fashion intervie_ holiday party - Gotha Magazine
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Gioielli da favola<br />
Eccentrici, colorati e vistosi: sono i gioielli di Caterina<br />
Zangrando, giovane designer trevigiana ormai<br />
conosciuta in tutto il mondo. I suoi gioielli<br />
sembrano uscire direttamente dal mondo<br />
dalle favole, e pare che anche<br />
la storia di Caterina sia iniziata<br />
un po’ per magia,<br />
esattamente come<br />
succede nelle fiabe.<br />
Come nasce Caterina questa avventura?<br />
La mia avventura di designer sembra una favola,<br />
la stessa favola che è racchiusa in ogni mio gioiello.<br />
Appena laureata allo IULM di Milano in pubbliche<br />
relazioni mi trasferisco per qualche tempo<br />
a Parigi con il sogno di fare la stilista. Un giorno,<br />
mentre ero a colazione in un ristorante con mia<br />
madre, mi avvicina un personaggio di colore<br />
che sembra una rock star: alto, con una pelliccia<br />
lunghissima e delle scarpe d’oro. Mi ferma e mi<br />
chiede di chi fosse la collana che stavo indossando.<br />
“Ovviamente mia” gli ho risposto io che<br />
all’ora indossavo sempre bijoux creati da me per<br />
gioco. Quell’uomo era Andrè Leon Talley editor at<br />
large di Vogue America. “E’ fantastica: ti voglio a<br />
New York la prossima settimana per vedere la tua<br />
collezione”. Da quell’incontro e da quel colpo di<br />
fulmine con l’elegantissimo editor di Vogue America,<br />
è iniziato il mio lavoro e i miei gioielli hanno<br />
preso il volo e sono stati catapultati in tutto il<br />
mondo dal Giappone agli Stati Uniti, dalla Francia<br />
all’Australia.<br />
Una favola che diventa realtà?<br />
Proprio così, una favola che ho sempre sognato.<br />
Sin da bambina, infatti, sognavo di fare la stilista,<br />
amavo i gioielli. Vestivo le mie Barbie, le mie<br />
bambole. Gli studi poi mi hanno portata altrove,<br />
ma quando ho incontrato Andrè Leon Talley ho<br />
capito che questo era il mio destino.<br />
I tuoi gioielli ti assomigliano?<br />
Assolutamente sì. Rispecchiano pienamente la<br />
mia personalità, il mio carattere, la mia gioia di vivere.<br />
Non mi piaccioni i gioielli piccoli, non i piaccioni<br />
i vestiti sobri, non mi piace il bianco e nero,<br />
nel mio mondo non voglio il grigio.<br />
Tutti i tuoi gioielli sono eccentrici, colorati e vistosi:<br />
per quali tipi di donne vengono pensati?<br />
Le mie creazioni sono appariscenti, ricercate, rumorose<br />
e, naturalmente, giocose, con un’identità<br />
molto chiara e decisa, in cui la caratteristica principale<br />
è l’essere creati per donne speciali e uniche.<br />
Donne che si prendono sul serio ma che amano<br />
l’ironia, donne che amano i colori. Donne con una<br />
grande personalità, donne che hanno voglia di ridere.<br />
Sono ormai tantissime le star che hanno indossato<br />
i tuoi gioielli, ricordiamo tra tutte Scarlett<br />
Johansson, Naomi Campbell, Kate Moss, Eva<br />
Herzigova, Vanessa Kelly, Jennifer Aniston e<br />
Monica Bellucci. Il sogno nel cassetto?<br />
Senza dubbio vestire Madonna per un concerto.<br />
Cosa fa oggi e cosa farà domani Caterina Zangrando?<br />
Oggi Caterina Zangrando non vive più in italia,<br />
vive a Parigi perchè vuole trovare un’altra ispirazione,<br />
vivere un’altra favola. Collabora con altre<br />
aziende perchè ha voglia di crescere e di scoprire<br />
altre realtà.<br />
Il tuo legame con Treviso?<br />
Treviso è la mia città e la amo. Sono trevigiana e<br />
resterò sempre trevigiana nel cuore e nell’anima.<br />
ALESSIA SEVERIN<br />
Centomiglia<br />
sulla Strada del Prosecco<br />
Con una splendida Healey Silverstone del 1950<br />
Carletto Tonutti ed Emanuela Zanin hanno vinto,<br />
sabato 4 settembre, la quinta edizione della Centomiglia<br />
sulla Strada del Prosecco, il suggestivo<br />
tour tra vigneti e borghi antichi sulle storiche<br />
colline di produzione del Cartizze e del Prosecco.<br />
La manifestazione, organizzata dall’associazione<br />
Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano<br />
Valdobbiadene e Club Ruote del Passato, è inserita<br />
nel Trofeo Marco Polo, circuito che racchiude<br />
gli eventi turistici per auto d’epoca più importanti<br />
d’Italia. Dalla Scuola Enologica di Conegliano le<br />
auto storiche hanno attraversato i piccoli borghi<br />
in pietra di Rolle, Zuel, Gai, Mura, Sottocroda, Revine,<br />
Nogarolo, Combai, Follo e Saccol. Un tour<br />
che ha fatto conoscere gli angoli più caratteristici<br />
della Strada del Prosecco, ma che ha proposto<br />
anche due interessanti visite culturali: il centro<br />
storico di Serravalle con il cinquecentesco Palazzo<br />
Minucci-De Carlo e il Castrum medioevale<br />
e la parrocchiale di Tovena dove il maestro Marco<br />
Sasso ha potuto incantare i presenti suonando<br />
un settecentesco organo Callido. Brindisi finale<br />
nella Piazza di Valdobbiadene dove ai vincitori<br />
dell’edizione 2010 è stata consegnata un’enorme<br />
bottiglia “Salmanazar” da 9 litri di spumante Conegliano<br />
Valdobbiadene Docg.<br />
ALESSIA SEVERIN<br />
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