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ilnuovo<br />
ANNO XXV, NUMERO 4 – SETTEMBRE <strong>2013</strong> – COPIA GRATUITA<br />
25° ANNO<br />
ESCLUSIVA<br />
Intervista al sindaco di Sacrofano<br />
SPECIALE<br />
Abiti da sogno per le spose<br />
INCHIESTA SCUOLA<br />
Le tariffe dei Comuni, la guida agli asili nido, le sorprese positive
<strong>Il</strong>nuovo<br />
Periodico Indipendente d’Informazione<br />
ANNO XXV - N.4<br />
Editore:<br />
Associazione Culturale Belmonte<br />
Direttore Responsabile<br />
Luca Benigni<br />
Direttore Editoriale<br />
Romolo Bali<br />
Design e impaginazione grafica<br />
Stefano Scorretti<br />
Hanno collaborato<br />
a questo numero:<br />
Laura Bernardini, Anna Carderi,<br />
Francesca Dominici, Fabrizio Falzini,<br />
Riccardo Falzini, Carolina Garrow,<br />
Maurizio Lancellotti, Franco Lesti,<br />
Nicola Mastrangelo, Loretta Peschi,<br />
Emilio Picchiotti, Stefano Virgili<br />
(fotografo ufficiale)<br />
Redazione:<br />
Via Pian Braccone, 8<br />
Castelnuovo di Porto.<br />
Tel. 06.9078450<br />
Email: info@ilnuovonews.com<br />
Stampa:<br />
Pignani Printing -<br />
Zona Ind. Settevene - Nepi (Vt)-<br />
Tel. 0761.527323 -<br />
Finito di stampare<br />
10 settembre <strong>2013</strong><br />
Distribuzione Gratuita<br />
Reg. Trib. di Roma n.373 del 21/06/1989<br />
La foto di copertina è di Stefano Scorretti<br />
Per la pubblicità su ilnuovo:<br />
info@ilnuovonews.com<br />
cell. 349.8441556<br />
cell. 327.0689185<br />
cell. 335.6886209<br />
<strong>Il</strong> prossimo numero uscirà a<br />
ottobre <strong>2013</strong><br />
LE “NUOVE” SCUOLE CHE CRESCONO SUL TERRITORIO<br />
Numero settembrino de “<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong>”, numero che (volutamente) coincide con<br />
l’apertura delle scuole. Con la tradizionale impostazione del nostro giornale,<br />
l’inchiesta principale verte infatti proprio sul mondo della scuola. <strong>Il</strong> confronto<br />
delle tariffe tra i vari Comuni, sia per la refezione scolastica che per il trasporto<br />
e una guida con l’elenco di tutti gli asili nido e le ludoteche della zona.<br />
E poi la ciliegina sulla torta: due servizi esclusivi su altrettante aperture di<br />
nuove scuole. Una, pubblica, a Fiano Romano; l’altra, privata, a Capena.<br />
Due positivi auspici per il futuro: sul nostro vasto territorio Flaminia/Tiberina<br />
qualcosa si muove nella giusta direzione, seppur in un momento difficile quale<br />
quello che stiamo attraversando. Scuole nuove rappresentano un arricchimento<br />
della comunità, una possibilità di scelta più ampia, un segno ed un invito a non<br />
mollare sulla strada della costruzione di un percorso civico e culturale virtuoso.<br />
Mentre il nostro giornale amplia anch’esso i propri orizzonti – da questo numero<br />
i cittadini di Riano troveranno all’interno della copia l’inserto a cura della<br />
loro Amministrazione comunale – e aumenta ancora la propria foliazione, cogliamo<br />
l’occasione da questa pagina per lanciare un simpatico augurio di<br />
“Buona scuola” a tutti i nostri piccoli lettori e ai loro genitori.<br />
Lo facciamo con le parole della nostra collaboratrice Francesca Dominici,<br />
Comandante della Polizia Municipale di Riano.<br />
<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong><br />
“Cari bambini,<br />
questo aricolo è per voi, che siete i più piccoli leori de “<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong>”<br />
e, ta l’alto però non lo dite a nessuno, altimenti faccio una fi<br />
graccia, anche i miei preferiti! In questi giori per quasi ti è<br />
già ricominciata la scuola: si ripare con i libri, gli zaini, i compiti<br />
e con to quello che la scuola compora, anche col percorso che<br />
oguno di voi compie te le maine. Alcuni andranno a piedi,<br />
alti in macchina e alti ancora con lo scuolabus. In oguno di<br />
questi casi dovete ricordare delle regole molto imporanti e spesso<br />
dovete ricordarle anche ai gandi, che sono quasi sempre distai.<br />
È un compito imporante quello che vi ado: tasforatevi in pic<br />
coli vigili e rimproverate chi non rispea il Codice della Stada.<br />
Ad esempio se mamma o papà parlano al telefonino o non met<br />
tono la cintra richiamateli al dovere. Vi consiglio un piccolo gioco<br />
da fare con loro: quando non si comporano bene in macchina<br />
fate loro un richiamo per iscrio natralmente e poi, arivati a<br />
dieci rimproveri, vi fate fare un piccolo regalo mi raccomando,<br />
poco costoso però. E se viaggiate in scuolabus avete un compito<br />
alteanto imporante: non solo stare seduti composti e far sì che<br />
i vosti amici lo facciano, ma anche contollare che l’autista non si<br />
distagga. Sono cera che riuscirete ad aiutari. Io e i miei vigili<br />
da soli non ce la facciamo a individuare ti gli indisciplinati. Ci<br />
volete voi. Ai bambini di Riano, poi, volevo dire anche un’alta cosa:<br />
i primi giori di scuola salirò con voi sullo scuolabus. Lasciatemi<br />
un posto! Insieme contolleremo un po’ di sitazioni e soprao<br />
la stada che fate per andare da casa a scuola. Se voi bambini di<br />
alti paesi mi inviterete verò a tovare di cero anche voi. Vi assi<br />
curo una cosa: insieme ci diveriremo, non poco.<br />
A prestissimo, ci vediamo sullo scuolabus! “
speciale<br />
tiberina<br />
Com’è andata a<br />
finire<br />
Intervista a<br />
Tommaso Luzzi<br />
49<br />
esclusiva<br />
30<br />
16<br />
INCHIESTA SCUOLA<br />
Speciale Sposa<br />
fashion<br />
38<br />
28<br />
30<br />
34<br />
ESCLUSIVA<br />
38 Intervista a<br />
56<br />
43<br />
8<br />
10<br />
12<br />
14<br />
56<br />
60<br />
62<br />
64<br />
SOCIETÀ<br />
SOCIETÀ<br />
ilsommario<br />
<strong>Il</strong> centro CARA<br />
di Castelnuovo di Porto<br />
INCHIESTA<br />
Via Tiberina:<br />
la via del degrado<br />
Non son come le lucciole<br />
Tommaso Luzzi<br />
AMBIENTE<br />
<strong>Il</strong> gessetto dove<br />
lo metto<br />
Inserto a cura del Comune<br />
MAMMA MIA!<br />
Genitori non si nasce<br />
HELP!<br />
Scuola: se il bambino ha un disagio<br />
CAROL’S CORNER<br />
Incontri di non so che tipo<br />
CHECK POINT<br />
<strong>Il</strong> volontariato: risorsa per la comunità<br />
I VICINI DI CASA<br />
Le macchinette di Francesco<br />
LA STORIA SIAMO NOI<br />
Escort d’un temp<br />
IN LIBRERIA<br />
ULTIMA PAGINA<br />
<strong>Il</strong> Diziomario<br />
rubriche
NEWS<br />
I trend dell’estate COM’È ANDATA A FINIRE<br />
<strong>Il</strong> raddoppio della Ferrovia Roma-Nord<br />
Nel numero di dicembre 2012 del <strong>Nuovo</strong> avevamo presentato,<br />
in un ampio servizio, il progetto per il raddoppio della<br />
Ferrovia Roma Nord. Un’inizativa di grande impatto ed importanza<br />
per la nostra zona, che una volta realizzata “rivoluzionerebbe”<br />
il sistema trasporti tra i Comuni interessati<br />
e Roma. Dieci mesi fa eravamo ancora nel campo delle ipotesi,<br />
mancavano i fondi e il progetto era solo sulla carta.<br />
Nel frattempo qualcosa si è mosso nella giusta direzione<br />
e, pur con i tempi lunghi ai quali siamo abituati in Italia, si<br />
scorge un possibile futuro positivo.<br />
Vediamo perché…<br />
Lo scorso 8 luglio, presso la sala consiliare del Comune di<br />
Castelnuovo di Porto, si è tenuto il secondo incontro dell’iniziativa<br />
popolare promossa dall’associazione “Città in<br />
Movimento”.<br />
Due gli elementi significativi emersi durante il convegno, al<br />
quale hanno partecipato tutti i sindaci dei Comuni interessati<br />
dalla ferrovia Roma-Nord e rappresentati della Regione:<br />
- la richiesta dell’associazione organizzatrice di un tavolo<br />
tra istituzioni per un rilancio immediato della ferrovia regionale<br />
Roma-Viterbo gestita da Atac.<br />
- L’intervento dell’assessore regionale alla mobilità Michele<br />
Civita, che ha garantito un finanziamento di 150 milioni di<br />
euro per il raddoppio dei binari tra Riano e Magliano con<br />
gara che sarà bandita entro il 31 ottobre, quindi in tempi<br />
brevissimi.<br />
Dopo l’avvenuto inizio dei lavori della tratta Montebello-<br />
Riano, anche se ancora siamo a livello dei saggi per la realizzazione<br />
delle opere stradali di viabilità connessa (visibili<br />
per chi transita sulla Flaminia subito dopo Riano in direzione<br />
Roma), i 150 milioni annunciati da Civita per il secondo<br />
tratto, fino a Magliano, rappresentano una sorpresa<br />
positiva. Erano<br />
infatti in molti<br />
ad ipotizzare<br />
che per questo<br />
secondo tratto<br />
– molto più costoso<br />
del primo<br />
per una serie di<br />
interventi partic<br />
o l a r m e n t e<br />
onerosi – sarebbe<br />
stato difficile<br />
reperire i<br />
fondi.<br />
Secondo l’assessore<br />
regionale i soldi invece sono stati trovati e la gara<br />
sarà bandita entro<br />
pochissimo tempo.<br />
Sui prossimi numeri<br />
del <strong>Nuovo</strong> vi informeremo<br />
se le scadenze<br />
sono state rispet-<br />
(L'Assessore alla Regione Lazio Michele Civita<br />
nel suo intervento al convegno sulla mobilità. A<br />
sinistra, il sindaco di Castelnuovo di Porto, Fabio<br />
Stefoni)<br />
(La copertina del numero<br />
di dicembre 2012)<br />
(Saggi per i lavori del Sottopasso a Riano, opera collegata<br />
al raddoppio della Ferrovia Roma-Nord. Foto archivio<br />
Primo Sommaro)<br />
tate e vi daremo<br />
conto dei tempi di<br />
attuazione dei due<br />
interventi.<br />
Nicola Mastrangelo<br />
3
NEWS<br />
RIANO<br />
Università Agraria di Riano: il 20 e 21 ottobre si vota!<br />
Con Decreto del Presidente della Regione Lazio 21 giugno <strong>2013</strong>,<br />
n. T00137, il Governatore Nicola Zingaretti ha posticipato alle<br />
giornate di domenica 20 e lunedì 21 ottobre <strong>2013</strong> le elezioni<br />
a Riano per il rinnovo del Consiglio dell’Università Agraria.<br />
Hanno diritto al voto tutti i cittadini residenti nel comune di Riano.<br />
Ma che cos’è l’Università Agraria e perché è importante andare a<br />
votare? Se si pongono queste domande in giro per Riano non sono<br />
in molti a rispondere correttamente, complice forse il fatto che<br />
negli ultimi anni la popolazione locale è raddoppiata, laddove a questo<br />
incremento non sembra esser corrisposto un maggior grado<br />
di trasparenza e pubblicità dell’ente. Non mancherà senz’altro chi<br />
addirittura vi risponderà (a me è capitato di sentirlo più di una volta):<br />
“si tratta di una università!”. Nulla di più lontano dal vero!<br />
In generale, le Università Agrarie sono enti pubblici che amministrano<br />
beni di uso civico, ovvero i terreni di proprietà comune dei<br />
cittadini residenti.<br />
L’Università Agraria esiste a Riano dall’inizio del secolo scorso, a<br />
seguito delle donazioni elargite dal Principe Don Francesco Boncompagni<br />
Ludovisi, che concesse oltre 400 ettari di terreni in enfiteusi<br />
ai cittadini di Riano.<br />
L’Università Agraria gode di un proprio statuto e di una propria<br />
organizzazione e gestisce a Riano strade, giardini, boschi, quarti<br />
bestiame e cave. Inoltre, è proprietaria dei terreni su cui sono<br />
costruiti il Comune, le scuole di Largo Montechiara, la palestra<br />
ed i giardini pubblici di La Rosta.<br />
I terreni di uso civico costituenti il patrimonio dell'Ente sono aperti<br />
all'uso di tutti i cittadini utenti, secondo le condizioni stabilite da<br />
apposito regolamento.<br />
Organi dell'Ente sono:<br />
* l'Assemblea;<br />
* il Consiglio Universitario;<br />
* la Deputazione Agraria;<br />
* il Presidente.<br />
L'Assemblea è costituita da tutti gli iscritti nelle liste elettorali del<br />
Comune di Riano. L’assemblea elegge il Consiglio di Amministrazione<br />
attraverso elezioni.<br />
A breve, dunque, vi saranno le nuove elezioni dell’agraria a Riano.<br />
Finora questo evento è stato poco partecipato (meno di un terzo<br />
dell’elettorato attivo), mentre l’ente è stato praticamente gestito<br />
in prevalenza da un unico nucleo di famiglie rianesi secondo una<br />
formula consolidata: ad es., l’ultima tornata elettorale ha visto la<br />
presentazioni di due sole liste, una che ha preso circa 1.600 voti<br />
(100 voti circa per candidato in lista) e l’altra che ha preso poco<br />
più di 100 voti (in caso di partecipazione di una sola lista, questa<br />
vince se consegue almeno la metà più uno dei voti di tutti i cittadini<br />
aventi diritti di voto, per cui è presumibile che la seconda<br />
fosse una lista civetta a vantaggio della prima, in considerazione<br />
della scarsa affluenza al voto).<br />
È auspicabile, pertanto, che la popolazione sia resa edotta di<br />
questo importante appuntamento e che all’orizzonte si affacci<br />
una maggiore competizione e partecipazione politica, nell’interesse<br />
della cittadinanza che costituisce la base proprietaria dell’Università<br />
Agraria.<br />
A questo riguardo, le indiscrezioni finora emerse fanno presumere<br />
– ma, ripetiamo, siamo ancora nel campo delle congetture - che<br />
questa volta potrebbero partecipare ben cinque liste, promosse<br />
rispettivamente dal PD, da SEL, dall’UDC e PDL, dal Comitato Cittadino<br />
di Riano e dal Movimento 5 Stelle. Due gli orientamenti di<br />
programma che si confronteranno: da un lato vi è chi vorrebbe<br />
una maggiore integrazione dell’Università Agraria con il Comune<br />
di Riano, fino a giungere allo scioglimento della prima nel<br />
secondo, conferendovi i beni e facendoli diventare a tutti gli effetti<br />
beni di tutti, e chi invece teme che questa operazione servirebbe<br />
solo a coprire i debiti del Comune depauperando un ente che invece<br />
andrebbe riqualificato e gestito con serietà e professionalità.<br />
Qualunque sia l’orientamento politico e l’idea sul futuro dell’ente,<br />
l’invito ai rianesi è quello di recarsi alle urne. Per poter decidere<br />
con un largo suffragio la strada da prendere.<br />
Maurizio Lancellotti<br />
4
NEWS<br />
RIANO<br />
Università Agraria di Riano: il 20 e 21 ottobre si vota!<br />
Con Decreto del Presidente della Regione Lazio 21 giugno <strong>2013</strong>,<br />
n. T00137, il Governatore Nicola Zingaretti ha posticipato alle<br />
giornate di domenica 20 e lunedì 21 ottobre <strong>2013</strong> le elezioni<br />
a Riano per il rinnovo del Consiglio dell’Università Agraria.<br />
Hanno diritto al voto tutti i cittadini residenti nel comune di Riano.<br />
Ma che cos’è l’Università Agraria e perché è importante andare a<br />
votare? Se si pongono queste domande in giro per Riano non sono<br />
in molti a rispondere correttamente, complice forse il fatto che<br />
negli ultimi anni la popolazione locale è raddoppiata, laddove a questo<br />
incremento non sembra esser corrisposto un maggior grado<br />
di trasparenza e pubblicità dell’ente. Non mancherà senz’altro chi<br />
addirittura vi risponderà (a me è capitato di sentirlo più di una volta):<br />
“si tratta di una università!”. Nulla di più lontano dal vero!<br />
In generale, le Università Agrarie sono enti pubblici che amministrano<br />
beni di uso civico, ovvero i terreni di proprietà comune dei<br />
cittadini residenti.<br />
L’Università Agraria esiste a Riano dall’inizio del secolo scorso, a<br />
seguito delle donazioni elargite dal Principe Don Francesco Boncompagni<br />
Ludovisi, che concesse oltre 400 ettari di terreni in enfiteusi<br />
ai cittadini di Riano.<br />
L’Università Agraria gode di un proprio statuto e di una propria<br />
organizzazione e gestisce a Riano strade, giardini, boschi, quarti<br />
bestiame e cave. Inoltre, è proprietaria dei terreni su cui sono<br />
costruiti il Comune, le scuole di Largo Montechiara, la palestra<br />
ed i giardini pubblici di La Rosta.<br />
I terreni di uso civico costituenti il patrimonio dell'Ente sono aperti<br />
all'uso di tutti i cittadini utenti, secondo le condizioni stabilite da<br />
apposito regolamento.<br />
Organi dell'Ente sono:<br />
* l'Assemblea;<br />
* il Consiglio Universitario;<br />
* la Deputazione Agraria;<br />
* il Presidente.<br />
L'Assemblea è costituita da tutti gli iscritti nelle liste elettorali del<br />
Comune di Riano. L’assemblea elegge il Consiglio di Amministrazione<br />
attraverso elezioni.<br />
A breve, dunque, vi saranno le nuove elezioni dell’agraria a Riano.<br />
Finora questo evento è stato poco partecipato (meno di un terzo<br />
dell’elettorato attivo), mentre l’ente è stato praticamente gestito<br />
in prevalenza da un unico nucleo di famiglie rianesi secondo una<br />
formula consolidata: ad es., l’ultima tornata elettorale ha visto la<br />
presentazioni di due sole liste, una che ha preso circa 1.600 voti<br />
(100 voti circa per candidato in lista) e l’altra che ha preso poco<br />
più di 100 voti (in caso di partecipazione di una sola lista, questa<br />
vince se consegue almeno la metà più uno dei voti di tutti i cittadini<br />
aventi diritti di voto, per cui è presumibile che la seconda<br />
fosse una lista civetta a vantaggio della prima, in considerazione<br />
della scarsa affluenza al voto).<br />
È auspicabile, pertanto, che la popolazione sia resa edotta di<br />
questo importante appuntamento e che all’orizzonte si affacci<br />
una maggiore competizione e partecipazione politica, nell’interesse<br />
della cittadinanza che costituisce la base proprietaria dell’Università<br />
Agraria.<br />
A questo riguardo, le indiscrezioni finora emerse fanno presumere<br />
– ma, ripetiamo, siamo ancora nel campo delle congetture - che<br />
questa volta potrebbero partecipare ben cinque liste, promosse<br />
rispettivamente dal PD, da SEL, dall’UDC e PDL, dal Comitato Cittadino<br />
di Riano e dal Movimento 5 Stelle. Due gli orientamenti di<br />
programma che si confronteranno: da un lato vi è chi vorrebbe<br />
una maggiore integrazione dell’Università Agraria con il Comune<br />
di Riano, fino a giungere allo scioglimento della prima nel<br />
secondo, conferendovi i beni e facendoli diventare a tutti gli effetti<br />
beni di tutti, e chi invece teme che questa operazione servirebbe<br />
solo a coprire i debiti del Comune depauperando un ente che invece<br />
andrebbe riqualificato e gestito con serietà e professionalità.<br />
Qualunque sia l’orientamento politico e l’idea sul futuro dell’ente,<br />
l’invito ai rianesi è quello di recarsi alle urne. Per poter decidere<br />
con un largo suffragio la strada da prendere.<br />
Maurizio Lancellotti<br />
4
NEWS<br />
FIANO ROMANO<br />
Risolto il problema<br />
della mancanza di acqua<br />
CASTELNUOVO DI PORTO<br />
<strong>Il</strong> 14 e 15 settembre<br />
la Sagra degli Gnocchi<br />
Finalmente è finito per i cittadini di Fiano Romano l’incubo del<br />
problema idrico. Dopo la battaglia tra il Comune e Acea, quest’anno<br />
non c’è stato nemmeno un giorno senza acqua. “<strong>Il</strong> traguardo<br />
– spiega il sindaco di Fiano Romano Ottorino Ferilli - è<br />
stato raggiunto grazie all’unità e alla compattezza all’interno<br />
della giunta comunale, perché abbiamo vissuto da maggio 2012<br />
a novembre 2012, un’emergenza idrica importante, un disagio<br />
idrico spaventoso. È stato un percorso piuttosto lungo: siamo<br />
arrivati ad una querela alla Procura di Rieti, ho scritto al presidente<br />
Napolitano, abbiamo fatto tutte le attività possibili da mettere<br />
in campo. Siamo arrivati ad un faccia a faccia con Acea,<br />
abbiamo approvato una delibera che evidenzia tutti gli adempimenti<br />
attributi alla società per azioni che gestisce il servizio<br />
idrico del bacino Ato 2, abbiamo costretto l’azienda a risponderci<br />
ad un crono programma degli interventi, che competono<br />
la realizzazione di un pozzo della Sasseta, con 5 litri al secondo<br />
L’associazione culturale “La Pleiade di Castel<br />
Novo”, con il patrocinio del Comune,<br />
organizza il 14 e 15 settembre prossimi<br />
la V edizione della “Sagra degli Gnocchi e<br />
del Mercatino di Castel Novo”.<br />
Dopo il successo delle passate edizioni,<br />
l’appuntamento è presso l’ex campo sportivo,<br />
con un programma che oltre all’aspetto gastronomico – gli<br />
stand apriranno sabato alle 19 e domenica alle 12 – prevede<br />
anche spettacoli di cabaret, musiche di gruppo e saggi di danza.<br />
Da sottolineare, inoltre, lo spazio riservato al mercatino, una piacevole<br />
iniziativa introdotta dall’Associazione Pleiade.<br />
Per maggiori info: www.associazionepleiade.it.<br />
Per il mercatino: 328.2236328.<br />
N.M.<br />
per la zona industriale e 20 litri al secondo per le abitazioni. La<br />
società Acea ha fatto dei lavori importanti ma è mancato il rapporto<br />
comunicativo con l’azienda, per via di un inesistente informazione<br />
e poca trasparenza nel rapporto con gli utenti.” Da<br />
segnalare che è stato inoltre bandito e aggiudicato il collegamento<br />
Sant’Oreste – Fiano Romano per l’allaccio con il peschiera.<br />
I lavori inizieranno a settembre e dureranno 18 mesi,<br />
fino a marzo-aprile 2015. “Se non si risolve un problema grande<br />
come quello dell’acqua – aggiunge il sindaco Ferilli - si rischiano<br />
di vanificare tutti gli altri lavori e interventi di questa amministrazione,<br />
come il progetto di valorizzazione del centro storico, il Pala<br />
Castello, l’apertura di tre parchi pubblici, l’attenzione agli atti vandalici,<br />
il problema della tempistica. Stiamo cercando di snellire il<br />
superfluo, alleggerire le procedure, ma tante volte è più difficile<br />
questo che realizzare un’opera pubblica”.<br />
L.B.<br />
6
NEWS<br />
FIANO ROMANO<br />
Risolto il problema<br />
della mancanza di acqua<br />
CASTELNUOVO DI PORTO<br />
<strong>Il</strong> 14 e 15 settembre<br />
la Sagra degli Gnocchi<br />
Finalmente è finito per i cittadini di Fiano Romano l’incubo del<br />
problema idrico. Dopo la battaglia tra il Comune e Acea, quest’anno<br />
non c’è stato nemmeno un giorno senza acqua. “<strong>Il</strong> traguardo<br />
– spiega il sindaco di Fiano Romano Ottorino Ferilli - è<br />
stato raggiunto grazie all’unità e alla compattezza all’interno<br />
della giunta comunale, perché abbiamo vissuto da maggio 2012<br />
a novembre 2012, un’emergenza idrica importante, un disagio<br />
idrico spaventoso. È stato un percorso piuttosto lungo: siamo<br />
arrivati ad una querela alla Procura di Rieti, ho scritto al presidente<br />
Napolitano, abbiamo fatto tutte le attività possibili da mettere<br />
in campo. Siamo arrivati ad un faccia a faccia con Acea,<br />
abbiamo approvato una delibera che evidenzia tutti gli adempimenti<br />
attributi alla società per azioni che gestisce il servizio<br />
idrico del bacino Ato 2, abbiamo costretto l’azienda a risponderci<br />
ad un crono programma degli interventi, che competono<br />
la realizzazione di un pozzo della Sasseta, con 5 litri al secondo<br />
L’associazione culturale “La Pleiade di Castel<br />
Novo”, con il patrocinio del Comune,<br />
organizza il 14 e 15 settembre prossimi<br />
la V edizione della “Sagra degli Gnocchi e<br />
del Mercatino di Castel Novo”.<br />
Dopo il successo delle passate edizioni,<br />
l’appuntamento è presso l’ex campo sportivo,<br />
con un programma che oltre all’aspetto gastronomico – gli<br />
stand apriranno sabato alle 19 e domenica alle 12 – prevede<br />
anche spettacoli di cabaret, musiche di gruppo e saggi di danza.<br />
Da sottolineare, inoltre, lo spazio riservato al mercatino, una piacevole<br />
iniziativa introdotta dall’Associazione Pleiade.<br />
Per maggiori info: www.associazionepleiade.it.<br />
Per il mercatino: 328.2236328.<br />
N.M.<br />
per la zona industriale e 20 litri al secondo per le abitazioni. La<br />
società Acea ha fatto dei lavori importanti ma è mancato il rapporto<br />
comunicativo con l’azienda, per via di un inesistente informazione<br />
e poca trasparenza nel rapporto con gli utenti.” Da<br />
segnalare che è stato inoltre bandito e aggiudicato il collegamento<br />
Sant’Oreste – Fiano Romano per l’allaccio con il peschiera.<br />
I lavori inizieranno a settembre e dureranno 18 mesi,<br />
fino a marzo-aprile 2015. “Se non si risolve un problema grande<br />
come quello dell’acqua – aggiunge il sindaco Ferilli - si rischiano<br />
di vanificare tutti gli altri lavori e interventi di questa amministrazione,<br />
come il progetto di valorizzazione del centro storico, il Pala<br />
Castello, l’apertura di tre parchi pubblici, l’attenzione agli atti vandalici,<br />
il problema della tempistica. Stiamo cercando di snellire il<br />
superfluo, alleggerire le procedure, ma tante volte è più difficile<br />
questo che realizzare un’opera pubblica”.<br />
L.B.<br />
6
MAMMA MIA!<br />
a cura di Artemisia<br />
Da questo numero una donna felicemente sposata e con due<br />
figli tra l’infanzia e l’adolescenza ci racconterà, anche in<br />
chiave autoironica, le sue “imprese” di mamma e di moglie.<br />
Ruolo complicato, soprattutto in tempi come questi nevrotici,<br />
iperaccelerati e spesso, involontariamente, comici. Una rubrica<br />
al femminile che, siamo sicuri, molti uomini leggeranno<br />
con curiosità…<br />
Genitori non si nasce<br />
Tutto diventa chiaro quando tua figlia, in uno dei mo<br />
menti di dialogo di gruppo dove tu fai la moderna<br />
perché in macchina c’è anche la figlia di quella tipa<br />
separata che non sai bene che lavoro faccia ma che ti viene<br />
sempre sbattuta lì come una mamma moderna, ridendo<br />
per la tua ennesima uscita ti dice: “quanto siete prevedibili<br />
e uguali voi mamme, dite tutte le stesse cose anche se<br />
pensate di essere diverse tra di voi!”. E giù a ridere.<br />
Io come quella lì????<br />
Non facendo trapelare l’improvviso calo di autostima e<br />
sperando che il sorriso abbozzato non crolli in maniera<br />
evidente agli angoli della bocca, cerchi nervosamente in<br />
borsa il cellulare mentre guidi verso il parcheggio “x” e,<br />
con molta indifferenza e con lo stesso sorriso stereoti<br />
pato, mandi un SMS al tuo terapeuta chiedendo una se<br />
duta “urgente” mentre le ragazze continuano a<br />
“crescere” a tua insaputa.<br />
È vero. <strong>Il</strong> lavoro più difficile da imparare è quello dei<br />
genitori.<br />
Siamo stati figli, abbiamo criticato, odiato ed amato tanti<br />
risvolti dei nostri predecessori, ci siamo chiesti dove tro<br />
vassero le energie, le forze e la capacità di essere quasi<br />
contemporaneamente così adorabili e così detestabili. C’è<br />
chi appena ha potuto se ne è allontanato e c’è chi, con<br />
nessuna riserva, non è schiodato dalla casa di famiglia<br />
fino all’ultimo.<br />
Comunque, alzi la mano chi non ha pensato o detto al<br />
meno una volta dei propri genitori “non farò/non sarò<br />
MAI come loro”.<br />
Poi, un giorno, ti ritrovi con un fagottino in mano che ha<br />
le stesse funzioni di un tamagotchi – mangiare, pianta<br />
rello da colichetta, essere cambiato, dormire – ma con<br />
un potere che il giochino elettronico non dà: il fagottino<br />
ti fa improvvisamente scavalcare la fatidica barricata, vo<br />
lente o nolente sei dall’altra parte.<br />
E il tuo triplo orecchino al lobo sinistro, le serate cult, il<br />
tempo libero, i viaggi, le scelte di vita<br />
globali cambiano, lentamente ma<br />
inesorabilmente, giorno dopo giorno.<br />
Anche per chi ora sta scuotendo la<br />
testa cercando di convincersi che per<br />
lui/lei non è stato così…<br />
Siamo figli di quelle mamme che<br />
hanno aspettato o temuto la<br />
legge sul divorzio, di coppie che<br />
hanno vissuto “bene ma non<br />
troppo” e che in molti casi hanno<br />
imparato il valore della vita fa<br />
cendo spesso un percorso un po’<br />
più umile: la gavetta.<br />
Purtroppo il percorso ha dato<br />
luogo ad una generazione di figli al<br />
ternativiviziatieccebomboedoni<br />
sticarrieristiiodipendenti.<br />
Così ci siamo trasformati in varie ti<br />
pologie di “genitori”.<br />
L’unica Grande Regola che ci acco<br />
muna è: non entrare nel mio territo<br />
rio, non invadere la mia libertà e io<br />
continuerò ad essere modernamente tollerante, ma se in<br />
vadi il mio spazio e mi rompi le scatole divento il peggiore<br />
dei talebani.<br />
Questo in linea di massima è ciò che arriva ai nostri ta<br />
magotchi/fagottini normalmente concepiti con la fun<br />
zione di “figli” grazie al supporto della cibernetica.<br />
Sto parlando di una miriade di ragazzi connessi al mondo<br />
attraverso tecnologie assolutamente criptate e spesso<br />
inaccessibili a noi vecchi bacucchi, esseri in grado di co<br />
municare nei modi più astrusi e rapidi muovendo solo i<br />
pollici alla velocità della luce su delle microtastiere, ca<br />
paci di accedere ai contenuti della rete più svariati per<br />
cui devi solo sperare che al tuo pargolo piacciano più i siti<br />
culturali che le pagine di alcuni personaggi su Facebook…<br />
ma spesso confusi perché trattati da grandi fin da bam<br />
bini e da bambini quando sono grandi.<br />
Eh sì, ammettiamolo: siamo anche genitori che lavorano o<br />
che comunque hanno una vita piena di impegni. Perciò, che<br />
si abbiano o meno problemi di amanti o noie esistenziali<br />
da risolvere, dobbiamo pensare sin dal sesto mese di vita<br />
del fagottino/tamagotchi cosa farne, di notte e di giorno.<br />
L’importante è che il parcheggio sia “comme il faut”,<br />
degno cioè di essere menzionato in pubblico senza che<br />
qualcuno chiami i servizi sociali. Quindi ben vengano asili<br />
nido trendy a tempo pieno, circoli sportivi strafichi, le<br />
zioni di disegno con apprendimento dei primi rudimenti<br />
del cubismo, lezioni di musica indoafricana, di lingue<br />
straniere (almeno due perché i bambini si sa sono come<br />
spugne), e poi tate tuttofare che insegnino loro come e<br />
cosa mangiare, e poi TV d’élite ma solo un’ora al giorno,<br />
cellulare e Ipad in mano “perché tanto lui lo sa usare me<br />
glio di me”, e poi…<br />
E noi? Ah già, dimenticavo: l’ora di dialogo con i pargoli è<br />
in macchina tra un parcheggio e l’altro. Lì dentro cer<br />
chiamo di capire quei lunghi silenzi carichi di parole non<br />
dette, di barriere e di porte non aperte, pensando in<br />
tanto al lavoro, alla lite con il por<br />
tiere, a cosa mettersi per la cena nel<br />
week end…<br />
La risata beffarda di tua figlia che as<br />
somiglia molto a un candido vaffa… ci<br />
sta tutta.<br />
Inutile barricarsi dietro l’ovvietà di<br />
frasi del tipo “quando avevo la tua<br />
età…”, “ho passato anch’io quello che<br />
stai passando tu…” per finire con il<br />
classico “non ha importanza se loro<br />
hanno il permesso: tu non lo hai per<br />
ché così abbiamo deciso”.<br />
Comunque giuro che quando sarà il<br />
momento mi morderò la lingua ma<br />
non pronuncerò mai la fatidica frase<br />
di sempre: “questa casa non è un al<br />
bergo e finché starai qui le regole le<br />
detto io!”. Troverò un’alternativa<br />
molto più al passo con i tempi.<br />
Voglio illudermi che sarà così.<br />
8
HELP!<br />
a cura di Anna Carderi<br />
Da questo numero una psicoterapeuta ci aiuterà a riconoscere i<br />
disagi di questo complesso periodo e a trovare delle possibili<br />
soluzioni. Affronteremo i problemi dei più piccoli ma anche<br />
quelli degli adulti, senza barriere e tabù. Perché il primo<br />
passo per affrontare situazioni delicate è quello di parlarne.<br />
Scuola: se il bambino ha un disagio,<br />
cosa possono fare i genitori?<br />
La scuola è il luogo dell’educazione e del sapere ma soprattutto<br />
della formazione.<br />
È qui che giorno dopo giorno vengono forgiati i nostri figli sia<br />
nell’apprendimento sia nella sfera socio-relazionale ma soprattutto<br />
nel proprio Sé, nella propria autostima.<br />
I continui tagli dei fondi per le politiche educative rimandano<br />
l’immagine di una società che non è più disposta ad investire<br />
sulle nuove generazioni e invece di favorire un vissuto<br />
scolastico positivo e stimolante, spesso determina un’esperienza<br />
scolastica negativa e frustrante che demotiva ad apprendere<br />
e a convogliare le proprie energie intellettuali in un<br />
percorso formativo attivo.<br />
Una condizione socio-educativa che può amplificare pregressi<br />
vissuti di disagio personale propri del ragazzo, demotivarlo<br />
e favorire l’abbandono della scuola o ripercuotersi sulle aree<br />
di sviluppo della propria personalità, sfociando nel disadattamento,<br />
nella devianza e nella marginalità.<br />
Così la risultante è che a un pregresso disagio personale se<br />
ne somma un altro, quello scolastico.<br />
Come riconoscerlo?<br />
Esso può manifestarsi con varie modalità, tra cui comportamenti<br />
di disturbo in classe, irrequietezza, iperattività, difficoltà<br />
di apprendimento e di attenzione, difficoltà di<br />
inserimento nel gruppo, scarsa motivazione, basso rendimento,<br />
abbandono e dispersione scolastica, bullismo o apatia.<br />
Solitamente sono ragazzi chiusi, aggressivi e auto svalutanti,<br />
dediti anche a comportamenti trasgressivi (uso occasionale<br />
di stupefacenti, appartenenza a bande, intimidazioni a soggetti<br />
più deboli) e/o autolesivi.<br />
Altre volte il disagio è mascherato dietro la noia, la scontentezza,<br />
il disinteresse, circoscritto alla scuola o generalizzato<br />
ma comunque correlato a una fluttuazione o abbassamento<br />
del rendimento.<br />
Cosa può fare un genitore per la scuola?<br />
Innanzitutto vivere la scuola in modo consapevole e promuovere<br />
momenti di confronto con l’ente e gli altri genitori. <strong>Il</strong> coinvolgimento<br />
dei genitori nella gestione della scuola è essenziale se<br />
si vogliono ottenere risultati e raggiungere obiettivi fondamentali.<br />
Se i genitori sono indifferenti o avversi nei confronti della scuola,<br />
se c'è astio o contrattazione verso gli insegnanti, non si favoriscono<br />
processi educativi e culturali importanti.<br />
Occorre quindi superare le chiusure reciproche per realizzare<br />
una cooperazione effettiva, disinibita, aperta, profonda e spendersi<br />
nel tentativo di apportare un contributo fattivo alla scuola<br />
attraverso una partecipazione attiva che consiste nel:<br />
- promuovere e rafforzare l’alleanza educativa nei confronti<br />
dell'operato dei docenti;<br />
- facilitare la circolazione di informazioni, esperienze e buone<br />
pratiche;<br />
- portare risorse e richieste costituendo ad esempio una banca<br />
del tempo per scambiare momenti di assistenza ai compiti o al<br />
gioco per piccoli gruppi di studenti ("difficili" e non);<br />
- condividere problematiche comuni facendo rete per cercare<br />
insieme le soluzioni usufruendo di gruppi di autoaiuto e anche<br />
di forum e sportelli on line;<br />
- proporre e realizzare azioni condivise (documenti, eventi, progetti,<br />
etc.) su tematiche scolastiche ed educative;<br />
- aprire un confronto con le istituzioni territoriali anche partecipando<br />
stabilmente a tavoli istituzionali sulla scuola;<br />
- chiedere il sostegno di figure professionali (psicologi, psicopedagogisti,<br />
psicoterapeuti).<br />
…e per i nostri figli cosa possiamo fare?<br />
Rivitalizzare il rapporto, imparando ad ascoltare i bisogni dei<br />
propri figli e ad accettare le rispettive carenze e difficoltà, attraverso<br />
lo scambio di idee, attività e aiuti reciprocamente utili.<br />
<strong>Il</strong> rispetto e l’accettazione rappresentano il primo passo per<br />
fornire dei modelli di comportamento più evoluti e collaborativi,<br />
che inibiscano anche il ricorso alla violenza. I genitori, al<br />
pari della scuola, dovrebbero motivare anche attraverso l’uso<br />
di premi ed elogi. In questa ottica gli interventi punitivi dell’adulto<br />
dovrebbero essere volti a rendere il ragazzo consapevole<br />
delle conseguenze dei propri atti. Inoltre, i genitori<br />
dovrebbero assistere i figli riguardo all'approfondimento individuale<br />
del lavoro scolastico e favorire il superamento dei problemi<br />
abituandoli a riflettere sui loro rapporti sociali<br />
attraverso momenti e attività extrascolastiche che valorizzino<br />
le proprie abilità e competenze come progetti ed eventi<br />
da realizzare nell’ambito dello sport, del lavoro, del sociale,<br />
etc. L’obiettivo è quello di favorire la crescita personale e far<br />
crescere i nostri ragazzi nella consapevolezza di capire chi<br />
sono e cosa vogliano realizzare, favorendo così il pieno sviluppo<br />
della persona.<br />
ANNA CARDERI<br />
Psicoterapeuta ad indirizzo strategico, consulente sessuo<br />
logo e autore di numerosi libri e arcoli scienfici, Anna<br />
Carderi da diversi anni si occupa di programmi vol alla in<br />
tegrazione delle più auali ed ecaci strategie di “problem<br />
solving” finalizzate alla promozione del benessere per<br />
quanto riguarda la psicologia dell’emergenza, della salute<br />
sessuale e delle problemache psicorganiche in generale.<br />
L’avità di psicologa e di ricercatrice svolta presso l’A.O.<br />
San Camillo Forlanini di Roma l’ha portata nel tempo a ma<br />
turare un metodo maturo e consapevole di sostegno, ge<br />
sone e contenimento dell’individuo, della coppia e del<br />
gruppo con problemache psicorganiche.<br />
Per maggiori info: www.annacarderi.it/ anna.carderi@libero.it<br />
10
CAROL’S CORNER<br />
a cura di Carolina Garrow<br />
Incontri di non so che tipo…<br />
Noi uomini siamo convinti di essere le creature in assoluto più intelligenti<br />
sulla terra: cerchiamo di sottomettere ogni cosa a noi… A<br />
volte in nome del progresso, a volte di chissà quale ruolo abbiamo<br />
nel cosmo! Perché è giusto, perché è così che dovrebbe essere…<br />
Perché noi siamo i MEJO!<br />
E se non fosse sempre così? E se non vincessimo sempre? E se<br />
ci fosse qualcuno o qualcosa di più intelligente? Qualcuno che ci<br />
ha già sottomesso senza che ce ne rendessimo conto?<br />
La cosa, anzi le cose che mi danno più soddisfazione sono Carmela<br />
e Guendalina, le mie due gallinelle che ogni giorno sfornano ovetti<br />
freschi freschi, senza mai dare problemi! Ma da qualche giorno ho<br />
notato che hanno più fame del solito… Mangiano più del solito… <strong>Il</strong><br />
mangime che gli metto sembra non bastare mai…<br />
Ma come fanno a finirselo tutto in così poco tempo?<br />
Avranno i vermi?<br />
E mentre mi arrovello sul motivo della loro voracità ecco che una<br />
sera arriva la risposta da mio marito!<br />
“Ho visto una cosa enorme muoversi nel pollaio!”<br />
“Oddio, LA FAINA? Maledetta!!!”<br />
“NO! Ma che faina! Un sorcio!”<br />
“Ah! Un topino di campagna?”<br />
“NO! MA CHE TOPINO! ERA ENORME!!! Sembra<br />
un ratto!”<br />
Per mio marito il concetto ‘ENORME’ è direttamente<br />
proporzionale alla paura che s’è preso vedendoselo<br />
schizzare davanti!<br />
“Vabbè è normale qualche topolino in campagna!<br />
Che fastidio ci dà?”<br />
“Si? Ma quello sguazza nella pappa delle galline,<br />
magari ci fa la cacca! Magari gli attacca qualche malattia!<br />
Magari l’attacca pure a noi che mangiamo le<br />
loro uova! Bisogna eliminarlo!”<br />
“Proprio tu che sei vegetariano e amante degli animali<br />
dici questo?”<br />
“Vegetariano si, ma scemo no!”<br />
Inorridisco solo all’idea di far male ad un esserino<br />
indifeso! Figuriamoci se un po’ di cacca di topo può fare così male…<br />
Però il dubbio mi viene e vado a controllare su internet!<br />
Vi hanno mai detto che, in caso di dubbio, è meglio NON controllare<br />
su internet?<br />
Infatti il dubbio diventa paranoia! Sulle possibili malattie che le feci<br />
di topo/ratto possono attaccare all’uomo ho trovato:<br />
-Leptospirosi,<br />
-Salmonellosi<br />
-Trichinellosi e tantissime altre tremende malattie che finiscono in<br />
“…osi”!<br />
Sintomi e decorso sono orribili!<br />
Dopo due ore torno da mio marito…<br />
“Hai ragione, dobbiamo eliminarlo!”<br />
Come fare? Colla? No, la colla non uccide e ti tocca fare il lavoro<br />
sporco! Ultrasuoni? No, mi hanno detto che non servono! Veleno?<br />
Si, il veleno sembra l’unica soluzione!<br />
Posizioniamo il veleno in modo che gli altri animali non ci arrivino,<br />
cani compresi e… Aspettiamo…<br />
Dopo una settimana solo un’esca è stata mangiucchiata… Ma del<br />
corpo nessuna traccia! Ma se l’ha mangiata sarà morto! Posso togliere<br />
le altre esche e dormire sonni tranquilli! È stato facile, indolore…<br />
E mentre la sera vado a mettere le mie gallinelle nel pollaio<br />
ecco che DUE cose grigie/marroni si agitano nel mangime!<br />
Ma non era morto? E soprattutto, non era uno solo?<br />
“I topi sono tornati!”<br />
“Come i topi?”<br />
“Topi! Sono due!”<br />
Comincio a leggere e mi faccio una cultura: una coppia di topi in<br />
un anno può dare al mondo circa 70 cuccioli… ogni cucciolo raggiunge<br />
la maturità a sei settimane, cioè è pronto per accoppiarsi,<br />
faccio un rapido calcolo e … UN’INVASIONE!<br />
Ma chi ha mangiato l’esca?<br />
I topi mandano avanti sempre l’elemento più anziano del gruppo<br />
per assaggiare cibi sconosciuti, se quello muore il resto del gruppo<br />
non si avvicina.<br />
L’elemento anziano? Cioè il nonno? Ma quanti sono?<br />
Questi animaletti sono essere sociali, tendono a stare in gruppo, il<br />
gruppo fa la forza! Se c’è un problema uno di loro lo risolve sicuramente<br />
e poco dopo trasmette la soluzione a tutto il gruppo, così ogni<br />
topino sa risolvere lo stesso problema!<br />
Neanche a scuola c’era una simile solidarietà! Quindi Nonno topo<br />
ha fatto capire a tutti che quella cosina colorata che metto non va<br />
mangiata? E adesso?<br />
“Va bene senti… Noi viviamo in campagna, giusto?<br />
“Giusto!”<br />
“Allora è normale avere dei topi… E con Gigio e Gigia è così!”<br />
“Guarda non ne voglio neanche parlare… Adesso rialzo il cibo delle<br />
galline, così non riusciranno a prenderlo!”<br />
Ma una mattina trovo i topi letteralmente uno sopra l’altro! Quello<br />
più piccolo si arrampicava su quello più grande, facevano una scala<br />
per raggiungere il cibo! E ci sarebbero riusciti se non li avessi spaventati!<br />
Torno da mio marito…<br />
“Quelli si arrampicano uno sull’altro! Li ho visti io!”<br />
“Allora provo a chiudere ermeticamente il pollaio!”<br />
“Tanto troveranno un modo per passare!”<br />
“Ma lo sai che a volte sembra che tra me e i topi,<br />
tu stia tifando per i topi?”<br />
E come previsto Gigio e Gigia passano ogni ostacolo:<br />
scavano, si appiattiscono, scavalcano… Più<br />
mio marito si impegna, più quelli si ingegnano! La<br />
mattina non vedo l’ora di scendere per vedere se<br />
sono riusciti ad escogitare qualcosa di nuovo… E<br />
loro non deludono mai!<br />
Però l’idea di avere una colonia di topi non mi alletta,<br />
bisogna provare con qualcos’altro…<br />
Proviamo con le trappole!<br />
Cosa raccontarvi delle trappole? Potrei dirvi che li ho presi, ma che<br />
poi, non riuscendo ad ucciderli li ho liberati lontano da casa mia…<br />
E anche da casa vostra. ovvio!<br />
Avrò risolto il problema?<br />
Alla fine per essere sicura ho chiamato un mio amico che lavorava<br />
in una società di derattizzazione e gli racconto tutto per avere qualche<br />
consiglio.<br />
“Vuoi la verità? Non ci puoi fare niente!”<br />
“Come niente?”<br />
“Intanto ringrazia che non ce l’hai dentro casa! Se ne ammazzi due,<br />
vuol dire che ce ne sono altri dieci… E ringrazia che non sono ratti!”<br />
“Perché? Se erano ratti che differenza c’era?”<br />
“I ratti sono peggio. Hanno una struttura sociale molto complessa e..”<br />
“Scusa, ma tu non levavi ratti di mezzo per vivere?”<br />
“Si, ma poi ritornano… Sempre! Noi conviviamo con questi animali<br />
e nemmeno lo sappiamo! Sono ovunque!”<br />
<strong>Il</strong> mio amico mi spiega che le derattizzazioni fatte in ambienti aperti<br />
non risolvono e spesso distruggono anche altro; l’unico modo è togliere<br />
il cibo, metterlo in alto, metterlo in modo che i topi non ci arrivino…<br />
Ma io già so che per quanto in alto lo metterò quelli<br />
escogiteranno un modo per arrivarci.<br />
“Quindi mi stai dicendo che torneranno?”<br />
“Beh, non proprio quei due! Ma ce ne sono altri. Sono intorno a<br />
noi… Dove c’è un uomo c’è sicuramente un topo! Non hai idea di<br />
come possano adattarsi e di come siamo simbiotici!”<br />
… Sono intorno a noi… Li vedo la sera, mentre si nascondono<br />
quando passo… Magari ridono alle mie spalle…<br />
12
CHECK POINT<br />
a cura del Capitano Francesca Dominici*<br />
<strong>Il</strong> volontariato: una risorsa per la comunità<br />
Quella del volontariato è da sempre<br />
un’esperienza importante,<br />
capace di incidere sul tessuto sociale,<br />
parallelamente e a volte prima dei<br />
canali istituzionali. È un valore aggiunto<br />
degno di nota anche e soprattutto nel campo della sicurezza.<br />
Perché la sicurezza, non solo quella reale ma<br />
anche quella percepita, è un percorso condiviso tra<br />
più attori, spesso profondamente diversi. A me piace<br />
parlare di sicurezza partecipata, perché la partecipazione<br />
e la condivisione, creando un legame indissolubile<br />
tra chi riceve chi dà, fanno davvero la differenza.<br />
L’esperienza del Comune di Riano è, in tal senso, fortemente<br />
emblematica, specie per quanto riguarda il<br />
volontariato rivolto ai più piccoli dei cittadini, ovvero agli<br />
alunni delle scuole dell’infanzia e primarie. La Polizia<br />
Locale, che quotidianamente assiste gli studenti all’ingresso<br />
e all’uscita delle scuole, è affiancata, ormai da<br />
anni, dall’Associazione Nazionale Carabinieri, che<br />
offre un contributo prezioso ed altamente professionale.<br />
I membri dell’associazione incontrano ogni giorno<br />
i bambini e le loro famiglie, li indirizzano, insegnando<br />
loro non soltanto le principali regole della strada ma il<br />
primo “segnale” da seguire, che è il rispetto, sempre<br />
e dovunque. La loro divisa diviene familiare e i loro volti<br />
vengono associati a quelli di una figura amicale, con la<br />
quale c’è un appuntamento fisso ogni mattina. I bimbi<br />
chiamano noi operatori di Polizia Locale per nome e lo<br />
stesso fanno con l’Associazione Nazionale Carabinieri.<br />
Cambiano i colori delle divise ma il messaggio è uno<br />
soltanto e i piccoli lo capiscono forse meglio di chiunque<br />
altro. La Polizia Locale e l’Associazione Nazionale<br />
Carabinieri sono da tempo un’unica grande squadra,<br />
che fa goal nella stessa rete. Colgo l’occasione per<br />
ringraziare, di cuore, il presidente Giorgio Rossi,<br />
(nella foto) che è per me e per i miei “ragazzi” un punto<br />
di riferimento importantissimo, sempre pronto ad offrire<br />
supporto, esperienza, consigli o anche soltanto un<br />
sorriso gioioso. In ogni evento degno di nota, anche ben<br />
oltre il mondo della scuola, vedi spuntare la sua divisa<br />
rossa e blu e quella dei suoi uomini. Quando non ci<br />
sono loro, negli eventi, nelle feste, nelle cerimonie,<br />
manca qualcosa. Grazie Giorgio a te e alla tua squadra,<br />
perché non siete semplicemente volontari, siete i protagonisti<br />
di quel percorso ben avviato che renderemo<br />
ancora più forte e saldo. Le nostre divise continueranno<br />
a camminare a fianco, per la sicurezza, per la<br />
nostra comunità.<br />
*Comandante della Polizia Locale di Riano<br />
14
L’ESPERIENZA DI IERI,<br />
LA PREPARAZIONE DI OGGI,<br />
LA SICUREZZA DI DOMANI.<br />
SERVIZI:<br />
• Sicurezza e Igiene del Lavoro • Cantieristica •<br />
HACCP • Medicina del Lavoro • Pratiche Vigili del<br />
Fuoco e ASL • Ambiente e Territorio • Corsi di Formazione<br />
Riconosciuti<br />
CORSI DI FORMAZIONE/ADDESTRAMENTO:<br />
• Datore di Lavoro<br />
• Formazione e Informazione dei Lavoratori<br />
• Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza<br />
• Dirigenti e Preposti<br />
• Addetti al Pronto Soccorso Aziendale e Antincendio<br />
• Ponteggi<br />
• Procedure HACCP<br />
NUOVI CORSI OBBLIGATORI:<br />
• Piattaforme di Lavoro mobili Elevabili (PLE)<br />
• Gru a Torre, Mobile e per Autocarro<br />
• Carrelli Elevatori Semoventi (Muletti)<br />
• Trattori Agricoli o Forestali<br />
• Macchine Movimento Terra<br />
• Pompe per Calcestruzzo<br />
<strong>Il</strong> Gruppo Minerva S.r.l. opera nel settore della<br />
Sicurezza industriale e dei servizi, in ambito privato e<br />
nella Pubblica Amministrazione.<br />
Professionisti nel settore della Gestione della Sicurezza aziendale, il Gruppo<br />
Minerva offre servizi di consulenza e formazione, per realtà aziendali e non,<br />
che vogliano affrontare la prevenzione in modo organico e integrato: in materia di<br />
ambiente, sicurezza sul lavoro e formazione professionale.<br />
<strong>Il</strong> Gruppo Minerva studia per voi le soluzioni più idonee allo specifico contesto operativo<br />
o al mutare delle condizioni normative, rappresentando così un unico referente per ogni tua esigenza,<br />
e una scelta strategica per il futuro della tua società.
INCHIESTA Scuola<br />
I costi di refezione e trasporto<br />
(Area Flaminia)<br />
Quanto costa andare a scuola? Con i continui tagli dello<br />
Stato ai Comuni, a rimetterci sono le famiglie che si<br />
trovano a dover pagare somme sempre più alte<br />
per permettere ai propri figli di studiare. La cosa più<br />
sorprendente è scoprire quanto siano marcate le differenze<br />
tariffarie tra comuni limitrofi, appartenenti<br />
alla stessa area socio-economica. Abbiamo messo a<br />
confronto le tariffe di alcuni comuni dell’area Flaminia e<br />
abbiamo scoperto che Rignano Flaminio è quello con<br />
più agevolazioni attive per la mensa, Morlupo quello con il trasporto<br />
annuale più conveniente, Sacrofano con il costo della<br />
refezione ragionevole e rateizzabile, Castelnuovo di Porto<br />
molto attento ai residenti e particolarmente “severo” con i<br />
non residenti e Riano sensibile invece al numero dei figli per<br />
famiglia.<br />
Partiamo dal comune di Morlupo, dove i conti sono piuttosto<br />
semplici. <strong>Il</strong> servizio di trasporto scolastico, articolato su 5<br />
giorni, ha un costo fisso: 180 per l’abbonamento annuale<br />
A/R; 90 per quello annuale comprensivo di un solo viaggio<br />
a scelta; per il solo abbonamento mensile A/R si pagherà<br />
50 mentre per quello mensile con un solo viaggio il costo<br />
è di 30 . La quota è ridotta del 50% per i mesi di settembre<br />
e dicembre per la scuola materna e per i mesi di settembre,<br />
dicembre e giugno per la scuola elementare. Per il<br />
servizio di mensa scolastica, le tariffe sono calcolate in base<br />
alle fasce di reddito ISEE.<br />
Fascia 1<br />
fino a<br />
2.500<br />
MORLUPO - REFEZIONE SCOLASTICA - COSTO PER PASTO<br />
Fascia 2<br />
da 2.501<br />
a 6.500<br />
Fascia 3<br />
da 6.501<br />
a 9.500.<br />
Fascia 4<br />
da 9.501<br />
a 12.500<br />
Nessun aumento per il comune di Rignano Flaminio. Rispetto<br />
all’anno precedente 2012-<strong>2013</strong> infatti i costi dei servizi<br />
non hanno subito alcuna variazione. Oltre a questo dato<br />
significativo, Rignano si conferma il comune più attento alle<br />
famiglie, con il maggior numero di agevolazioni attive per la<br />
mensa. Infatti per il servizio, rivolto agli alunni della Scuola<br />
dell’Infanzia e Primaria nonché della ludoteca comunale, il<br />
costo massimo è pari a 3,37 a pasto. Tale costo è ridotto,<br />
Fascia A<br />
da 0<br />
a 5.000<br />
Fascia 5<br />
da 12.501<br />
a 15..500<br />
16<br />
per i residenti, secondo i seguenti scaglioni di reddito ISEE:<br />
Fascia B<br />
da 5.001<br />
a 13.000<br />
Alle famiglie con tre o più figli iscritti al servizio di ristorazione<br />
scolastica verrà applicato un ulteriore sconto pro capite di<br />
1,00 sulla tariffa della fascia ISEE accordata (la riduzione<br />
non si applica ai ricadenti nella fascia A). Per il servizio di<br />
trasporto scolastico, il costo, andata e ritorno, è di 30<br />
mensili (il servizio è gratuito per gli alunni portatori di handicap).<br />
<strong>Il</strong> costo è differenziato, per i residenti, a seconda che<br />
si scelga di pagare mese per mese o in un’unica rata a settembre:<br />
30 al mese per andata e ritorno, 15 mensili<br />
per andata e ritorno nei mesi di settembre, dicembre e giugno,<br />
212,50 all’anno per andata e ritorno della scuola primaria<br />
e secondaria, 225,00 andata e ritorno per la<br />
scuola dell’Infanzia, 21 al mese per un solo tragitto, solo<br />
andata o solo ritorno e 10,50 nei mesi di settembre, dicembre<br />
e giugno per solo andata o solo ritorno; 148,75<br />
è la tariffa annuale, solo andata o solo ritorno, per la scuola<br />
primaria e secondaria, 157,50 è la tariffa annuale, solo<br />
andata o solo ritorno per la scuola dell’Infanzia. Se il costo<br />
Fascia 6<br />
da 15.501<br />
a 25.500<br />
Fascia 7<br />
oltre<br />
25.501 e<br />
non residenti<br />
1 2 2,50 3,00 4,00 4,50 5,00<br />
di Laura Bernardini<br />
RIGNANO FLAMINIO - REFEZIONE SCOLASTICA - COSTO PER PASTO<br />
Fascia C<br />
da 13.001<br />
a 22.000.<br />
Fascia D<br />
da 22.001<br />
a 30.000<br />
Fascia E<br />
da<br />
30.001<br />
mensile del trasporto scolastico<br />
di Rignano Flaminio, 30<br />
euro, è più conveniente rispetto<br />
a Morlupo dove se ne<br />
pagano 50, non è così per il<br />
costo annuale, dove le cose<br />
si ribaltano; a Rignano si pagano<br />
212.50 contro i 180 di Morlupo. Come è possibile<br />
questa differenza? Forse perché i percorsi dello<br />
scuolabus di Morlupo sono più lunghi o forse perché il contributo<br />
comunale al servizio è più basso. La legge sui servizi<br />
a domanda individuale, come ristorazione e trasporto scolastico,<br />
prevede che le famiglie coprano almeno il 36% del<br />
costo totale a carico del Comune, ma negli ultimi anni la<br />
copertura da parte della famiglie raggiunge percentuali oltre<br />
il 60% di media.<br />
Fascia F<br />
Non<br />
residenti<br />
1 2,35 2,50 3,00 3,20 3,37
INCHIESTA Scuola<br />
Ragionevoli i costi del servizio mensa del comune di Sacrofano:<br />
SACROFANO - REFEZIONE SCOLASTICA<br />
Contributo<br />
mensile<br />
Tempo pieno<br />
residenti<br />
Due pasti<br />
a settimana<br />
residenti<br />
Un pasto<br />
a settimana<br />
residenti<br />
Tempo pieno<br />
non residenti<br />
Due pasti<br />
a settimana<br />
non residenti<br />
Un pasto<br />
a settimana<br />
non residenti<br />
350<br />
in 3 rate<br />
da 117,<br />
117 e 116<br />
140<br />
in 2 rate<br />
da 70<br />
70<br />
in un’unica<br />
rata<br />
574<br />
in 3 rate<br />
da 192,<br />
191 e 191<br />
229<br />
in 2 rate<br />
da 115,<br />
114<br />
115<br />
in un’unica<br />
rata<br />
A Sacrofano però spetta un primato, quello per il servizio scuolabus<br />
più costoso. <strong>Il</strong> costo annuale, che può avvenire in tre rate ugualmente<br />
ripartite, è infatti di 300 euro.<br />
Anche il comune di Riano fa riferimento agli indici ISEE ma<br />
diversifica le tariffe anche in base al numero dei figli che usufruiscono<br />
del servizio.<br />
A Riano, unico Comne della zona, si pagano soltanto i pasti<br />
effettivamente consumati.<br />
RIANO - COSTO PER BUONO PASTO<br />
Costo per<br />
buono<br />
pasto<br />
Fascia 1<br />
Scuola<br />
dell’infanzia<br />
Fascia 2<br />
Scuola<br />
Primaria<br />
Fascia 3<br />
Scuola<br />
Secondaria<br />
di I grado<br />
Un figlio 2,00 3,00 3,00<br />
Due figli 1,80 2,70 2,70<br />
Tre figli 1,60 2,40 2,40<br />
Per concludere, di fronte a questa per certi versi “strana”<br />
differenzazione” tra comuni limitrofi (e quindi socialmente<br />
ed economicamente simili), trova conferma un principio<br />
molto caro al <strong>Nuovo</strong>: perché comuni alcuni di questi Comuni<br />
non pensano ad unirsi in Consorzi – come avviene molto frequentemente<br />
nel nord Italia, ad esempio - per poter fare la<br />
gara di affidamento di questo servizio insieme? Ciò comporterebbe<br />
risparmi e miglioramento del servizio in quanto la<br />
gara d'appalto metterebbe a bando cifre molto alte, molte<br />
più possibilità di adesioni e offerte migliorative e permetterebbe<br />
un controllo più attento. Grazie ad un gruppo di lavoro<br />
più ampio, ai cosiddetti “furbi” che certificano ISEE non veritieri<br />
per pagare meno.<br />
<strong>Il</strong> servizio scuolabus è ripartito direttamente<br />
in base al numero dei figli; mensilmente,<br />
il costo è per 1 figlio 25 <br />
andata e ritorno, 15 solo andata o<br />
solo ritorno, 2 figli 22.50 , 13,50 <br />
solo andata o solo ritorno e 3 figli 20<br />
, 12 solo andata o solo ritorno. Vi<br />
è inoltre una riduzione in base al reddito<br />
ISEE; 1 fascia, da 0-3.000,00 una<br />
riduzione del 50%; 2 fascia, da<br />
3.001,00-6.000,00 una riduzione di<br />
40% e 3 fascia, da 6.000,00-<br />
10.632,93 una riduzione del 20%.<br />
Come invece è la situazione tariffaria<br />
della mensa a Castelnuovo di Porto?<br />
Alle tariffe sopra indicate sarà applicata una riduzione nei<br />
mesi di: settembre, 50%, dicembre 30% e giugno 50%.<br />
Per quanto invece riguarda il trasporto scolastico, Castelnuovo<br />
di Porto ha scelto una dettagliata differenziazione di<br />
tariffe in base alla certificazione ISEE, come riportato sotto.<br />
Contributo<br />
mensile<br />
Tempo<br />
pieno<br />
Tempo<br />
modulare<br />
(due rientri)<br />
Tempo<br />
modulare<br />
(un rientro)<br />
Fascia 1<br />
da 0<br />
a 5.000<br />
Fascia 2 Fascia 3<br />
da 5.001 da 10.001<br />
a 10.000 a 15.000.<br />
FASCIA<br />
REDDITO<br />
ISEE<br />
0 -<br />
5.000,00<br />
5.000 -<br />
10.000<br />
10.001 -<br />
15.000<br />
CASTELNUOVO DI PORTO - REFEZIONE SCOLASTICA - COSTO MENSILE<br />
Fascia 4<br />
oltre<br />
15.000<br />
I<br />
FIGLIO<br />
Fascia 5<br />
Non<br />
residenti<br />
10 40 55 70 95<br />
8 18 20 30 35<br />
5 10 12 17 19<br />
RATE I FIGLIO<br />
Iscriz Dic Mar<br />
CASTELNUOVO DI PORTO - TRASPORTO SCOLASTICO<br />
II<br />
FIGLIO<br />
RATE II FIGLIO<br />
Iscriz Dic Mar<br />
120 50 25 35 105 45 30 30<br />
180 70 55 55 160 60 50 50<br />
240 90 75 75 215 75 70 70<br />
Oltre 15.001 300 110 95 95 250 90 80 80<br />
Non residenti 310 110 100 100 310 110 100 100<br />
17
INCHIESTA Scuola<br />
Dopo quelli dei Comuni dell’area Flaminia, andiamo a vedere<br />
i costi di refezione e trasporto nella zona Tiberina<br />
e, in particolare, le cifre nel dettaglio dei comuni di Fiano<br />
Romano e Capena<br />
FIANO ROMANO.<br />
Costi invariati per le scuole del comune di Fiano Romano; per<br />
l’anno scolastico <strong>2013</strong>/14 verranno riconfermate le tariffe<br />
dell’anno precedente. La novità più importante è senz’altro<br />
la nuova scuola elementare che ospiterà circa 30 aule nuove<br />
(ne parliamo nelle prossime pagine) e che si aggiunge alle<br />
altre strutture scolastiche esistenti nel territorio fianese; un<br />
asilo nido, due scuole materne e una scuola media.<br />
Per calcolare i costi di trasporto, mensa e attività pomeridiane,<br />
come di consueto ci si basa sull’Isee, indicatore situazione<br />
economica equivalente.<br />
All’asilo nido di via Gianni Rodari, hanno diritto all’iscrizione<br />
tutti i bambini di età inferiore ai 3 anni, residenti e non nel<br />
comune di Fiano Romano. Tre le sezioni attive: lattanti, semidivezzi,<br />
divezzi. <strong>Il</strong> servizio della struttura, che può accogliere<br />
60 bambini, è gestito dalla Cooperativa DOLCE.<br />
Asilo<br />
Nido<br />
Importo<br />
mensile<br />
Per la mensa scolastica, il servizio, gestito dalla Cooperativa<br />
CIR FOOD, tiene conto delle necessità dei bambini anche rispetto<br />
agli obblighi religiosi. Per il servizio di refezione scolastica<br />
viene effettuata una riduzione del 10% per chi ha<br />
più figli che usufruiscono del servizio a partire dal secondo<br />
e per i successivi. Qui di seguito sono riportati gli importi<br />
mensili in base all’indice ISEE.<br />
Mensa<br />
Scola<br />
Primaria<br />
e infanzia<br />
tempo<br />
pieno<br />
Scuola<br />
primaria<br />
tempo pieno<br />
ridotto<br />
I costi di refezione e trasporto<br />
(Area Tiberina)<br />
FIANO ROMANO - ASILO NIDO - IMPORTO MENSILE<br />
ISEE<br />
superiore<br />
a 25.000<br />
e non<br />
residenti<br />
ISEE tra<br />
18.001<br />
e<br />
25.000<br />
ISEE tra<br />
13.001<br />
e 18.000<br />
ISEE tra<br />
8.001<br />
e<br />
13.000<br />
ISEE tra<br />
0,00<br />
e<br />
8.000<br />
400 340 310 280 250<br />
ISEE<br />
superiore<br />
a 25.000<br />
FIANO ROMANO - REFEZIONE SCOLASTICA<br />
ISEE tra<br />
18.001<br />
e 25.000<br />
ISEE tra<br />
13.001<br />
e 18.000<br />
ISEE tra<br />
8.001<br />
e 13.000<br />
CAPENA<br />
Se per il comune di Fiano Romano i costi si basano in<br />
modo particolare sull’Isee, a Capena si tiene conto del numero<br />
dei figli.<br />
Del servizio di trasporto scolastico possono usufruirne gli<br />
alunni residenti all’interno del territorio comunale iscritti<br />
alla scuola dell’infanzia statale e comunale, alla scuola primaria<br />
e alla scuola secondaria di I grado, gli alunni residenti<br />
nelle zone di confine del territorio del comune di Capena<br />
che frequentino una scuola ubicata nel territorio di Capena,<br />
purché vi siano posti disponibili sugli scuolabus, e rispettino<br />
il percorso già stabilito per le rispettive scuole di competenza<br />
senza modifica alcuna, previo pagamento di apposita<br />
retta stabilita dalla Giunta Comunale per i non residenti. Le<br />
quote applicate sono uguali per tutti gli utenti residenti, divise<br />
in tre fasce rispettivamente a seconda che l’utilizzo del<br />
servizio venga effettuato da uno, due o tre figli: 23 per il<br />
primo, 22 per il secondo e 21 per il terzo figlio.<br />
Per i mesi di giugno e settembre, nei quali il servizio si<br />
svolge parzialmente, non è previsto il pagamento, ad eccezione<br />
della scuola dell’infanzia per la quale è previsto anche<br />
il pagamento del mese di giugno.<br />
<strong>Il</strong> servizio di mensa scolastica è rivolto a tutti gli alunni<br />
ISEE tra<br />
0,00<br />
e 8.000<br />
65 60 55 45 35<br />
56 50 46 36 26<br />
di Laura Bernardini<br />
delle scuole dell’infanzia e di quelle dell’obbligo presenti<br />
sul territorio.<br />
Le quote applicate sono divise come segue:<br />
a) in tre fasce rispettivamente a seconda se l’utilizzo del<br />
servizio viene effettuato da un figlio, due figli o tre figli<br />
b) dal tipo di scuola frequentata: infanzia, primaria o<br />
secondaria di I grado<br />
c) dal numero dei rientri settimanali della scuola<br />
frequentata<br />
Scuola<br />
Primaria<br />
a modulo<br />
28 25 23 18 13<br />
<strong>Il</strong> servizio di trasporto scolastico, gestito dalla ditta SATA,<br />
prevede un costo mensile di 25 euro al mese, tranne il<br />
mese di giugno in cui si pagherà la metà.
INCHIESTA Scuola<br />
CAPENA - REFEZIONE SCOLASTICA - PER NUMERO FIGLI<br />
Scuola<br />
infanzia<br />
I figlio II figlio III figlio<br />
Non<br />
residente<br />
5 rientri 40 38 35 73<br />
Scuola<br />
primaria<br />
a tempo<br />
pieno<br />
I figlio II figlio III figlio<br />
Non<br />
residente<br />
5 rientri 45 43 40 73<br />
Scuola<br />
Primaria<br />
a modulo<br />
I figlio II figlio III figlio<br />
Non<br />
residente<br />
CAPENA - PAGAMENTO RIDOTTO<br />
Riduzione<br />
pagamento<br />
mensa e<br />
trasporto<br />
3<br />
rientri<br />
Scuola primaria<br />
tempo<br />
pieno ridotto<br />
ISEE tra<br />
<br />
II figlio<br />
III figlio<br />
27 18,50 10<br />
56 50 46<br />
Scuola Primaria<br />
a modulo 28 25 23<br />
3<br />
rientri<br />
Scuola<br />
primaria<br />
tempo pieno<br />
ridotto<br />
Scuola<br />
Primaria<br />
a modulo<br />
27 18,50 10 44<br />
56 50 46 36<br />
28 25 23 18<br />
Per i mesi di giugno e settembre, nei quali il servizio mensa<br />
si svolge parzialmente, non è previsto il pagamento ad eccezione<br />
della scuola dell’infanzia per la quale è previsto<br />
anche il pagamento del mese di giugno.<br />
Hanno diritto alla riduzione o alla esenzione dal pagamento<br />
da applicare per il servizio di mensa e/o trasporto scolastico<br />
gli alunni appartenenti a famiglie residenti nel comune<br />
di Capena, il cui indicatore della situazione economica equivalente<br />
(ISEE) è il seguente:<br />
È riconosciuta la gratuità ai servizi di mensa e/o trasporto<br />
scolastico ai casi, segnalati per iscritto dal Servizio Attività<br />
Sociali (Assistente Sociale), aventi difficoltà e bisogni di ordine<br />
sociale e inseriti in apposito progetto coordinato dagli<br />
operatori del Servizio; a tutti gli alunni diversamente abili in<br />
possesso di certificazione medica rilasciata al sensi della<br />
legge 104/92 art. 3 comma 3 dalla competente commissione<br />
medica per l’accertamento delle invalidità civili dell’azienda<br />
ASL, indipendentemente dal reddito del nucleo<br />
familiare (in questo caso il beneficiario deve allegare alla<br />
domanda di esenzione la certificazione medica suddetta).
INCHIESTA Scuola<br />
Guida agli asili nido e ludoteche<br />
ASILI NIDO, LUDOTECHE, BABY PARKING, MICRO-NIDI: SONO DAVVERO UNA<br />
MOLTITUDINE LE PROPOSTE PER L’INFANZIA (DA 0 A 3 ANNI) NELLA ZONA<br />
FLAMINIA/TIBERINA: DA SACROFANO A SANT’ORESTE, DA CAPENA A FIANO<br />
FINO A MONTEROTONDO L’OFFERTA PER I BIMBI PIÙ PICCOLI È VARIEGATA<br />
E IN GRADO DI SODDISFARE MOLTE DELLE ESIGENZE DEI CITTADINI. UNA<br />
PROPOSTA TUTTA (O QUASI) COMPLETAMENTE PRIVATA.<br />
Gli asili nido pubblici nella nostra zona latitano. Rare<br />
proposte a fronte di una richiesta ogni anno maggiore.<br />
Negli ultimi anni tutte le cittadine dell’area Flaminia/Tiberina<br />
hanno visto un incremento medio del 20%<br />
della popolazione, incremento caratterizzato socialmente<br />
dall’arrivo di giovani coppie con figli piccoli, senza rete parentale.<br />
In questa situazione, con l’esigenza dovuta dalla<br />
crisi di piena occupazione per entrambi i genitori, la ricerca<br />
di un asilo nido o comunque di un luogo predisposto per accogliere<br />
i bimbi diventa inevitabile.<br />
L’asilo nido - Ludoteca “Happy Days” di Castelnuovo di Porto<br />
I Comuni hanno pochi fondi e poca capacità di fare mutui,<br />
anche a causa della legge di stabilità, che non consente neanche<br />
ai Comuni più virtuosi di fare investimenti. E questo<br />
“deserto” pubblico, come sempre accade, diventa prateria<br />
per gli investitori privati. Davvero molteplici le possibilità che<br />
hanno messo in campo: da Sacrofano a Sant’Oreste, da Capena<br />
a Fiano fino a Monterotondo l’offerta per i bimbi più<br />
piccoli è variegata e in grado di soddisfare molte delle esigenze<br />
dei cittadini. Con dei distinguo, come sempre: si<br />
passa da situazioni di “eccellenza” ad altre qualitativamente<br />
meno appetibili, anche perché – molto spesso – dietro la<br />
definizione di asilo nido si celano strutture magari anche<br />
molto accoglienti ma che asili nido non sono, in quanto non<br />
rispettano i criteri stabiliti dalla Regione Lazio per questo<br />
tipo di spazi.<br />
Proprio per questo – senza poterci sostituire a chi è preposto<br />
a vigilare – pubblichiamo in queste pagine l’elenco completo<br />
delle strutture private presenti nella nostra area ma<br />
L’asilo nido “<strong>Il</strong> bosco incantato” di Sacrofano<br />
20
INCHIESTA Scuola<br />
anche alcune domande che i genitori dovrebbero farsi ( e fare)<br />
per capire in che struttura stanno per iscrivere il proprio figlio.<br />
Non che una ludoteca sia necessariamente una soluzione peggiore<br />
di un asilo nido, solo che legalmente e strutturalmente è<br />
un’altra cosa. L’importante, come sempre, è informarsi bene<br />
per scegliere in piena consapevolezza.<br />
L’asilo nido e Scuola Materna “C’era una volta un castello” di Monterotondo<br />
Le domande da fare (e da farsi) prima di scegliere<br />
- La scuola è registrata regolarmente come asilo nido e<br />
quindi si è attenuta a tutte le normative previste dalla<br />
Regione Lazio per questo genere di scuola?<br />
Fare molta attenzione a questo elemento. Molto spesso dietro<br />
il nome di Asilo nido si celano altri tipi di strutture (ludoteche,<br />
spazi bimbi, etc.) che così facendo possono non aver<br />
rispettato tali normative.<br />
- La scuola ha superato i controlli di agibilità e sicurezza<br />
previsti per Legge?<br />
In questo caso è consigliato farsi dare copia del parere<br />
espresso dall’ente preposto ai controlli.<br />
- La struttura rispetta la normativa prevista per gli asili<br />
nido dalla Regione Lazio?<br />
La superficie interna netta dell’asilo nido destinata agli spazi<br />
ad uso dei bambini deve essere di almeno sei metri quadrati<br />
per bambino, con esclusione dei servizi igienici.<br />
La superficie esterna dell’asilo nido è calcolata in ragione<br />
di quindici metri quadrati a bambino fino al diciottesimo e<br />
in ragione di dieci metri quadrati per ogni bambino oltre il<br />
diciottesimo.<br />
Ogni asilo nido deve avere un numero di posti non inferiore<br />
a venticinque e non superiore a sessanta: ai lattanti deve essere<br />
riservato, di norma, da un quarto a un sesto dei posti.<br />
In relazione a particolari esigenze locali, possono essere<br />
realizzati asili nido con diversa ricettività o diversi rapporti<br />
lattanti/divezzi.<br />
- <strong>Il</strong> pagamento della retta mensile include tutte le attività<br />
previste dalla scuola o alcune sono considerate extra e<br />
quindi vanno pagare a parte?<br />
Fare molta attenzione a questo passaggio. La retta deve<br />
comprendere tutte le attività previste dalla scuola all’interno<br />
dell’orario normale. Altre attività a pagamento possono<br />
essere previste esclusivamente in altri orari.<br />
- <strong>Il</strong> personale che si occupa dei bambini è provvisto per<br />
tutte le sue unità del titolo di abilitazione per operare in<br />
un asilo nido, previsto per legge?<br />
Secondo la normativa vigente nella Regione Lazio, per operare<br />
in un Asilo nido è necessario possedere uno dei seguenti<br />
diplomi:<br />
a) maestre d'asilo;<br />
b) vigilatore di infanzia;<br />
c) puericultore;<br />
d) qualifica di assistente d'infanzia;<br />
e) maturità professionale di assistente di comunità infantile;<br />
f) abilitazione magistrale;<br />
g) maturità tecnica femminile (specializzazione dirigente di<br />
comunità).<br />
21
INCHIESTA Scuola<br />
ASILI NIDO, LUDOTECHE E BABYPARKING<br />
Asilo nido “L'albero azzurro”<br />
Via Flaminia, 16 - Riano<br />
Tel. 340 4128239<br />
Ludoteca - Asilo nido "L'Arcobaleno"<br />
Via Trento 11 - Riano-La Rosta<br />
Tel. 06 9034207<br />
Ludoteca - Asilo nido"Happy Days"<br />
Via di Mezza Costa, 3/C (Zona Colleverde)<br />
Castelnuovo di Porto<br />
Tel. 06 90380023<br />
www.happydaysludoteca.it<br />
Ludoteca - Asilo nido "La piccola Fattoria"<br />
Via Montefiore, 53 - Castelnuovo di Porto<br />
Tel. 389 4353619<br />
Ludoteca e Baby Parking “<strong>Il</strong> Papero Giallo”<br />
Via Flaminia, 51 - Morlupo<br />
Tel. 329 8517067<br />
Micronido "Coccole e Carezze"<br />
Via San Michele 22 - Morlupo<br />
Tel. 06 9072582<br />
www.micronidococcolecarezze.it<br />
Ludoteca "La Coccinella"<br />
Viale Noceto snc - Sant'Oreste<br />
Tel. 331 1952241<br />
Asilo nido e sezione primavera “<strong>Il</strong> cubo magico”<br />
Località Noceto – Sant’Oreste<br />
Tel. 0761 578239<br />
Asilo nido "La Farfalla"<br />
Via Tiberina, 79/A - Capena<br />
Tel. 06 9073527<br />
www.asilonidolafarfalla.com<br />
Scuola dell’Infanzia “La Farfalla 2”<br />
Via Monte Le Mole (bivio Le Piane) – Capena<br />
Tel. 328 3254669<br />
www.asilonidolafarfalla.com<br />
Ludoteca "Bambini in movimento"<br />
Via Provinciale, 32 - Capena<br />
Tel. 06 9074378<br />
Asilo nido/Ludoteca "L'Isola del Tesoro"<br />
Via Tiberina 72 - Fiano Romano<br />
Tel. 0765 455778<br />
Asilo nido "<strong>Il</strong> Mondo dei folletti"<br />
Via dello Sport 86/A - Fiano Romano<br />
Tel. 0754 388037<br />
Asilo nido "Giorno dopo Giorno"<br />
Via Milano, 29 - Fiano Romano<br />
Tel. 0765 488383<br />
www.giornodopogiorno.info<br />
"Babilandia 2"<br />
Via Salaria 209 - Monterotondo Scalo<br />
Tel. 06 8117 3141<br />
Asilo nido "La Casa dei Folletti"<br />
Via Porto Simone 2° - Monterotondo Scalo<br />
Tel. 329 9092928<br />
www.lacasadeifolletti.it<br />
Asilo nido "L'Asilo di Lilù"<br />
Via Monte Circeo 11 - Monterotondo Scalo<br />
Tel. 06 9069682<br />
Asilo nido-Scuola dell’Infanzia paritaria "Bimbi Belli 2"<br />
Via Aldo Moro, 37 – Monterotondo Scalo<br />
Tel. 06 90080074<br />
www.asilobimbibelli2.it<br />
Asilo nido e Scuola dell’Infanzia<br />
"C'era una volta un castello"<br />
Via Turati, 123 - Monterotondo<br />
Tel. 06 90060638<br />
www.asiloceraunavolta.it<br />
Ludoteca “L’Allegra Brigata”<br />
Via N. Palmioli, 4a/b – Monterotondo<br />
Tel. 06 9061554<br />
www.ludotecalallegrabrigata.com<br />
Asilo nido “L’Albero d’Oro”<br />
Via N. Palmioli, 7/9 – Monterotondo<br />
Tel. 345 6987515<br />
Asilo nido "Fiabe e Poesie"<br />
Via S. Matteo 28 - Monterotondo<br />
Tel. 06 90626638<br />
Asilo "<strong>Il</strong> Nido"<br />
Via Volga 3 - Monterotondo<br />
Tel. 06 9061174<br />
Ludoteca/Asilo nido "Gioca e Crea"<br />
Via dello Stadio 20 - Monterotondo<br />
Tel. 06 90627938<br />
www.giocaecrea.it<br />
Asilo nido "Cip & Ciop"<br />
Via Santa Caterina da Siena 2a - Monterotondo<br />
Tel. 339 1844159<br />
Asilo nido "<strong>Il</strong> Bosco Incantato"<br />
Località Monte Rosso - Sacrofano<br />
Tel. 06 9083393<br />
asilonidoilboscoincantato.wordpress.com<br />
22
INCHIESTA Scuola<br />
“Nonno raccontami di quando avevi la mia età!”<br />
di Fabrizio Falzini<br />
Con questa domanda ha inizio un dialogo<br />
tra il nonno e la sua nipotina, che è<br />
l'idea iniziale da cui nasce un progetto<br />
sulla legalità coordinato dalla professoressa<br />
Adele Cantoni insegnante di italiano<br />
dell'Istituto Comprensivo “Guido<br />
Pitocco” di Castelnuovo di Porto.<br />
Nonno Nicola inizia a raccontare di suo nonno che era<br />
il guardiano del carcere della Rocca e mentre racconta<br />
la vita dei carcerati i personaggi del racconto si<br />
materializzano e proseguono la storia in prima persona. Questa<br />
è solo la cornice: le storie dei carcerati della Rocca saranno<br />
i ragazzi stessi a scriverle e prima di Natale ne<br />
verranno selezionate alcune che verranno messe in scena nel<br />
cortile interno del Castello ducale di Castelnuovo di Porto.<br />
Tutte le storie verranno pubblicate sul sito web scolastico<br />
(www.icgpitocco.it) e alcune, scelte dalla REDAZIONE de IL<br />
NUOVO, anche su queste pagine.<br />
Anche se il Progetto verrà realizzato dai ragazzi dell'I.C. “Guido<br />
Pitocco”, tutti gli alunni delle scuole secondarie di primo grado<br />
del XXXI Distretto sono invitati a partecipare (Campagnano,<br />
Capena, Fiano, Formello, Morlupo, Riano, Rignano, Sacrofano)<br />
pubblicando le loro “Storie dal carcere” sul proprio sito web<br />
scolastico. <strong>Il</strong> titolo del Concorso è “Sono in carcere perché...<br />
Scrivi la storia di un carcerato raccontando la tua colpa”.<br />
La finalità di questo progetto, nell'anno europeo della cittadinanza<br />
attiva, è di educare alla legalità attraverso un percorso<br />
educativo che abbia come protagonisti gli studenti e le regole.<br />
Grazie alla scrittura, che trae origine dall'oralità, dalla tradizione<br />
tramandata da nonno a nipote, i giovani europei diventano consapevoli<br />
della validità ed applicabilità della legge che è uguale<br />
per tutti, senza privilegi, furbizie o omertà.<br />
L'obiettivo è l'acquisizione di una coscienza civile che favorisca<br />
lo sviluppo del proprio senso critico e della capacità di scelta.<br />
Gli alunni impareranno a cooperare nel rispetto delle norme,<br />
superando l'interesse personale a favore del vantaggio collettivo.<br />
Partendo dai bisogni affettivi di un adolescente, gli educatori<br />
(insegnanti e genitori) potranno capire quali<br />
atteggiamenti favoriscono o inibiscono l'autostima.<br />
<strong>Il</strong> progetto prevede anche degli incontri con gli esperti per conoscere<br />
meglio la Costituzione e l’organizzazione della Repubblica<br />
Italiana; la costituzione e le funzioni dell’U.E.; la Dichiarazione<br />
Universale dei diritti dell’Uomo; la Dichiarazione dei Diritti<br />
del bambino.<br />
Grazie agli incontri con il Presidente del Tribunale di Castelnuovo<br />
di Porto, il comandante della Polizia Municipale, il Maresciallo<br />
dei Carabinieri e le Guardie Forestali del Parco di<br />
Vejo, gli alunni impareranno a conoscere, rispettare e analizzare<br />
le funzioni svolte dalle istituzioni; rispettare l’ambiente<br />
come bene collettivo da tutelare; Promuovere il<br />
benessere individuale e collettivo.<br />
Verrà approfondito anche il tema dell'Educazione alla salute (alimentazione,<br />
tabagismo, droga, alcool, prevenzione alle malattie<br />
contagiose) con l'intervento di un medico sanitario ASL, psicologi,<br />
assistenti sociali, Soci dell'AVIS.<br />
L'educazione alla cittadinanza attiva verrà affrontata negli incontri<br />
con il Sindaco e gli amministratori comunali, i quali illustreranno<br />
la struttura e la funzione delle Istituzioni locali<br />
invitando gli alunni a partecipare al consiglio comunale.<br />
SCHEDA SITI WEB SCOLASTICI<br />
1. IC di Campagnano di Roma www.iccampagnano.eu<br />
(comprende anche Mazzano)<br />
2. IC di Capena: www.istitutocomprensivocapena.it<br />
3. IC di Castelnuovo di Porto: www.icgpitocco.it/<br />
4. IC di Fiano www.icfiano.it<br />
5. IC di Formello www.icformello.it<br />
6. IC di Morlupo: icmorlupo.artov.rm.cnr.it<br />
7. IC di Riano: www.icriano.it<br />
8. IC di Rignano Flaminio: www.olgarovere.com<br />
(e Civitella S. Paolo)<br />
9. IC di Sacrofano: www.icpadrepiosacrofano.it<br />
23
INCHIESTA Scuola<br />
Fiano Romano:<br />
il nuovo plesso per le elementari<br />
di Laura Bernardini<br />
SEMBRA DI VISITARE UN COLLEGE, UN CAMPUS AMERICANO E INVECE QUELLA CHE CI TROVIAMO<br />
DI FRONTE, DAI COLORI TENUI E RILASSANTI E IMMERSA NEL VERDE, TRA IL CAMPO DI CALCIO,<br />
IL PALAZZETTO DELLO SPORT E LA SCUOLA MATERNA, È LA NUOVA SCUOLA ELEMENTARE DI FIANO<br />
ROMANO. LA STRUTTURA, TALMENTE ALL’AVANGUARDIA CHE È DIFFICILE TROVARNE UN’ALTRA<br />
NEL LAZIO, SARÀ DEDICATA ALLA SCIENZIATA ITALIANA RITA LEVI MONTALCINI. DOPO DUE<br />
ANNI DI LAVORI, LE CAMPANELLE SUONERANNO IL 9 SETTEMBRE NELLA NUOVA SCUOLA, UNA<br />
VERA E PROPRIA OASI DELLA CULTURA.<br />
La nuova scuola elementare di Fiano Romano è una<br />
struttura che contempla tutti i confort, 25 aule<br />
spaziose, il massimo consentito dalla legge,<br />
un’area dedicata alle riunioni, grandi spazi illuminati,<br />
un anfiteatro colorato e bellissimo per le recite scolastiche,<br />
un sistema di insonorizzazione totale della<br />
mensa e il sistema di tapparelle elettroniche che sono<br />
in grado di regolarsi in base al troppo vento o alla troppa<br />
pioggia. Parliamo di un campus, un polmone, per l’ottima<br />
posizione in cui si trova, che guarda ai giovani e alla<br />
nuove generazioni.<br />
“La nuova scuola elementare nasce da un finanziamento<br />
misto tra Regione Lazio e Comune – spiega il sindaco di<br />
Fiano Romano Ottorino Ferilli – di circa 5 milioni di euro,<br />
di cui 2 milioni e 550 mila euro provenienti dalla giunta<br />
Marrazzo e il resto, circa 2 milioni di euro, da fondi comunali.<br />
In due anni abbiamo ricevuto 650 mila euro dalla<br />
Regione, ma ogni quattro mesi l’amministrazione comunale<br />
ha anticipato 400 mila euro, facendo dei grandi sacrifici,<br />
in attesa che a gennaio la Regione saldi i SAL<br />
(Stato Avanzamento Lavori). Un ringraziamento particolare<br />
va – aggiunge il primo cittadino – alla giunta precedente,<br />
all’assessore ai lavori pubblici Nicola Santarelli e<br />
all’intero settore dei lavori pubblici, all’attuale giunta, ai<br />
Foto di gruppo, dentro la scuola. Da sinistra: Nicola Santarelli, assessore<br />
ai Lavori Pubblici; Davide Santonastaso, assessore alla Scuola; il Sindaco,<br />
Ottorino Ferilli ed Eleno Mattei, capogruppo maggioranza.<br />
dipendenti, all’architetto Messina e al geometra Rossi,<br />
al capogruppo Eleno Mattei e all’azienda locale Monteseverino<br />
Costruzioni che si è aggiudicata la gara d’appalto,<br />
a cui vanno i miei complimenti.”<br />
, se hai meno di 25<br />
anni<br />
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valida dal martedi al giovedi da settembre fino a fine novembre<br />
24
INCHIESTA Scuola<br />
“In un momento in cui i Comuni faticano per garantire i<br />
servizi, l’amministrazione di Fiano Romano, un po’ per<br />
fortuna, un po’ per virtù e per buona amministrazione<br />
ha fatto tanto: dalla nuova scuola materna, dovuta alle<br />
crescenti e continue iscrizioni, abbiamo adeguato un<br />
centro giovani come scuola elementare; terremo la<br />
scuola media e nella vecchia scuola elementare verranno<br />
allestiti gli uffici di presidenza e segreteria; ritorneremo<br />
in possesso della maternina e l’adatteremo<br />
come centro giovani, per ridare ai giovani quello che gli<br />
era stato tolto. I servizi di trasporto e di refezione scolastica<br />
saranno attivi in tutte e due le scuole. Intanto si<br />
stanno ultimando i lavori per la cucina nel nuovo plesso<br />
che sarà attiva da gennaio, fino ad allora il cibo verrò trasportato<br />
dalla vecchia scuola alla nuova”.<br />
Un lavoro continuo e costante per un’amministrazione<br />
che non si ferma e che ha già intenzione di aderire ad<br />
un altro bando: quello per la costruzione di una nuova<br />
scuola media.<br />
Le foto di questo servizio sono di Stefano Virgili<br />
25
INCHIESTA Scuola<br />
Capena:<br />
la nuova Scuola dell’Infanzia privata “La Farfalla 2”<br />
QUANDO SI INAUGURA UNA NUOVA SCUOLA È SEMPRE UNA FESTA. PER GENITORI, BAMBINI,<br />
ADDETTI AI LAVORI MA SOPRATTUTTO PER TUTTA LA COMUNITÀ. È UN ARRICCHIMENTO<br />
SOCIALE CHE NON HA EGUALI. PERCHÉ GUARDA AL FUTURO E SI PRENDE CURA DI CHI<br />
OGGI È BIMBO E DOMANI DIVENTERÀ GRANDE. SE POI QUESTA SCUOLA VIENE COSTRUITA<br />
E REALIZZATA ISPIRANDOSI NELL’ARCHITETTURA E NEI PRINCIPI FONDANTI AD ESPE-<br />
RIENZE QUALITATIVAMENTE OTTIMALI E ALL’AVANGUARDIA, LA FESTA DIVENTA DOPPIA.<br />
Questo è sicuramente il<br />
caso della nuova<br />
Scuola dell’Infanzia “La<br />
Farfalla 2” – privata e<br />
non convenzionata –<br />
che ha aperto i battenti<br />
in questi giorni a Capena.<br />
Costruita all’interno<br />
di un “polmone”<br />
verde di 4.000 metri,<br />
attrezzato come una<br />
sorta di parco giochi<br />
(tutti a norma), per stimolare<br />
l’attività fisica<br />
dei bambini, la scuola<br />
sorge in via Monte Le<br />
Mole (bivio Le Piane).<br />
Realizzata sulla scia del<br />
successo dell’asilo nido<br />
“La Farfalla”, da anni operativo in via Tiberina (sempre nella<br />
zona di Capena) e uno dei pochi nella zona che può vantarsi<br />
di essere un vero e proprio asilo nido a termine di legge, la<br />
nuova scuola dell’infanzia – che abbiamo visitato in esclusiva<br />
alla fine di agosto – ha tutte le caratteristiche di un<br />
plesso moderno e costruito su misura di bimbo. Aule spaziose<br />
e luminose, colori gradevoli, ampia zona per la refezione,<br />
giardino super-attrezzato e contraddistinto da un<br />
26
INCHIESTA Scuola<br />
grande prato verde, ampio parcheggio<br />
esterno.<br />
Oltre alla struttura, va sottolineata<br />
la qualità professionale<br />
delle operatrici che seguiranno<br />
i bimbi, forse l’aspetto più rilevante<br />
per il successo avuto finora<br />
dall’asilo nido. Molti genitori<br />
con i bimbi che hanno terminato<br />
il nido, hanno scelto di continuare<br />
l’esperienza “privata”,<br />
iscrivendo i figli alla nuova scuola<br />
dell’infanzia. Nei prossimi mesi<br />
andremo di nuovo a visitare “La<br />
Farfalla 2”, per verificare se alle<br />
ottime premesse sono seguiti<br />
degli altrettanto positivi sviluppi.<br />
R. B.<br />
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00060 CASTELNUOVO DI PORTO (RM)<br />
Tel<br />
069079264 E-mail<br />
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Sito internet <br />
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PAMPANINIROSSI<br />
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27
SOCIETÀ<br />
Castelnuovo di Porto<br />
LE DOMANDE SENZA RISPOSTA<br />
<strong>Il</strong> centro CARA di Castelnuovo di Porto<br />
di Romolo Bali<br />
C’è un Centro CARA per la prima accoglienza dei richiedenti asilo – uomini e<br />
donne che per la maggior parte nei loro Paesi sono stati perseguitati politicamente<br />
e per questo torturati, bastonati, feriti, vivendo da braccati – a<br />
Castelnuovo di Porto. È uno dei due ubicato nel territorio di un Comune piccolo<br />
(l’altro è a Mineo, provincia di Catania), sotto i diecimila abitanti.<br />
Tutti gli altri, in Sicilia, Puglia, Friuli, sono collocati in capoluoghi di<br />
provincia, città con almeno 100mila abitanti. Abbiamo visitato il Centro e<br />
posto delle domande per capirne di più. Non abbiamo ottenuto alcuna risposta.<br />
<strong>Il</strong> Centro CARA di Castelnuovo di Porto, ospitato nell’immensa<br />
area dell’ex-Protezione Civile di proprietà dell’Inail<br />
– dovrebbe ospitare al massimo 600/650 persone.<br />
Ce ne sono diverse di più. Sono tutte persone che hanno richiesto<br />
asilo politico all’Italia e sono lì in attesa che la commissione<br />
preposta lo conceda o meno. L’attesa non<br />
dovrebbe superare i 3 mesi, in realtà mediamente è di<br />
quasi un anno. Delle spese di vitto, alloggio, vestiario, spostamenti<br />
e tutto quello di cui hanno bisogno donne e uomini<br />
arrivati senza niente dopo settimane di viaggio su imbarcazioni<br />
di fortuna, se ne fa carico lo Stato. Con un piccolo particolare,<br />
che avremmo voluto approfondire: nel 2008 la<br />
gara per il soggiorno dei richiedenti asilo prevedeva una<br />
spesa pro-capite giornaliera di circa 54 euro (aggiudicata<br />
dalla Croce Rossa), nel 2010 ne è stata fatta un'altra che<br />
prevedeva 32 euro pro-capite al giorno (aggiudicata dalla<br />
Jepsa), quest’anno la gara è stata aggiudicata partendo<br />
da una base d’asta di 32 euro ed è stata aggiudicata al ribasso<br />
a 24 euro circa a persona al giorno.<br />
Ventiquattro (24) euro al giorno, per tutte le incombenze di<br />
una persona: a qualcuno sembreranno pure troppi. Quelli<br />
che pensano che “sti neri” dovrebbero starsene a casa<br />
propria. Ad altri, ci auguriamo la maggioranza, sembreranno<br />
maledettamente pochi. Se un Paese si dà delle leggi, decide<br />
di accoglierli, crea i centri Cara e tutto il resto dovrebbe poi<br />
agire di conseguenza. Accogliere qualcuno ispirandosi almeno<br />
al principio della dignità umana. Non stiamo certo<br />
parlando di alberghi di lusso ma neanche di questa miseria.<br />
Alla fine abbiamo deciso di visitare il Centro Cara di Castelnuovo<br />
di Porto. Con la speranza di capire qualcosa di più su<br />
cosa succede realmente là dentro. Abbiamo inoltrato la nostra<br />
richiesta ufficiale come giornalisti iscritti all’Albo al Ministero<br />
degli Interni e dopo oltre un mese è arrivato il via libera.<br />
Siamo entrati accolti dal direttore dell’azienda che allora (era<br />
luglio) gestiva il Centro e alla quale ora è subentrata quella<br />
che ha vinto la nuova gara. <strong>Il</strong> direttore ci ha chiarito subito un<br />
concetto. Potevamo guardare, senza fare foto (per quelle<br />
c’è bisogno di un’altra autorizzazione…) e senza fare domande.<br />
Lui non avrebbe risposto. C’è stato detto che, per approfondimenti<br />
e chiarimenti, avremmo dovuto inviare le<br />
domande alla Prefettura di Roma e al Ministero degli Interni.<br />
Indirizzandole ai responsabili di questo Centro Cara. Abbiamo<br />
telefonato e poi inviato diverse mail, allegando le domande.<br />
(che pubblichiamo nella pagina a fianco)<br />
Risposte? Zero. Neanche una parola o una motivazione.<br />
Continueremo ad inviare mail, telefonare, mandare fax. Perché<br />
quello che succede lì dentro è affare di tutti.<br />
tipografia<br />
28
ilnuovo<br />
DOMANDE SUL CENTRO CARA<br />
DI CASTELNUOVO DI PORTO<br />
Qual è il numero dei richiedenti asilo ospitati all’interno<br />
del centro alla data del 30 giugno <strong>2013</strong>?<br />
In questo momento quali e quanti Paesi sono rappresentati<br />
all’interno del gruppo che attualmente risiede nel<br />
Centro di Castelnuovo di Porto?<br />
Quanti minori sono attualmente ospiti del Centro di CdP?<br />
Che genere di obblighi dal punto di vista degli orari e degli<br />
spostamenti hanno i richiedenti asilo?<br />
Dal punto di vista religioso, quante confessioni attualmente<br />
sono presenti tra i richiedenti asilo?<br />
Mediamente, quanto tempo trascorre da una domanda<br />
di asilo politico alla fine dell’istruttoria?<br />
Tra quelli ospiti del Centro CARA di CdP che hanno fatto<br />
richiesta di asilo politico negli ultimi due anni, quanti<br />
hanno ottenuto in percentuale tale riconoscimento?<br />
Dalla nostra visita è emerso che a parte il momento conviviale<br />
dei pasti e le lezioni di italiano, non ci sono altre attività<br />
formative o culturali per rendere più “vivo” il tempo<br />
trascorso dai richiedenti asilo all’interno del Centro.<br />
Come mai?<br />
Recentemente, è stata bandita la gara per la gestione<br />
triennale del Centro Cara di CdP, comprensiva dei pasti.<br />
A che cifra è stata aggiudicata? Da quale<br />
società/azienda è stata vinta? Che differenze di spesa<br />
ci sono rispetto al bando precedente?<br />
Negli ultimi tre anni, ci sono stati episodi di violenza tra i<br />
richiedenti asilo oppure tra questi e le forze di vigilanza<br />
che hanno richiesto l’intervento di polizia o carabinieri?<br />
Con quale criterio i richiedenti asilo che arrivano in Italia<br />
vengono smistati nei vari centri dislocati sul territorio<br />
nazionale?<br />
Una serie di spese che riguardano il Centro Cara sono a<br />
carico del Comune di Castelnuovo di Porto (refezione e trasporto<br />
scolastico, raccolta differenziata, etc), un Comune<br />
di piccole dimensioni (sotto i 10.000 abitanti) rispetto agli<br />
altri che ospitano tali centri (tutti capoluoghi di Provincia<br />
meno uno). Sono previsti aiuti economici per i Comuni più<br />
piccoli ospitanti centri Cara di grandi dimensioni?<br />
Storie di migranti<br />
di Nicola Mastrangelo<br />
LE PAROLE DI MHEDI<br />
<strong>Il</strong> racconto di un ospite di passaggio del CARA di Castelnuovo<br />
di Porto (nome inventato). Che ci racconta la sua vita attraverso<br />
il Cara e la città di Roma. Come tanti arrivato in Italia per<br />
cercare un vita più dignitosa e migliore rispetto al suo paese<br />
di origine. Come tanti, forse tutti, disilluso e spaventato…<br />
Come sei arrivato in italia?<br />
È stato un viaggio lunghissimo e stremante. Sono arrivato<br />
dal Gambia passando per la Libia e sono sbarcato a Siracusa<br />
nel 2010. Poi sono stato spostato a Trapani e successivamente<br />
in Calabria e lì ho avuto il permesso di un anno, ma<br />
c’era un problema a Rosarno e così sono stato nuovamente<br />
trasferito. Alla fine, con l’aiuto decisivo di una associazione di<br />
volontari sono riuscito ad ottenere il permesso di soggiorno.<br />
Quando sei scappato dal Gambia avevi già in mente di arrivare<br />
in Italia?<br />
No, all’inizio ho provato a vivere in Libia ma era praticamente<br />
impossibile, non c’era spazio per uno come me.<br />
E in Italia?<br />
Anche in Italia non è facile riuscire ad integrarsi. Ho ottenuto<br />
l’asilo politico in quanto perseguitato nel mio paese ma<br />
adesso viene la parte più difficile: devo trovare una residenza,<br />
un lavoro, integrarmi.<br />
E nel frattempo dove dormi?<br />
In Libia ho conosciuto un ragazzo, siamo diventati amici. Ora<br />
lui è qui al Cara di Castelnuovo di Porto e anche se non si<br />
potrebbe mi ospita nella sua stanza. Siamo in quattro a dormirci.<br />
Nel centro si sta bene, si può mangiare che tutti quelli<br />
che sono lì è la cosa più importante.<br />
E durante il giorno cosa fai?<br />
Esco la mattina presto e vado a Roma a cercare lavoro, poi<br />
torno la sera qui per dormire.<br />
Come raggiungi Roma?<br />
Ci impiego un ora prendendo l’autobus qui vicino al Centro:<br />
il primo passa<br />
alle 5 del mattino<br />
e l’ultimo<br />
per tornare<br />
parte da Roma<br />
alle 8 di sera.<br />
Se la sera faccio<br />
tardi per<br />
l’autobus trovo<br />
da dormire a<br />
Roma oppure<br />
vado a prendere<br />
la metro,<br />
scendo a Flaminio<br />
e prendo il<br />
treno fino a<br />
Saxa Rubra e<br />
da lì prendo un<br />
autobus per<br />
qua: l’ultimo passa alle 9.30 di sera.<br />
29<br />
Da quello che abbiamo capito, in questo momento –<br />
avendo tu ottenuto il permesso di restare in Italia - non<br />
potresti stare al Cara. Che succede se scoprono che sei<br />
lì dentro?<br />
Mi cacciano via.<br />
In questo lungo periodo di soggiorno al Centro Cara, hai<br />
avuto modo di conoscere qualcuno di Castelnuovo o di<br />
qualche paese vicino?<br />
No, nessuno.<br />
All’interno del Cara ci sono persone di tutte le etnie. Che<br />
tipo di persone hai incontrato?<br />
Lì dentro ci sono persone come me. Vengono da molte<br />
parti del mondo, non solo dall’Africa, e sono tutte come me.<br />
Gente che è scappata su una misera barca senza niente e<br />
che è arrivata qui per cercare un futuro un po’ più dignitoso.<br />
Ecco chi sono le persone che sono lì.
INCHIESTA<br />
Via Tiberina<br />
di Romolo Bali<br />
COM’È ANDATA A FINIRE<br />
Tiberina, la via del degrado (che continua...)<br />
DOPO L’INCHIESTA PUBBLICATA SUL NUMERO SCORSO DE “IL NUOVO” LE<br />
REAZIONI SONO STATE DECISAMENTE NUMEROSE E PER CERTI VERSI “RUMO-<br />
ROSE”. DA UNA PARTE I DIVERSI RISCONTRI DI PLAUSO PER L’INCHIESTA<br />
DA PARTE DI CITTADINI E IMPRENDITORI E COMMERCIANTI DELLA ZONA.<br />
DALL’ALTRA LA “REAZIONE” POSITIVA DEI SINDACI, CHE HANNO DECISO DI<br />
INTERVENIRE ANCORA CON MAGGIORE IMPEGNO RISPETTO AL PASSATO. SO-<br />
PRATTUTTO I PRIMI CITTADINI DI CASTELNUOVO DI PORTO, RIANO E CAPENA<br />
HANNO MESSO IN ATTO UNA SERIE DI AZIONI PER CERCARE DI TROVARE SO-<br />
LUZIONI CONCRETE ALLO STATO DI DEGRADO AMBIENTALE E SOCIALE DELLA<br />
STRADA PROVINCIALE TIBERINA.MA I RISULTATI TARDANO AD ARRIVARE<br />
In prima battuta, i sindaci hanno incontrato il Comando<br />
dei Carabinieri di Bracciano, per sollecitare interventi più<br />
frequenti nella zona e aumentare i controlli dal punto di<br />
vista della sicurezza stradale.<br />
Successivamente, hanno chiesto un<br />
incontro urgente al sub-commissario<br />
della Provincia di Roma, con delega<br />
alla viabilità, dott.ssa Clara Vaccaro,<br />
che ha ricevuto i tre sindaci alla fine di<br />
luglio. Dalla riunione è emerso che nonostante<br />
la volontà della Provincia di<br />
Roma – che ha la competenza sulla via<br />
Tiberina e che oggi è commissariata in<br />
attesa dell’istituzione definitiva della<br />
Città Metropolitana di Roma che includerà<br />
anche i Comuni della Provincia –<br />
i fondi a disposizione per la manutenzione<br />
della strada sono scarsissimi.<br />
Pochi gli interventi in concreto che potranno<br />
essere fatti nei prossimi mesi.<br />
Si corre seriamente il rischio, dunque, che la situazione<br />
peggiori. I sindaci hanno messo in campo tutte le (poche)<br />
possibilità di fare pressioni e di intervenire. Per quanto riguarda<br />
il rifacimento del manto stradale e lo sfalcio delle erbe<br />
nonché la pulizia della strada la competenza è della Provincia<br />
che ha pochi soldi. Per quanto riguarda la sicurezza e il controllo<br />
del fenomeno della prostituzione la disponibilità di carabinieri<br />
e polizia è limitata e non possono essere certo le<br />
polizie municipali dei tre Comuni, pur con tutta la buona volontà<br />
messa in campo, a fare da argine a questa grave situazione.<br />
A tal punto che il degrado va avanti e,<br />
se possibile, peggiora. Le foto di questa<br />
pagina e quelle dell’articolo sulla<br />
prostituzione che troverete più avanti<br />
su questo numero, a firma Loretta Peschi,<br />
sono state scattate tra Ferragosto<br />
e gli inizi di settembre. Un quadro<br />
desolante, soprattutto se si pensa che<br />
proprio in questi giorni iniziano a transitare<br />
su questa via gli scuolabus dei<br />
vari Comuni che accompagnano bambini<br />
di tutte le età. Per non parlare della<br />
sicurezza della strada, diventata in certi<br />
tratti un vero e proprio optional.<br />
Per questo, nella pagina a fianco, troverete<br />
la nostra lettera aperta al<br />
Commissario Straordinario della Provincia di Roma, dott.<br />
Umberto Postiglione. “<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong>”, con questa missiva – che<br />
recapiteremo in copia al Commissario stesso – prova a stimolare<br />
un intervento straordinario. Va fatto in fretta, prima<br />
che la situazione precipiti o succeda qualche episodio grave.<br />
Senza dimenticare che i cittadini di questa ampia zona meritano<br />
rispetto e attenzione.<br />
30
ilnuovo<br />
LETTERA APERTA AL COMMISSARIO STRAORDINARIO DELLA<br />
PROVINCIA DI ROMA, DOTT. UMBERTO POSTIGLIONE<br />
Egr. dott. Postiglione,<br />
lo scorso luglio – a seguito anche dell’inchiesta del<br />
<strong>Nuovo</strong> sulla situazione della Via Tiberina, il sub commissario<br />
con delega alla viabilità della provincia di Roma<br />
dott.ssa Clara Vaccaro ha ricevuto i sindaci di Castelnuovo<br />
di Porto, Riano e Capena che avevano sollecitato<br />
un incontro urgente per cercare soluzioni concrete rispetto<br />
al problema del degrado di questa importante arteria<br />
provinciale.<br />
Dalle notizie da noi acquisite, l’elemento principale che<br />
è emerso in questo incontro è stato che a causa dei continui<br />
tagli dei bilanci degli enti, i fondi a disposizione della<br />
Provincia di Roma – oggi commissariata in attesa del<br />
passaggio a Città Metropolitana – sono decisamente<br />
scarsi. In particolare, per quanto concerne la viabilità e<br />
la gestione delle strade, la somma complessiva per la<br />
manutenzione di tutte le strade di competenza della Provincia<br />
di Roma è pari a circa 7 milioni di Euro.<br />
Briciole, se si considera che l’estensione delle strade<br />
provinciali è di oltre 2.300 chilometri e che la maggior<br />
parte di esse versano in condizioni pietose. Comprendiamo<br />
quindi tutte le difficoltà in cui lei è costretto ad<br />
operare quotidianamente e quindi le rivolgiamo questo<br />
appello non con intenti polemici ma con quello spirito di<br />
servizio pubblico che un giornale come il nostro ha tra i<br />
suoi principi fondanti.<br />
Oggi la situazione della via Tiberina, soprattutto nel<br />
tratto tra Riano e Capena, è un’emergenza da affrontare<br />
in maniera seria e rapida. Prima che la situazione<br />
degradi ancora di più e raggiunga livelli poi difficili da sanare.<br />
Qui non si tratta più soltanto del problema della<br />
prostituzione. Quello che sta succedendo è che la mancata<br />
manutenzione della strada, l’incuria del verde, la<br />
sporcizia, l’illuminazione fatiscente hanno creato negli<br />
anni un ambiente degradato dove è “naturale” che il fenomeno<br />
della prostituzione abbia trovato terreno fertile<br />
e altri fenomeni (spaccio, furti, micro criminalità,etc.)<br />
non tarderanno, purtroppo, a seguire a ruota.<br />
Se non si opera immediatamente per ripristinare delle<br />
condizioni accettabili – instaurando immediatamente un<br />
presidio di forze dell’ordine permanente - questa zona è<br />
destinata a diventare pericolosa socialmente oltre che dal<br />
punto di vista della sicurezza. E ciò appare inaccettabile<br />
sia per i cittadini che vi abitano che per tutte quelle aziende<br />
ed imprese che hanno investito su questi territori.<br />
In assenza di fondi nelle casse provinciali, riteniamo che<br />
di fronte ad emergenze come queste sia necessario allertare<br />
e sollecitare ad intervenire tutti i livelli superiori,<br />
a partire dal Prefetto di Roma fino al Ministro dell’Interno.<br />
Non è pensabile, infatti, lasciare i sindaci – con i<br />
pochi poteri e mezzi che hanno a disposizione – da soli<br />
a fronteggiare una situazione che giorno dopo giorno<br />
sta raggiungendo livelli tali da essere divenuta una vera<br />
e propria emergenza sociale.<br />
Certi della sua comprensione e del suo spirito collaborativo,<br />
le inviamo i nostri cordiali saluti.<br />
La redazione de “<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong>”<br />
31
ATTUALITÀ<br />
Via Tiberina<br />
Non son come le lucciole...<br />
di Loretta Peschi<br />
NEL PRECEDENTE NUMERO DE “IL NUOVO” ABBIAMO AFFRONTATO IL<br />
TEMA/PROBLEMA DELLA PRESENZA DI PROSTITUTE LUNGO LA STRADA PRO-<br />
VINCIALE TIBERINA CHE DA PRIMA PORTA ATTRAVERSA I COMUNI DI ROMA,<br />
RIANO, CASTELNUOVO DI PORTO, CAPENA, FIANO ROMANO E OLTRE (IERI<br />
NE HO CONTATE UNA OGNI 50 METRI, IN PIENO GIORNO, CON UNA TEMPE-<br />
RATURA CHE, AL SOLE, HA SUPERATO I 50 GRADI CENTIGRADI)<br />
L’articolo ha provocato un sopralluogo dei sindaci, una<br />
riunione degli stessi con la Prefettura di Roma e con il<br />
comando di Polizia di Bracciano e degli interventi delle<br />
polizie locali ma, a distanza di circa due mesi, non è cambiato<br />
praticamente nulla. Anzi.<br />
Risulta quindi abbastanza evidente che il problema non può<br />
risolversi solo con misure di ordine pubblico né in tempi brevissimi,<br />
ma che va conosciuto partendo dalle sue radici; radici<br />
che - secondo noi - non<br />
sono riconducibili esclusivamente<br />
ai “bisogni<br />
maschili”, ma sono ben<br />
più complesse e, per<br />
certi versi, lontane da<br />
noi. Abbiamo contattato<br />
una operatrice sociale,<br />
la signora Laurence<br />
Salé, che per parecchi<br />
anni è stata impegnata<br />
in una delle 5 “Unità di<br />
Strada” operanti nel territorio<br />
romano, chiedendole<br />
di aiutarci a capire<br />
meglio questo fenomeno<br />
e le prospettive<br />
per superarlo.<br />
Signora Salé, come lei<br />
sa la Via Tiberina è<br />
piena di “sex workers”,<br />
prevalentemente straniere. Può dirci cosa spinge queste<br />
ragazze a intraprendere questa attività?<br />
È presto detto: queste ragazze, che vengano dall’Est<br />
europeo o dall’Africa, sono spinte dalla povertà, dal disagio,<br />
dall’ignoranza. Le nigeriane vengono reclutate da<br />
vere e proprie organizzazioni criminali internazionali. Nei villaggi<br />
di origine gli stessi loro genitori firmano un contratto<br />
e si impegnano a pagare all’organizzazione la somma richiesta<br />
in cambio del viaggio, del passaporto e del lavoro sicuro<br />
per le figlie. In realtà, queste ragazze entrano nel giro che,<br />
tecnicamente, chiamiamo “tratta di esseri umani ai fini di<br />
sfruttamento sessuale”.<br />
Parliamo delle ragazze nigeriane: una volta “reclutate”,<br />
per così dire, cosa avviene?<br />
Anzitutto le ragazze sono sottoposte a un rito Voodoo<br />
che sancisce un patto al quale viene riconosciuto un valore<br />
sociale condiviso. I danni per il mancato rispetto del patto<br />
si abbattono su tutta la famiglia. Giunte nel Paese estero, il<br />
controllo delle donne è affidato ad altre donne. <strong>Il</strong> livello più alto<br />
è rappresentato dalla “Madame” (donna di potere, a volte sacerdotessa);<br />
ogni “Madame” gestisce circa una ventina di<br />
“Maman” e ogni “maman” controlla 5 o 6 prostitute. Ogni<br />
prostituta ha la possibilità di recuperare la propria libertà saldando<br />
il debito iniziale al quale si aggiungono i costi della vita,<br />
alloggio, affitti, spazi in strada, trasporti e abbigliamento. Per<br />
restituire questo debito che lievita fino a 50.000 euro, le<br />
donne devono lavorare fino allo stremo accettando rischi<br />
anche con i clienti. Chi rifiuta di stare “al gioco” subisce violenze<br />
fisiche e psicologiche.<br />
E le ragazze che vengono dall’Est europeo?<br />
Le donne originarie dei Paesi dell’ex Unione Sovietica<br />
e dell’Est Europeo presentano quasi le stesse caratteristiche.<br />
Per loro la motivazione alla prostituzione è<br />
essenzialmente economica, cercano di migliorare le loro<br />
precarie condizioni economiche<br />
e sociali. Vengono<br />
generalmente<br />
reclutate da vere e proprie<br />
“agenzie” che attraverso<br />
riviste o volantini<br />
pubblicizzano ingaggi lavorativi<br />
all’apparenza<br />
appetibili e valutano poi<br />
se la persona può accettare<br />
proposte alternative.<br />
Generalmente le<br />
ragazze non sono del<br />
tutto ignare rispetto<br />
all’attività che andranno<br />
a svolgere, ma l’idea è<br />
più quella della ballerina<br />
nei night club.<br />
Vengono usate particolari<br />
tecniche di adescamento?<br />
Una tecnica usata dallo sfruttatore è quella di fare<br />
innamorare una ragazza facendole credere che è la sua fidanzata<br />
e facendole gustare il benessere economico, ma<br />
dopo qualche giorno, lo sfruttatore mette la ragazza sulla<br />
strada. Si crea in questo modo un legame distorto tra rapporto<br />
amoroso e sfruttamento, aspetto deleterio per la psiche<br />
delle ragazze. Quando qualcuna si rifiuta lo sfruttatore<br />
le usa una violenza fisica. Alle ragazze dell’Est in generale<br />
vengono sottratti meno guadagni rispetto alle nigeriane, e<br />
questo consente loro di comprarsi l’ultimo gadget elettronico,<br />
vestiti, e di mandare qualche soldo a casa. Questo<br />
aspetto le lega ancora di più al lavoro in strada. Va detto<br />
che numerose ragazze europee sono minorenni.<br />
Lei conosce le cosiddette “Unità di strada”?<br />
Avendoci lavorato per anni, conosco diverse Unità<br />
di Strada (UDS), che però - essendo finanziate dai Comuni -<br />
sono state ridotte a seguito delle varie “spending review”.<br />
In sostanza, le operatrici e operatori delle UDS forniscono<br />
consulenza e sostegno alle ragazze, accompagnamento ai<br />
servizi sociali e sanitari, aiuto alla fuoriuscita dalla strada,<br />
reinserimento sociale, accoglienza protetta per le vittime<br />
della “tratta”, sostegno al rimpatrio. La metodologia dell’intervento<br />
tiene conto della persona, del problema e del contesto.<br />
La domanda di aiuto non viene mai espressa<br />
autonomamente: il più delle volte è una domanda muta, incapace<br />
o impossibilitata ad esprimersi, anche perché in<br />
queste condizioni c’è un’ambivalenza: se c’è il connotato di<br />
34
Cosa pensa lei<br />
delle esperienze<br />
in corso in alcuni<br />
Paesi europei,<br />
dove la<br />
prostituzione è<br />
una professione<br />
riconosciuta,<br />
protetta e fiscalmente<br />
rilevante<br />
(nel<br />
senso che le ragazze<br />
lavorano<br />
in ambienti dedicati<br />
e pagano<br />
regolarmente le<br />
tasse)?<br />
Personalmente non condivido questa politica detta<br />
“regolamentista” (come in Olanda o in Germania), perché<br />
non mi sembra eticamente corretto che lo Stato attraverso<br />
la percezione di tasse diventi in qualche modo “sfruttatore”<br />
e anche perché non credo che nell'Italia attuale ci siano le<br />
condizioni per garantire il non sfruttamento in un ipotetico<br />
regime regolamentato. Credo anzi che si arriverebbe a un<br />
incremento dello sfruttamento con organizzazioni criminali<br />
italiane ed estere sempre più potenti. Quando, in passato,<br />
ho partecipato a “Unità di Contatto”, telefonammo agli annunci<br />
sui giornali (i famosi AAA...). La situazione che trovammo<br />
in termini di provenienze geografiche era<br />
abbastanza diversa rispetto alla strada: ad esempio troilnuovo<br />
sofferenza, esistono anche delle “soddisfazioni” come il guadagno<br />
economico (anche se dimezzato) che permette livelli<br />
di vita inimmaginabili nei Paesi di origine, e un senso di potere:<br />
quello di attrarre, di piacere e di sedurre.<br />
Come vengono avvicinate le ragazze dalle Unità di Strada?<br />
Generalmente, gli operatori di strada agganciano le<br />
ragazze donando loro un profilattico, che assume un significato<br />
simbolico e testimonia nei fatti una disponibilità che è<br />
percepita come gratuita e disinteressata. Dalla prima “accettazione”<br />
viene più facile in seguito accettare altri aiuti concreti<br />
più sostanziosi e così progressivamente nasce la<br />
fiducia nel rapporto che viene sempre sostenuto dal dialogo.<br />
Un altro punto<br />
forte dell’UDS è la<br />
c o m p o s i z i o n e<br />
dell’équipe, in cui<br />
sono presenti operatori<br />
sociali, psicologi,<br />
assistenti<br />
sociali, educatori,<br />
pear educators e<br />
mediatori culturali.<br />
Queste ultime figure<br />
sono in grado<br />
di rimuovere gli<br />
ostacoli culturali e<br />
aiutano all’identificazione<br />
dei bisogni<br />
e delle risposte alle richieste.<br />
Cos’altro si dovrebbe mettere in campo, in termini di servizi<br />
sociali, per aiutare queste ragazze?<br />
Sicuramente il lavoro dell’UDS è una buona strategia<br />
di presa di contatto ma dal 2009, almeno a Roma e<br />
provincia, questi servizi hanno subito dei tagli di budget di<br />
circa la metà e questo ha ridotto la presenza in strada degli<br />
operatori ma anche dei servizi di front office. La politica “di<br />
sicurezza” messa in atto dalla Giunta comunale capitolina<br />
dell’epoca ha indurito i rapporti con il mondo della prostituzione<br />
in strada, stabilendo delle multe sia per chi si prostituisce,<br />
sia per chi utilizza le prostitute. Questo ha<br />
sparpagliato ancora di più i luoghi di prostituzione senza<br />
però far diminuire il fenomeno e ha anche indotto alcuni a<br />
spostarsi al chiuso, ma va sfatato il mito della prostituzione<br />
in door , che risulta ancora più pericolosa. Sicuramente attivare<br />
un maggiore numero di progetti comunali, provinciali<br />
e regionali rappresenterebbe un buon modo per diminuire<br />
la prostituzione e la “tratta” in strada in modo efficace ma<br />
è un lavoro che richiede molto tempo e costanza. Un altro<br />
elemento importante potrebbe essere una maggiore possibilità<br />
di offerte formative e di agevolazioni occupazionali<br />
che permetterebbero più facilmente il distacco dalla strada<br />
e dallo sfruttamento.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
35
ATTUALITÀ<br />
Via Tiberina<br />
vammo molte donne cinesi che non sapevano nemmeno<br />
una parola d'italiano. Le condizioni di prostituzione “al<br />
chiuso” risultano spesso peggiori rispetto alla strada: c’è il<br />
rischio di subire maggiore violenza, soprusi senza che nessuno<br />
se ne accorga, sia da parte dei “clienti”, sia da parte<br />
degli sfruttatori.<br />
E il regime “proibizionista”, che vige ad esempio negli USA?<br />
Non credo nemmeno che il regime cosiddetto “proibizionista”,<br />
in vigore oltre che negli Stati Uniti anche in Cina,<br />
possa essere ritenuto efficace nella lotta alla prostituzione<br />
e allo sfruttamento di essa. Da una parte non arresta il fenomeno<br />
ma lo rende più nascosto e pericoloso; dall’altra<br />
non riconosce il senso di autodeterminazione delle persone.<br />
Mentre riconosco nella politica sociale italiana che risale<br />
alla Legge Merlin del 1958 ( ancora oggi in vigore), una visione<br />
più giusta ed equilibrata che può rappresentare un<br />
percorso fattibile per la riduzione del fenomeno della prostituzione<br />
e il contrasto del suo sfruttamento, senza per<br />
questo mettere fuori legge chi si prostituisce o chi ne è vittima.<br />
Credo però che sia necessario abbinare a questa<br />
legge dei percorsi educativi, già in età giovanile, verso tutta<br />
la popolazione (non solo maschile) che permettano di mettere<br />
a nudo le visioni e le concessioni meramente utilitaristiche<br />
e poco rispettose dell’essere umano, della sua<br />
mercificazione, che soggiacciono dietro l’idea positiva della<br />
prostituzione. L’educazione sessuale e socio affettiva è sicuramente<br />
un altro strumento che può permettere a tutti<br />
gli individui non solo di acquisire sapere, ma anche di sviluppare<br />
una competenza etica.<br />
Secondo lei, delle campagne di sensibilizzazione degli uomini<br />
sarebbero utili?<br />
Sicuramente, in situazione di “emergenze” le campagne di<br />
sensibilizzazione possono essere utili. Anche campagne<br />
pubblicitarie possono essere di aiuto. Mi ricordo l’iniziativa<br />
recente di un Municipio romano che, con affissioni, fece una<br />
campagna per sensibilizzare le persone rispetto alla prostituzione<br />
minorile.<br />
Ringrazio la Signora Salé e mi chiedo: ma sarebbe proprio<br />
impossibile che Comuni, scuole, associazioni varie presenti<br />
sui nostri territori mettano in campo campagne di informazione<br />
e sensibilizzazione, per non dire programmi di “liberazione”<br />
di queste ragazze?<br />
Le foto di questo servizio sono di Stefano Virgili<br />
36
ESCLUSIVA<br />
Intervista<br />
SACROFANO<br />
Intervista<br />
a Tommaso Luzzi<br />
di Romolo Bali<br />
A POCHI MESI DALLA SUA ELEZIONE ABBIAMO INCONTRATO IL NUOVO SIN-<br />
DACO DI SACROFANO. ELETTO CON LA LISTA “ALLEANZA CIVICA”, HA OT-<br />
TENUTO OLTRE IL 55% DEI VOTI. UNA VITA POLITICA NELLA DESTRA E UNA<br />
SERIE DI INCARICHI AMMINISTRATIVI DI PARTICOLARE ONERE E PRESTI-<br />
GIO. ECCO I SUOI INTENTI DA PRIMO CITTADINO E LE RISPOSTE AI PRIMI<br />
PROBLEMI CHE HA DOVUTO AFFRONTARE.<br />
La sua militanza politica viene da molto lontano:<br />
fin da giovanissimo nell’Msi, poi in An e oggi nel Pdl. Da<br />
uomo di destra aderirà alla “nuova” Forza Italia oppure<br />
confluirà in qualche altra formazione?<br />
È presto per dirlo, i partiti non si cambiano come si<br />
fa con un abito. Quello dal MSI ad AN non può definirsi un<br />
passaggio perché si trattò della trasformazione di un partito.<br />
A Fiuggi fu operata una svolta storica per la destra italiana e<br />
tutti, salvo alcune eccezioni, aderimmo convinti al nuovo soggetto<br />
politico. <strong>Il</strong> vecchio MSI, nato nel ’46, apriva alla nuova<br />
AN senza rinunciare a ideali e tradizioni. Era giunto il momento<br />
di dare vita ad un nuovo partito che tenesse conto del<br />
mutamento dei tempi, di una Europa allargata, della nascita<br />
di Forza Italia e del mutamento interno al PCI che diventerà<br />
PDS prima, DS poi, per giungere all’odierno PD nato dalla fusione<br />
con gli ex democristiani. Adesso si tratta di vedere cosa<br />
proporrà la “nuova” Forza Italia e di valutare la situazione<br />
senza preconcetti ma anche senza scelte avventate.<br />
Lei è stato per tre legislature consecutive Consigliere<br />
Regionale del Lazio, ricoprendo vari incarichi istituzionali<br />
di prestigio: prima all’opposizione con Badaloni, poi<br />
in maggioranza con Storace e di nuovo all’opposizione con<br />
Marrazzo. Altri tempi in confronto ad oggi?<br />
In politica sono sempre altri tempi, tutto cambia velocemente.<br />
Però colgo il senso della sua domanda e le rispondo<br />
di sì, i tempi sono cambiati non solo sul calendario. Ritengo<br />
che la politica in Regione fosse migliore allora – e non certo<br />
perché anch’io ne facevo parte, non sono così egocentrico<br />
– perché i Consiglieri rappresentavano partiti che avevano<br />
una storia alle spalle. Oggi c’è un grande movimento rappresentato<br />
da un comico che vuole sfasciare tutto, un partitino<br />
nato dalle ceneri di UDC e quel che è rimasto di Monti, e due<br />
partiti, PDL e PD, con problemi interni da risolvere.<br />
ggi si parla tanto di sicurezza delle strade. Da presidente<br />
uscente della Società Astral (Azienda Strade<br />
Lazio spa), quali sono state le iniziative più significative da<br />
lei adottate per il nostro territorio?<br />
Ci siamo dovuti confrontare con problemi di bilancio<br />
consistenti, e questa non vuole essere una scusa ma soltanto<br />
la cruda verità. Ad ogni modo abbiamo cercato di provvedere<br />
alla manutenzione delle strade di competenza, a<br />
realizzare alcune rotatorie, alla messa in sicurezza della galleria<br />
“Prima Porta/Flaminia” ed altre opere di costo contenuto.<br />
Fosse partito il progetto per la Roma-Latina, Astral<br />
avrebbe recitato un altro ruolo.<br />
Qual è il suo giudizio sulla presidenza Polverini e<br />
cosa si aspetta invece dalla giunta Zingaretti?<br />
La presidenza Polverini è cessata a metà mandato,<br />
per un giudizio obiettivo avremmo dovuto valutare i cinque<br />
38<br />
anni dell’intera legislatura e non due e mezzo. Comunque,<br />
nonostante le riconosca un certo coraggio e i problemi derivati<br />
dalla mancata presentazione della lista dei candidati<br />
del PDL della Provincia di Roma, mi sembra che abbia commesso<br />
parecchi errori e che si sia lasciata guidare più dalla<br />
supponenza e dal suo istinto, piuttosto che ascoltare chi poteva<br />
mettere a disposizione un’esperienza maturata in anni<br />
di battaglie alla Pisana. È il destino dei sindacalisti in politica:<br />
la Polverini pensava di sedere ad un tavolo di lavoro con gli<br />
imprenditori anziché alla presidenza della seconda Regione<br />
italiana, Bertinotti ha fatto cadere il governo Prodi dimenticando<br />
di essere la terza carica della Repubblica, Epifani<br />
spara ogni giorno sul governo di cui fa parte. Da Zingaretti<br />
mi aspetto che sfrutti meno il cognome famoso, che ascolti<br />
davvero i Sindaci dal momento che loro conoscono realmente<br />
i problemi dei cittadini e che in Regione faccia meglio<br />
del nulla che ha realizzato in Provincia.<br />
Proprio Zingaretti ha appena nominato Commissario<br />
del Parco di Veio l’ex-sindaco di Formello Giacomo<br />
Sandri. Cosa ne pensa di un amministratore del territorio<br />
alla guida del Parco?<br />
Non ho nulla in contrario alla nomina di un amministratore<br />
del territorio alla guida di un Parco regionale. Se la<br />
scelta cade su chi ha fatto bene nel suo comune sono contento,<br />
se la scelta è dettata da sole ragioni di appartenenza<br />
non sono d’accordo. Sul collega di Formello non esprimo giudizi,<br />
valuterò quanto farà alla guida di una zona di tutela importante<br />
qual è il Parco di Veio a cui noi guardiamo con interesse.<br />
Lei ha vinto le recenti elezioni comunali di Sacrofano<br />
con oltre il 55% di voti. Una investitura molto significativa,<br />
che comporta anche degli oneri. Ci può dire tre<br />
punti del suo programma sul quale è pronto a sottoscrivere<br />
un impegno inderogabile con i suoi concittadini?<br />
Sono stato eletto dopo dieci anni di giunta Casagrande,<br />
una giunta con la quale abbiamo trasformato il volto<br />
di Sacrofano con la realizzazione di opere pubbliche mai effettuate<br />
nella storia della nostra cittadina. A questo si aggiungono<br />
le tante iniziative portate a termine in vari settori;<br />
nel sociale, nei trasporti con l’aumento dei chilometri per il<br />
trasporto pubblico locale, nella sicurezza con la Caserma<br />
dei Carabinieri e diversi impianti di videosorveglianza, nello<br />
sport con la realizzazione della copertura della Piscina Comunale<br />
e la concessione delle palestre comunali ad associazioni<br />
sportive operanti sul territorio, nell’ambiente con<br />
l’avvio del sistema di raccolta “Porta a Porta” e la ristrutturazione<br />
ed ampliamento dell’Isola Ecologica, nella cultura<br />
con la creazione di una sala teatro. Io intendo consolidare<br />
quanto è stato realizzato e, se possibile, incrementare il patrimonio<br />
pubblico di Sacrofano.
Veniamo a questioni più strettamente legate al territorio<br />
da lei amministrato: cosa sta succedendo nella zona<br />
del comprensorio “ADILVE”? Al problema della mancanza<br />
di acqua e dell’illuminazione pubblica, si è aggiunto anche<br />
quello dei furti notturni. Possiamo dare delle scadenze certe<br />
ai cittadini per la soluzione di questa grave situazione?<br />
Premesso che la lottizzazione ADILVE è “nata male”<br />
in quanto, prima di rilasciare i permessi a costruire, andrebbero<br />
verificate ed eventualmente completate le opere urbanistiche,<br />
quale primo atto da Sindaco appena insediato, ho<br />
incontrato una rappresentanza di cittadini residenti in località<br />
Colle S. Maria i quali hanno espresso tutta la propria preoccupazione<br />
per i problemi da Lei indicati.<br />
Per dare un segno tangibile della volontà di risolvere definitivamente<br />
certe questioni e superare le criticità in oggetto,<br />
è stata emessa un’ordinanza che incaricava gli Uffici comunali<br />
competenti di attivare immediatamente i provvedimenti<br />
del caso. Tutto questo ha portato, a partire dal 2 agosto e<br />
dopo 8 anni di attesa,<br />
all’accens<br />
i o n e<br />
dell’impianto di<br />
pubblica illuminazione,<br />
consentendo<br />
inoltre un<br />
miglior contrasto<br />
ai furti notturni.<br />
Per quanto concerne<br />
il problema<br />
della carenza<br />
idrica, è stato più<br />
volte sollecitato il<br />
gestore del servizio,<br />
ACEA ATO2, affinché operasse tutti gli interventi necessari<br />
alla realizzazione di un corretto approvvigionamento<br />
idrico della zona e alla soluzione definitiva del problema. Per<br />
favorire l’intervento di ACEA ATO2, il Comune ha messo a disposizione<br />
del gestore del servizio un vano tecnico, completo<br />
di tutte le predisposizioni ed allacci, nel quale il gestore stesso<br />
potesse posizionare serbatoi idrici dedicati alla lottizzazione<br />
ADILVE. Forte è stata l’azione esercitata, a tutti i livelli, dall’Amministrazione<br />
nei confronti del gestore del servizio; a seguito<br />
di ciò, in data 8 agosto, è pervenuta una nota da parte del Responsabile<br />
ACEA ATO2, ing. Francesco Pratesi, che rassicura<br />
sui tempi di messa in funzione del nuovo impianto idrico.<br />
Messa in funzione che avverrà presumibilmente per la metà<br />
del mese di settembre.<br />
Aggiungo infine che ci stiamo attivando per la realizzazione<br />
di una strada dignitosa per raggiungere il comprensorio di<br />
Colle S. Maria.<br />
Restiamo in tema acqua: nella zona di Borgo Pineto,<br />
dopo la nota della ASL dello scorso maggio, è stata<br />
reiterata l’ordinanza con cui si vieta l’utilizzo assoluto<br />
dell’acqua in quanto i livelli di arsenico presenti sono fuori<br />
norma. Dato atto che quell’acquedotto rurale è gestito<br />
dall’ARSIAL, come si pensa di risolvere in maniera strutturale<br />
tale situazione?<br />
Nonostante questa situazione si protragga da oltre<br />
10 anni, ho sentito l’esigenza di accertare lo stato di attuazione<br />
del lavoro di allaccio della zona di Borgo Pineto all’acquedotto<br />
del Peschiera. Questo intervento, programmato<br />
da molto tempo, sta finalmente per vedere la sua realizzazione.<br />
Nella riunione indetta dal sottoscritto con i vertici<br />
ACEA ATO2 ho appreso che i lavori, anche se appaltati, sono<br />
in attesa di una<br />
ultima verifica<br />
inerente la bonifica<br />
di eventuali<br />
ordigni bellici<br />
presenti nel<br />
tracciato del<br />
progetto.<br />
In attesa della<br />
soluzione di questo<br />
ultimo ostacolo,<br />
ho<br />
richiesto e ottenuto<br />
l’installazione,<br />
a cura di<br />
ACEA, di serbatoi<br />
di acqua potabile a servizio della cittadinanza residente<br />
nel quartiere.<br />
A conclusione posso dire che comunque eserciterò una pressione<br />
e una costante azione di sollecito e controllo sui lavori<br />
di allaccio al Peschiera così da porre fine definitivamente all’annoso<br />
problema dell’acquedotto rurale ARSIAL.<br />
Complice un fine luglio ed un agosto molto caldo,<br />
il problema della mancanza di acqua si è sentito in diverse<br />
altre zone: la parte alta di Monte Caminetto, Monteselli,<br />
valle Lombarda, Santa Maria. Come mai negli<br />
anni passati l’ACEA-ATO 2 – che gestisce il servizio per<br />
conto del Comune - non ha affrontato in modo concreto<br />
questo problema?<br />
39
ESCLUSIVA<br />
Intervista<br />
Così come bisogna prendere atto che negli anni<br />
passati alcune zone di Sacrofano sono state interessate da<br />
carenze idriche o disservizi vari inerenti il comparto idrico,<br />
così bisogna riconoscere che all’aumento delle abitazioni<br />
non è corrisposto un potenziamento della rete idrica. A<br />
fronte di ciò mi sono impegnato per verificare a che punto<br />
fosse lo stato della programmazione ACEA riguardo tali problematiche.<br />
<strong>Il</strong> Responsabile di ACEA ATO2 mi ha confermato che la pianificazione<br />
del gestore del servizio prevede il potenziamento delle<br />
condotte idriche per un importo, in opere, a favore del nostro<br />
territorio di circa 1 milione e 420 mila euro.<br />
Naturalmente, conoscendo i lunghi tempi di ACEA nell’affrontare<br />
le problematiche, sarà mio primario impegno quello<br />
di veder realizzato quanto prima il programmato potenziamento<br />
della rete idrica di Sacrofano al fine di risolvere in<br />
modo concreto il problema.<br />
Da parte dell’opposizione, si è molto insistito in<br />
campagna elettorale sulla necessità di realizzare una<br />
mensa scolastica per la Scuola Materna. Ritiene che la<br />
sua amministrazione potrà risolvere questa delicata questione?<br />
L’amministrazione, nel programma di trasferimento degli<br />
edifici scolastici presso il <strong>Nuovo</strong> Polo in costruzione, ha previsto<br />
la realizzazione della scuola materna, compresa di una<br />
mensa che soddisfi tutti i moderni standard qualitativi. Ben<br />
sapendo e tenendo sempre a mente che tale progetto rimane<br />
vincolato alla concessione di finanziamenti da parte<br />
della Regione Lazio.<br />
Sacrofano, anche stando ai dati Istat sull’ultimo<br />
censimento, ha incrementato di oltre il 15% la sua popolazione<br />
negli ultimi 10 anni. In tempi di tagli dei fondi dello<br />
Stato e della Regione Lazio agli enti locali, come crede si<br />
possano migliorare i servizi erogati ai cittadini? Sarà necessario<br />
aumentare le tasse locali alle famiglie?<br />
Posso assicurare che, per quanto di competenza comunale,<br />
non aumenteremo le tasse ai cittadini anche a<br />
fronte dei tagli da parte dello Stato, a meno che a Roma non<br />
decidano di chiudere del tutto la bocchetta dell’ossigeno ai<br />
comuni e farci morire soffocati. L’aumento delle tasse è l’ultima<br />
ipotesi che potrò mai considerare come Sindaco. A tal<br />
proposito ci auguriamo che il Governo elimini quanto prima<br />
il “patto di stabilità”, un macigno che oggi grava sulla testa di<br />
tutti i Comuni italiani e che non ci consente di lavorare in autonomia<br />
e tranquillità.<br />
Di sicuro cercheremo di ottimizzare le risorse a disposizione<br />
e soprattutto di effettuare spese oculate quando occorrenti.<br />
Per realizzare le cose di cui abbiamo bisogno e che abbiamo<br />
in progetto, contiamo sull’appoggio del nostro consigliere<br />
regionale Luca Gramazio affinché si batta per farci avere le<br />
risorse secondo le attuali normative di bilancio regionale.<br />
Del resto noi siamo stati eletti per questo e non deluderemo<br />
chi ci ha votato.<br />
In questo periodo di crisi, stanno tornando in auge<br />
– soprattutto al nord – le Unioni dei Comuni, che “mettendosi<br />
insieme” su determinati problemi riescono ad ottenere<br />
soluzioni significative, risparmiando anche sui<br />
singoli bilanci comunali. Non crede che i tempi siano maturi<br />
perché ciò possa avvenire anche nella nostra zona?<br />
L’idea non mi dispiace affatto purché sia supportata da progetti<br />
e persone serie. Se ci sarà l’opportunità di mettere in<br />
piedi qualcosa del genere anche sul nostro territorio, non<br />
saremo noi ad ostacolarla.<br />
40
ESCLUSIVA<br />
Intervista<br />
Così come bisogna prendere atto che negli anni<br />
passati alcune zone di Sacrofano sono state interessate da<br />
carenze idriche o disservizi vari inerenti il comparto idrico,<br />
così bisogna riconoscere che all’aumento delle abitazioni<br />
non è corrisposto un potenziamento della rete idrica. A<br />
fronte di ciò mi sono impegnato per verificare a che punto<br />
fosse lo stato della programmazione ACEA riguardo tali problematiche.<br />
<strong>Il</strong> Responsabile di ACEA ATO2 mi ha confermato che la pianificazione<br />
del gestore del servizio prevede il potenziamento delle<br />
condotte idriche per un importo, in opere, a favore del nostro<br />
territorio di circa 1 milione e 420 mila euro.<br />
Naturalmente, conoscendo i lunghi tempi di ACEA nell’affrontare<br />
le problematiche, sarà mio primario impegno quello<br />
di veder realizzato quanto prima il programmato potenziamento<br />
della rete idrica di Sacrofano al fine di risolvere in<br />
modo concreto il problema.<br />
Da parte dell’opposizione, si è molto insistito in<br />
campagna elettorale sulla necessità di realizzare una<br />
mensa scolastica per la Scuola Materna. Ritiene che la<br />
sua amministrazione potrà risolvere questa delicata questione?<br />
L’amministrazione, nel programma di trasferimento degli<br />
edifici scolastici presso il <strong>Nuovo</strong> Polo in costruzione, ha previsto<br />
la realizzazione della scuola materna, compresa di una<br />
mensa che soddisfi tutti i moderni standard qualitativi. Ben<br />
sapendo e tenendo sempre a mente che tale progetto rimane<br />
vincolato alla concessione di finanziamenti da parte<br />
della Regione Lazio.<br />
Sacrofano, anche stando ai dati Istat sull’ultimo<br />
censimento, ha incrementato di oltre il 15% la sua popolazione<br />
negli ultimi 10 anni. In tempi di tagli dei fondi dello<br />
Stato e della Regione Lazio agli enti locali, come crede si<br />
possano migliorare i servizi erogati ai cittadini? Sarà necessario<br />
aumentare le tasse locali alle famiglie?<br />
Posso assicurare che, per quanto di competenza comunale,<br />
non aumenteremo le tasse ai cittadini anche a<br />
fronte dei tagli da parte dello Stato, a meno che a Roma non<br />
decidano di chiudere del tutto la bocchetta dell’ossigeno ai<br />
comuni e farci morire soffocati. L’aumento delle tasse è l’ultima<br />
ipotesi che potrò mai considerare come Sindaco. A tal<br />
proposito ci auguriamo che il Governo elimini quanto prima<br />
il “patto di stabilità”, un macigno che oggi grava sulla testa di<br />
tutti i Comuni italiani e che non ci consente di lavorare in autonomia<br />
e tranquillità.<br />
Di sicuro cercheremo di ottimizzare le risorse a disposizione<br />
e soprattutto di effettuare spese oculate quando occorrenti.<br />
Per realizzare le cose di cui abbiamo bisogno e che abbiamo<br />
in progetto, contiamo sull’appoggio del nostro consigliere<br />
regionale Luca Gramazio affinché si batta per farci avere le<br />
risorse secondo le attuali normative di bilancio regionale.<br />
Del resto noi siamo stati eletti per questo e non deluderemo<br />
chi ci ha votato.<br />
In questo periodo di crisi, stanno tornando in auge<br />
– soprattutto al nord – le Unioni dei Comuni, che “mettendosi<br />
insieme” su determinati problemi riescono ad ottenere<br />
soluzioni significative, risparmiando anche sui<br />
singoli bilanci comunali. Non crede che i tempi siano maturi<br />
perché ciò possa avvenire anche nella nostra zona?<br />
L’idea non mi dispiace affatto purché sia supportata da progetti<br />
e persone serie. Se ci sarà l’opportunità di mettere in<br />
piedi qualcosa del genere anche sul nostro territorio, non<br />
saremo noi ad ostacolarla.<br />
40
ESCLUSIVA<br />
Intervista<br />
Così come bisogna prendere atto che negli anni<br />
passati alcune zone di Sacrofano sono state interessate da<br />
carenze idriche o disservizi vari inerenti il comparto idrico,<br />
così bisogna riconoscere che all’aumento delle abitazioni<br />
non è corrisposto un potenziamento della rete idrica. A<br />
fronte di ciò mi sono impegnato per verificare a che punto<br />
fosse lo stato della programmazione ACEA riguardo tali problematiche.<br />
<strong>Il</strong> Responsabile di ACEA ATO2 mi ha confermato che la pianificazione<br />
del gestore del servizio prevede il potenziamento delle<br />
condotte idriche per un importo, in opere, a favore del nostro<br />
territorio di circa 1 milione e 420 mila euro.<br />
Naturalmente, conoscendo i lunghi tempi di ACEA nell’affrontare<br />
le problematiche, sarà mio primario impegno quello<br />
di veder realizzato quanto prima il programmato potenziamento<br />
della rete idrica di Sacrofano al fine di risolvere in<br />
modo concreto il problema.<br />
Da parte dell’opposizione, si è molto insistito in<br />
campagna elettorale sulla necessità di realizzare una<br />
mensa scolastica per la Scuola Materna. Ritiene che la<br />
sua amministrazione potrà risolvere questa delicata questione?<br />
L’amministrazione, nel programma di trasferimento degli<br />
edifici scolastici presso il <strong>Nuovo</strong> Polo in costruzione, ha previsto<br />
la realizzazione della scuola materna, compresa di una<br />
mensa che soddisfi tutti i moderni standard qualitativi. Ben<br />
sapendo e tenendo sempre a mente che tale progetto rimane<br />
vincolato alla concessione di finanziamenti da parte<br />
della Regione Lazio.<br />
Sacrofano, anche stando ai dati Istat sull’ultimo<br />
censimento, ha incrementato di oltre il 15% la sua popolazione<br />
negli ultimi 10 anni. In tempi di tagli dei fondi dello<br />
Stato e della Regione Lazio agli enti locali, come crede si<br />
possano migliorare i servizi erogati ai cittadini? Sarà necessario<br />
aumentare le tasse locali alle famiglie?<br />
Posso assicurare che, per quanto di competenza comunale,<br />
non aumenteremo le tasse ai cittadini anche a<br />
fronte dei tagli da parte dello Stato, a meno che a Roma non<br />
decidano di chiudere del tutto la bocchetta dell’ossigeno ai<br />
comuni e farci morire soffocati. L’aumento delle tasse è l’ultima<br />
ipotesi che potrò mai considerare come Sindaco. A tal<br />
proposito ci auguriamo che il Governo elimini quanto prima<br />
il “patto di stabilità”, un macigno che oggi grava sulla testa di<br />
tutti i Comuni italiani e che non ci consente di lavorare in autonomia<br />
e tranquillità.<br />
Di sicuro cercheremo di ottimizzare le risorse a disposizione<br />
e soprattutto di effettuare spese oculate quando occorrenti.<br />
Per realizzare le cose di cui abbiamo bisogno e che abbiamo<br />
in progetto, contiamo sull’appoggio del nostro consigliere<br />
regionale Luca Gramazio affinché si batta per farci avere le<br />
risorse secondo le attuali normative di bilancio regionale.<br />
Del resto noi siamo stati eletti per questo e non deluderemo<br />
chi ci ha votato.<br />
In questo periodo di crisi, stanno tornando in auge<br />
– soprattutto al nord – le Unioni dei Comuni, che “mettendosi<br />
insieme” su determinati problemi riescono ad ottenere<br />
soluzioni significative, risparmiando anche sui<br />
singoli bilanci comunali. Non crede che i tempi siano maturi<br />
perché ciò possa avvenire anche nella nostra zona?<br />
L’idea non mi dispiace affatto purché sia supportata da progetti<br />
e persone serie. Se ci sarà l’opportunità di mettere in<br />
piedi qualcosa del genere anche sul nostro territorio, non<br />
saremo noi ad ostacolarla.<br />
40
ESCLUSIVA<br />
PAGINE A PAGAMENTO A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE<br />
DI CASTELNUOVO DI PORTO<br />
DIALOGO CON LA CITTÀ AUSTRIACA DI WIENER NEUSTADT<br />
La semana prima<br />
di Ferragosto Ber<br />
nhard Müller, sin<br />
daco di Wiener<br />
Neustadt (una cià<br />
della Bassa Austria,<br />
a sud di Vienna) ha<br />
visitato Castel<br />
nuovo di Porto e ha<br />
incontrato il nostro<br />
sindaco Fabio Ste<br />
foni con il quale ha<br />
iniziato un dialogo<br />
proficuo per il fu<br />
turo del nostro pic<br />
colo comune. La ciadina conserva il castello ducale del<br />
XII secolo e la cappella goca di San Giorgio (XV secolo),<br />
con la tomba di Massimiliano I d'Asburgo, è sede del<br />
l'Accademia militare dell'esercito austriaco e in passato<br />
di quella Teresiana (1752 1918) ed è oggi un impor<br />
tante centro industriale e nodo ferroviario. <strong>Il</strong> prossimo<br />
anno Wiener Neustadt festeggerà i suoi 820 anni e un<br />
giorno dei festeggiamen del suo compleanno sarà de<br />
dicato a Castelnuovo di Porto. <strong>Il</strong> sindaco austriaco si è<br />
complimentato con l'assessore Renzo Boni per il suc<br />
cesso che ha raggiunto il nostro comune disnguendosi<br />
tra il più "riciclone" dei Comuni del Lazio. Anche Wiener<br />
Neustadt è molto ava sul campo ecologico, infa il<br />
Ministro dell'Ambiente del governo austriaco ha inau<br />
gurato l'impianto di riciclaggio dei rifiu più tecnologico<br />
di tua l'Austria. Gli abitan di Wiener Neustadt hanno<br />
capito, molto prima di noi, che i rifiu possono essere<br />
trasforma da un problema costoso in una risorsa eco<br />
nomica che produce occupazione e energia. Si traa<br />
solo di progeare impian in grado di arare degli in<br />
vesmen. La lingua tedesca sarà sempre più impor<br />
tante nella formazione dei nostri giovani, l'Austria<br />
insieme alla Germania, vanta il tasso di disoccupazione<br />
giovanile più basso d'Europa. I due sindaci hanno par<br />
lato di un allargamento<br />
delle prospeve di la<br />
voro per i nostri gio<br />
vani. Wiener Neustadt<br />
dista 30 minu da<br />
Vienna, come Castel<br />
nuovo da Roma. La vi<br />
cinanza delle due<br />
capitali rappresenta<br />
un'occasione di svi<br />
luppo se riusciamo a<br />
non farci soocare dal<br />
l'allargarsi dell'area<br />
metropolitana.<br />
Un ringraziamento<br />
parcolare a Franca, Marina e Angela della benemerita<br />
Associazione "NelpaesediClarice" di Castelnuovo di<br />
Porto per aver eeuato la visita guidata del Castello<br />
Ducale e del Borgo Medievale. I nostri ospi austriaci<br />
hanno apprezzato il terzo concerto nell'ambito della<br />
Rassegna di 4 giorni di Fesval del Jazz. E hanno donato<br />
al Sindaco e all'Assessore due cravae con la firma di<br />
Wiener Neustadt. L'idea è di stabilire dei rappor com<br />
merciali, araverso la vendita di prodo locali e la dif<br />
fusione della nostra cultura e delle nostre tradizioni per<br />
poter così invitare gli austriaci nel nostro comune. <strong>Il</strong> no<br />
stro Sindaco è stato invitato ad oobre ad un incontro<br />
di tre o quaro giorni, con una delegazione di cinque<br />
persone (tra cui il sooscrio in qualità di interprete)<br />
per ricambiare la cortese ospitalità e l'amichevole ac<br />
coglienza. Se volete saperne di più ecco il sito con il Ben<br />
venuto del Sindaco in italiano:<br />
hp://www.wienerneustadt.gv.at/Benvenuto_Benve<br />
nuto+%E0++Wiener+Neustadt oppure, per gli appas<br />
siona di facebook è possibile entrare nel gruppo<br />
"CastelnuovoNeustadt".<br />
I PAGAMENTI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE<br />
<strong>Il</strong> Decreto Legge 35/<strong>2013</strong> ha previsto che le Pubbliche Amministrazioni paghino, entro il 2014, tu i debi che hanno<br />
acceso prima del 31/12/2012, sia di parte corrente che di parte capitale (ad eccezione dei mutui, ovviamente).<br />
Per raggiungere questo obievo la legge prevede che gli En pubblici possano ricorrere a tre pologie di pagamento:<br />
1 La più virtuosa: pagare con i soldi che si hanno già in cassa.<br />
In tal caso SI PAGANO I DEBITI VECCHI SENZA CONTRARRE DEBITI NUOVI.<br />
2 La via di mezzo: aumentare l’ancipazione di cassa (in sostanza, lo scoperto di conto corrente) per far fronte a<br />
una parte o a tu i pagamen previs.<br />
In tal caso SI ACCENDE UN DEBITO A BREVE TERMINE PER PAGARE I DEBITI PREGRESSI.<br />
3 La situazione più gravosa per i contribuen: accendere un mutuo trentennale a tasso agevolato per pagare tali<br />
debi. In sostanza SI ACCENDE UN DEBITO A LUNGO TERMINE PER PAGARE I DEBITI ARRETRATI VINCOLANDO<br />
PERO’ L’ENTE A PAGARE PER TRENT’ANNI LE RATE DI UN NUOVO MUTUO.<br />
Tali opzioni potevano anche essere ulizzate congiuntamente, nella modalità che gli En pubblici ritenevano mi<br />
gliore per loro.<br />
<strong>Il</strong> Comune di Castelnuovo di Porto ha già pagato, al 31 luglio <strong>2013</strong>, tu i debi na prima del 31/12/2012, senza<br />
quindi aspeare il temine ulmo previsto dalla Legge. E soprauo ha raggiunto tale risultato ulizzando solo<br />
ed esclusivamente i soldi già in cassa, a dimostrazione ulteriore che l’unico vincolo al pagamento dei fornitori<br />
fosse il famigerato Pao di Stabilità.<br />
43<br />
di Fabrizio Falzini<br />
C a s t e l n u o v o d i P o r t o<br />
I L C O M U N E
PAGINE A PAGAMENTO A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE<br />
DI CASTELNUOVO DI PORTO<br />
NUOVA VESTE E AMPLIAMENTO<br />
PER LA FARMACIA COMUNALE<br />
La nuova Farmacia Comunale, sita sempre in località Ponte<br />
Storto, è stata riaperta negli ultimi giorni di agosto comple<br />
tamente rinnovata.<br />
Tale radicale trasformazione (raddoppio degli spazi, rifaci<br />
mento arredi e mobilio, creazione di una saletta per la for<br />
nitura di servizi sanitari) trae la sua origine dalla delibera<br />
di Giunta 136 del 14 dicembre 2012 con la quale, visti i<br />
primi fondi già stanziati nel Bilancio di Previsione 2012, si<br />
dava atto formale di indirizzo al Responsabile della Farma<br />
cia affinché provvedesse a realizzare tale opera, forti della<br />
disponibilità manifestata dal proprietario del locale adia<br />
cente alla “vecchia” farmacia di unire i due locali.<br />
Per la verità, prima di tale atto formale il responsabile, in<br />
sieme al direttore della Farmacia, su approvazione dell’Am<br />
ministrazione che ha sempre visto di buon occhio tale<br />
evenienza, avevano lungamente dibattuto sulla effettiva<br />
necessità , economicità, e modalità di ampliamento di tale<br />
presidio sanitario, sia valutando cataloghi ed altri docu<br />
menti, sia partecipando alla fiera dedicata al mondo far<br />
maceutico “Cosmofarma” che si era tenuta a Roma a<br />
maggio del 2012.<br />
Una volta delineatosi il quadro, le tappe successive sono<br />
state lo stanziamento nel Bilancio <strong>2013</strong> delle ulteriori<br />
somme necessarie, l’indizione della gara rivolta agli opera<br />
tori privati del settore chiedendo loro di fornire, sulla base<br />
di una piantina dei locali già unificati, la progettazione e la<br />
realizzazione di tale opera, e finalmente nella prima quin<br />
dicina di agosto si sono svolti i lavori veri e propri.<br />
La Farmacia ha riaperto i battenti a fine agosto ed è stata uf<br />
ficialmente inaugurata dalle Autorità il 7 settembre scorso.
PAGINE A PAGAMENTO A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE<br />
DI CASTELNUOVO DI PORTO<br />
FOTOGRAFIE D’AUTORE ALLA ROCCA COLONNA<br />
CASTELNUOVOFOTOGRAFIA è un Progetto della Associazione<br />
culturale DIECIQUINDICI che è stato approvato dalla Ammini<br />
strazione Comunale ed ha ottenuto il contributo richiesto nel<br />
l’ambito della concessione dei contributi destinati per il <strong>2013</strong><br />
alle Associazioni, con sede a Castelnuovo di Porto, iscritte al<br />
l’Albo delle Associazioni. Al Progetto collaborano:<br />
CAMERA 21 FOTOGRAFIA REFLEX OFFICINE FOTOGRAFICHE<br />
ROMA ARTIPELAGO con il patrocinio dell’ ENTE PARCO DI VEIO<br />
L’evento si svolgerà dal 21 al 29 settembre con i seguenti orari:<br />
Sabato 21 settembre h 1120<br />
Domenica 22 <strong>Settembre</strong> h 1013 e 1719<br />
Lunedì 23 <strong>Settembre</strong>Sabato 28 <strong>Settembre</strong> h 1719<br />
Domenica 29 settembre h. 1020<br />
<strong>Il</strong> Programma del Progetto prevede giornate dedicate alla fo<br />
tografia ed alle sue numerose declinazioni, dalle esposizioni<br />
al concorso di fotografia aperto a tutti, dedicato al paesaggio;<br />
al workshop, per poi passare alle proiezioni, alle presenta<br />
zioni editoriali,incontri e letture portfolio.<br />
Le mostre fotografiche, che saranno esposte nelle sale del<br />
Castello, sono firmate da diversi autori. Prima fra tutte, nella<br />
sala Cento passi, l'esposizione di Piergiogio Branzi, uno dei<br />
più apprezzati maestri della fotografia italiana. Le altre sale<br />
propongono un’ampia lettura sulla fotografia contempora<br />
nea: immagini di Chris WardeJones,Patrizia Savarese e i fo<br />
tografi di Officine Fotografiche Roma Massimo Bottarelli,<br />
Alberto Placidoli e Marco Rapaccini.<br />
L'evento avrà il suo fulcro nel Castello Rocca Colonna per poi<br />
espandersi nel borgo medievale: sabato 21 nella piazza anti<br />
stante il castello i fotografi di Camera21 si posizioneranno<br />
sulla Piazza in un box aperto, al fine di allestirvi un set foto<br />
grafico dove realizzare i ritratti di tutte/i coloro che vorranno<br />
partecipare al progetto. Le immagini di chi si sarà voluto far<br />
ritrarre saranno proiettate Domenica 29 in uno slideshow<br />
nella Rocca Colonna.<br />
Oltre alle mostre, CASTELNUOVOFOTOGRAFIA offre incontri<br />
sulle tematiche della fotografia e del paesaggio, il workshop<br />
condotto da Chris WardeJones e letture portfolio per foto<br />
grafi e fotoamatori a cura della rivista FOTOGRAFIA REFLEX.<br />
<strong>Il</strong> concorso è diviso in due sezioni:<br />
il concorso fotografico è a libera partecipazione,le immagini<br />
devono essere inviate entro il 24 settembre con la scheda di<br />
iscrizione a castelnuovofotografia@gmail.com<br />
il workshop ha un costo di 50 euro, l’iscrizione deve pervenire<br />
entro il 15 settembre tramite scheda di partecipazione da in<br />
viare a: castelnuovofotografia@gmail.com<br />
La prima (A) é subordinata alla partecipazione al workshop<br />
condotto dal fotografo professionista Chris WardeJones, che<br />
lavora per le maggiori testate nazionali e internazionali, che<br />
si terrà sabato 21 e domenica 22 settembre <strong>2013</strong> dalle ore<br />
9,00 alle ore 18,00 a Castelnuovo di Porto e territorio circo<br />
stante. <strong>Il</strong> costo del workshop è di 50,00 Euro a partecipante.<br />
foto di Chris Warde-Jones<br />
L’iscrizione al workshop dovrà essere effettuata entro il<br />
giorno 15 settembre <strong>2013</strong> per posta elettronica inviando una<br />
mail alla seguente casella:<br />
castelnuovofotografia@gmail.com,<br />
la quota di partecipazione sarà versata direttamente all’inizio<br />
del workshop. La seconda (B), a libera partecipazione, purchè<br />
le immagini siano riprese nel territorio di Castelnuovo di<br />
Porto e territorio circostante.<br />
Non è prevista quota di partecipazione al concorso ed è pos<br />
sibile partecipare ad entrambe le sezioni.<br />
L’intera manifestazione è coordinata da Bibi Portoghese.<br />
"Sguardo sul paesaggio”<br />
Info regolamento del concorso e programma dettagliato:<br />
castelnuovofotografia<strong>2013</strong>.wordpress.com<br />
Contatti e Ufficio Stampa:<br />
castelnuovofotografia@gmail.com
PAGINE A PAGAMENTO A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE<br />
DI CASTELNUOVO DI PORTO<br />
YES, WE CAN(e)<br />
Parte la campagna per promuovere<br />
l’adozione dei cani<br />
<strong>Il</strong> Comune di Castelnuovo di Porto, con lo spirito di una po<br />
lica di sensibilizzazione per evitare l’abbandono dei cani,<br />
promuove iniziave e forme di collaborazione nei confron<br />
di questa delicato aspeo. La stessa frase inserita nel mani<br />
festo vuole significare che insieme e con la collaborazione di<br />
tu qualcosa di ule “si può fare “. Allo stato auale il Co<br />
mune di Castelnuovo di Porto ha in carico N° 11 cani prele<br />
va sul proprio territorio i quali vengono ospita, tramite<br />
una convenzione, nel canile di Bracciano. <strong>Il</strong> 23 maggio <strong>2013</strong>,<br />
con delibera n°18, il Consiglio Comunale di Castelnuovo di<br />
Porto ha approvato il nuovo Regolamento Comunale di Po<br />
lizia Urbana il cui Art.119 disciplina il “prelievo di cani presso<br />
il canile comunale” e con delibera n°98 del 12 agosto <strong>2013</strong><br />
vengono approvate le linee guida che regolano le adozioni<br />
con apposite forme di incenvo economico. In tal senso tue<br />
le persone, residen e non, possono dopo aver presentato<br />
apposita richiesta presso l’ucio di Polizia Locale di Castel<br />
nuovo di Porto e dopo aver fornito garanzie relavamente alle<br />
condizioni di custodia di benessere del cane accedere al con<br />
tributo di Euro 500,00 (nella misura una tantum) le quali do<br />
vranno essere spese in beni di mantenimento e benessere<br />
del cane adoato. Le spese sostenute verranno rimborsate<br />
tramite presentazione di idonei documen fiscali (scontrini,<br />
faure). Al momento dell’ado verranno sooscrie con<br />
giuntamente le condizioni che l’Amministrazione Comunale<br />
stabilisce al fine di garanre il benessere dell’animale.<br />
<strong>Il</strong> randagismo diventa inevitabile, in crescita e, paradossal<br />
mente, una delle essenze della modernità. A dispeo delle<br />
melense rappresentazioni che la società ha di se stessa, si ar<br />
riva a concludere che essa è ancora più crudele verso gli ani<br />
mali oggi chiama 'di aezione' di quanto non siano state le<br />
società del passato. Ora si comprende che l'esigenza di im<br />
piegare 'randagio' come termine unico per chiamare animali<br />
diversi non sorge soltanto per definire un unico desno, ma<br />
anche per definire la perdita del ruolo (quello di animale da<br />
compagnia) che l'uomo rende omogeneo senza alcun ri<br />
speo per le<br />
parcolarità di<br />
specie. In altri<br />
termini, 'ran<br />
dagio' è l'ani<br />
male da<br />
compagnia ge<br />
nerico (senza<br />
altre specifica<br />
zioni) liberato<br />
contro il suo<br />
interesse. È<br />
l'animale che,<br />
cooptato nella<br />
società, perde<br />
prima l'anima<br />
lità e poi la<br />
sussistenza e<br />
quindi la di<br />
gnità.<br />
STOP AI PICCIONI<br />
Durante il periodo esvo sono più for il disagio ed i pericoli<br />
di po sanitario derivan dalla presenza di escremen la<br />
scia da animali domesci e non, soprauo nel centro sto<br />
rico delle cià.<br />
Per far fronte a questo in relazione al problema cani, è stata<br />
creata nel nostro comune, come già indicato in un numero<br />
precedente de “<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong>” un’area passeggiamento cani at<br />
trezzata con contenitori per il deposito degli escremen e<br />
recentemente nel nuovo Regolamento di Polizia Urbana è<br />
stato inserito un arcolo in base al quale può essere sanzio<br />
nato il proprietario, che passeggia con il proprio cane, tro<br />
vato sprovvisto del materiale necessario per la raccolta degli<br />
escremen.<br />
Certamente il problema dei piccioni è più complesso. La pu<br />
lizia del centro storico è adata sei giorni su see a due ope<br />
ratori della Cooperava e nel periodo esvo ogni 15 giorni,<br />
o più frequentemente a seconda delle necessità, viene u<br />
lizzata una idropulitrice per una pulizia più profonda. Un ac<br />
corgimento estremamente importante per evitare che si<br />
formino delle vere e proprie piccionaie è la chiusura da parte<br />
dei ciadini nelle case di loro proprietà non abitate di fine<br />
stre, aperture ed in generale di spazi in cui si possono infilare<br />
e stazionare i piccioni. Ad alcuni proprietari è già stata no<br />
ficata questa necessità e l’iniziava sarà intensificata.<br />
Al di là degli interven tradizionali sopra cita che ovvia<br />
mente connueranno, prendendo in esame altre soluzioni<br />
per arontare più decisamente il problema, si è deciso di<br />
avviare un traamento dei piccioni presen nel Centro Sto<br />
rico con OVISTOP, una specialità medicinale per uso vete<br />
rinario (A.I.C. n. 103570014; breveo europeo n. 0807430),<br />
unico farmaco anfecondavo per colombi liberi urbani in<br />
vendita in Europa. <strong>Il</strong> prodoo è innocuo e non ecace come<br />
anfecondavo per altre specie animali. Per la distribuzione<br />
del prodoo che nei fa è un mangime con l’anfeconda<br />
vo all’interno verrà ulizzato un dispenser automaco, lo<br />
calizzato su un terrazzo non accessibile al pubblico in una<br />
posizione centrale del centro storico, che verrà caricato pe<br />
riodicamente da un operatore del comune. Si prevede un<br />
traamento annuale per 8 mesi da Marzo ad Oobre, con 5<br />
giorni di somministrazione alla semana, per un totale di<br />
160 giorni di terapia. <strong>Il</strong> progeo inizierà con un solo dispen<br />
ser durante il prossimo periodo invernale distribuendo man<br />
gime normale in modo di abituare i piccioni alla nuova<br />
situazione per poi connuare con il mangime con l’anfe<br />
condavo da Marzo 2014.<br />
L’unica alternava concreta all’uso dell’ OVISTOP è costuita<br />
dall’impiego di falchi, lascia liberi dai falconieri, che “con<br />
vincono” i piccioni ad allontanarsi dal territorio. Questa al<br />
ternava è stata scartata perché non risoluva, a meno di<br />
non ripetere l’operazione con una certa frequenza, e piuo<br />
sto costosa ma soprauo perché considerata una prassi<br />
cruenta e poco educava.
SPECIALE<br />
SPOSA
Sposa Style<br />
Le spose de “<strong>Il</strong> nuovo”<br />
ispirazioni, eleganza,<br />
location suggestiva<br />
collocano la sposa<br />
e il mondo<br />
che la circonda<br />
in preziose atmosfere.<br />
Un tocco di classe e<br />
originalità che dà vita<br />
a matrimoni<br />
davvero speciali.<br />
Nella pagina precedente; a sinistra<br />
un modello di Federica Ducoli per<br />
GAN. Al centro e a destra due abiti<br />
di tadd.4<br />
M<br />
E<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
50
Sotto: un modello di Federica Ducoli<br />
per GAN - Made in Italy.<br />
Sopra: un abito di tadd.4<br />
Nella pagina accanto un<br />
modello di Federica Ducoli<br />
per GAN - Made in Italy.<br />
51
Sopra e accanto:<br />
un abito di tadd.4
Le aziende<br />
di questo servizio sono:<br />
GAN - Made in Italy<br />
Via del Vantaggio, 22 - Roma<br />
ganmadeinitaly.blogspot.it<br />
tadd. 4<br />
Via Taddeide, 4<br />
06. 90131722<br />
Via Rianese, 123<br />
06.90136328<br />
Riano<br />
Pampanini&Rossi<br />
Oggetti d’arredo - Liste di nozze<br />
Via Flaminia, 30/42/44<br />
Castelnuovo di Porto<br />
www.pampaninirossi.it<br />
FV di Francesca Vitelli<br />
Via Palombarese 137/b<br />
S. Lucia - Fonte Nuova<br />
www.francescavitelli.it<br />
Nella foto: al centro un modello<br />
di Federica Ducoli per GAN.<br />
Ai lati due abiti di tadd.4<br />
Tutti gli accessori sono Swarosky.<br />
Servizio a cura di:<br />
Fabrizia Del Ciondolo<br />
e Paolo Musolino<br />
Credits:<br />
Foto: Intermediagency<br />
di Andrea Zaniol Ph.<br />
Hair: Mirko per Namasté<br />
Make up: Alessia Barbieri
Esclusive proposte per la casa<br />
di Pampanini&Rossi<br />
rappresentano un’idea pregiata<br />
per regali e liste di nozze<br />
Le originali bomboniere<br />
create su misura da<br />
Francesca Vitelli
AMBIENTE<br />
Castelnuovo di Porto<br />
<strong>Il</strong> gessetto dove lo metto?<br />
LETTERA APERTA AL DR. RENZO BONI, ASSESSORE ALL’AMBIENTE E<br />
ALLA QUALITÀ DELLA VITA DEL COMUNE DI CASTELNUOVO DI PORTO<br />
Egregio Assessore,<br />
Le scrivo questa lettera in forma “aperta” non per cattiveria,<br />
ma per rendere partecipi, oltre a Lei, i nostri concittadini<br />
di un fatto capitato a me e che può capitare a tutti, se l’Amministrazione<br />
non vi pone rimedio.<br />
Ecco il fatto. Verso metà luglio ho deciso di liberarmi di alcuni<br />
blocchetti di gesso che giacevano inutilizzati nel mio<br />
giardino. Sicché, con l’aiuto di una mazzetta, ho ridotto i blocchetti<br />
in piccoli pezzi e li ho raccolti in sei sacchetti per calcinacci.<br />
Mi permetto di ripetere la parola “sacchetti”, nel<br />
senso che, per senso civico, non avevo predisposto grossi<br />
sacchi di immondizia. Preciso che, essendo io una persona<br />
con limitate forze fisiche, ho evitato di riempire troppo i sacchetti<br />
in modo da poterli agevolmente movimentare. Ciò<br />
vuol dire che il peso complessivo dei sacchetti non superava<br />
i 20 chili.<br />
Ho poi caricato i sei sacchetti nella mia automobile e, fiera<br />
di essere cittadina del Comune più riciclone del Lazio, mi<br />
sono recata a Piana Perina (la mia automobile è un po’<br />
meno fiera di me ogni volta che deve percorrere quella<br />
strada - ma questo è un altro discorso) presso l’Ecocentro<br />
Comunale per consegnarli al personale addetto. Sicché il<br />
personale addetto ha detto (scusi il bisticcio di parole, ma<br />
non so resistere) che non potevo proprio conferire il<br />
gesso lì e che dovevo andare all’Ecocentro di Monterotondo,<br />
di cui gentilmente mi ha indicato la zona.<br />
Allora, già un po’ seccata per questo allungarsi dei tempi di<br />
consegna (era un sabato mattina), sono andata nell’area<br />
industriale di Monterotondo e, a forza di girare e chiedere<br />
ai pochissimi passanti, ho individuato un Centro per lo<br />
smaltimento dei rifiuti e ho pensato che fosse quello giusto.<br />
Ma un operatore di quel Centro mi ha prontamente<br />
detto che quella è una struttura privata dove per smaltire<br />
materiali occorre pagare e che il Centro Smaltimento pubblico<br />
si trova poco distante; anche in questo caso l’operatore<br />
mi ha indicato il percorso da fare per raggiungere il<br />
Centro smaltimento di Monterotondo.<br />
Risalita in auto con i miei sei sacchetti di gesso, vado al<br />
Centro pubblico indicato, trovo un operatore molto compreso<br />
del proprio ruolo, gli dico che dovrei smaltire sei sacchetti<br />
di gesso e mi sento chiedere: “Ma lei risiede a<br />
Monterotondo?” No, dico io, risiedo a Castelnuovo di Porto.<br />
Allora, mi fa lui, deve andare all’Ecocentro di Castelnuovo.<br />
Ma è proprio da lì che vengo, e proprio lì mi hanno detto di<br />
venire qui, gli spiego. A questo punto l’operatore, visibilmente<br />
seccato ma non maleducato, mi dice che se gli mostro la ricevuta<br />
della TARSU pagata al Comune di Monterotondo<br />
bene, altrimenti io i miei sei sacchetti me li tengo.<br />
Piuttosto alterata (per non dire altro) faccio per risalire in<br />
auto quando incontro due signore zingare che mi chiedono<br />
se ho dei rifiuti da donare; prontamente dico “Ho sei sacchetti<br />
di gesso: interessa?”. Quelle mi guardano con compassione<br />
e tirano dritto.<br />
Sa, Egregio Assessore, come è finita questa storia? Ho percorso<br />
30 km, sono andata a Roma, e ho “conferito” i sei<br />
sacchetti a sei cassonetti diversi della Capitale adibiti a<br />
raccolta di materiale indifferenziato.<br />
Mi farebbe piacere sapere da Lei cosa deve fare un cittadino<br />
di Castelnuovo di Porto, che paga regolarmente la<br />
TARSU (e a breve la TARES) oltre a tutti gli altri balzelli nazionali<br />
regionali e comunali, per smaltire sei sacchetti di<br />
gesso fatto a piccoli pezzi.<br />
Con osservanza,<br />
M. G. Loretta Peschi<br />
PS - Ma la quota di TARSU che va (andava) alla Provincia, a<br />
che serve (serviva)?<br />
56
ilnuovo<br />
Gentile Signora Peschi,<br />
La ringrazio molto per la sua lettera “ aperta”che non considero<br />
affatto “ cattiva” come lei dice anche perché mi permette<br />
di fare alcune precisazioni ed osservazioni che<br />
possono essere utili per i nostri concittadini.<br />
Mi consenta però prima di andare all’episodio di cui lei parla<br />
di complimentarmi sinceramente con Lei e con quei cittadini<br />
che si comportano come Lei in casi analoghi per l’impegno<br />
e l’attenzione posta nel tentativo di conferire il rifiuto<br />
in modo ambientalmente corretto.<br />
La spiegazione del disguido e del disagio che ha dovuto sopportare<br />
risiede nel fatto che il gesso come pure il cartongesso<br />
ha un codice europeo rifiuti (CER) , diverso dal CER<br />
dei cosiddetti calcinacci, rifiuti inerti costituiti da miscugli o<br />
scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche. Rifiuti<br />
con CER diverso non possono essere mescolati assieme<br />
ed ognuno nel sito di conferimento va trattato separatamente<br />
per poter riciclare il materiale. Nello specifico il<br />
gesso in presenza di tracce di umidità subisce un rigonfiamento<br />
che non consente il riutilizzo dei calcinacci come<br />
materiale in campo edile. Abbiamo avuto esperienze dirette<br />
in questo senso dal momento che alcune volte il nostro<br />
cassone scarrabile adibito alla raccolta dei calcinacci<br />
è stato mandato indietro dalla Ditta specializzata nel recupero/riciclo<br />
dei rifiuti, per la presenza anche di piccole<br />
quantità di gesso, siporex, etc.<br />
<strong>Il</strong> nostro Ecocento, che viene considerato dalla Provincia tra<br />
quelli meglio funzionanti, accoglie i rifiuti riciclabili-recuperabili,<br />
a valle della raccolta differenziata, provenienti da insediamenti<br />
ed utenze civili e produttive (per materiali<br />
assimilabili ai rifiuti solidi urbani) in attesa del trasporto e del<br />
trattamento finale per il recupero/riutilizzo. Si possono conferire<br />
anche rifiuti pericolosi purché provenienti da utenze<br />
domestiche, quali medicinali, vernici, pitture, toner, etc.<br />
Per quanto riguarda in particolare i materiali inerti, l’Ecocentro<br />
è attrezzato con un cassone scarrabile per la raccolta<br />
dei calcinacci, (circa 100 tonnellate/anno) che, a<br />
pagamento, vengono conferiti dal Comune ai Centri di trattamento.<br />
Non è prevista invece nel nostro regolamento<br />
la possibilità di scaricare all’Ecocentro in appositi contenitori,<br />
il gesso ed altri materiali inerti che devono essere<br />
quindi portati a pagamento direttamente dal cittadino ai<br />
Centri di trattamento privati come quello di Monterotondo<br />
indicatole correttamente dal personale della Cooperativa<br />
che gestisce per conto del Comune l’Ecocentro.<br />
Mi rendo conto che per un cittadino è molto difficile essere a<br />
conoscenza di tutte queste informazioni e quindi in alcuni casi<br />
è preferibile chiedere preventivamente chiarimenti all’Ufficio<br />
Tecnico o all’Assessorato di competenza. Come è noto<br />
<strong>Il</strong> Comune ha messo a disposizione dei cittadini l’opuscolo intitolato:<br />
”Dove lo metto?” dove sono elencati più di 300 diverse<br />
tipologie di rifiuto con l’indicazione dei diversi contenitori<br />
o dell’Ecocentro dove vanno raccolti. Questo elenco non è<br />
esaustivo e deve essere aggiornato frequentemente anche<br />
per la variazione della normativa. <strong>Il</strong> gesso che va destinato a<br />
Ditte specializzate non è indicato in questo elenco.<br />
Comprendo perfettamente il disappunto e la incredulità<br />
che traspare dalla sua lettera e mi auguro che le mie spiegazioni<br />
siano state esaurienti. Colgo l’occasione per sottolineare<br />
la complessità dell’intera filiera dei rifiuti che,<br />
partendo dalla raccolta differenziata, consente di arrivare<br />
ad un reale recupero/riciclo dei materiali raccolti, perché<br />
troppo spesso in modo semplicistico anche da parte degli<br />
addetti ai lavori si afferma che il Rifiuto è una Risorsa senza<br />
sottolineare le difficoltà operative e logistiche che si incontrano<br />
in questa trasformazione.<br />
57
Francesco (al centro, nella foto) insieme agli amici Giovanni<br />
e Roberto, che lo aiutano nel loro temop libero<br />
I VICINI DI CASA<br />
a cura di Carolina Garrow<br />
Le “macchinette”<br />
di Francesco...<br />
...rappresentano una rinascita del<br />
vecchio continente, una risposta alla<br />
depressione post bellica che si materializza<br />
in una rincorsa al benessere.<br />
L'Italia in particolare crea in questi<br />
anni l'Isetta.<br />
La prima cosa che si vede entrando a casa del signor Francesco De Cunto<br />
a Riano è un laboratorio e due facce concentrate: sono Giovanni e Roberto,<br />
i due artisti (solo così possono essere chiamati!) che nel tempo libero aiutano<br />
con il restauro delle “Macchinette” o “bubblecars”; così si chiamano i veicoli<br />
sui quali stanno lavorando. Ci sono parti di lamiera ovunque e stento a credere<br />
che quel pezzo di lamiera sul quale stanno operando prima o poi prenderà<br />
vita… Parlando con loro ho la sensazione che qui ci sia qualcosa di più<br />
che una semplice passione per le macchine.<br />
“Come è iniziata questa passione?”<br />
“Avevo 13-14 anni quando ho visto la mia prima Isetta o quello che rimaneva<br />
di lei. Ce l’aveva un mio vicino, Mauro B., che la teneva in cantina”<br />
“Quindi hai cominciato a lavorare sulle macchinette da ragazzino?”<br />
“No! La guardavo e basta… E ogni tanto mi tornava in mente… Poi ho fatto<br />
altre cose, ho studiato medicina, sono diventato dentista e ogni tanto chiedevo:<br />
‘Te la ricordi quell’Isetta?’ Nessuno se la ricordava, ma tutti avevano<br />
una storia da raccontare riguardo a questa macchinetta…Una storia assurda<br />
o verosimile!”<br />
“E quale è stata la tua prima Isetta?”<br />
“QUELLA! Ci ho pensato per trent’anni e nel ‘95 ho richiamato Mauro e gli<br />
ho chiesto se ce l’aveva ancora!”<br />
“Quanto ci hai messo a restaurarla?”<br />
“Tre anni… E per restaurare Lei ne ho dovute prendere altre… e poi altre ancora,<br />
così ho cominciato!”<br />
L’Isetta fu prodotta in sette paesi nel mondo: Inghilterra, Italia, Francia, Argentina,<br />
Belgio, Brasile, Germania, tutte sono diverse e nessuna ha pezzi intercambiabili.<br />
“Ma dove le trovi?”<br />
“Sono rare! E di loro non si trova nulla! Non si trovano ricambi, ma quello<br />
che mi è servito sono riuscito a rimediarlo e quando non è stato possibile<br />
l’ho costruito!”<br />
“Non bisogna essere solo bravi con le mani, ci vuole molta creatività?”<br />
58
ilnuovo<br />
“Quando restauri queste macchinette diventi uno psichiatra forense,<br />
un investigatore: devi cercare di capire cosa pensava l’ingegnere<br />
quando l’ha progettata, perché ha pensato così, come rispettare il<br />
suo lavoro e cosa non è andato! Perché la maggior parte di questi<br />
veicoli sono guasti da allora!”<br />
Le macchinette furono fabbricate su licenza dalla BMW, questo modello<br />
ne risollevò le sorti ne furono prodotte ben 162.000 esemplari.<br />
In Italia, invece, se ne produssero soltanto 1200 pezzi, un fallimento!<br />
“Perché questa differenza?”<br />
“Sicuramente per il clima! In Italia non c’era necessità di avere uno<br />
scooter cabinato, c’era la vespa che costava la metà e ci si andava<br />
in quattro!”<br />
Nel 2008 Francesco Fonda l’A.I.M.A.C. (associazione italiana micro<br />
vetture anni cinquanta) con lo scopo di recuperare tutte le micro vetture<br />
del decennio che va dagli anni ’50 agli anni ’60.<br />
“Cosa ti piace di più di queste macchine?”<br />
“<strong>Il</strong> design, il genio, l’inventiva, la derivazione aeronautica e soprattutto<br />
il fine! Non più beni di lusso, ma macchine che sono state progettate<br />
per essere guidate dai loro proprietari, non più dagli autisti! Comprese<br />
da chi le compra!”<br />
“Quante ne hai?”<br />
“Al momento possiedo circa 40 micro vetture, alcune sono al museo<br />
di Civita di Bagnoregio, altre nel mio garage. Nel 2008 abbiamo presentato<br />
una mostra alla ex GIL, è durata circa un mese, sono intervenuti<br />
15,000 visitatori certificati!” (potete visualizzare l’intervista di<br />
“Costume e società” su youtube)<br />
La macchina rossa (la volpe) ha una storia<br />
particolare: ne furono ordinate 368000,<br />
ma ne furono prodotte solo 6. <strong>Il</strong> giudice ordinò<br />
di distruggerle, se ne salvarono tre,<br />
Francesco ne possiede 2.<br />
La ex GIL (casa della gioventù del Littorio), realizzata da Moretti nel<br />
1933 nel quartiere di Trastevere, lasciata per anni in stato di abbandono,<br />
è stata restaurata dalla Regione Lazio e poi destinata ad attività<br />
culturali.<br />
“15.000? Quello delle micro vetture non sembrerebbe un fenomeno<br />
di settore! Ma perché stanno a Civita di Bagnoregio?”<br />
“Perché qui nessuno mi ha potuto fornire una location… Per sei anni<br />
ho dato al comune di Riano una mia Isetta, esposta in sala consiliare,<br />
per incentivare… Purtroppo non si è riusciti a cogliere l’occasione…”<br />
Quello che fa questa persona attraverso il restauro delle micro vetture<br />
è restituirci una parte di storia attraverso qualcosa di tangibile<br />
che porta su di sé memoria di quegli anni e lo fa esclusivamente per<br />
passione e nel suo tempo libero…<br />
“E tua moglie cosa pensa di tutto questo?”<br />
“Pensa che sono un dilettante! <strong>Il</strong> padre ha una collezione di 400 macchine<br />
d’epoca!”<br />
Le macchinette non sono state il suo unico amore, ha cominciato con<br />
le barche abbandonate…<br />
“Mi piace ritrovare le pepite sotto la sabbia, tolto tutto lo sporco e<br />
l’abbandono che c’è sopra, sotto io vedo quello che ci potrebbe essere<br />
domani…”<br />
Possibile che nessuno di noi qua intorno è riuscito a vedere quello<br />
che queste macchinette potrebbero rappresentare domani?<br />
59
AMBIENTE<br />
Attualità<br />
a cura di Maurizio Lancellotti<br />
E luce sia!<br />
Conviene installare un impianto<br />
fotovoltaico? Leggendo<br />
le pubblicità o<br />
ascoltando i promotori,<br />
sembrerebbe di sì: infatti, la<br />
detrazione fiscale per l’acquisto e l’installazione fino<br />
al 31 Dicembre <strong>2013</strong> sarà pari al 50%, ripartita in<br />
10 rate annuali. Ma vi è ancora davvero tutta questa<br />
convenienza e come funziona oggi?Abbiamo raccolto<br />
sul tema la testimonianza di una persona che ha<br />
recentemente optato per il fotovoltaico, la quale nel fornirci<br />
il consenso alla pubblicazione dell’intervista ci ha<br />
chiesto tuttavia di non rendere pubblici i suoi dati personali.<br />
Sig. Gabriele, dove abita e che tipo di installazioni energetiche<br />
ha in casa? Quando e perché ha deciso di optare<br />
per questa soluzione?<br />
Abito a Roma, ho un impianto di 3 kw per provvedere al<br />
fabbisogno energetico della mia abitazione. Ho deciso di<br />
dotarmi di un impianto fotovoltaico a marzo 2012 per<br />
rendermi autosufficente dal punto di vista della produzione<br />
di energia, perche mi sembrava una scelta ecologica sensata<br />
che inoltre mi consentiva di risparmiare sulla bolletta.<br />
Com’è andata a chi è passato al fotovoltaico prima di lei?<br />
Nel precedente conto energetico (1) la produzione poteva<br />
essere tenuta in conto consumo, in modo da poterla<br />
usare anche nei momenti non produttivi: quindi<br />
l’energia accumulata tramite i pannelli veniva reimmessa<br />
nella rete e vi era la possibilità di usufruire gratuitamente<br />
in modo differito di una equipollente quantità<br />
di energia.<br />
Qual è invece la sua esperienza?<br />
Purtroppo, le lungaggini amministrative e l'anticipazione<br />
di alcuni mesi dell'entrata in vigore del V conto energia,<br />
hanno fatto sì che io rientrassi in questa nuova tipologia<br />
contrattuale. In pratica, per disincentivare la speculazione,<br />
che ormai è stata ampiamente sfruttuta dalle<br />
grandi aziende e multinazionali del settore, le quali hanno<br />
prosciugato il conto nazionale, l'incentivo ora riguarda solo<br />
l'energia consumata. Poiché io e mia moglie lavoriamo<br />
tutto il giorno e rincasiamo quando ormai la produzione<br />
autonoma non è più disponibile, non possiamo utilizzare<br />
l'energia prodotta. Questo perché, appunto, l’energia tramite<br />
i pannelli solari si produce di giorno, quando noi non<br />
ci siamo, e non potendo essere più immessa sul mercato,<br />
deve essere consumata immediatamente. Perciò, paradossalmente<br />
per accedere agli incentivi che ci permettono<br />
anche di recuperare i costi di realizzazione<br />
dell'impianto (parliamo di diverse migliaia di euro) dobbiamo<br />
tenere le luci ed il condizionatore accesi tutto il<br />
giorno… In questo modo, il risultato finale è peggiore di<br />
quello del precedente conto energia, in quanto quell’energia<br />
che noi prima reimmettevamo nel circuito ora dobbiamo<br />
sprecarla.<br />
Perché a suo avviso siamo giunti a questa situazione?<br />
Per disincentivare la speculazione delle grandi aziende.<br />
In realtà, questo fondo pagato dai cittadini doveva essere<br />
messo a loro disposizione, ma come si sa l'Italia è l'Italia…<br />
Quali azioni sarebbero a suo avviso necessarie da<br />
parte del governo?<br />
Ripristinare il conto consumo per le utenze domestiche<br />
Conosce altre persone che condividono la sua situazione?<br />
Sta pensando di fare un'azione di qualche tipo?<br />
Quale?<br />
Quel che le ho raccontato vale per tutti coloro che hanno<br />
costruito l'impianto e non sono riusciti ad accedere al IV<br />
conto. Per quanto mi riguarda, intendo consultare qualche<br />
associazione dei consumatori per approfondire il discorso,<br />
perché come ha capito questa situazione è tanto<br />
paradossale quanto inefficiente.<br />
Non c’è che dire, un vero pasticcio all’italiana, ove per<br />
porre rimedio ad un problema si finisce per crearne<br />
uno maggiore…<br />
*<strong>Il</strong> sig. Gabriele si riferisce al c.d. “conto energia”, vale a<br />
dire al programma europeo di incenvazione in conto<br />
esercizio della produzione di elericità da fonte solare<br />
mediante impian fotovoltaici permanentemente con<br />
nessi alla rete elerica.<br />
All’estero questo sistema sembra funzionare bene, ad es.<br />
la Germania è il primo Paese al mondo per il solare foto<br />
voltaico, sebbene non possa godere di tuo il sole che<br />
bacia noi italiani: a fronte del boom degli ulmi anni, la<br />
Germania ha ridoo drascamente gli incenvi. Ebbene,<br />
nonostante queste riduzioni, la sma è di una crescita<br />
considerevole fino al 2020 del fotovoltaico. Questo mo<br />
dello si è rivelato ecace ed ha inoltre costuito il pro<br />
pulsore per l’industria tedesca: la Germania è, infa, uno<br />
dei primi produori di pannelli ed inverter al mondo, a<br />
dierenza dell’Italia, che importa pannelli e negli anni ha<br />
trasferito all’estero molte delle agevolazioni riconosciute<br />
al solare e pagate dai consumatori italiani.<br />
In Italia, prima della introduzione del “conto energia” era<br />
possibile accedere a finanziamen a fondo perduto, men<br />
tre il conto energia è un finanziamento in conto esercizio:<br />
in praca, prima del 2005 si tendeva a incenvare l’inve<br />
smento, successivamente con l’introduzione del conto<br />
energia si è voluto piuosto incenvare la produzione di<br />
energia elerica. Negli anni, si sono succedu i diversi<br />
con energia, i quali hanno tenuto conto di diversi para<br />
metri, come ad es. a parre dal terzo conto energia la si<br />
gnificava riduzione del costo dei componen fotovoltaici.<br />
Orbene, il paradosso di cui il sig. Gabriele ci parla con<br />
cerne il quinto conto energia, avo dall’agosto del 2012.<br />
60
LA STORIA SIAMO NOI<br />
a cura di Riccardo Falzini<br />
Rievocazioni e cronache storiche su accadimenti<br />
che hanno particolari caratteristiche legate alla<br />
nostra vita contemporanea.<br />
Escort d’un temp<br />
Nel corso degli ultimi<br />
anni siamo stati tediati,<br />
fin quasi allo<br />
sfinimento, con le notizie<br />
delle attività erotiche<br />
dell’uomo politico più<br />
amato/odiato dagli italiani.<br />
Dei dettagli pruriginosi<br />
del “povero” vecchio<br />
avremmo fatto volentieri a<br />
meno, ma dietro questa debolezza<br />
dell’ormai quasi ex-cavaliere si celano losche attività<br />
di squallidi mezzani pronti a sfruttarla per ottenere favori e<br />
appalti pubblici.<br />
<strong>Il</strong> sistema pare sia stato applicato anche ad altri. Ringraziamenti,<br />
per commesse pubbliche affidate “d’urgenza” agli<br />
amici degli amici senza alcuna gara d’appalto, si concretizzavano<br />
anche con le “cure” di massaggiatrici in un centro sportivo<br />
sulla Salaria.<br />
A coloro che si sono giustamente indignati e scandalizzati, sempre<br />
troppo pochi, dobbiamo purtroppo ricordare che questa<br />
“debolezza” non è nuova per certi uomini, e che il rapporto<br />
tra eros e potere ha caratterizzato ogni società.<br />
Tralascerei di analizzare gli affari e le speculazioni di Marcello<br />
Petacci, fratello di Claretta, che tanto indispettivano il Duce,<br />
evidentemente non fino al punto di mettere alla porta la sua<br />
giovane amante e i suoi imbarazzanti familiari. Ma Claretta pagò<br />
il conto per tutti volendo seguire il suo Ben fino alla morte.<br />
Tralascerei pure Napoleone I, che comandava in Europa, ma<br />
nulla opponeva alla volontà della sua Giuseppina, per occuparmi<br />
di una vicenda del nostro glorioso Risorgimento: Camillo<br />
Benso, Conte di Cavour, seppe ricorrere a queste “armi<br />
improprie” per realizzare quel capolavoro politico che fu l’alleanza<br />
con Napoleone III Imperatore dei francesi che gli consentì<br />
di vincere la seconda guerra d’Indipendenza.<br />
La sua arma segreta, risolutiva almeno quanto il coraggio dell’<br />
esercito, e dei volontari garibaldini dei Cacciatori delle Alpi<br />
aveva un nome ed un cognome: Virginia Oldoini Verasis<br />
Contessa di Castiglione.<br />
Nasce a Firenze il 22 marzo 1837 ed entra giovinetta dalle<br />
Orsoline per una crisi mistica che durò poco. A diciassette<br />
anni la bella Virginia va in sposa al Conte di Castiglione e, trasferitasi<br />
a Torino, è ammessa alla vita di corte di Vittorio<br />
Emanuele II dove, bella e indipendente, concede i suoi favori<br />
a molte persone importanti.<br />
Presto la situazione diventa insostenibile per il marito, dagli<br />
“amici” chiamato affettuosamente Cornelio, che, anche per<br />
salvarsi dall'ingente mole di debiti contratti dalla moglie,<br />
chiede la separazione.<br />
Cavour, riconoscendo le “doti” della cugina, la sua intraprendenza<br />
e ambizione e l’indiscutibile fascino, le<br />
propone una “missione” a Parigi con il compito di favorire<br />
l’alleanza fra Napoleone III e il Piemonte. «Cerca<br />
di riuscire, cara cugina, con il mezzo che più vi sembrerà<br />
adatto,(sic) ma riuscite!». Nel secolo successivo, qualcuno<br />
fece scrivere sui muri d’Italia “la patria si serve anche facendo<br />
la guardia ad un bidone di benzina”, figurarsi nel letto dell’Imperatore!<br />
Un “servizio” meno marziale è vero, e neanche troppo segreto,<br />
ma la guerra è guerra, e certo Camillo aveva ben studiato<br />
“<strong>Il</strong> Principe” di Machiavelli.<br />
Giunta a Parigi, pienamente consapevole del valore politico<br />
della propria impresa, Virginia che conosceva bene l’uso della<br />
lingua, intendo il francese, imparò anche un codice cifrato<br />
che utilizzava nella corrispondenza col Cavour.<br />
Entrò subito in società partecipando alle feste ed agli spettacoli<br />
indossando gioielli preziosissimi e vestiti audaci e inconsueti,<br />
dei quali evidentemente sapeva disfarsi al momento<br />
opportuno, e dei numerosi flirt annotò tutti i particolari sul<br />
suoJournal.<br />
Ed è così che, tra intrighi amorosi e maneggi, intendo politici,<br />
destreggiandosi tra la diplomazia e l'alcova, seduce<br />
Napoleone III che, a Plombières, s’impegnava<br />
formalmente con Cavour ad appoggiare militarmente il Piemonte<br />
in caso d’aggressione austriaca. Missione compiuta!<br />
Ma, “passata la festa, gabbato lu Santu” poco dopo la stella<br />
di Virginia comincia ad affievolirsi: Eugenia, fervente moglie<br />
cattolica di Napoleone III, la costrinse a rientrare in Italia.<br />
Nel 1859 incontrò l'imperatore in visita in Italia. La sua richiesta<br />
di ritornare in Francia fu accolta, ma le fu consigliato<br />
di evitare la corte.<br />
Dopo aver brillato e scintillato dell’eleganza più sfrenata, tra<br />
balli ed amanti, e aver conosciuto i fasti e i trionfi della mondanità<br />
e della propria influenza, finisce i suoi giorni in solitudine,<br />
malinconica, nostalgica ed inconsolabile per il fascino<br />
perduto, facendo coprire gli specchi del suo appartamento<br />
parigino con un velo nero, affinché non rispecchino più la sua<br />
bellezza perduta.<br />
Morì il 28 Novembre 1899. Dell’influenza della contessa di<br />
Castiglione nelle questioni dell’indipendenza italiana mancano<br />
carte, documenti, che non si sono mai trovati. Subito dopo<br />
la sua morte polizia, autorità e servizi segreti bruciarono<br />
tutte le lettere e i documenti a lei inviati dalle massime personalità<br />
del tempo con le quali era entrata in contatto, re, politici<br />
e banchieri.<br />
La contessa di Castiglione è sepolta nel cimitero di Père Lachaise<br />
a Parigi.<br />
Ha detto:<br />
«Io sono io, e me ne vanto; non voglio niente<br />
dalle altre e per le altre. Io valgo molto più di<br />
loro. Riconosco che posso non sembrare<br />
buona, dato il mio carattere fiero, franco e libero,<br />
che mi fa essere talvolta cruda e dura.<br />
Così qualcuno mi detesta; ma ciò non mi importa<br />
non ci tengo a piacere a tutti».<br />
«Ogni donna ha il dovere di essere bella, non<br />
per sé, ma per gli altri. Per sé invece, deve<br />
essere ambiziosa, astuta e agguerrita».<br />
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IN LIBRERIA<br />
a cura di Nicola Mastrangelo<br />
Tra le “ruote” del Tour de France<br />
“Le 100 storie del Tour de France” è un suggestivo libro<br />
sulla corsa ciclistica più bella del mondo e sui suoi protagonisti:<br />
“ciclisti-eroi” che, alzandosi sui pedali, hanno sfidato la<br />
pioggia, il caldo, le salite impervie e<br />
quant’altro pur di entrare a Parigi e<br />
vincere la Grande Boucle. <strong>Il</strong> libro –<br />
scritto per Gremese Editore dal giornalista<br />
di “Le Monde” Mustapha<br />
Kessous e dal giornalista economico<br />
del settimanale “Le Point” Clément Lacombe<br />
- ne racconta le storie, gli aneddoti,<br />
le curiosità. Oltre al racconto<br />
delle vittorie dei campioni, incontriamo<br />
nel libro le storie dei gregari, di<br />
onori perduti e ritrovati e dell’accompagnatore<br />
instancabile del Tour: il doping.<br />
Con numeri e date ed episodi oggi<br />
impensabili, come il fatto che prima della seconda guerra i<br />
vincitori del tour avevano una media di vita più lunga della<br />
media dei francesi mentre nel secondo dopo guerra il dato<br />
si converte, con i francesi che hanno una media di vita più<br />
lunga rispetto a quella dei vincitori del tour.<br />
Con il fiato corto, leggendo, impariamo a conoscere uno<br />
sport che agli inizi era tutt’altro che pacifico, fatto di tifosi<br />
che invadevano le strade per frenare i corridori non locali e<br />
di ciclisti con i tubolari legati intorno alle spalle pronti a cambiare<br />
le gomme e risalire in sella per ripartire. Una vetrina<br />
di 100 racconti per divertirsi, emozionarsi ed appassionarsi<br />
alla storia della regina delle corse: la Grande Boucle.<br />
LE 100 STORIE DEL TOUR DE FRANCE<br />
Autori: Mustapha Kessous e Clément Lacombe<br />
Pagine: 128<br />
Anno: <strong>2013</strong><br />
Editore: Gremese<br />
Prezzo: 9,90 euro<br />
<strong>Il</strong> lato oscuro del gioco del calcio<br />
<strong>Il</strong> libro ”Calcio Criminale” racconta il lato oscuro del mondo<br />
del calcio, descrivendo le forme di illegalità che gli girano intorno<br />
e, in particolare, svela come il calcio rappresenti per<br />
la mafia un grosso business. Dove c’è denaro, c’è l’interesse<br />
della mafia che induce alla frode sportiva attraverso<br />
vittorie e sconfitte frutto di combine. Ma l’interesse della<br />
mafia va oltre il solo business: accertato che il 70% della<br />
popolazione attiva è interessato al football, la mafia ha<br />
capito che il calcio è un potente strumento di aggregazione,<br />
fondamentale per controllare il consenso sociale<br />
ed il territorio, riciclare denaro sporco, instaurare<br />
relazioni con il mondo che conta. Quello<br />
della politica e degli affari e quindi con<br />
imprenditori, banchieri, professionisti. <strong>Il</strong><br />
consenso popolare è determinante per<br />
far eleggere un sindaco o un parlamentare.<br />
<strong>Il</strong> calcio sugli spalti cancella le<br />
differenze sociali ma poi riesce ad aprire<br />
i salotti importanti ed è per la mafia dai<br />
colletti bianchi, la porta d’ingresso nella<br />
società. L’inserimento della mafia nel calcio<br />
è molteplice e va da estorsioni<br />
mascherate da sponsorizzazioni a minacce<br />
a giocatori, bagarinaggio, controllo<br />
di parcheggi, bar, appalti. Un ruolo<br />
particolare lo svolge nel mondo delle scommesse lecite ed<br />
illecite con partite truccate inserite in un vero e proprio sistema<br />
criminale-sportivo.<br />
“Vi è un pezzo del calcio - racconta l’autore - che si è rassegnato<br />
a convivere con le mafie pagando un prezzo carissimo.<br />
Un altro pezzo del calcio invece vuole convivere con le<br />
mafie servendosi dei loro capitali e della loro protezione:<br />
è un calcio fatto di violenza, corruzione, riciclaggio, omertà,<br />
connivenza. Un vero e proprio calcio criminale.” Alla fine l’autore<br />
conclude con un messaggio di speranza perché fortunatamente<br />
non tutto il calcio è così, perché una parte di<br />
questo vuole battersi concretamente contro il malaffare e<br />
mettere le mafie fuori gioco. L’autore, Pierpaolo Romani,<br />
ricercatore e giornalista pubblicista, attualmente è coordinatore<br />
nazionale dell’Associazione Avviso Pubblico, docente<br />
in master universitari e corsi di formazione e collabora dal<br />
2011 con l’Aic. È inoltre editorialista de “<strong>Il</strong> corriere del<br />
Veneto” e di “Altra economia” e scrive su “Narcomafie”, “Libera<br />
informazione” e “<strong>Il</strong> Calciatore”.<br />
CALCIO CRIMINALE<br />
Autore: Pierpaolo Romani<br />
Anno: 2012<br />
Pagine: 270<br />
Editore: Rubbettino<br />
Prezzo: 12,00 euro.<br />
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RUBRICA<br />
<strong>Il</strong> DizioMario<br />
A<br />
Acrimonia: cerimonia in cui va tutto storto<br />
Adatto: passato sardo del verbo dare<br />
Addendo: minaccioso consiglio avellinese<br />
B<br />
Bancarotta: intimo desiderio di correntista<br />
Baratto: bar infestato da grossi roditori<br />
Barcamenarsi: rissa a bordo<br />
C<br />
Calcinato: parto violento<br />
Calcolabile: impronta instabile<br />
Calcolo: complessa operazione urinaria<br />
D<br />
Degente: passabile (dial. avellinese)<br />
Delicata: donna nativa della città siciliana<br />
Delirare: perdere denaro prima dell’euro<br />
E<br />
Endocardio: modo di dire stizzito di romano in vana ricerca di<br />
oggetti (es. “endocardio sta”)<br />
Endoscopio: atterrita domanda di romano privo di garçonniere<br />
Entroterra: grido di battaglia dello speleologo<br />
F<br />
Fluttuante: calice di cristallo ripieno di champagne durante il<br />
trasporto<br />
Focolaio: l’urlo da bruciatura dell’addetto al barbecue<br />
Foggia: moda pugliese<br />
G<br />
Gonfiore: ho un fiore (dial. veneto)<br />
Gran Mogol: paroliere del Grande Battisti<br />
Gravidanza: ballo dello spermatozoo<br />
I<br />
Impala: imperativo di docente giapponese<br />
Impanare: rotolare fotomodelle nude sulla sabbia delle Maldive<br />
Impasse: non entra (dial. pugliese)<br />
L<br />
Lassista: Iddio<br />
Latitudine: la predisposizione (scarsa)<br />
Latrina: il merletto. <strong>Il</strong> pizzo<br />
M<br />
Malsano: contraddizione nei termini<br />
Mammario: contrariata esclamazione di donna al proprio compagno<br />
Mancamento: costatazione di handicap fisico<br />
tratto da: “<strong>Il</strong> DizioMario” di Fabrizio Falconi; ed. Caratelli<br />
N<br />
Nolente: spagnolo con dieci decimi di vista<br />
Nomade: non fabbricato in…<br />
Nomignolo: mano priva dell’ultimo dito<br />
O<br />
Onta: increspatura del mare in Germania<br />
Opale: chillu coso che regge lu filu (dial. ciociaro)<br />
Opossum: possibilismo latino<br />
P<br />
Panino: modo confidenziale per chiamare il padre Antonio<br />
Papaia: dolorosa elezione di pontefice<br />
Papalina: primo pontefice donna<br />
R<br />
Recensire: avvertire il sovrano della presenza di un altro re<br />
Recesso: cruda definizione antimonarchica<br />
Recinto: regale sospensorio erniario<br />
S<br />
Samurai: inizio di efferata ricostruzione mafiosa<br />
Sanguinaria: il miracolo di S. Gennaro<br />
Sannita: avellinese che s’insinua<br />
T<br />
Telepatico: ecografia al fegato<br />
Teleria: intenzione di fuga veneta<br />
Termite: tipo di formica dal carattere mansueto<br />
U<br />
Unzione: un grande fratello di mamma o papà<br />
Uppercut: imprecazione di pugile colpito da montante doloroso<br />
Upupa: grido notturno verso bella ragazza in attesa<br />
V<br />
Vedette: il miracolo in Francia di persona che riacquistò la vista<br />
Vedovile: veggente che riceve segnali di viltà<br />
Veggente: esclamazione al cinema di domenica<br />
Z<br />
Zampogna: modo di dire spagnolo per indicare una grossa gamba<br />
a cura di Franco Lesti<br />
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