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Il Nuovo News -Settembre 2013

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ilnuovo<br />

ANNO XXV, NUMERO 4 – SETTEMBRE <strong>2013</strong> – COPIA GRATUITA<br />

25° ANNO<br />

ESCLUSIVA<br />

Intervista al sindaco di Sacrofano<br />

SPECIALE<br />

Abiti da sogno per le spose<br />

INCHIESTA SCUOLA<br />

Le tariffe dei Comuni, la guida agli asili nido, le sorprese positive


<strong>Il</strong>nuovo<br />

Periodico Indipendente d’Informazione<br />

ANNO XXV - N.4<br />

Editore:<br />

Associazione Culturale Belmonte<br />

Direttore Responsabile<br />

Luca Benigni<br />

Direttore Editoriale<br />

Romolo Bali<br />

Design e impaginazione grafica<br />

Stefano Scorretti<br />

Hanno collaborato<br />

a questo numero:<br />

Laura Bernardini, Anna Carderi,<br />

Francesca Dominici, Fabrizio Falzini,<br />

Riccardo Falzini, Carolina Garrow,<br />

Maurizio Lancellotti, Franco Lesti,<br />

Nicola Mastrangelo, Loretta Peschi,<br />

Emilio Picchiotti, Stefano Virgili<br />

(fotografo ufficiale)<br />

Redazione:<br />

Via Pian Braccone, 8<br />

Castelnuovo di Porto.<br />

Tel. 06.9078450<br />

Email: info@ilnuovonews.com<br />

Stampa:<br />

Pignani Printing -<br />

Zona Ind. Settevene - Nepi (Vt)-<br />

Tel. 0761.527323 -<br />

Finito di stampare<br />

10 settembre <strong>2013</strong><br />

Distribuzione Gratuita<br />

Reg. Trib. di Roma n.373 del 21/06/1989<br />

La foto di copertina è di Stefano Scorretti<br />

Per la pubblicità su ilnuovo:<br />

info@ilnuovonews.com<br />

cell. 349.8441556<br />

cell. 327.0689185<br />

cell. 335.6886209<br />

<strong>Il</strong> prossimo numero uscirà a<br />

ottobre <strong>2013</strong><br />

LE “NUOVE” SCUOLE CHE CRESCONO SUL TERRITORIO<br />

Numero settembrino de “<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong>”, numero che (volutamente) coincide con<br />

l’apertura delle scuole. Con la tradizionale impostazione del nostro giornale,<br />

l’inchiesta principale verte infatti proprio sul mondo della scuola. <strong>Il</strong> confronto<br />

delle tariffe tra i vari Comuni, sia per la refezione scolastica che per il trasporto<br />

e una guida con l’elenco di tutti gli asili nido e le ludoteche della zona.<br />

E poi la ciliegina sulla torta: due servizi esclusivi su altrettante aperture di<br />

nuove scuole. Una, pubblica, a Fiano Romano; l’altra, privata, a Capena.<br />

Due positivi auspici per il futuro: sul nostro vasto territorio Flaminia/Tiberina<br />

qualcosa si muove nella giusta direzione, seppur in un momento difficile quale<br />

quello che stiamo attraversando. Scuole nuove rappresentano un arricchimento<br />

della comunità, una possibilità di scelta più ampia, un segno ed un invito a non<br />

mollare sulla strada della costruzione di un percorso civico e culturale virtuoso.<br />

Mentre il nostro giornale amplia anch’esso i propri orizzonti – da questo numero<br />

i cittadini di Riano troveranno all’interno della copia l’inserto a cura della<br />

loro Amministrazione comunale – e aumenta ancora la propria foliazione, cogliamo<br />

l’occasione da questa pagina per lanciare un simpatico augurio di<br />

“Buona scuola” a tutti i nostri piccoli lettori e ai loro genitori.<br />

Lo facciamo con le parole della nostra collaboratrice Francesca Dominici,<br />

Comandante della Polizia Municipale di Riano.<br />

<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong><br />

“Cari bambini,<br />

questo aricolo è per voi, che siete i più piccoli leori de “<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong>”<br />

e, ta l’alto però non lo dite a nessuno, altimenti faccio una fi<br />

graccia, anche i miei preferiti! In questi giori per quasi ti è<br />

già ricominciata la scuola: si ripare con i libri, gli zaini, i compiti<br />

e con to quello che la scuola compora, anche col percorso che<br />

oguno di voi compie te le maine. Alcuni andranno a piedi,<br />

alti in macchina e alti ancora con lo scuolabus. In oguno di<br />

questi casi dovete ricordare delle regole molto imporanti e spesso<br />

dovete ricordarle anche ai gandi, che sono quasi sempre distai.<br />

È un compito imporante quello che vi ado: tasforatevi in pic<br />

coli vigili e rimproverate chi non rispea il Codice della Stada.<br />

Ad esempio se mamma o papà parlano al telefonino o non met<br />

tono la cintra richiamateli al dovere. Vi consiglio un piccolo gioco<br />

da fare con loro: quando non si comporano bene in macchina<br />

fate loro un richiamo per iscrio natralmente e poi, arivati a<br />

dieci rimproveri, vi fate fare un piccolo regalo mi raccomando,<br />

poco costoso però. E se viaggiate in scuolabus avete un compito<br />

alteanto imporante: non solo stare seduti composti e far sì che<br />

i vosti amici lo facciano, ma anche contollare che l’autista non si<br />

distagga. Sono cera che riuscirete ad aiutari. Io e i miei vigili<br />

da soli non ce la facciamo a individuare ti gli indisciplinati. Ci<br />

volete voi. Ai bambini di Riano, poi, volevo dire anche un’alta cosa:<br />

i primi giori di scuola salirò con voi sullo scuolabus. Lasciatemi<br />

un posto! Insieme contolleremo un po’ di sitazioni e soprao<br />

la stada che fate per andare da casa a scuola. Se voi bambini di<br />

alti paesi mi inviterete verò a tovare di cero anche voi. Vi assi<br />

curo una cosa: insieme ci diveriremo, non poco.<br />

A prestissimo, ci vediamo sullo scuolabus! “


speciale<br />

tiberina<br />

Com’è andata a<br />

finire<br />

Intervista a<br />

Tommaso Luzzi<br />

49<br />

esclusiva<br />

30<br />

16<br />

INCHIESTA SCUOLA<br />

Speciale Sposa<br />

fashion<br />

38<br />

28<br />

30<br />

34<br />

ESCLUSIVA<br />

38 Intervista a<br />

56<br />

43<br />

8<br />

10<br />

12<br />

14<br />

56<br />

60<br />

62<br />

64<br />

SOCIETÀ<br />

SOCIETÀ<br />

ilsommario<br />

<strong>Il</strong> centro CARA<br />

di Castelnuovo di Porto<br />

INCHIESTA<br />

Via Tiberina:<br />

la via del degrado<br />

Non son come le lucciole<br />

Tommaso Luzzi<br />

AMBIENTE<br />

<strong>Il</strong> gessetto dove<br />

lo metto<br />

Inserto a cura del Comune<br />

MAMMA MIA!<br />

Genitori non si nasce<br />

HELP!<br />

Scuola: se il bambino ha un disagio<br />

CAROL’S CORNER<br />

Incontri di non so che tipo<br />

CHECK POINT<br />

<strong>Il</strong> volontariato: risorsa per la comunità<br />

I VICINI DI CASA<br />

Le macchinette di Francesco<br />

LA STORIA SIAMO NOI<br />

Escort d’un temp<br />

IN LIBRERIA<br />

ULTIMA PAGINA<br />

<strong>Il</strong> Diziomario<br />

rubriche


NEWS<br />

I trend dell’estate COM’È ANDATA A FINIRE<br />

<strong>Il</strong> raddoppio della Ferrovia Roma-Nord<br />

Nel numero di dicembre 2012 del <strong>Nuovo</strong> avevamo presentato,<br />

in un ampio servizio, il progetto per il raddoppio della<br />

Ferrovia Roma Nord. Un’inizativa di grande impatto ed importanza<br />

per la nostra zona, che una volta realizzata “rivoluzionerebbe”<br />

il sistema trasporti tra i Comuni interessati<br />

e Roma. Dieci mesi fa eravamo ancora nel campo delle ipotesi,<br />

mancavano i fondi e il progetto era solo sulla carta.<br />

Nel frattempo qualcosa si è mosso nella giusta direzione<br />

e, pur con i tempi lunghi ai quali siamo abituati in Italia, si<br />

scorge un possibile futuro positivo.<br />

Vediamo perché…<br />

Lo scorso 8 luglio, presso la sala consiliare del Comune di<br />

Castelnuovo di Porto, si è tenuto il secondo incontro dell’iniziativa<br />

popolare promossa dall’associazione “Città in<br />

Movimento”.<br />

Due gli elementi significativi emersi durante il convegno, al<br />

quale hanno partecipato tutti i sindaci dei Comuni interessati<br />

dalla ferrovia Roma-Nord e rappresentati della Regione:<br />

- la richiesta dell’associazione organizzatrice di un tavolo<br />

tra istituzioni per un rilancio immediato della ferrovia regionale<br />

Roma-Viterbo gestita da Atac.<br />

- L’intervento dell’assessore regionale alla mobilità Michele<br />

Civita, che ha garantito un finanziamento di 150 milioni di<br />

euro per il raddoppio dei binari tra Riano e Magliano con<br />

gara che sarà bandita entro il 31 ottobre, quindi in tempi<br />

brevissimi.<br />

Dopo l’avvenuto inizio dei lavori della tratta Montebello-<br />

Riano, anche se ancora siamo a livello dei saggi per la realizzazione<br />

delle opere stradali di viabilità connessa (visibili<br />

per chi transita sulla Flaminia subito dopo Riano in direzione<br />

Roma), i 150 milioni annunciati da Civita per il secondo<br />

tratto, fino a Magliano, rappresentano una sorpresa<br />

positiva. Erano<br />

infatti in molti<br />

ad ipotizzare<br />

che per questo<br />

secondo tratto<br />

– molto più costoso<br />

del primo<br />

per una serie di<br />

interventi partic<br />

o l a r m e n t e<br />

onerosi – sarebbe<br />

stato difficile<br />

reperire i<br />

fondi.<br />

Secondo l’assessore<br />

regionale i soldi invece sono stati trovati e la gara<br />

sarà bandita entro<br />

pochissimo tempo.<br />

Sui prossimi numeri<br />

del <strong>Nuovo</strong> vi informeremo<br />

se le scadenze<br />

sono state rispet-<br />

(L'Assessore alla Regione Lazio Michele Civita<br />

nel suo intervento al convegno sulla mobilità. A<br />

sinistra, il sindaco di Castelnuovo di Porto, Fabio<br />

Stefoni)<br />

(La copertina del numero<br />

di dicembre 2012)<br />

(Saggi per i lavori del Sottopasso a Riano, opera collegata<br />

al raddoppio della Ferrovia Roma-Nord. Foto archivio<br />

Primo Sommaro)<br />

tate e vi daremo<br />

conto dei tempi di<br />

attuazione dei due<br />

interventi.<br />

Nicola Mastrangelo<br />

3


NEWS<br />

RIANO<br />

Università Agraria di Riano: il 20 e 21 ottobre si vota!<br />

Con Decreto del Presidente della Regione Lazio 21 giugno <strong>2013</strong>,<br />

n. T00137, il Governatore Nicola Zingaretti ha posticipato alle<br />

giornate di domenica 20 e lunedì 21 ottobre <strong>2013</strong> le elezioni<br />

a Riano per il rinnovo del Consiglio dell’Università Agraria.<br />

Hanno diritto al voto tutti i cittadini residenti nel comune di Riano.<br />

Ma che cos’è l’Università Agraria e perché è importante andare a<br />

votare? Se si pongono queste domande in giro per Riano non sono<br />

in molti a rispondere correttamente, complice forse il fatto che<br />

negli ultimi anni la popolazione locale è raddoppiata, laddove a questo<br />

incremento non sembra esser corrisposto un maggior grado<br />

di trasparenza e pubblicità dell’ente. Non mancherà senz’altro chi<br />

addirittura vi risponderà (a me è capitato di sentirlo più di una volta):<br />

“si tratta di una università!”. Nulla di più lontano dal vero!<br />

In generale, le Università Agrarie sono enti pubblici che amministrano<br />

beni di uso civico, ovvero i terreni di proprietà comune dei<br />

cittadini residenti.<br />

L’Università Agraria esiste a Riano dall’inizio del secolo scorso, a<br />

seguito delle donazioni elargite dal Principe Don Francesco Boncompagni<br />

Ludovisi, che concesse oltre 400 ettari di terreni in enfiteusi<br />

ai cittadini di Riano.<br />

L’Università Agraria gode di un proprio statuto e di una propria<br />

organizzazione e gestisce a Riano strade, giardini, boschi, quarti<br />

bestiame e cave. Inoltre, è proprietaria dei terreni su cui sono<br />

costruiti il Comune, le scuole di Largo Montechiara, la palestra<br />

ed i giardini pubblici di La Rosta.<br />

I terreni di uso civico costituenti il patrimonio dell'Ente sono aperti<br />

all'uso di tutti i cittadini utenti, secondo le condizioni stabilite da<br />

apposito regolamento.<br />

Organi dell'Ente sono:<br />

* l'Assemblea;<br />

* il Consiglio Universitario;<br />

* la Deputazione Agraria;<br />

* il Presidente.<br />

L'Assemblea è costituita da tutti gli iscritti nelle liste elettorali del<br />

Comune di Riano. L’assemblea elegge il Consiglio di Amministrazione<br />

attraverso elezioni.<br />

A breve, dunque, vi saranno le nuove elezioni dell’agraria a Riano.<br />

Finora questo evento è stato poco partecipato (meno di un terzo<br />

dell’elettorato attivo), mentre l’ente è stato praticamente gestito<br />

in prevalenza da un unico nucleo di famiglie rianesi secondo una<br />

formula consolidata: ad es., l’ultima tornata elettorale ha visto la<br />

presentazioni di due sole liste, una che ha preso circa 1.600 voti<br />

(100 voti circa per candidato in lista) e l’altra che ha preso poco<br />

più di 100 voti (in caso di partecipazione di una sola lista, questa<br />

vince se consegue almeno la metà più uno dei voti di tutti i cittadini<br />

aventi diritti di voto, per cui è presumibile che la seconda<br />

fosse una lista civetta a vantaggio della prima, in considerazione<br />

della scarsa affluenza al voto).<br />

È auspicabile, pertanto, che la popolazione sia resa edotta di<br />

questo importante appuntamento e che all’orizzonte si affacci<br />

una maggiore competizione e partecipazione politica, nell’interesse<br />

della cittadinanza che costituisce la base proprietaria dell’Università<br />

Agraria.<br />

A questo riguardo, le indiscrezioni finora emerse fanno presumere<br />

– ma, ripetiamo, siamo ancora nel campo delle congetture - che<br />

questa volta potrebbero partecipare ben cinque liste, promosse<br />

rispettivamente dal PD, da SEL, dall’UDC e PDL, dal Comitato Cittadino<br />

di Riano e dal Movimento 5 Stelle. Due gli orientamenti di<br />

programma che si confronteranno: da un lato vi è chi vorrebbe<br />

una maggiore integrazione dell’Università Agraria con il Comune<br />

di Riano, fino a giungere allo scioglimento della prima nel<br />

secondo, conferendovi i beni e facendoli diventare a tutti gli effetti<br />

beni di tutti, e chi invece teme che questa operazione servirebbe<br />

solo a coprire i debiti del Comune depauperando un ente che invece<br />

andrebbe riqualificato e gestito con serietà e professionalità.<br />

Qualunque sia l’orientamento politico e l’idea sul futuro dell’ente,<br />

l’invito ai rianesi è quello di recarsi alle urne. Per poter decidere<br />

con un largo suffragio la strada da prendere.<br />

Maurizio Lancellotti<br />

4


NEWS<br />

RIANO<br />

Università Agraria di Riano: il 20 e 21 ottobre si vota!<br />

Con Decreto del Presidente della Regione Lazio 21 giugno <strong>2013</strong>,<br />

n. T00137, il Governatore Nicola Zingaretti ha posticipato alle<br />

giornate di domenica 20 e lunedì 21 ottobre <strong>2013</strong> le elezioni<br />

a Riano per il rinnovo del Consiglio dell’Università Agraria.<br />

Hanno diritto al voto tutti i cittadini residenti nel comune di Riano.<br />

Ma che cos’è l’Università Agraria e perché è importante andare a<br />

votare? Se si pongono queste domande in giro per Riano non sono<br />

in molti a rispondere correttamente, complice forse il fatto che<br />

negli ultimi anni la popolazione locale è raddoppiata, laddove a questo<br />

incremento non sembra esser corrisposto un maggior grado<br />

di trasparenza e pubblicità dell’ente. Non mancherà senz’altro chi<br />

addirittura vi risponderà (a me è capitato di sentirlo più di una volta):<br />

“si tratta di una università!”. Nulla di più lontano dal vero!<br />

In generale, le Università Agrarie sono enti pubblici che amministrano<br />

beni di uso civico, ovvero i terreni di proprietà comune dei<br />

cittadini residenti.<br />

L’Università Agraria esiste a Riano dall’inizio del secolo scorso, a<br />

seguito delle donazioni elargite dal Principe Don Francesco Boncompagni<br />

Ludovisi, che concesse oltre 400 ettari di terreni in enfiteusi<br />

ai cittadini di Riano.<br />

L’Università Agraria gode di un proprio statuto e di una propria<br />

organizzazione e gestisce a Riano strade, giardini, boschi, quarti<br />

bestiame e cave. Inoltre, è proprietaria dei terreni su cui sono<br />

costruiti il Comune, le scuole di Largo Montechiara, la palestra<br />

ed i giardini pubblici di La Rosta.<br />

I terreni di uso civico costituenti il patrimonio dell'Ente sono aperti<br />

all'uso di tutti i cittadini utenti, secondo le condizioni stabilite da<br />

apposito regolamento.<br />

Organi dell'Ente sono:<br />

* l'Assemblea;<br />

* il Consiglio Universitario;<br />

* la Deputazione Agraria;<br />

* il Presidente.<br />

L'Assemblea è costituita da tutti gli iscritti nelle liste elettorali del<br />

Comune di Riano. L’assemblea elegge il Consiglio di Amministrazione<br />

attraverso elezioni.<br />

A breve, dunque, vi saranno le nuove elezioni dell’agraria a Riano.<br />

Finora questo evento è stato poco partecipato (meno di un terzo<br />

dell’elettorato attivo), mentre l’ente è stato praticamente gestito<br />

in prevalenza da un unico nucleo di famiglie rianesi secondo una<br />

formula consolidata: ad es., l’ultima tornata elettorale ha visto la<br />

presentazioni di due sole liste, una che ha preso circa 1.600 voti<br />

(100 voti circa per candidato in lista) e l’altra che ha preso poco<br />

più di 100 voti (in caso di partecipazione di una sola lista, questa<br />

vince se consegue almeno la metà più uno dei voti di tutti i cittadini<br />

aventi diritti di voto, per cui è presumibile che la seconda<br />

fosse una lista civetta a vantaggio della prima, in considerazione<br />

della scarsa affluenza al voto).<br />

È auspicabile, pertanto, che la popolazione sia resa edotta di<br />

questo importante appuntamento e che all’orizzonte si affacci<br />

una maggiore competizione e partecipazione politica, nell’interesse<br />

della cittadinanza che costituisce la base proprietaria dell’Università<br />

Agraria.<br />

A questo riguardo, le indiscrezioni finora emerse fanno presumere<br />

– ma, ripetiamo, siamo ancora nel campo delle congetture - che<br />

questa volta potrebbero partecipare ben cinque liste, promosse<br />

rispettivamente dal PD, da SEL, dall’UDC e PDL, dal Comitato Cittadino<br />

di Riano e dal Movimento 5 Stelle. Due gli orientamenti di<br />

programma che si confronteranno: da un lato vi è chi vorrebbe<br />

una maggiore integrazione dell’Università Agraria con il Comune<br />

di Riano, fino a giungere allo scioglimento della prima nel<br />

secondo, conferendovi i beni e facendoli diventare a tutti gli effetti<br />

beni di tutti, e chi invece teme che questa operazione servirebbe<br />

solo a coprire i debiti del Comune depauperando un ente che invece<br />

andrebbe riqualificato e gestito con serietà e professionalità.<br />

Qualunque sia l’orientamento politico e l’idea sul futuro dell’ente,<br />

l’invito ai rianesi è quello di recarsi alle urne. Per poter decidere<br />

con un largo suffragio la strada da prendere.<br />

Maurizio Lancellotti<br />

4


NEWS<br />

FIANO ROMANO<br />

Risolto il problema<br />

della mancanza di acqua<br />

CASTELNUOVO DI PORTO<br />

<strong>Il</strong> 14 e 15 settembre<br />

la Sagra degli Gnocchi<br />

Finalmente è finito per i cittadini di Fiano Romano l’incubo del<br />

problema idrico. Dopo la battaglia tra il Comune e Acea, quest’anno<br />

non c’è stato nemmeno un giorno senza acqua. “<strong>Il</strong> traguardo<br />

– spiega il sindaco di Fiano Romano Ottorino Ferilli - è<br />

stato raggiunto grazie all’unità e alla compattezza all’interno<br />

della giunta comunale, perché abbiamo vissuto da maggio 2012<br />

a novembre 2012, un’emergenza idrica importante, un disagio<br />

idrico spaventoso. È stato un percorso piuttosto lungo: siamo<br />

arrivati ad una querela alla Procura di Rieti, ho scritto al presidente<br />

Napolitano, abbiamo fatto tutte le attività possibili da mettere<br />

in campo. Siamo arrivati ad un faccia a faccia con Acea,<br />

abbiamo approvato una delibera che evidenzia tutti gli adempimenti<br />

attributi alla società per azioni che gestisce il servizio<br />

idrico del bacino Ato 2, abbiamo costretto l’azienda a risponderci<br />

ad un crono programma degli interventi, che competono<br />

la realizzazione di un pozzo della Sasseta, con 5 litri al secondo<br />

L’associazione culturale “La Pleiade di Castel<br />

Novo”, con il patrocinio del Comune,<br />

organizza il 14 e 15 settembre prossimi<br />

la V edizione della “Sagra degli Gnocchi e<br />

del Mercatino di Castel Novo”.<br />

Dopo il successo delle passate edizioni,<br />

l’appuntamento è presso l’ex campo sportivo,<br />

con un programma che oltre all’aspetto gastronomico – gli<br />

stand apriranno sabato alle 19 e domenica alle 12 – prevede<br />

anche spettacoli di cabaret, musiche di gruppo e saggi di danza.<br />

Da sottolineare, inoltre, lo spazio riservato al mercatino, una piacevole<br />

iniziativa introdotta dall’Associazione Pleiade.<br />

Per maggiori info: www.associazionepleiade.it.<br />

Per il mercatino: 328.2236328.<br />

N.M.<br />

per la zona industriale e 20 litri al secondo per le abitazioni. La<br />

società Acea ha fatto dei lavori importanti ma è mancato il rapporto<br />

comunicativo con l’azienda, per via di un inesistente informazione<br />

e poca trasparenza nel rapporto con gli utenti.” Da<br />

segnalare che è stato inoltre bandito e aggiudicato il collegamento<br />

Sant’Oreste – Fiano Romano per l’allaccio con il peschiera.<br />

I lavori inizieranno a settembre e dureranno 18 mesi,<br />

fino a marzo-aprile 2015. “Se non si risolve un problema grande<br />

come quello dell’acqua – aggiunge il sindaco Ferilli - si rischiano<br />

di vanificare tutti gli altri lavori e interventi di questa amministrazione,<br />

come il progetto di valorizzazione del centro storico, il Pala<br />

Castello, l’apertura di tre parchi pubblici, l’attenzione agli atti vandalici,<br />

il problema della tempistica. Stiamo cercando di snellire il<br />

superfluo, alleggerire le procedure, ma tante volte è più difficile<br />

questo che realizzare un’opera pubblica”.<br />

L.B.<br />

6


NEWS<br />

FIANO ROMANO<br />

Risolto il problema<br />

della mancanza di acqua<br />

CASTELNUOVO DI PORTO<br />

<strong>Il</strong> 14 e 15 settembre<br />

la Sagra degli Gnocchi<br />

Finalmente è finito per i cittadini di Fiano Romano l’incubo del<br />

problema idrico. Dopo la battaglia tra il Comune e Acea, quest’anno<br />

non c’è stato nemmeno un giorno senza acqua. “<strong>Il</strong> traguardo<br />

– spiega il sindaco di Fiano Romano Ottorino Ferilli - è<br />

stato raggiunto grazie all’unità e alla compattezza all’interno<br />

della giunta comunale, perché abbiamo vissuto da maggio 2012<br />

a novembre 2012, un’emergenza idrica importante, un disagio<br />

idrico spaventoso. È stato un percorso piuttosto lungo: siamo<br />

arrivati ad una querela alla Procura di Rieti, ho scritto al presidente<br />

Napolitano, abbiamo fatto tutte le attività possibili da mettere<br />

in campo. Siamo arrivati ad un faccia a faccia con Acea,<br />

abbiamo approvato una delibera che evidenzia tutti gli adempimenti<br />

attributi alla società per azioni che gestisce il servizio<br />

idrico del bacino Ato 2, abbiamo costretto l’azienda a risponderci<br />

ad un crono programma degli interventi, che competono<br />

la realizzazione di un pozzo della Sasseta, con 5 litri al secondo<br />

L’associazione culturale “La Pleiade di Castel<br />

Novo”, con il patrocinio del Comune,<br />

organizza il 14 e 15 settembre prossimi<br />

la V edizione della “Sagra degli Gnocchi e<br />

del Mercatino di Castel Novo”.<br />

Dopo il successo delle passate edizioni,<br />

l’appuntamento è presso l’ex campo sportivo,<br />

con un programma che oltre all’aspetto gastronomico – gli<br />

stand apriranno sabato alle 19 e domenica alle 12 – prevede<br />

anche spettacoli di cabaret, musiche di gruppo e saggi di danza.<br />

Da sottolineare, inoltre, lo spazio riservato al mercatino, una piacevole<br />

iniziativa introdotta dall’Associazione Pleiade.<br />

Per maggiori info: www.associazionepleiade.it.<br />

Per il mercatino: 328.2236328.<br />

N.M.<br />

per la zona industriale e 20 litri al secondo per le abitazioni. La<br />

società Acea ha fatto dei lavori importanti ma è mancato il rapporto<br />

comunicativo con l’azienda, per via di un inesistente informazione<br />

e poca trasparenza nel rapporto con gli utenti.” Da<br />

segnalare che è stato inoltre bandito e aggiudicato il collegamento<br />

Sant’Oreste – Fiano Romano per l’allaccio con il peschiera.<br />

I lavori inizieranno a settembre e dureranno 18 mesi,<br />

fino a marzo-aprile 2015. “Se non si risolve un problema grande<br />

come quello dell’acqua – aggiunge il sindaco Ferilli - si rischiano<br />

di vanificare tutti gli altri lavori e interventi di questa amministrazione,<br />

come il progetto di valorizzazione del centro storico, il Pala<br />

Castello, l’apertura di tre parchi pubblici, l’attenzione agli atti vandalici,<br />

il problema della tempistica. Stiamo cercando di snellire il<br />

superfluo, alleggerire le procedure, ma tante volte è più difficile<br />

questo che realizzare un’opera pubblica”.<br />

L.B.<br />

6


MAMMA MIA!<br />

a cura di Artemisia<br />

Da questo numero una donna felicemente sposata e con due<br />

figli tra l’infanzia e l’adolescenza ci racconterà, anche in<br />

chiave autoironica, le sue “imprese” di mamma e di moglie.<br />

Ruolo complicato, soprattutto in tempi come questi nevrotici,<br />

iperaccelerati e spesso, involontariamente, comici. Una rubrica<br />

al femminile che, siamo sicuri, molti uomini leggeranno<br />

con curiosità…<br />

Genitori non si nasce<br />

Tutto diventa chiaro quando tua figlia, in uno dei mo<br />

menti di dialogo di gruppo dove tu fai la moderna<br />

perché in macchina c’è anche la figlia di quella tipa<br />

separata che non sai bene che lavoro faccia ma che ti viene<br />

sempre sbattuta lì come una mamma moderna, ridendo<br />

per la tua ennesima uscita ti dice: “quanto siete prevedibili<br />

e uguali voi mamme, dite tutte le stesse cose anche se<br />

pensate di essere diverse tra di voi!”. E giù a ridere.<br />

Io come quella lì????<br />

Non facendo trapelare l’improvviso calo di autostima e<br />

sperando che il sorriso abbozzato non crolli in maniera<br />

evidente agli angoli della bocca, cerchi nervosamente in<br />

borsa il cellulare mentre guidi verso il parcheggio “x” e,<br />

con molta indifferenza e con lo stesso sorriso stereoti<br />

pato, mandi un SMS al tuo terapeuta chiedendo una se<br />

duta “urgente” mentre le ragazze continuano a<br />

“crescere” a tua insaputa.<br />

È vero. <strong>Il</strong> lavoro più difficile da imparare è quello dei<br />

genitori.<br />

Siamo stati figli, abbiamo criticato, odiato ed amato tanti<br />

risvolti dei nostri predecessori, ci siamo chiesti dove tro<br />

vassero le energie, le forze e la capacità di essere quasi<br />

contemporaneamente così adorabili e così detestabili. C’è<br />

chi appena ha potuto se ne è allontanato e c’è chi, con<br />

nessuna riserva, non è schiodato dalla casa di famiglia<br />

fino all’ultimo.<br />

Comunque, alzi la mano chi non ha pensato o detto al<br />

meno una volta dei propri genitori “non farò/non sarò<br />

MAI come loro”.<br />

Poi, un giorno, ti ritrovi con un fagottino in mano che ha<br />

le stesse funzioni di un tamagotchi – mangiare, pianta<br />

rello da colichetta, essere cambiato, dormire – ma con<br />

un potere che il giochino elettronico non dà: il fagottino<br />

ti fa improvvisamente scavalcare la fatidica barricata, vo<br />

lente o nolente sei dall’altra parte.<br />

E il tuo triplo orecchino al lobo sinistro, le serate cult, il<br />

tempo libero, i viaggi, le scelte di vita<br />

globali cambiano, lentamente ma<br />

inesorabilmente, giorno dopo giorno.<br />

Anche per chi ora sta scuotendo la<br />

testa cercando di convincersi che per<br />

lui/lei non è stato così…<br />

Siamo figli di quelle mamme che<br />

hanno aspettato o temuto la<br />

legge sul divorzio, di coppie che<br />

hanno vissuto “bene ma non<br />

troppo” e che in molti casi hanno<br />

imparato il valore della vita fa<br />

cendo spesso un percorso un po’<br />

più umile: la gavetta.<br />

Purtroppo il percorso ha dato<br />

luogo ad una generazione di figli al<br />

ternativiviziatieccebomboedoni<br />

sticarrieristiiodipendenti.<br />

Così ci siamo trasformati in varie ti<br />

pologie di “genitori”.<br />

L’unica Grande Regola che ci acco<br />

muna è: non entrare nel mio territo<br />

rio, non invadere la mia libertà e io<br />

continuerò ad essere modernamente tollerante, ma se in<br />

vadi il mio spazio e mi rompi le scatole divento il peggiore<br />

dei talebani.<br />

Questo in linea di massima è ciò che arriva ai nostri ta<br />

magotchi/fagottini normalmente concepiti con la fun<br />

zione di “figli” grazie al supporto della cibernetica.<br />

Sto parlando di una miriade di ragazzi connessi al mondo<br />

attraverso tecnologie assolutamente criptate e spesso<br />

inaccessibili a noi vecchi bacucchi, esseri in grado di co<br />

municare nei modi più astrusi e rapidi muovendo solo i<br />

pollici alla velocità della luce su delle microtastiere, ca<br />

paci di accedere ai contenuti della rete più svariati per<br />

cui devi solo sperare che al tuo pargolo piacciano più i siti<br />

culturali che le pagine di alcuni personaggi su Facebook…<br />

ma spesso confusi perché trattati da grandi fin da bam<br />

bini e da bambini quando sono grandi.<br />

Eh sì, ammettiamolo: siamo anche genitori che lavorano o<br />

che comunque hanno una vita piena di impegni. Perciò, che<br />

si abbiano o meno problemi di amanti o noie esistenziali<br />

da risolvere, dobbiamo pensare sin dal sesto mese di vita<br />

del fagottino/tamagotchi cosa farne, di notte e di giorno.<br />

L’importante è che il parcheggio sia “comme il faut”,<br />

degno cioè di essere menzionato in pubblico senza che<br />

qualcuno chiami i servizi sociali. Quindi ben vengano asili<br />

nido trendy a tempo pieno, circoli sportivi strafichi, le<br />

zioni di disegno con apprendimento dei primi rudimenti<br />

del cubismo, lezioni di musica indoafricana, di lingue<br />

straniere (almeno due perché i bambini si sa sono come<br />

spugne), e poi tate tuttofare che insegnino loro come e<br />

cosa mangiare, e poi TV d’élite ma solo un’ora al giorno,<br />

cellulare e Ipad in mano “perché tanto lui lo sa usare me<br />

glio di me”, e poi…<br />

E noi? Ah già, dimenticavo: l’ora di dialogo con i pargoli è<br />

in macchina tra un parcheggio e l’altro. Lì dentro cer<br />

chiamo di capire quei lunghi silenzi carichi di parole non<br />

dette, di barriere e di porte non aperte, pensando in<br />

tanto al lavoro, alla lite con il por<br />

tiere, a cosa mettersi per la cena nel<br />

week end…<br />

La risata beffarda di tua figlia che as<br />

somiglia molto a un candido vaffa… ci<br />

sta tutta.<br />

Inutile barricarsi dietro l’ovvietà di<br />

frasi del tipo “quando avevo la tua<br />

età…”, “ho passato anch’io quello che<br />

stai passando tu…” per finire con il<br />

classico “non ha importanza se loro<br />

hanno il permesso: tu non lo hai per<br />

ché così abbiamo deciso”.<br />

Comunque giuro che quando sarà il<br />

momento mi morderò la lingua ma<br />

non pronuncerò mai la fatidica frase<br />

di sempre: “questa casa non è un al<br />

bergo e finché starai qui le regole le<br />

detto io!”. Troverò un’alternativa<br />

molto più al passo con i tempi.<br />

Voglio illudermi che sarà così.<br />

8


HELP!<br />

a cura di Anna Carderi<br />

Da questo numero una psicoterapeuta ci aiuterà a riconoscere i<br />

disagi di questo complesso periodo e a trovare delle possibili<br />

soluzioni. Affronteremo i problemi dei più piccoli ma anche<br />

quelli degli adulti, senza barriere e tabù. Perché il primo<br />

passo per affrontare situazioni delicate è quello di parlarne.<br />

Scuola: se il bambino ha un disagio,<br />

cosa possono fare i genitori?<br />

La scuola è il luogo dell’educazione e del sapere ma soprattutto<br />

della formazione.<br />

È qui che giorno dopo giorno vengono forgiati i nostri figli sia<br />

nell’apprendimento sia nella sfera socio-relazionale ma soprattutto<br />

nel proprio Sé, nella propria autostima.<br />

I continui tagli dei fondi per le politiche educative rimandano<br />

l’immagine di una società che non è più disposta ad investire<br />

sulle nuove generazioni e invece di favorire un vissuto<br />

scolastico positivo e stimolante, spesso determina un’esperienza<br />

scolastica negativa e frustrante che demotiva ad apprendere<br />

e a convogliare le proprie energie intellettuali in un<br />

percorso formativo attivo.<br />

Una condizione socio-educativa che può amplificare pregressi<br />

vissuti di disagio personale propri del ragazzo, demotivarlo<br />

e favorire l’abbandono della scuola o ripercuotersi sulle aree<br />

di sviluppo della propria personalità, sfociando nel disadattamento,<br />

nella devianza e nella marginalità.<br />

Così la risultante è che a un pregresso disagio personale se<br />

ne somma un altro, quello scolastico.<br />

Come riconoscerlo?<br />

Esso può manifestarsi con varie modalità, tra cui comportamenti<br />

di disturbo in classe, irrequietezza, iperattività, difficoltà<br />

di apprendimento e di attenzione, difficoltà di<br />

inserimento nel gruppo, scarsa motivazione, basso rendimento,<br />

abbandono e dispersione scolastica, bullismo o apatia.<br />

Solitamente sono ragazzi chiusi, aggressivi e auto svalutanti,<br />

dediti anche a comportamenti trasgressivi (uso occasionale<br />

di stupefacenti, appartenenza a bande, intimidazioni a soggetti<br />

più deboli) e/o autolesivi.<br />

Altre volte il disagio è mascherato dietro la noia, la scontentezza,<br />

il disinteresse, circoscritto alla scuola o generalizzato<br />

ma comunque correlato a una fluttuazione o abbassamento<br />

del rendimento.<br />

Cosa può fare un genitore per la scuola?<br />

Innanzitutto vivere la scuola in modo consapevole e promuovere<br />

momenti di confronto con l’ente e gli altri genitori. <strong>Il</strong> coinvolgimento<br />

dei genitori nella gestione della scuola è essenziale se<br />

si vogliono ottenere risultati e raggiungere obiettivi fondamentali.<br />

Se i genitori sono indifferenti o avversi nei confronti della scuola,<br />

se c'è astio o contrattazione verso gli insegnanti, non si favoriscono<br />

processi educativi e culturali importanti.<br />

Occorre quindi superare le chiusure reciproche per realizzare<br />

una cooperazione effettiva, disinibita, aperta, profonda e spendersi<br />

nel tentativo di apportare un contributo fattivo alla scuola<br />

attraverso una partecipazione attiva che consiste nel:<br />

- promuovere e rafforzare l’alleanza educativa nei confronti<br />

dell'operato dei docenti;<br />

- facilitare la circolazione di informazioni, esperienze e buone<br />

pratiche;<br />

- portare risorse e richieste costituendo ad esempio una banca<br />

del tempo per scambiare momenti di assistenza ai compiti o al<br />

gioco per piccoli gruppi di studenti ("difficili" e non);<br />

- condividere problematiche comuni facendo rete per cercare<br />

insieme le soluzioni usufruendo di gruppi di autoaiuto e anche<br />

di forum e sportelli on line;<br />

- proporre e realizzare azioni condivise (documenti, eventi, progetti,<br />

etc.) su tematiche scolastiche ed educative;<br />

- aprire un confronto con le istituzioni territoriali anche partecipando<br />

stabilmente a tavoli istituzionali sulla scuola;<br />

- chiedere il sostegno di figure professionali (psicologi, psicopedagogisti,<br />

psicoterapeuti).<br />

…e per i nostri figli cosa possiamo fare?<br />

Rivitalizzare il rapporto, imparando ad ascoltare i bisogni dei<br />

propri figli e ad accettare le rispettive carenze e difficoltà, attraverso<br />

lo scambio di idee, attività e aiuti reciprocamente utili.<br />

<strong>Il</strong> rispetto e l’accettazione rappresentano il primo passo per<br />

fornire dei modelli di comportamento più evoluti e collaborativi,<br />

che inibiscano anche il ricorso alla violenza. I genitori, al<br />

pari della scuola, dovrebbero motivare anche attraverso l’uso<br />

di premi ed elogi. In questa ottica gli interventi punitivi dell’adulto<br />

dovrebbero essere volti a rendere il ragazzo consapevole<br />

delle conseguenze dei propri atti. Inoltre, i genitori<br />

dovrebbero assistere i figli riguardo all'approfondimento individuale<br />

del lavoro scolastico e favorire il superamento dei problemi<br />

abituandoli a riflettere sui loro rapporti sociali<br />

attraverso momenti e attività extrascolastiche che valorizzino<br />

le proprie abilità e competenze come progetti ed eventi<br />

da realizzare nell’ambito dello sport, del lavoro, del sociale,<br />

etc. L’obiettivo è quello di favorire la crescita personale e far<br />

crescere i nostri ragazzi nella consapevolezza di capire chi<br />

sono e cosa vogliano realizzare, favorendo così il pieno sviluppo<br />

della persona.<br />

ANNA CARDERI<br />

Psicoterapeuta ad indirizzo strategico, consulente sessuo<br />

logo e autore di numerosi libri e arcoli scienfici, Anna<br />

Carderi da diversi anni si occupa di programmi vol alla in<br />

tegrazione delle più auali ed ecaci strategie di “problem<br />

solving” finalizzate alla promozione del benessere per<br />

quanto riguarda la psicologia dell’emergenza, della salute<br />

sessuale e delle problemache psicorganiche in generale.<br />

L’avità di psicologa e di ricercatrice svolta presso l’A.O.<br />

San Camillo Forlanini di Roma l’ha portata nel tempo a ma<br />

turare un metodo maturo e consapevole di sostegno, ge<br />

sone e contenimento dell’individuo, della coppia e del<br />

gruppo con problemache psicorganiche.<br />

Per maggiori info: www.annacarderi.it/ anna.carderi@libero.it<br />

10


CAROL’S CORNER<br />

a cura di Carolina Garrow<br />

Incontri di non so che tipo…<br />

Noi uomini siamo convinti di essere le creature in assoluto più intelligenti<br />

sulla terra: cerchiamo di sottomettere ogni cosa a noi… A<br />

volte in nome del progresso, a volte di chissà quale ruolo abbiamo<br />

nel cosmo! Perché è giusto, perché è così che dovrebbe essere…<br />

Perché noi siamo i MEJO!<br />

E se non fosse sempre così? E se non vincessimo sempre? E se<br />

ci fosse qualcuno o qualcosa di più intelligente? Qualcuno che ci<br />

ha già sottomesso senza che ce ne rendessimo conto?<br />

La cosa, anzi le cose che mi danno più soddisfazione sono Carmela<br />

e Guendalina, le mie due gallinelle che ogni giorno sfornano ovetti<br />

freschi freschi, senza mai dare problemi! Ma da qualche giorno ho<br />

notato che hanno più fame del solito… Mangiano più del solito… <strong>Il</strong><br />

mangime che gli metto sembra non bastare mai…<br />

Ma come fanno a finirselo tutto in così poco tempo?<br />

Avranno i vermi?<br />

E mentre mi arrovello sul motivo della loro voracità ecco che una<br />

sera arriva la risposta da mio marito!<br />

“Ho visto una cosa enorme muoversi nel pollaio!”<br />

“Oddio, LA FAINA? Maledetta!!!”<br />

“NO! Ma che faina! Un sorcio!”<br />

“Ah! Un topino di campagna?”<br />

“NO! MA CHE TOPINO! ERA ENORME!!! Sembra<br />

un ratto!”<br />

Per mio marito il concetto ‘ENORME’ è direttamente<br />

proporzionale alla paura che s’è preso vedendoselo<br />

schizzare davanti!<br />

“Vabbè è normale qualche topolino in campagna!<br />

Che fastidio ci dà?”<br />

“Si? Ma quello sguazza nella pappa delle galline,<br />

magari ci fa la cacca! Magari gli attacca qualche malattia!<br />

Magari l’attacca pure a noi che mangiamo le<br />

loro uova! Bisogna eliminarlo!”<br />

“Proprio tu che sei vegetariano e amante degli animali<br />

dici questo?”<br />

“Vegetariano si, ma scemo no!”<br />

Inorridisco solo all’idea di far male ad un esserino<br />

indifeso! Figuriamoci se un po’ di cacca di topo può fare così male…<br />

Però il dubbio mi viene e vado a controllare su internet!<br />

Vi hanno mai detto che, in caso di dubbio, è meglio NON controllare<br />

su internet?<br />

Infatti il dubbio diventa paranoia! Sulle possibili malattie che le feci<br />

di topo/ratto possono attaccare all’uomo ho trovato:<br />

-Leptospirosi,<br />

-Salmonellosi<br />

-Trichinellosi e tantissime altre tremende malattie che finiscono in<br />

“…osi”!<br />

Sintomi e decorso sono orribili!<br />

Dopo due ore torno da mio marito…<br />

“Hai ragione, dobbiamo eliminarlo!”<br />

Come fare? Colla? No, la colla non uccide e ti tocca fare il lavoro<br />

sporco! Ultrasuoni? No, mi hanno detto che non servono! Veleno?<br />

Si, il veleno sembra l’unica soluzione!<br />

Posizioniamo il veleno in modo che gli altri animali non ci arrivino,<br />

cani compresi e… Aspettiamo…<br />

Dopo una settimana solo un’esca è stata mangiucchiata… Ma del<br />

corpo nessuna traccia! Ma se l’ha mangiata sarà morto! Posso togliere<br />

le altre esche e dormire sonni tranquilli! È stato facile, indolore…<br />

E mentre la sera vado a mettere le mie gallinelle nel pollaio<br />

ecco che DUE cose grigie/marroni si agitano nel mangime!<br />

Ma non era morto? E soprattutto, non era uno solo?<br />

“I topi sono tornati!”<br />

“Come i topi?”<br />

“Topi! Sono due!”<br />

Comincio a leggere e mi faccio una cultura: una coppia di topi in<br />

un anno può dare al mondo circa 70 cuccioli… ogni cucciolo raggiunge<br />

la maturità a sei settimane, cioè è pronto per accoppiarsi,<br />

faccio un rapido calcolo e … UN’INVASIONE!<br />

Ma chi ha mangiato l’esca?<br />

I topi mandano avanti sempre l’elemento più anziano del gruppo<br />

per assaggiare cibi sconosciuti, se quello muore il resto del gruppo<br />

non si avvicina.<br />

L’elemento anziano? Cioè il nonno? Ma quanti sono?<br />

Questi animaletti sono essere sociali, tendono a stare in gruppo, il<br />

gruppo fa la forza! Se c’è un problema uno di loro lo risolve sicuramente<br />

e poco dopo trasmette la soluzione a tutto il gruppo, così ogni<br />

topino sa risolvere lo stesso problema!<br />

Neanche a scuola c’era una simile solidarietà! Quindi Nonno topo<br />

ha fatto capire a tutti che quella cosina colorata che metto non va<br />

mangiata? E adesso?<br />

“Va bene senti… Noi viviamo in campagna, giusto?<br />

“Giusto!”<br />

“Allora è normale avere dei topi… E con Gigio e Gigia è così!”<br />

“Guarda non ne voglio neanche parlare… Adesso rialzo il cibo delle<br />

galline, così non riusciranno a prenderlo!”<br />

Ma una mattina trovo i topi letteralmente uno sopra l’altro! Quello<br />

più piccolo si arrampicava su quello più grande, facevano una scala<br />

per raggiungere il cibo! E ci sarebbero riusciti se non li avessi spaventati!<br />

Torno da mio marito…<br />

“Quelli si arrampicano uno sull’altro! Li ho visti io!”<br />

“Allora provo a chiudere ermeticamente il pollaio!”<br />

“Tanto troveranno un modo per passare!”<br />

“Ma lo sai che a volte sembra che tra me e i topi,<br />

tu stia tifando per i topi?”<br />

E come previsto Gigio e Gigia passano ogni ostacolo:<br />

scavano, si appiattiscono, scavalcano… Più<br />

mio marito si impegna, più quelli si ingegnano! La<br />

mattina non vedo l’ora di scendere per vedere se<br />

sono riusciti ad escogitare qualcosa di nuovo… E<br />

loro non deludono mai!<br />

Però l’idea di avere una colonia di topi non mi alletta,<br />

bisogna provare con qualcos’altro…<br />

Proviamo con le trappole!<br />

Cosa raccontarvi delle trappole? Potrei dirvi che li ho presi, ma che<br />

poi, non riuscendo ad ucciderli li ho liberati lontano da casa mia…<br />

E anche da casa vostra. ovvio!<br />

Avrò risolto il problema?<br />

Alla fine per essere sicura ho chiamato un mio amico che lavorava<br />

in una società di derattizzazione e gli racconto tutto per avere qualche<br />

consiglio.<br />

“Vuoi la verità? Non ci puoi fare niente!”<br />

“Come niente?”<br />

“Intanto ringrazia che non ce l’hai dentro casa! Se ne ammazzi due,<br />

vuol dire che ce ne sono altri dieci… E ringrazia che non sono ratti!”<br />

“Perché? Se erano ratti che differenza c’era?”<br />

“I ratti sono peggio. Hanno una struttura sociale molto complessa e..”<br />

“Scusa, ma tu non levavi ratti di mezzo per vivere?”<br />

“Si, ma poi ritornano… Sempre! Noi conviviamo con questi animali<br />

e nemmeno lo sappiamo! Sono ovunque!”<br />

<strong>Il</strong> mio amico mi spiega che le derattizzazioni fatte in ambienti aperti<br />

non risolvono e spesso distruggono anche altro; l’unico modo è togliere<br />

il cibo, metterlo in alto, metterlo in modo che i topi non ci arrivino…<br />

Ma io già so che per quanto in alto lo metterò quelli<br />

escogiteranno un modo per arrivarci.<br />

“Quindi mi stai dicendo che torneranno?”<br />

“Beh, non proprio quei due! Ma ce ne sono altri. Sono intorno a<br />

noi… Dove c’è un uomo c’è sicuramente un topo! Non hai idea di<br />

come possano adattarsi e di come siamo simbiotici!”<br />

… Sono intorno a noi… Li vedo la sera, mentre si nascondono<br />

quando passo… Magari ridono alle mie spalle…<br />

12


CHECK POINT<br />

a cura del Capitano Francesca Dominici*<br />

<strong>Il</strong> volontariato: una risorsa per la comunità<br />

Quella del volontariato è da sempre<br />

un’esperienza importante,<br />

capace di incidere sul tessuto sociale,<br />

parallelamente e a volte prima dei<br />

canali istituzionali. È un valore aggiunto<br />

degno di nota anche e soprattutto nel campo della sicurezza.<br />

Perché la sicurezza, non solo quella reale ma<br />

anche quella percepita, è un percorso condiviso tra<br />

più attori, spesso profondamente diversi. A me piace<br />

parlare di sicurezza partecipata, perché la partecipazione<br />

e la condivisione, creando un legame indissolubile<br />

tra chi riceve chi dà, fanno davvero la differenza.<br />

L’esperienza del Comune di Riano è, in tal senso, fortemente<br />

emblematica, specie per quanto riguarda il<br />

volontariato rivolto ai più piccoli dei cittadini, ovvero agli<br />

alunni delle scuole dell’infanzia e primarie. La Polizia<br />

Locale, che quotidianamente assiste gli studenti all’ingresso<br />

e all’uscita delle scuole, è affiancata, ormai da<br />

anni, dall’Associazione Nazionale Carabinieri, che<br />

offre un contributo prezioso ed altamente professionale.<br />

I membri dell’associazione incontrano ogni giorno<br />

i bambini e le loro famiglie, li indirizzano, insegnando<br />

loro non soltanto le principali regole della strada ma il<br />

primo “segnale” da seguire, che è il rispetto, sempre<br />

e dovunque. La loro divisa diviene familiare e i loro volti<br />

vengono associati a quelli di una figura amicale, con la<br />

quale c’è un appuntamento fisso ogni mattina. I bimbi<br />

chiamano noi operatori di Polizia Locale per nome e lo<br />

stesso fanno con l’Associazione Nazionale Carabinieri.<br />

Cambiano i colori delle divise ma il messaggio è uno<br />

soltanto e i piccoli lo capiscono forse meglio di chiunque<br />

altro. La Polizia Locale e l’Associazione Nazionale<br />

Carabinieri sono da tempo un’unica grande squadra,<br />

che fa goal nella stessa rete. Colgo l’occasione per<br />

ringraziare, di cuore, il presidente Giorgio Rossi,<br />

(nella foto) che è per me e per i miei “ragazzi” un punto<br />

di riferimento importantissimo, sempre pronto ad offrire<br />

supporto, esperienza, consigli o anche soltanto un<br />

sorriso gioioso. In ogni evento degno di nota, anche ben<br />

oltre il mondo della scuola, vedi spuntare la sua divisa<br />

rossa e blu e quella dei suoi uomini. Quando non ci<br />

sono loro, negli eventi, nelle feste, nelle cerimonie,<br />

manca qualcosa. Grazie Giorgio a te e alla tua squadra,<br />

perché non siete semplicemente volontari, siete i protagonisti<br />

di quel percorso ben avviato che renderemo<br />

ancora più forte e saldo. Le nostre divise continueranno<br />

a camminare a fianco, per la sicurezza, per la<br />

nostra comunità.<br />

*Comandante della Polizia Locale di Riano<br />

14


L’ESPERIENZA DI IERI,<br />

LA PREPARAZIONE DI OGGI,<br />

LA SICUREZZA DI DOMANI.<br />

SERVIZI:<br />

• Sicurezza e Igiene del Lavoro • Cantieristica •<br />

HACCP • Medicina del Lavoro • Pratiche Vigili del<br />

Fuoco e ASL • Ambiente e Territorio • Corsi di Formazione<br />

Riconosciuti<br />

CORSI DI FORMAZIONE/ADDESTRAMENTO:<br />

• Datore di Lavoro<br />

• Formazione e Informazione dei Lavoratori<br />

• Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza<br />

• Dirigenti e Preposti<br />

• Addetti al Pronto Soccorso Aziendale e Antincendio<br />

• Ponteggi<br />

• Procedure HACCP<br />

NUOVI CORSI OBBLIGATORI:<br />

• Piattaforme di Lavoro mobili Elevabili (PLE)<br />

• Gru a Torre, Mobile e per Autocarro<br />

• Carrelli Elevatori Semoventi (Muletti)<br />

• Trattori Agricoli o Forestali<br />

• Macchine Movimento Terra<br />

• Pompe per Calcestruzzo<br />

<strong>Il</strong> Gruppo Minerva S.r.l. opera nel settore della<br />

Sicurezza industriale e dei servizi, in ambito privato e<br />

nella Pubblica Amministrazione.<br />

Professionisti nel settore della Gestione della Sicurezza aziendale, il Gruppo<br />

Minerva offre servizi di consulenza e formazione, per realtà aziendali e non,<br />

che vogliano affrontare la prevenzione in modo organico e integrato: in materia di<br />

ambiente, sicurezza sul lavoro e formazione professionale.<br />

<strong>Il</strong> Gruppo Minerva studia per voi le soluzioni più idonee allo specifico contesto operativo<br />

o al mutare delle condizioni normative, rappresentando così un unico referente per ogni tua esigenza,<br />

e una scelta strategica per il futuro della tua società.


INCHIESTA Scuola<br />

I costi di refezione e trasporto<br />

(Area Flaminia)<br />

Quanto costa andare a scuola? Con i continui tagli dello<br />

Stato ai Comuni, a rimetterci sono le famiglie che si<br />

trovano a dover pagare somme sempre più alte<br />

per permettere ai propri figli di studiare. La cosa più<br />

sorprendente è scoprire quanto siano marcate le differenze<br />

tariffarie tra comuni limitrofi, appartenenti<br />

alla stessa area socio-economica. Abbiamo messo a<br />

confronto le tariffe di alcuni comuni dell’area Flaminia e<br />

abbiamo scoperto che Rignano Flaminio è quello con<br />

più agevolazioni attive per la mensa, Morlupo quello con il trasporto<br />

annuale più conveniente, Sacrofano con il costo della<br />

refezione ragionevole e rateizzabile, Castelnuovo di Porto<br />

molto attento ai residenti e particolarmente “severo” con i<br />

non residenti e Riano sensibile invece al numero dei figli per<br />

famiglia.<br />

Partiamo dal comune di Morlupo, dove i conti sono piuttosto<br />

semplici. <strong>Il</strong> servizio di trasporto scolastico, articolato su 5<br />

giorni, ha un costo fisso: 180 per l’abbonamento annuale<br />

A/R; 90 per quello annuale comprensivo di un solo viaggio<br />

a scelta; per il solo abbonamento mensile A/R si pagherà<br />

50 mentre per quello mensile con un solo viaggio il costo<br />

è di 30 . La quota è ridotta del 50% per i mesi di settembre<br />

e dicembre per la scuola materna e per i mesi di settembre,<br />

dicembre e giugno per la scuola elementare. Per il<br />

servizio di mensa scolastica, le tariffe sono calcolate in base<br />

alle fasce di reddito ISEE.<br />

Fascia 1<br />

fino a<br />

2.500<br />

MORLUPO - REFEZIONE SCOLASTICA - COSTO PER PASTO<br />

Fascia 2<br />

da 2.501<br />

a 6.500<br />

Fascia 3<br />

da 6.501<br />

a 9.500.<br />

Fascia 4<br />

da 9.501<br />

a 12.500<br />

Nessun aumento per il comune di Rignano Flaminio. Rispetto<br />

all’anno precedente 2012-<strong>2013</strong> infatti i costi dei servizi<br />

non hanno subito alcuna variazione. Oltre a questo dato<br />

significativo, Rignano si conferma il comune più attento alle<br />

famiglie, con il maggior numero di agevolazioni attive per la<br />

mensa. Infatti per il servizio, rivolto agli alunni della Scuola<br />

dell’Infanzia e Primaria nonché della ludoteca comunale, il<br />

costo massimo è pari a 3,37 a pasto. Tale costo è ridotto,<br />

Fascia A<br />

da 0<br />

a 5.000<br />

Fascia 5<br />

da 12.501<br />

a 15..500<br />

16<br />

per i residenti, secondo i seguenti scaglioni di reddito ISEE:<br />

Fascia B<br />

da 5.001<br />

a 13.000<br />

Alle famiglie con tre o più figli iscritti al servizio di ristorazione<br />

scolastica verrà applicato un ulteriore sconto pro capite di<br />

1,00 sulla tariffa della fascia ISEE accordata (la riduzione<br />

non si applica ai ricadenti nella fascia A). Per il servizio di<br />

trasporto scolastico, il costo, andata e ritorno, è di 30<br />

mensili (il servizio è gratuito per gli alunni portatori di handicap).<br />

<strong>Il</strong> costo è differenziato, per i residenti, a seconda che<br />

si scelga di pagare mese per mese o in un’unica rata a settembre:<br />

30 al mese per andata e ritorno, 15 mensili<br />

per andata e ritorno nei mesi di settembre, dicembre e giugno,<br />

212,50 all’anno per andata e ritorno della scuola primaria<br />

e secondaria, 225,00 andata e ritorno per la<br />

scuola dell’Infanzia, 21 al mese per un solo tragitto, solo<br />

andata o solo ritorno e 10,50 nei mesi di settembre, dicembre<br />

e giugno per solo andata o solo ritorno; 148,75<br />

è la tariffa annuale, solo andata o solo ritorno, per la scuola<br />

primaria e secondaria, 157,50 è la tariffa annuale, solo<br />

andata o solo ritorno per la scuola dell’Infanzia. Se il costo<br />

Fascia 6<br />

da 15.501<br />

a 25.500<br />

Fascia 7<br />

oltre<br />

25.501 e<br />

non residenti<br />

1 2 2,50 3,00 4,00 4,50 5,00<br />

di Laura Bernardini<br />

RIGNANO FLAMINIO - REFEZIONE SCOLASTICA - COSTO PER PASTO<br />

Fascia C<br />

da 13.001<br />

a 22.000.<br />

Fascia D<br />

da 22.001<br />

a 30.000<br />

Fascia E<br />

da<br />

30.001<br />

mensile del trasporto scolastico<br />

di Rignano Flaminio, 30<br />

euro, è più conveniente rispetto<br />

a Morlupo dove se ne<br />

pagano 50, non è così per il<br />

costo annuale, dove le cose<br />

si ribaltano; a Rignano si pagano<br />

212.50 contro i 180 di Morlupo. Come è possibile<br />

questa differenza? Forse perché i percorsi dello<br />

scuolabus di Morlupo sono più lunghi o forse perché il contributo<br />

comunale al servizio è più basso. La legge sui servizi<br />

a domanda individuale, come ristorazione e trasporto scolastico,<br />

prevede che le famiglie coprano almeno il 36% del<br />

costo totale a carico del Comune, ma negli ultimi anni la<br />

copertura da parte della famiglie raggiunge percentuali oltre<br />

il 60% di media.<br />

Fascia F<br />

Non<br />

residenti<br />

1 2,35 2,50 3,00 3,20 3,37


INCHIESTA Scuola<br />

Ragionevoli i costi del servizio mensa del comune di Sacrofano:<br />

SACROFANO - REFEZIONE SCOLASTICA<br />

Contributo<br />

mensile<br />

Tempo pieno<br />

residenti<br />

Due pasti<br />

a settimana<br />

residenti<br />

Un pasto<br />

a settimana<br />

residenti<br />

Tempo pieno<br />

non residenti<br />

Due pasti<br />

a settimana<br />

non residenti<br />

Un pasto<br />

a settimana<br />

non residenti<br />

350<br />

in 3 rate<br />

da 117,<br />

117 e 116<br />

140<br />

in 2 rate<br />

da 70<br />

70<br />

in un’unica<br />

rata<br />

574<br />

in 3 rate<br />

da 192,<br />

191 e 191<br />

229<br />

in 2 rate<br />

da 115,<br />

114<br />

115<br />

in un’unica<br />

rata<br />

A Sacrofano però spetta un primato, quello per il servizio scuolabus<br />

più costoso. <strong>Il</strong> costo annuale, che può avvenire in tre rate ugualmente<br />

ripartite, è infatti di 300 euro.<br />

Anche il comune di Riano fa riferimento agli indici ISEE ma<br />

diversifica le tariffe anche in base al numero dei figli che usufruiscono<br />

del servizio.<br />

A Riano, unico Comne della zona, si pagano soltanto i pasti<br />

effettivamente consumati.<br />

RIANO - COSTO PER BUONO PASTO<br />

Costo per<br />

buono<br />

pasto<br />

Fascia 1<br />

Scuola<br />

dell’infanzia<br />

Fascia 2<br />

Scuola<br />

Primaria<br />

Fascia 3<br />

Scuola<br />

Secondaria<br />

di I grado<br />

Un figlio 2,00 3,00 3,00<br />

Due figli 1,80 2,70 2,70<br />

Tre figli 1,60 2,40 2,40<br />

Per concludere, di fronte a questa per certi versi “strana”<br />

differenzazione” tra comuni limitrofi (e quindi socialmente<br />

ed economicamente simili), trova conferma un principio<br />

molto caro al <strong>Nuovo</strong>: perché comuni alcuni di questi Comuni<br />

non pensano ad unirsi in Consorzi – come avviene molto frequentemente<br />

nel nord Italia, ad esempio - per poter fare la<br />

gara di affidamento di questo servizio insieme? Ciò comporterebbe<br />

risparmi e miglioramento del servizio in quanto la<br />

gara d'appalto metterebbe a bando cifre molto alte, molte<br />

più possibilità di adesioni e offerte migliorative e permetterebbe<br />

un controllo più attento. Grazie ad un gruppo di lavoro<br />

più ampio, ai cosiddetti “furbi” che certificano ISEE non veritieri<br />

per pagare meno.<br />

<strong>Il</strong> servizio scuolabus è ripartito direttamente<br />

in base al numero dei figli; mensilmente,<br />

il costo è per 1 figlio 25 <br />

andata e ritorno, 15 solo andata o<br />

solo ritorno, 2 figli 22.50 , 13,50 <br />

solo andata o solo ritorno e 3 figli 20<br />

, 12 solo andata o solo ritorno. Vi<br />

è inoltre una riduzione in base al reddito<br />

ISEE; 1 fascia, da 0-3.000,00 una<br />

riduzione del 50%; 2 fascia, da<br />

3.001,00-6.000,00 una riduzione di<br />

40% e 3 fascia, da 6.000,00-<br />

10.632,93 una riduzione del 20%.<br />

Come invece è la situazione tariffaria<br />

della mensa a Castelnuovo di Porto?<br />

Alle tariffe sopra indicate sarà applicata una riduzione nei<br />

mesi di: settembre, 50%, dicembre 30% e giugno 50%.<br />

Per quanto invece riguarda il trasporto scolastico, Castelnuovo<br />

di Porto ha scelto una dettagliata differenziazione di<br />

tariffe in base alla certificazione ISEE, come riportato sotto.<br />

Contributo<br />

mensile<br />

Tempo<br />

pieno<br />

Tempo<br />

modulare<br />

(due rientri)<br />

Tempo<br />

modulare<br />

(un rientro)<br />

Fascia 1<br />

da 0<br />

a 5.000<br />

Fascia 2 Fascia 3<br />

da 5.001 da 10.001<br />

a 10.000 a 15.000.<br />

FASCIA<br />

REDDITO<br />

ISEE<br />

0 -<br />

5.000,00<br />

5.000 -<br />

10.000<br />

10.001 -<br />

15.000<br />

CASTELNUOVO DI PORTO - REFEZIONE SCOLASTICA - COSTO MENSILE<br />

Fascia 4<br />

oltre<br />

15.000<br />

I<br />

FIGLIO<br />

Fascia 5<br />

Non<br />

residenti<br />

10 40 55 70 95<br />

8 18 20 30 35<br />

5 10 12 17 19<br />

RATE I FIGLIO<br />

Iscriz Dic Mar<br />

CASTELNUOVO DI PORTO - TRASPORTO SCOLASTICO<br />

II<br />

FIGLIO<br />

RATE II FIGLIO<br />

Iscriz Dic Mar<br />

120 50 25 35 105 45 30 30<br />

180 70 55 55 160 60 50 50<br />

240 90 75 75 215 75 70 70<br />

Oltre 15.001 300 110 95 95 250 90 80 80<br />

Non residenti 310 110 100 100 310 110 100 100<br />

17


INCHIESTA Scuola<br />

Dopo quelli dei Comuni dell’area Flaminia, andiamo a vedere<br />

i costi di refezione e trasporto nella zona Tiberina<br />

e, in particolare, le cifre nel dettaglio dei comuni di Fiano<br />

Romano e Capena<br />

FIANO ROMANO.<br />

Costi invariati per le scuole del comune di Fiano Romano; per<br />

l’anno scolastico <strong>2013</strong>/14 verranno riconfermate le tariffe<br />

dell’anno precedente. La novità più importante è senz’altro<br />

la nuova scuola elementare che ospiterà circa 30 aule nuove<br />

(ne parliamo nelle prossime pagine) e che si aggiunge alle<br />

altre strutture scolastiche esistenti nel territorio fianese; un<br />

asilo nido, due scuole materne e una scuola media.<br />

Per calcolare i costi di trasporto, mensa e attività pomeridiane,<br />

come di consueto ci si basa sull’Isee, indicatore situazione<br />

economica equivalente.<br />

All’asilo nido di via Gianni Rodari, hanno diritto all’iscrizione<br />

tutti i bambini di età inferiore ai 3 anni, residenti e non nel<br />

comune di Fiano Romano. Tre le sezioni attive: lattanti, semidivezzi,<br />

divezzi. <strong>Il</strong> servizio della struttura, che può accogliere<br />

60 bambini, è gestito dalla Cooperativa DOLCE.<br />

Asilo<br />

Nido<br />

Importo<br />

mensile<br />

Per la mensa scolastica, il servizio, gestito dalla Cooperativa<br />

CIR FOOD, tiene conto delle necessità dei bambini anche rispetto<br />

agli obblighi religiosi. Per il servizio di refezione scolastica<br />

viene effettuata una riduzione del 10% per chi ha<br />

più figli che usufruiscono del servizio a partire dal secondo<br />

e per i successivi. Qui di seguito sono riportati gli importi<br />

mensili in base all’indice ISEE.<br />

Mensa<br />

Scola<br />

Primaria<br />

e infanzia<br />

tempo<br />

pieno<br />

Scuola<br />

primaria<br />

tempo pieno<br />

ridotto<br />

I costi di refezione e trasporto<br />

(Area Tiberina)<br />

FIANO ROMANO - ASILO NIDO - IMPORTO MENSILE<br />

ISEE<br />

superiore<br />

a 25.000<br />

e non<br />

residenti<br />

ISEE tra<br />

18.001<br />

e<br />

25.000<br />

ISEE tra<br />

13.001<br />

e 18.000<br />

ISEE tra<br />

8.001<br />

e<br />

13.000<br />

ISEE tra<br />

0,00<br />

e<br />

8.000<br />

400 340 310 280 250<br />

ISEE<br />

superiore<br />

a 25.000<br />

FIANO ROMANO - REFEZIONE SCOLASTICA<br />

ISEE tra<br />

18.001<br />

e 25.000<br />

ISEE tra<br />

13.001<br />

e 18.000<br />

ISEE tra<br />

8.001<br />

e 13.000<br />

CAPENA<br />

Se per il comune di Fiano Romano i costi si basano in<br />

modo particolare sull’Isee, a Capena si tiene conto del numero<br />

dei figli.<br />

Del servizio di trasporto scolastico possono usufruirne gli<br />

alunni residenti all’interno del territorio comunale iscritti<br />

alla scuola dell’infanzia statale e comunale, alla scuola primaria<br />

e alla scuola secondaria di I grado, gli alunni residenti<br />

nelle zone di confine del territorio del comune di Capena<br />

che frequentino una scuola ubicata nel territorio di Capena,<br />

purché vi siano posti disponibili sugli scuolabus, e rispettino<br />

il percorso già stabilito per le rispettive scuole di competenza<br />

senza modifica alcuna, previo pagamento di apposita<br />

retta stabilita dalla Giunta Comunale per i non residenti. Le<br />

quote applicate sono uguali per tutti gli utenti residenti, divise<br />

in tre fasce rispettivamente a seconda che l’utilizzo del<br />

servizio venga effettuato da uno, due o tre figli: 23 per il<br />

primo, 22 per il secondo e 21 per il terzo figlio.<br />

Per i mesi di giugno e settembre, nei quali il servizio si<br />

svolge parzialmente, non è previsto il pagamento, ad eccezione<br />

della scuola dell’infanzia per la quale è previsto anche<br />

il pagamento del mese di giugno.<br />

<strong>Il</strong> servizio di mensa scolastica è rivolto a tutti gli alunni<br />

ISEE tra<br />

0,00<br />

e 8.000<br />

65 60 55 45 35<br />

56 50 46 36 26<br />

di Laura Bernardini<br />

delle scuole dell’infanzia e di quelle dell’obbligo presenti<br />

sul territorio.<br />

Le quote applicate sono divise come segue:<br />

a) in tre fasce rispettivamente a seconda se l’utilizzo del<br />

servizio viene effettuato da un figlio, due figli o tre figli<br />

b) dal tipo di scuola frequentata: infanzia, primaria o<br />

secondaria di I grado<br />

c) dal numero dei rientri settimanali della scuola<br />

frequentata<br />

Scuola<br />

Primaria<br />

a modulo<br />

28 25 23 18 13<br />

<strong>Il</strong> servizio di trasporto scolastico, gestito dalla ditta SATA,<br />

prevede un costo mensile di 25 euro al mese, tranne il<br />

mese di giugno in cui si pagherà la metà.


INCHIESTA Scuola<br />

CAPENA - REFEZIONE SCOLASTICA - PER NUMERO FIGLI<br />

Scuola<br />

infanzia<br />

I figlio II figlio III figlio<br />

Non<br />

residente<br />

5 rientri 40 38 35 73<br />

Scuola<br />

primaria<br />

a tempo<br />

pieno<br />

I figlio II figlio III figlio<br />

Non<br />

residente<br />

5 rientri 45 43 40 73<br />

Scuola<br />

Primaria<br />

a modulo<br />

I figlio II figlio III figlio<br />

Non<br />

residente<br />

CAPENA - PAGAMENTO RIDOTTO<br />

Riduzione<br />

pagamento<br />

mensa e<br />

trasporto<br />

3<br />

rientri<br />

Scuola primaria<br />

tempo<br />

pieno ridotto<br />

ISEE tra<br />

<br />

II figlio<br />

III figlio<br />

27 18,50 10<br />

56 50 46<br />

Scuola Primaria<br />

a modulo 28 25 23<br />

3<br />

rientri<br />

Scuola<br />

primaria<br />

tempo pieno<br />

ridotto<br />

Scuola<br />

Primaria<br />

a modulo<br />

27 18,50 10 44<br />

56 50 46 36<br />

28 25 23 18<br />

Per i mesi di giugno e settembre, nei quali il servizio mensa<br />

si svolge parzialmente, non è previsto il pagamento ad eccezione<br />

della scuola dell’infanzia per la quale è previsto<br />

anche il pagamento del mese di giugno.<br />

Hanno diritto alla riduzione o alla esenzione dal pagamento<br />

da applicare per il servizio di mensa e/o trasporto scolastico<br />

gli alunni appartenenti a famiglie residenti nel comune<br />

di Capena, il cui indicatore della situazione economica equivalente<br />

(ISEE) è il seguente:<br />

È riconosciuta la gratuità ai servizi di mensa e/o trasporto<br />

scolastico ai casi, segnalati per iscritto dal Servizio Attività<br />

Sociali (Assistente Sociale), aventi difficoltà e bisogni di ordine<br />

sociale e inseriti in apposito progetto coordinato dagli<br />

operatori del Servizio; a tutti gli alunni diversamente abili in<br />

possesso di certificazione medica rilasciata al sensi della<br />

legge 104/92 art. 3 comma 3 dalla competente commissione<br />

medica per l’accertamento delle invalidità civili dell’azienda<br />

ASL, indipendentemente dal reddito del nucleo<br />

familiare (in questo caso il beneficiario deve allegare alla<br />

domanda di esenzione la certificazione medica suddetta).


INCHIESTA Scuola<br />

Guida agli asili nido e ludoteche<br />

ASILI NIDO, LUDOTECHE, BABY PARKING, MICRO-NIDI: SONO DAVVERO UNA<br />

MOLTITUDINE LE PROPOSTE PER L’INFANZIA (DA 0 A 3 ANNI) NELLA ZONA<br />

FLAMINIA/TIBERINA: DA SACROFANO A SANT’ORESTE, DA CAPENA A FIANO<br />

FINO A MONTEROTONDO L’OFFERTA PER I BIMBI PIÙ PICCOLI È VARIEGATA<br />

E IN GRADO DI SODDISFARE MOLTE DELLE ESIGENZE DEI CITTADINI. UNA<br />

PROPOSTA TUTTA (O QUASI) COMPLETAMENTE PRIVATA.<br />

Gli asili nido pubblici nella nostra zona latitano. Rare<br />

proposte a fronte di una richiesta ogni anno maggiore.<br />

Negli ultimi anni tutte le cittadine dell’area Flaminia/Tiberina<br />

hanno visto un incremento medio del 20%<br />

della popolazione, incremento caratterizzato socialmente<br />

dall’arrivo di giovani coppie con figli piccoli, senza rete parentale.<br />

In questa situazione, con l’esigenza dovuta dalla<br />

crisi di piena occupazione per entrambi i genitori, la ricerca<br />

di un asilo nido o comunque di un luogo predisposto per accogliere<br />

i bimbi diventa inevitabile.<br />

L’asilo nido - Ludoteca “Happy Days” di Castelnuovo di Porto<br />

I Comuni hanno pochi fondi e poca capacità di fare mutui,<br />

anche a causa della legge di stabilità, che non consente neanche<br />

ai Comuni più virtuosi di fare investimenti. E questo<br />

“deserto” pubblico, come sempre accade, diventa prateria<br />

per gli investitori privati. Davvero molteplici le possibilità che<br />

hanno messo in campo: da Sacrofano a Sant’Oreste, da Capena<br />

a Fiano fino a Monterotondo l’offerta per i bimbi più<br />

piccoli è variegata e in grado di soddisfare molte delle esigenze<br />

dei cittadini. Con dei distinguo, come sempre: si<br />

passa da situazioni di “eccellenza” ad altre qualitativamente<br />

meno appetibili, anche perché – molto spesso – dietro la<br />

definizione di asilo nido si celano strutture magari anche<br />

molto accoglienti ma che asili nido non sono, in quanto non<br />

rispettano i criteri stabiliti dalla Regione Lazio per questo<br />

tipo di spazi.<br />

Proprio per questo – senza poterci sostituire a chi è preposto<br />

a vigilare – pubblichiamo in queste pagine l’elenco completo<br />

delle strutture private presenti nella nostra area ma<br />

L’asilo nido “<strong>Il</strong> bosco incantato” di Sacrofano<br />

20


INCHIESTA Scuola<br />

anche alcune domande che i genitori dovrebbero farsi ( e fare)<br />

per capire in che struttura stanno per iscrivere il proprio figlio.<br />

Non che una ludoteca sia necessariamente una soluzione peggiore<br />

di un asilo nido, solo che legalmente e strutturalmente è<br />

un’altra cosa. L’importante, come sempre, è informarsi bene<br />

per scegliere in piena consapevolezza.<br />

L’asilo nido e Scuola Materna “C’era una volta un castello” di Monterotondo<br />

Le domande da fare (e da farsi) prima di scegliere<br />

- La scuola è registrata regolarmente come asilo nido e<br />

quindi si è attenuta a tutte le normative previste dalla<br />

Regione Lazio per questo genere di scuola?<br />

Fare molta attenzione a questo elemento. Molto spesso dietro<br />

il nome di Asilo nido si celano altri tipi di strutture (ludoteche,<br />

spazi bimbi, etc.) che così facendo possono non aver<br />

rispettato tali normative.<br />

- La scuola ha superato i controlli di agibilità e sicurezza<br />

previsti per Legge?<br />

In questo caso è consigliato farsi dare copia del parere<br />

espresso dall’ente preposto ai controlli.<br />

- La struttura rispetta la normativa prevista per gli asili<br />

nido dalla Regione Lazio?<br />

La superficie interna netta dell’asilo nido destinata agli spazi<br />

ad uso dei bambini deve essere di almeno sei metri quadrati<br />

per bambino, con esclusione dei servizi igienici.<br />

La superficie esterna dell’asilo nido è calcolata in ragione<br />

di quindici metri quadrati a bambino fino al diciottesimo e<br />

in ragione di dieci metri quadrati per ogni bambino oltre il<br />

diciottesimo.<br />

Ogni asilo nido deve avere un numero di posti non inferiore<br />

a venticinque e non superiore a sessanta: ai lattanti deve essere<br />

riservato, di norma, da un quarto a un sesto dei posti.<br />

In relazione a particolari esigenze locali, possono essere<br />

realizzati asili nido con diversa ricettività o diversi rapporti<br />

lattanti/divezzi.<br />

- <strong>Il</strong> pagamento della retta mensile include tutte le attività<br />

previste dalla scuola o alcune sono considerate extra e<br />

quindi vanno pagare a parte?<br />

Fare molta attenzione a questo passaggio. La retta deve<br />

comprendere tutte le attività previste dalla scuola all’interno<br />

dell’orario normale. Altre attività a pagamento possono<br />

essere previste esclusivamente in altri orari.<br />

- <strong>Il</strong> personale che si occupa dei bambini è provvisto per<br />

tutte le sue unità del titolo di abilitazione per operare in<br />

un asilo nido, previsto per legge?<br />

Secondo la normativa vigente nella Regione Lazio, per operare<br />

in un Asilo nido è necessario possedere uno dei seguenti<br />

diplomi:<br />

a) maestre d'asilo;<br />

b) vigilatore di infanzia;<br />

c) puericultore;<br />

d) qualifica di assistente d'infanzia;<br />

e) maturità professionale di assistente di comunità infantile;<br />

f) abilitazione magistrale;<br />

g) maturità tecnica femminile (specializzazione dirigente di<br />

comunità).<br />

21


INCHIESTA Scuola<br />

ASILI NIDO, LUDOTECHE E BABYPARKING<br />

Asilo nido “L'albero azzurro”<br />

Via Flaminia, 16 - Riano<br />

Tel. 340 4128239<br />

Ludoteca - Asilo nido "L'Arcobaleno"<br />

Via Trento 11 - Riano-La Rosta<br />

Tel. 06 9034207<br />

Ludoteca - Asilo nido"Happy Days"<br />

Via di Mezza Costa, 3/C (Zona Colleverde)<br />

Castelnuovo di Porto<br />

Tel. 06 90380023<br />

www.happydaysludoteca.it<br />

Ludoteca - Asilo nido "La piccola Fattoria"<br />

Via Montefiore, 53 - Castelnuovo di Porto<br />

Tel. 389 4353619<br />

Ludoteca e Baby Parking “<strong>Il</strong> Papero Giallo”<br />

Via Flaminia, 51 - Morlupo<br />

Tel. 329 8517067<br />

Micronido "Coccole e Carezze"<br />

Via San Michele 22 - Morlupo<br />

Tel. 06 9072582<br />

www.micronidococcolecarezze.it<br />

Ludoteca "La Coccinella"<br />

Viale Noceto snc - Sant'Oreste<br />

Tel. 331 1952241<br />

Asilo nido e sezione primavera “<strong>Il</strong> cubo magico”<br />

Località Noceto – Sant’Oreste<br />

Tel. 0761 578239<br />

Asilo nido "La Farfalla"<br />

Via Tiberina, 79/A - Capena<br />

Tel. 06 9073527<br />

www.asilonidolafarfalla.com<br />

Scuola dell’Infanzia “La Farfalla 2”<br />

Via Monte Le Mole (bivio Le Piane) – Capena<br />

Tel. 328 3254669<br />

www.asilonidolafarfalla.com<br />

Ludoteca "Bambini in movimento"<br />

Via Provinciale, 32 - Capena<br />

Tel. 06 9074378<br />

Asilo nido/Ludoteca "L'Isola del Tesoro"<br />

Via Tiberina 72 - Fiano Romano<br />

Tel. 0765 455778<br />

Asilo nido "<strong>Il</strong> Mondo dei folletti"<br />

Via dello Sport 86/A - Fiano Romano<br />

Tel. 0754 388037<br />

Asilo nido "Giorno dopo Giorno"<br />

Via Milano, 29 - Fiano Romano<br />

Tel. 0765 488383<br />

www.giornodopogiorno.info<br />

"Babilandia 2"<br />

Via Salaria 209 - Monterotondo Scalo<br />

Tel. 06 8117 3141<br />

Asilo nido "La Casa dei Folletti"<br />

Via Porto Simone 2° - Monterotondo Scalo<br />

Tel. 329 9092928<br />

www.lacasadeifolletti.it<br />

Asilo nido "L'Asilo di Lilù"<br />

Via Monte Circeo 11 - Monterotondo Scalo<br />

Tel. 06 9069682<br />

Asilo nido-Scuola dell’Infanzia paritaria "Bimbi Belli 2"<br />

Via Aldo Moro, 37 – Monterotondo Scalo<br />

Tel. 06 90080074<br />

www.asilobimbibelli2.it<br />

Asilo nido e Scuola dell’Infanzia<br />

"C'era una volta un castello"<br />

Via Turati, 123 - Monterotondo<br />

Tel. 06 90060638<br />

www.asiloceraunavolta.it<br />

Ludoteca “L’Allegra Brigata”<br />

Via N. Palmioli, 4a/b – Monterotondo<br />

Tel. 06 9061554<br />

www.ludotecalallegrabrigata.com<br />

Asilo nido “L’Albero d’Oro”<br />

Via N. Palmioli, 7/9 – Monterotondo<br />

Tel. 345 6987515<br />

Asilo nido "Fiabe e Poesie"<br />

Via S. Matteo 28 - Monterotondo<br />

Tel. 06 90626638<br />

Asilo "<strong>Il</strong> Nido"<br />

Via Volga 3 - Monterotondo<br />

Tel. 06 9061174<br />

Ludoteca/Asilo nido "Gioca e Crea"<br />

Via dello Stadio 20 - Monterotondo<br />

Tel. 06 90627938<br />

www.giocaecrea.it<br />

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22


INCHIESTA Scuola<br />

“Nonno raccontami di quando avevi la mia età!”<br />

di Fabrizio Falzini<br />

Con questa domanda ha inizio un dialogo<br />

tra il nonno e la sua nipotina, che è<br />

l'idea iniziale da cui nasce un progetto<br />

sulla legalità coordinato dalla professoressa<br />

Adele Cantoni insegnante di italiano<br />

dell'Istituto Comprensivo “Guido<br />

Pitocco” di Castelnuovo di Porto.<br />

Nonno Nicola inizia a raccontare di suo nonno che era<br />

il guardiano del carcere della Rocca e mentre racconta<br />

la vita dei carcerati i personaggi del racconto si<br />

materializzano e proseguono la storia in prima persona. Questa<br />

è solo la cornice: le storie dei carcerati della Rocca saranno<br />

i ragazzi stessi a scriverle e prima di Natale ne<br />

verranno selezionate alcune che verranno messe in scena nel<br />

cortile interno del Castello ducale di Castelnuovo di Porto.<br />

Tutte le storie verranno pubblicate sul sito web scolastico<br />

(www.icgpitocco.it) e alcune, scelte dalla REDAZIONE de IL<br />

NUOVO, anche su queste pagine.<br />

Anche se il Progetto verrà realizzato dai ragazzi dell'I.C. “Guido<br />

Pitocco”, tutti gli alunni delle scuole secondarie di primo grado<br />

del XXXI Distretto sono invitati a partecipare (Campagnano,<br />

Capena, Fiano, Formello, Morlupo, Riano, Rignano, Sacrofano)<br />

pubblicando le loro “Storie dal carcere” sul proprio sito web<br />

scolastico. <strong>Il</strong> titolo del Concorso è “Sono in carcere perché...<br />

Scrivi la storia di un carcerato raccontando la tua colpa”.<br />

La finalità di questo progetto, nell'anno europeo della cittadinanza<br />

attiva, è di educare alla legalità attraverso un percorso<br />

educativo che abbia come protagonisti gli studenti e le regole.<br />

Grazie alla scrittura, che trae origine dall'oralità, dalla tradizione<br />

tramandata da nonno a nipote, i giovani europei diventano consapevoli<br />

della validità ed applicabilità della legge che è uguale<br />

per tutti, senza privilegi, furbizie o omertà.<br />

L'obiettivo è l'acquisizione di una coscienza civile che favorisca<br />

lo sviluppo del proprio senso critico e della capacità di scelta.<br />

Gli alunni impareranno a cooperare nel rispetto delle norme,<br />

superando l'interesse personale a favore del vantaggio collettivo.<br />

Partendo dai bisogni affettivi di un adolescente, gli educatori<br />

(insegnanti e genitori) potranno capire quali<br />

atteggiamenti favoriscono o inibiscono l'autostima.<br />

<strong>Il</strong> progetto prevede anche degli incontri con gli esperti per conoscere<br />

meglio la Costituzione e l’organizzazione della Repubblica<br />

Italiana; la costituzione e le funzioni dell’U.E.; la Dichiarazione<br />

Universale dei diritti dell’Uomo; la Dichiarazione dei Diritti<br />

del bambino.<br />

Grazie agli incontri con il Presidente del Tribunale di Castelnuovo<br />

di Porto, il comandante della Polizia Municipale, il Maresciallo<br />

dei Carabinieri e le Guardie Forestali del Parco di<br />

Vejo, gli alunni impareranno a conoscere, rispettare e analizzare<br />

le funzioni svolte dalle istituzioni; rispettare l’ambiente<br />

come bene collettivo da tutelare; Promuovere il<br />

benessere individuale e collettivo.<br />

Verrà approfondito anche il tema dell'Educazione alla salute (alimentazione,<br />

tabagismo, droga, alcool, prevenzione alle malattie<br />

contagiose) con l'intervento di un medico sanitario ASL, psicologi,<br />

assistenti sociali, Soci dell'AVIS.<br />

L'educazione alla cittadinanza attiva verrà affrontata negli incontri<br />

con il Sindaco e gli amministratori comunali, i quali illustreranno<br />

la struttura e la funzione delle Istituzioni locali<br />

invitando gli alunni a partecipare al consiglio comunale.<br />

SCHEDA SITI WEB SCOLASTICI<br />

1. IC di Campagnano di Roma www.iccampagnano.eu<br />

(comprende anche Mazzano)<br />

2. IC di Capena: www.istitutocomprensivocapena.it<br />

3. IC di Castelnuovo di Porto: www.icgpitocco.it/<br />

4. IC di Fiano www.icfiano.it<br />

5. IC di Formello www.icformello.it<br />

6. IC di Morlupo: icmorlupo.artov.rm.cnr.it<br />

7. IC di Riano: www.icriano.it<br />

8. IC di Rignano Flaminio: www.olgarovere.com<br />

(e Civitella S. Paolo)<br />

9. IC di Sacrofano: www.icpadrepiosacrofano.it<br />

23


INCHIESTA Scuola<br />

Fiano Romano:<br />

il nuovo plesso per le elementari<br />

di Laura Bernardini<br />

SEMBRA DI VISITARE UN COLLEGE, UN CAMPUS AMERICANO E INVECE QUELLA CHE CI TROVIAMO<br />

DI FRONTE, DAI COLORI TENUI E RILASSANTI E IMMERSA NEL VERDE, TRA IL CAMPO DI CALCIO,<br />

IL PALAZZETTO DELLO SPORT E LA SCUOLA MATERNA, È LA NUOVA SCUOLA ELEMENTARE DI FIANO<br />

ROMANO. LA STRUTTURA, TALMENTE ALL’AVANGUARDIA CHE È DIFFICILE TROVARNE UN’ALTRA<br />

NEL LAZIO, SARÀ DEDICATA ALLA SCIENZIATA ITALIANA RITA LEVI MONTALCINI. DOPO DUE<br />

ANNI DI LAVORI, LE CAMPANELLE SUONERANNO IL 9 SETTEMBRE NELLA NUOVA SCUOLA, UNA<br />

VERA E PROPRIA OASI DELLA CULTURA.<br />

La nuova scuola elementare di Fiano Romano è una<br />

struttura che contempla tutti i confort, 25 aule<br />

spaziose, il massimo consentito dalla legge,<br />

un’area dedicata alle riunioni, grandi spazi illuminati,<br />

un anfiteatro colorato e bellissimo per le recite scolastiche,<br />

un sistema di insonorizzazione totale della<br />

mensa e il sistema di tapparelle elettroniche che sono<br />

in grado di regolarsi in base al troppo vento o alla troppa<br />

pioggia. Parliamo di un campus, un polmone, per l’ottima<br />

posizione in cui si trova, che guarda ai giovani e alla<br />

nuove generazioni.<br />

“La nuova scuola elementare nasce da un finanziamento<br />

misto tra Regione Lazio e Comune – spiega il sindaco di<br />

Fiano Romano Ottorino Ferilli – di circa 5 milioni di euro,<br />

di cui 2 milioni e 550 mila euro provenienti dalla giunta<br />

Marrazzo e il resto, circa 2 milioni di euro, da fondi comunali.<br />

In due anni abbiamo ricevuto 650 mila euro dalla<br />

Regione, ma ogni quattro mesi l’amministrazione comunale<br />

ha anticipato 400 mila euro, facendo dei grandi sacrifici,<br />

in attesa che a gennaio la Regione saldi i SAL<br />

(Stato Avanzamento Lavori). Un ringraziamento particolare<br />

va – aggiunge il primo cittadino – alla giunta precedente,<br />

all’assessore ai lavori pubblici Nicola Santarelli e<br />

all’intero settore dei lavori pubblici, all’attuale giunta, ai<br />

Foto di gruppo, dentro la scuola. Da sinistra: Nicola Santarelli, assessore<br />

ai Lavori Pubblici; Davide Santonastaso, assessore alla Scuola; il Sindaco,<br />

Ottorino Ferilli ed Eleno Mattei, capogruppo maggioranza.<br />

dipendenti, all’architetto Messina e al geometra Rossi,<br />

al capogruppo Eleno Mattei e all’azienda locale Monteseverino<br />

Costruzioni che si è aggiudicata la gara d’appalto,<br />

a cui vanno i miei complimenti.”<br />

, se hai meno di 25<br />

anni<br />

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25 anni<br />

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24


INCHIESTA Scuola<br />

“In un momento in cui i Comuni faticano per garantire i<br />

servizi, l’amministrazione di Fiano Romano, un po’ per<br />

fortuna, un po’ per virtù e per buona amministrazione<br />

ha fatto tanto: dalla nuova scuola materna, dovuta alle<br />

crescenti e continue iscrizioni, abbiamo adeguato un<br />

centro giovani come scuola elementare; terremo la<br />

scuola media e nella vecchia scuola elementare verranno<br />

allestiti gli uffici di presidenza e segreteria; ritorneremo<br />

in possesso della maternina e l’adatteremo<br />

come centro giovani, per ridare ai giovani quello che gli<br />

era stato tolto. I servizi di trasporto e di refezione scolastica<br />

saranno attivi in tutte e due le scuole. Intanto si<br />

stanno ultimando i lavori per la cucina nel nuovo plesso<br />

che sarà attiva da gennaio, fino ad allora il cibo verrò trasportato<br />

dalla vecchia scuola alla nuova”.<br />

Un lavoro continuo e costante per un’amministrazione<br />

che non si ferma e che ha già intenzione di aderire ad<br />

un altro bando: quello per la costruzione di una nuova<br />

scuola media.<br />

Le foto di questo servizio sono di Stefano Virgili<br />

25


INCHIESTA Scuola<br />

Capena:<br />

la nuova Scuola dell’Infanzia privata “La Farfalla 2”<br />

QUANDO SI INAUGURA UNA NUOVA SCUOLA È SEMPRE UNA FESTA. PER GENITORI, BAMBINI,<br />

ADDETTI AI LAVORI MA SOPRATTUTTO PER TUTTA LA COMUNITÀ. È UN ARRICCHIMENTO<br />

SOCIALE CHE NON HA EGUALI. PERCHÉ GUARDA AL FUTURO E SI PRENDE CURA DI CHI<br />

OGGI È BIMBO E DOMANI DIVENTERÀ GRANDE. SE POI QUESTA SCUOLA VIENE COSTRUITA<br />

E REALIZZATA ISPIRANDOSI NELL’ARCHITETTURA E NEI PRINCIPI FONDANTI AD ESPE-<br />

RIENZE QUALITATIVAMENTE OTTIMALI E ALL’AVANGUARDIA, LA FESTA DIVENTA DOPPIA.<br />

Questo è sicuramente il<br />

caso della nuova<br />

Scuola dell’Infanzia “La<br />

Farfalla 2” – privata e<br />

non convenzionata –<br />

che ha aperto i battenti<br />

in questi giorni a Capena.<br />

Costruita all’interno<br />

di un “polmone”<br />

verde di 4.000 metri,<br />

attrezzato come una<br />

sorta di parco giochi<br />

(tutti a norma), per stimolare<br />

l’attività fisica<br />

dei bambini, la scuola<br />

sorge in via Monte Le<br />

Mole (bivio Le Piane).<br />

Realizzata sulla scia del<br />

successo dell’asilo nido<br />

“La Farfalla”, da anni operativo in via Tiberina (sempre nella<br />

zona di Capena) e uno dei pochi nella zona che può vantarsi<br />

di essere un vero e proprio asilo nido a termine di legge, la<br />

nuova scuola dell’infanzia – che abbiamo visitato in esclusiva<br />

alla fine di agosto – ha tutte le caratteristiche di un<br />

plesso moderno e costruito su misura di bimbo. Aule spaziose<br />

e luminose, colori gradevoli, ampia zona per la refezione,<br />

giardino super-attrezzato e contraddistinto da un<br />

26


INCHIESTA Scuola<br />

grande prato verde, ampio parcheggio<br />

esterno.<br />

Oltre alla struttura, va sottolineata<br />

la qualità professionale<br />

delle operatrici che seguiranno<br />

i bimbi, forse l’aspetto più rilevante<br />

per il successo avuto finora<br />

dall’asilo nido. Molti genitori<br />

con i bimbi che hanno terminato<br />

il nido, hanno scelto di continuare<br />

l’esperienza “privata”,<br />

iscrivendo i figli alla nuova scuola<br />

dell’infanzia. Nei prossimi mesi<br />

andremo di nuovo a visitare “La<br />

Farfalla 2”, per verificare se alle<br />

ottime premesse sono seguiti<br />

degli altrettanto positivi sviluppi.<br />

R. B.<br />

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d al<br />

1967<br />

di Umberto Rossi<br />

Via Flaminia 30-42- <br />

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00060 CASTELNUOVO DI PORTO (RM)<br />

Tel<br />

069079264 E-mail<br />

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<br />

Sito internet <br />

<br />

<br />

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PAMPANINIROSSI<br />

<br />

27


SOCIETÀ<br />

Castelnuovo di Porto<br />

LE DOMANDE SENZA RISPOSTA<br />

<strong>Il</strong> centro CARA di Castelnuovo di Porto<br />

di Romolo Bali<br />

C’è un Centro CARA per la prima accoglienza dei richiedenti asilo – uomini e<br />

donne che per la maggior parte nei loro Paesi sono stati perseguitati politicamente<br />

e per questo torturati, bastonati, feriti, vivendo da braccati – a<br />

Castelnuovo di Porto. È uno dei due ubicato nel territorio di un Comune piccolo<br />

(l’altro è a Mineo, provincia di Catania), sotto i diecimila abitanti.<br />

Tutti gli altri, in Sicilia, Puglia, Friuli, sono collocati in capoluoghi di<br />

provincia, città con almeno 100mila abitanti. Abbiamo visitato il Centro e<br />

posto delle domande per capirne di più. Non abbiamo ottenuto alcuna risposta.<br />

<strong>Il</strong> Centro CARA di Castelnuovo di Porto, ospitato nell’immensa<br />

area dell’ex-Protezione Civile di proprietà dell’Inail<br />

– dovrebbe ospitare al massimo 600/650 persone.<br />

Ce ne sono diverse di più. Sono tutte persone che hanno richiesto<br />

asilo politico all’Italia e sono lì in attesa che la commissione<br />

preposta lo conceda o meno. L’attesa non<br />

dovrebbe superare i 3 mesi, in realtà mediamente è di<br />

quasi un anno. Delle spese di vitto, alloggio, vestiario, spostamenti<br />

e tutto quello di cui hanno bisogno donne e uomini<br />

arrivati senza niente dopo settimane di viaggio su imbarcazioni<br />

di fortuna, se ne fa carico lo Stato. Con un piccolo particolare,<br />

che avremmo voluto approfondire: nel 2008 la<br />

gara per il soggiorno dei richiedenti asilo prevedeva una<br />

spesa pro-capite giornaliera di circa 54 euro (aggiudicata<br />

dalla Croce Rossa), nel 2010 ne è stata fatta un'altra che<br />

prevedeva 32 euro pro-capite al giorno (aggiudicata dalla<br />

Jepsa), quest’anno la gara è stata aggiudicata partendo<br />

da una base d’asta di 32 euro ed è stata aggiudicata al ribasso<br />

a 24 euro circa a persona al giorno.<br />

Ventiquattro (24) euro al giorno, per tutte le incombenze di<br />

una persona: a qualcuno sembreranno pure troppi. Quelli<br />

che pensano che “sti neri” dovrebbero starsene a casa<br />

propria. Ad altri, ci auguriamo la maggioranza, sembreranno<br />

maledettamente pochi. Se un Paese si dà delle leggi, decide<br />

di accoglierli, crea i centri Cara e tutto il resto dovrebbe poi<br />

agire di conseguenza. Accogliere qualcuno ispirandosi almeno<br />

al principio della dignità umana. Non stiamo certo<br />

parlando di alberghi di lusso ma neanche di questa miseria.<br />

Alla fine abbiamo deciso di visitare il Centro Cara di Castelnuovo<br />

di Porto. Con la speranza di capire qualcosa di più su<br />

cosa succede realmente là dentro. Abbiamo inoltrato la nostra<br />

richiesta ufficiale come giornalisti iscritti all’Albo al Ministero<br />

degli Interni e dopo oltre un mese è arrivato il via libera.<br />

Siamo entrati accolti dal direttore dell’azienda che allora (era<br />

luglio) gestiva il Centro e alla quale ora è subentrata quella<br />

che ha vinto la nuova gara. <strong>Il</strong> direttore ci ha chiarito subito un<br />

concetto. Potevamo guardare, senza fare foto (per quelle<br />

c’è bisogno di un’altra autorizzazione…) e senza fare domande.<br />

Lui non avrebbe risposto. C’è stato detto che, per approfondimenti<br />

e chiarimenti, avremmo dovuto inviare le<br />

domande alla Prefettura di Roma e al Ministero degli Interni.<br />

Indirizzandole ai responsabili di questo Centro Cara. Abbiamo<br />

telefonato e poi inviato diverse mail, allegando le domande.<br />

(che pubblichiamo nella pagina a fianco)<br />

Risposte? Zero. Neanche una parola o una motivazione.<br />

Continueremo ad inviare mail, telefonare, mandare fax. Perché<br />

quello che succede lì dentro è affare di tutti.<br />

tipografia<br />

28


ilnuovo<br />

DOMANDE SUL CENTRO CARA<br />

DI CASTELNUOVO DI PORTO<br />

Qual è il numero dei richiedenti asilo ospitati all’interno<br />

del centro alla data del 30 giugno <strong>2013</strong>?<br />

In questo momento quali e quanti Paesi sono rappresentati<br />

all’interno del gruppo che attualmente risiede nel<br />

Centro di Castelnuovo di Porto?<br />

Quanti minori sono attualmente ospiti del Centro di CdP?<br />

Che genere di obblighi dal punto di vista degli orari e degli<br />

spostamenti hanno i richiedenti asilo?<br />

Dal punto di vista religioso, quante confessioni attualmente<br />

sono presenti tra i richiedenti asilo?<br />

Mediamente, quanto tempo trascorre da una domanda<br />

di asilo politico alla fine dell’istruttoria?<br />

Tra quelli ospiti del Centro CARA di CdP che hanno fatto<br />

richiesta di asilo politico negli ultimi due anni, quanti<br />

hanno ottenuto in percentuale tale riconoscimento?<br />

Dalla nostra visita è emerso che a parte il momento conviviale<br />

dei pasti e le lezioni di italiano, non ci sono altre attività<br />

formative o culturali per rendere più “vivo” il tempo<br />

trascorso dai richiedenti asilo all’interno del Centro.<br />

Come mai?<br />

Recentemente, è stata bandita la gara per la gestione<br />

triennale del Centro Cara di CdP, comprensiva dei pasti.<br />

A che cifra è stata aggiudicata? Da quale<br />

società/azienda è stata vinta? Che differenze di spesa<br />

ci sono rispetto al bando precedente?<br />

Negli ultimi tre anni, ci sono stati episodi di violenza tra i<br />

richiedenti asilo oppure tra questi e le forze di vigilanza<br />

che hanno richiesto l’intervento di polizia o carabinieri?<br />

Con quale criterio i richiedenti asilo che arrivano in Italia<br />

vengono smistati nei vari centri dislocati sul territorio<br />

nazionale?<br />

Una serie di spese che riguardano il Centro Cara sono a<br />

carico del Comune di Castelnuovo di Porto (refezione e trasporto<br />

scolastico, raccolta differenziata, etc), un Comune<br />

di piccole dimensioni (sotto i 10.000 abitanti) rispetto agli<br />

altri che ospitano tali centri (tutti capoluoghi di Provincia<br />

meno uno). Sono previsti aiuti economici per i Comuni più<br />

piccoli ospitanti centri Cara di grandi dimensioni?<br />

Storie di migranti<br />

di Nicola Mastrangelo<br />

LE PAROLE DI MHEDI<br />

<strong>Il</strong> racconto di un ospite di passaggio del CARA di Castelnuovo<br />

di Porto (nome inventato). Che ci racconta la sua vita attraverso<br />

il Cara e la città di Roma. Come tanti arrivato in Italia per<br />

cercare un vita più dignitosa e migliore rispetto al suo paese<br />

di origine. Come tanti, forse tutti, disilluso e spaventato…<br />

Come sei arrivato in italia?<br />

È stato un viaggio lunghissimo e stremante. Sono arrivato<br />

dal Gambia passando per la Libia e sono sbarcato a Siracusa<br />

nel 2010. Poi sono stato spostato a Trapani e successivamente<br />

in Calabria e lì ho avuto il permesso di un anno, ma<br />

c’era un problema a Rosarno e così sono stato nuovamente<br />

trasferito. Alla fine, con l’aiuto decisivo di una associazione di<br />

volontari sono riuscito ad ottenere il permesso di soggiorno.<br />

Quando sei scappato dal Gambia avevi già in mente di arrivare<br />

in Italia?<br />

No, all’inizio ho provato a vivere in Libia ma era praticamente<br />

impossibile, non c’era spazio per uno come me.<br />

E in Italia?<br />

Anche in Italia non è facile riuscire ad integrarsi. Ho ottenuto<br />

l’asilo politico in quanto perseguitato nel mio paese ma<br />

adesso viene la parte più difficile: devo trovare una residenza,<br />

un lavoro, integrarmi.<br />

E nel frattempo dove dormi?<br />

In Libia ho conosciuto un ragazzo, siamo diventati amici. Ora<br />

lui è qui al Cara di Castelnuovo di Porto e anche se non si<br />

potrebbe mi ospita nella sua stanza. Siamo in quattro a dormirci.<br />

Nel centro si sta bene, si può mangiare che tutti quelli<br />

che sono lì è la cosa più importante.<br />

E durante il giorno cosa fai?<br />

Esco la mattina presto e vado a Roma a cercare lavoro, poi<br />

torno la sera qui per dormire.<br />

Come raggiungi Roma?<br />

Ci impiego un ora prendendo l’autobus qui vicino al Centro:<br />

il primo passa<br />

alle 5 del mattino<br />

e l’ultimo<br />

per tornare<br />

parte da Roma<br />

alle 8 di sera.<br />

Se la sera faccio<br />

tardi per<br />

l’autobus trovo<br />

da dormire a<br />

Roma oppure<br />

vado a prendere<br />

la metro,<br />

scendo a Flaminio<br />

e prendo il<br />

treno fino a<br />

Saxa Rubra e<br />

da lì prendo un<br />

autobus per<br />

qua: l’ultimo passa alle 9.30 di sera.<br />

29<br />

Da quello che abbiamo capito, in questo momento –<br />

avendo tu ottenuto il permesso di restare in Italia - non<br />

potresti stare al Cara. Che succede se scoprono che sei<br />

lì dentro?<br />

Mi cacciano via.<br />

In questo lungo periodo di soggiorno al Centro Cara, hai<br />

avuto modo di conoscere qualcuno di Castelnuovo o di<br />

qualche paese vicino?<br />

No, nessuno.<br />

All’interno del Cara ci sono persone di tutte le etnie. Che<br />

tipo di persone hai incontrato?<br />

Lì dentro ci sono persone come me. Vengono da molte<br />

parti del mondo, non solo dall’Africa, e sono tutte come me.<br />

Gente che è scappata su una misera barca senza niente e<br />

che è arrivata qui per cercare un futuro un po’ più dignitoso.<br />

Ecco chi sono le persone che sono lì.


INCHIESTA<br />

Via Tiberina<br />

di Romolo Bali<br />

COM’È ANDATA A FINIRE<br />

Tiberina, la via del degrado (che continua...)<br />

DOPO L’INCHIESTA PUBBLICATA SUL NUMERO SCORSO DE “IL NUOVO” LE<br />

REAZIONI SONO STATE DECISAMENTE NUMEROSE E PER CERTI VERSI “RUMO-<br />

ROSE”. DA UNA PARTE I DIVERSI RISCONTRI DI PLAUSO PER L’INCHIESTA<br />

DA PARTE DI CITTADINI E IMPRENDITORI E COMMERCIANTI DELLA ZONA.<br />

DALL’ALTRA LA “REAZIONE” POSITIVA DEI SINDACI, CHE HANNO DECISO DI<br />

INTERVENIRE ANCORA CON MAGGIORE IMPEGNO RISPETTO AL PASSATO. SO-<br />

PRATTUTTO I PRIMI CITTADINI DI CASTELNUOVO DI PORTO, RIANO E CAPENA<br />

HANNO MESSO IN ATTO UNA SERIE DI AZIONI PER CERCARE DI TROVARE SO-<br />

LUZIONI CONCRETE ALLO STATO DI DEGRADO AMBIENTALE E SOCIALE DELLA<br />

STRADA PROVINCIALE TIBERINA.MA I RISULTATI TARDANO AD ARRIVARE<br />

In prima battuta, i sindaci hanno incontrato il Comando<br />

dei Carabinieri di Bracciano, per sollecitare interventi più<br />

frequenti nella zona e aumentare i controlli dal punto di<br />

vista della sicurezza stradale.<br />

Successivamente, hanno chiesto un<br />

incontro urgente al sub-commissario<br />

della Provincia di Roma, con delega<br />

alla viabilità, dott.ssa Clara Vaccaro,<br />

che ha ricevuto i tre sindaci alla fine di<br />

luglio. Dalla riunione è emerso che nonostante<br />

la volontà della Provincia di<br />

Roma – che ha la competenza sulla via<br />

Tiberina e che oggi è commissariata in<br />

attesa dell’istituzione definitiva della<br />

Città Metropolitana di Roma che includerà<br />

anche i Comuni della Provincia –<br />

i fondi a disposizione per la manutenzione<br />

della strada sono scarsissimi.<br />

Pochi gli interventi in concreto che potranno<br />

essere fatti nei prossimi mesi.<br />

Si corre seriamente il rischio, dunque, che la situazione<br />

peggiori. I sindaci hanno messo in campo tutte le (poche)<br />

possibilità di fare pressioni e di intervenire. Per quanto riguarda<br />

il rifacimento del manto stradale e lo sfalcio delle erbe<br />

nonché la pulizia della strada la competenza è della Provincia<br />

che ha pochi soldi. Per quanto riguarda la sicurezza e il controllo<br />

del fenomeno della prostituzione la disponibilità di carabinieri<br />

e polizia è limitata e non possono essere certo le<br />

polizie municipali dei tre Comuni, pur con tutta la buona volontà<br />

messa in campo, a fare da argine a questa grave situazione.<br />

A tal punto che il degrado va avanti e,<br />

se possibile, peggiora. Le foto di questa<br />

pagina e quelle dell’articolo sulla<br />

prostituzione che troverete più avanti<br />

su questo numero, a firma Loretta Peschi,<br />

sono state scattate tra Ferragosto<br />

e gli inizi di settembre. Un quadro<br />

desolante, soprattutto se si pensa che<br />

proprio in questi giorni iniziano a transitare<br />

su questa via gli scuolabus dei<br />

vari Comuni che accompagnano bambini<br />

di tutte le età. Per non parlare della<br />

sicurezza della strada, diventata in certi<br />

tratti un vero e proprio optional.<br />

Per questo, nella pagina a fianco, troverete<br />

la nostra lettera aperta al<br />

Commissario Straordinario della Provincia di Roma, dott.<br />

Umberto Postiglione. “<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong>”, con questa missiva – che<br />

recapiteremo in copia al Commissario stesso – prova a stimolare<br />

un intervento straordinario. Va fatto in fretta, prima<br />

che la situazione precipiti o succeda qualche episodio grave.<br />

Senza dimenticare che i cittadini di questa ampia zona meritano<br />

rispetto e attenzione.<br />

30


ilnuovo<br />

LETTERA APERTA AL COMMISSARIO STRAORDINARIO DELLA<br />

PROVINCIA DI ROMA, DOTT. UMBERTO POSTIGLIONE<br />

Egr. dott. Postiglione,<br />

lo scorso luglio – a seguito anche dell’inchiesta del<br />

<strong>Nuovo</strong> sulla situazione della Via Tiberina, il sub commissario<br />

con delega alla viabilità della provincia di Roma<br />

dott.ssa Clara Vaccaro ha ricevuto i sindaci di Castelnuovo<br />

di Porto, Riano e Capena che avevano sollecitato<br />

un incontro urgente per cercare soluzioni concrete rispetto<br />

al problema del degrado di questa importante arteria<br />

provinciale.<br />

Dalle notizie da noi acquisite, l’elemento principale che<br />

è emerso in questo incontro è stato che a causa dei continui<br />

tagli dei bilanci degli enti, i fondi a disposizione della<br />

Provincia di Roma – oggi commissariata in attesa del<br />

passaggio a Città Metropolitana – sono decisamente<br />

scarsi. In particolare, per quanto concerne la viabilità e<br />

la gestione delle strade, la somma complessiva per la<br />

manutenzione di tutte le strade di competenza della Provincia<br />

di Roma è pari a circa 7 milioni di Euro.<br />

Briciole, se si considera che l’estensione delle strade<br />

provinciali è di oltre 2.300 chilometri e che la maggior<br />

parte di esse versano in condizioni pietose. Comprendiamo<br />

quindi tutte le difficoltà in cui lei è costretto ad<br />

operare quotidianamente e quindi le rivolgiamo questo<br />

appello non con intenti polemici ma con quello spirito di<br />

servizio pubblico che un giornale come il nostro ha tra i<br />

suoi principi fondanti.<br />

Oggi la situazione della via Tiberina, soprattutto nel<br />

tratto tra Riano e Capena, è un’emergenza da affrontare<br />

in maniera seria e rapida. Prima che la situazione<br />

degradi ancora di più e raggiunga livelli poi difficili da sanare.<br />

Qui non si tratta più soltanto del problema della<br />

prostituzione. Quello che sta succedendo è che la mancata<br />

manutenzione della strada, l’incuria del verde, la<br />

sporcizia, l’illuminazione fatiscente hanno creato negli<br />

anni un ambiente degradato dove è “naturale” che il fenomeno<br />

della prostituzione abbia trovato terreno fertile<br />

e altri fenomeni (spaccio, furti, micro criminalità,etc.)<br />

non tarderanno, purtroppo, a seguire a ruota.<br />

Se non si opera immediatamente per ripristinare delle<br />

condizioni accettabili – instaurando immediatamente un<br />

presidio di forze dell’ordine permanente - questa zona è<br />

destinata a diventare pericolosa socialmente oltre che dal<br />

punto di vista della sicurezza. E ciò appare inaccettabile<br />

sia per i cittadini che vi abitano che per tutte quelle aziende<br />

ed imprese che hanno investito su questi territori.<br />

In assenza di fondi nelle casse provinciali, riteniamo che<br />

di fronte ad emergenze come queste sia necessario allertare<br />

e sollecitare ad intervenire tutti i livelli superiori,<br />

a partire dal Prefetto di Roma fino al Ministro dell’Interno.<br />

Non è pensabile, infatti, lasciare i sindaci – con i<br />

pochi poteri e mezzi che hanno a disposizione – da soli<br />

a fronteggiare una situazione che giorno dopo giorno<br />

sta raggiungendo livelli tali da essere divenuta una vera<br />

e propria emergenza sociale.<br />

Certi della sua comprensione e del suo spirito collaborativo,<br />

le inviamo i nostri cordiali saluti.<br />

La redazione de “<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong>”<br />

31


ATTUALITÀ<br />

Via Tiberina<br />

Non son come le lucciole...<br />

di Loretta Peschi<br />

NEL PRECEDENTE NUMERO DE “IL NUOVO” ABBIAMO AFFRONTATO IL<br />

TEMA/PROBLEMA DELLA PRESENZA DI PROSTITUTE LUNGO LA STRADA PRO-<br />

VINCIALE TIBERINA CHE DA PRIMA PORTA ATTRAVERSA I COMUNI DI ROMA,<br />

RIANO, CASTELNUOVO DI PORTO, CAPENA, FIANO ROMANO E OLTRE (IERI<br />

NE HO CONTATE UNA OGNI 50 METRI, IN PIENO GIORNO, CON UNA TEMPE-<br />

RATURA CHE, AL SOLE, HA SUPERATO I 50 GRADI CENTIGRADI)<br />

L’articolo ha provocato un sopralluogo dei sindaci, una<br />

riunione degli stessi con la Prefettura di Roma e con il<br />

comando di Polizia di Bracciano e degli interventi delle<br />

polizie locali ma, a distanza di circa due mesi, non è cambiato<br />

praticamente nulla. Anzi.<br />

Risulta quindi abbastanza evidente che il problema non può<br />

risolversi solo con misure di ordine pubblico né in tempi brevissimi,<br />

ma che va conosciuto partendo dalle sue radici; radici<br />

che - secondo noi - non<br />

sono riconducibili esclusivamente<br />

ai “bisogni<br />

maschili”, ma sono ben<br />

più complesse e, per<br />

certi versi, lontane da<br />

noi. Abbiamo contattato<br />

una operatrice sociale,<br />

la signora Laurence<br />

Salé, che per parecchi<br />

anni è stata impegnata<br />

in una delle 5 “Unità di<br />

Strada” operanti nel territorio<br />

romano, chiedendole<br />

di aiutarci a capire<br />

meglio questo fenomeno<br />

e le prospettive<br />

per superarlo.<br />

Signora Salé, come lei<br />

sa la Via Tiberina è<br />

piena di “sex workers”,<br />

prevalentemente straniere. Può dirci cosa spinge queste<br />

ragazze a intraprendere questa attività?<br />

È presto detto: queste ragazze, che vengano dall’Est<br />

europeo o dall’Africa, sono spinte dalla povertà, dal disagio,<br />

dall’ignoranza. Le nigeriane vengono reclutate da<br />

vere e proprie organizzazioni criminali internazionali. Nei villaggi<br />

di origine gli stessi loro genitori firmano un contratto<br />

e si impegnano a pagare all’organizzazione la somma richiesta<br />

in cambio del viaggio, del passaporto e del lavoro sicuro<br />

per le figlie. In realtà, queste ragazze entrano nel giro che,<br />

tecnicamente, chiamiamo “tratta di esseri umani ai fini di<br />

sfruttamento sessuale”.<br />

Parliamo delle ragazze nigeriane: una volta “reclutate”,<br />

per così dire, cosa avviene?<br />

Anzitutto le ragazze sono sottoposte a un rito Voodoo<br />

che sancisce un patto al quale viene riconosciuto un valore<br />

sociale condiviso. I danni per il mancato rispetto del patto<br />

si abbattono su tutta la famiglia. Giunte nel Paese estero, il<br />

controllo delle donne è affidato ad altre donne. <strong>Il</strong> livello più alto<br />

è rappresentato dalla “Madame” (donna di potere, a volte sacerdotessa);<br />

ogni “Madame” gestisce circa una ventina di<br />

“Maman” e ogni “maman” controlla 5 o 6 prostitute. Ogni<br />

prostituta ha la possibilità di recuperare la propria libertà saldando<br />

il debito iniziale al quale si aggiungono i costi della vita,<br />

alloggio, affitti, spazi in strada, trasporti e abbigliamento. Per<br />

restituire questo debito che lievita fino a 50.000 euro, le<br />

donne devono lavorare fino allo stremo accettando rischi<br />

anche con i clienti. Chi rifiuta di stare “al gioco” subisce violenze<br />

fisiche e psicologiche.<br />

E le ragazze che vengono dall’Est europeo?<br />

Le donne originarie dei Paesi dell’ex Unione Sovietica<br />

e dell’Est Europeo presentano quasi le stesse caratteristiche.<br />

Per loro la motivazione alla prostituzione è<br />

essenzialmente economica, cercano di migliorare le loro<br />

precarie condizioni economiche<br />

e sociali. Vengono<br />

generalmente<br />

reclutate da vere e proprie<br />

“agenzie” che attraverso<br />

riviste o volantini<br />

pubblicizzano ingaggi lavorativi<br />

all’apparenza<br />

appetibili e valutano poi<br />

se la persona può accettare<br />

proposte alternative.<br />

Generalmente le<br />

ragazze non sono del<br />

tutto ignare rispetto<br />

all’attività che andranno<br />

a svolgere, ma l’idea è<br />

più quella della ballerina<br />

nei night club.<br />

Vengono usate particolari<br />

tecniche di adescamento?<br />

Una tecnica usata dallo sfruttatore è quella di fare<br />

innamorare una ragazza facendole credere che è la sua fidanzata<br />

e facendole gustare il benessere economico, ma<br />

dopo qualche giorno, lo sfruttatore mette la ragazza sulla<br />

strada. Si crea in questo modo un legame distorto tra rapporto<br />

amoroso e sfruttamento, aspetto deleterio per la psiche<br />

delle ragazze. Quando qualcuna si rifiuta lo sfruttatore<br />

le usa una violenza fisica. Alle ragazze dell’Est in generale<br />

vengono sottratti meno guadagni rispetto alle nigeriane, e<br />

questo consente loro di comprarsi l’ultimo gadget elettronico,<br />

vestiti, e di mandare qualche soldo a casa. Questo<br />

aspetto le lega ancora di più al lavoro in strada. Va detto<br />

che numerose ragazze europee sono minorenni.<br />

Lei conosce le cosiddette “Unità di strada”?<br />

Avendoci lavorato per anni, conosco diverse Unità<br />

di Strada (UDS), che però - essendo finanziate dai Comuni -<br />

sono state ridotte a seguito delle varie “spending review”.<br />

In sostanza, le operatrici e operatori delle UDS forniscono<br />

consulenza e sostegno alle ragazze, accompagnamento ai<br />

servizi sociali e sanitari, aiuto alla fuoriuscita dalla strada,<br />

reinserimento sociale, accoglienza protetta per le vittime<br />

della “tratta”, sostegno al rimpatrio. La metodologia dell’intervento<br />

tiene conto della persona, del problema e del contesto.<br />

La domanda di aiuto non viene mai espressa<br />

autonomamente: il più delle volte è una domanda muta, incapace<br />

o impossibilitata ad esprimersi, anche perché in<br />

queste condizioni c’è un’ambivalenza: se c’è il connotato di<br />

34


Cosa pensa lei<br />

delle esperienze<br />

in corso in alcuni<br />

Paesi europei,<br />

dove la<br />

prostituzione è<br />

una professione<br />

riconosciuta,<br />

protetta e fiscalmente<br />

rilevante<br />

(nel<br />

senso che le ragazze<br />

lavorano<br />

in ambienti dedicati<br />

e pagano<br />

regolarmente le<br />

tasse)?<br />

Personalmente non condivido questa politica detta<br />

“regolamentista” (come in Olanda o in Germania), perché<br />

non mi sembra eticamente corretto che lo Stato attraverso<br />

la percezione di tasse diventi in qualche modo “sfruttatore”<br />

e anche perché non credo che nell'Italia attuale ci siano le<br />

condizioni per garantire il non sfruttamento in un ipotetico<br />

regime regolamentato. Credo anzi che si arriverebbe a un<br />

incremento dello sfruttamento con organizzazioni criminali<br />

italiane ed estere sempre più potenti. Quando, in passato,<br />

ho partecipato a “Unità di Contatto”, telefonammo agli annunci<br />

sui giornali (i famosi AAA...). La situazione che trovammo<br />

in termini di provenienze geografiche era<br />

abbastanza diversa rispetto alla strada: ad esempio troilnuovo<br />

sofferenza, esistono anche delle “soddisfazioni” come il guadagno<br />

economico (anche se dimezzato) che permette livelli<br />

di vita inimmaginabili nei Paesi di origine, e un senso di potere:<br />

quello di attrarre, di piacere e di sedurre.<br />

Come vengono avvicinate le ragazze dalle Unità di Strada?<br />

Generalmente, gli operatori di strada agganciano le<br />

ragazze donando loro un profilattico, che assume un significato<br />

simbolico e testimonia nei fatti una disponibilità che è<br />

percepita come gratuita e disinteressata. Dalla prima “accettazione”<br />

viene più facile in seguito accettare altri aiuti concreti<br />

più sostanziosi e così progressivamente nasce la<br />

fiducia nel rapporto che viene sempre sostenuto dal dialogo.<br />

Un altro punto<br />

forte dell’UDS è la<br />

c o m p o s i z i o n e<br />

dell’équipe, in cui<br />

sono presenti operatori<br />

sociali, psicologi,<br />

assistenti<br />

sociali, educatori,<br />

pear educators e<br />

mediatori culturali.<br />

Queste ultime figure<br />

sono in grado<br />

di rimuovere gli<br />

ostacoli culturali e<br />

aiutano all’identificazione<br />

dei bisogni<br />

e delle risposte alle richieste.<br />

Cos’altro si dovrebbe mettere in campo, in termini di servizi<br />

sociali, per aiutare queste ragazze?<br />

Sicuramente il lavoro dell’UDS è una buona strategia<br />

di presa di contatto ma dal 2009, almeno a Roma e<br />

provincia, questi servizi hanno subito dei tagli di budget di<br />

circa la metà e questo ha ridotto la presenza in strada degli<br />

operatori ma anche dei servizi di front office. La politica “di<br />

sicurezza” messa in atto dalla Giunta comunale capitolina<br />

dell’epoca ha indurito i rapporti con il mondo della prostituzione<br />

in strada, stabilendo delle multe sia per chi si prostituisce,<br />

sia per chi utilizza le prostitute. Questo ha<br />

sparpagliato ancora di più i luoghi di prostituzione senza<br />

però far diminuire il fenomeno e ha anche indotto alcuni a<br />

spostarsi al chiuso, ma va sfatato il mito della prostituzione<br />

in door , che risulta ancora più pericolosa. Sicuramente attivare<br />

un maggiore numero di progetti comunali, provinciali<br />

e regionali rappresenterebbe un buon modo per diminuire<br />

la prostituzione e la “tratta” in strada in modo efficace ma<br />

è un lavoro che richiede molto tempo e costanza. Un altro<br />

elemento importante potrebbe essere una maggiore possibilità<br />

di offerte formative e di agevolazioni occupazionali<br />

che permetterebbero più facilmente il distacco dalla strada<br />

e dallo sfruttamento.<br />

<br />

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<br />

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<br />

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<br />

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<br />

<br />

35


ATTUALITÀ<br />

Via Tiberina<br />

vammo molte donne cinesi che non sapevano nemmeno<br />

una parola d'italiano. Le condizioni di prostituzione “al<br />

chiuso” risultano spesso peggiori rispetto alla strada: c’è il<br />

rischio di subire maggiore violenza, soprusi senza che nessuno<br />

se ne accorga, sia da parte dei “clienti”, sia da parte<br />

degli sfruttatori.<br />

E il regime “proibizionista”, che vige ad esempio negli USA?<br />

Non credo nemmeno che il regime cosiddetto “proibizionista”,<br />

in vigore oltre che negli Stati Uniti anche in Cina,<br />

possa essere ritenuto efficace nella lotta alla prostituzione<br />

e allo sfruttamento di essa. Da una parte non arresta il fenomeno<br />

ma lo rende più nascosto e pericoloso; dall’altra<br />

non riconosce il senso di autodeterminazione delle persone.<br />

Mentre riconosco nella politica sociale italiana che risale<br />

alla Legge Merlin del 1958 ( ancora oggi in vigore), una visione<br />

più giusta ed equilibrata che può rappresentare un<br />

percorso fattibile per la riduzione del fenomeno della prostituzione<br />

e il contrasto del suo sfruttamento, senza per<br />

questo mettere fuori legge chi si prostituisce o chi ne è vittima.<br />

Credo però che sia necessario abbinare a questa<br />

legge dei percorsi educativi, già in età giovanile, verso tutta<br />

la popolazione (non solo maschile) che permettano di mettere<br />

a nudo le visioni e le concessioni meramente utilitaristiche<br />

e poco rispettose dell’essere umano, della sua<br />

mercificazione, che soggiacciono dietro l’idea positiva della<br />

prostituzione. L’educazione sessuale e socio affettiva è sicuramente<br />

un altro strumento che può permettere a tutti<br />

gli individui non solo di acquisire sapere, ma anche di sviluppare<br />

una competenza etica.<br />

Secondo lei, delle campagne di sensibilizzazione degli uomini<br />

sarebbero utili?<br />

Sicuramente, in situazione di “emergenze” le campagne di<br />

sensibilizzazione possono essere utili. Anche campagne<br />

pubblicitarie possono essere di aiuto. Mi ricordo l’iniziativa<br />

recente di un Municipio romano che, con affissioni, fece una<br />

campagna per sensibilizzare le persone rispetto alla prostituzione<br />

minorile.<br />

Ringrazio la Signora Salé e mi chiedo: ma sarebbe proprio<br />

impossibile che Comuni, scuole, associazioni varie presenti<br />

sui nostri territori mettano in campo campagne di informazione<br />

e sensibilizzazione, per non dire programmi di “liberazione”<br />

di queste ragazze?<br />

Le foto di questo servizio sono di Stefano Virgili<br />

36


ESCLUSIVA<br />

Intervista<br />

SACROFANO<br />

Intervista<br />

a Tommaso Luzzi<br />

di Romolo Bali<br />

A POCHI MESI DALLA SUA ELEZIONE ABBIAMO INCONTRATO IL NUOVO SIN-<br />

DACO DI SACROFANO. ELETTO CON LA LISTA “ALLEANZA CIVICA”, HA OT-<br />

TENUTO OLTRE IL 55% DEI VOTI. UNA VITA POLITICA NELLA DESTRA E UNA<br />

SERIE DI INCARICHI AMMINISTRATIVI DI PARTICOLARE ONERE E PRESTI-<br />

GIO. ECCO I SUOI INTENTI DA PRIMO CITTADINO E LE RISPOSTE AI PRIMI<br />

PROBLEMI CHE HA DOVUTO AFFRONTARE.<br />

La sua militanza politica viene da molto lontano:<br />

fin da giovanissimo nell’Msi, poi in An e oggi nel Pdl. Da<br />

uomo di destra aderirà alla “nuova” Forza Italia oppure<br />

confluirà in qualche altra formazione?<br />

È presto per dirlo, i partiti non si cambiano come si<br />

fa con un abito. Quello dal MSI ad AN non può definirsi un<br />

passaggio perché si trattò della trasformazione di un partito.<br />

A Fiuggi fu operata una svolta storica per la destra italiana e<br />

tutti, salvo alcune eccezioni, aderimmo convinti al nuovo soggetto<br />

politico. <strong>Il</strong> vecchio MSI, nato nel ’46, apriva alla nuova<br />

AN senza rinunciare a ideali e tradizioni. Era giunto il momento<br />

di dare vita ad un nuovo partito che tenesse conto del<br />

mutamento dei tempi, di una Europa allargata, della nascita<br />

di Forza Italia e del mutamento interno al PCI che diventerà<br />

PDS prima, DS poi, per giungere all’odierno PD nato dalla fusione<br />

con gli ex democristiani. Adesso si tratta di vedere cosa<br />

proporrà la “nuova” Forza Italia e di valutare la situazione<br />

senza preconcetti ma anche senza scelte avventate.<br />

Lei è stato per tre legislature consecutive Consigliere<br />

Regionale del Lazio, ricoprendo vari incarichi istituzionali<br />

di prestigio: prima all’opposizione con Badaloni, poi<br />

in maggioranza con Storace e di nuovo all’opposizione con<br />

Marrazzo. Altri tempi in confronto ad oggi?<br />

In politica sono sempre altri tempi, tutto cambia velocemente.<br />

Però colgo il senso della sua domanda e le rispondo<br />

di sì, i tempi sono cambiati non solo sul calendario. Ritengo<br />

che la politica in Regione fosse migliore allora – e non certo<br />

perché anch’io ne facevo parte, non sono così egocentrico<br />

– perché i Consiglieri rappresentavano partiti che avevano<br />

una storia alle spalle. Oggi c’è un grande movimento rappresentato<br />

da un comico che vuole sfasciare tutto, un partitino<br />

nato dalle ceneri di UDC e quel che è rimasto di Monti, e due<br />

partiti, PDL e PD, con problemi interni da risolvere.<br />

ggi si parla tanto di sicurezza delle strade. Da presidente<br />

uscente della Società Astral (Azienda Strade<br />

Lazio spa), quali sono state le iniziative più significative da<br />

lei adottate per il nostro territorio?<br />

Ci siamo dovuti confrontare con problemi di bilancio<br />

consistenti, e questa non vuole essere una scusa ma soltanto<br />

la cruda verità. Ad ogni modo abbiamo cercato di provvedere<br />

alla manutenzione delle strade di competenza, a<br />

realizzare alcune rotatorie, alla messa in sicurezza della galleria<br />

“Prima Porta/Flaminia” ed altre opere di costo contenuto.<br />

Fosse partito il progetto per la Roma-Latina, Astral<br />

avrebbe recitato un altro ruolo.<br />

Qual è il suo giudizio sulla presidenza Polverini e<br />

cosa si aspetta invece dalla giunta Zingaretti?<br />

La presidenza Polverini è cessata a metà mandato,<br />

per un giudizio obiettivo avremmo dovuto valutare i cinque<br />

38<br />

anni dell’intera legislatura e non due e mezzo. Comunque,<br />

nonostante le riconosca un certo coraggio e i problemi derivati<br />

dalla mancata presentazione della lista dei candidati<br />

del PDL della Provincia di Roma, mi sembra che abbia commesso<br />

parecchi errori e che si sia lasciata guidare più dalla<br />

supponenza e dal suo istinto, piuttosto che ascoltare chi poteva<br />

mettere a disposizione un’esperienza maturata in anni<br />

di battaglie alla Pisana. È il destino dei sindacalisti in politica:<br />

la Polverini pensava di sedere ad un tavolo di lavoro con gli<br />

imprenditori anziché alla presidenza della seconda Regione<br />

italiana, Bertinotti ha fatto cadere il governo Prodi dimenticando<br />

di essere la terza carica della Repubblica, Epifani<br />

spara ogni giorno sul governo di cui fa parte. Da Zingaretti<br />

mi aspetto che sfrutti meno il cognome famoso, che ascolti<br />

davvero i Sindaci dal momento che loro conoscono realmente<br />

i problemi dei cittadini e che in Regione faccia meglio<br />

del nulla che ha realizzato in Provincia.<br />

Proprio Zingaretti ha appena nominato Commissario<br />

del Parco di Veio l’ex-sindaco di Formello Giacomo<br />

Sandri. Cosa ne pensa di un amministratore del territorio<br />

alla guida del Parco?<br />

Non ho nulla in contrario alla nomina di un amministratore<br />

del territorio alla guida di un Parco regionale. Se la<br />

scelta cade su chi ha fatto bene nel suo comune sono contento,<br />

se la scelta è dettata da sole ragioni di appartenenza<br />

non sono d’accordo. Sul collega di Formello non esprimo giudizi,<br />

valuterò quanto farà alla guida di una zona di tutela importante<br />

qual è il Parco di Veio a cui noi guardiamo con interesse.<br />

Lei ha vinto le recenti elezioni comunali di Sacrofano<br />

con oltre il 55% di voti. Una investitura molto significativa,<br />

che comporta anche degli oneri. Ci può dire tre<br />

punti del suo programma sul quale è pronto a sottoscrivere<br />

un impegno inderogabile con i suoi concittadini?<br />

Sono stato eletto dopo dieci anni di giunta Casagrande,<br />

una giunta con la quale abbiamo trasformato il volto<br />

di Sacrofano con la realizzazione di opere pubbliche mai effettuate<br />

nella storia della nostra cittadina. A questo si aggiungono<br />

le tante iniziative portate a termine in vari settori;<br />

nel sociale, nei trasporti con l’aumento dei chilometri per il<br />

trasporto pubblico locale, nella sicurezza con la Caserma<br />

dei Carabinieri e diversi impianti di videosorveglianza, nello<br />

sport con la realizzazione della copertura della Piscina Comunale<br />

e la concessione delle palestre comunali ad associazioni<br />

sportive operanti sul territorio, nell’ambiente con<br />

l’avvio del sistema di raccolta “Porta a Porta” e la ristrutturazione<br />

ed ampliamento dell’Isola Ecologica, nella cultura<br />

con la creazione di una sala teatro. Io intendo consolidare<br />

quanto è stato realizzato e, se possibile, incrementare il patrimonio<br />

pubblico di Sacrofano.


Veniamo a questioni più strettamente legate al territorio<br />

da lei amministrato: cosa sta succedendo nella zona<br />

del comprensorio “ADILVE”? Al problema della mancanza<br />

di acqua e dell’illuminazione pubblica, si è aggiunto anche<br />

quello dei furti notturni. Possiamo dare delle scadenze certe<br />

ai cittadini per la soluzione di questa grave situazione?<br />

Premesso che la lottizzazione ADILVE è “nata male”<br />

in quanto, prima di rilasciare i permessi a costruire, andrebbero<br />

verificate ed eventualmente completate le opere urbanistiche,<br />

quale primo atto da Sindaco appena insediato, ho<br />

incontrato una rappresentanza di cittadini residenti in località<br />

Colle S. Maria i quali hanno espresso tutta la propria preoccupazione<br />

per i problemi da Lei indicati.<br />

Per dare un segno tangibile della volontà di risolvere definitivamente<br />

certe questioni e superare le criticità in oggetto,<br />

è stata emessa un’ordinanza che incaricava gli Uffici comunali<br />

competenti di attivare immediatamente i provvedimenti<br />

del caso. Tutto questo ha portato, a partire dal 2 agosto e<br />

dopo 8 anni di attesa,<br />

all’accens<br />

i o n e<br />

dell’impianto di<br />

pubblica illuminazione,<br />

consentendo<br />

inoltre un<br />

miglior contrasto<br />

ai furti notturni.<br />

Per quanto concerne<br />

il problema<br />

della carenza<br />

idrica, è stato più<br />

volte sollecitato il<br />

gestore del servizio,<br />

ACEA ATO2, affinché operasse tutti gli interventi necessari<br />

alla realizzazione di un corretto approvvigionamento<br />

idrico della zona e alla soluzione definitiva del problema. Per<br />

favorire l’intervento di ACEA ATO2, il Comune ha messo a disposizione<br />

del gestore del servizio un vano tecnico, completo<br />

di tutte le predisposizioni ed allacci, nel quale il gestore stesso<br />

potesse posizionare serbatoi idrici dedicati alla lottizzazione<br />

ADILVE. Forte è stata l’azione esercitata, a tutti i livelli, dall’Amministrazione<br />

nei confronti del gestore del servizio; a seguito<br />

di ciò, in data 8 agosto, è pervenuta una nota da parte del Responsabile<br />

ACEA ATO2, ing. Francesco Pratesi, che rassicura<br />

sui tempi di messa in funzione del nuovo impianto idrico.<br />

Messa in funzione che avverrà presumibilmente per la metà<br />

del mese di settembre.<br />

Aggiungo infine che ci stiamo attivando per la realizzazione<br />

di una strada dignitosa per raggiungere il comprensorio di<br />

Colle S. Maria.<br />

Restiamo in tema acqua: nella zona di Borgo Pineto,<br />

dopo la nota della ASL dello scorso maggio, è stata<br />

reiterata l’ordinanza con cui si vieta l’utilizzo assoluto<br />

dell’acqua in quanto i livelli di arsenico presenti sono fuori<br />

norma. Dato atto che quell’acquedotto rurale è gestito<br />

dall’ARSIAL, come si pensa di risolvere in maniera strutturale<br />

tale situazione?<br />

Nonostante questa situazione si protragga da oltre<br />

10 anni, ho sentito l’esigenza di accertare lo stato di attuazione<br />

del lavoro di allaccio della zona di Borgo Pineto all’acquedotto<br />

del Peschiera. Questo intervento, programmato<br />

da molto tempo, sta finalmente per vedere la sua realizzazione.<br />

Nella riunione indetta dal sottoscritto con i vertici<br />

ACEA ATO2 ho appreso che i lavori, anche se appaltati, sono<br />

in attesa di una<br />

ultima verifica<br />

inerente la bonifica<br />

di eventuali<br />

ordigni bellici<br />

presenti nel<br />

tracciato del<br />

progetto.<br />

In attesa della<br />

soluzione di questo<br />

ultimo ostacolo,<br />

ho<br />

richiesto e ottenuto<br />

l’installazione,<br />

a cura di<br />

ACEA, di serbatoi<br />

di acqua potabile a servizio della cittadinanza residente<br />

nel quartiere.<br />

A conclusione posso dire che comunque eserciterò una pressione<br />

e una costante azione di sollecito e controllo sui lavori<br />

di allaccio al Peschiera così da porre fine definitivamente all’annoso<br />

problema dell’acquedotto rurale ARSIAL.<br />

Complice un fine luglio ed un agosto molto caldo,<br />

il problema della mancanza di acqua si è sentito in diverse<br />

altre zone: la parte alta di Monte Caminetto, Monteselli,<br />

valle Lombarda, Santa Maria. Come mai negli<br />

anni passati l’ACEA-ATO 2 – che gestisce il servizio per<br />

conto del Comune - non ha affrontato in modo concreto<br />

questo problema?<br />

39


ESCLUSIVA<br />

Intervista<br />

Così come bisogna prendere atto che negli anni<br />

passati alcune zone di Sacrofano sono state interessate da<br />

carenze idriche o disservizi vari inerenti il comparto idrico,<br />

così bisogna riconoscere che all’aumento delle abitazioni<br />

non è corrisposto un potenziamento della rete idrica. A<br />

fronte di ciò mi sono impegnato per verificare a che punto<br />

fosse lo stato della programmazione ACEA riguardo tali problematiche.<br />

<strong>Il</strong> Responsabile di ACEA ATO2 mi ha confermato che la pianificazione<br />

del gestore del servizio prevede il potenziamento delle<br />

condotte idriche per un importo, in opere, a favore del nostro<br />

territorio di circa 1 milione e 420 mila euro.<br />

Naturalmente, conoscendo i lunghi tempi di ACEA nell’affrontare<br />

le problematiche, sarà mio primario impegno quello<br />

di veder realizzato quanto prima il programmato potenziamento<br />

della rete idrica di Sacrofano al fine di risolvere in<br />

modo concreto il problema.<br />

Da parte dell’opposizione, si è molto insistito in<br />

campagna elettorale sulla necessità di realizzare una<br />

mensa scolastica per la Scuola Materna. Ritiene che la<br />

sua amministrazione potrà risolvere questa delicata questione?<br />

L’amministrazione, nel programma di trasferimento degli<br />

edifici scolastici presso il <strong>Nuovo</strong> Polo in costruzione, ha previsto<br />

la realizzazione della scuola materna, compresa di una<br />

mensa che soddisfi tutti i moderni standard qualitativi. Ben<br />

sapendo e tenendo sempre a mente che tale progetto rimane<br />

vincolato alla concessione di finanziamenti da parte<br />

della Regione Lazio.<br />

Sacrofano, anche stando ai dati Istat sull’ultimo<br />

censimento, ha incrementato di oltre il 15% la sua popolazione<br />

negli ultimi 10 anni. In tempi di tagli dei fondi dello<br />

Stato e della Regione Lazio agli enti locali, come crede si<br />

possano migliorare i servizi erogati ai cittadini? Sarà necessario<br />

aumentare le tasse locali alle famiglie?<br />

Posso assicurare che, per quanto di competenza comunale,<br />

non aumenteremo le tasse ai cittadini anche a<br />

fronte dei tagli da parte dello Stato, a meno che a Roma non<br />

decidano di chiudere del tutto la bocchetta dell’ossigeno ai<br />

comuni e farci morire soffocati. L’aumento delle tasse è l’ultima<br />

ipotesi che potrò mai considerare come Sindaco. A tal<br />

proposito ci auguriamo che il Governo elimini quanto prima<br />

il “patto di stabilità”, un macigno che oggi grava sulla testa di<br />

tutti i Comuni italiani e che non ci consente di lavorare in autonomia<br />

e tranquillità.<br />

Di sicuro cercheremo di ottimizzare le risorse a disposizione<br />

e soprattutto di effettuare spese oculate quando occorrenti.<br />

Per realizzare le cose di cui abbiamo bisogno e che abbiamo<br />

in progetto, contiamo sull’appoggio del nostro consigliere<br />

regionale Luca Gramazio affinché si batta per farci avere le<br />

risorse secondo le attuali normative di bilancio regionale.<br />

Del resto noi siamo stati eletti per questo e non deluderemo<br />

chi ci ha votato.<br />

In questo periodo di crisi, stanno tornando in auge<br />

– soprattutto al nord – le Unioni dei Comuni, che “mettendosi<br />

insieme” su determinati problemi riescono ad ottenere<br />

soluzioni significative, risparmiando anche sui<br />

singoli bilanci comunali. Non crede che i tempi siano maturi<br />

perché ciò possa avvenire anche nella nostra zona?<br />

L’idea non mi dispiace affatto purché sia supportata da progetti<br />

e persone serie. Se ci sarà l’opportunità di mettere in<br />

piedi qualcosa del genere anche sul nostro territorio, non<br />

saremo noi ad ostacolarla.<br />

40


ESCLUSIVA<br />

Intervista<br />

Così come bisogna prendere atto che negli anni<br />

passati alcune zone di Sacrofano sono state interessate da<br />

carenze idriche o disservizi vari inerenti il comparto idrico,<br />

così bisogna riconoscere che all’aumento delle abitazioni<br />

non è corrisposto un potenziamento della rete idrica. A<br />

fronte di ciò mi sono impegnato per verificare a che punto<br />

fosse lo stato della programmazione ACEA riguardo tali problematiche.<br />

<strong>Il</strong> Responsabile di ACEA ATO2 mi ha confermato che la pianificazione<br />

del gestore del servizio prevede il potenziamento delle<br />

condotte idriche per un importo, in opere, a favore del nostro<br />

territorio di circa 1 milione e 420 mila euro.<br />

Naturalmente, conoscendo i lunghi tempi di ACEA nell’affrontare<br />

le problematiche, sarà mio primario impegno quello<br />

di veder realizzato quanto prima il programmato potenziamento<br />

della rete idrica di Sacrofano al fine di risolvere in<br />

modo concreto il problema.<br />

Da parte dell’opposizione, si è molto insistito in<br />

campagna elettorale sulla necessità di realizzare una<br />

mensa scolastica per la Scuola Materna. Ritiene che la<br />

sua amministrazione potrà risolvere questa delicata questione?<br />

L’amministrazione, nel programma di trasferimento degli<br />

edifici scolastici presso il <strong>Nuovo</strong> Polo in costruzione, ha previsto<br />

la realizzazione della scuola materna, compresa di una<br />

mensa che soddisfi tutti i moderni standard qualitativi. Ben<br />

sapendo e tenendo sempre a mente che tale progetto rimane<br />

vincolato alla concessione di finanziamenti da parte<br />

della Regione Lazio.<br />

Sacrofano, anche stando ai dati Istat sull’ultimo<br />

censimento, ha incrementato di oltre il 15% la sua popolazione<br />

negli ultimi 10 anni. In tempi di tagli dei fondi dello<br />

Stato e della Regione Lazio agli enti locali, come crede si<br />

possano migliorare i servizi erogati ai cittadini? Sarà necessario<br />

aumentare le tasse locali alle famiglie?<br />

Posso assicurare che, per quanto di competenza comunale,<br />

non aumenteremo le tasse ai cittadini anche a<br />

fronte dei tagli da parte dello Stato, a meno che a Roma non<br />

decidano di chiudere del tutto la bocchetta dell’ossigeno ai<br />

comuni e farci morire soffocati. L’aumento delle tasse è l’ultima<br />

ipotesi che potrò mai considerare come Sindaco. A tal<br />

proposito ci auguriamo che il Governo elimini quanto prima<br />

il “patto di stabilità”, un macigno che oggi grava sulla testa di<br />

tutti i Comuni italiani e che non ci consente di lavorare in autonomia<br />

e tranquillità.<br />

Di sicuro cercheremo di ottimizzare le risorse a disposizione<br />

e soprattutto di effettuare spese oculate quando occorrenti.<br />

Per realizzare le cose di cui abbiamo bisogno e che abbiamo<br />

in progetto, contiamo sull’appoggio del nostro consigliere<br />

regionale Luca Gramazio affinché si batta per farci avere le<br />

risorse secondo le attuali normative di bilancio regionale.<br />

Del resto noi siamo stati eletti per questo e non deluderemo<br />

chi ci ha votato.<br />

In questo periodo di crisi, stanno tornando in auge<br />

– soprattutto al nord – le Unioni dei Comuni, che “mettendosi<br />

insieme” su determinati problemi riescono ad ottenere<br />

soluzioni significative, risparmiando anche sui<br />

singoli bilanci comunali. Non crede che i tempi siano maturi<br />

perché ciò possa avvenire anche nella nostra zona?<br />

L’idea non mi dispiace affatto purché sia supportata da progetti<br />

e persone serie. Se ci sarà l’opportunità di mettere in<br />

piedi qualcosa del genere anche sul nostro territorio, non<br />

saremo noi ad ostacolarla.<br />

40


ESCLUSIVA<br />

Intervista<br />

Così come bisogna prendere atto che negli anni<br />

passati alcune zone di Sacrofano sono state interessate da<br />

carenze idriche o disservizi vari inerenti il comparto idrico,<br />

così bisogna riconoscere che all’aumento delle abitazioni<br />

non è corrisposto un potenziamento della rete idrica. A<br />

fronte di ciò mi sono impegnato per verificare a che punto<br />

fosse lo stato della programmazione ACEA riguardo tali problematiche.<br />

<strong>Il</strong> Responsabile di ACEA ATO2 mi ha confermato che la pianificazione<br />

del gestore del servizio prevede il potenziamento delle<br />

condotte idriche per un importo, in opere, a favore del nostro<br />

territorio di circa 1 milione e 420 mila euro.<br />

Naturalmente, conoscendo i lunghi tempi di ACEA nell’affrontare<br />

le problematiche, sarà mio primario impegno quello<br />

di veder realizzato quanto prima il programmato potenziamento<br />

della rete idrica di Sacrofano al fine di risolvere in<br />

modo concreto il problema.<br />

Da parte dell’opposizione, si è molto insistito in<br />

campagna elettorale sulla necessità di realizzare una<br />

mensa scolastica per la Scuola Materna. Ritiene che la<br />

sua amministrazione potrà risolvere questa delicata questione?<br />

L’amministrazione, nel programma di trasferimento degli<br />

edifici scolastici presso il <strong>Nuovo</strong> Polo in costruzione, ha previsto<br />

la realizzazione della scuola materna, compresa di una<br />

mensa che soddisfi tutti i moderni standard qualitativi. Ben<br />

sapendo e tenendo sempre a mente che tale progetto rimane<br />

vincolato alla concessione di finanziamenti da parte<br />

della Regione Lazio.<br />

Sacrofano, anche stando ai dati Istat sull’ultimo<br />

censimento, ha incrementato di oltre il 15% la sua popolazione<br />

negli ultimi 10 anni. In tempi di tagli dei fondi dello<br />

Stato e della Regione Lazio agli enti locali, come crede si<br />

possano migliorare i servizi erogati ai cittadini? Sarà necessario<br />

aumentare le tasse locali alle famiglie?<br />

Posso assicurare che, per quanto di competenza comunale,<br />

non aumenteremo le tasse ai cittadini anche a<br />

fronte dei tagli da parte dello Stato, a meno che a Roma non<br />

decidano di chiudere del tutto la bocchetta dell’ossigeno ai<br />

comuni e farci morire soffocati. L’aumento delle tasse è l’ultima<br />

ipotesi che potrò mai considerare come Sindaco. A tal<br />

proposito ci auguriamo che il Governo elimini quanto prima<br />

il “patto di stabilità”, un macigno che oggi grava sulla testa di<br />

tutti i Comuni italiani e che non ci consente di lavorare in autonomia<br />

e tranquillità.<br />

Di sicuro cercheremo di ottimizzare le risorse a disposizione<br />

e soprattutto di effettuare spese oculate quando occorrenti.<br />

Per realizzare le cose di cui abbiamo bisogno e che abbiamo<br />

in progetto, contiamo sull’appoggio del nostro consigliere<br />

regionale Luca Gramazio affinché si batta per farci avere le<br />

risorse secondo le attuali normative di bilancio regionale.<br />

Del resto noi siamo stati eletti per questo e non deluderemo<br />

chi ci ha votato.<br />

In questo periodo di crisi, stanno tornando in auge<br />

– soprattutto al nord – le Unioni dei Comuni, che “mettendosi<br />

insieme” su determinati problemi riescono ad ottenere<br />

soluzioni significative, risparmiando anche sui<br />

singoli bilanci comunali. Non crede che i tempi siano maturi<br />

perché ciò possa avvenire anche nella nostra zona?<br />

L’idea non mi dispiace affatto purché sia supportata da progetti<br />

e persone serie. Se ci sarà l’opportunità di mettere in<br />

piedi qualcosa del genere anche sul nostro territorio, non<br />

saremo noi ad ostacolarla.<br />

40


ESCLUSIVA<br />

PAGINE A PAGAMENTO A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE<br />

DI CASTELNUOVO DI PORTO<br />

DIALOGO CON LA CITTÀ AUSTRIACA DI WIENER NEUSTADT<br />

La semana prima<br />

di Ferragosto Ber<br />

nhard Müller, sin<br />

daco di Wiener<br />

Neustadt (una cià<br />

della Bassa Austria,<br />

a sud di Vienna) ha<br />

visitato Castel<br />

nuovo di Porto e ha<br />

incontrato il nostro<br />

sindaco Fabio Ste<br />

foni con il quale ha<br />

iniziato un dialogo<br />

proficuo per il fu<br />

turo del nostro pic<br />

colo comune. La ciadina conserva il castello ducale del<br />

XII secolo e la cappella goca di San Giorgio (XV secolo),<br />

con la tomba di Massimiliano I d'Asburgo, è sede del<br />

l'Accademia militare dell'esercito austriaco e in passato<br />

di quella Teresiana (1752 1918) ed è oggi un impor<br />

tante centro industriale e nodo ferroviario. <strong>Il</strong> prossimo<br />

anno Wiener Neustadt festeggerà i suoi 820 anni e un<br />

giorno dei festeggiamen del suo compleanno sarà de<br />

dicato a Castelnuovo di Porto. <strong>Il</strong> sindaco austriaco si è<br />

complimentato con l'assessore Renzo Boni per il suc<br />

cesso che ha raggiunto il nostro comune disnguendosi<br />

tra il più "riciclone" dei Comuni del Lazio. Anche Wiener<br />

Neustadt è molto ava sul campo ecologico, infa il<br />

Ministro dell'Ambiente del governo austriaco ha inau<br />

gurato l'impianto di riciclaggio dei rifiu più tecnologico<br />

di tua l'Austria. Gli abitan di Wiener Neustadt hanno<br />

capito, molto prima di noi, che i rifiu possono essere<br />

trasforma da un problema costoso in una risorsa eco<br />

nomica che produce occupazione e energia. Si traa<br />

solo di progeare impian in grado di arare degli in<br />

vesmen. La lingua tedesca sarà sempre più impor<br />

tante nella formazione dei nostri giovani, l'Austria<br />

insieme alla Germania, vanta il tasso di disoccupazione<br />

giovanile più basso d'Europa. I due sindaci hanno par<br />

lato di un allargamento<br />

delle prospeve di la<br />

voro per i nostri gio<br />

vani. Wiener Neustadt<br />

dista 30 minu da<br />

Vienna, come Castel<br />

nuovo da Roma. La vi<br />

cinanza delle due<br />

capitali rappresenta<br />

un'occasione di svi<br />

luppo se riusciamo a<br />

non farci soocare dal<br />

l'allargarsi dell'area<br />

metropolitana.<br />

Un ringraziamento<br />

parcolare a Franca, Marina e Angela della benemerita<br />

Associazione "NelpaesediClarice" di Castelnuovo di<br />

Porto per aver eeuato la visita guidata del Castello<br />

Ducale e del Borgo Medievale. I nostri ospi austriaci<br />

hanno apprezzato il terzo concerto nell'ambito della<br />

Rassegna di 4 giorni di Fesval del Jazz. E hanno donato<br />

al Sindaco e all'Assessore due cravae con la firma di<br />

Wiener Neustadt. L'idea è di stabilire dei rappor com<br />

merciali, araverso la vendita di prodo locali e la dif<br />

fusione della nostra cultura e delle nostre tradizioni per<br />

poter così invitare gli austriaci nel nostro comune. <strong>Il</strong> no<br />

stro Sindaco è stato invitato ad oobre ad un incontro<br />

di tre o quaro giorni, con una delegazione di cinque<br />

persone (tra cui il sooscrio in qualità di interprete)<br />

per ricambiare la cortese ospitalità e l'amichevole ac<br />

coglienza. Se volete saperne di più ecco il sito con il Ben<br />

venuto del Sindaco in italiano:<br />

hp://www.wienerneustadt.gv.at/Benvenuto_Benve<br />

nuto+%E0++Wiener+Neustadt oppure, per gli appas<br />

siona di facebook è possibile entrare nel gruppo<br />

"CastelnuovoNeustadt".<br />

I PAGAMENTI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE<br />

<strong>Il</strong> Decreto Legge 35/<strong>2013</strong> ha previsto che le Pubbliche Amministrazioni paghino, entro il 2014, tu i debi che hanno<br />

acceso prima del 31/12/2012, sia di parte corrente che di parte capitale (ad eccezione dei mutui, ovviamente).<br />

Per raggiungere questo obievo la legge prevede che gli En pubblici possano ricorrere a tre pologie di pagamento:<br />

1 La più virtuosa: pagare con i soldi che si hanno già in cassa.<br />

In tal caso SI PAGANO I DEBITI VECCHI SENZA CONTRARRE DEBITI NUOVI.<br />

2 La via di mezzo: aumentare l’ancipazione di cassa (in sostanza, lo scoperto di conto corrente) per far fronte a<br />

una parte o a tu i pagamen previs.<br />

In tal caso SI ACCENDE UN DEBITO A BREVE TERMINE PER PAGARE I DEBITI PREGRESSI.<br />

3 La situazione più gravosa per i contribuen: accendere un mutuo trentennale a tasso agevolato per pagare tali<br />

debi. In sostanza SI ACCENDE UN DEBITO A LUNGO TERMINE PER PAGARE I DEBITI ARRETRATI VINCOLANDO<br />

PERO’ L’ENTE A PAGARE PER TRENT’ANNI LE RATE DI UN NUOVO MUTUO.<br />

Tali opzioni potevano anche essere ulizzate congiuntamente, nella modalità che gli En pubblici ritenevano mi<br />

gliore per loro.<br />

<strong>Il</strong> Comune di Castelnuovo di Porto ha già pagato, al 31 luglio <strong>2013</strong>, tu i debi na prima del 31/12/2012, senza<br />

quindi aspeare il temine ulmo previsto dalla Legge. E soprauo ha raggiunto tale risultato ulizzando solo<br />

ed esclusivamente i soldi già in cassa, a dimostrazione ulteriore che l’unico vincolo al pagamento dei fornitori<br />

fosse il famigerato Pao di Stabilità.<br />

43<br />

di Fabrizio Falzini<br />

C a s t e l n u o v o d i P o r t o<br />

I L C O M U N E


PAGINE A PAGAMENTO A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE<br />

DI CASTELNUOVO DI PORTO<br />

NUOVA VESTE E AMPLIAMENTO<br />

PER LA FARMACIA COMUNALE<br />

La nuova Farmacia Comunale, sita sempre in località Ponte<br />

Storto, è stata riaperta negli ultimi giorni di agosto comple<br />

tamente rinnovata.<br />

Tale radicale trasformazione (raddoppio degli spazi, rifaci<br />

mento arredi e mobilio, creazione di una saletta per la for<br />

nitura di servizi sanitari) trae la sua origine dalla delibera<br />

di Giunta 136 del 14 dicembre 2012 con la quale, visti i<br />

primi fondi già stanziati nel Bilancio di Previsione 2012, si<br />

dava atto formale di indirizzo al Responsabile della Farma<br />

cia affinché provvedesse a realizzare tale opera, forti della<br />

disponibilità manifestata dal proprietario del locale adia<br />

cente alla “vecchia” farmacia di unire i due locali.<br />

Per la verità, prima di tale atto formale il responsabile, in<br />

sieme al direttore della Farmacia, su approvazione dell’Am<br />

ministrazione che ha sempre visto di buon occhio tale<br />

evenienza, avevano lungamente dibattuto sulla effettiva<br />

necessità , economicità, e modalità di ampliamento di tale<br />

presidio sanitario, sia valutando cataloghi ed altri docu<br />

menti, sia partecipando alla fiera dedicata al mondo far<br />

maceutico “Cosmofarma” che si era tenuta a Roma a<br />

maggio del 2012.<br />

Una volta delineatosi il quadro, le tappe successive sono<br />

state lo stanziamento nel Bilancio <strong>2013</strong> delle ulteriori<br />

somme necessarie, l’indizione della gara rivolta agli opera<br />

tori privati del settore chiedendo loro di fornire, sulla base<br />

di una piantina dei locali già unificati, la progettazione e la<br />

realizzazione di tale opera, e finalmente nella prima quin<br />

dicina di agosto si sono svolti i lavori veri e propri.<br />

La Farmacia ha riaperto i battenti a fine agosto ed è stata uf<br />

ficialmente inaugurata dalle Autorità il 7 settembre scorso.


PAGINE A PAGAMENTO A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE<br />

DI CASTELNUOVO DI PORTO<br />

FOTOGRAFIE D’AUTORE ALLA ROCCA COLONNA<br />

CASTELNUOVOFOTOGRAFIA è un Progetto della Associazione<br />

culturale DIECIQUINDICI che è stato approvato dalla Ammini<br />

strazione Comunale ed ha ottenuto il contributo richiesto nel<br />

l’ambito della concessione dei contributi destinati per il <strong>2013</strong><br />

alle Associazioni, con sede a Castelnuovo di Porto, iscritte al<br />

l’Albo delle Associazioni. Al Progetto collaborano:<br />

CAMERA 21 FOTOGRAFIA REFLEX OFFICINE FOTOGRAFICHE<br />

ROMA ARTIPELAGO con il patrocinio dell’ ENTE PARCO DI VEIO<br />

L’evento si svolgerà dal 21 al 29 settembre con i seguenti orari:<br />

Sabato 21 settembre h 1120<br />

Domenica 22 <strong>Settembre</strong> h 1013 e 1719<br />

Lunedì 23 <strong>Settembre</strong>Sabato 28 <strong>Settembre</strong> h 1719<br />

Domenica 29 settembre h. 1020<br />

<strong>Il</strong> Programma del Progetto prevede giornate dedicate alla fo<br />

tografia ed alle sue numerose declinazioni, dalle esposizioni<br />

al concorso di fotografia aperto a tutti, dedicato al paesaggio;<br />

al workshop, per poi passare alle proiezioni, alle presenta<br />

zioni editoriali,incontri e letture portfolio.<br />

Le mostre fotografiche, che saranno esposte nelle sale del<br />

Castello, sono firmate da diversi autori. Prima fra tutte, nella<br />

sala Cento passi, l'esposizione di Piergiogio Branzi, uno dei<br />

più apprezzati maestri della fotografia italiana. Le altre sale<br />

propongono un’ampia lettura sulla fotografia contempora<br />

nea: immagini di Chris WardeJones,Patrizia Savarese e i fo<br />

tografi di Officine Fotografiche Roma Massimo Bottarelli,<br />

Alberto Placidoli e Marco Rapaccini.<br />

L'evento avrà il suo fulcro nel Castello Rocca Colonna per poi<br />

espandersi nel borgo medievale: sabato 21 nella piazza anti<br />

stante il castello i fotografi di Camera21 si posizioneranno<br />

sulla Piazza in un box aperto, al fine di allestirvi un set foto<br />

grafico dove realizzare i ritratti di tutte/i coloro che vorranno<br />

partecipare al progetto. Le immagini di chi si sarà voluto far<br />

ritrarre saranno proiettate Domenica 29 in uno slideshow<br />

nella Rocca Colonna.<br />

Oltre alle mostre, CASTELNUOVOFOTOGRAFIA offre incontri<br />

sulle tematiche della fotografia e del paesaggio, il workshop<br />

condotto da Chris WardeJones e letture portfolio per foto<br />

grafi e fotoamatori a cura della rivista FOTOGRAFIA REFLEX.<br />

<strong>Il</strong> concorso è diviso in due sezioni:<br />

il concorso fotografico è a libera partecipazione,le immagini<br />

devono essere inviate entro il 24 settembre con la scheda di<br />

iscrizione a castelnuovofotografia@gmail.com<br />

il workshop ha un costo di 50 euro, l’iscrizione deve pervenire<br />

entro il 15 settembre tramite scheda di partecipazione da in<br />

viare a: castelnuovofotografia@gmail.com<br />

La prima (A) é subordinata alla partecipazione al workshop<br />

condotto dal fotografo professionista Chris WardeJones, che<br />

lavora per le maggiori testate nazionali e internazionali, che<br />

si terrà sabato 21 e domenica 22 settembre <strong>2013</strong> dalle ore<br />

9,00 alle ore 18,00 a Castelnuovo di Porto e territorio circo<br />

stante. <strong>Il</strong> costo del workshop è di 50,00 Euro a partecipante.<br />

foto di Chris Warde-Jones<br />

L’iscrizione al workshop dovrà essere effettuata entro il<br />

giorno 15 settembre <strong>2013</strong> per posta elettronica inviando una<br />

mail alla seguente casella:<br />

castelnuovofotografia@gmail.com,<br />

la quota di partecipazione sarà versata direttamente all’inizio<br />

del workshop. La seconda (B), a libera partecipazione, purchè<br />

le immagini siano riprese nel territorio di Castelnuovo di<br />

Porto e territorio circostante.<br />

Non è prevista quota di partecipazione al concorso ed è pos<br />

sibile partecipare ad entrambe le sezioni.<br />

L’intera manifestazione è coordinata da Bibi Portoghese.<br />

"Sguardo sul paesaggio”<br />

Info regolamento del concorso e programma dettagliato:<br />

castelnuovofotografia<strong>2013</strong>.wordpress.com<br />

Contatti e Ufficio Stampa:<br />

castelnuovofotografia@gmail.com


PAGINE A PAGAMENTO A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE<br />

DI CASTELNUOVO DI PORTO<br />

YES, WE CAN(e)<br />

Parte la campagna per promuovere<br />

l’adozione dei cani<br />

<strong>Il</strong> Comune di Castelnuovo di Porto, con lo spirito di una po<br />

lica di sensibilizzazione per evitare l’abbandono dei cani,<br />

promuove iniziave e forme di collaborazione nei confron<br />

di questa delicato aspeo. La stessa frase inserita nel mani<br />

festo vuole significare che insieme e con la collaborazione di<br />

tu qualcosa di ule “si può fare “. Allo stato auale il Co<br />

mune di Castelnuovo di Porto ha in carico N° 11 cani prele<br />

va sul proprio territorio i quali vengono ospita, tramite<br />

una convenzione, nel canile di Bracciano. <strong>Il</strong> 23 maggio <strong>2013</strong>,<br />

con delibera n°18, il Consiglio Comunale di Castelnuovo di<br />

Porto ha approvato il nuovo Regolamento Comunale di Po<br />

lizia Urbana il cui Art.119 disciplina il “prelievo di cani presso<br />

il canile comunale” e con delibera n°98 del 12 agosto <strong>2013</strong><br />

vengono approvate le linee guida che regolano le adozioni<br />

con apposite forme di incenvo economico. In tal senso tue<br />

le persone, residen e non, possono dopo aver presentato<br />

apposita richiesta presso l’ucio di Polizia Locale di Castel<br />

nuovo di Porto e dopo aver fornito garanzie relavamente alle<br />

condizioni di custodia di benessere del cane accedere al con<br />

tributo di Euro 500,00 (nella misura una tantum) le quali do<br />

vranno essere spese in beni di mantenimento e benessere<br />

del cane adoato. Le spese sostenute verranno rimborsate<br />

tramite presentazione di idonei documen fiscali (scontrini,<br />

faure). Al momento dell’ado verranno sooscrie con<br />

giuntamente le condizioni che l’Amministrazione Comunale<br />

stabilisce al fine di garanre il benessere dell’animale.<br />

<strong>Il</strong> randagismo diventa inevitabile, in crescita e, paradossal<br />

mente, una delle essenze della modernità. A dispeo delle<br />

melense rappresentazioni che la società ha di se stessa, si ar<br />

riva a concludere che essa è ancora più crudele verso gli ani<br />

mali oggi chiama 'di aezione' di quanto non siano state le<br />

società del passato. Ora si comprende che l'esigenza di im<br />

piegare 'randagio' come termine unico per chiamare animali<br />

diversi non sorge soltanto per definire un unico desno, ma<br />

anche per definire la perdita del ruolo (quello di animale da<br />

compagnia) che l'uomo rende omogeneo senza alcun ri<br />

speo per le<br />

parcolarità di<br />

specie. In altri<br />

termini, 'ran<br />

dagio' è l'ani<br />

male da<br />

compagnia ge<br />

nerico (senza<br />

altre specifica<br />

zioni) liberato<br />

contro il suo<br />

interesse. È<br />

l'animale che,<br />

cooptato nella<br />

società, perde<br />

prima l'anima<br />

lità e poi la<br />

sussistenza e<br />

quindi la di<br />

gnità.<br />

STOP AI PICCIONI<br />

Durante il periodo esvo sono più for il disagio ed i pericoli<br />

di po sanitario derivan dalla presenza di escremen la<br />

scia da animali domesci e non, soprauo nel centro sto<br />

rico delle cià.<br />

Per far fronte a questo in relazione al problema cani, è stata<br />

creata nel nostro comune, come già indicato in un numero<br />

precedente de “<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong>” un’area passeggiamento cani at<br />

trezzata con contenitori per il deposito degli escremen e<br />

recentemente nel nuovo Regolamento di Polizia Urbana è<br />

stato inserito un arcolo in base al quale può essere sanzio<br />

nato il proprietario, che passeggia con il proprio cane, tro<br />

vato sprovvisto del materiale necessario per la raccolta degli<br />

escremen.<br />

Certamente il problema dei piccioni è più complesso. La pu<br />

lizia del centro storico è adata sei giorni su see a due ope<br />

ratori della Cooperava e nel periodo esvo ogni 15 giorni,<br />

o più frequentemente a seconda delle necessità, viene u<br />

lizzata una idropulitrice per una pulizia più profonda. Un ac<br />

corgimento estremamente importante per evitare che si<br />

formino delle vere e proprie piccionaie è la chiusura da parte<br />

dei ciadini nelle case di loro proprietà non abitate di fine<br />

stre, aperture ed in generale di spazi in cui si possono infilare<br />

e stazionare i piccioni. Ad alcuni proprietari è già stata no<br />

ficata questa necessità e l’iniziava sarà intensificata.<br />

Al di là degli interven tradizionali sopra cita che ovvia<br />

mente connueranno, prendendo in esame altre soluzioni<br />

per arontare più decisamente il problema, si è deciso di<br />

avviare un traamento dei piccioni presen nel Centro Sto<br />

rico con OVISTOP, una specialità medicinale per uso vete<br />

rinario (A.I.C. n. 103570014; breveo europeo n. 0807430),<br />

unico farmaco anfecondavo per colombi liberi urbani in<br />

vendita in Europa. <strong>Il</strong> prodoo è innocuo e non ecace come<br />

anfecondavo per altre specie animali. Per la distribuzione<br />

del prodoo che nei fa è un mangime con l’anfeconda<br />

vo all’interno verrà ulizzato un dispenser automaco, lo<br />

calizzato su un terrazzo non accessibile al pubblico in una<br />

posizione centrale del centro storico, che verrà caricato pe<br />

riodicamente da un operatore del comune. Si prevede un<br />

traamento annuale per 8 mesi da Marzo ad Oobre, con 5<br />

giorni di somministrazione alla semana, per un totale di<br />

160 giorni di terapia. <strong>Il</strong> progeo inizierà con un solo dispen<br />

ser durante il prossimo periodo invernale distribuendo man<br />

gime normale in modo di abituare i piccioni alla nuova<br />

situazione per poi connuare con il mangime con l’anfe<br />

condavo da Marzo 2014.<br />

L’unica alternava concreta all’uso dell’ OVISTOP è costuita<br />

dall’impiego di falchi, lascia liberi dai falconieri, che “con<br />

vincono” i piccioni ad allontanarsi dal territorio. Questa al<br />

ternava è stata scartata perché non risoluva, a meno di<br />

non ripetere l’operazione con una certa frequenza, e piuo<br />

sto costosa ma soprauo perché considerata una prassi<br />

cruenta e poco educava.


SPECIALE<br />

SPOSA


Sposa Style<br />

Le spose de “<strong>Il</strong> nuovo”<br />

ispirazioni, eleganza,<br />

location suggestiva<br />

collocano la sposa<br />

e il mondo<br />

che la circonda<br />

in preziose atmosfere.<br />

Un tocco di classe e<br />

originalità che dà vita<br />

a matrimoni<br />

davvero speciali.<br />

Nella pagina precedente; a sinistra<br />

un modello di Federica Ducoli per<br />

GAN. Al centro e a destra due abiti<br />

di tadd.4<br />

M<br />

E<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

50


Sotto: un modello di Federica Ducoli<br />

per GAN - Made in Italy.<br />

Sopra: un abito di tadd.4<br />

Nella pagina accanto un<br />

modello di Federica Ducoli<br />

per GAN - Made in Italy.<br />

51


Sopra e accanto:<br />

un abito di tadd.4


Le aziende<br />

di questo servizio sono:<br />

GAN - Made in Italy<br />

Via del Vantaggio, 22 - Roma<br />

ganmadeinitaly.blogspot.it<br />

tadd. 4<br />

Via Taddeide, 4<br />

06. 90131722<br />

Via Rianese, 123<br />

06.90136328<br />

Riano<br />

Pampanini&Rossi<br />

Oggetti d’arredo - Liste di nozze<br />

Via Flaminia, 30/42/44<br />

Castelnuovo di Porto<br />

www.pampaninirossi.it<br />

FV di Francesca Vitelli<br />

Via Palombarese 137/b<br />

S. Lucia - Fonte Nuova<br />

www.francescavitelli.it<br />

Nella foto: al centro un modello<br />

di Federica Ducoli per GAN.<br />

Ai lati due abiti di tadd.4<br />

Tutti gli accessori sono Swarosky.<br />

Servizio a cura di:<br />

Fabrizia Del Ciondolo<br />

e Paolo Musolino<br />

Credits:<br />

Foto: Intermediagency<br />

di Andrea Zaniol Ph.<br />

Hair: Mirko per Namasté<br />

Make up: Alessia Barbieri


Esclusive proposte per la casa<br />

di Pampanini&Rossi<br />

rappresentano un’idea pregiata<br />

per regali e liste di nozze<br />

Le originali bomboniere<br />

create su misura da<br />

Francesca Vitelli


AMBIENTE<br />

Castelnuovo di Porto<br />

<strong>Il</strong> gessetto dove lo metto?<br />

LETTERA APERTA AL DR. RENZO BONI, ASSESSORE ALL’AMBIENTE E<br />

ALLA QUALITÀ DELLA VITA DEL COMUNE DI CASTELNUOVO DI PORTO<br />

Egregio Assessore,<br />

Le scrivo questa lettera in forma “aperta” non per cattiveria,<br />

ma per rendere partecipi, oltre a Lei, i nostri concittadini<br />

di un fatto capitato a me e che può capitare a tutti, se l’Amministrazione<br />

non vi pone rimedio.<br />

Ecco il fatto. Verso metà luglio ho deciso di liberarmi di alcuni<br />

blocchetti di gesso che giacevano inutilizzati nel mio<br />

giardino. Sicché, con l’aiuto di una mazzetta, ho ridotto i blocchetti<br />

in piccoli pezzi e li ho raccolti in sei sacchetti per calcinacci.<br />

Mi permetto di ripetere la parola “sacchetti”, nel<br />

senso che, per senso civico, non avevo predisposto grossi<br />

sacchi di immondizia. Preciso che, essendo io una persona<br />

con limitate forze fisiche, ho evitato di riempire troppo i sacchetti<br />

in modo da poterli agevolmente movimentare. Ciò<br />

vuol dire che il peso complessivo dei sacchetti non superava<br />

i 20 chili.<br />

Ho poi caricato i sei sacchetti nella mia automobile e, fiera<br />

di essere cittadina del Comune più riciclone del Lazio, mi<br />

sono recata a Piana Perina (la mia automobile è un po’<br />

meno fiera di me ogni volta che deve percorrere quella<br />

strada - ma questo è un altro discorso) presso l’Ecocentro<br />

Comunale per consegnarli al personale addetto. Sicché il<br />

personale addetto ha detto (scusi il bisticcio di parole, ma<br />

non so resistere) che non potevo proprio conferire il<br />

gesso lì e che dovevo andare all’Ecocentro di Monterotondo,<br />

di cui gentilmente mi ha indicato la zona.<br />

Allora, già un po’ seccata per questo allungarsi dei tempi di<br />

consegna (era un sabato mattina), sono andata nell’area<br />

industriale di Monterotondo e, a forza di girare e chiedere<br />

ai pochissimi passanti, ho individuato un Centro per lo<br />

smaltimento dei rifiuti e ho pensato che fosse quello giusto.<br />

Ma un operatore di quel Centro mi ha prontamente<br />

detto che quella è una struttura privata dove per smaltire<br />

materiali occorre pagare e che il Centro Smaltimento pubblico<br />

si trova poco distante; anche in questo caso l’operatore<br />

mi ha indicato il percorso da fare per raggiungere il<br />

Centro smaltimento di Monterotondo.<br />

Risalita in auto con i miei sei sacchetti di gesso, vado al<br />

Centro pubblico indicato, trovo un operatore molto compreso<br />

del proprio ruolo, gli dico che dovrei smaltire sei sacchetti<br />

di gesso e mi sento chiedere: “Ma lei risiede a<br />

Monterotondo?” No, dico io, risiedo a Castelnuovo di Porto.<br />

Allora, mi fa lui, deve andare all’Ecocentro di Castelnuovo.<br />

Ma è proprio da lì che vengo, e proprio lì mi hanno detto di<br />

venire qui, gli spiego. A questo punto l’operatore, visibilmente<br />

seccato ma non maleducato, mi dice che se gli mostro la ricevuta<br />

della TARSU pagata al Comune di Monterotondo<br />

bene, altrimenti io i miei sei sacchetti me li tengo.<br />

Piuttosto alterata (per non dire altro) faccio per risalire in<br />

auto quando incontro due signore zingare che mi chiedono<br />

se ho dei rifiuti da donare; prontamente dico “Ho sei sacchetti<br />

di gesso: interessa?”. Quelle mi guardano con compassione<br />

e tirano dritto.<br />

Sa, Egregio Assessore, come è finita questa storia? Ho percorso<br />

30 km, sono andata a Roma, e ho “conferito” i sei<br />

sacchetti a sei cassonetti diversi della Capitale adibiti a<br />

raccolta di materiale indifferenziato.<br />

Mi farebbe piacere sapere da Lei cosa deve fare un cittadino<br />

di Castelnuovo di Porto, che paga regolarmente la<br />

TARSU (e a breve la TARES) oltre a tutti gli altri balzelli nazionali<br />

regionali e comunali, per smaltire sei sacchetti di<br />

gesso fatto a piccoli pezzi.<br />

Con osservanza,<br />

M. G. Loretta Peschi<br />

PS - Ma la quota di TARSU che va (andava) alla Provincia, a<br />

che serve (serviva)?<br />

56


ilnuovo<br />

Gentile Signora Peschi,<br />

La ringrazio molto per la sua lettera “ aperta”che non considero<br />

affatto “ cattiva” come lei dice anche perché mi permette<br />

di fare alcune precisazioni ed osservazioni che<br />

possono essere utili per i nostri concittadini.<br />

Mi consenta però prima di andare all’episodio di cui lei parla<br />

di complimentarmi sinceramente con Lei e con quei cittadini<br />

che si comportano come Lei in casi analoghi per l’impegno<br />

e l’attenzione posta nel tentativo di conferire il rifiuto<br />

in modo ambientalmente corretto.<br />

La spiegazione del disguido e del disagio che ha dovuto sopportare<br />

risiede nel fatto che il gesso come pure il cartongesso<br />

ha un codice europeo rifiuti (CER) , diverso dal CER<br />

dei cosiddetti calcinacci, rifiuti inerti costituiti da miscugli o<br />

scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche. Rifiuti<br />

con CER diverso non possono essere mescolati assieme<br />

ed ognuno nel sito di conferimento va trattato separatamente<br />

per poter riciclare il materiale. Nello specifico il<br />

gesso in presenza di tracce di umidità subisce un rigonfiamento<br />

che non consente il riutilizzo dei calcinacci come<br />

materiale in campo edile. Abbiamo avuto esperienze dirette<br />

in questo senso dal momento che alcune volte il nostro<br />

cassone scarrabile adibito alla raccolta dei calcinacci<br />

è stato mandato indietro dalla Ditta specializzata nel recupero/riciclo<br />

dei rifiuti, per la presenza anche di piccole<br />

quantità di gesso, siporex, etc.<br />

<strong>Il</strong> nostro Ecocento, che viene considerato dalla Provincia tra<br />

quelli meglio funzionanti, accoglie i rifiuti riciclabili-recuperabili,<br />

a valle della raccolta differenziata, provenienti da insediamenti<br />

ed utenze civili e produttive (per materiali<br />

assimilabili ai rifiuti solidi urbani) in attesa del trasporto e del<br />

trattamento finale per il recupero/riutilizzo. Si possono conferire<br />

anche rifiuti pericolosi purché provenienti da utenze<br />

domestiche, quali medicinali, vernici, pitture, toner, etc.<br />

Per quanto riguarda in particolare i materiali inerti, l’Ecocentro<br />

è attrezzato con un cassone scarrabile per la raccolta<br />

dei calcinacci, (circa 100 tonnellate/anno) che, a<br />

pagamento, vengono conferiti dal Comune ai Centri di trattamento.<br />

Non è prevista invece nel nostro regolamento<br />

la possibilità di scaricare all’Ecocentro in appositi contenitori,<br />

il gesso ed altri materiali inerti che devono essere<br />

quindi portati a pagamento direttamente dal cittadino ai<br />

Centri di trattamento privati come quello di Monterotondo<br />

indicatole correttamente dal personale della Cooperativa<br />

che gestisce per conto del Comune l’Ecocentro.<br />

Mi rendo conto che per un cittadino è molto difficile essere a<br />

conoscenza di tutte queste informazioni e quindi in alcuni casi<br />

è preferibile chiedere preventivamente chiarimenti all’Ufficio<br />

Tecnico o all’Assessorato di competenza. Come è noto<br />

<strong>Il</strong> Comune ha messo a disposizione dei cittadini l’opuscolo intitolato:<br />

”Dove lo metto?” dove sono elencati più di 300 diverse<br />

tipologie di rifiuto con l’indicazione dei diversi contenitori<br />

o dell’Ecocentro dove vanno raccolti. Questo elenco non è<br />

esaustivo e deve essere aggiornato frequentemente anche<br />

per la variazione della normativa. <strong>Il</strong> gesso che va destinato a<br />

Ditte specializzate non è indicato in questo elenco.<br />

Comprendo perfettamente il disappunto e la incredulità<br />

che traspare dalla sua lettera e mi auguro che le mie spiegazioni<br />

siano state esaurienti. Colgo l’occasione per sottolineare<br />

la complessità dell’intera filiera dei rifiuti che,<br />

partendo dalla raccolta differenziata, consente di arrivare<br />

ad un reale recupero/riciclo dei materiali raccolti, perché<br />

troppo spesso in modo semplicistico anche da parte degli<br />

addetti ai lavori si afferma che il Rifiuto è una Risorsa senza<br />

sottolineare le difficoltà operative e logistiche che si incontrano<br />

in questa trasformazione.<br />

57


Francesco (al centro, nella foto) insieme agli amici Giovanni<br />

e Roberto, che lo aiutano nel loro temop libero<br />

I VICINI DI CASA<br />

a cura di Carolina Garrow<br />

Le “macchinette”<br />

di Francesco...<br />

...rappresentano una rinascita del<br />

vecchio continente, una risposta alla<br />

depressione post bellica che si materializza<br />

in una rincorsa al benessere.<br />

L'Italia in particolare crea in questi<br />

anni l'Isetta.<br />

La prima cosa che si vede entrando a casa del signor Francesco De Cunto<br />

a Riano è un laboratorio e due facce concentrate: sono Giovanni e Roberto,<br />

i due artisti (solo così possono essere chiamati!) che nel tempo libero aiutano<br />

con il restauro delle “Macchinette” o “bubblecars”; così si chiamano i veicoli<br />

sui quali stanno lavorando. Ci sono parti di lamiera ovunque e stento a credere<br />

che quel pezzo di lamiera sul quale stanno operando prima o poi prenderà<br />

vita… Parlando con loro ho la sensazione che qui ci sia qualcosa di più<br />

che una semplice passione per le macchine.<br />

“Come è iniziata questa passione?”<br />

“Avevo 13-14 anni quando ho visto la mia prima Isetta o quello che rimaneva<br />

di lei. Ce l’aveva un mio vicino, Mauro B., che la teneva in cantina”<br />

“Quindi hai cominciato a lavorare sulle macchinette da ragazzino?”<br />

“No! La guardavo e basta… E ogni tanto mi tornava in mente… Poi ho fatto<br />

altre cose, ho studiato medicina, sono diventato dentista e ogni tanto chiedevo:<br />

‘Te la ricordi quell’Isetta?’ Nessuno se la ricordava, ma tutti avevano<br />

una storia da raccontare riguardo a questa macchinetta…Una storia assurda<br />

o verosimile!”<br />

“E quale è stata la tua prima Isetta?”<br />

“QUELLA! Ci ho pensato per trent’anni e nel ‘95 ho richiamato Mauro e gli<br />

ho chiesto se ce l’aveva ancora!”<br />

“Quanto ci hai messo a restaurarla?”<br />

“Tre anni… E per restaurare Lei ne ho dovute prendere altre… e poi altre ancora,<br />

così ho cominciato!”<br />

L’Isetta fu prodotta in sette paesi nel mondo: Inghilterra, Italia, Francia, Argentina,<br />

Belgio, Brasile, Germania, tutte sono diverse e nessuna ha pezzi intercambiabili.<br />

“Ma dove le trovi?”<br />

“Sono rare! E di loro non si trova nulla! Non si trovano ricambi, ma quello<br />

che mi è servito sono riuscito a rimediarlo e quando non è stato possibile<br />

l’ho costruito!”<br />

“Non bisogna essere solo bravi con le mani, ci vuole molta creatività?”<br />

58


ilnuovo<br />

“Quando restauri queste macchinette diventi uno psichiatra forense,<br />

un investigatore: devi cercare di capire cosa pensava l’ingegnere<br />

quando l’ha progettata, perché ha pensato così, come rispettare il<br />

suo lavoro e cosa non è andato! Perché la maggior parte di questi<br />

veicoli sono guasti da allora!”<br />

Le macchinette furono fabbricate su licenza dalla BMW, questo modello<br />

ne risollevò le sorti ne furono prodotte ben 162.000 esemplari.<br />

In Italia, invece, se ne produssero soltanto 1200 pezzi, un fallimento!<br />

“Perché questa differenza?”<br />

“Sicuramente per il clima! In Italia non c’era necessità di avere uno<br />

scooter cabinato, c’era la vespa che costava la metà e ci si andava<br />

in quattro!”<br />

Nel 2008 Francesco Fonda l’A.I.M.A.C. (associazione italiana micro<br />

vetture anni cinquanta) con lo scopo di recuperare tutte le micro vetture<br />

del decennio che va dagli anni ’50 agli anni ’60.<br />

“Cosa ti piace di più di queste macchine?”<br />

“<strong>Il</strong> design, il genio, l’inventiva, la derivazione aeronautica e soprattutto<br />

il fine! Non più beni di lusso, ma macchine che sono state progettate<br />

per essere guidate dai loro proprietari, non più dagli autisti! Comprese<br />

da chi le compra!”<br />

“Quante ne hai?”<br />

“Al momento possiedo circa 40 micro vetture, alcune sono al museo<br />

di Civita di Bagnoregio, altre nel mio garage. Nel 2008 abbiamo presentato<br />

una mostra alla ex GIL, è durata circa un mese, sono intervenuti<br />

15,000 visitatori certificati!” (potete visualizzare l’intervista di<br />

“Costume e società” su youtube)<br />

La macchina rossa (la volpe) ha una storia<br />

particolare: ne furono ordinate 368000,<br />

ma ne furono prodotte solo 6. <strong>Il</strong> giudice ordinò<br />

di distruggerle, se ne salvarono tre,<br />

Francesco ne possiede 2.<br />

La ex GIL (casa della gioventù del Littorio), realizzata da Moretti nel<br />

1933 nel quartiere di Trastevere, lasciata per anni in stato di abbandono,<br />

è stata restaurata dalla Regione Lazio e poi destinata ad attività<br />

culturali.<br />

“15.000? Quello delle micro vetture non sembrerebbe un fenomeno<br />

di settore! Ma perché stanno a Civita di Bagnoregio?”<br />

“Perché qui nessuno mi ha potuto fornire una location… Per sei anni<br />

ho dato al comune di Riano una mia Isetta, esposta in sala consiliare,<br />

per incentivare… Purtroppo non si è riusciti a cogliere l’occasione…”<br />

Quello che fa questa persona attraverso il restauro delle micro vetture<br />

è restituirci una parte di storia attraverso qualcosa di tangibile<br />

che porta su di sé memoria di quegli anni e lo fa esclusivamente per<br />

passione e nel suo tempo libero…<br />

“E tua moglie cosa pensa di tutto questo?”<br />

“Pensa che sono un dilettante! <strong>Il</strong> padre ha una collezione di 400 macchine<br />

d’epoca!”<br />

Le macchinette non sono state il suo unico amore, ha cominciato con<br />

le barche abbandonate…<br />

“Mi piace ritrovare le pepite sotto la sabbia, tolto tutto lo sporco e<br />

l’abbandono che c’è sopra, sotto io vedo quello che ci potrebbe essere<br />

domani…”<br />

Possibile che nessuno di noi qua intorno è riuscito a vedere quello<br />

che queste macchinette potrebbero rappresentare domani?<br />

59


AMBIENTE<br />

Attualità<br />

a cura di Maurizio Lancellotti<br />

E luce sia!<br />

Conviene installare un impianto<br />

fotovoltaico? Leggendo<br />

le pubblicità o<br />

ascoltando i promotori,<br />

sembrerebbe di sì: infatti, la<br />

detrazione fiscale per l’acquisto e l’installazione fino<br />

al 31 Dicembre <strong>2013</strong> sarà pari al 50%, ripartita in<br />

10 rate annuali. Ma vi è ancora davvero tutta questa<br />

convenienza e come funziona oggi?Abbiamo raccolto<br />

sul tema la testimonianza di una persona che ha<br />

recentemente optato per il fotovoltaico, la quale nel fornirci<br />

il consenso alla pubblicazione dell’intervista ci ha<br />

chiesto tuttavia di non rendere pubblici i suoi dati personali.<br />

Sig. Gabriele, dove abita e che tipo di installazioni energetiche<br />

ha in casa? Quando e perché ha deciso di optare<br />

per questa soluzione?<br />

Abito a Roma, ho un impianto di 3 kw per provvedere al<br />

fabbisogno energetico della mia abitazione. Ho deciso di<br />

dotarmi di un impianto fotovoltaico a marzo 2012 per<br />

rendermi autosufficente dal punto di vista della produzione<br />

di energia, perche mi sembrava una scelta ecologica sensata<br />

che inoltre mi consentiva di risparmiare sulla bolletta.<br />

Com’è andata a chi è passato al fotovoltaico prima di lei?<br />

Nel precedente conto energetico (1) la produzione poteva<br />

essere tenuta in conto consumo, in modo da poterla<br />

usare anche nei momenti non produttivi: quindi<br />

l’energia accumulata tramite i pannelli veniva reimmessa<br />

nella rete e vi era la possibilità di usufruire gratuitamente<br />

in modo differito di una equipollente quantità<br />

di energia.<br />

Qual è invece la sua esperienza?<br />

Purtroppo, le lungaggini amministrative e l'anticipazione<br />

di alcuni mesi dell'entrata in vigore del V conto energia,<br />

hanno fatto sì che io rientrassi in questa nuova tipologia<br />

contrattuale. In pratica, per disincentivare la speculazione,<br />

che ormai è stata ampiamente sfruttuta dalle<br />

grandi aziende e multinazionali del settore, le quali hanno<br />

prosciugato il conto nazionale, l'incentivo ora riguarda solo<br />

l'energia consumata. Poiché io e mia moglie lavoriamo<br />

tutto il giorno e rincasiamo quando ormai la produzione<br />

autonoma non è più disponibile, non possiamo utilizzare<br />

l'energia prodotta. Questo perché, appunto, l’energia tramite<br />

i pannelli solari si produce di giorno, quando noi non<br />

ci siamo, e non potendo essere più immessa sul mercato,<br />

deve essere consumata immediatamente. Perciò, paradossalmente<br />

per accedere agli incentivi che ci permettono<br />

anche di recuperare i costi di realizzazione<br />

dell'impianto (parliamo di diverse migliaia di euro) dobbiamo<br />

tenere le luci ed il condizionatore accesi tutto il<br />

giorno… In questo modo, il risultato finale è peggiore di<br />

quello del precedente conto energia, in quanto quell’energia<br />

che noi prima reimmettevamo nel circuito ora dobbiamo<br />

sprecarla.<br />

Perché a suo avviso siamo giunti a questa situazione?<br />

Per disincentivare la speculazione delle grandi aziende.<br />

In realtà, questo fondo pagato dai cittadini doveva essere<br />

messo a loro disposizione, ma come si sa l'Italia è l'Italia…<br />

Quali azioni sarebbero a suo avviso necessarie da<br />

parte del governo?<br />

Ripristinare il conto consumo per le utenze domestiche<br />

Conosce altre persone che condividono la sua situazione?<br />

Sta pensando di fare un'azione di qualche tipo?<br />

Quale?<br />

Quel che le ho raccontato vale per tutti coloro che hanno<br />

costruito l'impianto e non sono riusciti ad accedere al IV<br />

conto. Per quanto mi riguarda, intendo consultare qualche<br />

associazione dei consumatori per approfondire il discorso,<br />

perché come ha capito questa situazione è tanto<br />

paradossale quanto inefficiente.<br />

Non c’è che dire, un vero pasticcio all’italiana, ove per<br />

porre rimedio ad un problema si finisce per crearne<br />

uno maggiore…<br />

*<strong>Il</strong> sig. Gabriele si riferisce al c.d. “conto energia”, vale a<br />

dire al programma europeo di incenvazione in conto<br />

esercizio della produzione di elericità da fonte solare<br />

mediante impian fotovoltaici permanentemente con<br />

nessi alla rete elerica.<br />

All’estero questo sistema sembra funzionare bene, ad es.<br />

la Germania è il primo Paese al mondo per il solare foto<br />

voltaico, sebbene non possa godere di tuo il sole che<br />

bacia noi italiani: a fronte del boom degli ulmi anni, la<br />

Germania ha ridoo drascamente gli incenvi. Ebbene,<br />

nonostante queste riduzioni, la sma è di una crescita<br />

considerevole fino al 2020 del fotovoltaico. Questo mo<br />

dello si è rivelato ecace ed ha inoltre costuito il pro<br />

pulsore per l’industria tedesca: la Germania è, infa, uno<br />

dei primi produori di pannelli ed inverter al mondo, a<br />

dierenza dell’Italia, che importa pannelli e negli anni ha<br />

trasferito all’estero molte delle agevolazioni riconosciute<br />

al solare e pagate dai consumatori italiani.<br />

In Italia, prima della introduzione del “conto energia” era<br />

possibile accedere a finanziamen a fondo perduto, men<br />

tre il conto energia è un finanziamento in conto esercizio:<br />

in praca, prima del 2005 si tendeva a incenvare l’inve<br />

smento, successivamente con l’introduzione del conto<br />

energia si è voluto piuosto incenvare la produzione di<br />

energia elerica. Negli anni, si sono succedu i diversi<br />

con energia, i quali hanno tenuto conto di diversi para<br />

metri, come ad es. a parre dal terzo conto energia la si<br />

gnificava riduzione del costo dei componen fotovoltaici.<br />

Orbene, il paradosso di cui il sig. Gabriele ci parla con<br />

cerne il quinto conto energia, avo dall’agosto del 2012.<br />

60


LA STORIA SIAMO NOI<br />

a cura di Riccardo Falzini<br />

Rievocazioni e cronache storiche su accadimenti<br />

che hanno particolari caratteristiche legate alla<br />

nostra vita contemporanea.<br />

Escort d’un temp<br />

Nel corso degli ultimi<br />

anni siamo stati tediati,<br />

fin quasi allo<br />

sfinimento, con le notizie<br />

delle attività erotiche<br />

dell’uomo politico più<br />

amato/odiato dagli italiani.<br />

Dei dettagli pruriginosi<br />

del “povero” vecchio<br />

avremmo fatto volentieri a<br />

meno, ma dietro questa debolezza<br />

dell’ormai quasi ex-cavaliere si celano losche attività<br />

di squallidi mezzani pronti a sfruttarla per ottenere favori e<br />

appalti pubblici.<br />

<strong>Il</strong> sistema pare sia stato applicato anche ad altri. Ringraziamenti,<br />

per commesse pubbliche affidate “d’urgenza” agli<br />

amici degli amici senza alcuna gara d’appalto, si concretizzavano<br />

anche con le “cure” di massaggiatrici in un centro sportivo<br />

sulla Salaria.<br />

A coloro che si sono giustamente indignati e scandalizzati, sempre<br />

troppo pochi, dobbiamo purtroppo ricordare che questa<br />

“debolezza” non è nuova per certi uomini, e che il rapporto<br />

tra eros e potere ha caratterizzato ogni società.<br />

Tralascerei di analizzare gli affari e le speculazioni di Marcello<br />

Petacci, fratello di Claretta, che tanto indispettivano il Duce,<br />

evidentemente non fino al punto di mettere alla porta la sua<br />

giovane amante e i suoi imbarazzanti familiari. Ma Claretta pagò<br />

il conto per tutti volendo seguire il suo Ben fino alla morte.<br />

Tralascerei pure Napoleone I, che comandava in Europa, ma<br />

nulla opponeva alla volontà della sua Giuseppina, per occuparmi<br />

di una vicenda del nostro glorioso Risorgimento: Camillo<br />

Benso, Conte di Cavour, seppe ricorrere a queste “armi<br />

improprie” per realizzare quel capolavoro politico che fu l’alleanza<br />

con Napoleone III Imperatore dei francesi che gli consentì<br />

di vincere la seconda guerra d’Indipendenza.<br />

La sua arma segreta, risolutiva almeno quanto il coraggio dell’<br />

esercito, e dei volontari garibaldini dei Cacciatori delle Alpi<br />

aveva un nome ed un cognome: Virginia Oldoini Verasis<br />

Contessa di Castiglione.<br />

Nasce a Firenze il 22 marzo 1837 ed entra giovinetta dalle<br />

Orsoline per una crisi mistica che durò poco. A diciassette<br />

anni la bella Virginia va in sposa al Conte di Castiglione e, trasferitasi<br />

a Torino, è ammessa alla vita di corte di Vittorio<br />

Emanuele II dove, bella e indipendente, concede i suoi favori<br />

a molte persone importanti.<br />

Presto la situazione diventa insostenibile per il marito, dagli<br />

“amici” chiamato affettuosamente Cornelio, che, anche per<br />

salvarsi dall'ingente mole di debiti contratti dalla moglie,<br />

chiede la separazione.<br />

Cavour, riconoscendo le “doti” della cugina, la sua intraprendenza<br />

e ambizione e l’indiscutibile fascino, le<br />

propone una “missione” a Parigi con il compito di favorire<br />

l’alleanza fra Napoleone III e il Piemonte. «Cerca<br />

di riuscire, cara cugina, con il mezzo che più vi sembrerà<br />

adatto,(sic) ma riuscite!». Nel secolo successivo, qualcuno<br />

fece scrivere sui muri d’Italia “la patria si serve anche facendo<br />

la guardia ad un bidone di benzina”, figurarsi nel letto dell’Imperatore!<br />

Un “servizio” meno marziale è vero, e neanche troppo segreto,<br />

ma la guerra è guerra, e certo Camillo aveva ben studiato<br />

“<strong>Il</strong> Principe” di Machiavelli.<br />

Giunta a Parigi, pienamente consapevole del valore politico<br />

della propria impresa, Virginia che conosceva bene l’uso della<br />

lingua, intendo il francese, imparò anche un codice cifrato<br />

che utilizzava nella corrispondenza col Cavour.<br />

Entrò subito in società partecipando alle feste ed agli spettacoli<br />

indossando gioielli preziosissimi e vestiti audaci e inconsueti,<br />

dei quali evidentemente sapeva disfarsi al momento<br />

opportuno, e dei numerosi flirt annotò tutti i particolari sul<br />

suoJournal.<br />

Ed è così che, tra intrighi amorosi e maneggi, intendo politici,<br />

destreggiandosi tra la diplomazia e l'alcova, seduce<br />

Napoleone III che, a Plombières, s’impegnava<br />

formalmente con Cavour ad appoggiare militarmente il Piemonte<br />

in caso d’aggressione austriaca. Missione compiuta!<br />

Ma, “passata la festa, gabbato lu Santu” poco dopo la stella<br />

di Virginia comincia ad affievolirsi: Eugenia, fervente moglie<br />

cattolica di Napoleone III, la costrinse a rientrare in Italia.<br />

Nel 1859 incontrò l'imperatore in visita in Italia. La sua richiesta<br />

di ritornare in Francia fu accolta, ma le fu consigliato<br />

di evitare la corte.<br />

Dopo aver brillato e scintillato dell’eleganza più sfrenata, tra<br />

balli ed amanti, e aver conosciuto i fasti e i trionfi della mondanità<br />

e della propria influenza, finisce i suoi giorni in solitudine,<br />

malinconica, nostalgica ed inconsolabile per il fascino<br />

perduto, facendo coprire gli specchi del suo appartamento<br />

parigino con un velo nero, affinché non rispecchino più la sua<br />

bellezza perduta.<br />

Morì il 28 Novembre 1899. Dell’influenza della contessa di<br />

Castiglione nelle questioni dell’indipendenza italiana mancano<br />

carte, documenti, che non si sono mai trovati. Subito dopo<br />

la sua morte polizia, autorità e servizi segreti bruciarono<br />

tutte le lettere e i documenti a lei inviati dalle massime personalità<br />

del tempo con le quali era entrata in contatto, re, politici<br />

e banchieri.<br />

La contessa di Castiglione è sepolta nel cimitero di Père Lachaise<br />

a Parigi.<br />

Ha detto:<br />

«Io sono io, e me ne vanto; non voglio niente<br />

dalle altre e per le altre. Io valgo molto più di<br />

loro. Riconosco che posso non sembrare<br />

buona, dato il mio carattere fiero, franco e libero,<br />

che mi fa essere talvolta cruda e dura.<br />

Così qualcuno mi detesta; ma ciò non mi importa<br />

non ci tengo a piacere a tutti».<br />

«Ogni donna ha il dovere di essere bella, non<br />

per sé, ma per gli altri. Per sé invece, deve<br />

essere ambiziosa, astuta e agguerrita».<br />

61


IN LIBRERIA<br />

a cura di Nicola Mastrangelo<br />

Tra le “ruote” del Tour de France<br />

“Le 100 storie del Tour de France” è un suggestivo libro<br />

sulla corsa ciclistica più bella del mondo e sui suoi protagonisti:<br />

“ciclisti-eroi” che, alzandosi sui pedali, hanno sfidato la<br />

pioggia, il caldo, le salite impervie e<br />

quant’altro pur di entrare a Parigi e<br />

vincere la Grande Boucle. <strong>Il</strong> libro –<br />

scritto per Gremese Editore dal giornalista<br />

di “Le Monde” Mustapha<br />

Kessous e dal giornalista economico<br />

del settimanale “Le Point” Clément Lacombe<br />

- ne racconta le storie, gli aneddoti,<br />

le curiosità. Oltre al racconto<br />

delle vittorie dei campioni, incontriamo<br />

nel libro le storie dei gregari, di<br />

onori perduti e ritrovati e dell’accompagnatore<br />

instancabile del Tour: il doping.<br />

Con numeri e date ed episodi oggi<br />

impensabili, come il fatto che prima della seconda guerra i<br />

vincitori del tour avevano una media di vita più lunga della<br />

media dei francesi mentre nel secondo dopo guerra il dato<br />

si converte, con i francesi che hanno una media di vita più<br />

lunga rispetto a quella dei vincitori del tour.<br />

Con il fiato corto, leggendo, impariamo a conoscere uno<br />

sport che agli inizi era tutt’altro che pacifico, fatto di tifosi<br />

che invadevano le strade per frenare i corridori non locali e<br />

di ciclisti con i tubolari legati intorno alle spalle pronti a cambiare<br />

le gomme e risalire in sella per ripartire. Una vetrina<br />

di 100 racconti per divertirsi, emozionarsi ed appassionarsi<br />

alla storia della regina delle corse: la Grande Boucle.<br />

LE 100 STORIE DEL TOUR DE FRANCE<br />

Autori: Mustapha Kessous e Clément Lacombe<br />

Pagine: 128<br />

Anno: <strong>2013</strong><br />

Editore: Gremese<br />

Prezzo: 9,90 euro<br />

<strong>Il</strong> lato oscuro del gioco del calcio<br />

<strong>Il</strong> libro ”Calcio Criminale” racconta il lato oscuro del mondo<br />

del calcio, descrivendo le forme di illegalità che gli girano intorno<br />

e, in particolare, svela come il calcio rappresenti per<br />

la mafia un grosso business. Dove c’è denaro, c’è l’interesse<br />

della mafia che induce alla frode sportiva attraverso<br />

vittorie e sconfitte frutto di combine. Ma l’interesse della<br />

mafia va oltre il solo business: accertato che il 70% della<br />

popolazione attiva è interessato al football, la mafia ha<br />

capito che il calcio è un potente strumento di aggregazione,<br />

fondamentale per controllare il consenso sociale<br />

ed il territorio, riciclare denaro sporco, instaurare<br />

relazioni con il mondo che conta. Quello<br />

della politica e degli affari e quindi con<br />

imprenditori, banchieri, professionisti. <strong>Il</strong><br />

consenso popolare è determinante per<br />

far eleggere un sindaco o un parlamentare.<br />

<strong>Il</strong> calcio sugli spalti cancella le<br />

differenze sociali ma poi riesce ad aprire<br />

i salotti importanti ed è per la mafia dai<br />

colletti bianchi, la porta d’ingresso nella<br />

società. L’inserimento della mafia nel calcio<br />

è molteplice e va da estorsioni<br />

mascherate da sponsorizzazioni a minacce<br />

a giocatori, bagarinaggio, controllo<br />

di parcheggi, bar, appalti. Un ruolo<br />

particolare lo svolge nel mondo delle scommesse lecite ed<br />

illecite con partite truccate inserite in un vero e proprio sistema<br />

criminale-sportivo.<br />

“Vi è un pezzo del calcio - racconta l’autore - che si è rassegnato<br />

a convivere con le mafie pagando un prezzo carissimo.<br />

Un altro pezzo del calcio invece vuole convivere con le<br />

mafie servendosi dei loro capitali e della loro protezione:<br />

è un calcio fatto di violenza, corruzione, riciclaggio, omertà,<br />

connivenza. Un vero e proprio calcio criminale.” Alla fine l’autore<br />

conclude con un messaggio di speranza perché fortunatamente<br />

non tutto il calcio è così, perché una parte di<br />

questo vuole battersi concretamente contro il malaffare e<br />

mettere le mafie fuori gioco. L’autore, Pierpaolo Romani,<br />

ricercatore e giornalista pubblicista, attualmente è coordinatore<br />

nazionale dell’Associazione Avviso Pubblico, docente<br />

in master universitari e corsi di formazione e collabora dal<br />

2011 con l’Aic. È inoltre editorialista de “<strong>Il</strong> corriere del<br />

Veneto” e di “Altra economia” e scrive su “Narcomafie”, “Libera<br />

informazione” e “<strong>Il</strong> Calciatore”.<br />

CALCIO CRIMINALE<br />

Autore: Pierpaolo Romani<br />

Anno: 2012<br />

Pagine: 270<br />

Editore: Rubbettino<br />

Prezzo: 12,00 euro.<br />

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RUBRICA<br />

<strong>Il</strong> DizioMario<br />

A<br />

Acrimonia: cerimonia in cui va tutto storto<br />

Adatto: passato sardo del verbo dare<br />

Addendo: minaccioso consiglio avellinese<br />

B<br />

Bancarotta: intimo desiderio di correntista<br />

Baratto: bar infestato da grossi roditori<br />

Barcamenarsi: rissa a bordo<br />

C<br />

Calcinato: parto violento<br />

Calcolabile: impronta instabile<br />

Calcolo: complessa operazione urinaria<br />

D<br />

Degente: passabile (dial. avellinese)<br />

Delicata: donna nativa della città siciliana<br />

Delirare: perdere denaro prima dell’euro<br />

E<br />

Endocardio: modo di dire stizzito di romano in vana ricerca di<br />

oggetti (es. “endocardio sta”)<br />

Endoscopio: atterrita domanda di romano privo di garçonniere<br />

Entroterra: grido di battaglia dello speleologo<br />

F<br />

Fluttuante: calice di cristallo ripieno di champagne durante il<br />

trasporto<br />

Focolaio: l’urlo da bruciatura dell’addetto al barbecue<br />

Foggia: moda pugliese<br />

G<br />

Gonfiore: ho un fiore (dial. veneto)<br />

Gran Mogol: paroliere del Grande Battisti<br />

Gravidanza: ballo dello spermatozoo<br />

I<br />

Impala: imperativo di docente giapponese<br />

Impanare: rotolare fotomodelle nude sulla sabbia delle Maldive<br />

Impasse: non entra (dial. pugliese)<br />

L<br />

Lassista: Iddio<br />

Latitudine: la predisposizione (scarsa)<br />

Latrina: il merletto. <strong>Il</strong> pizzo<br />

M<br />

Malsano: contraddizione nei termini<br />

Mammario: contrariata esclamazione di donna al proprio compagno<br />

Mancamento: costatazione di handicap fisico<br />

tratto da: “<strong>Il</strong> DizioMario” di Fabrizio Falconi; ed. Caratelli<br />

N<br />

Nolente: spagnolo con dieci decimi di vista<br />

Nomade: non fabbricato in…<br />

Nomignolo: mano priva dell’ultimo dito<br />

O<br />

Onta: increspatura del mare in Germania<br />

Opale: chillu coso che regge lu filu (dial. ciociaro)<br />

Opossum: possibilismo latino<br />

P<br />

Panino: modo confidenziale per chiamare il padre Antonio<br />

Papaia: dolorosa elezione di pontefice<br />

Papalina: primo pontefice donna<br />

R<br />

Recensire: avvertire il sovrano della presenza di un altro re<br />

Recesso: cruda definizione antimonarchica<br />

Recinto: regale sospensorio erniario<br />

S<br />

Samurai: inizio di efferata ricostruzione mafiosa<br />

Sanguinaria: il miracolo di S. Gennaro<br />

Sannita: avellinese che s’insinua<br />

T<br />

Telepatico: ecografia al fegato<br />

Teleria: intenzione di fuga veneta<br />

Termite: tipo di formica dal carattere mansueto<br />

U<br />

Unzione: un grande fratello di mamma o papà<br />

Uppercut: imprecazione di pugile colpito da montante doloroso<br />

Upupa: grido notturno verso bella ragazza in attesa<br />

V<br />

Vedette: il miracolo in Francia di persona che riacquistò la vista<br />

Vedovile: veggente che riceve segnali di viltà<br />

Veggente: esclamazione al cinema di domenica<br />

Z<br />

Zampogna: modo di dire spagnolo per indicare una grossa gamba<br />

a cura di Franco Lesti<br />

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