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Luca Battistini - Fondazione Santa Lucia

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VALUTAZIONE NEUROFISIOLOGICA<br />

E IMMUNO-MOLECOLARE IN TOPI EAE<br />

E IN PAZIENTI CON SM E DEFICIT COGNITIVI<br />

Coordinatore scientifico di progetto<br />

LUCA BATTISTINI<br />

IRCCS S. <strong>Lucia</strong><br />

U.O. 1 – <strong>Luca</strong> <strong>Battistini</strong><br />

IRCCS S. <strong>Lucia</strong><br />

U.O. 3 – Francesco Cecconi<br />

Università di Roma Tor Vergata – IRCCS S. <strong>Lucia</strong><br />

U.O. 5 – Paola Bossù<br />

IRCCS S. <strong>Lucia</strong><br />

Finanziamento 2005 – Ministero della Salute “ Programmi speciali ”<br />

Art. 12 bis, d.lgs. 229/99


Sezione III: Attività per progetti<br />

UNITÀ OPERATIVE COINVOLTE<br />

U.O. 1 – Unità di Neuroimmunologia (<strong>Fondazione</strong> <strong>Santa</strong> <strong>Lucia</strong> IRCCS, Roma) –<br />

<strong>Luca</strong> <strong>Battistini</strong><br />

U.O. 2 – Unità di Neuroimmunologia (<strong>Fondazione</strong> San Raffaele del Monte<br />

Tabor, Milano) – Gianvito Martino<br />

U.O. 3 – Unità di Neuroembriologia Molecolare (<strong>Fondazione</strong> <strong>Santa</strong> <strong>Lucia</strong><br />

IRCCS, Roma) – Francesco Cecconi<br />

U.O. 4 – Laboratorio di Neurofisiologia, Dipartimento di Neuroscienze (Università<br />

di Roma Tor Vergata) – Diego Centonze<br />

U.O. 5 – Unità di Neuropsicobiologia Sperimentale (<strong>Fondazione</strong> <strong>Santa</strong> <strong>Lucia</strong><br />

IRCCS, Roma) – Paola Bossù<br />

MOTIVAZIONI E OBIETTIVO FINALE<br />

Nel presente progetto ci proponiamo di individuare e validare markers biologici<br />

e funzionali associati a deficit cognitivi in pazienti con Sclerosi Multipla<br />

(SM) e in topi EAE. Lo studio clinico, neurofisiologico, immunologico e biomolecolare<br />

su pazienti con SM fornirà un importante complemento allo studio<br />

puramente sperimentale. Il progetto si articola quindi in due diversi momenti:<br />

1. L’encefalomielite autoimmune sperimentale (EAE) verrà indotta in<br />

topi C57BL/6 mediante immunizzazione con proteina oligodendrocitaria della<br />

mielina (MOG). Gli animali saranno quindi sacrificati in diversi momenti<br />

dopo l’immunizzazione, corrispondenti alle fasi di picco e cronicità della<br />

malattia e saranno studiati parametri comportamentali, elettrofisiologici,<br />

morfologici, biomolecolari ed immunologici.<br />

2. Parallelamente alla valutazione della fase di malattia nei topi EAE si<br />

procederà, nei laboratori coinvolti nello studio, alla valutazione cognitiva, biomolecolare<br />

ed immunologica in pazienti affetti da Sclerosi Multipla con<br />

disturbi cognitivi nelle varie fasi di malattia.<br />

Criteri e indicatori per la verifica dei risultati finali<br />

Il progress report relativo al progetto dovrebbe riassumere i risultati ottenuti<br />

dalle Unità Operative coinvolte. I risultati dovrebbero essere valutati considerato<br />

ciò che era stato proposto nel progetto originario. Il coordinatore ed i<br />

responsabili scientifici delle Unità Operative dovrebbero specificare i seguenti<br />

punti nel progress report: risultati finali ottenuti, pubblicazioni inerenti il progetto,<br />

differenze concernenti ciò che era stato proposto spiegando, eventualmente,<br />

perché gli obiettivi di ricerca non sono stati raggiunti.<br />

OBIETTIVI INTERMEDI<br />

Nel corso della prima fase del programma, ci proponiamo di:<br />

• Caratterizzare i processi di morte cellulare tipici di apoptosi ed autofagia<br />

in modelli animali di encefalomielite autoimmune sperimentale.<br />

780 2006


Valutazione neurofisiologica e immuno-molecolare in topi EAE e in pazienti con SM…<br />

• Validare markers fenotipici o funzionali utili a identificare nuove sottopopolazioni<br />

di linfociti T regolatori nei topi EAE.<br />

• Studiare l’attività funzionale dei recettori NMDA del glutammato e la<br />

frequenza e/o ampiezza delle correnti postsinaptiche eccitatorie spontanee<br />

(sEPSCs) registrate nello striato dei topi con EAE.<br />

• Identificare nell’ambito delle molecole correlate al sistema dell’interleuchina-18,<br />

potenziali marcatori biologici e funzionali associati a deficit cognitivi<br />

nel modello animale di Sclerosi Multipla, rappresentato dai topi EAE.<br />

Criteri e indicatori per la verifica dei risultati intermedi<br />

Per ciascuna Unità Operativa, gli indicatori più affidabili per la verifica dei<br />

risultati intermedi consisteranno nella riproducibilità degli stessi e nell’eventuale<br />

consistenza di tali dati con quelli esistenti nella letteratura e ottenuti in<br />

altri laboratori. Di cruciale importanza sarà perciò la discussione, tramite<br />

seminari, visite, e partecipazioni a convegni, con colleghi impegnati in attività<br />

di ricerca simili, allo scopo di individuare precocemente eventuali discrepanze<br />

nei risultati. Un ‘work in progress’ durante un incontro tra i responsabili di<br />

tutte le U.O. alla fine dei primi 12 mesi sarà organizzato dal coordinatore per<br />

verificare gli obiettivi proposti e ottimizzare le tecniche impiegate.<br />

METODOLOGIA<br />

Experimental Allergic Encephalomyelitis (EAE) in mice – Useremo due tipi<br />

differenti di EAE. Indurremo EAE cronico progressiva in topi C57/BL6<br />

mediante immunizzazione con 200µg/topo di MOG35-55 (Espikem, Firenze,<br />

Italia). Gli antigeni saranno emulsionati 1:1 in adiuvante completo di Freund<br />

(contenente IFA più 4 mg/ml Mycobacterium Tuberculosis; ceppo H37, Difco)<br />

e 300 µl di temulsione finale saranno iniettati nei fianchi e alla base della<br />

coda. Inietteremo tossina pertussica (500 ng per topo) il giorno dell’immunizzazione<br />

e 48 ore dopo. EAE ricorrente remittente in topi SJL mediante due<br />

immunizzazioni, a distanza di 7 giorni, con 300µg/topo di PLP139-151 (Espikem,<br />

Firenze, Italia). Gli antigeni saranno emulsionati 1:1 in adiuvante completo<br />

di Freund (contenente IFA più 4 mg/ml Mycobacterium Tuberculosis;<br />

ceppo H37, Difco) e 100 µl di temulsione finale saranno iniettati nei fianchi.<br />

Inietteremo tossina pertussica (500 ng per topo) il giorno della prima immunizzazione<br />

e 24 ore dopo. Peso e punteggio clinico saranno valutati quotidianamente<br />

(0 = sano, 1 = paresi coda, 2 = paresi arti posteriori, 3 = plegia arti<br />

posteriori, 4 = tetraparalisi, 5 = moribondo).<br />

Test comportamentali – (a) Radial maze: l’apparato consiste di otto braccia<br />

che partono da una piattaforma ottagonale. I topi saranno posti al centro<br />

e potranno raggiungere cibo messo al termine degli otto corridoi. Per<br />

ogni trial, verranno registrati automaticamente il numero delle scelte, il<br />

numero delle scelte corrette prima del primo errore, il numero degli errori,<br />

gli errori di omissione, il tempo decisionale tra le scelte, la distanza percorsa.<br />

La durata ideale dei trial deve essere stabilita. (b) Fear-conditioning:<br />

2006 781


Sezione III: Attività per progetti<br />

la camera di training ha quattro pareti opache e una griglia elettrificata. Il<br />

training e il test di contesto verranno effettuati in questa camera. Il test<br />

dello stimolo viene effettuato in una camera differente. Il rumore di background<br />

deve essere inferiore a 55dB. Un altoparlante e una videocamera<br />

miniaturizzata saranno sospesi sopra le camere. I topi saranno esposti alla<br />

camera di conditioning per 10min per i due giorni precedenti il training. Ai<br />

topi verrà quindi somministrato il fear-conditioning consistente in 1min di<br />

adattamento, 3min di conditioning che iniziano con 15sec di presentazione<br />

del suono con shock elettrico negli ultimi due sec (delay fear-conditioning)<br />

o 15sec dopo la fine del suono (trace fear-conditioning). Il test di contesto<br />

consiste di 2min senza tono, mentre il test di stimolo di un min senza stimolo<br />

e 1min con stimolo. Durante ogni trial verranno registrati la frequenza<br />

di freezing in continuo sia in manuale che con registrazione automatica. (c)<br />

Conditioned taste aversion: topi saranno messi in deprivazione d’acqua somministrando<br />

acqua due volte al giorno per mezz’ora. Nel giorno del condizionamento<br />

avranno a disposizione una soluzione di saccarina al 5% per<br />

mezz’ora alla fine della quale i topi riceveranno un’iniezione intraperitoneale<br />

di LiCl (0.15M, 20ml/kg) per causare nausea. Dopo 48, 72, e 96 h, ai<br />

topi viene presentata saccarina o acqua per testare l’evitamento i contenitori<br />

contenenti i fluidi per misurare il consumo.<br />

Test immunologici – Le cellule mononucleate del sangue periferico<br />

(PBMC) verranno isolate dal sangue periferico dei pazienti affetti da Sclerosi<br />

Multipla mediante centrifugazione su gradiente discontinuo di densità (Ficollhypaque),<br />

seguendo procedure standard. Per ciascuna marcatura verranno<br />

utilizzate 0.5×10 6 PBL, in un volume finale di 100 µl. Gli anticorpi monoclonali,<br />

coniugati con i fluorocromi appropriati, verranno aggiunti sterilmente<br />

alle concentrazioni ottimali predeterminate, e le cellule saranno incubate a<br />

4 C per 10 minuti. Le cellule verranno quindi lavate due volte, risospese in<br />

250 µl PBS con 0,5% FCS, e passate al citofluorimetro per l’analisi. Per<br />

ogni campione verranno acquisiti 2x10 6 eventi per permettere una precisa<br />

valutazione di ogni sottopopolazione linfocitaria. Per la caratterizzazione<br />

delle cellule T effettrici regolatorie, verranno usati i seguenti reagenti: Pannello<br />

linfocitario: CD3, CD4, CD25, CCR6 e CD49d. Pannello cellule effettrici:<br />

CD3, CD4, CD8, CD27, CD45RA, CD62L, pannello cellule attivate: CD25,<br />

CD56, CD69, CD154. L’analisi dei campioni verrà effettuata su citofluorimetro<br />

FACSCanto (Becton Dickinson), su citofluorimetro CyAn (Dako) e su High<br />

Speed Cell Sorter MoFlo (Dako), utilizzando il software Summit per l’acquisizione<br />

dei dati e il software FlowJo per l’analisi e la compensazione multiparametrica.<br />

Test biomolecolari –(a) Valutazione in situ su sezioni di tessuto nervoso<br />

ex-vivo, mediante tecniche di analisi istopatologica, immunoistochimica, analisi<br />

ultrastrutturale al microscopio elettronico ed eventualmente immunorivelazione<br />

su sezioni ultrafini pre-incubate con l’anticorpo d’interesse, dei tratti<br />

biomorfologici caratteristici delle cellule apoptotiche e dei canonici marcatori<br />

molecolari di apoptosi (attività caspasica, livelli di espressione dell’apoptosoma,<br />

sua localizzazione sub-cellulare e frammentazione del DNA). Su<br />

782 2006


Valutazione neurofisiologica e immuno-molecolare in topi EAE e in pazienti con SM…<br />

estratti proteici da tessuto verrà inoltre analizzato il grado di attivazione delle<br />

calpaine, il livello di espressione nel tempo delle proteine della risposta allo<br />

shock termico (hsp70, hsp27) e delle superossido dismutasi, per valutare il<br />

grado di stress cellulare in atto. Si valuteranno poi marcatori della progressione<br />

del danno cellulare, ossia i cosiddetti marcatori sub-letali, quali la<br />

localizzazione della catalasi perossisomiale ed il grado di fosforilazione della<br />

proteina tau. Infine sarà analizzato il processo autofagico mediante il rilevamento<br />

ultrastrutturale della presenza di vescicole autofagiche, lo studio della<br />

lipidazione di LC3 e della sua traslocazione agli autofagosomi, la localizzazione<br />

dei precursori autofagici Beclin-1 e Ambra-1. (b) Valutazione in situ su<br />

cellule primarie e preparati freschi (tissue slices) derivati da regioni specifiche<br />

del sistema nervoso di animali EAE mediante le tecniche sopradescritte ed a<br />

tempi diversi di coltura a partire dall’espianto (ad esempio, l’attivazione delle<br />

calpiane verrà valutata dopo 20 giorni d’incubazione). In questi sistemi<br />

in vitro si potrà anche modulare la risposta apoptotica ed autofagica,<br />

mediante induzione di entrambi i processi. Per il rilevamento dell’autofagia<br />

sarà possibile applicare la tecnica della misurazione del grado di acidificazione<br />

vescicolare previo trattamento con il colorante Arancio d’acridina e successiva<br />

valutazione al citofluorimetro dello spettro di emissione.<br />

Test neurofisiologici – La tecnica di registrazione elettrofisiologica da singolo<br />

neurone impiegata sarà quella di “ whole-cell patch clamp recording ”.<br />

TRASFERIBILITÀ DEI RISULTATI E DEI PRODOTTI<br />

Il miglioramento delle conoscenze scientifiche sulla patogenesi dei<br />

disturbi cognitivi associati alla Sclerosi Multipla resta un obiettivo essenziale<br />

per lo sviluppo di interventi terapeutici atti ad arrestare, ed eventualmente far<br />

regredire, l’evoluzione del processo patologico che ne è alla base. Lo scopo<br />

ultimo della nostra ricerca è pertanto quello di individuare dei target molecolari<br />

e cellulari per interventi terapeutici alternativi (o complementari) a quelli<br />

esistenti.<br />

La qualità dei risultati finali raggiunti potrà essere valutata sulla base<br />

della coerenza dei risultati stessi e la correttezza sperimentale utilizzata nel<br />

loro raggiungimento. Per risultati attinenti alla ricerca di base, quali quelli<br />

del presente progetto, lo strumento principale e comunemente accettato<br />

per la verifica della qualità dei risultati sperimentali è dato dal giudizio di<br />

referees internazionali, a seguito di pubblicazioni scientifiche su riviste<br />

nazionali ed internazionali, oltre che da resoconti avuti a seguito di partecipazioni<br />

a congressi.<br />

I sistemi modello allestiti nel presente progetto, inoltre, saranno disponibili<br />

per la comunità scientifica per test pre-clinici di farmaci dopo la pubblicazione<br />

dei risultati. Allo stesso modo, i marcatori recettoriali, postrecettoriali,<br />

sinaptici, molecolari, comportamentali e immunologici messi in luce alla fine<br />

del progetto saranno disponibili per testare ipotesi e per la messa a punto di<br />

trattamenti terapeutici razionali per la cura delle malattie autoimmuni del<br />

sistema nervoso centrale.<br />

2006 783


Sezione III: Attività per progetti<br />

BASE DI PARTENZA SCIENTIFICA<br />

La Sclerosi Multipla è una patologia autoimmune del sistema nervoso<br />

centrale (SNC), in cui l’attacco immunitario, mediato da linfociti autoreattivi,<br />

è diretto contro antigeni mielinici. Il ruolo fondamentale dei linfociti T autoreattivi<br />

nello sviluppo della lesione demielinizzante è documentato da diverse<br />

evidenze: (a) l’encefalite autoimmune sperimentale (EAE), modello sperimentale<br />

murino di SM, può essere indotta mediante il trasferimento passivo di<br />

linfociti T specifici per antigeni mielinici; (b) la caratteristica istopatologica<br />

fondamentale della SM è rappresentata dalla lesione demielinizzante, con un<br />

infiltrato cellulare perivenulare che sottolinea il ruolo sostanziale dei linfociti<br />

T nel determinare il processo infiammatorio che porta al danno alla guaina<br />

mielinica.<br />

Dati recenti suggeriscono che in corso di SM, insieme a fenomeni infiammatori<br />

a carico della sostanza bianca, si verificano eventi patologici neurodegenerativi<br />

che interessano primariamente la componente neuronale del SNC.<br />

Benché non sia ancora chiaro in che modo un danno primitivamente autoimmune<br />

rivolto contro la componente gliale possa dare il via a fenomeni di<br />

degenerazione neuronale, recenti dati assegnano ai cosiddetti linfociti T regolatori<br />

e ad altri fattori non noti un ruolo critico in tale processo. In linea con<br />

questa ipotesi, è stato dimostrato che la attività di tali cellule viene modulata<br />

da classici neurotrasmettitori, quali la dopamina, strettamente coinvolti nella<br />

morte neuronale degenerativa e nei rimaneggiamenti plastici della trasmissione<br />

sinaptica che hanno luogo durante fenomeni neurodegenerativi. È da<br />

tener presente, inoltre, che l’eventuale contributo di altri fattori immunitari,<br />

cellulari o umorali, nella patogenesi dei deficit cognitivi e del danno neurodegenerativo<br />

in corso di SM è ancora largamente sconosciuto. Sono disponibili<br />

pochissimi studi sui meccanismi di plasticità e rigenerazione attivi in corso di<br />

sclerosi multipla e nel suo modello murino, l’EAE. Nella SM il decadimento<br />

delle funzioni cognitive è un evento di frequente riscontro ma non sono<br />

ancora note le basi patogenetiche di tale disfunzione. Circa la metà di tutti i<br />

pazienti affetti da SM esibiscono dei deficit misurabili mediante test neuropsicologici.<br />

La riduzione della capacità di apprendimento e delle funzioni mnesiche<br />

e la riduzione della velocità di elaborazione delle informazioni sono<br />

molto frequenti e spesso si associano a deficit delle abilità visuo-spaziale e<br />

delle funzioni esecutive.<br />

ARTICOLAZIONE<br />

Il completamento delle nostre conoscenze sui deficit cognitivi associati<br />

alle malattie demielinizzanti potrà essere raggiunto solo da un approccio<br />

integrato e multidisciplinare allo studio del processo di danno funzionale e<br />

strutturale neuronale, che valorizzi l’interazione tra metodiche e competenze<br />

professionali complementari. Poiché i diversi determinanti cellulari e molecolari<br />

nel danno neuronale associato a demielinizzazione hanno un peso estremamente<br />

variabile nelle diverse fasi della sclerosi multipla, si comprende<br />

come sia essenziale approcciarne lo studio con metodiche differenti in grado<br />

784 2006


Valutazione neurofisiologica e immuno-molecolare in topi EAE e in pazienti con SM…<br />

di individuare e caratterizzare quei fattori che sono in primo piano nella fase<br />

infiammatoria e degenerativa immunomediata. Le molteplici metodiche e<br />

competenze professionali coinvolte nel presente progetto permetteranno di<br />

osservare da varie angolazioni gli eventi cellulari, immunologici e biomolecolari<br />

coinvolti nel processo di danno neuronale responsabile di deficit cognitivi<br />

in patologie demielinizzanti, fornendo una visione completa dei meccanismi<br />

patologici operanti.<br />

L’obiettivo finale del progetto è quello di individuare e validare markers<br />

biologici e funzionali associati a deficit cognitivi in pazienti con Sclerosi Multipla.<br />

Per raggiungere tale obiettivo diversi aspetti del problema verranno studiati.<br />

Metodiche di citometria a flusso, elettrofisiologia, biologia molecolare e<br />

metodiche più classicamente immunologiche (ELISA, proliferazioni, assays di<br />

migrazione e di adesione, etc.) verranno impiegati. Sia pazienti con SM sia<br />

topi affetti dalla forma sperimentale di malattia (EAE) con deficit cognitivi e<br />

non verranno impiegati per avere la possibilità di confermare anche in vivo in<br />

topi con EAE ciò che verrà misurato ex-vivo nei pazienti. Il gruppo proponente<br />

è qualificato per svolgere tale progetto, possiede competenze complementari<br />

ed ha una lunga e documentata esperienza nella materia oggetto<br />

dello studio. Il progetto si divide in 2 workpackages che di seguito sono<br />

meglio dettagliati.<br />

WP 1 – L’induzione della EAE dovrà avvenire in topi C57/bl6 femmine<br />

(6-8 settimane) mediante immunizzazione con iniezione sottocutanea di 200<br />

microgrammi di MOG35-55 (o peptide PLP 139-151 per il modello ricorrenteremittente)<br />

in adiuvante di Freund (Difco, Detroit, MI, USA) supplementato<br />

con 4 mg/ml di Micobacterium tuberculosis (ceppo H37Ra; Difco). I topi,<br />

inoltre, riceveranno 500 ng di tossina pertussica ev (Sigma, St. Louis, MI,<br />

USA) al momento dell’immunizzazione e 48 ore dopo.<br />

Nei topi con EAE, le valutazioni comportamentali, immunologiche, biomolecolari<br />

ed elettrofisiologiche verranno effettuate durante le fasi acuta e<br />

cronica di malattia che seguono l’immunizzazione.<br />

Studio comportamentale – Verranno messi a punto test comportamentali<br />

in grado di valutare in topi affetti da EAE funzioni cognitive come la memoria<br />

spaziale, la memoria associativa e la velocità di elaborazione. Ottimizzeremo<br />

i protocolli per il radial maze, il fear-conditioning e il conditioning taste aversion<br />

per topi affetti da EAE cronica o ricorrente remittente, adattandoli alle<br />

loro abilità motorie. Useremo due modelli differenti di EAE, uno cronicoprogressivo<br />

indotto in topi C57/BL6 mediante immunizzazione con MOG35-<br />

55 e uno di EAE ricorrente-remittente indotto in topi SJL mediante immunizzazione<br />

con PLP139-151. La memoria spaziale sarà valutata mediante radial<br />

maze, la memoria associativa mediante fear-conditioning e il conditioning<br />

taste aversion, mentre la velocità di elaborazione sarà indagata usando protocolli<br />

ravvicinati o spaziati dei due test precedenti. Le abilità motorie saranno<br />

valutate prima dei test cognitivi mediante footprint e rotarod.<br />

Studio elettrofisiologico – Mediante l’impiego di un vibratomo verranno<br />

preparate delle fettine di tessuto cerebrale dei topi con EAE che presente-<br />

2006 785


Sezione III: Attività per progetti<br />

ranno o meno deficit cognitivi. Tali fettine comprenderanno il nucleo striato e<br />

la corrispondente corteccia cerebrale. Da tali fettine, mantenute vitali grazie<br />

ad un sistema di perfusione con liquido cerebrospinale artificiale ossigenato e<br />

mantenuto a temperatura costante, verranno effettuate delle registrazioni<br />

elettrofisiologiche da singolo neurone striatale. La tecnica utilizzata sarà<br />

quella del “ whole-cell recording ” in modalità di “ voltage-clamp ”. I neuroni<br />

striatali verranno individuati per le loro proprietà di membrana e morfologiche.<br />

L’identificazione morfologica sarà possibile grazie all’impiego di una tecnica<br />

di microscopia a raggi infrarossi che permetterà di distinguere i neuroni<br />

di minore diametro cellulare (20-30 µm), tipico dei neuroni di proiezione, da<br />

quelli di maggiori dimensioni (30-50 µm), tipico degli interneuroni.<br />

Allo scopo di isolare farmacologicamente gli eventi sinaptici GABAergici<br />

da quelli glutammatergici, tutte le nostre registrazioni verranno inizialmente<br />

effettuate in presenza di CNQX ed MK-801 per bloccare sia i recettori AMPA<br />

che NMDA del glutammato. Grazie ad un elettrodo di stimolazione bipolare<br />

posto all’interno dello striato, stimoleremo le fibre GABAergiche e registreremo<br />

in questo modo delle correnti postsinaptiche inibitorie evocate (eIPSCs)<br />

nei neuroni registrati. Studieremo inoltre la frequenza e l’ampiezza delle correnti<br />

postsinaptiche inibitorie spontanee (sIPSCs), registrate cioè senza<br />

alcuna stimolazione. Così come visto per la trasmissione GABAergica, le eventuali<br />

alterazioni sinaptiche presenti nei topi EAE con e senza deficit cognitivi<br />

verranno valutate sia su correnti postsinaptiche eccitatorie evocate (eEPSCs)<br />

che spontanee (sEPSCs).<br />

Studio immunologico – Dagli animali sacrificati verrà prelevata la milza<br />

per un parallelo studio immunologico.<br />

Nel presente progetto intendiamo studiare le caratteristiche fenotipiche e<br />

funzionali di sottopopolazioni linfocitarie in vivo, nei topi EAE con deficit<br />

cognitivi e non. Studieremo la frequenza e distribuzione delle sottopopolazioni<br />

linfocitarie T effettrici e T regolatorie e le loro caratteristiche di memoria<br />

immunologica e di attivazione nei diversi gruppi di animali. Lo stato di<br />

attivazione linfocitaria verrà poi valutato in relazione alle varie fasi di malattia<br />

e alle eventuali alterazioni cognitive e neurofisiologiche.<br />

Le cellule della milza vengono isolate mediante centrifugazione su gradiente<br />

discontinuo di densità (Ficoll-hypaque). Brevemente, dopo centrifugazione<br />

per 30 minuti a 660g, le cellule mononucleate sono raccolte dall’interfaccia<br />

del gradiente e lavate tre volte in RPMI centrifugando nuovamente a<br />

430g per 10 minuti ed infine sospese in RPMI 1640 supplementato con 10%<br />

FCS, 2mM di L-glutammina e 10 U/ml di penicillina e streptomicina e utilizzate<br />

per l’analisi citofluorimetrica.<br />

Anticorpi specifici per CD3, CD4, CD8, CD25, CD27, CD49d, CD62L,<br />

CD69, CCR6, αβ TCR saranno acquistati da Becton-Dickinson. L’analisi<br />

dei campioni verrà effettuata su citofluorimetro FACSCanto Becton Dickinson,<br />

Cyan e su Sorter MoFlo (Dako). Per ogni campione verranno selezionati<br />

15.000 linfociti in base a criteri di dimensione (FSC) e di granulosità<br />

(SSC). I risultati saranno analizzati usando i software Summit (Cytomation)<br />

e FloJo (TreeStar).<br />

786 2006


Valutazione neurofisiologica e immuno-molecolare in topi EAE e in pazienti con SM…<br />

Verranno prelevati inoltre monociti e macrofagi isolati dalla milza e/o da<br />

lavaggi peritoneali dagli animali sacrificati per lo studio dell’espressione della<br />

citochina IL-18 e delle molecole ad essa correlate. In seguito a stimolazione in<br />

vitro con molecole infiammatorie (es. LPS) i sovranatanti e le cellule stesse<br />

verranno analizzati per valutare l’espressione di IL-18, IL-18 Binding Protein<br />

e delle due catene recettoriali di IL-18, mediante PCR quantitativa (Real Time<br />

PCR), saggi immunoenzimatici e citofluorimetrici. Allo scopo di verificare l’efficacia<br />

del sistema IL-18 quale possibile marcatore di patologia nell’EAE i<br />

risultati ottenuti da questa attività verranno comparati con i risultati derivati<br />

dagli altri studi di questo stesso WP.<br />

Studio biomolecolare – Verrà valutata l’insorgenza di tratti patologici<br />

molecolari ed istologici in tessuti ex-vivo di origine corticale e sottocorticale e<br />

cellule primarie corticali e sottocorticali derivate da topi con EAE nelle varie<br />

fasi di malattia con deficit cognitivi e non. Ad una prima analisi si verificherà<br />

la presenza di alterazioni morfologiche a livello dei processi neuritici. Dal<br />

punto di vista molecolare verranno quindi verificati i seguenti parametri di<br />

stress e morte cellulare:<br />

– attivazione di calpaine dopo 20 giorni di incubazione;<br />

– analisi dei tratti tipici dell’apoptosi (attivazione delle caspasi, livelli dell’apoptosoma<br />

e frammentazione del DNA);<br />

– incremento delle proteine di risposta allo shock termico hsp70 e hsp27<br />

e decremento della proteina di risposta allo stress ossidativo MnSOD;<br />

– iperfosforilazione di tau;<br />

– localizzazione sub-cellulare della catalasi;<br />

– formazione di autofagolisosomi in risposta a deprivazione di nutrienti<br />

(mediante immunoistochimica per le proteine traslocanti Beclin1 e LC3 e<br />

analisi morfologica ultrastrutturale per EM).<br />

WP 2 – Selezione, reclutamento pazienti e test cognitivi – Per il secondo<br />

obiettivo dello studio, arruoleremo 60 pazienti con SM afferenti al Centro per<br />

la Diagnosi e Cura della SM dell’Università di Tor Vergata diretto dal Dr. Centonze.<br />

In tali pazienti intendiamo effettuare un’analisi dettagliata della eventuale<br />

relazione esistente tra attività clinico-radiologica di malattia, presenza o<br />

assenza di deficit cognitivi e marcatori immunologici correlati. Tali pazienti<br />

saranno valutati clinicamente (Expanded Disability Status Scale (EDSS) ogni<br />

3 mesi), radiologicamente (Risonanza Magnetica Cerebrale con e senza gadolinio<br />

ogni 12 mesi). Saranno effettuati prelievi ematici per le valutazioni<br />

immunofenotipiche delle cellule linfocitarie in pazienti nelle varie fasi di<br />

malattia con e senza deficit cognitivi. La durata complessiva dello studio sarà<br />

di 24 mesi.<br />

Criteri d’inclusione:<br />

– Pazienti con SM definita secondo i criteri di Mc Donalds.<br />

– Età: 18-50 anni.<br />

– Durata di malattia: 2-20 anni.<br />

2006 787


Sezione III: Attività per progetti<br />

– EDSS: 0-6.<br />

– Anamnesi negativa per patologie neoplastiche.<br />

– Consenso informato.<br />

Criteri d’esclusione:<br />

– Pazienti che abbiano di recente cambiato regime terapeutico (p.es. iniziato<br />

interferone da meno di 3 mesi) o effettuato terapia corticosteroidea<br />

da meno di 60 giorni.<br />

– Pazienti partecipanti ad altri trials sperimentali.<br />

– Donne in stato di gravidanza, durante allattamento o che desiderino<br />

una gravidanza.<br />

– Gravi patologie psichiatriche.<br />

– Abuso di alcool e sostanze stupefacenti.<br />

– Gravi malattie sistemiche (con particolare riferimento ad endocrinopatie<br />

e malattie metaboliche).<br />

– Traumi cranici con sequelae.<br />

– Depressione valutata mediante scala di Beck.<br />

– Gravi menomazioni e disabilità che possano interferire con l’esecuzione<br />

dei test.<br />

Tutti i pazienti, al momento dell’arruolamento, verranno sottoposti ad<br />

una valutazione neurologica tramite l’EDSS (Expanded Disability Status<br />

Scale). La valutazione della disabilità mediante EDSS verrà ripetuta ogni 6<br />

mesi. La performance cognitiva e la RM verranno invece effettuate a cadenza<br />

annuale. Tutti i pazienti al momento dell’arruolamento verranno sottoposti ad<br />

una valutazione delle funzioni cognitive che verrà eseguita ogni anno per<br />

2 anni. Tutti i pazienti verranno sottoposti ai test 2 volte per una completa<br />

definizione delle capacità neuropsicologiche. I pazienti verranno sottoposti a<br />

batteria di Rao e lo Stroop test per le funzioni esecutive. Per la valutazione<br />

cognitiva verrà utilizzata la batteria di Rao (usando le versioni alternative per<br />

evitare l’effetto learning). Gli esami verranno suddivisi in due blocchi: il primo<br />

blocco corrisponde all’esame clinico ed alla somministrazione degli strumenti<br />

di autovalutazione; il secondo blocco corrisponde alla somministrazione della<br />

scala di Hamilton ed alla valutazione cognitiva.<br />

Studio immunologico – Caratterizzazione immunofenotipica e funzionale<br />

dei linfociti Treg. Per definire con precisione le sottopopolazioni delle cellule<br />

regolatorie verrà utilizzata la citofluorimetria policromatica. I linfociti Treg<br />

verranno grossolanamente identificati mediante marcatura con CD3, CD4, e<br />

CD25, e le diverse sottopopolazioni verranno identificate mediante l’uso di<br />

anticorpi monoclonali specifici per altri marker (vedi sotto). All’interno della<br />

popolazione di linfociti T CD4+, sulla base dell’espressione del CD25 possono<br />

essere identificate tre popolazioni distinte di cellule: CD25 high , CD25 low , e<br />

CD25 neg , ed è stato suggerito che la capacità soppressoria risieda principalmente<br />

nella popolazione di linfociti CD25 high , che è anche caratterizzata da<br />

mancanza di proliferazione in seguito a stimolazione in vitro senza l’aggiunta<br />

di IL-2. Dunque, le diverse popolazioni di CD4+CD25 high CD4+CD25 low , e<br />

788 2006


Valutazione neurofisiologica e immuno-molecolare in topi EAE e in pazienti con SM…<br />

CD4+CD25 neg possono essere sortate, e in effetti le cellule CD4+CD25 high sono in<br />

grado di inibire la proliferazione di cellule stimolate con anti-CD3; al contrario,<br />

le cellule CD4+CD25 low proliferano vigorosamente insieme alle cellule “ responder<br />

”, confermando che si tratta di una popolazione di cellule attivate prive di<br />

abilità soppressorie. Come previsto, le cellule CD25 neg , che sono costituite principalmente<br />

da cellule naive non effettrici, non inibiscono la proliferazione.<br />

L’espressione di recettori per le chemochine, e di marcatori della memoria<br />

immunologica verrà analizzata in combinazione con marcatori<br />

caratteristici delle cellule Treg (CD3, CD4, CD25), permettendo così l’identificazione<br />

delle diverse sottopopolazioni Treg. Mediante citofluorimetria<br />

policromatica verranno analizzati fino a 7 parametri su ogni singola cellula,<br />

ottenendo così un “ ritratto ” preciso delle sottopopolazioni linfocitarie. Le<br />

cellule mononucleate del sangue periferico (PBMC) verranno isolate dal<br />

sangue periferico dei pazienti affetti da Sclerosi Multipla mediante centrifugazione<br />

su gradiente discontinuo di densità (Ficoll-hypaque), seguendo procedure<br />

standard. Per ciascuna marcatura verranno utilizzate 0.5x10 6 PBL,<br />

in un volume finale di 100 µl. Gli anticorpi monoclonali, coniugati con i<br />

fluorocromi appropriati, verranno aggiunti sterilmente alle concentrazioni<br />

ottimali predeterminate, e le cellule saranno incubate a 4 C per 10 minuti.<br />

Le cellule verranno quindi lavate due volte, risospese in 250 µl PBS con<br />

0,5% FCS, e passate al citofluorimetro per l’analisi. Per ogni campione verranno<br />

acquisiti 2 × 10 6 eventi per permettere una precisa valutazione di ogni<br />

sottopopolazione linfocitaria.<br />

Per la caratterizzazione delle cellule T effettrici regolatorie, verranno usati<br />

i seguenti reagenti: Pannello linfocitario: CD3, CD4, CD25, CCR6 e CD49d.<br />

Pannello cellule effettrici: CD3, CD4, CD8, CD27, CD45RA, CD62L. Pannello<br />

cellule attivate: CD25, CD56, CD69, CD154.<br />

L’analisi dei campioni verrà effettuata su citofluorimetro FACSCanto<br />

(Becton Dickinson), su citofluorimetro CyAn (Dako) e su High Speed Cell Sorter<br />

MoFlo (Dako), utilizzando il software Summit per l’acquisizione dei dati e<br />

il software FlowJo per l’analisi e la compensazione multiparametrica.<br />

Valuteremo inoltre l’espressione di IL-18 e delle molecole ad essa correlate<br />

(IL-18 BP, IL-18Rα, IL-18Rβ) nel siero e nei PBMC isolati da pazienti con<br />

MS con deficit cognitivi e non. Mediante analisi immunoenzimatica saranno<br />

valutati i livelli circolanti di IL-18 e del suo antagonista IL-18BP. Inoltre, con<br />

le cellule ottenute dagli stessi individui saranno effettuate delle stimolazioni<br />

in vitro e l’espressione di IL-18, IL-18 Binding Protein e delle due catene recettoriali<br />

di IL-18, verrà valutata mediante PCR quantitativa (Real Time PCR),<br />

saggi immunoenzimatici e citofluorimetrici. Allo scopo di verificare l’efficacia<br />

del sistema IL-18 quale possibile marcatore di patologia nell’MS i risultati<br />

ottenuti da questa attività verranno comparati con i risultati derivati dagli<br />

altri studi di questo stesso WP.<br />

Studio biomolecolare dei processi di morte cellulare nel sistema immune<br />

– Alcuni sistemi ligando-recettore della famiglia dei recettori di morte,<br />

quali il sistema TNF od il sistema CD95/Fas, orchestrano in modo efficace la<br />

risoluzione dell’infiammazione ed il controllo delle reazioni immuni definendo<br />

2006 789


Sezione III: Attività per progetti<br />

popolazioni uniche di cellule T regolatorie (Treg), modulandone l’apoptosi ed<br />

influenzando la risposta dell’ospite alle infezioni. Inoltre, alcuni sottotipi Treg<br />

mostrano citotossicità dipendente dal pathway della perforina e del granzima<br />

B, rivolta contro cellule bersaglio autologhe, quali cellule T attivate CD4+ e<br />

CD8+, monociti CD14+ e cellule dendritiche mature ed immature. Entrambi i<br />

pathways coinvolti sinora nel controllo della risposta immune sono pathways<br />

estrinseci di morte cellulare, ovvero dipendenti da segnali esogeni.<br />

Poco o nulla si sa del controllo della morte cellulare nell’autoimmunità<br />

esercitato dalla via intrinseca all’apoptosi, cioè quella regolata dal mitocondrio<br />

e dal complesso multimolecolare definito apoptosoma. questo è composto<br />

dalla proteasi caspasi 9 e dalla molecola adattatrice Apaf1. Poiché tale<br />

pathway è definito come amplificatorio del pathway dei recettori di morte<br />

nel sistema immune durante il suo sviluppo, è di importanza fondamentale<br />

studiare e valutare il ruolo svolto dalle molecole del pathway intrinseco di<br />

morte nella sopravvivenza di singole popolazioni di Treg nei pazienti appartenenti<br />

ai gruppi sopra descritti. A questo scopo verranno saggiate in queste<br />

popolazioni cellulari in vitro ed in situ i livelli di espressione di mRNA e<br />

proteina dei geni chiave dei pathway estrinseci ed estrinseci di morte (Fas,<br />

FasL, TNF, TNFR, TRAIL, APAF1, CASP9, CASP7, CASP3, CASP12). Dal<br />

punto di vista funzionale si valuteranno le capacità di tali cellule di rilasciare<br />

il citocromo c dal mitocondrio in risposta a stimoli di morte<br />

mediante frazionamento cellulare e successivo immunoblot e mediante analisi<br />

per microscopia confocale.<br />

A questo scopo verranno usati anche test di attività in vitro e tecniche di<br />

immunoistochimica.<br />

OUTPUT<br />

0-6 mesi – Nei primi mesi della ricerca verranno messi a punto i modelli<br />

animali delle malattie degenerative oggetto del presente progetto, così come<br />

l’allestimento delle co-colture cellulari e l’addestramento comportamentale<br />

degli animali di laboratorio. Inizierà inoltre la raccolta dei dati preliminari<br />

dello studio da parte di ogni singola Unità Operativa.<br />

6-24 mesi – Analisi statistica dei dati ottenuti e preparazione di manoscritti<br />

per eventuale pubblicazione.<br />

0-24 mesi – Verranno organizzati incontri periodici tra le diverse Unità<br />

Operative. Tali incontri saranno facilitati dalla favorevole disposizione logistica<br />

dei vari laboratori di ricerca, così come dalla esistenza di consolidati<br />

rapporti di collaborazione tra alcuni dei gruppi coinvolti. Grazie a tali periodici<br />

incontri, ciascun gruppo avrà un costante aggiornamento sull’andamento<br />

della ricerca degli altri laboratori, traendone utili input per lo svolgimento del<br />

proprio lavoro. Verranno inoltre organizzati degli incontri e seminari con altri<br />

scienziati nazionali ed internazionali per la discussione dei dati.<br />

0-24 mesi – Partecipazione alla formazione di dottorandi di ricerca e<br />

medici specializzandi in neurologia.<br />

790 2006


Valutazione neurofisiologica e immuno-molecolare in topi EAE e in pazienti con SM…<br />

12-24 mesi – I risultati ottenuti nel corso dello svolgimento del presente<br />

progetto verranno pubblicati su riviste scientifiche nazionali ed internazionali,<br />

per cui potranno essere messi a disposizione della intera comunità scientifica<br />

internazionale. In aggiunta a pubblicazioni internazionali, i dati ottenuti<br />

da questo progetto verranno presentati a congressi nazionali ed internazionali<br />

e quindi discussi con scienziati attivamente impegnati nella ricerca clinica e<br />

di base riguardante le patologie autoimmuni del sistema nervoso centrale. In<br />

questo modo solleciteremo lo sviluppo di idee e lo scambio di informazioni<br />

utili per il progresso della ricerca in tale settore delle neuroscienze.<br />

Si allega il programma dettagliato delle Unità Operative 1, 3 e 5 che<br />

fanno capo alla <strong>Fondazione</strong> <strong>Santa</strong> <strong>Lucia</strong> IRCCS.<br />

2006 791


Sezione III: Attività per progetti<br />

U.O. 1 – Unità di Neuroimmunologia<br />

<strong>Luca</strong> <strong>Battistini</strong><br />

OBIETTIVO FINALE DEL CONTRIBUTO<br />

Identificazione di Markers fenotipici o funzionali utili a identificare<br />

nuove sottopopolazioni di linfociti T regolatori nei topi EAE e nei pazienti<br />

affetti da Sclerosi Multipla con disturbi cognitivi.<br />

Criteri e indicatori per la verifica dei risultati finali<br />

Pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali.<br />

OBIETTIVI INTERMEDI<br />

Validazione delle tecniche di “ sorting ” ad alta velocità e di analisi fenotipica<br />

a 7 colori mediante citofluorimetria per gli obiettivi prefissati.<br />

Criteri e indicatori per la verifica dei risultati intermedi<br />

Pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali. Alla fine della prima<br />

fase del progetto il responsabile dell’U.O. dovrebbe scrivere un riassunto dei<br />

risultati ottenuti, descrivendo le priorità sperimentali nei successivi 12 mesi<br />

per portare a termine gli obiettivi proposti.<br />

METODOLOGIA<br />

L’espressione di recettori per le chemochine e di marcatori della memoria<br />

immunologica verrà analizzata in combinazione con marcatori caratteristici<br />

delle cellule Treg (CD3, CD4, CD25), permettendo così l’identificazione delle<br />

diverse sottopopolazioni Treg. Mediante citofluorimetria policromatica verranno<br />

analizzati fino a 9 parametri su ogni singola cellula, ottenendo così un<br />

“ ritratto ” preciso delle sottopopolazioni linfocitarie.<br />

Le cellule mononucleate del sangue periferico (PBMC) verranno isolate<br />

dal sangue periferico dei pazienti affetti da Sclerosi Multipla mediante centrifugazione<br />

su gradiente discontinuo di densità (Ficoll-hypaque), seguendo procedure<br />

standard. Per ciascuna marcatura verranno utilizzate 0.5 × 10 6 PBL, in<br />

un volume finale di 100 µl. Gli anticorpi monoclonali, coniugati con i fluorocromi<br />

appropriati, verranno aggiunti sterilmente alle concentrazioni ottimali<br />

predeterminate, e le cellule saranno incubate a 4 C per 10 minuti. Le cellule<br />

verranno quindi lavate due volte, risospese in 250 µl PBS con 0,5% FCS, e<br />

passate al citofluorimetro per l’analisi. Per ogni campione verranno acquisiti<br />

2 × 10 6 eventi per permettere una precisa valutazione di ogni sottopopolazione<br />

linfocitaria.<br />

792 2006


Valutazione neurofisiologica e immuno-molecolare in topi EAE e in pazienti con SM…<br />

Per la caratterizzazione delle cellule T effettrici regolatorie, verranno usati<br />

i seguenti reagenti: Pannello linfocitario: CD3, CD4, CD25, CCR6 e CD49d.<br />

Pannello cellule effettrici: CD3, CD4, CD8, CD27, CD45RA, CD62L. Pannello<br />

cellule attivate: CD25, CD56, CD69, CD154.<br />

L’analisi dei campioni verrà effettuata su citofluorimetro FACSCanto<br />

(Becton Dickinson), su citofluorimetro CyAn (Dako) e su High Speed Cell Sorter<br />

MoFlo (Dako), utilizzando il software Summit per l’acquisizione dei dati e<br />

il software FlowJo per l’analisi e la compensazione multiparametrica.<br />

2006 793


Sezione III: Attività per progetti<br />

U.O. 3 – Laboratorio di Neuroembriologia Molecolare<br />

Francesco Cecconi<br />

OBIETTIVO FINALE DEL CONTRIBUTO<br />

Il contributo di questa U.O. al programma consiste nella dettagliata analisi<br />

biomolecolare della morte cellulare in modelli animali di encefalomielite<br />

autoimmune sperimentale (EAE) ed in popolazioni di cellule Treg di pazienti<br />

affetti da sclerosi multipla (MS) con/senza deficit cognitivo, con particolare<br />

attenzione ai marcatori di apoptosi (in primo luogo caspasi attive ed apoptosoma)<br />

ed autofagia (regolazione della formazione di autofagosomi ed autofagolisosomi).<br />

Si ritiene che il deficit cognitivo possa trovare riscontro in un<br />

processo di perdita neuronale nelle condizioni sopra descritte.<br />

Criteri e indicatori per la verifica dei risultati finali<br />

Il gruppo di ricerca pubblica su riviste scientifiche internazionali di<br />

elevato profilo ed impact factor e conseguentemente è noto in campo internazionale<br />

nell’ambito dello studio biomolecolare della morte cellulare. Conseguentemente,<br />

si prevede un impatto dei risultati conseguiti sotto forma di<br />

presentazioni a congressi nazionali ed internazionali e pubblicazioni su riviste<br />

internazionali con fattore d’impatto.<br />

OBIETTIVI INTERMEDI PREVISTI<br />

Nel corso della prima fase del programma, questa U.O. si propone di<br />

caratterizzare i processi di morte cellulare tipici di apoptosi ed autofagia in<br />

modelli animali di encefalomielite autoimmune sperimentale. Oggetto cellulare<br />

della ricerca saranno neuroni e cellule gliali nelle aree interessate. Si propone<br />

anche la messa a punto di colture cellulari primarie a partire dai modelli<br />

animali in questione per la manipolazione delle molecole coinvolte in tale<br />

processo. In dettaglio, sarà verificata la presenza di marcatori molecolari ed<br />

istopatologici in tessuti ex-vivo ed in cellule primarie di origine corticale e<br />

subcorticale da animali EAE a diversi stadi della malattia ed in presenza o<br />

assenza di deficit cognitivo. In prima istanza si verificherà la presenza di anomalie<br />

morfologiche a carico dei neuriti. In seguito verranno studiati i marcatori<br />

di stress e morte cellulare dal punto di vista biochimico e molecolare.<br />

Criteri e indicatori per la verifica dei risultati intermedi<br />

Dopo il primo anno di attività, lo stato di avanzamento del progetto sarà verificato<br />

in un incontro tra le unità, nell’ambito del quale saranno presentati i dati<br />

sperimentali ottenuti. Tali dati saranno quantificabili come numero di abstracts<br />

da sottomettere a Congressi, eventuali manoscritti in preparazione o già inviati<br />

per la pubblicazione, applicazioni per brevetti. L’eventuale messa a punto di protocolli<br />

sperimentali innovativi sarà analogamente verificata in tale ambito.<br />

794 2006


Valutazione neurofisiologica e immuno-molecolare in topi EAE e in pazienti con SM…<br />

METODOLOGIA<br />

Nell’ambito della prima fase del programma, verranno utilizzate le<br />

seguenti metodologie per l’analisi dei modelli animali EAE a vari stadi di progressione<br />

della malattia, e associata a relativi controlli non trattati.<br />

1. Valutazione in situ su sezioni di tessuto nervoso ex-vivo, mediante tecniche<br />

di analisi istopatologica, immunoistochimica, analisi ultrastrutturale al<br />

microscopio elettronico ed eventualmente immunorivelazione su sezioni<br />

ultrafini pre-incubate con l’anticorpo d’interesse, dei tratti biomorfologici<br />

caratteristici delle cellule apoptotiche e dei canonici marcatori molecolari di<br />

apoptosi (attività caspasica, livelli di espressione dell’apoptosoma, sua localizzazione<br />

sub-cellulare e frammentazione del DNA). Su estratti proteici da tessuto<br />

verrà inoltre analizzato il grado di attivazione delle calpaine, il livello di<br />

espressione nel tempo delle proteine della risposta allo shock termico (hsp70,<br />

hsp27) e delle superossido dismutasi, per valutare il grado di stress cellulare<br />

in atto. Si valuteranno poi marcatori della progressione del danno cellulare,<br />

ossia i cosiddetti marcatori sub-letali, quali la localizzazione della catalasi<br />

perossisomiale ed il grado di fosforilazione della proteina tau. Infine sarà analizzato<br />

il processo autofagico mediante il rilevamento ultrastrutturale della<br />

presenza di vescicole autofagiche, lo studio della lipidazione di LC3 e della<br />

sua traslocazione agli autofagosomi, la localizzazione dei precursori autofagici<br />

Beclin-1 e Ambra-1.<br />

2. Valutazione in situ su cellule primarie e preparati freschi (tissue slices)<br />

derivate da regioni specifiche del sistema nervoso di animali EAE mediante le<br />

tecniche sopradescritte ed a tempi diversi di coltura a partire dall’espianto (ad<br />

esempio, l’attivazione delle calpiane verrà valutata dopo 20 giorni d’incubazione).<br />

In questi sistemi in vitro si potrà anche modulare la risposta apoptotica<br />

ed autogafica, mediante induzione di entrambi i processi. Per il rilevamento<br />

dell’autofagia sarà possibile applicare la tecnica della misurazione del grado di<br />

acidificazione vescicolare previo trattamento con il colorante Arancio d’acridina<br />

e successiva valutazione al citofluorimetro dello spettro di emissione.<br />

Nella seconda fase del programma, si utilizzeranno diverse metodologie<br />

per l’analisi dei processi di morte cellulare in diverse popolazioni di cellule<br />

Treg di pazienti affetti da MS in presenza o assenza di deficit cognitivo. In<br />

particolare, verranno testati in sospensioni cellulari in situ mediante tecniche<br />

di microscopia confocale ed in vitro, su estratti derivati, i livelli di mRNA e<br />

proteine codificati da geni chiave dei percorsi metabolici (pathways) intrinseci<br />

ed estrinseci dell’apoptosi, quali Fas, FasL, TNF, TNFR, TRAIL, APAF1,<br />

CASP9, CASP7, CASP3, CASP12. Verrà anche valutata la capacità di tali cellule<br />

di attivare il pathway mitocondriale dell’apoptosi, mediante la rilevazione<br />

dell’avvenuto rilascio del citocromo c dal mitocondrio, un marcatore dell’attivazione<br />

dell’apoptosoma, in seguito ad esperimenti di frazionamento subcellulare<br />

e successivi esperimenti di immunoblotting. Seguiranno approcci<br />

biochimici e fluorimetrici per l’analisi dell’attivazione delle caspasi in tali<br />

popolazioni cellulari ed in modo differenziale fra gruppi di pazienti selezionati<br />

dalle altre U.O.<br />

2006 795


Sezione III: Attività per progetti<br />

U.O. 5 – Laboratorio di Neuropsicobiologia Sperimentale<br />

Paola Bossù<br />

OBIETTIVO FINALE DEL CONTRIBUTO<br />

La citochina interleuchina (IL)-18, molecola pro-infiammatoria implicata<br />

nella regolazione della risposta immune sia di tipo innato che acquisito, è<br />

stata recentemente proposta quale elemento chiave di alcuni processi neurodegenerativi.<br />

Diversi studi hanno suggerito l’implicazione di IL-18 tanto nel<br />

modello murino della encefalomielite autoimmune EAE, quanto nella sclerosi<br />

multipla. Parallelamente, in un recente studio, proprio il nostro gruppo di<br />

ricerca ha evidenziato l’esistenza di un’associazione significativa tra un polimorfismo<br />

del promotore di IL-18 e un incrementato deterioramento delle funzioni<br />

cognitive dei pazienti con demenza di Alzheimer, oltre a una correlazione<br />

significativa tra produzione aumentata di IL-18 nei PBMC di questi<br />

pazienti e peggioramento del deficit cognitivo, suggerendo una possibile<br />

implicazione di IL-18 nell’insorgenza di demenza. Partendo dal concetto che<br />

meccanismi comuni di amplificazione neurodegenerativa immuno-mediati<br />

possano essere coinvolti nei processi di deficit cognitivo, il presente studio si<br />

basa sull’ipotesi che la citochina IL-18 possa essere utilizzata come marcatore<br />

di demenza anche nella Sclerosi Multipla.<br />

Lo specifico contributo dei questa U.O. sarà pertanto quello di studiare il<br />

sistema IL-18 nel modello murino di EAE e nei pazienti con Sclerosi Multipla,<br />

allo scopo di identificare possibili implicazioni di questa citochina nei meccanismi<br />

neurodegenerativi delle patologie demielinizzanti autoimmunitarie, per<br />

l’identificazione di potenziali marcatori biologici e funzionali associati a deficit<br />

cognitivi.<br />

Criteri e indicatori per la verifica dei risultati finali raggiunti<br />

Riscontro di una deregolazione a carico del sistema dell’interleuchina-18<br />

in pazienti con Sclerosi Multipla e decadimento delle funzioni cognitive.<br />

Successiva conferma dell’esistenza di un’associazione tra espressione<br />

di IL-18 e/o eventuali molecole ad essa correlate e i parametri del deficit<br />

cognitivo rilevati in pazienti con Sclerosi Multipla.<br />

OBIETTIVI INTERMEDI PREVISTI<br />

Identificazione, nell’ambito delle molecole correlate al sistema dell’interleuchina-18,<br />

di potenziali marcatori biologici e funzionali associati a deficit<br />

cognitivi nel modello animale di Sclerosi Multipla, rappresentato dai topi EAE.<br />

Criteri e indicatori per la verifica dei risultati intermedi raggiunti<br />

Riscontro di una deregolazione a carico del sistema dell’interleuchina-18<br />

in topi con EAE con disturbi cognitivo-comportamentali.<br />

796 2006


Valutazione neurofisiologica e immuno-molecolare in topi EAE e in pazienti con SM…<br />

Successiva conferma dell’esistenza di associazione tra espressione di IL-<br />

18 e/o eventuali molecole ad essa correlate e parametri di deficit cognitivo<br />

rilevati in topi con EAE.<br />

METODOLOGIA<br />

Per lo studio dell’espressione di IL-18 e delle molecole ad essa correlate<br />

nei topi EAE, verranno prelevati dagli animali monociti e macrofagi isolati<br />

dalla milza e/o da lavaggi peritoneali. Più in dettaglio, dai topi EAE sacrificati<br />

in diversi momenti dopo l’immunizzazione, verranno prelevate sterilmente e<br />

disperse le milze mediante disgregazione meccanica. Le sospensioni cellulari<br />

ottenute, dopo lisi dei globuli rossi, verranno lavate in RPMI, contate in<br />

trypan blue ed incubate in terreno completo a +37°C, 5% CO 2<br />

, in assenza o in<br />

presenza di molecole infiammatorie (es. LPS). I sovranatanti di coltura e gli<br />

splenociti verranno rispettivamente analizzati per valutare l’espressione di<br />

IL-18 e IL-18 Binding Protein (IL-18BP) mediante saggi immunoenzimatici<br />

commerciali (MBL e R&D Systems), oppure mediante l’analisi in Real-Time<br />

PCR volta a valutare l’espressione genica della citochina. Verranno inoltre<br />

analizzate tramite citofluorimetria a flusso le due catene recettoriali di IL-18<br />

(IL-18Rα e IL-18Rβ) in associazione all’espressione dei principali marcatori<br />

molecolari caratteristici delle popolazioni cellulari presenti nella milza<br />

(es. CD3, CD4, CD8, CD19, CD94, CD14).<br />

In alternativa, verranno utilizzati i macrofagi peritoneali, ottenuti in<br />

seguito a lavaggio con PBS della cavità peritoneale. I macrofagi ottenuti verranno<br />

messi in coltura in terreno completo in presenza di opportuni stimoli<br />

infiammatori (es. LPS). Anche in questo caso verranno analizzati i livelli di<br />

IL-18, IL-18BP sia in termini di concentrazione proteica nei sovranatanti di<br />

coltura, tramite saggi immunoenzimatici, sia mediante analisi dei livelli di<br />

espressione genica con Real-Time PCR. I macrofagi peritoneali saranno inoltre<br />

analizzati tramite citofluorimetria a flusso per verificare l’espressione di<br />

IL-18Rα e IL-18Rβ in associazione all’espressione dei principali marcatori<br />

molecolari di questa popolazione cellulare murina (es. CD14, CD11b, CD11c,<br />

CD16, CD32, CD64, MHC-I e MHC-II). Allo scopo di verificare l’efficacia del<br />

sistema IL-18 quale possibile marcatore di patologia nell’EAE, in particolare<br />

in associazione al deficit cognitivo, i risultati ottenuti da questa attività verranno<br />

comparati con i risultati derivati dagli altri studi di questo stesso WP1.<br />

Parallelamente, nel WP2 sarà valutata l’espressione dell’IL-18 e delle<br />

molecole ad essa correlate (IL-18BP, IL-18Rα, IL-18Rβ) nel siero e<br />

nei PBMC isolati da pazienti con MS con deficit cognitivi e dei relativi soggetti<br />

di controllo. A tale scopo il sangue proveniente dai pazienti verrà<br />

raccolto per mezzo di provette contenenti un attivatore della coagulazione per<br />

preparare il siero che, aliquotato e conservato a -80°C, sarà utilizzato per<br />

analizzare tramite saggi immunoenzimatici la quantità circolante di IL-18 e di<br />

IL-18BP.<br />

Parallelamente, dallo stesso prelievo, il sangue sarà raccolto anche in provette<br />

contenenti EDTA, quindi in seguito a passaggio su gradiente di densità,<br />

verranno recuperate le cellule mononucleate. Queste cellule saranno stimolate<br />

2006 797


Sezione III: Attività per progetti<br />

a vari tempi con differenti dosi di LPS, allo scopo di verificare l’attivazione<br />

genica di IL-18 e IL-18BP, mediante analisi con Real-Time PCR, oppure la<br />

produzione, tramite saggi ELISA, delle proteine IL-18 e IL-18BP presenti nel<br />

sovranatante di coltura. Per quanto riguarda le cellule provenienti dal sangue<br />

periferico e stimolate con LPS, verrà anche effettuata l’analisi citofluorimetrica<br />

dei marcatori molecolari delle principali popolazioni cellulari (es. CD3,<br />

CD4, CD8, CD19, CD94, CD14, CD11b, CD11c, CD16, CD32, CD64, MHC-I e<br />

MHC-II) in associazione all’espressione delle catene recettoriali di IL-18<br />

(IL-18Rα e IL-18Rβ). Per finire, i livelli proteici e di espressione genica di<br />

IL-18 e di IL-18BP verranno messi in relazione ai parametri clinici relativi ai<br />

disturbi cognitivi dei pazienti con MS.<br />

798 2006

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