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anno 9 - GEnnaIo 2011<br />

O b j e k t R e p o r t<br />

trImEstralE dI InformazIonE tECnICa sCIEntIfICa<br />

27<br />

CastEllo dI brunICo:<br />

un rEstauro pEnsato<br />

pEr Il futuro<br />

nasCE attIva:<br />

ElEmEntI attIvI pEr EdIfICI passIvI<br />

ImpErIalart a mErano:<br />

un InEdIto ConnubIo<br />

tra ConsErvazIonE, artE<br />

ContEmporanEa E arChItEttura<br />

www.roefix.com


Sistemi per costruire


EDITORIALE<br />

Gentili lettori,<br />

27.1<br />

voglio fornirvi la chiave di lettura di questo numero che si apre con una suggestiva copertina<br />

raffigurante il castello di Brunico.<br />

In un momento storico di mercato che nella difficoltà unisce sempre più tutti gli attori della filiera<br />

edile, sorgono la consapevolezza e la volontà di farsi promotori di un costruire “intelligente”.<br />

Ci siamo posti l’interrogativo di come perseguire tale scopo e l’unica risposta concreta è da<br />

ricercarsi nel fare e nel cooperare con sinergie trasversali del mondo dell’architettura, dell’arte,<br />

della conservazione, del restauro e della ricerca.<br />

Importante è stato il restauro del Castello di Brunico, storico edificio datato 1251, che si accinge<br />

a diventare nella prossima primavera il quinto museo della montagna del noto scalatore Reinhold<br />

Messner. Ai problemi, le logiche materiali e immateriali di una scelta conservativa fatta da<br />

Restauratori e Soprintendenza, si è accompagnata la necessità tecnica di una struttura ricettiva<br />

aperta a plurime funzioni. Al di la delle esigenze di percorrenza e sicurezza imposte da una<br />

corretta museografia si è unito il tentativo di trasmettere il racconto storico come complesso,<br />

evitando però, di evidenziare teatralmente alcuni dei suoi componenti.<br />

Al restauro e ripristino “classico” abbiamo affiancato la messa in atto di un progetto interdisciplinare<br />

ove architettura, arte contemporanea e memoria storica di un luogo carismatico e significativo<br />

hanno trovato la loro unione in un solo ambiente: l’Imperialart di Merano.<br />

A testimonianza degli stretti rapporti che abbiamo consolidato con la Diocesi di Milano si è<br />

tenuto, nello scorso mese di ottobre, il viaggio a cui hanno preso parte soprintendenti e specialisti<br />

austriaci e trentini del restauro. Tenutosi a Milano e dintorni e organizzato in stretta sinergia con<br />

gli operatori culturali del territorio, ha permesso di fruire delle migliori meraviglie lombarde quali<br />

la Veneranda Fabbrica del Duomo, l’Abbazia di Morimondo, il Cenacolo Vinciano e l’Abbazia di<br />

Abbiategrasso.<br />

Sostenitori da sempre di un fare edilizia consapevole e responsabile, attenti a temi quali ambiente,<br />

ricerca, sviluppo e benessere psicofisico, siamo stati insigniti di un premio riconosciutoci per la<br />

Bioarchitettura.<br />

Stessa filosofia e forma mentis ci hanno spinto a sostenere e porci quali elemento portante di<br />

un nuovo gruppo che ha come obbiettivo finale quello di promuovere e costruire case passive.<br />

Ad ATTIVA, questo il nome del gruppo, abbiamo dedicato ampio spazio proprio perché è un<br />

progetto nel quale abbiamo deciso di investire nuove energie e buoni propositi.<br />

Diamo spazio ad un progetto di edilizia residenziale che diviene l’esaltazione di un costruire<br />

volto al comfort abitativo, perseguito con una scelta oculata di soluzioni per l’involucro e per gli<br />

ambienti interni.<br />

In un momento in cui gli elementi naturali mettono a dura prova l’operato dell’uomo è<br />

particolarmente importante riuscire ad avere un aggiornamento continuo sulle diverse tecniche<br />

di consolidamento del terreno. Attraverso l’esperienza di professionisti in questo settore Vi<br />

proponiamo l’analisi della tecnica di rinforzo del terreno a mezzo di chiodi denominata “soilnailing”,<br />

nella quale trova applicazione il calcestruzzo.<br />

A questo versatile materiale, e alle sue diverse tipologie dedichiamo alcune pagine, presentando<br />

la nuova linea RÖFIX Creteo, prodotti di e per il calcestruzzo appositamente realizzati e declinati<br />

per rispondere alle specifiche destinazioni d’uso.<br />

Buona lettura<br />

Benno Pamer<br />

Direttore Marketing<br />

www.roefix.com


27.2<br />

proprietà<br />

RÖFIX SpA<br />

via Venosta 70<br />

39020 Parcines - BZ<br />

direttore responsabile<br />

Wolfgang Brenner<br />

progetto grafico<br />

DEMETRA<br />

Comunicazione in Architettura<br />

www.demetraweb.it<br />

info@demetraweb.it<br />

stampa<br />

G. A. Service GmbH<br />

Nussdorferstraße 5a<br />

5020 Salzburg<br />

editore<br />

DEMETRA<br />

C.so Carlo Alberto 17/a<br />

23900 Lecco - LC<br />

tel. 0341 271900<br />

iscrizione al tribunale<br />

di Lecco<br />

n° 1/03 del 9/01/03<br />

sedi<br />

RÖFIX SpA<br />

via Venosta, 70<br />

39020 Parcines - BZ<br />

Tel. +39 0473 966100<br />

Fax +39 0473 966150<br />

office.partschins@roefix.com<br />

RÖFIX SpA<br />

via delle Tecnologie, 24<br />

33074 Fontanafredda - PN<br />

Tel. +39 0434 599100<br />

Fax +39 0434 599150<br />

office.fontanafredda@roefix.com<br />

RÖFIX SpA<br />

via Campi Grandi, 4<br />

25080 Prevalle - BS<br />

Tel. +39 030 68041<br />

Fax +39 030 6801052<br />

office.prevalle@roefix.com<br />

RÖFIX SpA<br />

via Bongiasca, 1364<br />

21020 Comabbio - VA<br />

Tel. +39 0332 962000<br />

Fax +39 0332 961056<br />

office.comabbio@roefix.com<br />

RÖFIX SpA<br />

via Cave, 9<br />

12089 Villanova Mondovì - CN<br />

Tel +39 0174 599200<br />

Fax +39 0174 698031<br />

office.villanovamondovi@roefix.com<br />

gennaio<br />

L 3 10 17 24 31<br />

M 4 11 18 25<br />

M 5 12 19 26<br />

G 6 13 20 27<br />

V 7 14 21 28<br />

S 1 8 15 22 29<br />

D 2 9 16 23 30<br />

febbraio<br />

L 7 14 21 28<br />

M 1 8 15 22<br />

M 2 9 16 23<br />

G 3 10 17 24<br />

V 4 11 18 25<br />

S 5 12 19 26<br />

D 6 13 20 27<br />

marzo<br />

L 7 14 21 28<br />

M 1 8 15 22 29<br />

M 2 9 16 23 30<br />

G 3 10 17 24 31<br />

V 4 11 18 25<br />

S 5 12 19 26<br />

D 6 13 20 27<br />

27-30<br />

gennaio<br />

Klimahouse Fiera specializzata<br />

per l’efficenza energetica<br />

e la sostenibilità in edilizia<br />

Bolzano (BZ)<br />

ComoCasaClima<br />

Salone ComoCasaClima<br />

Villa Erba (CO)<br />

EcoCasa<br />

Costruire & Abitare nel futuro<br />

Reggio Emilia (RE)<br />

AgEnDA<br />

18-20<br />

febbraio<br />

03-06<br />

marzo<br />

17-20<br />

marzo<br />

Viatec<br />

Fiera specializzata per la costruzione e<br />

manutenzione di infrastrutture stradali<br />

Bolzano (BZ)


InDICE<br />

Castello di Brunico:<br />

un restauro pensato per il futuro<br />

18<br />

Imperialart a Merano: un inedito<br />

connubio tra conservazione, arte<br />

contemporanea e architettura<br />

32<br />

Premio nazionale<br />

Edilizia bio-compatibile:<br />

menzione speciale per RÖFIX<br />

5 12<br />

nasce ATTIvA:<br />

elementi Attivi per Edifici Passivi<br />

nuove tecniche di rinforzo:<br />

“soil-nailing”<br />

Progettazione e comfort<br />

abitativo: l’interazione e la<br />

relazione tra edificio e spazi esterni<br />

27.3<br />

22 nasce una nuova famiglia di<br />

26<br />

33<br />

I volti RÖFIX<br />

intervista ad Andrea Sandri<br />

24<br />

prodotti: RÖFIX Creteo, prodotti<br />

di e per il calcestruzzo<br />

28<br />

La cultura del restauro,<br />

due mondi a confronto: visita<br />

culturale austriaca a Milano<br />

www.roefix.com


27.4


CASTELLO DI BRUnICO:<br />

Un RESTAURO PEnSATO PER IL FUTURO<br />

Fatto costruire nella seconda metá del<br />

duecento dal Principe Vescovo di Bressanone<br />

Bruno von Kirchberg, il Castello di Brunico<br />

ha recentemente trovato il suo originale<br />

splendore grazie ad un capillare intervento<br />

di restauro realizzato anche con prodotti e<br />

supporto tecnico RÖFIX.<br />

Intervenire correttamente su edifici storici<br />

significa conoscerne la tradizione, le arti,<br />

gli interventi architettonici, i precedenti<br />

restauri e i molteplici aspetti che ne hanno<br />

caratterizzato la storia. Attraverso un’attenta<br />

analisi stratigrafica che, nella maggior parte<br />

dei casi, si rivela nello stesso divenire dei<br />

lavori di restauro, è possibile di volta in volta,<br />

in accordo con la Soprintendenza, modificare<br />

le tipologie degli interventi a seconda delle<br />

necessità che si paventano. Questo quello che<br />

è successo allo staff e ai differenti dipartimenti<br />

che hanno lavorato intorno al restauro del<br />

mastodontico castello di Brunico. Eretto su<br />

un colle sopra la conca valliva, il Castello<br />

fu costruito contestualmente alla Città di<br />

Brunico. Circondato da un muro massiccio<br />

con torri è stato per secoli, fatta eccezione<br />

per il periodo che va dal 1803 al 1825, di<br />

proprietà dell’amministrazione vescovile. Nel<br />

2004, la Diocesi di Bolzano e Bressanone lo<br />

vende alla Fondazione della Cassa di Risparmio<br />

di Bolzano che lo restituisce a sua volta al<br />

Comune di Brunico. Nella primavera del 2011 il<br />

castello diventerà sede del Messner Mountain<br />

Museum, il museo dei popoli della montagna.<br />

Nel corso dei secoli molti sono stati gli interventi<br />

strutturali che hanno modificato, ampliato e<br />

arricchito l’originaria struttura architettonica,<br />

tanto che, al suo interno, in seguito alla fase<br />

di restauro, è ora possibile osservare i più<br />

reconditi trascorsi del castello: la storia di<br />

quella variegata muratura - nascosta da strati<br />

di intonaco e di pittura - di antiche aperture<br />

architettoniche, di vecchie pavimentazioni, di<br />

doppi fondi rimasti celati.<br />

27.5<br />

SPECIALE<br />

RESTAURO<br />

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27.6<br />

A questo proposito Markus Pescoller,<br />

restauratore che ha seguito la direzione e<br />

il cantiere del Castello di Brunico, dichiara<br />

che: “il criterio con cui abbiamo garantito la<br />

sicurezza statica dell’edificio si è adeguato<br />

al passato storico celato all’interno della<br />

struttura edile. Così, per esempio, abbiamo<br />

dovuto modificare la sezione trasversale<br />

di un profilo in acciaio in un locale perché il<br />

suo punto d’innesto avrebbe interferito con<br />

l’architrave di un arco a tutto sesto di una<br />

finestra romanica; in un altro locale, invece,<br />

è stato possibile conservare almeno in parte<br />

un massetto gotico, spostando l’altezza dei<br />

binari.“<br />

Nel 1900, epoca in cui il Principe-Vescovo<br />

Simon Aichner (1884-1904) torna ad<br />

occupare il Castello per quella che era la sua<br />

funzione principale di residenza vescovile,<br />

l’edifico fu soggetto a radicali interventi di<br />

ristrutturazione che, intrapresi tra il 1899 e il<br />

1901, conferiscono al castello la sua attuale<br />

estetica.<br />

Intorno al 1900 nasce quindi un nuovo<br />

status estetico “impossibile da revisionare,<br />

tanto più che tornare a un costrutto storico<br />

antecedente avrebbe significato affrontare una<br />

vasta serie di incognite”, pertanto restauratore<br />

e Soprintendenza scelgono di mantenere<br />

questa epoca come linea guida. “Porte e<br />

finestre, - precisa sempre Pescoller - per<br />

esempio, non sarebbero state ricostruibili nella<br />

posizione o con i dettagli richiesti, esattamente<br />

come non sarebbe stato possibile ripristinare<br />

vecchi percorsi storici o superfici con relative<br />

interpretazioni cromatiche. Questo, dunque, è<br />

stato il punto di partenza storico-estetico.”<br />

Ciò che non andava fatto era mettere a nudo<br />

superfici più ampie, per introdurre un nuovo<br />

racconto - sovrapposto al costrutto esistente -<br />

che rappresentasse la storia come simultanea.<br />

L’OPERATIVITà DEL RESTAuRO<br />

L’attuazione della filosofia di un restauro si<br />

accompagna con la scelta concreta di partner<br />

in grado di comprendere e condividere le<br />

scelte. Pescoller Werkstätten, per il restauro<br />

del castello di Brunico, ha scelto come partner<br />

RÖFIX per la qualità dei prodotti frutto di una<br />

continua esperienza nel settore dei restauri e<br />

per il supporto tecnico scientifico offerto dai<br />

propri laboratori.<br />

Oltre al consolidamento strutturale dei<br />

locali, operato attraverso l’inserimento di<br />

barre portanti si è intervenuti anche con<br />

il consolidamento delle murature in pietra<br />

applicando RÖFIX 993 Malta per fughe di<br />

pietre naturali, composta da calce idraulica<br />

naturale NHL secondo EN 459-1.<br />

Interventi di consolidamento hanno interessato<br />

solo alcune pareti in modo esteso, trattate con<br />

RÖFIX 954 Malta universale a base di calce<br />

idraulica utilizzata anche per il rifacimento di<br />

alcune porzioni di muratura.<br />

Per il risanamento della zoccolatura si è operato<br />

con l’applicazione di RÖFIX HK-Sockelputz<br />

Intonaco risanante per zoccolature a base<br />

di calce idraulica naturale NHL5, intonaco di<br />

fondo e malta riempitiva conforme ai requisiti<br />

richiesti dalla tutela storico monumentale e<br />

prodotto sulla base dell’analisi degli intonaci<br />

storici originali.<br />

La volontà di perseguire un restauro rispettoso<br />

della stessa storia del castello ha portato alla<br />

necessità, in alcuni punti, di un intervento di<br />

consolidamento dei vecchi intonaci effettuato<br />

con l’impiego di RÖFIX Calce idraulica NHL5<br />

per iniezioni.<br />

Per l’intonacatura delle facciate interne ed<br />

esterne è stato utilizzato RÖFIX 695 Intonaco<br />

a mano per restauro a base calce idraulica<br />

naturale NHL5.<br />

La finitura delle facciate interne, ed alcune<br />

di quelle esterne è stata eseguita con<br />

l’applicazione di RÖFIX 380 Stabilitura a base<br />

di calce idraulica naturale NHL5.


27.7<br />

www.roefix.com


27.8


IntErvIsta a marKus pEsCollEr<br />

Pescoller Werkstätten è un’azienda familiare<br />

artigiana nata nel 1900 dedita principalmente<br />

al restauro di edifici religiosi e civili.<br />

Fondata da Johann Matthias Pescoller con<br />

l’entrata del figlio Johann e dei nipoti Hans ed<br />

Herbert, entrambi ex studenti dell’Accademia<br />

delle arti figurative di Vienna, l’impresa si<br />

trasforma gradatamente in un’azienda di<br />

restauro artigianale. Markus Pescoller,<br />

storico dell’arte e restauratore diplomato, ha<br />

consolidato l’attività fornendole un maggiore<br />

sostegno scientifico.<br />

Grazie alla stretta collaborazione con<br />

diversi operatori in campo edile, Pescoller<br />

Werkstätten è in grado di eseguire restauri<br />

in senso stretto e ristrutturazioni complete di<br />

edifici, perseguendo il suo obiettivo primario:<br />

rendere onore agli edifici storici nella loro<br />

complessità.<br />

Quanto il restauro del castello ha condizionato<br />

il progetto del museo e viceversa?<br />

Il progetto del museo, a parte l’eliminazione<br />

di due stanze, l’apertura di una volta e<br />

l’ingrandimento di una scala, non ha<br />

condizionato il restauro.<br />

Sicuramente la cosa che ha influito maggiormente<br />

è il progetto impiantistico. Tra funzione<br />

e struttura si è arrivati a un compromesso:<br />

l’allestimento del museo rispetterà<br />

completamente ciò che è stato evidenziato<br />

con il restauro.<br />

Il restauro degli interni è stato realizzato<br />

senza pensare alla destinazione d’uso.<br />

Nell’ambito dell’intervento si è voluto procedere<br />

considerando il possibile sviluppo a lungo<br />

termine del castello preparando la struttura a<br />

destinazioni future.<br />

Quali sono le maggiori difficoltà incontrate a<br />

livello operativo nel restauro? Come si sono<br />

affrontate?<br />

Problematiche tecniche specifiche non si<br />

sono rilevate, ora stiamo intervenendo sulla<br />

cappella del castello e non abbiamo ancora<br />

delineato come definirla esteticamente.<br />

Dal punto di vista tecnico il restauro non ha<br />

evidenziato momenti critici, la struttura in<br />

realtà si presentava in buono stato, la gran<br />

parte del castello era ben conservata.<br />

27.9<br />

Pescoller ha una lunga tradizione nel restauro,<br />

ci risulta che lei sia il rappresentante della IV<br />

generazione di restauratori in famiglia. Ha<br />

già avuto modo di collaborare con RÖFIX<br />

su altri progetti? Quali sono i rapporti con<br />

RÖFIX? Qual è il valore aggiunto che questa<br />

collaborazione offre?<br />

Per prima cosa sicuramente la capacità<br />

di comunicazione e la flessibilità dell’intera<br />

struttura. È molto importante per me poter<br />

avere un riferimento con cui dialogare, qualcuno<br />

che sappia comprendere le esigenze mirate ad<br />

ogni singolo intervento.<br />

Ho conosciuto il Ing. Epp Martin a Vienna,<br />

cercavo un’azienda in grado di farmi un<br />

intonaco per lo zoccolo ma non idrorepellente.<br />

Ho chiesto a diverse realtà italiane, solo RÖFIX<br />

ha voluto e saputo mettersi in gioco cercando<br />

di realizzare quanto avevo chiesto e così è<br />

iniziata questa collaborazione. Da allora ogni<br />

volta che abbiamo avuto bisogno di prodotti<br />

particolari per affrontare problematiche atipiche<br />

abbiamo sempre trovato in RÖFIX una grande<br />

disponibilità. Questo per me è fondamentale,<br />

è segno di grande professionalità e capacità<br />

d’intervento. Dimostrazione di come un’azienda<br />

con grande esperienza sia in grado d’interagire<br />

con il singolo in modo diretto e umano, ben<br />

strutturata ma non burocratizzata.<br />

L’intervento di RÖFIX nell’ambito del cantiere<br />

avviene con la presenza dei propri tecnici,<br />

avete avuto modo di servirvi della loro<br />

competenza? Nel corso dei diversi interventi<br />

quale importanza ha avuto il supporto dei<br />

laboratori d’analisi RÖFIX?<br />

L’interazione con i tecnici è diretta, non c’è<br />

distacco dalla realtà del cantiere, vi è un<br />

continuo supporto.<br />

La capacità di mettersi in gioco e accettare le<br />

sfide crea importanti sinergie che, a loro volta,<br />

risultano essere stimolo nella formulazione di<br />

nuove soluzioni. Noi peraltro abbiamo richieste<br />

particolari, continue sfide sempre accolte da<br />

RÖFIX in modo costruttivo.<br />

L’alta qualità dell’informazione è stata<br />

fondamentale per poter comprendere, anche<br />

a fronte dei nuovi intonaci messi a punto, la<br />

differenza nell’utilizzo di un intonaco rispetto<br />

ad un altro.<br />

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27.10<br />

IntErvIsta a dott. brandstättEr GErhard<br />

In merito al restauro del castello di Brunico<br />

abbiamo intervistato il Presidente della<br />

Fondazione cassa di Risparmio di Bolzano<br />

Dott. Brandstätter Gerhard.<br />

Con quali scopi la Fondazione Cassa di<br />

Risparmio di Bolzano opera sul territorio<br />

provinciale?<br />

Brandstätter: l‘attività di promozione e<br />

sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio<br />

di Bolzano è regolamentata dalle leggi vigenti<br />

e dallo statuto. Così vengono prese in<br />

considerazione soprattutto le varie necessità<br />

del territorio provinciale, con particolare<br />

attenzione alle finalità stabilite dall’articolo 4<br />

dello statuto nonché dalle relative direttive<br />

deliberate dal consiglio della Fondazione: arte<br />

e cultura, scienza e ricerca nonché attività<br />

sociali e progetti attinenti allo sport giovanile,<br />

agli anziani, alla protezione civile, alla sanità ed<br />

all’ambiente.<br />

Quali iniziative di interesse strategico per<br />

la promozione della cultura promuove la<br />

Fondazione sul territorio? Quali sono i criteri<br />

che determinano le scelte negli investimenti?<br />

Brandstätter: la Fondazione Cassa di<br />

Risparmio di Bolzano promuove soprattutto<br />

iniziative e progetti rispondenti all’interesse<br />

generale della provincia e in grado di garantire<br />

effetti durevoli.<br />

A tale riguardo il ruolo della Fondazione è per lo<br />

più di carattere sussidiario, nel senso che essa<br />

interviene come partner aggiuntivo in progetti<br />

già voluti e sostenuti sia dalla popolazione che<br />

dalla pubblica amministrazione.<br />

La Fondazione opera sul territorio con un<br />

strategia a lungo termine?<br />

Brandstätter: sì, la Fondazione vuole lasciare<br />

segni tangibili della propria attività. Sia la<br />

popolazione residente che i turisti tendono<br />

ormai a considerare il patrimonio culturale<br />

della nostra provincia quasi scontato, ma<br />

senza un adeguato sostegno finanziario molti<br />

Beni rimarrebbero inutilizzati. La Fondazione è<br />

orgogliosa di essere diventata negli ultimi anni<br />

il maggiore finanziatore privato della provincia.<br />

Molte idee possono essere concretizzate solo<br />

grazie al sostegno finanziario della Fondazione.<br />

Come nasce la scelta di restaurare il Castello<br />

di Brunico, simbolo storico della città e farne la<br />

sede per il museo della montagna?<br />

Brandstätter: il Castello di Brunico è<br />

un monumento architettonico di grande<br />

importanza artistica e storico-culturale. La<br />

Fondazione si è impegnata a conservare questo<br />

patrimonio così caratteristico per la nostra<br />

provincia. I monumenti architettonici danno<br />

un’impronta inconfondibile alle nostre città e ai<br />

nostri paesi, sono testimonianze storiche che<br />

creano identità; la storia dell’umanità è la storia<br />

delle sue costruzioni. La capacità di entrare in<br />

un rapporto rispettoso con i vecchi edifici e con<br />

la loro storia anche quando si prevede un loro<br />

riutilizzo pratico è sinonimo di qualità della vita.<br />

L’utilizzo culturale di questo immobile ricco di<br />

storia era stato programmato fin dal momento<br />

del suo acquisto da parte della Fondazione nel<br />

2004. Ora ciò si svolgerà a diversi livelli: una<br />

parte del castello sarà utilizzata da Reinhold<br />

Messner per il suo Museo dei popoli di<br />

montagna; alcuni ambienti del castello, come<br />

la vecchia dimora del vescovo con la sala dei<br />

principi e la cappella, saranno invece destinati<br />

esclusivamente ai visitatori, cui sarà offerta la<br />

possibilità di avere un’esperienza diretta della<br />

storia di questo antico edificio. Alcuni locali del<br />

castello saranno infine utilizzati per un centro<br />

artistico e culturale.


IntErvIsta a dott.sa Waltraud KoflEr EnGl<br />

Come nasce il progetto del restauro del castello<br />

di Brunico?<br />

Come direttrice dell’Ufficio Beni architettonici<br />

ed artistici ritengo che il progetto di<br />

restauro del castello di Brunico possa<br />

essere considerato la situazione ideale in<br />

cui operare. Tra i protagonisti si sono creati<br />

tutti i presupposti per un operare sinergico e<br />

costruttivo. Il confronto tra la Soprintendenza,<br />

la Fondazione, Reinhold Messner, lo stesso<br />

comune di Brunico, gli architetti Gerhard<br />

Mahlknecht e Heinrich Mutschlechner, i<br />

tecnici, i restauratori e gli artigiani incaricati<br />

è stato immediato. Inizialmente abbiamo<br />

operato con un’attenta valutazione del<br />

patrimonio architettonico e artistico e dello<br />

stato di conservazione dell’edificio.<br />

Quali sono i principi che hanno ispirato il<br />

progetto, quali le destinazioni d’uso del castello?<br />

Il rispetto del valore e delle caratteristiche del<br />

Bene architettonico, che è uno dei più importanti<br />

della Val Pusteria, è stato sicuramente il<br />

principio guida. Ora il castello entra in un nuovo<br />

ciclo vitale: diventa il museo della montagna di<br />

Reinhold Messner, oltre che un centro dove si<br />

svolgeranno manifestazioni organizzate dalla<br />

Fondazione e dal comune, inoltre il progetto<br />

prevede la realizzazione in spazi attigui al primo<br />

cortile di un museo didattico per i bambini.<br />

È stato fondamentale voler prima capire e<br />

conoscere l’edificio attraverso la sua storia per<br />

poi procedere con un restauro rispettoso. A<br />

tale scopo il Dott. Martin Mittermair, storico<br />

dell’arte, ha condotto ricerche sull’edificio<br />

che si sono rivelate fondamentali e hanno<br />

evidenziato come di fatto questo castello sia<br />

nato nei secoli. Abbiamo un nucleo medioevale<br />

importante ricoperto da diversi strati fino<br />

ad arrivare ad interventi effettuati nell’ultimo<br />

secolo, ognuno di questi è testimonianza di<br />

un’epoca. Nel cortile verso Nord si è realizzata<br />

una sala sotterranea che crea un collegamento<br />

con le cantine del castello, recuperando dei<br />

locali molto suggestivi e importanti dal punto<br />

di vista storico, adatti ad ospitare la collezione<br />

Messner, oltre agli spazi del primo e secondo<br />

piano destinati al museo. Suggestive le stanze<br />

del Vescovo, al terzo piano, con pavimenti<br />

molto ricchi e pitture murali interessanti che<br />

resteranno visitabili e a disposizione per eventi<br />

promossi dal comune o dalla Fondazione.<br />

una ricerca storica tanto approfondita ha<br />

permesso di portare alla luce nuove scoperte<br />

nel corso del restauro?<br />

Questo restauro ci ha permesso di osservare<br />

l’edificio con uno sguardo nuovo e privo di<br />

preconcetti. Tale atteggiamento ci ha permesso<br />

di scoprire una sala all’ultimo piano dell’ala<br />

Nord che, a seguito di alcune ricerche è emerso<br />

essere la vecchia Cappella Romanica Gotica<br />

del castello caratterizzata da un’abside rotonda;<br />

ritrovamento particolare e inusuale se pensiamo<br />

che le cappelle non venivano abitualmente<br />

edificate all’ultimo piano. Le prime ricerche<br />

hanno mostrato diversi strati di affreschi ancora<br />

in corso di restauro. Ciò testimonia come la<br />

ricerca sia molto importante: procedere ad<br />

un restauro con uno sguardo attento e senza<br />

pregiudizi è fondamentale poiché ogni bene<br />

architettonico, ogni edificio ha la propria storia<br />

da raccontarci. Bisogna osservare molto<br />

attentamente un bene architettonico per<br />

poterlo leggere e di conseguenza preservarlo<br />

senza distruggerne nulla.<br />

Il restauro del castello di Brunico prevede la<br />

restituzione funzionale e storica dell’edificio<br />

all’intera città. Le era già capitato di<br />

soprintendere a progetti che prevedano<br />

l’attuazione di un intervento non solo a livello di<br />

restauro ma anche a livello sociale?<br />

Con il restauro del castello si è restituito a<br />

Brunico una parte della propria storia. Ogni<br />

nuovo utilizzo di un bene architettonico storico<br />

prevede un passaggio dal passato al futuro,<br />

operazione che può essere attuata solo se<br />

si è in grado di creare allo stesso una nuova<br />

realtà, rispettandone le caratteristiche storico<br />

artistiche. Non sempre è possibile trovare una<br />

tale disponibilità anche da parte dei proprietari<br />

dell’edificio, sicuramente è stato gratificante<br />

poter collaborare per un fine comune e<br />

instaurare sinergie multidisciplinari. Quando<br />

si lavora così in perfetta complementarietà<br />

si ha la possibilità di scoprire dettagli utili alla<br />

ricerca e alla conoscenza. Come direttrice<br />

dell’Ufficio Beni architettonici ed artistici devo<br />

complimentarmi con tutte le persone che<br />

hanno partecipato in diversi modi a questo<br />

intervento che posso dire sia un esempio da<br />

seguire a livello di collaborazione, di restauro<br />

e di utilizzo finale: portare la storia del passato<br />

nel presente quotidiano dei cittadini di Brunico.<br />

27.11<br />

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27.12<br />

COnSORzIO<br />

RÖFIX, in cordata con altre importanti aziende<br />

e tecnici di settore, ha dato vita a un nuovo<br />

modo di concepire l’architettura: la parola<br />

chiave è ATTIVA.<br />

ATTIVA è un consorzio che ha come unico<br />

scopo quello di far interagire differenti<br />

eccellenze a favore di una sola direzione:<br />

costruire case passive.<br />

Tutte le prestazioni di una casa passiva si<br />

ottengono solo con una progettazione molto<br />

attenta che tiene in considerazione sin dal<br />

principio tutti gli aspetti costitutivi di involucro<br />

e impianti, visti come elementi attivi nella<br />

realizzazione di edifici passivi.<br />

RÖFIX, VMC Italia, Drexel und Weiss, Nordtex,<br />

tutte realtà leader nel settore dell’edilizia,<br />

affiancate dal supporto tecnico di AB Project,<br />

itredì e dall’arch. M. Elisabetta Ripamonti,<br />

hanno deciso di avere un approccio globale<br />

nei confronti della progettazione.<br />

Segreto della ricetta, che vede lo sviluppo<br />

e la messa in opera di case passive, è la<br />

sinergia tra i diversi ingredienti. Conditio sine<br />

qua non è che tutti i componenti previsti per<br />

la costruzione di una casa passiva siano<br />

conformati ai più alti standard. ATTIVA è tutto<br />

questo, un gruppo che si propone con una<br />

progettazione partecipata ove, sin dalla fase<br />

progettuale, tutte le esperienze e il sapere di<br />

ogni singolo elemento costitutivo agiscono<br />

sinergicamente per cercare di ottenere da<br />

subito il miglior risultato possibile.<br />

Il concetto è quello di fare rete: creare una<br />

connessione tra differenti elementi per dare<br />

un servizio d’eccellenza garantito.<br />

Già sostenuto da tempo nel Nord Europa e<br />

in particolar modo in Austria (patria madre di<br />

RÖFIX, che in ATTIVA porta un grandissimo<br />

supporto esperienziale maturato sul campo),<br />

lo standard casa passiva, da alcuni anni<br />

nASCE ATTIvA:<br />

ELEMEnTI ATTIvI PER<br />

EDIFICI PASSIvI<br />

obbligatorio nella regione del Vorarlberg e nel<br />

resto dell’Austria a partire dal 2015, in Italia è<br />

solo agli albori, anche se la consapevolezza<br />

a livello europeo del problema è ben chiara.<br />

Gli edifici, infatti (art.3 direttiva 2010/31/uE<br />

del Parlamento Europeo e del Consiglio 19<br />

maggio 2010 sulla prestazione energetica<br />

nell’edilizia) sono responsabili del 40 % del<br />

consumo globale di energia nell’Unione. Il<br />

settore è in espansione, e ciò è destinato ad<br />

aumentarne il consumo energetico. Pertanto,<br />

la riduzione di quest’ultimo e l’utilizzo di energia<br />

da fonti rinnovabili nel settore dell’edilizia<br />

costituiscono misure importanti necessarie per<br />

ridurre la dipendenza energetica dell’Unione e<br />

le emissioni di gas a effetto serra.<br />

Consapevoli del problema e da anni sostenitori<br />

di un fare edilizia responsabile i partner<br />

del gruppo propongono lo sviluppo e la<br />

progettazione di case passive in cui agli elevati<br />

standard tecnici si affianchi il gusto di una<br />

progettazione che vada oltre la tradizionale<br />

forma mentis della casa “squadrata” a un solo<br />

livello. Abitazione che assicura il benessere<br />

termico senza alcun impianto di riscaldamento<br />

o raffrescamento tradizionale, la casa è detta<br />

passiva quando la somma degli apporti<br />

passivi di calore dell’irraggiamento solare<br />

trasmessi dalle finestre e il calore generato<br />

internamente all’edificio da elettrodomestici<br />

e dagli occupanti stessi, sono sufficienti a<br />

compensare le perdite dell’involucro anche<br />

durante la stagione fredda.<br />

Il basso fabbisogno energetico, convenzionalmente<br />

inferiore a 15 kWh al m²/anno,<br />

e la tenuta ermetica della costruzione,<br />

misurabile con il Blower-Door-Test, diventano<br />

fondamentali per l’eliminazione dell’impianto di<br />

riscaldamento tradizionale.<br />

ATTIVA ha dunque una sola prospettiva: quella<br />

di proporre case passive chiavi in mano. Case<br />

in cui comfort, etica ed estetica coesistono<br />

per offrire a chi ci vive la percezione di quel<br />

benessere che coinvolge tutti gli aspetti<br />

dell’essere umano.


GlI InGrEdIEntI dElla<br />

rICEtta pErfEtta:<br />

EDIFICIO E COSTRuZIONE<br />

RÖFIX e Nordtex offrono la loro solida esperienza<br />

ad ATTIVA. Aziende all’avanguardia nel campo<br />

di isolamenti termici, sistemi a cappotto,<br />

restauro e conservazione forniscono prodotti<br />

per l’edilizia pensati e realizzati per ottenere:<br />

risparmio energetico, grazie all’isolamento<br />

termico, impiego di materiali naturali (le materie<br />

prime sono naturali, combinate con innovativi<br />

processi produttivi che ne esaltano le doti<br />

meccaniche, termodinamiche ed osmotiche)<br />

e rispetto per l’ambiente. Da anni collaborative<br />

sul fronte di numerosi progetti e speciali sistemi<br />

di isolamento termico, garantiscono la messa<br />

a punto di un edificio a perfetta tenuta termica<br />

da un punto di vista strutturale. La perdita di<br />

calore dalle pareti esterne dell’edificio viene<br />

minimizzata attraverso l´impiego di materiali<br />

isolanti, la trasmittanza termica (valori bassi<br />

significano bassa dispersione) deve raggiungere<br />

un valore compreso tra 0,1 e 0,15 W/m 2 K.<br />

SISTEMA DI VENTILAZIONE E POMPE DI<br />

CALORE<br />

Parte fondamentale nella realizzazione di<br />

una casa passiva è l’impianto di ventilazione.<br />

ATTIVA, cercando solo l’eccellenza tra le<br />

proposte di mercato, prevede l’utilizzo di<br />

pompe di calore che, oltre alla garanzia del<br />

risultato, siano realizzate sul know how di<br />

un’azienda leader che da tempo opera nella<br />

realizzazione di case passive.<br />

Per questo motivo VMC Italia, dopo aver<br />

sviluppato competenze ed esperienze in cantieri<br />

e con un dipartimento interno di progettisti,<br />

è in grado di fornire sistemi che si integrano<br />

idealmente nei più evoluti indirizzi progettuali<br />

volti al risparmio energetico. Azienda capace di<br />

fornire tutti gli elementi costitutivi del progetto,<br />

dallo studio alla progettazione, si avvale in<br />

ATTIVA anche della consulenza di AB Project,<br />

studio ingegneristico specializzato che, oltre<br />

a fare il progetto completo di tutti gli impianti<br />

(pompe di calore, solare, acqua ecc.), certifica<br />

e coordina tutte le operazioni di cantiere.<br />

Nell’ ambito di ATTIVA, VMC Italia garantisce<br />

qualità ed esperienza nel campo della<br />

Ventilazione Meccanica Controllata, ed ha<br />

scelto di installare il meglio: prodotti di Drexel<br />

und Weiss, in qualità di suo distributore<br />

esclusivo. Razionalizzare e gestire in<br />

maniera tecnicamente ed economicamente<br />

corretta la necessità di ricambio dell’aria<br />

ambiente garantisce igiene abitativa e buona<br />

manutenzione dell’immobile.<br />

PROGETTAZIONE<br />

L’interazione tra prodotti performanti al fine<br />

dell’ottenimento di una casa passiva, può<br />

avvenire solo tramite una progettazione<br />

articolata. Per questo ATTIVA si avvale di due<br />

importanti realtà progettuali: AB Project e<br />

itredì, studi che hanno operato sinergicamente<br />

nella progettazione condividendo motivazione<br />

e ideali.<br />

AB Project, nella persona dell’Ing. Gianluigi<br />

Ambrosini, offre ad ATTIVA la competenza<br />

di uno studio specializzato in consulenza e<br />

progettazione di ingegneria termotecnica,<br />

che volge la propria ricerca progettuale con<br />

attenzione alle problematiche dell’ambiente.<br />

itredì, studio di architettura guidato dall’Arch.<br />

Francesco Dolce, opera da anni nella<br />

promozione e progettazione di edifici sostenibili<br />

a basso consumo energetico.<br />

Lo spirito che accomuna tutti i soggetti di<br />

ATTIVA è la curiosità, una spinta verso “un fare<br />

bene”, una tensione continua che porta alla<br />

ricerca del miglioramento.<br />

27.13<br />

www.roefix.com


27.14<br />

VMC ITALIA<br />

Acronimo di Ventilazione Meccanica<br />

Controllata, VMC Italia è in realtà sinonimo<br />

di benessere. Azienda nata nel 2002, ha<br />

portato sul mercato dell’edilizia civile i sistemi<br />

di Ventilazione Meccanica Controllata che<br />

consentono di razionalizzare e di gestire in<br />

maniera tecnicamente ed economicamente<br />

corretta le necessità di ricambio dell’aria<br />

ambiente. La Società cresce da allora in maniera<br />

armonica allargando progressivamente la sua<br />

attività da provinciale a regionale, e da due<br />

anni multi-regionale. In controtendenza con il<br />

rallentamento del mercato di riferimento dell’<br />

edilizia, l’ultimo anno ha visto un’impennata<br />

fortissima della sua attività, e questa tendenza<br />

si conferma per il 2011.<br />

Dal 2008 si è dotata di competenze e risorse<br />

di cantiere e realizza direttamente tutti gli<br />

impianti, senza escludere la collaborazione con<br />

impiantisti o installatori locali, ai quali l’azienda<br />

fornisce competenza e formazione, su un<br />

piano generale o di specifiche opportunità.<br />

La forte spinta del mercato verso il risparmio<br />

energetico nell’edilizia trova risposta negli<br />

impianti di VMC a doppio flusso con un<br />

recupero di calore che può oltrepassare il 90%.<br />

Significativo per evidenziare la visione aziendale<br />

di VMC è il suo approccio al mercato: VMC<br />

non cerca semplici agenti per la propria<br />

distribuzione ma partner, a dimostrazione di<br />

come apprezzi le competenze di ogni figura<br />

professionale e con loro punti ad una buona<br />

sinergia. Obiettivo: crescere, e crescere<br />

sempre meglio.<br />

VMC sceglie di far parte di ATTIVA perché crede<br />

nella realizzazione di case passive esattamente<br />

come 10 anni fa sosteneva e sviluppava la<br />

ventilazione meccanica controllata. Capace di<br />

fornire sistemi che si integrano idealmente nei<br />

più evoluti indirizzi progettuali volti al risparmio<br />

energetico, VMC è valore aggiunto e insieme<br />

parte integrante di un raggruppamento che si<br />

propone sul mercato in un modo innovativo.<br />

DREXEL WEISS<br />

L’innovazione è il principio base di Drexel<br />

und Weiss, realtà austriaca pioniera della<br />

rivoluzione energetica nell’edilizia. Già nel 1996<br />

l’azienda ha messo a punto il primo sistema<br />

compatto basato su pompa di calore per una<br />

casa passiva. Realtà leader del settore, vive la<br />

leadership come percorso verso il successo<br />

e come modello di ruolo. Sul campo con una<br />

vasta gamma di prodotti, ha scelto di recente<br />

VMC Italia come Distributore esclusivo per<br />

l’Italia.<br />

Da sempre vede nella casa passiva l’unica<br />

soluzione per associare al minimo consumo<br />

di energia il massimo comfort, ed elimina ogni<br />

contraddizione fra ecologia ed economia;<br />

diventa così elemento portante del consorzio<br />

ATTIVA.<br />

NORDTEX<br />

Nordtex promuove e distribuisce, per conto di<br />

aziende estere, materiali ecologici ed innovativi<br />

che l’industria italiana non produce. L’obiettivo<br />

aziendale è quello di fornire all’edilizia prodotti<br />

ecologici ed efficienti garanzia di salubrità degli<br />

spazi abitativi.<br />

L’integrazione di tali materiali nelle nuove<br />

costruzioni oltre a garantire alti livelli di<br />

risparmio energetico, grazie all’elevata capacità<br />

isolante, contibuisce all’incremento dei valori di<br />

isolamento acustico e, non ultimo, al comfort<br />

abitativo garantito dall’elevata traspirabilità e<br />

dall’ecologicità degli stessi prodotti.<br />

Nordtex promuove soluzioni per l’isolamento<br />

e l’impermeabilizzazione parzialmente<br />

sconosciute nel nostro Paese, valide alternative<br />

alle tecniche costruttive odierne.<br />

La scelta di Nordtex di entrare in ATTIVA<br />

trova la propria motivazione nell’origine<br />

stessa di Nordtex: dare un contributo “attivo”<br />

nella diffusione dell’importanza dell’involucro<br />

abitativo. Promuovere la cultura dell’involucro<br />

abitativo come elemento efficace ed efficiente<br />

nell’ambito del risparmio energetico che,<br />

sommato al valore spesso sottovalutato del<br />

comfort ambientale, garantisce lo star bene<br />

nelle proprie case.


Sistemi per costruire<br />

RÖFIX<br />

Gruppo industriale internazionale leader<br />

nello sviluppo di tecnologie edilizie di qualità,<br />

RÖFIX è in grado di offrire un assortimento<br />

completo di prodotti che soddisfano i più<br />

severi requisiti tecnici, ecologici ed economici<br />

nel settore dell’edilizia. L’attività di RÖFIX si<br />

articola in molteplici settori: malta e intonaco,<br />

calcestruzzo e relativo ripristino, pitture,<br />

rivestimenti e finiture colorate in polvere e<br />

in pasta, massetti e fondi di posa, sistemi<br />

di isolamento per l’esterno, risanamento e<br />

restauro. La competenza acquisita in oltre un<br />

secolo di attività consente a RÖFIX di gestire<br />

contemporaneamente le diverse problematiche<br />

dei cantieri di nuova costruzione e di restauro,<br />

assicurando elevati standard qualitativi.<br />

RÖFIX, da oltre trent’anni si occupa della<br />

produzione e dello sviluppo di sistemi di<br />

isolamento termico. In tale settore, RÖFIX<br />

porta sul mercato prodotti d’avanguardia,<br />

impegnandosi costantemente nel miglioramento<br />

e nell’ulteriore sviluppo di sistemi di<br />

isolamento termico.<br />

Sulla scia di quello che la casa madre austriaca<br />

propone, vive e sostiene da anni, RÖFIX Italia<br />

ha deciso di investire nella realizzazione di<br />

case passive anche su territorio italiano. Valore<br />

aggiunto ad ATTIVA è la grande esperienza che<br />

RÖFIX ha maturato sul campo austriaco dove<br />

già da parecchi anni sono state progettate e<br />

realizzate case passive.<br />

Attenta a promuovere lo sviluppo di un<br />

costruire efficiente ed efficace, RÖFIX sposa i<br />

nobili principi di ATTIVA la quale, in una formula<br />

inusuale, si propone ad un nuovo mercato.<br />

AB PROJECT HyPATIA E ITREDì<br />

Studi che hanno operato sinergicamente nella<br />

progettazione condividendo motivazioni e ideali,<br />

AB Project, Hypatia e itredì, nelle figure dell’ing.<br />

Gianluigi Ambrosini, dell’arch. M. Elisabetta<br />

Ripamonti e dell’arch. Francesco Dolce, offrono<br />

tutto il supporto tecnico e progettuale ad<br />

ATTIVA, coordinando tutto il percorso formativo<br />

che va dalla fase progettuale, alla realizzazione<br />

e alla direzione lavori.<br />

Tre studi che da anni operano nel settore del<br />

risparmio energetico hanno trovato fedeli alleati<br />

in ATTIVA con i quali creare e promuovere<br />

strategie del fare bene.<br />

27.15<br />

Il PHI di Darmstadt, istituto<br />

tedesco per la casa passiva,<br />

considera una costruzione<br />

passiva quando sono soddisfatti i<br />

seguenti requisiti (quantitativi):<br />

• fabbisogno energetico utile<br />

richiesto per il riscaldamento<br />

≤ 15 kWh/ m²a<br />

• fabbisogno energetico utile<br />

richiesto per il raffrescamento<br />

≤ 15 kWh/ m²a<br />

• carico termico invernale<br />

≤ 10 W/m²<br />

• carico termico estivo<br />

≤ 10 W/m²<br />

• tenuta all’aria n50 ≤ 0,6/h<br />

• fabbisogno energetico<br />

primario di energia<br />

≤ 120 kWh/ m²a<br />

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27.16<br />

IntErvIsta aI proGEttIstI<br />

Abbiamo incontrato gli architetti Elisabetta<br />

Ripamonti rappresentante della Consulta<br />

Regionale Lombarda, Francesco Dolce dello<br />

studio Itredi e l’ingegner Gianluigi Ambrosini di<br />

AB Project, ai quali abbiamo sottoposto una<br />

serie di domande per meglio definire la totalità<br />

del progetto ATTIVA.<br />

Architetto Ripamonti, sappiamo che lei è<br />

coordinatrice della Commissione Energia<br />

e Sostenibilità della Consulta Regionale<br />

Lombarda degli Ordini degli Architetti, cosa ci<br />

dice a proposito di formazione e attenzione nei<br />

confronti del tema energetico?<br />

In un momento congiunturale così difficile<br />

i professionisti comprendono come il<br />

miglioramento energetico possa essere un<br />

veicolo per aprire nuove strade. La maggior<br />

sensibilità sull’argomento e la tendenza a<br />

costruire edifici energeticamente efficienti -<br />

come chiede la nuova Direttiva Europea n°<br />

2010/31- dovrebbe connotare le strategie delle<br />

pubbliche amministrazioni.<br />

Qual è la situazione attuale e la formazione degli<br />

architetti e dei progettisti?<br />

La consapevolezza e la preparazione sul tema<br />

energetico non connota tutti i progettisti. Gli<br />

ordini professionali organizzano corsi e convegni<br />

per divulgare e far conoscere l’argomento a<br />

professionisti e imprese, approfondendo una<br />

tematica in continua evoluzione.<br />

Come procede adesso il fare edilizia?<br />

Si inizia a parlare di edifici efficienti in risposta<br />

a una situazione economica stagnante. La<br />

voglia è quella di mettersi in gioco cambiando<br />

il modo di progettare. Elevati livelli prestazionali<br />

dell’edificio richiedono una progettazione<br />

integrata e sono imprescindibili da un continuo<br />

d’equipe, per questo è nata ATTIVA.<br />

Architetto Dolce cos’è esattamente ATTIVA?<br />

ATTIVA è un progetto particolare, noi<br />

imponiamo il gruppo, il pacchetto. Se si<br />

vogliono avere garanzie è necessario adottare<br />

tutto il gruppo. Questo perché partiamo dal<br />

presupposto che è fondamentale far tesoro<br />

dell’esperienza degli altri. Abbiamo partner<br />

europei che hanno già affrontato problematiche<br />

di questo tipo, in Italia ci vorranno anni per<br />

strutturarci nel poterle affrontare.<br />

Come ATTIVA siamo in grado di dare un<br />

prodotto che funziona bene. Abbiamo<br />

constatato che la proposta di casa passiva<br />

interessa. Un prodotto nuovo nel mercato<br />

immobiliare non è più la classe A, bisogna<br />

andare nel passivo.


Qual è l’approccio progettuale di ATTIVA?<br />

Bisogna mettere sul tavolo le singole<br />

competenze e partire dall’involucro, è<br />

importante relazionarsi con tutti. Fondamentale<br />

poi imparare a dialogare con istituzioni e<br />

differenti categorie come ANCE, ordini<br />

professionali e periti. Essenziale per tutti è<br />

capire che bisogna fare squadra.<br />

Architetto Ripamonti quali sono gli obbiettivi<br />

che intendete perseguire a livello ordinistico?<br />

Come progettisti abbiamo il dovere di perseguire<br />

la ricerca della qualità, intesa non solo come<br />

qualità compositiva, caratterizzata da un alto<br />

valore estetico, ma anche e soprattutto di<br />

qualità in termini di comfort. I corsi e gli incontri<br />

promossi dal sistema ordinistico vanno proprio<br />

nella direzione di far comprendere come non<br />

sia importante solo il bello ma anche il buono,<br />

il benessere di chi fruisce degli edifici dovrebbe<br />

veicolare le scelte stilistiche.<br />

Ingegner Ambrosini lei cosa ci dice a proposito<br />

di ATTIVA?<br />

ATTIVA ha idee alternative da proporre, è di<br />

fatto un consorzio riconosciuto. Tutti dobbiamo<br />

fare uno sforzo per andare oltre l’architettura<br />

delle normative. La cosa bella è che tutti viviamo<br />

il progetto come comprensione dell’insieme.<br />

Io come ingegnere ho la possibilità di vedere<br />

anche cosa fanno gli altri: imparare sul campo<br />

le reali competenze delle differenti professioni.<br />

La volontà di fondo è quella di andare a<br />

capire sempre più. Quello che mi entusiasma<br />

è captare e sentire le emozioni intrinseche<br />

dell’edificio, coglierne le tensioni strutturali ed<br />

emotive. Senza dimenticarci che l’energia più<br />

pulita è quella non consumata.<br />

27.17<br />

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27.18


IMPERIALART A MERAnO: Un InEDITO<br />

COnnUBIO TRA COnSERvAzIOnE,<br />

ARTE COnTEMPORAnEA E ARChITETTURA<br />

Merano, città dal clima mite nel cuore delle Alpi,<br />

ha saputo da sempre coniugare benessere,<br />

natura e arte, sviluppando nel corso della<br />

storia una caratterizzazione che la rende<br />

unica. Ora, alla schiera degli art hotel trentini,<br />

si unisce un nuova struttura di altissimo livello:<br />

l’Imperialart di Merano, allestito con la preziosa<br />

collaborazione di Kunst Meran - Merano Arte<br />

e interamente ristrutturato con prodotti RÖFIX.<br />

Quando arrivano ad essere insignite di<br />

certificazioni CasaClima C le ristrutturazioni<br />

sono solitamente ben riuscite, Imperialart<br />

ha ottenuto la certificazione CasaClima B, a<br />

testimonianza di come ogni dettaglio sia stato<br />

curato nei minimi particolari.<br />

Apprezzata come luogo di cura termale da<br />

artisti e personaggi storici quali: l‘imperatrice<br />

Sissi, Franz Kafka, Ezra Pound, Peggy<br />

Guggenheim (per citarne solo alcuni), Merano<br />

ha saputo coltivare la cultura e la passione del<br />

“bello” inteso come elevazione dello spirito<br />

attraverso la contemplazione della natura e la<br />

passione per l’arte.<br />

Punto d’incontro tra l’élite intellettuale che<br />

frequentava la città intorno agli anni Venti, il<br />

caffè Westminster all’epoca di proprietà di<br />

Josef Schlechtleitner, grande ammiratore della<br />

cultura inglese, divenne ben presto luogo di<br />

dibattiti artistici, storici e letterari, un po’ come<br />

fu per il bar Giamaica nel cuore di Brera negli<br />

27.19<br />

RIPRISTInO<br />

RISAnAMEnTO<br />

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27.20<br />

anni Sessanta. Cambiato il suo nome in<br />

epoca fascista con Imperial, omaggio all’Hotel<br />

Imperial di Vienna, il caffè venne ristrutturato<br />

intorno agli Settanta da Klaus Schlechtleitner,<br />

con il gusto dell’epoca.<br />

Con una caratterizzazione molto forte e la<br />

eco di una storia importante che aveva avuto<br />

nel passato, il caffè è stato acquistato nel<br />

2008 da Alfred Strohmer, gestore dal 1997<br />

dell’albergo di famiglia “Europa Splendid”, con<br />

l’intenzione di mettere a punto un recupero<br />

volto alla modernizzazione degli interni e alla<br />

realizzazione di camere negli spazi sovrastanti<br />

il caffè. Nel 2010 lo storico caffè Westminster<br />

diventa Imperialart.<br />

Il progetto, che ha creato sinergie tra<br />

architettura e arte contemporanea, si è avvalso<br />

del prezioso aiuto dell’architetto Harald<br />

Stuppner e di Herta Wolf Torggler, direttrice<br />

della Casa Merano Arte che ha segnalato,<br />

insieme a Valerio Dehò, curatore di Merano<br />

Arte, tre tra i più importanti artisti meranesi<br />

(Elisabeth Hölzl, Marcello Jori e ulrich Egger)<br />

al fine di realizzare la parte artistica degli<br />

ambienti dell’hotel.<br />

Nativi a Merano ma conosciuti in Italia e<br />

all’estero, gli artisti hanno lavorato alla<br />

personalizzazione di ognuna delle undici<br />

camere e alcune parti comuni facendosi<br />

interpreti di “un’idea di originalità e di<br />

qualità della vita che proprio l’Imperialart ha<br />

saputo rappresentare nella vita meranese”.<br />

Le stanze di ulrich Egger diventano luoghi di<br />

unione tra arte e realtà. Svelano all’osservatore<br />

il proprio protagonismo, il suo essere parte di<br />

un insieme, parte della vita degli altri. Crea<br />

ambienti che divengono luoghi qualsiasi o non<br />

luoghi. Rivela quello che non si vede, quello<br />

che c’è stato, quello che dovrebbe essere il<br />

protagonista, ma non lo è: l’umanità.<br />

Elisabeth Hölzl, vincitrice di numerosi premi,<br />

attraverso l’uso di differenti media quali la<br />

fotografia, il video e le installazioni ha adibito<br />

le stanze a veri e propri spazi contemplativi.<br />

Mentre la dimensione ancestrale della vita è<br />

pienamente espressa nelle stanze create da<br />

Marcello Jori, nelle quali i cristalli, talismani<br />

che proteggono piccoli elementi della vita,<br />

con la loro densità, consistenza e luminosità<br />

trasformano lo spazio in un luogo incantato<br />

con giochi di luci caleidoscopicamente<br />

geometrici.


I lavori di recupero dello storico edificio hanno<br />

visto la necessità di un intervento d’isolamento<br />

termico che si è attuato nella parte posteriore<br />

dell’edificio con l’applicazione del sistema a<br />

cappotto RÖFIX LIGHT Sistema di isolamento<br />

termico in EPS con un pannello dello spessore<br />

compreso tra i 16 e i 22 cm. Nel rispetto della<br />

facciata originale in stile liberty del 1899, per la<br />

coibentazione si è scelto un intervento interno,<br />

sempre eseguito con pannelli in EPS.<br />

Tali interventi hanno permesso il raggiungimento<br />

di una certificazione energetica<br />

CasaClima B.<br />

La vera sfida, per l’architetto e per i tecnici<br />

RÖFIX, è stato l’intervento sulle pareti interne<br />

che si presentavano in cattivo stato e non a<br />

piombo con differenze fino ad 12 cm.<br />

L’intervento ha previsto l’applicazione di un<br />

primo strato di RÖFIX 672 Ponte di aderenza/<br />

aggrappante cementizio in grado di creare<br />

un supporto ruvido compensando il potere<br />

assorbente del sottofondo e favorendo<br />

l’aderenza di RÖFIX 195 Intonaco universale<br />

per interni.<br />

L’applicazione dell’intonaco di fondo oltre<br />

a favorire la regolazione interna dell’umidità<br />

presenta elevata resistenza finale anche<br />

se posato con spessori elevati. RÖFIX<br />

195 Intonaco universale per interni è stato<br />

applicato, in alcuni punti, anche con spessori<br />

di 12 cm permettendo di ottenere pareti<br />

perfettamente idonee ad ospitare vere e<br />

proprie opere d’arte.<br />

Coinvolti a partire dal primo momento in tutte<br />

le fasi dalla progettazione fino alla realizzazione<br />

artisti, architetto, tecnici RÖFIX e tutto lo<br />

staff, grazie alla diverse visioni estetiche e<br />

competenze tecniche, hanno permesso la<br />

realizzazione di un opera d’arte completa in<br />

cui differenti stili e visioni offrono agli ospiti<br />

suggestive sensazioni che si presentano<br />

diverse in ognuna delle undici camere.<br />

27.21<br />

SChEDA CAnTIERE<br />

Progettista<br />

e Direzione dei Lavori:<br />

Harald Stuppner<br />

Committente:<br />

Alfred Strohmer<br />

Materiali impiegati:<br />

- RÖFIX LIGHT Sistema<br />

di isolamento termico in EPS<br />

- RÖFIX 672 Ponte di aderenza/<br />

aggrappante cementizio<br />

- RÖFIX 195 Intonaco universale<br />

per interni<br />

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27.22<br />

Negli ambienti fortemente antropizzati si rende<br />

sempre più necessaria la realizzazione di scavi<br />

verticali per ricavare degli interrati fino al limite<br />

del confine di proprietà. Non potendo eseguire<br />

delle scarpate naturalmente stabili risulta<br />

necessario intervenire con opere di sostegno,<br />

provvisorie o permanenti, che permettano<br />

di lavorare nel rispetto delle normative in<br />

materia di sicurezza. RÖFIX consapevole<br />

delle problematiche di cantiere offre al<br />

mercato prodotti adatti a tali applicazioni con<br />

CreteoShot RG4 S Spritzbeton.<br />

L’approccio alla scelta della giusta opera<br />

di sostegno per ogni cantiere deve essere<br />

ragionato e valutato considerando diversi<br />

fattori: una relazione geologico-geotecnica, la<br />

raccolta di tutte le informazioni possibili relative<br />

alle infrastrutture limitrofe, la possibilità o meno<br />

di poter realizzare dei chiodi o dei tiranti oltre<br />

il limite di proprietà. Le pareti chiodate o soil<br />

nailing sono la tecnica di sostegno alternativa<br />

che sta trovando sempre più applicazioni.<br />

La tecnica di consolidamento del terreno a<br />

nUOvE TECnIChE DI RInFORzO:<br />

“SOIL-nAILIng”<br />

mezzo di chiodi (“nails”) denominata “soilnailing”<br />

o “clouage des sols”, consiste<br />

nell’introdurre rinforzi all’interno del terreno<br />

aventi la funzione primaria di assorbire sforzi<br />

che il terreno non armato non sarebbe in<br />

grado di sopportare, sia per le intrinseche<br />

caratteristiche meccaniche (sforzi di trazione)<br />

sia per il superamento dei valori ultimi delle<br />

stesse (sforzi di taglio) dovuto agli interventi<br />

antropici successivi alla fase di rinforzo<br />

(generalmente scavi).<br />

La tecnica prevede che la fase di scavo e<br />

di stabilizzazione del terreno per mezzo di<br />

calcestruzzo a spruzzo e la fase di infissione<br />

dei chiodi procedano in successione alternata.<br />

Dopo una fase di scavo tale da mantenere<br />

stabile il tratto di parete appena scavato, si<br />

procede immediatamente con l’esecuzione dei<br />

chiodi. Le spinte attive generatesi al momento<br />

dello sbancamento nel volume di terreno<br />

retrostante la superficie di scavo vengono così<br />

immediatamente controbilanciate.<br />

Il sistema prevede l’inserimento di tubi cavi<br />

muniti in testa di punta a perdere. I chiodi<br />

vanno realizzati sul fronte di scavo a quinconce<br />

con interasse verticale di circa 1,0÷1,5 m e<br />

interasse orizzontale variabile da 2 a 3 m.<br />

La realizzazione un consolidamento con<br />

chiodatura avviene, in generale, secondo le<br />

fasi sinteticamente illustrate:<br />

1 scavo di altezza ed estensione dipendente<br />

dal tipo di terreno;<br />

2 ricoprimento del fronte di scavo con uno<br />

strato di Spritzbeton dello spessore di<br />

circa 10÷15 cm armato con una rete<br />

elettrosaldata F 8 mm maglia 200x200<br />

mm per contenere l’eventuale distacco<br />

localizzato di materiale;<br />

3 esecuzione dei chiodi, con attrezzatura<br />

a rotopercussione, diametro medio<br />

reso di 70÷110 mm, eseguiti con barre<br />

autoperforanti con la disposizione e della<br />

lunghezza risultante dalle verifiche di<br />

stabilità;<br />

4 a maturazione avvenuta, sia dei chiodi che<br />

dello Spritzbeton, approfondimento dello<br />

scavo;<br />

5 a questo punto vengono ripetute le fasi 2,<br />

3 e 4 fino al raggiungimento del fondo dello<br />

scavo.


Le pareti chiodate risultano idonee su terreni<br />

granulari privi di falda e dove esiste la possibilità<br />

di realizzare i chiodi oltre il fronte di scavo.<br />

Essendo opere passive, non sono idonee per<br />

realizzare scavi in aderenza ad edifici esistenti<br />

in quanto possono deformarsi leggermente<br />

facendo entrare in tensione i chiodi con un<br />

conseguente piccolo spostamento del fronte<br />

di scavo. Per ovviare a tale inconveniente è<br />

possibile abbinarle a file di tiranti attivi con<br />

lo scopo di “frazionare” il fronte di scavo<br />

e mettere dei punti fermi nelle zone che<br />

permettono di ridurre gli spostamenti in testa.<br />

Si possono raggiungere notevoli altezze<br />

(anche 20 metri) se il terreno lo permette.<br />

Solitamente non vengono realizzate<br />

verticalmente ma con un’inclinazione di<br />

circa 5-10° rispetto alla verticale sia per<br />

sfruttare l’autosostentamento provvisorio del<br />

terreno che per facilitare l’esecuzione dello<br />

Spritzbeton.<br />

Il terreno più idoneo per la loro realizzazione<br />

è quello granulare con trovanti non superiori<br />

a 20 cm per evitare fuori sagoma in fase di<br />

scavo con un conseguente eccessivo uso<br />

di Spritzbeton. In terreno limoso-argilloso<br />

risulta limitato l’ancoraggio dei chiodi e quindi<br />

bisogna aumentare di molto la lunghezza<br />

degli stessi. Tale fatto determina una<br />

maggiore deformazione del fronte di scavo,<br />

una maggiore incidenza dei chiodi a metro<br />

quadro ed impone una seria verifica di stabilità<br />

globale.<br />

Specializzata nella messa a punto di soluzioni<br />

ad hoc nell’ambito di scavi e fondazioni speciali<br />

nonché nella messa in sicurezza di strade e<br />

pendii franosi Gufler Bau S.r.L., negli anni si è<br />

concentrata sempre più sul settore degli scavi<br />

e delle fondazioni speciali, rispondendo così<br />

all’esigenza crescente nella realizzazione di<br />

opere complesse.<br />

Attiva nel settore edile civile, stradale, nella<br />

realizzazione di strutture in elevazione e<br />

interrate, Gufler Bau S.r.L., ha trovato in<br />

RÖFIX il partner ideale. Con la sua vasta<br />

gamma di prodotti RÖFIX diventa competitiva<br />

con calcestruzzi specifici per ogni esigenza<br />

disponibili nella linea Creteo.<br />

CreteoShot RG4 S Spritzbeton è la soluzione<br />

ideale per opere di sostegno dei fronti di<br />

scavo. Calcestruzzo a spruzzo per interventi<br />

di consolidamento di gallerie e pareti.<br />

27.23<br />

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27.24<br />

FOCUS PRODOTTO<br />

CreteoStandard<br />

CreteoShot<br />

CreteoRepair<br />

nASCE UnA nUOvA FAMIgLIA DI<br />

PRODOTTI: RÖFIX CRETEO, PRODOTTI<br />

DI E PER IL CALCESTRUzzO<br />

dall’EspErIEnza rÖfIX<br />

nasCE rÖfIX CrEtEo<br />

la dEClInazIonE dEl<br />

CalCEstruzzo spECIfICa<br />

pEr oGnI utIlIzzo<br />

L’utilizzo del calcestruzzo nella realizzazione<br />

delle costruzioni è previsto in più del 50%<br />

dei progetti. Il calcestruzzo è composto da<br />

cemento, inerti (ghiaia, pietrisco e sabbia) e<br />

acqua. Il calcestruzzo, nel corso della storia,<br />

il cui uso risale fin dall’antichità, si evolve nella<br />

formulazione grazie alla ricerca e produzione<br />

di cementi performanti, creando differenti<br />

tipologie che si prestano, per caratteristiche e<br />

composizioni, a diverse applicazioni.<br />

RÖFIX, consapevole delle differenti potenzialità<br />

e specificità del calcestruzzo, propone<br />

RÖFIX Creteo, la linea interamente dedicata<br />

al calcestruzzo, in grado di rispondere alle<br />

differenti esigenze di progettazione.<br />

CreteoStandard<br />

Soggetto ad un rapido indurimento<br />

il calcestruzzo, determina la perfetta<br />

organizzazione del lavoro in cantiere.<br />

CreteoStandard disponibile in silos, permette<br />

di organizzare il cantiere in modo semplice<br />

ed efficiente, rendendo disponibile in modo<br />

immediato la giusta quantità di calcestruzzo<br />

evitando sprechi. L’impiego di malte<br />

premiscelate è garanzia del mantenimento<br />

di standard qualitativi elevati e di uniformità<br />

del materiale. La presenza in cantiere di<br />

CreteoStandard in silos permette la riduzione<br />

di spazi di stoccaggio e deposito garantendo<br />

una maggiore flessibilità nello spostamento<br />

del materiale.<br />

CreteoShot<br />

Con Calcestruzzo a spruzzo si indica non<br />

solo un prodotto, ma anche una particolare<br />

lavorazione dello stesso. L’applicazione del<br />

calcestruzzo a spruzzo richiede attrezzature<br />

e apparecchi speciali, oltre ad una elevata<br />

professionalità del personale impiegato.<br />

CreteoShot permette di realizzare strati<br />

sottili di calcestruzzo su forme spigolose o<br />

dall’andamento assai irregolare, permette<br />

inoltre la riduzione dei costi generati dalla<br />

messa in opera e dalla produzione delle<br />

casseforme solitamente utilizzate per i sistemi<br />

a gettata. Il calcestruzzo a spruzzo è indicato<br />

in tutti gli interventi in cui è richiesta la rapidità<br />

della presa o nel caso in cui la realizzazione<br />

preveda l’applicazione di spessori<br />

relativamente sottili (lavori di consolidamento).<br />

CreteoShot rispetta i parametri qualitativi<br />

definiti dalla Direttiva di riferimento ÖBV<br />

“Calcestruzzi a spruzzo” nonché la norma DIN<br />

18554.<br />

CreteoRepair<br />

I difetti del calcestruzzo sono causati in larga<br />

misura da errori nella composizione e nella<br />

lavorazione del conglomerato. Il calcestruzzo<br />

realizzato a regola d’arte, presenta un’alcalinità<br />

con un valore pH di circa 12,5, che può<br />

scendere a 9 solo nello strato più esterno.<br />

La diminuzione del pH, detta carbonatazione,<br />

può causare la corrosione dell’armatura<br />

ferrosa, determinando il deterioramento<br />

del ferro (ruggine). Tale processo genera la<br />

fessurazione del rivestimento, che a sua volta<br />

è causa della disgregazione del cemento.<br />

CreteoRepair è la risposta RÖFIX agli interventi<br />

di ripristino del calcestruzzo, composto da<br />

una malta pregiata a base minerale con<br />

additivi aggrappanti e fibre, è impiegato per<br />

protezione e riparazione di strutture portanti<br />

in calcestruzzo in conformità alla norma EN<br />

1504, per integrazione della sezione, rinforzo,<br />

aumento dello spessore del copriferro, per<br />

sostituzione di calcestruzzo contenente<br />

sostanze nocive.


CreteoSpecial<br />

Calcestruzzi ad elevata resistenza sono<br />

caratterizzati da una matrice di cemento<br />

e granulo macinato più densa e resistente<br />

nonché da una maggiore unione tra matrice<br />

e granulo inerte.<br />

Con l’impiego di cementi speciali di alta<br />

qualità i fenomeni di ritiro possono essere<br />

ridotti insieme al tempo necessario per<br />

raggiungere l’irrigidimento e indurimento.<br />

L’impiego di CreteoSpecial permette di<br />

ottenere tutto questo, oltre che avere valori<br />

di resistenza alla compressione superiori a 30<br />

MPa nelle prime 24 ore.<br />

Tali risultati lo rendono particolarmente<br />

adatto in situazioni che richiedono particolare<br />

resistenza all’usura e tempi brevi di esecuzione<br />

(ad es. riparazioni di opere ferroviarie, stradali,<br />

idrauliche, ecc.).<br />

CreteoGala<br />

Nell’architettura paesaggistica l’utilizzo del<br />

lastricato nelle sue più svariate tipologie ritrova<br />

oggi un ampio utilizzo.<br />

Per assicurare soluzioni durevoli e resistenti è<br />

necessario l’impiego di prodotti tecnicamente<br />

evoluti e sistemi applicativi a regola d’arte. Il<br />

lastricato di rivestimento, in grado di resistere<br />

al gelo, ai sali scongelanti ed alle sollecitazioni<br />

meccaniche, ha tuttavia bisogno di un<br />

ottimo sottofondo in cui la malta di posa e<br />

l’esecuzione dei giunti devono rispondere<br />

ad elevati requisiti di qualità. CreteoGala è<br />

garanzia di tali requisiti, creato appositamente<br />

da RÖFIX sulla base del proprio know how e<br />

della continua ricerca.<br />

CreteoInject<br />

La ricerca e lo sviluppo tecnologico<br />

hanno permesso di ottenere prodotti con<br />

performance elevate in grado di offrire soluzioni<br />

alle esigenze che si incontrano nelle opere di<br />

consolidamento e recupero strutturale.<br />

CreteoInject è una malta di ancoraggio a<br />

granulometria fine, estremamente fluida<br />

che, a maturazione completa, raggiunge un<br />

elevato grado di solidità. Tali calcestruzzi sono<br />

formulati per avere un ritiro ridotto e producono<br />

un buon ponte di aderenza nei sottofondi di<br />

tipo minerale. La malta per ancoraggi trova il<br />

proprio impiego nel collegamento di rocce o<br />

parte di esse al suolo.<br />

27.25<br />

CreteoSpecial<br />

CreteoGala<br />

CreteoInject<br />

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27.26


PROgETTAzIOnE E COnFORT ABITATIvO:<br />

L’InTERAzIOnE E LA RELAzIOnE<br />

TRA EDIFICIO E SPAzI ESTERnI<br />

Nasce a udine, da un progetto dell’Architetto<br />

Piccinin, un’abitazione plurifamigliare di nuova<br />

costruzione realizzata con una particolare attenzione<br />

al confort abitativo. La palazzina dalle<br />

linee essenziali si sviluppa da una base rettangolare<br />

creando, attraverso un gioco di pieni e<br />

vuoti, forme geometriche che donano all’intera<br />

struttura un movimento di volumi e spazi.<br />

Il progetto organizza in modo armonioso tre<br />

aspetti tipologicamente differenti ma accomunati<br />

dal desiderio di realizzare appartamenti<br />

che, in modo diverso, godano di propri spazi di<br />

relazione esterna. Su tale principio il piano terreno<br />

presenta degli appartamenti con giardini<br />

di proprietà, il primo piano propone un giardino<br />

pensile per ogni abitazione, nel secondo ed ultimo<br />

piano terrazze a cielo aperto, che godono<br />

di privacy e indipendenza, sono state ricavate<br />

negli spazi generati dallo sviluppo verticale di<br />

tre torri cubiche. Significativa la volontà di far<br />

diventare l’edificio una sorta di “polmone igrometrico”,<br />

ambizione che si concretizza con la<br />

scelta dei materiali utilizzati sia per la coibentazione<br />

che per le finiture interne. Per il cappotto<br />

esterno, che riveste completamente l’edificio<br />

si è utilizzato RÖFIX CORKTHERM Sistema<br />

di isolamento termico in sughero con pannelli<br />

dello spessore di 16 cm. Dalle prove effettuate<br />

per determinare il consumo energetico è<br />

emerso un consumo medio annuo di 32 Kwh/<br />

mq. Per la parte a contatto con il terreno è stato<br />

utilizzato RÖFIX EPS-P 035 STEINODuR SPL<br />

Pannello isolante per zoccolature, che presenta<br />

una conduttività termica di 0,035W/mK.<br />

Per il rivestimento esterno, applicato al cappotto,<br />

l’Arch. Piccinin ha scelto RÖFIX Rivestimento<br />

ai silossani PROTECT, pronto all’uso,<br />

idrorepellente. La particolare struttura superficiale<br />

con additivi “nano-scalati”, combinata con<br />

idrofobizzanti di alta qualità, permette di ottenere<br />

una facciata bella e durevole oltre che una<br />

migliore adesione al supporto e una riduzione<br />

dell’assorbimento idrico del sistema.<br />

La finitura degli interni ha mantenuto gli stessi<br />

elevati standard qualitativi che hanno caratterizzato<br />

la realizzazione dell’involucro esterno,<br />

infatti la volontà di proporre ambienti comfortevoli<br />

e salubri si deduce nella scelta dei materiali<br />

della linea RÖFIX CalceClima, in grado di creare<br />

un clima interno sano in modo naturale. Per<br />

gli ambienti interni si è prima applicata RÖFIX<br />

CalceClima Rinzaffo a base calce idraulica naturale<br />

NHL5, come strato di preparazione all’intonaco,<br />

per poi applicare RÖFIX CalceClima<br />

Ambiente Intonaco a base calce idraulica naturale<br />

NHL5, intonaco ecologico specifico per<br />

la bioedilizia, senza cemento e con regolazione<br />

del clima interno. Sempre della linea Calce-<br />

Clima è l’intonaco fino utilizzato per la rasatura.<br />

Gli ambienti sono poi stati finiti con RÖFIX PI<br />

262 ÖKOSIL PLuS Pittura ai silicati per interni,<br />

traspirante, minerale a base di silicati di potassio,<br />

fisiologicamente innocua, priva di conservanti<br />

e idonea per persone allergiche.<br />

27.27<br />

SPECIALE<br />

RIvESTIMEnTI<br />

SChEDA CAnTIERE<br />

Progettista e Direttore<br />

dei Lavori:<br />

ARCH. PAOLO PICCININ (UD)<br />

Impresa costruttrice:<br />

COSTRUZIONI EDILDRI<br />

CODROIPO (UD)<br />

Committente:<br />

NEFFE S.PA VILLORBA (TV)<br />

Tecnico RÖFIX:<br />

RIGO CORRADO<br />

Materiali impiegati:<br />

- RÖFIX CORKTHERM<br />

- RÖFIX EPS-P 035 STEINODuR<br />

SPL Pannello isolante per<br />

zoccolature<br />

- RÖFIX CalceClima Rinzaffo a<br />

base calce idraulica naturale<br />

NHL5<br />

- RÖFIX Rivestimento ai silossani<br />

PROTECT<br />

- RÖFIX PI 262 ÖKOSIL PLuS<br />

Pittura ai silicati per interni<br />

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27.28


LA CULTURA DEL RESTAURO,<br />

27.29<br />

DUE MOnDI A COnFROnTO: vISITA<br />

CULTURALE ALLE ECCELLEnzE DI MILAnO<br />

Organizzata da RÖFIX e tenutasi a Milano<br />

nel mese di ottobre, la visita culturale alle<br />

eccellenze dei Beni Culturali dell’Arcidiocesi di<br />

Milano, ha dato meritate soddisfazioni. Rivolto<br />

a una prestigiosa delegazione d’esperti ed<br />

autorità del restauro provenienti dall’Austria<br />

e da Bolzano, il percorso culturale, grazie<br />

agli stretti rapporti che RÖFIX ha consolidato<br />

negli anni con illustri esponenti del mondo<br />

del restauro, della conservatoria e della<br />

Soprintendenza, si è rivelata un’esperienza<br />

unica e altamente suggestiva.<br />

Col massimo impegno RÖFIX ha fatto della<br />

correttezza, della serietà in cantiere e della<br />

qualità indiscussa del materiale un fattore<br />

irrinunciabile nel costruire questi rapporti<br />

fiduciari. Sempre attenta a valorizzare i<br />

progetti e le istituzioni culturali che ruotano<br />

attorno al Restauro, RÖFIX ha maturato anni<br />

fa una stretta collaborazione con l’Arcidiocesi<br />

di Milano, collaborazione di cui questo viaggio<br />

ha costituito uno dei momenti più intensi.<br />

Coordinato dall’Architetto Carlo Capponi per<br />

conto dell’ufficio Beni Culturali, il viaggio ha<br />

permesso agli ospiti di incontrare l’Ingegner<br />

Benigno Moerlin Visconti Castiglioni, Direttore<br />

della Veneranda Fabbrica del Duomo. Si<br />

è avuto modo d’avere una panoramica<br />

su quelli che sono gli interventi di restauro<br />

che vedono attualmente protagonista la<br />

mastodontica struttura, oltre che l’opportunità<br />

di visitare una parte inaccessibile al pubblico<br />

e particolarmente suggestiva del cantiere del<br />

Duomo di Milano.<br />

L’emozionante cornice dell’Abbazia di<br />

Morimondo, che rappresenta uno dei casi di<br />

restauro più interessanti di tutta l‘Arcidiocesi di<br />

Milano, è stata introdotta dall’Architetto Sandro<br />

Rondena (direzione lavori Morimondo) dalla<br />

Dott.ssa Sandrina Bandera (sovrintendente<br />

e membro della Fondazione Morimondo) e<br />

da Mauro Loi (Parroco e Presidente della<br />

Fondazione Morimondo). Luogo con una storia<br />

e un’architettura particolare che hanno origine<br />

nel Medioevo ma affondano le loro radici nei<br />

primi secoli del Cristianesimo, l’Abbazia di<br />

Morimondo è la sintesi di un concetto che<br />

vede l’architettura come il mezzo, il linguaggio<br />

stesso per trasmettere i valori dello spirito.<br />

Accompagnati dall’Ing. Massimiliano de<br />

Adamich e dall’Arch. Alberto Ambrosini la<br />

visita all’Abbazia di Abbiategrasso, ha dato<br />

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27.30<br />

modo di venire a conoscenza di un caso di<br />

recupero straordinariamente impegnativo e dai<br />

notevoli risultati progettuali ed estetici. L’esito<br />

del restauro ha restituito la grande spazialità<br />

della chiesa e l’insieme del ciclo decorativo<br />

e affrescato in cui il segno quattrocentesco,<br />

il dipinto rinascimentale e la decorazione<br />

barocca convivono in equilibrio, evocando la<br />

ricchezza storica dell’edificio.<br />

Insieme all’Arch. Alberto Artioli, sovrintendente<br />

per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di<br />

Milano, RÖFIX ha proposto ai suoi ospiti la visita<br />

esclusiva e riservata al Cenacolo Vinciano. La<br />

visita riservata alla parete nord del Refettorio<br />

assieme ai tecnici preposti al monitoraggio e<br />

alla conservazione ha costituito un momento<br />

veramente importante dell’intero viaggio.<br />

Dipinto parietale ad olio su intonaco di


Leonardo da Vinci databile al 1494-1498,<br />

conservato nel refettorio dell’ex-convento di<br />

Santa Maria delle Grazie, il Cenacolo è tra i<br />

maggiori capolavori di Leonardo e dell’intero<br />

Rinascimento italiano.<br />

Opera soggetta ad uno dei più lunghi e capillari<br />

restauri della storia, durato dal 1978 al 1999<br />

con le più sofisticate tecniche del settore, è<br />

stato analizzato in tutte le sue parti, suscitando<br />

forti emozioni in tutti i suoi interlocutori.<br />

Da sempre attenta al mondo dell’arte e<br />

alla tutela del Patrimonio artistico, RÖFIX<br />

promuove e sostiene con entusiasmo iniziative<br />

di questo genere convinta che, alla base di<br />

una concretezza del fare, ci sia comunque la<br />

necessità di conoscere da vicino le meraviglie<br />

del grande patrimonio architettonico e<br />

culturale da cui deriviamo.<br />

27.31<br />

www.roefix.com


27.32<br />

FOCUS On<br />

Nel corso della 18° edizione del SAEM “Salone<br />

dell’Edilizia del Mediterraneo”, tenutosi dal 4 al<br />

7 novembre a Catania, particolare attenzione<br />

è stata riservata al costruire sano.<br />

L’evento rappresenta l’unico appuntamento<br />

del Sud Italia ad affrontare i diversi aspetti<br />

del settore con un approccio a 360° che<br />

consente l’incontro tra tutti gli attori coinvolti:<br />

progettista, impresa e acquirente.<br />

Al SAEM il tema dell’edilizia è stato trattato<br />

in rapporto ad architettura e design<br />

considerandole parti integranti di un processo<br />

di costruzione che punta a raggiungere<br />

l’eccellenza nel rispetto dell’Ambiente e del<br />

vivere sano. In particolare l’ultima giornata<br />

della manifestazione, attraverso numerosi<br />

momenti d’incontro e formazione, ha posto al<br />

centro la Bioarchitettura.<br />

Nel corso del convegno promosso da ECOS3<br />

e patrocinato dalla Regione Sicilia, importanti<br />

protagonisti del territorio si sono confrontati<br />

sul tema del fare architettura nel rispetto<br />

dell’ambiente.<br />

Tanti gli argomenti affrontati: dai sistemi di<br />

impermeabilizzazione per coperture e facciate<br />

ventilate ai sistemi di isolamento; dagli infissi<br />

certificati agli impianti di riscaldamento a<br />

pannelli radianti; dall’illuminazione Led per<br />

PREMIO nAzIOnALE<br />

EDILIzIA BIO-COMPATIBILE,<br />

MEnzIOnE SPECIALE PER RÖFIX<br />

interni ai sistemi domotici, passando per<br />

l’integrazione tra sistemi fotovoltaici, solaritermici<br />

e geotermici.<br />

La sessione finale dell’incontro è stata<br />

dedicata alla presentazione e assegnazione<br />

del riconoscimento ai prodotti di eccellenza<br />

dell’industria edile con il Premio nazionale<br />

edilizia bio-compatibile, coordinato<br />

dall’architetto Francesco Ferrara e sostenuto<br />

dall’Istituto Nazionale di Bioarchitettura.<br />

Alla prima edizione, unico nel suo genere in<br />

Italia, il Premio nazionale alla bio-compatibilità<br />

dell’edilizia ha voluto esaltare quel sistema<br />

imprenditoriale che, attraverso ricerca e<br />

sviluppo, elabora nuovi prodotti volti a un<br />

mercato sensibile alla salute ed al benessere<br />

psicofisico dell’uomo.<br />

Wittfrida Mitterer – cofondatore dell’Istituto<br />

nazionale di Bioarchitettura – ha consegnato a<br />

RÖFIX, per la linea CalceClima, per tecnologia<br />

e grado di bio-compatibilità, il riconoscimento<br />

che premia la volontà di promuovere<br />

l’edilizia rispettosa del clima, della salute e<br />

dell’ambiente. La cerimonia si è conclusa con<br />

l’intervento di Santi Spartà dell’Irma, l’Istituto<br />

di ricerca medica e ambientale unico nel Sud<br />

Italia a eseguire i referti di biocompatibilità su<br />

prodotti e componenti edilizi.


InTERvISTA AD AnDREA SAnDRI<br />

Product-Manager del settore risanamento/<br />

restauro/bio-edilizia RÖFIX Italia, Andrea<br />

Sandri da due anni è alla guida di uno dei<br />

“dipartimenti” più delicati dell’azienda.<br />

Come vi rapportate con la Soprintendenza e<br />

la legge 1089?<br />

Il nostro è un rapporto costante e finalizzato a<br />

una condivisione delle scelte. Un passaggio<br />

importante dove scelta dei materiali e delle<br />

soluzioni permette di assicurare la tutela del<br />

bene architettonico secondo la legge 1089.<br />

Avete tecnici e laboratori che fanno assaggi<br />

e proposte su misura per opere di particolare<br />

rilevanza storica?<br />

Assolutamente si! Laboratori e tecnici<br />

effettuano attente analisi sia sull’opera<br />

soggetta al restauro che sui materiali che la<br />

caratterizzano. Nella maggior parte dei restauri<br />

diventa fondamentale un approfondito studio<br />

dei leganti e degli inerti che compongono<br />

l’intonaco/malta che dovrà essere sostituito.<br />

Indispensabile quindi la preparazione dei<br />

nostri tecnici dal punto di vista storico/artistico<br />

per andare a proporre/consigliare la miglior<br />

soluzione agli attori coinvolti nell’opera di<br />

restauro. Ogni nostra filiale ha al suo interno<br />

un tecnico specializzato in grado di proporre<br />

le giuste soluzioni in base all’epoca e alla<br />

localizzazione dell’opera oggetto del restauro.<br />

Sa dirci qualche cosa sulla nuova normativa<br />

su malte e intonaci?<br />

La nuova normativa dell’UNI (UNI 11305)<br />

è sicuramente un buon passo avanti e un<br />

utile strumento per la corretta valutazione<br />

dello stato di conservazione di una malta<br />

storica e per fornire degli utili elementi per la<br />

corretta formulazione di una eventuale malta<br />

sostitutiva. Rimane comunque fondamentale<br />

un costante monitoraggio all’interno del<br />

cantiere di tecnici altamente qualificati in<br />

grado di capire se i materiali, le soluzioni e la<br />

lavorazione è compatibile all’opera soggetta<br />

al restauro e allineata a quanto richiesto dalla<br />

Soprintendenza.<br />

Quante figure professionali lavorano all’interno<br />

del vostro dipartimento?<br />

Il “dipartimento” è composto da un<br />

coordinatore del settore per l’Italia e da una<br />

struttura di tecnici che si occupano dell’analisi<br />

dei materiali e dell’oggetto da restaurare per<br />

effettuare una corretta e coerente formulazione<br />

dei materiali da proporre. Ci avvaliamo inoltre<br />

di collaborazioni continuative con alcune<br />

università italiane per effettuare delle analisi<br />

legate al territorio e con docenti universitari per<br />

la gestione di alcuni progetti di ricerca.<br />

Quali sono le realtà istituzionali sul territorio<br />

italiano con le quali vi rapportate? In che<br />

termini?<br />

La nostra struttura si rapporta su tre livelli<br />

differenti ma estremamente correlati tra loro:<br />

le Sovrintendenze locali per un confronto sul<br />

piano storico artistico e sulla condivisione delle<br />

linee guida in termini di restauro e ripristino;<br />

la committenza e gli architetti per trasmettere<br />

le nostre esperienze e competenze; la<br />

manodopera all’interno delle imprese di<br />

restauro per prepararle e affiancarle nelle<br />

eventuali problematiche di cantiere in fase di<br />

lavorazione.<br />

I vOLTI DI RÖFIX<br />

Come si colloca la bioarchitettura<br />

con il settore restauro ed edilizia?<br />

La bioarchitettura e l’edilizia tradizionale,<br />

se non per alcune materie prime in<br />

comune, poco hanno a che fare con<br />

il concetto di restauro. La esperienza<br />

ci insegna che quando parliamo di<br />

restauro e quando ci si confronta con<br />

un oggetto di una certa rilevanza storica<br />

27.33<br />

ABOUT US<br />

In questo numero incontriamo:<br />

Andrea Sandri,<br />

Product-Manager risanamento/<br />

restauro/bio-edilizia RÖFIX Italia<br />

diventa fondamentale la conoscenza<br />

dell’opera, il contesto storico in cui<br />

si colloca e i materiali che nel corso<br />

degli anni lo hanno caratterizzato,<br />

quindi siamo molto distanti da un<br />

edilizia tradizionale caratterizzata da<br />

una scelta per lo più economica o<br />

funzionale e da una edilizia ecologica<br />

caratterizzata da una scelta etica<br />

orientata sul rispetto dell’ambiente e<br />

dell’uomo. La scelta delle soluzioni e<br />

dei materiali nel restauro è una scelta<br />

che sicuramente è molto vicina alla<br />

bioarchitettura in termini di materie<br />

prime ma che è dettata da un’attenta<br />

analisi dello stato di fatto dell’opera e<br />

finalizzata, nella maggior parte dei casi,<br />

al mantenimento o alla accentuazione<br />

delle caratteristiche storiche dell’opera<br />

soggetto del restauro.<br />

www.roefix.com


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Dall’esperienza RÖFIX nasce RÖFIX Creteo la declinazione<br />

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