;<br />

· condurre o far condurre le eventuali indagini interne volte ad accertare presunte<br />

violazioni delle prescrizioni del <strong>Modello</strong>.<br />

Nello svolgimento dei compiti <strong>di</strong> vigilanza e controllo, l’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza<br />

dell’Impresa si potrà avvalere <strong>di</strong> altre funzioni interne ed esterne che, <strong>di</strong> volta in volta, si<br />

rendessero a tal fine opportune o necessarie.<br />

Per esercitare efficacemente le proprie funzioni, in particolare, l’OdV viene dotato dei<br />

seguenti poteri:<br />

· Insindacabilità delle attività poste in essere dall’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza da alcun<br />

altro organismo o struttura aziendale, fermo restando però che il Consiglio <strong>di</strong><br />

Amministrazione è in ogni caso chiamato a svolgere un’attività <strong>di</strong> vigilanza<br />

sull’adeguatezza del suo intervento, in quanto ad esso appunto spetta la<br />

responsabilità ultima del funzionamento del MOG;<br />

· Obbligo <strong>di</strong> informazione, in capo a qualunque funzione aziendale, a fronte <strong>di</strong><br />

richieste da parte dell’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza stesso o al verificarsi <strong>di</strong> eventi o<br />

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Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

circostanze rilevanti ai fini dello svolgimento delle attività <strong>di</strong> competenza dello<br />

stesso Organismo <strong>di</strong> Vigilanza;<br />

· Facoltà <strong>di</strong> partecipare a riunione del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione che approva il<br />

progetto <strong>di</strong> bilancio <strong>di</strong> esercizio, per illustrare la propria relazione annuale e per<br />

presenziare alla presentazione delle attività svolte e del grado <strong>di</strong> applicazione del<br />

<strong>Modello</strong> Organizzativo;<br />

· Facoltà <strong>di</strong> richiedere la convocazione del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione per riferire<br />

allo stesso su eventuali significative violazioni al MOG in<strong>di</strong>viduate nel corso delle<br />

verifiche svolte;<br />

· Di <strong>di</strong>sporre, per ogni esigenza necessaria al corretto svolgimento dei suoi compiti, <strong>di</strong><br />

adeguate <strong>di</strong> risorse finanziarie, proposta dall’Organismo stesso, stanziate dal CdA.<br />

Durante la propria attività l’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza dovrà mantenere la massima<br />

<strong>di</strong>screzione e riservatezza, avendo come unico referente il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione.<br />

6.3 Obblighi dell’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza<br />

L’ Organismo <strong>di</strong> Vigilanza deve adempiere al suo incarico con la <strong>di</strong>ligenza richiesta dalla<br />

natura dell’incarico, dalla natura dell’attività esercitata e dalle sue specifiche competenze.<br />

Inoltre nell’esercizio delle sue funzioni, l’ Organismo <strong>di</strong> Vigilanza deve improntarsi a<br />

principi <strong>di</strong> autonomia ed in<strong>di</strong>pendenza.<br />

L’ Organismo <strong>di</strong> Vigilanza è tenuto al più assoluto segreto e riservatezza in or<strong>di</strong>ne alle<br />

notizie ed informazioni acquisite nell’esercizio delle sue funzioni. Tale obbligo, tuttavia, non<br />

sussiste nei confronti del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione.<br />

L’ Organismo <strong>di</strong> Vigilanza ha la facoltà <strong>di</strong> chiedere all’azienda l’in<strong>di</strong>viduazione e la messa a<br />

<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un Segretario.<br />

Nel caso in cui l’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza sia coinvolto in un’attività illecita prevista dalla<br />

legge, il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione procederà alla sua sostituzione.<br />

6.4 Le verifiche sull’adeguatezza del modello<br />

L’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza svolge un’attività <strong>di</strong> vigilanza continua sull’effettiva attuazione<br />

del <strong>Modello</strong>, inoltre perio<strong>di</strong>camente effettua specifiche verifiche sulla reale capacità del<br />

<strong>Modello</strong> alla prevenzione dei reati, eventualmente coa<strong>di</strong>uvandosi con soggetti terzi.<br />

La verifica consiste in un’attività <strong>di</strong> au<strong>di</strong>t, svolta a campione, dei principali atti societari e<br />

dei contratti <strong>di</strong> maggior rilevanza conclusi dall’Impresa in relazione alle “aree <strong>di</strong> attività a<br />

rischio” ed alla conformità degli stessi a quanto prescritto dal <strong>Modello</strong>.<br />

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6.5 Risorse finanziarie dell’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza<br />

Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

Nel contesto delle procedure <strong>di</strong> formazione del budget, il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione,<br />

per garantire l’autonomia dell’ Organismo <strong>di</strong> Vigilanza, dovrà approvare una dotazione<br />

adeguata <strong>di</strong> risorse finanziarie, proposta dall’Organismo stesso, della quale l’Organismo<br />

potrà <strong>di</strong>sporre per ogni esigenza necessaria al corretto svolgimento dei compiti.<br />

Qualora si rendesse necessario l’espletamento <strong>di</strong> attività aggiuntive rispetto a quanto<br />

previsto nel piano annuale, l’ Organismo <strong>di</strong> Vigilanza potrà richiedere la convocazione del<br />

Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione per una revisione dei limiti <strong>di</strong> spesa.<br />

L’ Organismo <strong>di</strong> Vigilanza, dovrà fornire al Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione la<br />

ren<strong>di</strong>contazione delle spese sostenute nell’anno precedente insieme al calendario delle<br />

attività previste per l’anno successivo.<br />

6.6 Supporto specialistico all’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza<br />

L’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza, qualora non possieda <strong>di</strong>rettamente le competenze necessarie<br />

(giuri<strong>di</strong>che, organizzative e amministrative) si dovrà avvalere <strong>di</strong> qualificati supporti<br />

specialistici, anche esterni, ai quali affidare le attività <strong>di</strong> au<strong>di</strong>ting interno sul <strong>Modello</strong>, sui<br />

processi a rischio, ed anche su eventuali ipotesi <strong>di</strong> violazione del <strong>Modello</strong> stesso.<br />

6.7 Il reporting agli organi societari<br />

L’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza:<br />

· riferisce in merito all’attuazione del <strong>Modello</strong> al Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione e al<br />

Collegio Sindacale.<br />

· presenta annualmente al Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione e al Collegio Sindacale il<br />

piano <strong>di</strong> attività, ed il relativo budget economico, per l’anno successivo.<br />

· presenta annualmente al Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione ed al Collegio Sindacale il<br />

rapporto consuntivo sull’attività esercitata nell’anno trascorso, motivando gli<br />

scostamenti dal piano <strong>di</strong> attività preventiva.<br />

· Il rapporto ha per oggetto l’attività svolta dall’ufficio dell’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza e<br />

le eventuali criticità emerse sia in termini <strong>di</strong> comportamenti o eventi interni<br />

all’Impresa, sia in termini <strong>di</strong> efficacia del <strong>Modello</strong>.<br />

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6.8 Il reporting all’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza<br />

Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

L’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza deve essere informato, me<strong>di</strong>ante apposite segnalazioni da parte<br />

degli amministratori, dei <strong>di</strong>rigenti e dei <strong>di</strong>pendenti, dei consulenti e dei partner in merito ad<br />

eventi che potrebbero ingenerare responsabilità dell’Impresa ai sensi del Decreto.<br />

Di seguito sono esposte alcune prescrizioni <strong>di</strong> carattere generale:<br />

· devono essere raccolte eventuali segnalazioni relative alla commissione, o alla<br />

ragionevole convinzione <strong>di</strong> commissione, dei reati previsti dal Decreto o comunque<br />

a condotte non in linea con le regole <strong>di</strong> comportamento <strong>di</strong> cui al seguente <strong>Modello</strong>;<br />

· se un <strong>di</strong>pendente desidera segnalare una violazione (o presunta violazione) del<br />

<strong>Modello</strong>, lo stesso deve contattare il suo <strong>di</strong>retto superiore. Qualora la segnalazione<br />

non <strong>di</strong>a esito, o il <strong>di</strong>pendente si senta a <strong>di</strong>sagio nel rivolgersi al suo <strong>di</strong>retto superiore<br />

per la presentazione della segnalazione, il <strong>di</strong>pendente ne riferisce all’Organismo <strong>di</strong><br />

Vigilanza. I Soci ed i partner, per quanto riguarda la loro attività svolta nei confronti<br />

dell’Impresa, effettuano la segnalazione <strong>di</strong>rettamente all’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza;<br />

· l’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza valuta le segnalazioni ricevute; gli eventuali<br />

provve<strong>di</strong>menti conseguenti sono applicati in conformità a quanto previsto con<br />

riferimento al sistema <strong>di</strong>sciplinare;<br />

· coloro che effettuano segnalazioni in buona fede saranno garantiti contro qualsiasi<br />

forma <strong>di</strong> ritorsione, <strong>di</strong>scriminazione o penalizzazione ed in ogni caso sarà assicurata<br />

la riservatezza dell’identità del segnalante, fatti salvi gli obblighi <strong>di</strong> legge e la tutela<br />

dei <strong>di</strong>ritti dell’Impresa o delle persone accusate erroneamente e/o in malafede.<br />

Oltre alle segnalazioni relative a violazioni <strong>di</strong> carattere generale sopra descritte, devono<br />

essere obbligatoriamente ed imme<strong>di</strong>atamente trasmesse all’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza le<br />

informazioni concernenti:<br />

· i provve<strong>di</strong>menti e/o notizie provenienti da organi <strong>di</strong> polizia giu<strong>di</strong>ziaria, o da<br />

qualsiasi altra autorità, dai quali si evinca lo svolgimento <strong>di</strong> indagini, anche nei<br />

confronti <strong>di</strong> ignoti, per i reati previsti dal Decreto;<br />

· le richieste <strong>di</strong> assistenza legale inoltrate dai <strong>di</strong>rigenti e <strong>di</strong>pendenti in caso <strong>di</strong> avvio <strong>di</strong><br />

proce<strong>di</strong>mento giu<strong>di</strong>ziario per i reati previsti dal Decreto;<br />

· i rapporti preparati dai responsabili <strong>di</strong> altre funzioni aziendali nell’ambito della loro<br />

attività <strong>di</strong> controllo e dai quali potrebbero emergere fatti, atti, eventi od omissioni<br />

con profili <strong>di</strong> criticità rispetto all’osservanza delle norme del Decreto;<br />

· le notizie relative ai proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari svolti e alle eventuali sanzioni irrogate<br />

(ivi compresi i provve<strong>di</strong>menti verso i <strong>di</strong>pendenti) ovvero ai provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong><br />

archiviazione <strong>di</strong> tali proce<strong>di</strong>menti comprendenti le relative motivazioni.<br />

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6.9 Raccolta e conservazione delle informazioni<br />

Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

Ogni informazione, segnalazione, rapporto previsti nel <strong>Modello</strong> viene conservata<br />

dall’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza in un apposito archivio riservato (informatico o cartaceo) per<br />

un periodo <strong>di</strong> 10 anni.<br />

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6.10 Regolamento dell’OdV<br />

Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

Per il funzionamento dell’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza vengono stabilite le seguenti regole:<br />

· L’OdV si riunisce con cadenza minima semestrale, su convocazione del Presidente<br />

dell’OdV<br />

· L’OdV può essere convocato dal Presidente dell’OdV ogni qualvolta il medesimo ne<br />

ravvisi la necessità, nel luogo fissato, a mezzo <strong>di</strong> apposito avviso trasmesso a tutti i<br />

componenti, nonché in caso <strong>di</strong> richiesta anche <strong>di</strong> uno solo dei suoi componenti ovvero<br />

<strong>di</strong> uno degli altri organi sociali quali il Collegio Sindacale o il Consiglio <strong>di</strong><br />

Amministrazione.<br />

· Le riunioni dell’OdV vengono convocate dal Presidente dell’OdV me<strong>di</strong>ante<br />

comunicazione scritta (lettera, fax o email) con cinque giorni <strong>di</strong> preavviso, in<strong>di</strong>cando,<br />

quando possibile, l’oggetto della <strong>di</strong>scussione<br />

· Qualsiasi irregolarità <strong>di</strong> convocazione è sanata dalla presenza <strong>di</strong> tutti i componenti<br />

dell’OdV<br />

· Le riunioni sono valide quando è presente il Presidente e più della metà dell’intero<br />

OdV; l’assenza ingiustificata <strong>di</strong> un componente dell’OdV per più <strong>di</strong> due riunioni<br />

consecutive deve essere segnalata dal Presidente dell’OdV al Consiglio <strong>di</strong><br />

Amministrazione, potendo costituire giusta causa per la decadenza dalla carica<br />

· Le eventuali decisioni soggette a votazione sono sempre prese a maggioranza degli<br />

aventi <strong>di</strong>ritto al voto, maggioranza a cui aderisca il Presidente<br />

· Quando non sia possibile costituire una maggioranza dei consensi, prevale il parere<br />

del Presidente dell’OdV<br />

· Di tutte le riunioni dell’OdV deve essere redatto e conservato verbale, a cura <strong>di</strong> un<br />

componente dell’organismo in<strong>di</strong>cato dal Presidente dell’OdV<br />

· Alle adunanze dell’OdV possono partecipare, con funzione informativa e consultiva,<br />

altri soggetti (RSPP, gestore sistema sicurezza, membri del Collegio Sindacale,<br />

eventuale Società <strong>di</strong> Revisione, ecc.) qualora espressamente invitati dallo stesso OdV.<br />

· L’OdV può mo<strong>di</strong>ficare, con votazione assunta all’unanimità, il presente regolamento,<br />

dandone imme<strong>di</strong>ata comunicazione al CdA<br />

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7 LE SOCIETA' CONTROLLATE<br />

Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

L’azienda ha il controllo, ai sensi del co<strong>di</strong>ce civile, <strong>di</strong> alcune altre società <strong>di</strong> capitale, come<br />

da elenco allegato al più recente bilancio <strong>di</strong> esercizio.<br />

Con riferimento a tali società, il presente modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione prevede le<br />

seguenti prescrizioni:<br />

· I Consigli <strong>di</strong> Amministrazione e/o gli Amministratori <strong>di</strong> tali società, nella loro<br />

responsabilità sono invitati a pre<strong>di</strong>sporre ed adottare un autonomo modello <strong>di</strong><br />

organizzazione e gestione, nel rispetto delle esigenze della singola società, dando<br />

informazione alla azienda capogruppo <strong>di</strong> quanto realizzato.<br />

· Qualora ritenuto funzionalmente utile, l’Organismo <strong>di</strong> Vigilanza delle società<br />

controllate (nel rispetto dei criteri <strong>di</strong> incompatibilità) può includere uno o più<br />

componenti dell’OdV dell’azienda controllante.<br />

· Il personale dell’azienda eventualmente coinvolto nella gestione della società<br />

controllata (ad esempio in qualità <strong>di</strong> amministratore o sindaco) resta, per tali attività,<br />

soggetto anche al modello <strong>di</strong> gestione e controllo dell’azienda <strong>di</strong> provenienza (il<br />

presente modello).<br />

8 LE SOCIETA' CONSORTILI<br />

L’azienda in alcune occasioni acquisisce commesse in raggruppamento con altre imprese<br />

concorrenti; così come consentito dalla legislazione applicabile, tale raggruppamento<br />

temporaneo <strong>di</strong> concorrenti (ATI) può essere <strong>di</strong> tipo verticale od orizzontale.<br />

Nei raggruppamenti <strong>di</strong> tipo verticale, ogni componente dell’ATI esegue, con la propria<br />

organizzazione <strong>di</strong> impresa, una parte ben identificata della commessa, e per tale attività <strong>di</strong><br />

realizzazione è pienamente responsabile ai fini del Dlgs <strong>231</strong>/<strong>2001</strong>. Tutto il personale della<br />

nostra azienda che opera nel cantiere temporaneo o mobile <strong>di</strong> competenza è pertanto<br />

soggetto al presente <strong>Modello</strong> <strong>di</strong> prevenzione reati.<br />

Nei raggruppamenti <strong>di</strong> tipo orizzontale, viene abitualmente costituita una società consortile<br />

giuri<strong>di</strong>camente <strong>di</strong>stinta, alla quale è affidata la realizzazione comune della commessa. La<br />

società consortile è invitata a dotarsi <strong>di</strong> un autonomo <strong>Modello</strong> <strong>di</strong> prevenzione reati conforme<br />

al Dlgs <strong>231</strong>/<strong>2001</strong> e alle Linee Guida Ance, in quanto applicabili. In questo caso<br />

(raggruppamento orizzontale e società consortile), possono essere imputati alla responsabilità<br />

amministrativa della nostra azienda esclusivamente i reati <strong>di</strong> natura dolosa commessi<br />

nell’interesse o a vantaggio della stessa da parte del personale eventualmente <strong>di</strong>staccato<br />

presso la società consortile. Il personale <strong>di</strong>staccato presso le società consortili <strong>di</strong><br />

realizzazione è comunque soggetto al completo rispetto del Co<strong>di</strong>ce Etico e del <strong>Modello</strong> <strong>di</strong><br />

prevenzione reati della nostra azienda.<br />

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9 Allegati<br />

Il modello <strong>di</strong> organizzazione e gestione <strong>ex</strong> D.<strong>Lgs</strong>. <strong>231</strong>/<strong>2001</strong><br />

9.1 Allegato “A”: identificazione nominativa o funzionale dei ruoli<br />

9.2 Allegato “B”: organigramma<br />

9.3 Allegato “C”: Co<strong>di</strong>ce Etico<br />

9.4 Allegato “D”: Sistema Disciplinare<br />

Parma, __________________ il Presidente del CdA<br />

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