INTERVISTA A FEDERICA FRATONI âVi spiego come ... - Il Giullare
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Mensile di Approfondimento della Valdinievole e di Pistoia a Diffusione Gratuita<br />
Anno 1 - Numero 12 - Agosto 2010<br />
Iscrizione Tribunale di Pistoia n.9/2009 del 14 maggio 2009<br />
<strong>Il</strong> terrore<br />
degli innocenti<br />
CLAMOROSO RETROSCENA DOPO IL PESTAGGIO<br />
“Mi hanno ammazzato di botte davanti a mio figlio<br />
Ma abbiamo ancora paura: quelli sono sempre liberi”<br />
<strong>INTERVISTA</strong> A <strong>FEDERICA</strong> <strong>FRATONI</strong><br />
“Vi <strong>spiego</strong> <strong>come</strong> una donna dirige la Provincia”<br />
TUTTI GLI EVENTI, TRA SPORT E SPETTACOLO
Un lungo tour<br />
nel paradiso<br />
del Mar Rosso<br />
di Simeone Clamori<br />
<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong> in vacanza<br />
La redazione de ”<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong>” è andata in vacanza e si è portata dietro<br />
il lavoro. Nelle foto, possiamo infatti vedere il nostro collaboratore<br />
Lorenzo Benedetti in giro per Londra con dietro una copia del<br />
giornale. Anche il direttore Andrea Spadoni si è portato la “sua”<br />
creazione addirittura fin sulla spiaggia.<br />
La foto de “<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong>” a Tokyo è, invece, opera di una nostra affezionata<br />
lettrice, Sara Cei.<br />
Solo un membro della redazione ha totalmente staccato la spina,<br />
<strong>come</strong> facilmente intuibile dai chupiti nella foto.<br />
Ai lettori il compito di scoprirne l’identità...<br />
Oltre ai villaggi, le spiagge affollate ed i reefs saturi di<br />
snorkelisti, il Mar rosso è sempre in grado di offrire angoli<br />
incontaminati di paradiso dove il turismo sembra non essere<br />
ancora approdato. Abbiamo navigato tra le isole dell’arcipelago<br />
di Gobal ed i reefs disseminati lungo il canale che divide<br />
il Sinai con la costa occidentale dell’Egitto, regalandoci<br />
così l’opportunità di riassaporare la tranquillità e l’integrità di<br />
quel Mar Rosso ormai dimenticato. Non resta che il ricordo<br />
di una vacanza indimenticabile, ma con la consolazione che<br />
bastano tre ore di volo per farvi ritorno.
pen<br />
DIRETTORE RESPONSABILE<br />
Andrea Spadoni - aspadoni@ilgiullare.com<br />
CAPO REDATTORE<br />
Diletta Severi - dseveri@ilgiullare.com<br />
REDAZIONE<br />
Roberto Grazzini<br />
Luigi Scardigli<br />
Jacqueline Monica Magi<br />
Lorenzo Benedetti<br />
Lorenzo Vignali<br />
HANNO COLLABORATO<br />
Maurizio Carrara<br />
Rocky Rossini<br />
Thomas Buonanno<br />
Simeone Clamori<br />
Simone Gai<br />
Giacomo Ghilardi<br />
Elisabetta Rossi<br />
FOTOGRAFIA<br />
Cristiano Bianchi - cbianchi@ilgiullare.com<br />
GRAFICA E IMPAGINAZIONE<br />
Eva Bugiani - ebugiani@ilgiullare.com<br />
STAMPA<br />
Tipografia “<strong>Il</strong> Bandino”<br />
Bagno a Ripoli (Firenze)<br />
SOCIETÀ EDITRICE<br />
<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong> Editore srl<br />
Iscrizione Tribunale di Pistoia n°9/2009 del 14 maggio 2009<br />
Redazione de “<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong>” via Camporcioni est, 2<br />
tel. 0572.386478 - email: info@ilgiullare.com<br />
“<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong>” è visibile anche online all’indirizzo www.ilgiullare.com<br />
Cerca “<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong>” su Facebook<br />
Dopo la valanga di mail con le vostre proposte<br />
per il viaggio de “<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong>”, siamo<br />
arrivati alla decisione. La località che avete<br />
scelta voi (ma anche noi) era una città degli<br />
Usa. Ecco qua che abbiamo organizzato<br />
un week end lungo a San Francisco, quarta<br />
città della California per numero di abitanti<br />
(dopo Los Angeles, San Diego e San Jose).<br />
Fa parte di una vasta area metropolitana<br />
(circa 7 milioni di abitanti, la quinta dell’intero<br />
Paese). L’offerta (unica e imperdibile) che<br />
abbiamo pubblicato in questa pagina è di<br />
quelle da prendere al volo e si riferisce al<br />
week end lungo del ponte dell’8 dicembre<br />
(Festa dell’Immacolata Concezione).<br />
Partecipare al viaggio de “<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong>”, vuol<br />
dire anche vedere tutte le foto ricordo sul<br />
numero che sarà pubblicato a gennaio,<br />
per un’esperienza unica. Per informazioni<br />
contattate la redazione (0572 386478) anche<br />
attraverso la mail info@ilgiullare.com<br />
o l’agenzia “Pacific Travel” di Montecatini<br />
Terme: 0572 73028.<br />
A San Francisco con <strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong><br />
Gene Gnocchi, il “Bugiardo”<br />
<strong>Il</strong> popolare personaggio televisivo e comico Gene Gnocchi è stato il<br />
protagonista della 34° edizione del Campionato Italiano della Bugia.<br />
Gli organizzatori gli hanno infatti consegnato il titolo di “Bugiardo ad<br />
honorem” di fronte ad un pubblico numeroso e divertito.<br />
A Le Piastre Gnocchi ha fatto divertire e lanciato provocazioni: sul<br />
filone politico, ad esempio, ha affermato di aver acquistato su eBay<br />
da Angelino Alfano una copia della Costituzione visto che il Ministro<br />
della Giustizia non la usa. <strong>Il</strong> comico ha concluso con altre due bugie:<br />
una su Ryanair e l’ultima nella quale ha coinvolto addirittura l’attrice<br />
Angelina Jolie.<br />
in questo numero<br />
IL DIRETTORE<br />
Andrea Spadoni<br />
La piaga della<br />
(non) giustizia<br />
In questo numero abbiamo deciso<br />
di raccontare la storia di Renato<br />
Fabbeni, padre che, quasi un anno e<br />
mezzo fa, è stato pestato a sangue<br />
da alcuni extracomunitari, all’interno<br />
della Piscina Comunale di Montecatini.<br />
Qual è stata la sua colpa? Difendere<br />
il proprio figlio. Della vicenda,<br />
all’epoca dei fatti, se n’erano occupati<br />
i quotidiani del nostro territorio.<br />
Poi, <strong>come</strong> sempre accade, il silenzio<br />
assoluto. Renato, però, che ancora<br />
convive con dolori su tutta la faccia,<br />
deve forse trattenere anche la rabbia<br />
piu grande: sapere che i suoi aggressori,<br />
ancora oggi, sono in giro, in<br />
libertà. <strong>Il</strong> processo va avanti al passo<br />
di una lumaca e lui, ogni giorno,<br />
pensa che quelle persone potrebbero<br />
di nuovo incontrarlo per strada<br />
o, addirittura, raggiungerlo a casa.<br />
Cosi, per difendersi, e difendere il<br />
figlio, terrorizzato da quel pomeriggio<br />
da cani in piscina, controlla tutto con<br />
un impianto di videosorveglianza.<br />
E’ il prezzo da pagare per la (non)<br />
giustizia? Riflettiamo.<br />
2<br />
3<br />
6<br />
11<br />
17<br />
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46<br />
il giullare in vacanza<br />
giramondo<br />
l’intervista<br />
speciale donna<br />
dialoghi<br />
avis<br />
fuga di cervelli<br />
il giullare web<br />
la jeanseria<br />
piatto ricco<br />
la dispensa<br />
il locale<br />
talenti<br />
fenomeni<br />
il ritrovo<br />
agenda<br />
Viale Forti Francesco 84 - Pescia - Telefono 0572 477955<br />
agosto<br />
2010<br />
il caso 20<br />
la copertina 22<br />
se avessi vinto le elezioni<br />
c’eravamo tanto amati<br />
voi <strong>come</strong> noi<br />
sport<br />
il personaggio<br />
il ricordo<br />
il calendario<br />
l’evento<br />
24<br />
26<br />
28<br />
29<br />
30<br />
32<br />
34<br />
35
P6/l’intervista<br />
il presidente<br />
Andrea Spadoni<br />
foto di<br />
Cristiano Bianchi<br />
Federica Fratoni<br />
Ho scoperto<br />
la politica<br />
e mi sono<br />
innamorata<br />
In politica se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi ad un uomo.<br />
Se vuoi che qualcosa venga fatto, chiedi ad una donna.<br />
M.Thatcher<br />
chi è<br />
Federica Fratoni è nata a Firenze 8 giugno 1972. Dopo gli studi al Liceo<br />
Classico Forteguerri di Pistoia si è iscritta all’Università di Firenze, facoltà<br />
di Economia e Commercio, dove nel 1997 si è laureata con 110, presentando<br />
una tesi sul Centro di Sperimentazione Vivaistica (Cespevi), aggiudicandosi<br />
il secondo premio, l’anno successivo, del concorso Pancioli,<br />
indetto da Assindustria e Fondazione Cassa di Risparmio. Nel 2005 ha<br />
conseguito un master universitario in Organizzazione Industriale dei Servizi<br />
Pubblici Locali. Da oltre dieci anni lavora al Comune di Buggiano in qualità<br />
di Responsabile dei Servizi Finanziari. Fra i suoi interessi c’è sempre stato<br />
l’impegno sociale e politico, maturato definitivamente dopo l*incontro con<br />
l’ndimenticato Massimo Braccesi. Ha militato nel Partito Popolare Italiano<br />
e successivamente nella Margherita, fino a diventare Segretario Provinciale<br />
nel 2007. <strong>Il</strong> 14 ottobre 2008 è stata eletta all’Assemblea Nazionale<br />
Costituente del Partito Democratico, grazie alla straordinaria partecipazione<br />
di cittadini. Nel gennaio 2008, l’assemblea dei delegati del Comune<br />
di Pistoia, l’ha scelta <strong>come</strong> Segretario Comunale con il consenso del 77<br />
per cento. Si definisce <strong>come</strong> una giovane donna normale che dedica<br />
molto tempo alla sua passione: la politica, intorno alla quale ruotano tutti<br />
i suoi interessi. Quando ha un po’ di tempo libero si dedica alla lettura di<br />
romanzi e ascolta musica jazz. Vive a Pistoia.<br />
<strong>Il</strong> Presidente della Provincia di Pistoia, Federica Fratoni,<br />
<strong>come</strong> non l’avete mai conosciuta. E’ la prima donna che<br />
ricopre questa carica nel nostro territorio. Una vita fatta<br />
di impegno politico nel segno dei valori democratici.<br />
Q<br />
uando si decide di intervistare il Presidente di una Provincia, in questo<br />
caso, ovviamente, Pistoia, già mettiamo in conto una trafila tra<br />
uffici stampa, collaboratori, segretari da superare prima di arrivare<br />
all’appuntamento. Invece lei, Federica Fratoni, 38 anni, la troviamo sempre in<br />
mezzo alla gente. Non fa la differenza il contesto: che sia un evento istituzionale<br />
o anche così, in un giorno <strong>come</strong> un altro, è facile condividerci un caffè al bar e<br />
una chiacchierata che, non per forza, deve snodarsi tra visioni politiche, problemi<br />
da risolvere, interventi da mettere a punto sul nostro territorio. <strong>Il</strong> Presidente,<br />
ed è troppo semplice, in questo caso ironizzare, con un gioco di parole, su un<br />
parallelismo in chiave berlusconiana, riesce a confrontarsi su tutto, che siano<br />
argomenti leggeri, cultura o che si approfondiscano le scelte che fanno capo<br />
alla carica istituzionale che ricopre. Diverso è l’approccio: sa ridere e scherzare<br />
e, improvvisamente, diventare una donna seria e tenace. Fuori dai suoi impegni<br />
politici, con lei c’è spesso anche il compagno, Daniele Bettarini, sindaco, al<br />
secondo mandato, di Buggiano. Insieme, da alcuni anni, condividono passione<br />
per la politica, militanza nel Partito Democratico e amore. Una relazione che non<br />
hanno mai tenuto nascosta, ma che, per la prima volta (e questo merito ce lo<br />
prendiamo) hanno reso ufficiale sulle pagine di un giornale, proprio attraverso<br />
«<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong>» (vedi n.1 - giugno 2009), in una simpatica intervista doppia. Un<br />
sorta di primato, <strong>come</strong> lo è per Federica Fratoni, l’investitura di Presidente della<br />
Provincia di Pistoia. E’, infatti l’unica donna in Toscana a ricoprire questa carica<br />
e la nona in Italia. Ce lo dice con orgoglio, appena la incontriamo, la mattina,
P8/l’intervista<br />
nel suo ufficio, mentre organizza gli appuntamenti di una<br />
giornata piena di lavoro. Dopo l’intervista l’attende, infatti,<br />
una riunione di giunta. Capelli a posto e tailleur, ci accoglie<br />
con un aspetto particolarmente elegante e curato, consono<br />
all’immagine della donna di potere. Possiamo azzardare anche<br />
un paragone: la bella versione di Angela Merkel.<br />
«Non mi sento una donna di potere - precisa subito - so<br />
che ho una grande responsabilità nei confronti dei cittadini<br />
di tutta la Provincia. Per questo, ogni giorno, cerco di portare<br />
avanti il mio impegno credendo che la politica non sia una<br />
professione, ma un servizio. Per fare carriera potevo restare<br />
a dirigere i servizi finanziari del Comune di Buggiano».<br />
Donna e, per giunta, nemmeno quarantenne, ma già<br />
a capo di una Provincia. Una scalata politica molto<br />
veloce. Come è iniziato il suo percorso?<br />
«Mi sono avvicinata alla politica, grazie agli insegnamenti<br />
che ho ricevuto dall’indimenticato Massimo Braccesi. C’è<br />
sempre stato un legame importante tra le nostre famiglie e<br />
lui, quando era sindaco di Cutigliano e poi consigliere regionale,<br />
mi ha insegnato i valori della correttezza, della serietà<br />
e dell’impegno quotidiano in politica. Era il ‘92, l’anno delle<br />
stragi di Capaci e via D’Amelio e di Tangentopoli, quando<br />
mi sono iscritta nel Partito Popolare di Martinazzoli. Successivamente<br />
sono passata alla Margherita, per traghettarla,<br />
insieme agli altri miei compagni, nel Partito Democratico.<br />
Che, alla fine, non è altro che il progetto che, negli anni ‘70,<br />
avevano iniziato Aldo Moro e Berlinguer».<br />
Prima è stata consigliere circoscrizionale a Pistoia,<br />
successivamente presidente e poi, l’elezione, l’anno<br />
scorso, a Presidente della Provincia di Pistoia...<br />
«Quando mi hanno candidata alle primarie del partito, non<br />
ero sicura di farcela. In corsa con me c’erano altre due donne<br />
molto valide: Daniela Gai e l’avvocato Cecilia Turco. E’<br />
stata una bella soddisfazione, <strong>come</strong> la tornata elettorale<br />
contro Ettore Severi. Gli elettori mi hanno premiata al primo<br />
turno con un importante consenso. Smaltito l’entusiasmo<br />
iniziale, mi sono subito messa al lavoro. Ripeto, so di<br />
avere una grande responsabilità verso tutti<br />
i cittadini. Soprattutto in questo periodo storico, nel<br />
quale i nostri rappresentanti al governo non danno certo un<br />
bell’esempio, c’è bisogno di una politica pulita e concreta».<br />
A proposito, da un po’ di tempo, pare che nelle intenzioni<br />
del governo ci sia<br />
la volontà di ridurre il<br />
numero delle Province.<br />
Pistoia sarebbe<br />
una di quelle che potrebbero<br />
scomparire.<br />
Cosa accadrà?<br />
«Credo sia prettamente<br />
una questione demagogica<br />
del Centro-Destra.<br />
Niente di più. Le Province,<br />
in Italia, esistono da<br />
sempre e sono previste<br />
dalla Costituzione. La<br />
manovra, in effetti, non<br />
servirebbe a niente. Gli enti Province, costano allo stato tredici<br />
miliardi di euro all’anno. Riducendoli si risparmierebbe<br />
soltanto lo 0,8 per cento, dato che non graverebbero più<br />
nelle casse dello stato solo gli stipendi dei presidenti e dei<br />
consiglieri. Ma si dovrebbero, lo stesso, fare gli stessi interventi<br />
con i medesimi costi. Credo che sia più utile, invece,<br />
pensare in modo efficiente, allo sviluppo di un’area metropolitana<br />
Firenze-Prato-Pistoia che, attualmente produce il<br />
50 per cento del Pil della Toscana e conta, circa, il 50 per<br />
cento della popolazione regionale».<br />
A Pescia, invece, qualcuno avrebbe voluto cambiare<br />
provincia e passare sotto Lucca, infiammando il dibattito<br />
politico di questa primavera...<br />
«E’ una vicenda poco reale, ma molto strumentale. Qualcuno,<br />
probabilmente, stava cercando un po’ di visibilità interna<br />
e, per questo, ha tirato in ballo la questione della provincia,<br />
dimenticandosi dei problemi più importanti, in primis la crisi<br />
economica che sta mordendo anche dalle loro parti. A questo<br />
proposito, insieme a Regione e amministrazione comunale,<br />
stiamo lavorando ad un progetto per il rilancio del Comincent.<br />
In più c’è da dire che Pescia fa parte a pieno titolo,<br />
da settantanni, della provincia di Pistoia e il nostro intento<br />
è proprio quello di migliorare sempre di più i collegamenti<br />
tra i vari paesi, con importanti interventi sulla viabilità,proprio<br />
a Pescia abbiamo investito per questo 7 milioni di euro, in<br />
modo che si possa abbattere il «muro» del Serravalle che,<br />
spesso, è più nella mente, che nella realtà. Restando sempre<br />
a Pescia, siamo molto attenti anche alle bellezze del territorio,<br />
<strong>come</strong> la Svizzera Pesciatina, dove stiamo investendo<br />
nella connettività, installando su tutta l’area la banda larga».<br />
Una sfida su tutte: combattere la crisi economica, in<br />
un periodo di sostanziosi tagli da parte del governo,<br />
alle casse delle pubbliche amministrazioni. Qual è la<br />
sua ricetta?<br />
«Stiamo lavorando su due filoni: sul reddito delle famiglie,<br />
cercando di sostenerle attraverso interventi diretti e accordi<br />
con gli istituti di credito, ma per parlare di atti concreti, prendiamo<br />
ad esempio il caso della «Call e call», dove siamo<br />
riusciti a far riassumere i 500 cassintegrati,<br />
mettendo a disposizione 500 mila euro per la formazione.<br />
Ad oggi è importante pensare, però,<br />
anche al dopo crisi<br />
e al rilancio del<br />
territorio. Con la<br />
Regione, abbiamo<br />
individuato diverse<br />
La Provincia di Pistoia<br />
non scomparirà. E’<br />
solo demagogia<br />
del centrodestra<br />
Nelle foto nella pagina a fianco vediamo Federica<br />
Fratoni con la famglia (in basso) e con l’ex<br />
premier Romano Prodi. In questa pagina, nella<br />
foto piccola qui a fianco, è insieme al consigliere<br />
regionale Caterina Bini. Nella foto grande<br />
un’immagine del Presidente nel suo ufficio<br />
della Provincia di Pistoia<br />
arree, addirittura 76,<br />
dove è previsto un importante insediamento produttivo. In<br />
Valdinievole, un esempio importante è quello della Camporcioni.<br />
Infine è rilevante la<br />
nostra politica sul turismo:<br />
sulla montagna pistoiese, abbiamo<br />
ottenuto un contributo<br />
di 300 mila euro per salvare lo<br />
storico impianto della Doganaccia,<br />
grazie anche all’aiuto<br />
dei nostri rappresentanti in<br />
Regione, Gianfranco Venturi<br />
e Caterina Bini. E stiamo seguendo<br />
con attenzione anche il progetto di rilancio delle Terme<br />
di Montecatini».<br />
Con tutte le cose che ci sta dicendo, vuol dimostrare che<br />
le donne sono più brave a far politica degli uomini?<br />
«No, la politica c’è chi la fa con lo spirito giusto e chi invece pensa<br />
ai propri interessi, non c’entrano i sessi. E’ vero, però, che in Italia<br />
siamo un passo indietro rispetto a molti paesi europei sulla parità<br />
dei sessi in politica. Ancora esiste un po’ di pregiudizio».<br />
A Berlusconi, però, pare che piacciano le donne...anche<br />
in politica. Si fosse candidata nel Pdl, chissà quale posto<br />
avrebbero riservato per lei...<br />
«Non mi sembra che il Presidente del Consiglio abbia dato un<br />
bell’esempio, proprio in tema di donne. Nel Partito Democratico<br />
le cose si fanno per bene: le quote rosa sono previste dallo<br />
statuto in modo preciso e, prima di tutto, si valutano le capacità.<br />
Credo, comunque, che le donne, in politica abbiano quel pragmatismo<br />
e un po’ di sensibilità in più».<br />
Dicono che lavora tanto, ma la donna di casa la fa mai?<br />
«Mi piacerebbe, in particolare, cucinare per il mio compagno, Daniele,<br />
ma è il tempo che ci manca. Ed è anche per questo che<br />
facciamo ancora i fidanzati, nonostante l’età. Precisiamo, la sua».<br />
Lui sindaco, lei Presidente della Provincia, non sarà un po’<br />
noioso parlare sempre di politica?<br />
«No, noi parliamo di tutto, condividiamo anche molte passioni.<br />
Ma è evidente che grazie alla politica abbiamo vissuto, insieme, le<br />
più belle soddisfazioni. Ci siamo conosciuti proprio in Comune a<br />
Buggiano, dove io ho lavorato per undici anni. E, per evitare una<br />
tua battuta, ti blocco subito, sul nascere: sono entrata a lavorare<br />
in Comune, vincendo un concorso al quale ho partecipato dopo<br />
la laurea in Economia e Commercio, alcuni anni prima di conoscere<br />
Daniele Bettarini. Va bene cosi?».<br />
Da bambina<br />
Federica Fratoni ci ha gentilmente<br />
concesso una foto di quando era<br />
ancora bambina. L’attuale Presidente<br />
della Provincia, è cresciuta<br />
a Pistoia. <strong>Il</strong> padre è stato un funzionario<br />
Asl, la madre insegnante.<br />
Mentre il fratello è un avvocato.<br />
E’ legata anche alla Valdinievole,<br />
dove ha lavorato per undici anni.<br />
La politica è un servizio,<br />
per fare carriera avevo già<br />
un ottimo lavoro
Donne alla moda, donne controcorrente.<br />
Negli occhi hanno gli aereoplani per volare ad alta quota,<br />
dove si respira l’aria e la vita non è vuota.<br />
Donne - Zucchero<br />
P11/speciale donna<br />
incontri in rosa<br />
LA PRIMA CITTADINA:<br />
Roberta Marchi e la sua<br />
passione per la politica<br />
LA PRIMA TIFOSA:<br />
Gloria Monti e la sua<br />
passione per la Pistoiese<br />
LA PRIMA PRESIDENTE:<br />
Patrizia Angeli e la sua<br />
passione per il PesciaUzzanese<br />
ORGANIZZAZIONE EVENTI<br />
l’ eccellente perfezione<br />
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dal ricevimento in location da sogno, l’abito da sposa<br />
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Quello che<br />
le donne dicono
P12/speciale donna<br />
la miss<br />
Diletta Severi<br />
foto di<br />
Cristiano Bianchi<br />
P13/speciale donna<br />
il sindaco<br />
Diletta Severi<br />
“Donne e uomini<br />
non sono uguali:<br />
parola di sindaco”<br />
Roberta Marchi, primo cittadino di Pescia, ci spiega il<br />
ruolo della donna moderna e perché non deve esistere<br />
la cosiddetta “parità dei sessi”. “Si deve pensare<br />
anche alla carriera, ma mai a discapito della famiglia”<br />
Angela con il fidanzato Manuel<br />
brindano alla fascia e al loro amore<br />
“E ora chiamatemi pure cicciona<br />
ma ricordatevi che sono una miss”<br />
Abbiamo incontrato Angela Scognamiglio ad un mese di distanza dall’incoronazione al concorso nazionale<br />
di Forcoli. Ha 33 anni, napoletana ed è fidanzata con Manuel Becchi, figlio del famoso Ramon.<br />
Nella foto Roberta Marchi<br />
insieme al Consigliere Regionale<br />
Roberto Benedetti e<br />
al Ministro Altero Matteoli<br />
“S<br />
ì, qualche mattina mi è capitato di svegliarmi con<br />
la seria intenzione di mettermi a dieta. A pranzo,<br />
avevo già cambiato idea”. Parola di Angela, 33<br />
anni per 170 Kg di mediterranea bellezza e napoletana<br />
simpatia, balzata agli onori della cronaca<br />
per essere stata eletta – sabato 31 Luglio a Forcoli (Pisa)<br />
– Miss Cicciona d’Italia 2010. Ha sbaragliato la<br />
concorrenza di altre trenta ragazze provenienti da tutto lo<br />
stivale, portandosi a casa anche la fascia di Miss Cinema.<br />
E pensare che Angela, non voleva neppure partecipare: “E’<br />
tutta colpa del mio fidanzato e della suocera. Poi, tra un sì<br />
vado e un no non vado, ho deciso di andare. E menomale!”.<br />
<strong>Il</strong> suo sorriso è contagioso e la parlantina – ogni tanto<br />
scappa qualche espressione inconfondibilmente napoletana<br />
– inarrestabile: vorrebbe raccontarmi cento storie tutte<br />
insieme, è un fiume in piena. Ma anche se salta, continuamente,<br />
di palo in frasca, staresti ore ad ascoltarla, perché la<br />
sua esuberanza è quasi magnetica. I requisiti per partecipare<br />
al concorso erano pesare almeno 100kg ed essere abbastanza<br />
spigliate per potersi esibire su un palco, di fronte<br />
a 2500 spettatori: ci racconta che c’è chi ha improvvisato<br />
uno spogliarello, chi ha cantato, chi ballato. Angela avrebbe<br />
dovuto cantare ma le due canzoni che si era scelta, le sono<br />
state soffiate da altrettante concorrenti che si erano esibite<br />
prima di lei. E allora, senza perdersi d’animo ha mimato “Tu<br />
vuo fa l’americano”, ultima versione, suscitando l’ilarità del<br />
pubblico. Ci racconta che era arrivata alla gara con tre fette<br />
di torta nello stomaco (“praticamente digiuna”), evitando di<br />
fare le scale per paura di perdere anche solo un grammo: il<br />
titolo di Miss Cicciona, infatti, è assegnato esclusivamente<br />
in base al peso; le altre fasce, invece, sono assegnate secondo<br />
i criteri classici di un concorso di bellezza. E Angela,<br />
essendo la più pesante ed indubbiamente molto bella, di<br />
fasce se ne è aggiudicate due: “Sarò pure cicciona, però<br />
miss”, scherza su. La popolarità è arrivata immediata: servizi<br />
da Studio Aperto, TG3, e TG5, ospitate a Uno Mattina<br />
e autografi da firmare (“il primo - ci racconta con un pizzico<br />
di incredulo orgoglio - l’ho firmato la sera stessa del concorso<br />
ad un bambina, uno a Roma ad una ragazza che<br />
l’ha poi regalato al fidanzato e il terzo ad un gruppo di boy<br />
scout”). Angela è un vulcano di energia: sa quello che vuole<br />
e <strong>come</strong> prenderselo. Ci racconta che una sera – quando<br />
ancora viveva a Firenze - aveva litigato per telefono con il<br />
fidanzato Manuel (titolare della Taverna Vin Vino di Borgo<br />
a Buggiano e figlio del notissimo Ramon). Non avendo più<br />
soldi per richiamarlo, e pur non avendo un euro neppure in<br />
tasca decide comunque di partire per raggiungere il ristorante<br />
e risolvere la questione amorosa vis à vis. Pullman<br />
fino alla stazione Santa Maria Novella senza biglietto, Firenze-Montecatini<br />
in treno senza biglietto, Montecatini-Borgo<br />
a Buggiano a piedi. Questo episodio può dare la misura<br />
della sua determinazione: <strong>come</strong> quella volta che, sic<strong>come</strong><br />
Manuel (sempre lui) non voleva attaccarle una mensola, e<br />
non prestava minimamente ascolto alle sue richieste, per<br />
attirare la sua attenzione si è letteralmente seduta sopra di<br />
lui. Per Angela, il peso non è un problema<br />
(“vorrei essere più magra solo perché risparmierei nei vestiti”),<br />
anche se si rende conto che la sua salute potrebbe<br />
risentirne. Non si fascia la testa per una dieta non riuscita<br />
(“anche perché è proprio se mi stresso che mangio”) ed ha<br />
un rapporto molto equilibrato con la sua fisicità. Si dichiara<br />
pigra cronica e poco amante dei libri (“l’ultimo cosa che ho<br />
letto è l’oroscopo tre mesi fa”). Arriva, anche, il momento<br />
della serietà: “Nella mia vita, tranne il lavoro, non mi manca<br />
niente. Ho un cane, un gatto, un fidanzato e due splendide<br />
famiglie”. 170Kg di pura dolcezza.<br />
“F<br />
are politica, è una palestra di vita. Ed è servito anche<br />
al mio essere donna”. Parola di Roberta Marchi,<br />
primo cittadino del Comune di Pescia, che abbiamo<br />
incontrato in una calda mattinata di fine agosto, non<br />
per sapere da lei lo stato della sua città, ma per un confronto<br />
sincero, schietto e appassionato sul ruolo della donna sia nella<br />
politica – visto che è quella, la sua passione e il suo lavoro –<br />
sia nella società in generale. Ci troviamo di fronte una donna<br />
di successo, moglie e mamma, stimata e rispettata nel lavoro<br />
<strong>come</strong> nella vita privata, con le idee molto chiare su quello che<br />
deve essere il ruolo della donna moderna: “Le donne e gli uomini<br />
non possono pretendere di fare le stesse cose. Non deve<br />
esistere la parità dei sessi, ma la parità di diritto.<br />
Che, ad oggi non esiste visto che è difficilissimo per una<br />
donna fare carriera laddove, invece, per gli uomini è naturale.<br />
Non mi piacciono quelle donne che vogliono fare le “stronze”, le<br />
dure per imitare il modello maschile. La donna deve mantenere<br />
la dolcezza, la femminilità perché è lei quella in grado di portare<br />
equilibrio ed è sempre lei quella, per natura, abituata a mediare.<br />
E sono questi gli aspetti su cui deve puntare”. Nella sua lunga<br />
carriera politica, grazie ad un carattere mite e alla mancanza di<br />
protagonismo (“problema che affligge l’uomo in generale, ma<br />
ancor più l’uomo politico”), nonché a qualche trucchetto imparato<br />
negli anni (“Alle riunioni, per limitare le possibilità di far parlare<br />
di me, arrivo per prima e vado via per ultima”) non ha mai<br />
sofferto particolari discriminazioni. Anzi, quando ha cominciato<br />
la sua militanza nei partiti era l’unica donna in mezzo a tanti uomini,<br />
che l’hanno protetta e guidata quasi con senso paterno.<br />
Ci dice che, secondo lei, la politica non è per tutte le<br />
donne perché è pericolosamente messa a rischio la<br />
vita privata. “La consiglierei solo a chi ha, davvero,<br />
forti motivazioni. A chi ha già, comunque, maturato<br />
delle esperienze in questo campo. A coloro che<br />
hanno volontà di spendersi per la cosa pubblica”. Un<br />
segreto è, senz’altro, quello di capire che la carriera<br />
è una tappa provvisoria nella vita di una donna:<br />
“So – ci spiega – che il mio ruolo di sindaco è temporaneo.<br />
Oggi lo sono, alle prossime elezioni potrei<br />
non esserlo più. Questa consapevolezza tutela me<br />
e la mia priorità: la famiglia. Per questo, in vacanza<br />
spengo il telefono senza ansie inutili e riesco a delegare<br />
con tranquillità”. Ama il suo lavoro, ama<br />
fare il sindaco (“altrimenti non lo avrei fatto, visto<br />
che non ci sono grandi vantaggi né economici né di<br />
tempo”) perché, <strong>come</strong> ci ha spiegato all’inizio della<br />
nostra piacevole – ed istruttiva - chiacchierata non è<br />
stata lei a scegliere questa strada. E’ stata la politica,<br />
fin dai tempi della scuola, ad aver scelto lei.
P14/speciale donna<br />
la tifosa<br />
Diletta Severi<br />
“Andare allo stadio non<br />
è solo roba da uomini”<br />
ma cucinare e preparare cene per i suoi<br />
Aospiti, lavorare a maglia e scrivere (solo per<br />
Asé, perché è gelosa di ciò che compone).<br />
Predilige tutto ciò che è creativo, ma non<br />
le piace assolutamente fare la spesa. Fin qui, il ritratto è<br />
quello classico di una bella signora bionda in pensione<br />
che smessi i panni della lavoratrice, decide di dedicar-<br />
si con passione e successo alla casa. Invece, ciò che<br />
distingue Gloria Monti dal prototipo di casalinga tutta<br />
casa e faccende domestiche è un’ardente amore per i<br />
colori arancioni della sua Pistoiese. Amore che, da<br />
quattro anni, la fa essere presidente del<br />
Centro Coordinamento Club Arancioni,<br />
dopo essere stata in passato anche la massima responsabile<br />
del club Orange Lady (solo donne, tutte amanti<br />
del calcio arancione). Un ruolo importante e di grande<br />
responsabilità, visto il progressivo allontanamento della<br />
città dalle vicissitudini sportive della Pistoiese: “Convincere<br />
i tifosi a tornare allo stadio – ci spiega – è la mia priorità.<br />
Anche perché, la squadra è ancora amatissima. Quando<br />
vado in centro per commissioni, perdo piacevolmente<br />
tutto il tempo a chiacchierare di Pistoiese con le persone<br />
che mi fermano. Vuol dire che ai pistoiesi l’amore non è<br />
passato”. Ma il suo impegno non è solo opera di convincimento:<br />
ci sono da organizzare le trasferte (“il lavoro più<br />
duro, c’è sempre qualcuno che ha da ridire sull’orario, o<br />
sul ritrovo, o su quello, o sull’altro”), le strenne natalizie<br />
per la squadra e la dirigenza, le cene con i giocatori ed i<br />
tifosi, e soprattutto, le manifestazioni benefiche (in collaborazione<br />
con l’associazione “Cuoriamoci”, ad esempio,<br />
o per raccogliere fondi a favore della lotto contro la SLA).<br />
La passione gliel’ha trasmessa Roberto Maltinti, portandola<br />
con sé allo stadio. Oggi, l’amore è talmente forte<br />
che parlare della partita col Mosciano (la<br />
sconfitta che ha sancito l’uscita dai play off,<br />
ndr) è quasi un tabù, perché la delusione è<br />
sempre troppo cocente (“Sono stata in lutto<br />
quindici giorni”), chiama i giocatori in campo<br />
per nome dagli spalti (“Allo stadio si sente<br />
solo me e il lunedì mi vergogno”), è - quasi -<br />
impossibile saltare una partita (“manco solo<br />
ad ottobre, perché vado in ferie”). Mentre<br />
Gloria si perde nei meandri della memoria,<br />
raccontandomi aneddoti su aneddoti (sassaiola<br />
con la Massese in C1, il rigore che<br />
ha portato la promozione in B, la retrocessione)<br />
mi chiedo, e le chiedo, se sia mai<br />
stata penalizzata dall’essere donna in un<br />
mondo, per antonomasia, maschile: “Assolutamente<br />
no. Ho continui riconoscimenti<br />
ed attestati di stima e d’affetto. L’ultimo, a<br />
Siena durante l’amichevole di qualche gior-<br />
no fa. Mi hanno regalato una maglia”. Da vera tifosa non<br />
si lancia in pronostici affrettati (“voglio aspettare almeno<br />
le prime quattro/cinque giornate di campionato”), è cautamente<br />
fiduciosa ed estremamente curiosa di rivedere<br />
i “suoi” in campo. Esplosiva, simpatica, vitale Gloria ha<br />
un entusiasmo trascinante, e non è certo difficile immaginarsela<br />
fare il tifo allo stadio. Ecco cosa ha detto di lei<br />
chi la conosce bene, Stefano Baccelli addetto stampa<br />
arancione: “Sintesi di un passato di passione, di un presente<br />
di speranza e di un futuro certamente radioso”. E<br />
per il bene della Pistoiese e dei suoi tanti sostenitori, noi<br />
ce lo auguriamo.<br />
foto di Linda Samoni<br />
Nella foto la Presidente Angeli<br />
con il portiere del PesciaUzzanese<br />
Cristiano De Min<br />
Ci sono delle passioni che crescono con noi.<br />
Passioni talmente grandi da diventare anche<br />
il nostro lavoro. Perché non c’è niente di più<br />
bello che svegliarsi la mattina ed essere felici<br />
di quello che si fa. Penso questo mentre parlo con Patrizia<br />
Angeli, la neo presidentessa del Pesciauzzanese calcio:<br />
perché dalla sua verve, dal suo sorriso, dalla sua vitalità si<br />
palesa tutto l’entusiasmo che mette nel fare le mille cose<br />
che affollano la sua giornata. <strong>Il</strong> calcio è, da sempre, uno<br />
degli ingredienti fondamentali della sua vita: da quando,<br />
cioè, si divertita a giocare nei tornei estivi in montagna e<br />
da quando ha diviso il suo cuore tra il rossonero e il viola<br />
(“il Milan è il Milan e la Fiorentina è campanilismo”). Poi,<br />
il figlio che aveva scelto questo sport non l’ha più fatta<br />
allontanare dagli stadi e da quattro anni segue da vicino,<br />
vicinissimo, le sorti del Pesciauzzanese: prima <strong>come</strong><br />
amministratrice, poi <strong>come</strong> consigliera, ora anche <strong>come</strong><br />
“presidentessa operaia”, usando proprio una<br />
sua espressione. Ovvero, una presidentessa che fa tutto<br />
(“non mi sembra di fare niente di più, rispetto a quello<br />
che già facevo l’anno scorso”, ci spiega) dal fare tesseramenti,<br />
al parlare con i genitori dei ragazzi più piccoli, fino<br />
a seguire il mercato della prima squadra. Un lavoro duro<br />
ed intenso – anche se divide la presidenza col signor<br />
Gia<strong>come</strong>lli, già patron lo scorso anno – ma che ripaga<br />
Se nel secolo scorso la psico-<br />
logia ha insistito sulla differenza<br />
tra i sessi e ha utilizzato il ma-<br />
schio <strong>come</strong> norma di riferimen-<br />
di Elisabetta Rossi<br />
to, finendo per rendere la donna<br />
Psicologa e Psicoterapeuta<br />
inferiore, le ricerche più recenti ci<br />
dicono che sarebbe sbagliato cre-<br />
dere che uomini e donne siano identici.<br />
Studi più recenti hanno il pregio di guardare al mondo dei<br />
giovani, futuri adulti di domani, in modo obiettivo, senza<br />
considerare che la vittima di un fatto violento debba<br />
essere per forza una donna. Negli anni della crescita insegnamo<br />
ai nostri figli che le femmine non si toccano,<br />
ma non insegnamo altrettanto alle nostre figlie. Ed è proprio<br />
questa nuova ottica che conferisce agli ultimi trattati<br />
P15/speciale donna<br />
la manager<br />
“Le quote rosa<br />
si facciano largo<br />
anche nel calcio”<br />
Angela con grandi soddisfazioni e gratificazioni personali.<br />
Le chiedo se è difficile, per una donna, vivere quotidianamente<br />
in un mondo storicamente maschile: “Ho un<br />
rapporto bellissimo con giocatori e staff – ci racconta –<br />
e ci sono massima stima e rispetto reciproco. Mi sono<br />
fatta conoscere e se mi hanno scelta <strong>come</strong> presidente,<br />
vuol dire che qualche merito me lo riconoscono”. Quasi<br />
a volermi dare conferma di questo, entrano in ufficio<br />
due giocatori della prima squadra per mettersi d’accordo<br />
con Angela sulla grigliata a casa sua del giorno dopo.<br />
Quando escono i ragazzi, mi dice: “Un gruppo di lavoro<br />
affiatato è alla base del successo. E’ lo spogliatoio che<br />
porta risultato”. Angela è anche convinta dell’importanza<br />
di un buon settore giovanile, foriero di campioncini per la<br />
prima squadra (“ecco perché l’Italia, ai Mondiali, ha fatto<br />
una figuraccia: non punta su un buon vivaio”, ci spiega<br />
da vera esperta): non a caso, tra i suoi primi interventi, c’è<br />
stato un investimento sui preparatori atletici. Poi crede,<br />
soprattutto, nelle donne e nel fatto che in alcuni specifici<br />
ruoli, siano più adatte degli uomini: “Le donne hanno<br />
un maggior senso di responsabilità e<br />
sanno placare gli animi. In generale, ma soprattutto<br />
nel mondo del calcio, l’uomo parte con la polemica,<br />
poi arriva ad una soluzione. Le donne, agiscono al contrario:<br />
prima si risolve, dopo si fanno le considerazioni”. E’<br />
per questo che ha deciso di inserire nella società, in due<br />
distinti ruoli, donne. Le chiediamo, infine qual è l’obiettivo<br />
della squadra quest’anno: “Di solito si dice la salvezza –<br />
ride sotto i baffi, ricordando la stagione dello scorso anno<br />
in cui il Pesciauzzanese è arrivato alla fase play-off – però<br />
noi, certamente, non ci accontenteremo”. La caparbietà<br />
è, senz’altro, femmina.<br />
“Nella società moderna non esiste più il sesso<br />
debole: eliminiamo la discriminazione”<br />
un interesse particolare: in sostanza si tratta delle prime<br />
indagini capaci di non dare per scontato che la vittima<br />
sia sempre una donna e che il persecutore sempre un<br />
uomo. È di particolare interesse il fatto che, per raggiungere<br />
la parità in tutti i settori, anche il “sesso debole” debba<br />
passare per forza di cose da quelli che furono gli albori<br />
dello sviluppo del genere umano, quando vigeva la legge<br />
del più forte. Gli sforzi compiuti da numerose correnti culturali<br />
per eliminare il sessismo e la discriminazione sessuale<br />
non hanno reso l’uomo identico alla donna, per-<br />
ché uomini e donne non sono diversi qualitativamente,<br />
ma quantitativamente nella gestione delle emozioni, nel<br />
modo di percepire la realtà, nell’uso del linguaggio e nella<br />
scelta di relazioni e priorità di vita.<br />
Diletta Severi
P16/speciale donna<br />
l’imprenditrice<br />
Diletta Severi<br />
“<strong>Il</strong> nostro amore<br />
e anche gli affari<br />
corrono in bici”<br />
La passione per la bicicletta, tramandatale dal padre quando<br />
era piccola, l’ha accompagnata fino ad oggi che, ormai,<br />
è una donna. Ed è stata talmente tanto forte da diventare,<br />
persino, un lavoro. Monica Nannini è titolare, infatti, insieme<br />
al marito Gianfranco, di un’attività imprenditoriale giovane,<br />
ma già di successo, che si occupa di vendita e riparazione<br />
biciclette donna uomo e bambino, da competizione e da<br />
passeggio, a Ponte Buggianese. Raccontando la storia di<br />
Monica, diamo voce a tutte quelle donne che pur non rinunciando<br />
ad una propria realizzazione professionale non<br />
penalizzano, per questo, la famiglia. Ma, anzi, riescono<br />
a conciliare con successo – e non senza fatica – gli affetti<br />
con gli affari. “Non sono una femminista – ci spiega – ma<br />
devo ammettere che la donna che lavora<br />
ha un marcia in più, rispetto ad uomo. Dopo il lavoro,<br />
la giornata della donna non è finita: c’è da cucinare, mettere<br />
in ordine la casa, seguire i figli. L’uomo, finito il lavoro deve<br />
badare solo al divano”. E di figli, Monica ne ha ben tre: Shila,<br />
la grande (19 anni), Danny il mezzano (16 anni) e il piccolo<br />
Gregory di due anni. “Se rinascessi vorrei essere uomo – ci<br />
confida – per i vantaggi di cui ti ho appena parlato. Anche se<br />
l’aspetto negativo sarebbe non poter fare figli”. Ci racconta<br />
di non aver mai incontrato ostacoli nel suo desiderio di intraprendere<br />
la via imprenditoriale; l’unico pregiudizio – se così si<br />
può definire – l’ha subito quando era piccola: voleva correre<br />
in bicicletta ma non glielo hanno permesso (“poi ti vengono<br />
le gambe storte”, le dicevano). A quei tempi, già fare sport<br />
era un lusso concesso a pochi, figurarsi poi uno sport tipicamente<br />
maschile. La coraggiosa scelta di mettersi in affari è<br />
stata dettata sia dalla sua storica passione, sia dalla voglia di<br />
lavorare fianco a fianco con il marito, anche lui appassionato<br />
delle due ruote. Scelta azzeccata perché ci garantisce che,<br />
a differenza di quanto si pensi comunemente, il lavorare col<br />
proprio compagno è un vantaggio per il rapporto. D’altronde,<br />
lo diceva anche Cocciante: “Passeggiando in bicicletta<br />
accanto a te (…) io mi sto sempre più innamorando”.<br />
Gioie che<br />
parlano per te<br />
Via Libero Andreotti, 13<br />
51017 - Pescia (PT)<br />
telefono 0572 47085<br />
annaritagioielli@email.it<br />
Emancipazione:<br />
Sono convinta che la più grande rivoluzione di ogni tempo è<br />
l’emancipazione della donna, la sua lotta per la conquista dei<br />
propri diritti. Lotta che non si è ancora conclusa e la strada<br />
da fare è tanta, anche se nel mondo vi sono realtà in cui certamente<br />
la situazione della donna è buona e ormai su un livello<br />
di totale parità con l’uomo. La globalizzazione impone però<br />
di guardare oltre che alle poche realtà di parità anche alle<br />
realtà maggioritarie, quelle in cu vi sono ancora tante conquiste<br />
da fare. Di questi mesi è l’evidenza di situazioni tragiche<br />
<strong>come</strong> la condanna a morte di donne sospette di adulterio in<br />
alcuni paesi islamici, paesi in cui la condizione della donna<br />
è tale che vi sono alcuni di essi in cui le donne non hanno<br />
ancora diritto di voto. Non si parla solo di velo, guidare l’auto<br />
o libertà di vario genere ma del diritto fondamentale di un<br />
cittadino, quello di scegliere i propri rappresentanti: le donne<br />
in ben cinque nazioni del mondo dell’Asia e dell’Africa ancora<br />
non votano. Ma anche qui da noi in Italia le conquiste da fare<br />
sono ancora molte.<br />
Negli ultimi quaranta anni le conquiste sono state tante, le giovani<br />
ragazze non si rendono conto di cosa fosse l’Italia del pre<br />
sessantotto, quando non esisteva la legge sul divorzio, quella<br />
sull’aborto, il nuovo diritto di famiglia, conquiste che le giovani<br />
credono esistenti da sempre, ma che sono costate anni di<br />
lotte. Negli ultimi trenta anni le donne hanno conquistato posizioni<br />
che prima non erano pensabili, sono entrate in polizia, in<br />
magistratura e alla fine in ultimo anche nell’esercito ed in tutte<br />
le forze armate, ma anche tutte queste conquiste non significano<br />
ancora la parità nei diritti e nelle menti delle persone. Per<br />
gli uomini le donne sono ancora un oggetto da controllare e<br />
gestire e che siano oggetti lo dimostra tutto quanto ci sta intorno:<br />
dall’iconografia corrente sulla donna e sulla sua immagine,<br />
che la rappresenta perfetta e finta, avvolta nell’unica taglia<br />
ammessa, la 40, agli scoppi di violenza sulla donna, violenza di<br />
ogni genere, dalle botte alla violenza sessuale, agli omicidi che<br />
le vedono vittime della rabbia maschile, rabbia per le decisioni,<br />
la libertà, l’autodeterminazione della donna.<br />
Nel libro “ <strong>Il</strong> corpo di una donna ” edito da Marco del Bucchia,<br />
Angela Galli ed io abbiamo affrontato questo tema partendo<br />
dalla violenza sul corpo. Abbiamo accennato a questo libro lo<br />
una lotta pagata<br />
di Jacqueline Monica Magi<br />
Giudice del Lavoro al<br />
Tribunale di Livorno e Scrittrice<br />
con il sangue<br />
scorso mese. <strong>Il</strong> libro è stato accolto in modo entusiasta<br />
dalle donne, meno dagli uomini. Dalle presentazioni e<br />
dalle discussioni con le donne e gli uomini intervenuti<br />
la riflessione che ha portato al libro sta continuando e<br />
porterà sicuramente nuovi frutti anche letterari. Uno<br />
dei temi è il perché tanta violenza sulle donne legata<br />
alla loro emancipazione, perché la conquista dei nostri<br />
diritti la paghiamo con tanto sangue.<br />
Che la violenza sulla donna sia aumentata non è<br />
sicuro, visto che i dati del passato non li abbiamo,<br />
ma da quanto abbiamo potuto ricostruire nella storia<br />
violenza per le donne ce ne è stata sempre tanta, di<br />
ogni natura, fisica, sessuale e la stessa assenza delle<br />
donne dalla storia è la violenza più grande che le sia<br />
stata fatta. Nel libro ora citato si affrontano infatti le radici<br />
preistoriche della violenza, l’inizio della guerra fra i<br />
sessi. Dalle riflessioni successive ci siamo rese conto<br />
che ad una situazione di costante violenza <strong>come</strong> cancellazione<br />
dalla storia è corrisposto una situazione di<br />
costante complicità della donna nel farsi cancellare,<br />
nel rendersi vittima, cui solo ora ci ribelliamo. Lottare<br />
per i propri diritti è un enorme passo avanti e scatena<br />
violenza palese, non più silente. Scatena probabilmente<br />
più violenza che lo stare zitte perché l’uomo<br />
sente perdere quelle posizioni di potere conquistate<br />
2500 anni prima di Cristo e questo lo mette in crisi, io<br />
credo che lo costringerebbe a fare ora quanto non ha<br />
saputo e voluto fare negli ultimi 4500 anni: confrontar-<br />
si con l’altro sesso, dialogare e attraverso il dialogo,<br />
il confronto e o scambio di idee creare una società<br />
condivisa, superare la contrapposizione e convivere<br />
in modo nuovo e soddisfacente per tutti. Superando<br />
la volontà di imporre un solo punto di vista, il proprio,<br />
accettando di sacrificare alcune proprie cose si può<br />
costruire un mondo in cu c’è posto per tutti in modo<br />
soddisfacente, in cui uomo e donna convivono ed<br />
esprimono le proprie diverse specificità e con il dia-<br />
logo costruiscono, creano. Per questo ho scelto di<br />
chiamare questa rubrica Dialoghi. Perché credo ve-<br />
ramente che siamo all’alba di una nuova epoca final-<br />
mente di dialogo e non di prevaricazione.<br />
Scrivete a Jacqueline Monica Magi<br />
all’indirizzo email info@ilgiullare.com<br />
P17/dialoghi
Dove ci trovate<br />
Ospedale del Ceppo – Via del Ceppo 1 Pistoia<br />
Dal Lunedì al Sabato, Prima e terza domenica del mese 8:00-10:30<br />
Per informazioni: Avis Provinciale Pistoia<br />
Piazza San Lorenzo 29<br />
Tel 0573 23765; Numero verde da telefono fisso 800 261 580<br />
P19/avis<br />
la buona azione<br />
Giacomo Ghilardi<br />
Per il compleanno dell’Avis regalateci<br />
una vostra donazione<br />
Cinquantacinque anni e non sentirli. Bel traguardo<br />
per l’Avis Provinciale di Pistoia: oltre mezzo secolo<br />
speso per garantire una adeguata disponibilità<br />
di sangue e dei suoi componenti a tutti i pazienti<br />
che ne hanno necessità, attraverso la promozione del dono,<br />
la chiamata dei donatori e la raccolta di sangue. “Nel 2009 abbiamo<br />
visto un aumento di 382 donazioni a livello comunale e<br />
750 a livello provinciale. Abbiamo un totale di 2064 soci ed abbiamo<br />
superato le 10.000 donazioni complessive: risultati<br />
importantissimi, che testimoniano una grande<br />
crescita di cui non possiamo non essere<br />
soddisfatti, anche se il bisogno di sangue è<br />
sempre in aumento e sarà necessario progredire<br />
ancora” è quanto ha dichiarato il Presidente Viviano<br />
Tuci, in occasione del compleanno di Avis Pistoia. Ma,<br />
a Pistoia, l’Avis non si ferma qui: altri 500 donatori di sangue<br />
in più nel 2010. E’ l’obiettivo, una vera e propria scommessa<br />
per la città, che l’Avis si prefigge per quest’anno, in modo<br />
da rendere<br />
l’ospedale<br />
del Ceppo<br />
del tutto autosufficiente<br />
nel fabbisogno di sangue.<br />
<strong>Il</strong> sangue è un elemento indispensabile per la vita normale di<br />
ognuno di noi, ed è fondamentale nei servizi<br />
di pronto soccorso, nella chirurgia, per i trapianti e non solo,<br />
nella cura di molte malattie. <strong>Il</strong> problema, e la sfida che si trovano<br />
ad affrontare i donatori Avis, è che il sangue non è riproducibile<br />
in laboratorio: in caso di bisogno, infatti, può essere<br />
solo donato. E a questo punto entri in gioco anche tu: con<br />
un piccolo gesto puoi contribuire a costruire un patrimonio<br />
collettivo, fondamentale per la salute di tutti.<br />
Tutti dovremmo farlo, perché tutti<br />
abbiamo bisogno di sangue.<br />
“Quella volta che anche il grande Corrado<br />
donò il suo sangue all’associazione di Pescia”<br />
I capelli bianchi di chi ha tanto da raccontare, lo sguardo di<br />
chi ha ancora la passione del primo giorno e l’entusiasmo<br />
di un ragazzino. Gino Incerpi, fondatore della sezione Avis<br />
di Pescia, quando parla è un fiume in piena. Ci accoglie<br />
nel suo studio di fronte l’ospedale di prima mattina, in occasione<br />
del cinquantesimo compleanno della fondazione<br />
da lui creata. “Abbiamo iniziato questo lavoro mezzo secolo<br />
fa insieme a ventisei volontari. Oggi – racconta con<br />
orgoglio – siamo oltre duemila. Col tempo abbiamo fatto<br />
nascere anche le sezioni di Ponte Buggianese, Collodi,<br />
Vellano e San Qurico. Ma non ci fermiamo qui, vogliamo<br />
crescere ancora”. Un percorso lungo e a volte difficile, fatto<br />
di problemi e sacrifici, ma anche tantissime soddisfazioni.<br />
“Pagavamo i volontari con un Buono spesa dal valore<br />
di 1000 lire da scambiare in macelleria con della carne. Era<br />
un modo per non far perdere loro la giornata lavorativa e<br />
in questo modo incentivarli a donare il sangue”. <strong>Il</strong> ricordo<br />
del primo periodo di attività è sicuramente il più intenso.<br />
“Ogni anno organizzavamo al teatro Splendor “<strong>Il</strong> Biscione<br />
d’oro”, una rassegna canora per raccogliere fondi. Parteciparono<br />
<strong>come</strong> ospiti Mike Bongiorno, Pippo Baudo, Raimondo<br />
Vianello: tutti disponibili ad aiutarci, ma l’unico<br />
che rinunciò sempre a una parte della sua<br />
parcella per lasciarla a noi fu Corrado”. Oggi<br />
che si festeggiano i primi cinquanta anni, l’appuntamento è<br />
fissato per Domenica 26 Settembre. <strong>Il</strong> Teatro Pacini di Pescia<br />
è il palcoscenico della premiazione dei volontari che si<br />
sono distinti per il maggior il maggior numero di donazioni:<br />
medaglia di bronzo per chi ha raggiunto 14 donazioni,<br />
d’argento per chi è arrivato a 25, d’oro per i volontari che<br />
ne hanno fatte almeno 50. Poi il pranzo sociale al ristorante<br />
Santa Caterina. “Chiunque voglia partecipare è il benvenuto<br />
- promette Incerpi – abbiamo sempre bisogno di<br />
nuovi donatori. Soprattutto nel periodo estivo,<br />
quando il numero degli incidenti stradali<br />
aumenta drammaticamente”.
P20/il caso<br />
aias<br />
Luigi Scardigli<br />
“Patrimonio civile e<br />
sociale della città”<br />
“I deboli<br />
prima di tutto”<br />
“I lavori del centro devono proseguire”<br />
ALESSANDRO MANNELLI<br />
PROGETTISTA ARCHITETTONICO<br />
“L’unica cosa indispensabile, più che importante, in questo<br />
preciso momento, è quella di andare avanti con i lavori e non<br />
perdere altro tempo. Non mi permetto lontanamente il lusso<br />
di insinuarmi nella diatriba giuridica del commissariamento<br />
per sposare l’una o l’altra causa, ma da progettista architettonico<br />
del nuovo centro Aias posso soltanto dire che i rischi<br />
che si potrebbero correre potrebbero avere risvolti devastanti<br />
e incalcolabili danni economici. Allo stato attuale delle cose la<br />
struttura è al grezzo, in attesa di lavorazione e ultimazione: gli<br />
agenti atmosferici ai quali è esposta potrebbero deteriorare,<br />
“I toni da crociata non sono mai utili<br />
Serve il dialogo con i vertici nazionali”<br />
ALESSIO BARTOLOMEI<br />
PDL - PISTOIA<br />
<strong>Il</strong> commissariamento dell’Aias di Pistoia<br />
da parte dell’Aias nazionale ha<br />
destato non poche perplessità in tutta<br />
la cittadinanza. Quando si ricorre ad<br />
un provvedimento di quel tipo viene<br />
da pensare a fatti gravi: violazioni di<br />
norme, statuti e regolamenti, irregolarità<br />
amministrative o contabili, ecc...<br />
Sinceramente ho la sensazione che<br />
dietro non ci sia nulla di tutto questo,<br />
e il fatto che lo stesso commissario<br />
non abbia mai chiarito fino in fondo<br />
il reale motivo del commissariamento<br />
me lo conferma. Non entro nel merito<br />
della legittimità dell’atto di commissariamento,<br />
visto che è pendente presso<br />
il tribunale di Pistoia una apposita<br />
causa processuale, ma mi chiedo<br />
<strong>come</strong> sia stato possibile arrivare fino<br />
a questo punto. Credo che presiedere<br />
una onlus da oltre 40 anni, in una<br />
città che tende alle invidie ed alle gelosie<br />
<strong>come</strong> la nostra,<br />
possa aver<br />
suscitato le reazioni<br />
scontente<br />
di alcuni soci, i<br />
quali hanno avuto<br />
buon gioco<br />
nel criticare, di<br />
fronte al nazionale,<br />
una gestione<br />
troppo cristallizzata e accentratrice,<br />
seppure di innegabile efficacia.<br />
Una eccessiva rigidezza nella reazione<br />
unita ad un tocco di sicumera da<br />
parte dello storico Presidente hanno<br />
fatto il resto: forse sarebbe bastato<br />
instaurare un dialogo più disteso e<br />
rilassato con il nazionale per evitare<br />
questo provvedimento. Adesso la<br />
questione è esplosa in tutta la sua<br />
gravità e sta creando non pochi disagi<br />
nella gestione quotidiana delle varie<br />
strutture di assistenza, anche se ritengo<br />
un po’ eccessivi e anche poco<br />
utili alla soluzione del problema, certi<br />
toni da crociata volti a sostenere e ad<br />
asseverare il ragionamento che la gestione<br />
commissariale potrebbe portare<br />
alla chiusura delle strutture medesime.<br />
Credo che sarebbe, invece,<br />
opportuno sollecitare con decisione<br />
un rapido incontro, o, se non dovesse<br />
essere sufficiente, tutti quelli che<br />
servono, tra i vertici nazionale e locale<br />
dell’Aias per concordare insieme una<br />
via d’uscita che restituisca all’Aias di<br />
Pistoia una guida democraticamente<br />
eletta dalle famiglie degli assistiti oltreché<br />
ben riconosciuta dall’intera città,<br />
affinché possano proseguire gli importanti<br />
progetti di sviluppo che sono<br />
già stati messi in campo e che nessuno<br />
può pensare di interrompere.<br />
anche in modo totale, la sicurezza e la messa in opera. Ho<br />
usato il condizionale perché non c’è alcuna certezza matematica<br />
tra l’esposizione al freddo e al gelo, <strong>come</strong> alla pioggia e al<br />
caldo, che generi una più o meno incidente destabilizzazione.<br />
Resta il fatto che a questo stato di cose i rischi aumentano in<br />
modo esponenziale e ogni giorno in più che si sta fermi è un<br />
giorno in più regalato all’alea dei rischi. Senza sottovalutare<br />
poi l’altro aspetto economico, quello del preventivo dei costi:<br />
senza alcuna interruzione i lavori si sarebbero ultimati, approssimativamente,<br />
entro una certa data, oscillante per ovvi e imponderabili<br />
circostanze; in questo caso non si sa più quando<br />
si potrà scrivere la parola fine”.<br />
MAURO CIAVARDINI<br />
VICE QUESTORE DI PISTOIA<br />
“L’Aias è un vero e proprio patrimonio civile e sociale di questa<br />
città, che in questi anni ha fortemente inciso su quelle<br />
famiglie meno fortunate, assicurando<br />
servizi, cure e terapie di insostituibile e<br />
inestimabile valore rivolte con professionalità<br />
e amore. Ed è proprio in virtù<br />
della sua specifica collocazione che<br />
occorre fare qualsiasi sforzo affinché<br />
l’associazione resti e possa rinnovarsi.<br />
Premessa indispensabile questa<br />
che non può fare a meno della indispensabile<br />
correttezza e chiarezza<br />
gestionale che deve contraddstinguere<br />
l’Aias, che proprio in virtù della<br />
nobiltà dei suoi fini, ha bisogno della<br />
totale trasparenza amministrativa.<br />
caso AIAS<br />
“Forse è arrivato il momento di cambiare”<br />
GIUSEPPE IRACI<br />
PRESIDENTE COMUNITA’<br />
INCONTRO<br />
“L’Aias è senza mezzi termini una<br />
delle realtà più importanti per la città,<br />
nobile e antica. Non conosco<br />
bene le vicende giuridiche legate<br />
al commissariamento che hanno<br />
portato l’azienda all’attenzione della<br />
cronaca. Posso soltanto dire, da<br />
navigato esperto di una comunità<br />
(Incontro), che presiedo da alcuni<br />
anni, che esistono, anche qui, in<br />
queste realtà, i cicli esistenziali. Ad<br />
iniziare dal nome, tanto per fare un<br />
esempio: associazione italiana assistenza<br />
spastici. Beh, credo che<br />
anche nella definizione, risieda,<br />
forse, un po’ di antico che deve<br />
essere necessariamente svecchiato,<br />
visto e considerato che sono<br />
ormai anni che i destinatari di questa<br />
struttura vengono definiti “diversamente<br />
abili” e non “spastici”.<br />
Per quanto riguarda il Presidente,<br />
Luigi Bardelli, contro il quale non<br />
ho alcuna rimostranza da fare, credo,<br />
proprio <strong>come</strong> è successo qui<br />
da noi con l’ex presidente, Franco<br />
Marchesini, che ad un certo punto<br />
giunga l’ora di farsi da parte e non<br />
MASSIMO BIANCHI<br />
AUTISTA AIAS<br />
“Sono stato assunto all’Aias, <strong>come</strong><br />
autista, il 2 febbraio 1977: di questa<br />
vicenda che sta pericolosamente movimentando<br />
il nuovo centro che sta per<br />
nascere non ne so assolutamente nulla.<br />
So solo che lavoro lì da 33 anni e che<br />
in questo lunghissimo periodo, che è coinciso con gli anni<br />
più belli della mia vita, oltre ad aver potuto personalmente<br />
constatare la pazienza di Luigi Bardelli nel sopportarmi, ho<br />
soprattutto visto un’infinità di ragazzi poco fortunati crescere,<br />
invecchiare e qualcuno anche morire: da tutti loro però,<br />
ogni giorno, prendendoli e riportandoli a casa, ho ricevuto<br />
tante lezioni di vita, che mi hanno aiutato a dare la misura<br />
e il senso della felicità. Per questo mi auguro davvero che il<br />
nuovo centro prenda quanto prima vita: i suoi meravigliosi<br />
utenti non possono aspettare”.<br />
perché si sia vecchi e non più utili,<br />
ma proprio per evitare che l’associazione<br />
che si dirige e nella quale<br />
ci si immerge, anima e corpo, da<br />
moltissimi anni, corra il rischio di<br />
identificarsi nella nostra persona.<br />
Si parla tanto, in politica <strong>come</strong> nelle<br />
attività sociali e commerciali, di un<br />
necessario ricambio generazionale,<br />
uno svecchiamento capace di rendere<br />
a quelle attività il coraggio, la<br />
forza e le idee per rinnovarsi. Vale<br />
anche per la Comunità Incontro e<br />
per l’Aias”.
P22/la copertina<br />
il terrore degli innocenti<br />
Luigi Scardigli<br />
foto di<br />
Cristiano Bianchi<br />
“Potevo morire sotto<br />
gli occhi di mio figlio<br />
Oggi abbiamo ancora paura”<br />
Renato Fabbeni, poco più di un<br />
anno fa, è stato pestato alla piscina<br />
comunale di Montecatini.<br />
Ora vive nel terrore, protetto, in<br />
casa, da telecamere a circuito<br />
chiuso. “Quelli che mi hanno aggredito<br />
sono ancora in libertà”.<br />
Nella casa dove abita con la<br />
moglie e i due figli, nella campagna<br />
di Buggiano, ci sono<br />
una ventina di telecamere<br />
a circuito chiuso. E lì resteranno<br />
a vigilare ogni eventuale qualsiasi<br />
strano movimento, anche dopo che il tribunale<br />
avrà emesso la propria sentenza,<br />
probabilmente. “Da quel maledetto<br />
7 maggio 2009 non ho più<br />
avuto pace: aspetto che la giustizia<br />
risarcisca il danno, rimargini le ferite e il<br />
terrore che possa accadere di nuovo. Per<br />
questo, in qualsiasi momento, desidero<br />
sapere dove stiano e cosa facciano i miei<br />
figli e per questo ho deciso di installare<br />
questo circuito di videosorveglianza”. La<br />
vita di Renato Fabbeni, dopo il terribile<br />
pestaggio subito poco più di un anno fa,<br />
all’interno della piscina comunale di Montecatini,<br />
ad opera di quattro extracomunitari<br />
(la notizia intasò le cronache locali<br />
per alcuni giorni), non è più la stessa. Non<br />
solo perché in seguito a quella violenta e<br />
inspiegabile aggressione abbia subìto vari<br />
interventi chirurgici con inevitabili, dolorosi<br />
Relais ristorante<br />
Poggio degli Olivi<br />
e inguaribili, strascichi sanitari, ma soprattutto<br />
perché da allora, non ha più<br />
pace. “Mio figlio, da quel giorno, non<br />
vuole più dormire da solo: pensate a<br />
cosa possa aver subito, quel 7 maggio,<br />
quando vide quattro uomini accanirsi<br />
contro suo padre, a terra, fino a<br />
poterlo uccidere. Quel ricordo, forse,<br />
che è un vero e proprio incubo, non lo<br />
abbandonerà mai più”. Contro gli aggressori,<br />
individuati e riconosciuti grazie<br />
alle telecamere interne del centro<br />
estivo comunale di Montecatini, Renato<br />
Fabbeni ha naturalmente sporto una<br />
denuncia penale (una anche civile nei<br />
confronti dei gestori dell’impianto). “<strong>Il</strong><br />
mio avvocato ha detto che a febbraio<br />
si sarebbe iniziato a veder qualcosa di<br />
concreto, ma siamo già a settembre e<br />
tutto è ancora fermo”. Quando gli chiediamo<br />
di ripercorrere gli istanti di quei<br />
drammatici momenti vissuti, Renato<br />
si massaggia lo zigomo sinistro, ricostruito<br />
con un intervento di chirurgia<br />
Lounge Bar DiciottO.1<br />
Your life is our Style<br />
Nella foto in alto a sinistra Renato Fabbeni ricoverato<br />
all’ospedale subito dopo l’aggressione.<br />
Sotto mentre mostra una delle telecamere dell’impianto di<br />
videosorveglianza della sua abitazione.<br />
Sotto ancora Renato fabbeni con la denuncia e con il figlio.<br />
plastica. “Potete anche non crederci,<br />
ma è più grande il dolore di sapere che<br />
quei quattro stiano serenamente ancora<br />
spasso, che quello che mi perseguita,<br />
da allora, su tutto il viso: la parte<br />
sinistra della faccia non la sento più.<br />
Anche per mangiare, spesso, incontro<br />
non poche difficoltà, soprattutto nella<br />
masticazione. Però mi preme<br />
anche sottolineare <strong>come</strong> non<br />
sia affatto prevenuto, né tanto<br />
meno razzista: pensate che<br />
qui, accanto alla mia abitazione,<br />
vivono alcuni rumeni con i<br />
quali ho un buonissimo rapporto.<br />
Spesso mangiamo anche<br />
insieme”. Quando salutiamo e<br />
ci congediamo, i due figli sono<br />
ancora nel salotto, così <strong>come</strong> li<br />
abbiamo trovati, a vedere i cartoni<br />
animati in televisione. Fuori,<br />
nel piccolo giardino, il vecchio<br />
Zoe, un boxer di dodici anni, è<br />
sdraiato a terra, in cerca di refrigerio:<br />
prova ad alzarsi e a scodinzolare,<br />
ma è vinto dal caldo<br />
e resta immobile, all’ombra.<br />
Squilla il cellulare: è la moglie,<br />
che è a Pistoia, all’Inps, in cerca<br />
di lavoro. “Faccio il magazziniere<br />
a Monsummano: alcuni<br />
L’ingiustizia in qualsiasi luogo<br />
è una minaccia alla giustizia ovunque.<br />
M.L.King<br />
giorni devo parlare molto con i miei<br />
colleghi e la sera, per questi problemi<br />
che ho alla bocca, sono distrutto.<br />
Non mi è stata riconosciuta<br />
alcuna infermità, ma fa lo<br />
stesso. L’importante è che<br />
i miei bambini, un giorno,<br />
possano dimenticare”.<br />
P23/la copertina<br />
di Jacqueline Monica Magi<br />
Giudice del Lavoro<br />
al Tribunale di Livorno e Scrittrice<br />
“Non bisogna avere<br />
solo facili pregiudizi”<br />
Quanto accaduto alla piscina comunale<br />
di Montecatini Terme è inquietante e, giustamente,<br />
inquieta le coscienze: un’aggressione<br />
da parte di un gruppo in pieno<br />
giorno senza alcun intervento a limitarlo.<br />
Sull’accaduto alcuni appunti: il primo è che<br />
la violenza da parte di un gruppo fa molto<br />
più effetto che quella isolata, anche se<br />
più efferata. Si tratta di un normale e ovvio<br />
meccanismo psicologico, qualsiasi donna<br />
sa che se di notte intravede un gruppo di<br />
uomini in giro trema al pensiero di doverli<br />
incontrare. La violenza di gruppo risponde<br />
a precisi codici del gruppo stesso e nasconde<br />
una debolezza mascherata con<br />
la arroganza. La debolezza data da una<br />
identità non certa, da modelli fasulli porta<br />
chi è intrinsecamente debole a manifestare<br />
arroganza e violenza bruta per affermare<br />
il vuoto che porta dentro. Forse la paura<br />
che il gruppo procura di per sé blocca ogni<br />
intervento. Riguardo l’intervento pubblico<br />
occorre considerare che sono in vigore<br />
in Italia leggi garantiste che tutelano ogni<br />
cittadino, leggi che hanno la loro origine in<br />
principi costituzionali. Fare giustizia necessita<br />
del rispetto delle regole e queste regole<br />
valgono per tutti i cittadini, quindi quello<br />
che spesso viene non compreso sono le<br />
regole, i tempi della giustizia garantista e<br />
democratica, che ci assicura che lo Stato<br />
rispetti ognuno di noi. Occorre far crescere<br />
fra i cittadini la conoscenza di quali sono le<br />
regole della democrazia e del suo ordinamento<br />
per far si che sappiano leggere nei<br />
fatti oltre le reazioni immediate, oltre i modi<br />
di dire, oltre le frasi e le idee preconcette,<br />
per far si che sappiano chiedere a chi li governa<br />
cosa effettivamente gli spetta.<br />
Via Montevettolini Cantagrillo 3110/A - Monsummano Treme (PT) - Tel. e Fax 0572 640631 - Cell. 345 1332481 - 338 4493222
P24/se avessi vinto le elezioni<br />
lo sconfitto<br />
Andrea Spadoni<br />
foto di<br />
Cristiano Bianchi<br />
“Vi dico io cosa avrei fatto<br />
se fossi diventato sindaco”<br />
“E’ anche la città<br />
del divertimento”<br />
“Non si doveva dimenticare che Montecatini è anche<br />
una città vivace, dove operano locali di qualità che fanno<br />
avvicinare alla nostra città molti giovani ogni fine settimana.<br />
La giunta, invece, sembra aver dimenticato questa<br />
importante economia e ha adottato solo misure di restrizione<br />
senza una precisa strategia. Locali <strong>come</strong> il Gambrinus,<br />
il Syrah, il Lidò, sono una<br />
risorsa per Montecatini. Sono<br />
locali belli, alla moda. Non è<br />
giusto che i ragazzi della<br />
città, debbano andare<br />
a divertirsi in Versilia.<br />
Troviamo un modo per<br />
farli convivere con le<br />
esigenze dei residenti e<br />
in previsione del ritorno<br />
dei turisti”.<br />
P25/se avessi vinto le elezioni<br />
“Svincoli alberghieri<br />
utili per il bilancio”<br />
“Nel programma elettorale che<br />
avevo presentato c’era l’importante<br />
questione degli svicoli alberghieri.<br />
Oggi la domanda è di<br />
gran lunga inferiore ai posti letto<br />
disponibili. Ed è veramente<br />
deprimente vedere in città tanti<br />
vecchi hotel ormai abbandonati<br />
nel degrado più totale, quando potremo<br />
svincolarli e trasformare dei ruderi<br />
in strutture d’impatto per l’immagine e utili alla città e<br />
al turismo. Questo sarebbe possibile con un progetto di<br />
edilizia di qualità che porterebbe anche importanti entrate<br />
alle casse comunali. In più, <strong>come</strong> ho già annunciato,<br />
c’è un immobilismo generale e lentezza nelle concessioni<br />
edilizie. Eppure con la giunta Severi avevamo già<br />
messo in moto tanti progetti”.<br />
Alberto Lapenna, 60 anni, capogruppo dell’opposizione al Comune di Montecatini,<br />
è stato il grande sconfitto alle elezioni del giugno 2009. Esponente del Pdl e candidato<br />
a sindaco <strong>come</strong> rappresentante di una larga coalizione di centro-destra, partito<br />
con il favore dei pronostici, ha perso al ballottaggio, cedendo la poltrona di primo<br />
cittadino a Giuseppe Bellandi. Su nostra precisa richiesta, avrebbe dovuto lanciare<br />
una provocazione spiegando ai cittadini cosa avrebbe fatto lui se fosse diventato<br />
sindaco. Essendo una nostra idea e, quindi, una nostra esclusiva, non ci ha fatto<br />
piacere aver letto la stessa intervista su “La Nazione” di martedì 31 agosto, mentre<br />
questo giornale stava andando in stampa. Noi, essendo corretti, la pubblichiamo lo<br />
stesso. <strong>Il</strong> problema non è la concorrenza (impossibile tra un quotidiano e un mensile),<br />
ma la tutela di un’idea e di una proposta che era partita dalla nostra redazione.<br />
“Ztl nelle strade del commercio: grave errore”<br />
“Chiudere la città in un periodo di forte crisi <strong>come</strong><br />
questo è un suicidio. E’ vero che dobbiamo tutelare<br />
il termalismo e i turisti che vengono da noi per riposarsi,<br />
ma con il forte calo di presenze, dobbiamo<br />
tener conto, per forza, anche delle esigenze<br />
delle attività commeciali interne. Pensare che,<br />
facendo così, si incentivi il turismo termale è solo<br />
una pia illusione. La giusta strategia sarebbe quella<br />
di ripristinare la ztl di una volta, con la chiusura al<br />
traffico dalle 22 alle 6 di mattina. In più non si possono<br />
chiudere le strade del centro, che sono il polmone<br />
commerciale della città, <strong>come</strong> corso Matteotti e<br />
corso Roma. Le aree interessate alla ztl, potrebbero<br />
essere quelle più tipicamente termali: viale<br />
Verdi, a partire dall’incrocio con via Manzoni, la<br />
zona di via Cavallotti, il secondo tratto di viale IV<br />
novembre dove ci sono gli hotel. Invece, la giunta<br />
Bellandi, fino ha fatto solo confusione”.<br />
“<strong>Il</strong> sindaco Giuseppe Bellandi e tutta la sua amministrazione<br />
sono in stato confusionale. A seguire il<br />
loro operato, si capisce che non sono in grado di<br />
gestire la macchina comunale. Per fare un esempio:<br />
in bilancio hanno 4 milioni di euro a disposizione<br />
per la realizzazione di opere che, quindi,<br />
sono già finanziate. Come sono rimasto di stucco,<br />
quando ho saputo che la dottoressa Rossella<br />
Bonciolini, dirigente al bilancio da molti anni, seria<br />
ed esperta, diciamo il nostro piccolo Tremonti, è<br />
stata spostata agli uffici della pubblica istruzione.<br />
Uno spreco di energie inutile. Lavorando così, l’immobilismo<br />
in cui si trova Montecatini, può solo gradualmente<br />
peggiorare. Loro si appellano sempre<br />
alla mancanza di fondi a disposizone dell’ente, ma<br />
non è così. Anche dalla Regione non arrivano fondi<br />
perché mancano i progetti. Inoltre c’è una clamorosa<br />
lentezza nelle concessioni edilizie”.<br />
Un nuovo modo di vivere la passione del vino<br />
A PESCIA, VIA NOVA E ORA ANCHE A PIEVE A NIEVOLE<br />
www.enotecamalucchi.it<br />
“A che punto siamo<br />
con l’area Kartos?”<br />
“Montecatini è diventata la città degli sprechi. Ancora<br />
non si è fatto niente per il recupero della zona ex Kartos.<br />
Con la giunta Severi avevamo già sottoscritto un protocollo<br />
d’intesa per la nascita anche di un nuovo plesso<br />
scolastico. E loro, a che punto sono? In più, i “buchi<br />
neri” sono moltissimi: il recupero della vecchia sede della<br />
Lazzi, a che punto è? Cosa si sta<br />
facendo? Cosa si è fatto in<br />
questi quindici mesi? Poi mi<br />
viene in mente la sede dei<br />
Vigili del fuoco in corso<br />
Roma. Tante parole,<br />
ma qual è il risultato?<br />
Niente. Tutto fermo.<br />
E la ex Sip? La stessa<br />
musica. Non hanno<br />
strategie, niente”.<br />
“Tolleranza zero<br />
contro i clandestini”<br />
“Considerata la situazione attuale,<br />
ci vuole la tolleranza zero contro<br />
ogni tipo di criminalità. Lo<br />
stesso vale per gli stranieri non<br />
in regola e per i vu’cumprà. In<br />
una città <strong>come</strong> la nostra non<br />
si possono vedere le bancarelle<br />
improvvisate sul marciapiede dei<br />
vu’ cumprà, di fronte, o vicino, alle<br />
principali boutique del centro: Bonvicini,<br />
Morini o Susy. Questo è un messaggio che mando anche<br />
alla polizia municipale, dato che, nonostante l’ottimo<br />
lavoro della dirigente Michela Cupini, servirebbe qualche<br />
inpunt in più da parte dell’amministrazione, perché i vigili<br />
non possono essere efficienti solo per fare le multe, ma<br />
dovrebbero anche controllare fenomeni <strong>come</strong> questi”.
P26/c’eravamo tanto amati<br />
La bufera<br />
Andrea Spadoni e Luigi Scardigli<br />
“Sono e resto un finiano convinto”<br />
Anche Nicola Barbarito, giovane consigliere comunale di Pistoia<br />
nelle liste di Alleanza Nazionale, sta tirando le briglia al proprio<br />
cavallo: Gianfranco Fini.<br />
“Fino al prossimo 5 settembre è bene che ci si morda tutti la<br />
lingua, prima di parlare: siamo in attesa dello storico incontro di<br />
Mirabello, in provincia di Modena, dove Gianfranco Fini darà al<br />
suo popolo le linee guida per la politica futura, per il prossimo<br />
fare futuro. Sarà un congresso ancor più importante di quello di<br />
Anagni, dove si decise lo strappo con un passato che per molti,<br />
troppi versi, non ci apparteneva più”.<br />
Dall’entusiasmo con il quale la racconta, lascia tranquillamente<br />
intendere di essere pienamente convinto dalla linea<br />
del suo presidente.<br />
“Sono sempre stato un finiano: ricordo ancora quando è arrivato a Pistoia<br />
e dopo aver scansato tutti è venuto ad abbracciarmi. Sono un ragazzo<br />
che è ancora fermamente convinto che la politica possa e debba svolgere<br />
un ruolo fondamentale nella vita sociale di qualsiasi agglomerato umano. I<br />
suoi colonnelli, quello che lo accusavano di schiacciarsi troppo all’ombra di<br />
Berlusconi, alla prima conta lo hanno abbandonato, preferendo cavalcare<br />
proprio l’altra tigre”.<br />
Già, Berlusconi. Ma non è stato lui a cambiare improvvisamente: è<br />
Fini che ad un certo punto si è messo a dire cose di sinistra.<br />
“Non esagerate – sorride -. In linea di principio non conosco un solo politico<br />
che nei suoi programmi dica o sostenga cose che non siano di dominio interesse<br />
e condivisione pubblica: tasse meno onerose, sicurezza, problemi<br />
dell’immigrazione, istruzione, sanità, infrastrutture. Se ascolti attentamente,<br />
in campagna elettorale, una voce è quella del suo più acerrimo nemico, in<br />
linea di massima, sui programmi, spesso, c’è quasi una totale condivisione.<br />
<strong>Il</strong> problema, d’ora in avanti, è riuscire a trasformare le parole in fatti, perché<br />
di chiacchiere, la gente, non ne vuole più”.<br />
<strong>Il</strong> feeling con il Pdl, anche prima della seduta di Mirabello, sembra essere<br />
ormai svanito. Aspettiamo di conoscere i nuovi partners: Fini sta già tessendo<br />
la tela; Barbarito lo sa, ma fino al 5 settembre, acqua in bocca.<br />
“Noi giovani cresciuti in An, delusi da Gianfranco”<br />
Rispolveravo camera al ritorno da una vacanza e, in un cassetto,<br />
ho trovato un accendino. Non era un accendino normale:<br />
busta di pelle nera, frangifiamma, placcato d’argento e alquanto<br />
pesante. Sopra un’incisione particolare, un simbolo<br />
per cui hai sempre lottato e la firma di colui che era<br />
il punto di riferimento di una classe politica: Alleanza<br />
Nazionale e Gianfranco Fini. Quell’accendino mi ha<br />
fatto venire un po’ di nostalgìa anche a me che An<br />
l’ho vissuta poco, ma per fortuna l’ho sempre respirata<br />
in casa. Una volta quando si muoveva Fini tutti<br />
accorrevano a vederlo, sentirlo, stringergli la mano.<br />
Era un sogno, le foto solo ai più fortunati. E invece,<br />
ora dopo averlo seguito nella fusione con Forza Italia,<br />
forse non pienamente convinti, ma fidandoci ciecamente<br />
della sua lungimiranza politica, ci troviamo inspiegabilmente<br />
contro di lui. Gli aderenti a Futuro e Libertà attaccano a<br />
spada tratta gli ex-An di non seguire l’ex-delfino nelle proprie<br />
campagne ideologiche per distruggere il primo partito italiano<br />
di cui è cofondatore. Non è tradimento se noi che proveniamo<br />
da Alleanza Nazionale e siamo fieri del nostro passato, non seguiamo<br />
Fini. Lui ci ha portato nel PdL e noi da buoni politicanti<br />
abbiamo aderito. Abbiamo vinto tutte le elezioni, abbiamo cercato<br />
di portare avanti i valori di sempre in un nuovo, ampio e<br />
sfaccettato contenitore di idee. Ora ci sentiamo nel PdL e non<br />
vogliamo distruggere un altro partito. Non seguire Fini, inoltre,<br />
non vuol dire necessariamente essere Berlusconi-dipendenti.<br />
Naturalmente il Premier è il leader indiscusso nonché il Presidente<br />
del Partito, ma ciò non basta per identificare coloro che<br />
sono rimasti nel Pdl dei “Berluscones”. La Russa, Gasparri,<br />
Matteoli, Meloni ed altri sono sempre stati e sempre saranno<br />
i nostri punti di riferimento, anche all’interno di un così vasto<br />
partito. A questo punto allora non so se è meglio andare alle<br />
urne, <strong>come</strong> ha detto Bossi, ripulire il Pdl e sperare di ottenere<br />
un risultato simile alle scorse politche, con il pericolo, però, che<br />
si crei un altro problema: lo strapotere della Lega. Speriamo<br />
che i nostri statisti sappiano cosa fare, è l’unico auspicio.<br />
Lorenzo Vignali<br />
Consigliere Comunale di Chiesina Uzzanese<br />
VS<br />
P27/c’eravamo tanto amati<br />
“<strong>Il</strong> Pdl non si può buttare a mare<br />
E il tullianismo non ci sta bene”<br />
Gianfranco Fini ha lamentato la gestione “aziendale” del Pdl,<br />
<strong>come</strong> se Silvio Berlusconi non avesse innovato la politica italiana,<br />
cambiando il modo di intendere i partiti, ammodernandoli<br />
secondo una concezione democratica e popolare. Come se Fini<br />
ad un certo punto si fosse dimenticato di quando, lui davvero,<br />
faceva il dittatore. Era il 19 Luglio 2005 e con un blitz squadrista,<br />
revocò tutti gli incarichi ai suoi dirigenti di partito (Gasparri,<br />
Matteoli, La Russa) per colpa di un colloquio carpito da un giornalista<br />
e pubblicato su “<strong>Il</strong> Tempo” nel quale i colonnelli di AN contestavano<br />
alcune posizioni di Fini (allora Vicepremier). <strong>Il</strong> Corriere<br />
della Sera in quei giorni scriveva un titolo eloquente: “Un blitz di<br />
Fini azzera i vertici del partito”. L’onorevole Fini, che oggi predica<br />
bene, ha razzolato male sin dal principio della sua attività politica.<br />
Era il 1977 e il giovane Gianfranco perse il congresso nazionale<br />
del Fronte della Gioventù (arrivò quinto su sette) ma trovò, da<br />
A mio avviso, quello del Pdl è un tentativo politico da<br />
non da buttare a mare assolutamente. Esso porta infatti<br />
con sé l’idea di un bipolarismo tendente al bipartitismo<br />
che supera le logiche e gli assetti politici da vecchia Repubblica.<br />
Questo io ritengo sia un valore che non può<br />
essere perduto o disperso. Quanto alla genesi del Pdl,<br />
non posso nascondere che noi di Alleanza Nazionale<br />
eravamo perplessi sul fatto di sciogliere il partito per<br />
confluirvi. I dubbi c’erano, ma Fini allora ci ha obbligati<br />
a questo passo. Noi avremmo senz’altro preferito un<br />
assetto federale, che mantenesse intatte le identità e<br />
la storia di Forza Italia e di Alleanza Nazionale che, in<br />
quel modo, avrebbero costituito ciascuna un contrappeso<br />
equilibrato per l’altra. Anche da un punto di vista<br />
degli equilibri nell’attuale governo, una rappresentanza<br />
autonoma della destra italiana avrebbe garantito un<br />
contraltare politico nei confronti dell’alleato Lega Nord,<br />
a garanzia soprattutto del centro e del sud dell’Italia. E’<br />
per questo motivo, anche, che tornare indietro ora è da folli. Soprattutto<br />
alla luce degli esiti delle elezioni regionali, che hanno visto<br />
una crescita del Pdl nonostante Fini abbia fatto il possibile per remare<br />
contro mettendo sul piatto polemiche sterili rispetto a un’azione<br />
di governo incisiva e proficua, estranee rispetto alla tradizione<br />
della destra, e che hanno avuto <strong>come</strong> unico risultato finale quello di<br />
concorrere all’espansione della Lega Nord. Ma ora, la cosa che più<br />
non ci va giù è un’altra: è che la storia, le sofferenze, i sacrifici della<br />
destra italiana siano finiti in una società off-shore che si occupa<br />
di case a Montecarlo. Va bene far evolvere un partito secondo le<br />
esigenze della storia, il che rende comprensibili i superamenti prima<br />
del fascismo, poi dell’Msi e di An poi confluita nel Pdl. Ma finire nel<br />
tullianismo proprio no, non ci sta bene.<br />
Roberto Benedetti<br />
Vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana<br />
Consigliere regionale Pdl<br />
“Ora possiamo tornare al lavoro: con Silvio”<br />
buon politicante, un compromesso per arginare<br />
l’avvilente classifica e, ipso iure di essere<br />
l’uomo più fidato dell’allora leader Giorgio Almirante,<br />
riuscì a sovvertire l’esito democratico<br />
con l’ausilio del suo mentore. Già da allora Fini<br />
manifestava un eritema ideologico verso il voto<br />
popolare. Al nuovo e unico (per la gioia del suo<br />
ego) leader di Futuro e Libertà per l’Italia, non<br />
è mai mancata l’indole del ‘sovversivo politico’ e l’attualità ce ne<br />
dà ragione. Pace. Ormai è dall’altra parte.<br />
Possiamo tornare al lavoro.<br />
Giovanni Bucciero<br />
Vice Coordinatore Pdl Montecatini<br />
Segretario Amministrativo Coordinamento Provinciale di Pistoia<br />
Consigliere Nazionale <strong>Il</strong> Buongoverno-Pdl
P28/voi <strong>come</strong> noi<br />
lo scandalo<br />
Alessandro Panteri<br />
“<strong>Il</strong> doping uccide la Giostra<br />
e mette in pericolo i cavalli”<br />
La corsa dei cavalli, un tempo,<br />
era considerata lo sport dei re.<br />
Già nel 1140 Re Enrico cerco’<br />
di trasformare il suo cavallo in<br />
uno « più veloce e più forte » e<br />
per fare ciò, lo incrocio’ con<br />
stalloni di razza araba portati in<br />
Inghilterra dalle crociate. Questo<br />
processo di allevamento<br />
selettivo, per aumentare velocità<br />
naturale e resistenza, è<br />
pero’ venuto meno nel tempo,<br />
lasciando spazio ad un fenomeno<br />
moderno, una scorciatoia,<br />
il doping. L’origine di questo<br />
termine è controversa ma<br />
pare che risalga al linguaggio<br />
sudafricano, dove col termine<br />
dope si intende una bevanda<br />
alcolica usata <strong>come</strong> stimolante<br />
nelle danze. La diffusione<br />
del doping nelle manifestazioni<br />
sportive inizio’ proprio negli<br />
ippodromi a partire dai primi<br />
del novecento. Sostanze proibite<br />
venivano fatte assumere<br />
ai cavalli al fine di accrescere<br />
artificiosamente le prestazioni o<br />
per combattere la fatica, contravvenendo,<br />
quindi, al minimo<br />
concetto di lealtà sportiva. Nel<br />
tempo il numero delle sostanze<br />
proibite è aumentato ed oggi,<br />
nella « lista nera », troviamo un<br />
numero considerevole di so-<br />
stanze (generalmente farmaci) con proprietà analgesiche, anti-infiammatorie, anestetiche,<br />
etc. Nel caso specifico della manifestazione di Pistoia, sono stati riscontrati proprio farmaci<br />
ad azione analgesica (Fenilbutazone, Tramadolo e Butorfanolo), farmaci che, rendendo<br />
gli animali insensibili al dolore, ne aumentano sensibilmente le performances. Dal punto<br />
di vista medico, la mancanza della percezione del dolore in concomitanza di forti stress<br />
meccanici, quali le continue torsioni degli arti durante la Giostra dell’Orso, puo’ portare a<br />
severe conseguenze <strong>come</strong> lesioni o fratture, e quando avvengono questi incidenti ci si avvia<br />
molto spesso all’ abbattimento dell’animale. Naturalmente in ogni competizione si puo’<br />
avere qualche incidente, <strong>come</strong> avviene durante le gare ippiche tradizionali, ma il paragone<br />
con i palii proprio non regge. <strong>Il</strong> doping rappresenta, quindi, la completa perdita di uno<br />
spirito agonistico che dovrebbe spingere l’atleta a confrontarsi con se stesso e con gli altri<br />
mirando alla vittoria <strong>come</strong> unico strumento per sfidare il tempo ed ottenere la gloria.<br />
Alessandro Panteri, 32 anni di Pescia, lavora<br />
al centro ricerche di Novartis Animal Healt a<br />
Friburgo in Svizzera. Si occupa di sviluppo<br />
preclinico di nuovi farmaci veterinari<br />
Per le tue segnalazioni e lettere al direttore scrivi a info@ilgiullare.com<br />
LA DISPENSA GIOVANNELLI<br />
Via Don Facibeni, 2<br />
51016 Montecatini Terme (PT)<br />
Tel. 0572 904486<br />
Giovani ciclisti in gara<br />
al “Gran Premio Città<br />
di Monsummano”<br />
Sabato 25 settembre<br />
e domenica 26,<br />
a Monsummano, si<br />
corre il Gran Premio<br />
città di Monsummano<br />
(Memorial Orlando<br />
Bettaccini e Ivo<br />
Rastelli). Alle 15, ai<br />
nastri di partenza i<br />
partecipanti alla corsa<br />
riservata alle categorie<br />
esordienti primo e<br />
secondo anno (donne)<br />
- prova unica trofeo<br />
“Verde-Rosa”. A<br />
seguire, alle 17.15, gimkana<br />
per la categoria<br />
Giovanissimi (aperta<br />
a tutti - tesserati e<br />
non tesserati). Domenica<br />
26 settembre (ore<br />
9. 15), corsa riservata agli esordienti primo anno (uomini) e alle<br />
10.45 corsa categoria uomini esordienti secondo anno (‘96).<br />
<strong>Il</strong> vincitore si aggiudicherà la Coppa Verde. La corsa, organizzata<br />
dal Velo club monsummanese, ormai è una classica della<br />
stagione del ciclismo giovanile e alla quale partecipano i migliori<br />
atleti sulla piazza. I trofei in palio sono offerti da Puntocoppe,<br />
per la corsa delle donne. I premi per i primi classificati alla Gimkana<br />
sono offerti da PM Arredamenti e da Alfonso Massaro.<br />
Per quanto riguarda gli esordienti primo anno GTS Logistiche<br />
Trasporti e per il secondo anno Ga.Vo meccanica.<br />
<strong>Il</strong> nostro calcio giovanile<br />
arriva fino in Congo<br />
“Culturidea” Coni e Lega calcio Pistoia, chiedono a tutte le<br />
squadre della provincia di Pistoia di donare una muta completa<br />
con stemmi e gagliardetti della squadra per i Villaggi del Bas<br />
Congo di modo che il II Torneo di Calcio “Pistoia-Repubblica<br />
Democratica del Congo” sia disputato usando maglie e simboli<br />
delle stesse squadre pistoiesi. <strong>Il</strong> torneo <strong>come</strong> le partite in genere<br />
sono sempre precedute da una grande assemblea in cui si<br />
parla dei diritti dei cittadini, si danno rudimenti su lettura e scrittura,<br />
mentre il dopo partita è caratterizzato da socializzazione<br />
nel mangiare e lavorare insieme tra persone di villaggi diversi e<br />
dall’accoglienza nelle comunità-villaggio di bambini abbandonati<br />
nelle foreste o sopravvissuti agli squadroni della morte.<br />
La Corsa della Speranza<br />
Una giornata per aiutare<br />
la lotta contro il cancro<br />
P29/sport<br />
pillole<br />
Domenica 26 Settembre 2010, Montecatini Terme ospiterà “La<br />
Corsa della Speranza”: 5 km a ritmo libero con partenza e arrivo<br />
nel piazzale di fronte alle Terme Tettuccio, sull’ormai classico<br />
e collaudato percorso che si snoda attraverso le principali vie<br />
della città ed attraversa il Parco Termale. Una bella festa per tutti<br />
e un’iniziativa con uno scopo assai nobile: si corre e si cammina<br />
per raccogliere fondi per la ricerca sul cancro e per il sostegno<br />
alle categorie fragili colpite da malattie di natura oncologica;<br />
ogni anno, grazie al contributo di tante iniziative <strong>come</strong> questa,<br />
si riesce a fare un passo avanti per sconfiggere questa malattia<br />
e per aiutare chi la deve vivere. I fondi raccolti con la Corsa<br />
2009 (5.180 euro), hanno supportato il Dipartimento ad Attività<br />
Integrata Oncologica Breast Unit – Chirurgia dell’Azienda Ospedalierao<br />
– Universitaria di Careggi per la creazione e gestione<br />
dell’archivio italiano delle Nipple-sparing mastectomy, che ha<br />
<strong>come</strong> scopo la raccolta dei dati di tutte le pazienti operate in territorio<br />
nazionale con questa nuova tecnica chirurgica di mastectomia<br />
“conservativa”. La Corsa 2010 sosterrà il Dynamo Camp<br />
(www.dynamocamp.org). La Corsa della Speranza 2010 sarà<br />
inserita nel programma di “Territori in Festival” che, con la sua<br />
terza edizione, dal 24 al 26 Settembre, proporrà a Montecatini<br />
Terme eventi, incontri, workshop, sagre, tradizioni e mostre in<br />
una miscela di colori e profumi all’insegna dei Territori.<br />
La partenza è prevista alle ore 10,30 nel Piazzale di fronte alle<br />
Terme Tettuccio. Le iscrizioni sono aperte dal 15 settembre<br />
in alcuni punti di iscrizione a Montecatini Terme. <strong>Il</strong> contributo<br />
di 10 euro a persona verrà interamente devoluto alla lotta<br />
contro il cancro. Ai primi 500 iscritti sarà distribuita la T-Shirt<br />
da indossare durante la corsa.<br />
la curiosità<br />
Alessandro Ferri è la promessa<br />
dei fischietti della provincia di Pistoia<br />
Sogna i grandi palcoscenici, la serie A, gli incontri internazionali,<br />
le partite dei Mondiali. Lo fa tutte le volte che scende<br />
in campo, sui rettangoli della provincia, con le scarpette<br />
con i tacchetti, i pantaloncini corti e la maglietta. Che spesso<br />
è nera. E il fischietto in bocca. Alessandro Ferri è una delle<br />
più interessanti promesse arbitrali d’Italia, tanto che solo<br />
quest’anno, il sesto con il patentino di direttore<br />
di gara, ha già incassato numerosi<br />
attestati professionali: l’ultimo, in ordine di<br />
tempo, è quello che gli è stato conferito,<br />
lo scroso 30 agosto, al “Memorial Clagluna”,<br />
presso i vivai Vannucci di Pistoia, alla<br />
presenza di Braschi, Pisacreta e altre celebrità<br />
arbitrali.
P30/il personaggio<br />
stefano riccomi<br />
Roberto Grazzini<br />
“Voglio far crescere<br />
il calcio pistoiese”<br />
Diventare un dirigente<br />
federale<br />
non era il sogno<br />
nel cassetto di<br />
Stefano Riccomi. Che il<br />
calcio però sarà la sua grande passione<br />
lo capisce sin dalla tenera età.<br />
E’ un terzinaccio scarso (<strong>come</strong> lui<br />
stesso si definisce), che impara i rudimenti<br />
del mestiere nel Pescia. Fatta<br />
tutta la trafila nel settore giovanile<br />
rossonero, va a giocare in seconda<br />
categoria nel Collodi. Ma a soli 23<br />
anni un brutto infortunio chiude una<br />
carriera che non resterà negli annali<br />
di Coverciano e inizia, ancora giovanissimo,<br />
quella di tecnico. La prima<br />
esperienza è con l’US Alberghi, una<br />
sorta di settore giovanile del Pescia,<br />
nel lontano 1985 per passare poi<br />
agli inizi degli anni 90 all’Uzzanese,<br />
alla guida degli Juniores. La svolta,<br />
in ambito sportivo, avviene quasi per<br />
caso, grazie all’amicizia con Marco<br />
Teglia, attuale responsabile della attività<br />
di base della scuola calcio, e già<br />
allora, ben inserito nel comitato provinciale<br />
della Figc, che lo convince a<br />
entrare nell’organigramma federale<br />
provinciale. Cura il calcio a 5 e allena<br />
le rappresentative giovanili provinciali.<br />
Brucia le tappe diventando ben presto<br />
vicepresidente e quando Giovanni<br />
Giandonati, massimo esponente<br />
provinciale viene eletto delegato<br />
regionali, Stefano Riccomi a<br />
soli 42 anni è il più giovane<br />
presidente di comitato<br />
a livello toscano. Dopo sei<br />
anni di presidenza (anche se adesso<br />
il termine è delegato, anche in Provincia),<br />
Riccomi non ha perso minimamente<br />
lo smalto e l’entusiasmo<br />
iniziali: “A darmi la carica - spiega - è<br />
il movimento giovanile della nostra<br />
provincia che ritengo all’avanguardia,<br />
nonostante la crisi economica.<br />
Anzi devo dire che la recessione, ha<br />
sotto certi punti di vista, fatto bene al<br />
calcio nostrano, che stava a mio avviso<br />
diventando troppo “professionista”,<br />
soprattutto a livello dirigenziale.<br />
I tecnici e gli istruttori devono essere<br />
assolutamente preparati, ma un pò<br />
di sano volontariato di contorno non<br />
può far altro che bene. Al di là della<br />
Polisportiva Margine Coperta, realtà<br />
nazionale, mi preme sottolineare il<br />
grosso lavoro fatto da tantissime società<br />
della provincia, <strong>come</strong> il Borgo e<br />
il PesciaUzzanese, finaliste di Coppa<br />
Toscana (che il Borgo ha vinto ndr)<br />
oltre all’Unone Montalbano, tornata<br />
<strong>come</strong> il Borgo nei campionati regionali<br />
dove troviamo Breda, Pistoia<br />
Nord, Capostrada e Montecatini-<br />
Murialdo. Grazie all’appoggio delle<br />
autorità comunali siamo riusciti poi<br />
a portare a Montecatini nella<br />
scorsa primavera<br />
le feste regionali<br />
delle categorie<br />
‘97-‘98, evento mai<br />
verificatosi in precedenza.”<br />
Ma non è<br />
rei i presidenti, specie nei settori giovanili<br />
devono avere più pazienza, sia sul singolo<br />
giocatore che col gruppo. Pazienza intesa<br />
<strong>come</strong> saper lavorare a lungo termine, senza<br />
chiedere immediati e obbligati miglioramenti.<br />
Bisogna dare ai giovani atleti gli<br />
strumenti per crescere, senza<br />
tensioni aggiuntive, in un clima<br />
sereno. <strong>Il</strong> calcio è un gioco che<br />
deve essere divertimento. Quando<br />
c’è divertimento e passioni si raggiunge il più<br />
alto grado di impegno e apprendimento”. Poi<br />
comincia a togliersi i sassolini dalle scarpe:<br />
“Purtroppo quando vado sui campi, specie<br />
tra i piccoli, vedo ancora tanta esasperazione<br />
tra i genitori in tribuna. <strong>Il</strong> bambino percepisce<br />
chiaramente il nervosismo e le aspettative<br />
oro tutto quello che luccica<br />
“<strong>Il</strong> bilancio è positivo - prosegue<br />
- tuttavia c’è ancora<br />
tanto da fare. Innanzitutto<br />
gli allenatori e aggiunge-<br />
del padre e in molti casi pure della madre,<br />
non si<br />
diverte e<br />
non impara.<br />
per<br />
non parlare<br />
poi<br />
della piaga dei procuratori, o presunti tali,<br />
che fanno nascere false speranze nei genitori,<br />
contribuendo ad inasprire la situazione.<br />
E da tempo che sto sollevando questo<br />
problema sul quale, ahimè, la federazione<br />
I procuratori sono una<br />
piaga, fanno<br />
sorgere solo false<br />
illusioni ai genitori<br />
Nelle foto, Stefano Riccomi in<br />
versione allenatore e sotto insieme<br />
ad un giovanissimo Carlos Dunga<br />
(ex ct della nazionale brasiliana e<br />
giocatore di Pisa e Fiorentina)<br />
P31/il personaggio<br />
ha le mani legate”. L’analisi di Riccomi si proietta<br />
quindi su numeri che fanno rilfettere: “Gran parte<br />
dei bambini, per l’esattezza più del 40 per cento,<br />
finita la scuola calcio e gli Esordienti, non arriva<br />
alla categoria Giovanissimi. Ciò dipende dal fatto<br />
che tante società abbandonano le categorie<br />
giovanissimi (specie del secondo anno) e di conseguenza<br />
gli allievi e gli Juniores. E’ <strong>come</strong> spezzare<br />
una catena che, a quel punto, non si può<br />
più aggiustare. In questo caso - specifica - noi<br />
ci stiamo battendo per convincere<br />
i vari club ad allestire tutte le categorie,<br />
dando continuità alla loro<br />
attività”. L’ultimo pensiero di Riccomi va alla<br />
terza categoria: “È l’unico torneo dei grandi che il<br />
nostro comitato organizza e devo dire che, negli<br />
ultimi anni, dopo qualche stagione di stallo, c’è<br />
stata una crescita esponenziale. Basti pensare<br />
che per il prossimo torneo avremo altre cinque<br />
nuove società. E’ un ulteriore riconoscimento che<br />
stiamo andando nella direzione giusta”. E nel futuro<br />
di Riccomi cosa c’è? “Non sono mai<br />
stato una persona ambiziosa per<br />
cui se ci saranno ulteriori sbocchi<br />
nella mai carriera federale sarò ben<br />
contento ma non ne faccio certo<br />
una questione di vita o di morte. A<br />
me interessa che il calcio pistoiese<br />
cresca e maturi”.
P32/fenomeni<br />
il ricordo<br />
Roberto Grazzini<br />
“Addio Sergio,<br />
ultimo eroe<br />
biancoceleste”<br />
Nelle foto vediamo due storiche immagini di<br />
Sergio Corti alla guida del Montecatini: nella<br />
pagina a fianco mentre esulta dopo un gol e<br />
in questa pagina mentre segue il derby con la<br />
Pieve al Comunale di via Ancona, utilizzando<br />
una scala appoggiata dietro al muro.<br />
<strong>Il</strong> tecnico livornese è morto improvvisamente a 61<br />
anni. Alla guida di Borgo a Buggiano e Montecatini<br />
era stato capace di diverse imprese. Dalla miracolosa<br />
salvezza in Prima fino a sfiorare la serie D.<br />
Proprio adesso che il calcio nella città delle Terme sembra<br />
essersi risvegliato dal suo torpore atavico, con una società<br />
nuova di zecca e un inaspettato titolo sportivo di Promozione,<br />
viene purtroppo a mancare una figura importante nella storia<br />
del pallone biancoceleste. Improvissimente, senza fare il<br />
minimo rumore, ci ha lasciati Sergio Corti. A portarlo<br />
via, a soli 61 anni, alla adorata moglie Paola, compagna di sempre e<br />
alla figlia Paola, un infarto fulminante che non gli ha datto il tempo di<br />
preparare la partita più difficile della sua vita. Livornese di Via Garibaldi,<br />
stimato dirigente bancario, si fa conoscere in Valdinievole negli anni<br />
‘70, quando veste le maglie di Lampo e Borgo a Buggiano. Mediano<br />
dai piedi ignoranti, sa stare in campo e non leva mai la gamba. Gioca<br />
assieme a Carlo Panati, attuale direttore tecnico della Lampo (diventerà<br />
anche lui allenatore del Montecatini), al compianto Cambi, a Mauro Matteucci<br />
e ad un giovanissimo Luca Pellegrini. La vita va avanti, i percorsi<br />
cambiano e sul finire degli anni ‘80, il Borgo si trova veramente a un<br />
passo dalla retrocessione. I dirigenti non sanno più che pesci prendere<br />
e mancano solo una decina di partite alla fine del torneo. Poi qualcuno<br />
del consiglio sbotta: “Mi hanno detto che quel livornese che giocava<br />
qui da noi, quello tutta foga ... Corti mi pare si chiamasse, fa l’allenatore<br />
dalle sue parti. Perchè non lo chiamiamo?”. Basta una telefonata e lui<br />
arriva. Prende le redini della squadra e la trasporta fino ad una salvezza<br />
rocambolesca, ottenuta fra alchimìe<br />
tattiche e strane scaramanzie,<br />
<strong>come</strong> quella di far giocare il Borgo<br />
con la maglia della Baracchina, la<br />
squadra amatoriale che allenava<br />
a Livorno, nel decisivo derby col<br />
Ponte Buggianese. Quel giorno<br />
sulle tribune del glorioso «Bonelli»,<br />
c’erano almeno un centinaio di livornesi<br />
doc, fatti venire appositamente<br />
per dare un “incitamento<br />
particolare” agli azzurri. L’impresa<br />
non passa inosservata a Moreno<br />
Zinanni e Piero Papini, allora presidenti<br />
del Montecatini. Lo ingaggiano.<br />
Con i biancocelesti l’impresa<br />
pare ancora più difficile. Si parte<br />
sempre in corsa e - 6 in classifica,<br />
frutto di una penalizzazione sportiva<br />
della passata stagione. E’ qui<br />
che comincia la leggenda del tecnico<br />
labronico. La salvezza è cosa<br />
fatta, con largo anticipo. Quindi<br />
dal probabile inferno della seconda<br />
categoria, il Montecatini passa,<br />
in un paio d’annate storiche, a un<br />
soffio dall’approdo in serie D. Anni<br />
di successi, frutto della grande coesione<br />
del gruppo e di quelle paritelle<br />
infrasettimanali memorabili,<br />
a «porticine», dove Sergio si sceglieva<br />
i giocatori e arbirtrava lui stesso per essere<br />
sicuro di vincere. Come leggendarie sono rimaste le<br />
interviste nel dopo gara. Su tutte la frase “Per lo<br />
spettacolo c’è il circo Orfei”, in risposta<br />
ad un collega che gli chiedeva il perchè la squadra,<br />
pur vincendo, non giocasse benissimo. Carattere<br />
vulcanico e ansioso, spesso e volentieri<br />
veniva allontanato dal campo del<br />
direttore di gara. Ma lui non si dava<br />
per vinto, <strong>come</strong> quando si portò addirittura una<br />
scala (<strong>come</strong> appare nella fotografia che pubblichiamo<br />
ndr) per poter seguire il derby Pieve - Montecatini<br />
al comunale di Via Ancona. Poi il suo ciclo finì. Zinanni<br />
e Papini cedettero la presidenza e il Montecatini<br />
ripiombò nell’oscurità totale. Però il legame con<br />
la sua Montecatini non si spezzò mai.<br />
Ogni volta che poteva, tornava nella città delle terme<br />
per mangiare con i vecchi amci, sempre con la malcelata<br />
volontà di poter far qualcosa per il calcio cittadino.<br />
Non molto tempo fa, infatti, si era incontrato<br />
con i nuovi vertici dell’Asd Montecatini per una fattiva<br />
collaborazione magari, da una scrivania, ma purtroppo<br />
il suo destino era già segnato. Impressionante la<br />
marea di gente presente al cimitero dei Lupi, per la<br />
cerimonia funebre. In prima fila c’erano tutti i suoi<br />
moschettieri biancocelesti con in testa Diego Ferrazza,<br />
il vichingo del Pontino, fedele capitano di mille<br />
battaglie. Poi Maurizio Prato, cui spettava d’obbligo<br />
il primo fallo della partita per intimorire gli avversari, il<br />
talentuoso Giuliano Lotti, ex mezz’ala del Pisa, l’affezionato<br />
terzino Raoul Marenco da Lido di Camaiore.<br />
Quindi l’altro ex professionista Luca Mattei, Giacomo<br />
Reggiannini, venuto da Cutigliano con la moglie e<br />
tanti grandi del calcio toscano <strong>come</strong> l’ex bomber del<br />
Livorno Bonaldi. Sergio sapeva farsi voler bene e il<br />
resto non si discute. Con lui, per questo, se<br />
va una bella fetta della storia del football<br />
di casa nostra: un calcio genuino,<br />
senza troppi tatticismi e senza fronzoli,<br />
fatto di palloni spediti in tribune e<br />
di sano agonismo. Addio Sergino.
P34/il calendario<br />
tempo libero<br />
Simone Gai<br />
Programma<br />
Montecatini Opera Festival<br />
Arriva l’opera a Montecatini Terme, negli incantevoli scenari<br />
delle Terme Tettuccio e delle Terme Excelsior. <strong>Il</strong> 17 Agosto<br />
è, infatti, partito il “Montecatini Opera Festival” (il cui direttore<br />
artistico è Maria Giulia Grazzini) che durerà fino al 12 Ottobre e<br />
che vedrà avvicendarsi le più belle opere del ricco patrimonio<br />
lirico italiano. Da Puccini, a Verdi, passando per Vivaldi, fino<br />
ad un omaggio al grande tenore Enrico Caruso. Otto eventi di<br />
sommo prestigio (il compito dell’inaugurazione è spettato alla<br />
pucciniana Boheme, così <strong>come</strong> a Puccini è stato dedicato anche<br />
il secondo appuntamento) con interpreti di rilievo internazionale.<br />
Nel dettaglio, il programma prevede:<br />
7 Settembre MADAME BUTTERFLY<br />
14 Settembre RIGOLETTO<br />
21 Settembre OMAGGIO ALL’OPERETTA<br />
28 Settembre OMAGGIO AD ENRICO CARUSO<br />
5 Ottobre LE QUATTRO STAGIONI<br />
12 Ottobre GRAN GALA’ DELL’OPERA ITALIANA<br />
La prevendita si svolge alle Terme Tettuccio dalle 9 alle 12 nei<br />
tre giorni precedenti il concerto e tre ore prima dello stesso.<br />
I consigli<br />
125° Fiera di Casalguidi<br />
dal 16 al 21 settembre<br />
di Simone Gai<br />
Ci vado da quando sono piccino ed è<br />
sicuramente una delle più antiche feste<br />
della provincia. E’ la fiera che indica la<br />
fine dell’estate ma la temperatura gradevole<br />
di settembre fa godere in pieno l’intenso<br />
programma di questa manifestazione.<br />
Le cose importanti da segnalare<br />
sono lo spettacolo di Paolo Ruffini il 18<br />
settembre e il concerto di Enrico Ruggeri<br />
il 20 . Inoltre, prendete un biglietto della<br />
lotteria: non si sa mai che torniate a casa<br />
con una Cinquecento o una Panda.<br />
35° Festa Medioevale<br />
di Badia a Pacciana<br />
dal 4 al 12 settembre<br />
Ecco se volete fare una bella “sgranata” di<br />
cucina tipica toscana (dal cinghiale in umido<br />
alla polenta con i funghi) e spendere davvero<br />
poco andate in questo piccolo paesino della<br />
piana, situato tra Pistoia ed Agliana. Da<br />
segnalare la cena medioevale (il 4 settembre)<br />
che vedrà protagonisti in costume personaggi<br />
di spicco della vita pistoiese, la consegna<br />
del “Fortichino d’oro” al campione di ciclismo<br />
Franco Bitossi (il 7 settembre) e naturalmente<br />
la grande sfilata storica (il 12 settembre) che<br />
rievoca la presa di Pistoia e la tregua con<br />
Castruccio Castracani.<br />
Bella Vita<br />
La nuova stagione del Bella Vita nasce all’insegna di una rivoluzione<br />
silenziosa che cambierà radicalmente il modo di divertirsi<br />
a Montecatini Terme. <strong>Il</strong> manager del club, Gianni Spicciani,<br />
ci racconta di un re-styling del locale: nuovi colori, nuove luci e<br />
nuovi elementi d’arredo. <strong>Il</strong> Bella Vita è sempre stato un locale dove<br />
il cliente va per divertirsi e ballare, quindi massima importanza alle<br />
scelte musicali e massima importanza al cliente, che deve essere al<br />
centro dell’attenzione: iniziando dai fatti e non dalle promesse, con<br />
il ritorno all’ingresso libero per l’uomo e per la<br />
donna. Un locale dotato delle più grandi comodità, dal parcheggio<br />
custodito alla caffetteria, in cui si paga solo quello che si consuma.<br />
Cambiare senza stravolgere, ovvero offrire un prodotto sempre nuovo<br />
(tra i nomi di spicco che animeranno il ricco calendario Umberto<br />
Smaila, Silvano Del Gado, Pago) e allo stesso tempo non spiazzare<br />
chi da tanti anni ci preferisce (riconfermata la coppia vincente Alex<br />
Berti Dj e la vocalist Liza Piazza). Per una stagione all’insegna, <strong>come</strong><br />
sempre, del sano divertimento segnatevi sull’agenda:<br />
25 settembre, inaugurazione Bella Vita<br />
Settembre a Quarrata<br />
dal 1 al 30 settembre<br />
Altro centro importantissimo della nostra<br />
provincia è senza dubbio la città di Quarrata:<br />
nel mese di settembre, un programma<br />
intenso aspetta chi ha voglia di cultura,<br />
enogastronomia e divertimento. Per il<br />
programma completo vi consigliamo di<br />
consultare il sito del comune www.comunequarrata.it.<br />
Gli eventi che vi segnaliamo<br />
sono Venerdì 10 Settembre il concerto di<br />
Cristiano De Andrè - “De Andrè canta De<br />
Andrè” in Piazza Risorgimento, e “A cena<br />
con Sapore di Sala”, la registrazione del<br />
programma televisivo di TVL, con possibilità<br />
di cenare presso Villa “La Magia”.<br />
Per prenotazioni 3939532458<br />
Pescia è tornata all’epoca Medievale. Come ogni prima<br />
Domenica di Settembre, in città è stata organizza<br />
la trentatreesima edizione dell’ormai storico Palio:<br />
danze, musica, sfilate e l’attesissima sfida di tiro con l’arco fra i<br />
quattro Rioni (Ferraria, Santa Maria vincitrice della scorsa edizione,<br />
San Michele e San Francesco), che hanno offerto l’occasione<br />
di respirare per un’intera settimana l’aria del XIV secolo. “Una<br />
vetrina che la Città dei Fiori deve sfruttare al meglio - chiarisce il<br />
sindaco Roberta Marchi – per celebrare i nostri borghi nel corso<br />
della rievocazione storica, e promuovere la città verso l’esterno”.<br />
Quest’anno, in particolar modo, gli organizzatori hanno un<br />
motivo di orgoglio in più: per la prima volta hanno partecipato<br />
alle celebrazioni anche i rappresentanti della Svizzera Pesciatina<br />
e dei comuni delle dieci Castella. Nessun paese è stato<br />
dimenticato e l’intero territorio è stato valorizzato davvero <strong>come</strong><br />
merita. L’obiettivo è quello di coinvolgere in futuro anche altre<br />
realtà per ora escluse, ad esempio Collodi o Veneri. “Nonostante<br />
i tanti problemi, il Palio non è morto – sottolinea l’assessore<br />
alla cultura Stefano Cirrito, togliendosi un sassolino dalla scarpa<br />
– e di questo voglio ringraziare soprattutto la Lega dei Rioni e la<br />
passione dei tanti giovani volontari che per un anno intero hanno<br />
lavorato con l’obiettivo di organizzare i festeggiamenti”.<br />
L’edizione 2010 è cominciata Sabato 28 Agosto scorso, nella<br />
splendida cornice di Piazza del Grano, con lo spettacolo di arte<br />
varia dei “Babuska medieval”. <strong>Il</strong> mattino successivo, in Piazza<br />
Mazzini è stato allestito il mercatino di arti, mestieri, giocolieri<br />
e falconieri con la presentazione di prodotti gastronomici tipici<br />
dei paesi della rete Valleriana e dei quattro Rioni pesciatini. In<br />
questa occasione, Federcaccia, per celebrare i 110 anni dalla<br />
fondazione, ha partecipato con una mostra scambio di libri e<br />
opere legate all’attività venatoria. In serata, ancora in Piazza del<br />
Grano, si è tenuta la sfilata di moda (vedi nostro servizio pag.46)<br />
che ha visto anche per questa edizione i commercianti coinvolti<br />
direttamente. Inoltre, nei giorni del Palio è stata data loro la possibilità<br />
di tenere i negozi aperti fino alle ore 24 per lo shopping<br />
al chiaro di Luna.<br />
P35/l’evento<br />
il palio<br />
Si rinnova la tradizione<br />
Al via la 36° edizione del Palio<br />
<strong>Il</strong> sindaco Marchi: “Una vetrina che la Città dei Fiori deve sfruttare al meglio per celebrare i<br />
nostri borghi nel corso della rievocazione storica e promuovere la città verso l’esterno”.<br />
Giacomo Ghilardi<br />
Ma è dal Lunedì che si è entrati sul serio nel vivo della sfida:<br />
la tensione aumenta e il cuore della città inizia a battere per le<br />
cene propiziatorie dei Rioni, gli spettacoli musicali e quelli degli<br />
sbandieratori che tentano di accattivarsi le simpatie della sorte<br />
e conquistare l’ambito Palio. Venerdì 3 Settembre alle 20.30, il<br />
drappo, quest’anno dipinto da 6 artisti dall’associazione “Forma<br />
Tonda” e intitolato “Sorana: fuga da Lignana”, è stato benedetto<br />
assieme ai gonfaloni dei Rioni all’interno della Cattedrale di<br />
Santa Maria Assunta. Dopodichè tutti in Piazza Mazzini per la<br />
suggestiva sfilata notturna lungo le strade cittadine e la presentazione<br />
ufficiale della contesa. <strong>Il</strong> giorno dopo ha preso il via il<br />
concorso “La bellezza e l’eleganza della donna nel Medioevo<br />
e nel Rinascimento” a cui ha partecipato anche la Dama della<br />
città di Pescia. <strong>Il</strong> giorno tanto atteso è stato però domenica 5<br />
Settembre: alle 10.15, l’Araldo accompagnato dai musici ha annunciato<br />
alla città la disputa del Palio, mentre dalle 15 è iniziato<br />
il corteggio storico per le vie del Centro. Alle 17, finalmente, la<br />
gara ha consegnato al rione migliore il palio.<br />
(Al momento della messa in stampa del giornale ancora non<br />
sappiamo quale Rione si è aggiudicato il Palio)<br />
Via Rodolico 236 - Pistoia, Zona Sant’Agostino - Tel. 0573 1941595 - 534029<br />
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P36/fuga di cervelli<br />
l’esodo<br />
Diletta Severi<br />
Noi Valdinievolini nel mondo<br />
Luca, Silvia, Alice, Gianluca, Giampaolo:<br />
cinque nomi per cinque storie di chi ha trovato<br />
all’estero la sua strada.<br />
LUCA SCAFATI,<br />
L’AMBIZIOSO<br />
ALICE VITALI,<br />
LA PRATICA<br />
“E’ l’ambizione che ti spinge, giorno dopo giorno, a cercare<br />
nuove sfide e ad allargare i tuoi orizzonti”.<br />
Parola di Luca Scafati, trentenne montecatinese<br />
doc, che seguendo la passione<br />
per il basket e la voglia di realizzarsi ad alti<br />
livelli, è arrivato a rivestire un ruolo di prestigio nel basket internazionale.<br />
A Barcellona dal 2008, è Institutional Relations<br />
Executive che, tradotto, significa occuparsi dello sviluppo di<br />
tutte le relazioni politiche ed organizzative che l’Eurolega ha<br />
con le sue squadre e con le organizzazioni sportive internazionali.<br />
Per intendersi, è<br />
stato lui a coordinare<br />
tutte quelle operazioni<br />
( gestione media,<br />
sponsor, relazioni<br />
con general manager<br />
e presidenti) che<br />
nel 2009 hanno portato<br />
l’Olympiacos<br />
Atene e Partizan<br />
Belgrado a giocare<br />
negli States contro<br />
blasonate squadre<br />
di NBA .Un passato da giocatore (“modesto”, dice lui) prima e<br />
da allenatore (“con risultati migliori”) poi, una brillante laurea in<br />
Economia, un master e stage di prestigio Luca gira il mondo<br />
lavorando a stretto contatto con i suoi idoli, con mostri sacri<br />
del basket che conta, con le leggende del parquet. Racconta<br />
la sua vita con entusiasmo, con positività, e ottimismo: “Guardandomi<br />
indietro, non c’è una cosa che non rifarei. Considero<br />
ogni decisione, giusta o sbagliata, un arricchimento del<br />
proprio bagaglio personale. L’importante è non fermarsi mai e<br />
guardare sempre avanti.” Nonostante a Barcellona non ci sia<br />
un bar che fa il cappuccino buono <strong>come</strong> quello del Giovannini<br />
e gli amici di Montecatini (“quelli delle zingarate, con cui ho<br />
passato gli anni migliori”) siano insostituibili.<br />
“Sono i sentimenti che dominano, il resto è abitudine, basta<br />
adattarsi”. E così, anche se nella calda Spagna Alice Vitali,<br />
ventinovenne valdinievolina, si è ben adattata, il non poter vedere<br />
crescere la nipotina è ciò che più la rattrista del suo spontaneo<br />
esilio. A 19 anni, fatti i bagagli e lasciata la casa natale,<br />
sbarca da sola nella grande e grigia<br />
Milano dove, brillantemente, compie gli<br />
studi universitari. La differenza tra fare<br />
la turista e vivere in pianta stabile in una<br />
nuova città le si palesa subito ma ciò che le fa superare e dimenticare<br />
i lati negativi del vivere in un metropoli è l’anonimato:<br />
“nessuno mi conosceva – ci spiega - ed è stato forse questo<br />
a motivarmi nella scelta di non tornare in Toscana”. Infatti,<br />
dopo Milano, c’è stata e c’è tutt’oggi Barcellona - dove riveste<br />
il ruolo di Project Coordinator in Financial<br />
Service di una conosciutissima mulrinazionale<br />
-, a suo avviso “la città più bella<br />
del mondo”. Ogni giorno uno stimolo<br />
nuovo: “è una città di mare, di passaggio<br />
che ti può dare tanto e togliere molto<br />
allo stesso tempo. E’ la città però, dove<br />
potrei vivere tutta la mia vita”. Affascinata<br />
dal suo essere multiculturale e dalle<br />
prospettive che Barcellona offre, Alice ha<br />
avuto anche la possibilità di incontrare e<br />
stringere amicizie con persone provenienti<br />
da tutto il mondo, con sempre qualcosa da raccontare, non<br />
omologate, interessanti, con storie tristi alle spalle o con futuri radiosi<br />
davanti. Anche se i momenti difficili non sono mancati, rifarebbe tutto<br />
quello che ha fatto perché “sono cresciuta, mettendomi in discussione<br />
ogni giorno”. E anche se la nostalgia per la focaccia, le colline toscane,<br />
la tranquillità del paese, e il prosciutto è, a volte, forte, scegliere<br />
Barcellona “ne è valsa, comunque, la pena”.<br />
“Ho finito il liceo quasi per scommessa, e sapevo che il premio che<br />
mi sarei fatta sarebbe stato un biglietto solo andata, via da Montecatini”.<br />
Con le idee ben chiare in tasca (“ho sempre sentito che<br />
avrei vissuto altrove”), pochi rimpianti alle spalle (anche se “la famiglia,<br />
SILVIA GOZZINI,<br />
L’INNAMORATA<br />
le comodità di casa, gli<br />
a m i c i<br />
dell’Irish, gli accenti che<br />
conosci”<br />
hanno fatto traballare un po’ le sue certezze), Silvia Gozzini, ventottenne<br />
montecatinese, lascia nel 2001 la terra natia per rischiare<br />
l’avventura a Londra. Completamente rapita ed affascinata dalla sua<br />
nuova vita, dagli studi e dalle esperienze raccolte per strada, sui night<br />
bus, in appartamenti affollati tra stranieri di<br />
cui non saprebbe nemmeno pronunciare<br />
il nome, la notte di Holloween nel 2002,<br />
in un vagone della Piccadilly Line incontra<br />
quello che sarebbe diventato, cinque<br />
anni dopo, suo marito. Keevin – studente<br />
americano di medicina – e Silvia si innamorano<br />
così, a Londra, terra straniera<br />
per entrambi, camminando lungo i fiumi e<br />
tenendosi per mano nei musei. E dall’Inghilterra,<br />
sono partiti alla volta del Kentucky<br />
dove tutt’oggi, da sposati, si godono<br />
una serena vita matrimoniale. Silvia studia<br />
psicologia e sociologia, svolgendo attività<br />
di volontariato con donne e bambini vittime di abusi: “La vita all’estero<br />
non è facile – ci confida – perché ci sono momenti di solitudine<br />
in cui senti forte la mancanza delle “cose di casa”. Ma il mettersi in<br />
gioco quotidianamente e il reinventarsi ogni volta che se ne presenta<br />
l’occasione, è la forza che viene dal vivere fuori dalla propria “confort<br />
zone” Ho trovato la mia strada, o per meglio dire, me la sono andata<br />
a prendere ”.<br />
P37/valdinievolini<br />
“Comunque, un’altra grande verità cara Diletta, è che mi mancano<br />
molto le donne italiane”. E pensare che Gianluca Spinetti,<br />
classe 1980, risiede in pianta stabile in Argentina (Puerto Iguazu),<br />
terra di belle ragazze per antonomasia. Neppure la sua vita – certamente<br />
originale – l’ha distolto da questo pensiero: croupier di<br />
professione – mestiere insegnatogli dal padre – ha girato il mondo<br />
sulle navi da crociera (Alaska, Hawaii, Caraibi, Centro America,<br />
Brasile), dopo aver concluso gli studi negli States. Poi, un ruolo di<br />
responsabilità in Paraguay<br />
(general manager di un<br />
casinò a Ciudad del Este)<br />
ed, infine, il totale cambiamento<br />
di rotta verso il mondo<br />
L’ IMPRENDITORE<br />
dell’imprenditoria: “Visto che mio<br />
padre si era stancato di lavorare di<br />
notte nei casinò, abbiamo decido di<br />
dar fondo a tutti i nostri risparmi ed<br />
aprire l’Hotel Posada La Sorgente,<br />
ventiquattro camere con ristorante<br />
rigorosamente toscano”. E, a giudicare<br />
dalle recensioni su internet<br />
dei clienti che hanno soggiornato lì,<br />
l’investimento deve essere andato<br />
proprio bene. “<strong>Il</strong> mondo argentino – ci spiega Gianluca - è molto<br />
diverso da quello italiano: c’è più tranquillità, meno frenesia. E più<br />
valori, anche. <strong>Il</strong> culto della famiglia è sacro, un po’ <strong>come</strong> lo era in<br />
Italia 50 anni fa.” I luoghi che ha visitato e in cui ha vissuto, le persone<br />
trovate e conosciute sul proprio cammino hanno reso la vita<br />
di Gianluca estremamente interessante. Difficile, quindi, non rifare<br />
tutto. Anche se le donne italiane, sono insostituibili.<br />
GIANLUCA SPINETTI,<br />
Giampaolo Panzica, classe 66, biologo molecolare ed esaminatore<br />
di domande di brevetto in biologia molecolare, nato a Genova,<br />
ha vissuto a Montecatini fin dai tempi dell’asilo. Fa parte di quel<br />
gruppo di “fuga di cervelli” che ha lavorato con successo nelle più<br />
importanti capitali europee: dopo Londra, Vienna, Monaco, Helsinki<br />
e L’Aja, Amsterdam, attualmente vive a Berlino. Ciò che lo<br />
lega a Montecatini, città di<br />
origine, è essenzialmente<br />
la sua famiglia, includendo<br />
il suo più grande, infallibile LO SCIENZIATO<br />
amico: Schulz, l’amatissimo pastore tedesco. “E gli amici naturalmente,<br />
quelli veri - dice - Montecatini rimane il luogo dei nostri<br />
ricordi, di tutti quegli anni trascorsi “abbastanza” serenamente.”<br />
Dopo venticinque anni lontano da qui, Giampaolo torna sistematicamente<br />
dalle nostre parti, ma<br />
ammette: “Nonostante tutto il tempo<br />
trascorso a Montecatini, mi vedevano<br />
<strong>come</strong> genovese e mi sentivo <strong>come</strong><br />
tale. Ironia della sorte, a Genova, dove<br />
sono nato e ho studiato, ero un toscano”.<br />
Inoltre si chiede se Montecatini<br />
troverà mai una identità aggregante.<br />
“La città non ha offerto molto alle sue<br />
giovani generazioni, e solo per alcune<br />
famiglie ha continuato ad essere il confortevole<br />
e materno salotto di sempre,<br />
senza che questo si traducesse in una<br />
crescita della città, né in uno sviluppo<br />
della sua vita culturale odelle sue realtà<br />
di lavoro”.<br />
GIAMPAOLO PANZICA,
P38/il giullare web<br />
dal sito<br />
Leggi www.ilgiullare.com e lascia un commento<br />
P39/la jeanseria<br />
il mercatino<br />
Diletta Severi<br />
foto di<br />
Cristiano Bianchi<br />
<strong>Il</strong> sito internet www.ilgiullare.com ha superato il record di visite. Nell’ultimo mese<br />
abbiamo registrato oltre 5000 utenti che hanno letto il nostro<br />
giornale on - line e alcuni hanno anche commentato gli articoli. Per questo,<br />
abbiamo deciso di facilitare anche il compito di chi ama consultare “<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong>”<br />
con il proprio telefonino. Ecco che, anche noi, abbiamo inserito i Qr - Code.<br />
COME FUNZIONA<br />
Puntate, con la fotocamera del vostro smartphone questo codice e potrete leggere<br />
subito gli articoli del “<strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong>” sul display del vostro telefono cellulare in<br />
modo immediato e veloce e potrete anche direttamente commentare tutti gli<br />
articoli. I codici QR sono leggibili da qualsiasi telefono cellulare e smartphone<br />
munito di un apposito programma di lettura (lettore di codici QR).<br />
Pubblichiamo di seguito, un commento, già visibile sulle pagine del nostro<br />
sito internet www.ilgiullare.com.<br />
da - Fernado Basile - 04/08/2010 12:53<br />
Mi fa piacere che le mie idee siano poi sposate da altri senza però riconoscerti<br />
la paternità o coinvolgerti…….credo che il direttore del Calcio Montecatini, Ennio<br />
Pollastrini e il presidente del Basket Montecatini Andrea Niccolai possono senza dubbio riconoscere la paternità del progetto polispor-<br />
tiva non al signor ZINANNI COME LEGGO NEL VOSTRO ARTICOLO. Ma sicuramente saranno memori di aver per primo sentito tale<br />
parola dalla mia voce…..RICORDO INOLTRE DI AVER DATO A POLLASTRINI IL NUMERO DI NICCOLAI……che tristezza questa<br />
poca originalità!!!……..Spero che pubblicherete per diritto di informazione il mio sfogo nel prossimo numero……….è vostro dovere.<br />
Panzanella<br />
Alla fiera del jeans<br />
a Ponte Buggianese<br />
Gina e Romina, titolari dello storico negozio di abbigliamento Panzanella,<br />
hanno deciso di affrontare l’arrivo delle nuova stagione<br />
autunno-inverno con un piglio deciso e, naturalmente, modaiolo:<br />
la Fiera del Jeans è la giusta risposta all’estate che ci lascia per dare<br />
spazio alla stagione più fredda. Dal 3 settembre, ogni venerdì per<br />
tutta la giornata, nella piazzetta adiacente lo store a Ponte Buggianese ver-<br />
rà allestito, infatti, un mercatino dedicato interamente ad uno<br />
dei capi storicamente più amati da donne e uomini: il<br />
denim. Take-Two, Phard, Antony Morato, Ddouble Black, Re-Start, LTB<br />
sono solo alcune delle marche che troverete sul fornito banco di Panzanella:<br />
a prezzi scontatissimi, i modelli di fine serie delle griffe più famose per<br />
i jeans. Ma non solo. Per gli amanti del look casual e sportivo, accanto alle<br />
grandi occasioni denim, sarà possibile trovare felpe e t-shirt, per tutti i<br />
gusti e per affrontare con stile e glamour la nuova stagione.<br />
PANZANELLA<br />
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Daedalus Dance Academy<br />
diretta da Costanza Mucci<br />
ISCRIZIONI APERTE<br />
Via S. D’Acquisto, 45 - Pescia<br />
Cell. 335 1346533
Piatto<br />
Ricco<br />
Cosa mangiamo<br />
a settembre?<br />
foto di Cristiano Bianchi<br />
La Dispensa: boutique<br />
del buon cibo e del buon vino<br />
Lo chef Leonello Spadoni del<br />
Ristorante La Favola Mia di<br />
Chiesina Uzzanese ha preparato<br />
un piatto di fine estate, puntando ancora<br />
sul pesce: la zuppetta di moscardini con<br />
pomodorini freschi che alimentano il gusto<br />
ZUPPETTA DI<br />
MOSCARDINI<br />
PROSCIUTTO DI<br />
PARMA E MELONE<br />
foto di Cristiano Bianchi<br />
LA DISPENSA GIOVANNELLI<br />
Via Don Facibeni, 2<br />
51016 Montecatini Terme (PT)<br />
Tel. 0572 904486<br />
TREBBIANO<br />
“TENUTA CAPEZZANA”<br />
Alessio Malucchi<br />
dell’Enoteca<br />
Malucchi di Pieve<br />
e Pescia, ci propone<br />
un vino rosso di assoluta<br />
qualita: il Trebbiano, tenuta<br />
Capezzana. Al naso<br />
è complesso, grazie a un<br />
buon equilibrio tra legno<br />
e frutto. Al palato è pieno,<br />
morbido, con nerbo<br />
acido deciso e un finale<br />
lungo e intrigante.<br />
Federico Schiavelli del<br />
Ristorante Cecco<br />
di Pescia, in questo numero ha<br />
preparato un piatto semplice, ma<br />
che, in estate, ha fatto da padrone a<br />
tavola: prosciutto di Parma di prima<br />
qualità e melone. Una certezza.<br />
IL PAZZO SCHERZO<br />
DI PAZZINI<br />
Questo mese Federico<br />
Pazzini del Ristorante<br />
Panbagnato di<br />
Ponte Buggianese,<br />
ci ha fatto uno scherzo. Ci<br />
ha fatto trovare un piatto<br />
vuoto, ma lo ha riempito<br />
di simpatia, caratteristica<br />
del locale (frequentato<br />
da calciatori e vip) dove,<br />
oltre a mangiar bene, ci si<br />
diverte e ci si sente <strong>come</strong><br />
in famiglia.<br />
Riassumere il mondo de “La Dispensa” sembrerebbe<br />
essere un’ardua impresa, tante e varie sono le offerte di<br />
questa vera e propria boutique del cibo e<br />
del vino. Ma la scritta che elegantemente campeggia sul muro del<br />
Coffee Restaurant Corner (spazio dedicato alla ristorazione,<br />
alle colazioni, alle merende, agli aperitivi) ci può dare una notevole mano<br />
per definire, almeno nella filosofia e nello stile, questa oasi per buongustai:<br />
“una sosta gourmet per assaporare, sperimentare<br />
sapori autentici della tradizione, un luogo di<br />
incontro dove si potranno acquistare prodotti unici<br />
ed eccellenti. Vere prelibatezze per vista e palato”.<br />
La Dispensa, fiore all’occhiello della gastronomia valdinievolina, nasce<br />
nel dicembre 2008, originariamente <strong>come</strong> degustazione<br />
e pranzi di lavoro. Ad oggi, è anche gastronomia,<br />
macelleria, rosticceria, panetteria (col pane<br />
di Pietrabuona cotto a legna), ortofrutta, enoteca<br />
ed infine – grande novità dal giugno scorso – ristorante<br />
e pizzeria (anche da asporto). <strong>Il</strong> pesce fresco da<br />
trancio (salmone, tonno, spada), la carne (da grigliata, ma<br />
soprattutto bistecche), gli spaghetti (con cozze, vongole<br />
o un classico cacio e pepe) e la pizza (in grado di accontentare<br />
anche i palati più fini) sono i piatti caldamente<br />
consigliati da Nicola e Mariano, soci dell’azienda, entrambi<br />
accomunati da una esperienza ventennale nella ristorazione.<br />
Materie prime scelte e selezionate,<br />
insieme ad un ambiente moderno e di classe (sala interna<br />
ma possibilità di cenare anche all’aria aperta), fanno de La Dispensa<br />
un’ottima scelta per una cena fuori casa. <strong>Il</strong> reparto gastronomia offre al<br />
pubblico un’ampia selezione di formaggi italiani e francesi, oltre ad un<br />
grande assortimento di salumi (cinta senese, porchetta col fegato, salame,<br />
spalla), prosciutti (d’agnello o al taglio) e mortadelle. Tra le esclusive<br />
de La Dispensa, il pesto genovese Rossi – segnalato<br />
dal Gambero Rosso <strong>come</strong> miglior pesto d’Italia - e il<br />
guanciale di Sauris, prodotto tipico friulano, leggermente affumicato. La<br />
rosticceria spazia dall’angolo affumicati (salmone e spada) ai tradizionali<br />
prodotti – roast beef, le lasagne, il coniglio arrosto. In base alla stagione,<br />
poi, verdure cotte (stringhe, fagiolini, zucchine) ed insalate varie<br />
(pollo, farro, polipo). La macelleria, vanto de La Dispensa, si distingue<br />
per l’ottima ed elevata qualità della carne. La specialità è, senza<br />
dubbio, la bistecca. Per quanto riguarda il reparto ortofrutta, importante<br />
sottolineare che tutti i prodotti provengono dall’Azienda<br />
Agricola Bonelli di Borgo a Buggiano. Prodotti autoctoni,<br />
<strong>come</strong> il gelato artigianale della Gelateria Ultimo Chilometro. E poi<br />
c’è il mondo del vino e dell’acqua, dove le parole d’ordine sono<br />
ricercatezza ed esclusività. L’enoteca dispone di etichette non<br />
scontate, bensì prodotti di ricerca e di elevata qualità.<br />
E tra gli scaffali, è possibile trovare vere rarità: dalle selezioni<br />
di tè e succhi di frutta, fino alle prestigiose acque (dalla famosa<br />
Perrier, passando per la Ty Nant fino ad arrivare alla Evian, in una<br />
griffatissima versione firmata JeanPaul Gaultier).
P42/il locale<br />
caffè mirò<br />
Diletta Severi<br />
Un nuovo ristorante<br />
per il Caffè Mirò<br />
Noi, musicisti puri?<br />
Mah...Tarabaralla!<br />
P43/talenti<br />
la band<br />
Simone Gai<br />
Fervono i preparativi al Caffè Mirò di Larciano<br />
per l’inaugurazione – a metà settembre<br />
– del nuovissimo ristorante che andrà ad<br />
impreziosire la già ricca offerta di servizi da<br />
parte del noto locale. Oltre alla classica pizza, i clienti<br />
potranno trovare specialità di carne e di pesce: il<br />
tutto, naturalmente, accompagnato dalle consuete<br />
serate live music. Infatti, la volontà di Giacomo e<br />
Marco, titolari del Caffè Mirò, non è quella di stravolgere<br />
la vera natura del locale ma solo quella di<br />
offrire un servizio in più – quello appunto della ristorazione<br />
– alla propria clientela. Proprio per questo,<br />
il calendario eventi si presenta ricco e fitto di date<br />
da segnarsi e alle quali non mancare: si comincia il<br />
10 settembre, con TRIBUTO A LIGA-<br />
BUE. Si prosegue il 17 con l’esibizione de<br />
“IL RESTO DELLA CIURMA (cover band<br />
di Vasco Rossi), mentre il 24 sarà il<br />
turno dei conosciutissimi TA-<br />
RABARALLA (leggete la loro intervista qui a fianco). Gran<br />
finale a fine mese: il 25 piano bar con RICCARDO<br />
ANCILLOTTI (per altro, nostro valido collaboratore) ed, infine,<br />
il 29 ritmica serata con le selezioni musicali<br />
di ALEX BERTI DJ (DJ resident al Bella Vita).<br />
In questo articolo, potremmo parlare di <strong>come</strong> il cinema<br />
russo ha influenzato i più grandi autori del ‘900 e sarebbe,<br />
comunque, meno complicato che spiegare in<br />
poche righe, chi sono I Tarabaralla. A Pistoia, non c’è<br />
festa, locale, persona, animale, cannuccia d’estathè, pianta<br />
rampicante che non li conosca, ma per chi ci segue al di fuori<br />
della città di Giano, è bene dare una piccola infarinatura. I<br />
Tarabaralla sono un gruppo musicale: e già questo potrebbe<br />
già essere un primo fatto su cui discutere, visto che Elio Capecchi<br />
& Co. sono veri animali da palcoscenico. <strong>Il</strong> fenomeno<br />
Tarabaralla è un vero e proprio ciclone, che ti affascina e ti<br />
lascia sconvolto almeno per i 20 minuti dopo il concerto. E di<br />
questi tempi, rimanere sconvolti per 20 minuti è un lusso. <strong>Il</strong><br />
gruppo è composto da: Elio Capecchi (voce), Marco Frosini<br />
(detto: Ganasha / chitarra), Enzo “Enzino” Panichi<br />
(Batteria), Carlo “Biagio” Biagini (tastiere). Insieme<br />
hanno, sicuramente, fatto ballare tutta Pistoia.<br />
Parlare con Elio Capecchi, o <strong>come</strong> viene presentato<br />
sul palco, Elio Del Capecchi, in perfetto stile<br />
medievale, è <strong>come</strong> parlare con la “sezione musica”<br />
di Wikipedia, da tutte le nozioni che conosce.<br />
Cresciuto con la musica classica, padre baritono,<br />
si ferma spesso mentre lo intervisto, per ascoltare<br />
meglio la musica di sottofondo e poi mi chiede:<br />
“sai chi è questo?” Io scuoto la testa e lui, sospirando,<br />
mi dice l’autore.<br />
ma sicuramente il nostro seguito lo dobbiamo alla performance<br />
live al Pistoia Blues del 2005, quando abbiamo aperto<br />
il concerto di Mr. Bob Dylan.<br />
Ma avrete un segreto? Dove siete a suonare c’è sempre<br />
un sacco di gente che balla.<br />
<strong>Il</strong> nostro segreto, se ce n’è uno, è la scaletta: quando andiamo<br />
davanti al pubblico sono loro i nostri datori di lavoro.<br />
Sai quante volte mi sarebbe piaciuto fare canzoni che magari<br />
conosco solo io, ma chi viene a sentirci vuole divertirsi.<br />
Anche voi vi divertite, si vede proprio.....<br />
Se non ci si divertisse , non avrebbe senso fare quello che<br />
facciamo. Siamo sul palco <strong>come</strong> siamo nella vita: d’altronde<br />
non siamo musicisti puri. Ganasha un chitarrista? Mah, tarabaralla!<br />
Elio un cantante? Mah, tarabaralla!.<br />
E ora per la musica in centro a Pistoia <strong>come</strong> facciamo?<br />
Bisognerebbe fare del casino e chiedere spiegazioni perché<br />
togliere la musica nel centro di Pistoia, vuol dire in un certo<br />
senso far morire un po’ le attività dei locali. Rispetto, certo,<br />
per chi vuol riposare, ma rispetto anche per chi la musica la<br />
vuole semplicemente ascoltare.<br />
Poi, di nuovo, Elio si ferma perché il PC ha fatto partire “Baba<br />
O’Riley” degli WHO: mi insegna che l’intro, lunghissimo e ricercato,<br />
è un omaggio al grande Terry Riley. Dopodiché va<br />
alla sua collezione di cd contenti la storia del rock, prende un<br />
disco di Riley (appunto) e me lo fa ascoltare; poi si allontana.<br />
Per lui l’intervista è finita o forse non è nemmeno mai iniziata:<br />
invece, io ho imparato qualcosa.<br />
Elio qual è stato il momento in cui I Tarabaralla<br />
son diventati profeti in patria?<br />
A Pistoia è difficilissimo diventare profeti in patria,
P44/fenomeni<br />
l’imitatore<br />
Lorenzo Benedetti<br />
P45/il ritrovo<br />
18.1<br />
Diletta Severi<br />
“Vivi la notteOver 30”<br />
“Imito gli altri<br />
per farvi ridere”<br />
<strong>Il</strong> divertimento ha un solo numero: 18.1, il nuovo, ma già conosciutissimo,<br />
polo del divertimento valdinievolino. <strong>Il</strong> locale, caratterizzato da uno<br />
stile ricercato e raffinato, e da un ambiente suggestivo ed elegante, fa<br />
da cornice alle serate più in voga del momento, rivolte in particolar modo<br />
ad un pubblico over 30. Mauro e Quinzio, titolari del 18.1, in collaborazione<br />
con Nicola Vescovi vi aspettano all’inaugurazione invernale de “Vivi la<br />
Notte Over 30”: ovvero, dal 16 settembre partirà l’appuntamento<br />
fisso del giovedì sera, con cena spettacolo<br />
su prenotazione e musica dagli anni ‘70 ad oggi. L’ingresso<br />
è libero e la consumazione non obbligatoria.<br />
Per l’inaugurazione,<br />
ci sarà la partecipazione<br />
speciale della<br />
Joy Band.<br />
Aquindici anni si esibiva <strong>come</strong> imitatore alle<br />
feste paesane nei comuni vicino Pontedera,<br />
città nella quale è nato; adesso è uno dei personaggi<br />
più popolari di “Quelli che il calcio”.<br />
David Pratelli, 40 anni, lo abbiamo incontrato<br />
alla fine del suo show che ha chiuso la “Settimana Chiesinese”.<br />
L’imitatore e showman<br />
ricorda con orgolio gli inizi della<br />
sua carriera: “Guadagnavo<br />
trentamila lire a serata. Sono<br />
cresciuto mangiando pane, nutella,<br />
varietà e commedia all’italiana.<br />
Adoro i film di De Sica,<br />
Sordi e Celentano, artisti che<br />
hanno influenzato la mia vita lavorativa”.<br />
Pratelli comincia a farsi<br />
conoscere al grande pubblico<br />
in radio (Radio 4 e Radio Italia<br />
più). La svolta arriva nel 2002,<br />
con il primo posto nel campionato<br />
italiano degli imitatori “Sì<br />
sì, è proprio lui”, di Rai Uno. Nel<br />
2005, grazie anche al sodalizio<br />
con l’agenzia di Pistoia “Vegastar”, Pratelli fa il salto di qualità<br />
e lo vediamo in “Guida al campionato” (Italia 1) nelle vesti<br />
di Lippi, Capello, Ibrahimovic, Ranieri. Poi il salto a “Quelli<br />
che il calcio”. “E’ stata la mia consacrazione, i personaggi<br />
che ho imitato sono stati molti, da De Sica a Mughini, passando<br />
per il ministro Tremonti e tanti altri ancora”. Ma <strong>come</strong><br />
si sceglie un personaggio da imitare? “Se un personaggio è<br />
particolarmete in vista è più facile far divertire il pubblico. La<br />
somiglianza nell’aspetto fisico è molto importante, ma con<br />
l’utilizzo dei trucchi di scena si riesce a fare di tutto. C’è poi<br />
un lavoro profondo in ogni imitazione. Se qualcuno mi<br />
colpisce decido di imitarlo, altrimenti non<br />
lo propongo”. David Pratelli, dopo la sua eccezionale<br />
performace sul palco di Chiesina Uzzanese, ci ha anche<br />
confessato: “Sto<br />
lavorando su nuovi<br />
personaggi. Soprattutto<br />
sto studiando<br />
Rocco Siffredi, Fabri<br />
Fibra e Cesare Ragazzi”.<br />
<strong>Il</strong> divertimento,<br />
con lui,<br />
è assicurato.<br />
DiciottO.1<br />
Via Montevettolini Cantagrillo 3110/A<br />
Monsummano Treme (PT)<br />
Tel. e Fax 0572 640631<br />
Cell. 345 1332481 - 338 4493222<br />
chi è<br />
David Pratelli nasce a Pontedera il 21 dicembre 1970. Imitatore e cabarettista<br />
italiano, ha al suo attivo anni di esperienza radiofonica e televisiva.<br />
La consacrazione del grande pubblico arriva nel 2006 a Guida al<br />
Campionato. Ora è una presenza fissa a “Quelli che il calcio”.<br />
Nelle foto vediamo David Pratelli prima insieme al nostro valido collaboratore,<br />
Lorenzo Benedetti e poi nelle vesti dei suoi personaggi: Lippi e Ibrahimovic
P46/agenda<br />
curiosità<br />
La scomparsa del Vescono Scatizzi<br />
Lo scorso 27 agosto è morto Simone Scatizzi, Vescono<br />
emerito di Pistoia. Ha vissuto con lucidità e coraggio<br />
quest’ultima parte della sua vita dedicandosi alla preghiera<br />
e alla poesia. Nato a Coiano (Prato) il 26 maggio<br />
1931, Simone Scatizzi entro’ da ragazzo nel Seminario<br />
di Prato. Venne ordinato Sacerdote nel Duomo di Prato.<br />
Fu il primo segretario di monsignor Pietro Fiordelli, allora<br />
Vescovo di Prato. Nel ‘77 fu eletto Vescovo di Fiesole<br />
pillole moda<br />
<strong>Il</strong> “Garbatore”: t-shirt per avere<br />
più successo con le donne<br />
La nuova linea di abbigliamento<br />
che prende il nome “Garbatore”,<br />
è stata fondata questa<br />
estate dai fratelli Porciani. Nasce<br />
da uno scherzo fra amici,<br />
da un neologismo, che sta più<br />
o meno a significare che, in<br />
ognuno di noi, è presente una<br />
certa “garbatura”....e può verificarsi<br />
in tutti i momenti: in una<br />
serata in discoteca, oppure<br />
al supermercato. Con questa linea di t-shirt si cerca di<br />
esorcizzare il gioco delle conquiste adolescenziali. Sulle<br />
prossime magliette ci saranno anche i consigli del “garbatore”.<br />
Chissà, magari funziona...<br />
e consacrato, nel Duomo di<br />
Prato, l’8 settembre per le<br />
mani di monsignor Fiordelli.<br />
<strong>Il</strong> 27 maggio ‘81 fu trasferito<br />
a Pistoia e vi rimase fino al 7 novembre 2006 quando il<br />
Papa accetto’ le sue dimissioni per raggiunti limiti di eta’.<br />
Dal sindaco Renzo Berti, nel gennaio del 2001, ricevette<br />
la cittadinanza onoraria a Pistoia.<br />
El Vaquero, in estate, ha fatto<br />
impazzire l’isola di Formentera<br />
Questa estate, chi è stato in vacanza a Formentera, avrà<br />
notato che c’era qualcosa in più che lega l’isola più alla<br />
moda della Spagna, con il nostro territorio: la nuova boutique<br />
di “El Vaquero”, lo storico brand creato da Valerio<br />
Giuntoli nel ‘75. “El Vaquero” ha una storia basata su un<br />
susseguirsi di collezioni di altissima qualità, scrupolosa<br />
ricerca dei materiali utilizzati e sapiente artigianalità di un<br />
prodotto completamente realizzato in Italia.<br />
Ogni prodotto è speciale: veri e propri gioielli di cuoio.<br />
Un nuovo successo, quindi, per il designer valdinievolino<br />
Valerio Giuntoli che non ci finisce mai di stupire, grazie a<br />
un prodotto senza eguali. Uno stile che si riconosce al<br />
primo impatto, intramontabile e che ha sempre cavalcato<br />
le tendenze di ogni epoca. “El Vaquero”, quindi, è un<br />
vero gioiello da indossare ai tuoi piedi.<br />
Dal Grande Fratello alla sfilata a Pescia<br />
Ferdi ha indossato i gioielli di Anna Rita<br />
Grande sorpresa per il numeroso pubblico che si trovava in piazza Mazzini a<br />
Pescia, a seguire la sfiata di moda «Glamour sotto i portici», evento organizzato<br />
dall’ente dei Rioni con il patrocinio del Comune di Pescia, in occasione per i<br />
festeggiamenti del Palio. Durante lo spazio dedicato ai gioielli, nel quale hanno<br />
sfilato i modelli e i prodotti del negozio Anna Rita Gioielli,<br />
sulla passerella è salito anche Ferdi Berisa, vincitore del<br />
Grande Fratello 9, accompagnato dalla nuova fidanzata<br />
Barbara Barucca. Una vera esclusiva per la cittadina della<br />
Valdinievole che ha potuto vedere da vicino uno dei più<br />
seguiti personaggi del reality di Canale 5. Ferdi, ha sfilato<br />
indossando i gioielli di Anna Rita (nella foto), portando per<br />
mano due bambini Emma (3 anni) ed Edoardo (2), figli di<br />
Federico Schiavelli, titolare del ristorante Cecco, e della<br />
moglie Paola Antognoli. Questa sorpresa è stata possibile<br />
anche grazie al rapporto di amicizia che lega l’ex gieffino<br />
ad Anna Rita e Domenico. Nel corso della serata hanno<br />
sfilato i negozi: “Giuntoli”, “Tuttobimbo”, “Giannino”, Ottica “Goiorani”. Anna Rita Gioielli ha presentato l’ultima<br />
collezioni primavera estate del brand “Vanto”, gioielli argento e pietre dure che si ispirano agli anni ‘30-’40.<br />
Nuovo successo per le allieve<br />
della Daedalus Dance Academy<br />
<strong>Il</strong> 16 luglio scorso si è tenuto a Massa Carrara, presso<br />
il Festival Ballet Theatre, l’omonimo “Festival Ballet”,<br />
all’interno del quale si è svolta la rassegna, con giuria,<br />
“Dance Everybody”. Hanno partecipato, riscuotendo<br />
successo e un piazzamento di prestigio, le ragazze<br />
del corso professionale della<br />
Daedalus Dance Accademy di<br />
Pescia: Alice Salani, Federica Zei<br />
e Giulia Pagni si sono esibite con<br />
una coreografia di contemporaneo,<br />
firmata dalla direttrice della<br />
scuola Costanza Mucci. Tra i<br />
giudici, la ballerina professionista<br />
Susanna Beltrami, conosciuta al<br />
pubblico grazie alla sua partecipazione<br />
a Dance Accademy su<br />
Rai 2. Le ragazze, tutte originarie<br />
di Pescia, si sono piazzate tra<br />
i primi tre posti, acquisendo il<br />
diritto di partecipare alla trasmissione televisiva di MTV<br />
“Dance Tv”. Dopo l’ammissione all’Accademia della<br />
Scala dell’allieva Giulia Paganelli (vedi <strong>Il</strong> <strong>Giullare</strong> n.9 ) e<br />
dopo il diploma di Federica Zei all’Accademia di Roma,<br />
un altro importante successo per la scuola Daedalus e<br />
per la sua direttrice Costanza.<br />
“Montecatini Terme incontra”<br />
Con noti giornalisti e scrittori<br />
Montecatini Congressi, insieme all’Assessore alla Cutura<br />
e allo Spettacolo, Bruno Ialuna, lanciano l’iniziativa<br />
“Montecatini Terme Incontra”: una serie di autori letterari,<br />
giornalisti di risonanza nazionale, saranno protagonisti<br />
di interviste “aperte” di fronte al pubblico, sul<br />
tema generale della nostra Italia che cambia, declinato<br />
secondo le loro sfere di azione e di analisi. Gli incontri<br />
saranno appuntamenti fissi tra settembre e ottobre e<br />
si terrano maggiormente nel piazzale del Gambrinus. I<br />
nomi che interveranno all’iniziativa e quindi i personaggi<br />
intervistati sono: Oliviero Beha, giornalista e scrittore,<br />
Michele Afferrante, giornalista e autore televisivo,<br />
Luca Telese, giornalista, scrittore e autore televisivo,<br />
Dario Vergassola, comico e cantautore, Mario Tozzi,<br />
geologo e giornalista. Personaggi, insomma, di un<br />
certo spessore nel panorama culturale italiano.<br />
Natali segue il Milan<br />
vicino a Berlusconi<br />
Lo hanno immortalato i paparazzi della<br />
Gazzetta dello Sport (lunedi 30 Agosto)<br />
sulla tribuna d’onore dello stadio “Meazza”<br />
di S.Siro a Milano, in occasione<br />
della prima partita di campionato, Milan-<br />
Lecce. E noi lo ripubblichiamo. Sì è proprio<br />
lui, il manager del basket Gino Natali, con la moglie Tina Visibelli,<br />
seduto accanto al Presidente Silvio Berlusconi, Adriano Galliani,<br />
Braida e dietro, si vede seduto (sorridente), anche il bomber<br />
svedese Zlatan Ibrahimovic, appena acquistato dai rossoneri e, in<br />
quell’occasione, per la prima volta sulla sponda del Milan, a S.Siro.<br />
A Chiesina Uzzanese arriva<br />
lo show di Paolo Ruffini<br />
Un importante appuntamento è previsto a settembre<br />
a Chiesina Uzzanese, organizzato dalla<br />
Proloco locale. La data è mercoledì 29 settembre<br />
dalle ore 21:00 in poi con lo spettcolo di Paolo<br />
(Paolino) Ruffini e il suo cast in: “Io doppio! Un<br />
Bell’Applauso!”. Paolo Ruffini, artista livornese<br />
molto conosciuto per i suoi doppiaggi. Ci sarà da<br />
ridere. Per prenotazioni biglietti ed ulteriori informaioni<br />
potete contattare Elda al numero 348/4115479.<br />
“In salute e felici?” evento<br />
spostato al 16 settembre<br />
L’evento che avevamo segnalato sullo scorso<br />
numero al Palazzo dei Congressi di Montecatini<br />
Terme “In salute e felici? Semplice se<br />
sai <strong>come</strong> farlo” è stato spostato a giovedì<br />
16 settembre (ore<br />
21). Una giornata<br />
dedicata alla salute<br />
e al benessere fisico<br />
e interiore. I relatori<br />
dell’evento, nominato “Evento<br />
intelligente” sono Eleonora Lepori<br />
(psicologa-psicoterapeuta) e Sergio<br />
Paccosi (psicologo-psucoterapeuta).<br />
Ricordiamo che l’ingresso è libero e<br />
per informazioni si puo’ chiamare il<br />
numero di telefono: 0572-75861.