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Laboratorio di cinematica 1,2-dimensionale - Cartan

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<strong>Laboratorio</strong> <strong>di</strong> <strong>cinematica</strong><br />

1, 2-<strong>di</strong>mensionale<br />

Sommario<br />

La <strong>cinematica</strong>, dal greco κινεῖν (velocità), è quella branca della fisica<br />

che si occupa <strong>di</strong> descrivere il moto degli oggetti. In questo laboratorio<br />

tratteremo della relazione spazio-tempo per corpi in moto lungo traiettorie<br />

bi<strong>di</strong>mensionali e uni<strong>di</strong>mensionali<br />

Per gli esperimenti sui moti uni<strong>di</strong>mensionali utilizzeremo la guidovia a cuscino<br />

d’aria del laboratorio del liceo, figura [1].<br />

Figura 1: Guidovia a cuscino d’aria con sensori <strong>di</strong> posizione montati<br />

La posizione dei carrelli lungo la guidovia verrà campionata con i sensori <strong>di</strong> posizione<br />

ultrasonici CI-6742, figura [2], della Pasco che verranno montati durante<br />

l’esperienza tramite della staffe. In rete è <strong>di</strong>sponibile un datasheet completo dei<br />

sensori riportante tutte le loro caratteristiche tecniche 1 .<br />

1 Come esercizio cercate il file pdf con le caratteristiche dei sensori <strong>di</strong> posizione che potrete<br />

poi citare nelle vostre relazioni<br />

1


Figura 2: Sensore <strong>di</strong> posizione Pasco, <strong>di</strong>segno tratto dal datasheet della strumentazione<br />

Per stu<strong>di</strong>are i moti bi<strong>di</strong>mensionali utilizzeremo, invece, dei piccoli cannoni ad<br />

elastico con i quali lanceremo dei proiettili il cui moto verrà ripreso e quin<strong>di</strong><br />

analizzato tramite il programma Tracker.<br />

Figura 3: Traiettoria del proiettile estratta da un filmato a 240 Hz ripreso durante il<br />

secondo laboratorio <strong>di</strong> <strong>cinematica</strong> anno scolastico 2010/2011<br />

Esercizio con la guidovia a cuscino d’aria<br />

Un treno passa davanti ad un passaggio a livello. La locomotiva transita in T 1<br />

secon<strong>di</strong> l’ultimo vagone transita in T 2 secon<strong>di</strong>. Sapendo che il treno è composto<br />

<strong>di</strong> n elementi della stessa lunghezza L, determinarne l’accelerazione nell’ipotesi<br />

che questa sia uniforme. 2 .<br />

2 Esercizio proposto dal prof. Marco Clocchiatti dell’Isis Paschini <strong>di</strong> Tolmezzo<br />

2


Possiamo rispondere, in via sperimentale, al precedente esercizio misurando con<br />

i sensori <strong>di</strong> posizione della Pasco l’accelerazione del convoglio, che in laboratorio<br />

sarà rappresentato da due slitte collegate fra loro da un filo. La misura <strong>di</strong>retta<br />

è molto semplice però non ci insegna nulla <strong>di</strong> particolarmente interessante, per<br />

questo motivo tramite una fotocellula misureremo il tempo <strong>di</strong> transito del primo<br />

e dell’ultimo “convoglio” del nostro “treno” e quin<strong>di</strong> dedurremo un’espressione<br />

analitica dell’accelerazione in funzione dei parametri del problema:<br />

a = f(L, T 1 , T 2 , n) (1)<br />

La soluzione analitica è lasciata a voi come utile esercizio <strong>di</strong> <strong>cinematica</strong> uni<strong>di</strong>mensionale,<br />

la migliore tra quelle proposte verrà a tempo debito pubblicata<br />

all’in<strong>di</strong>rizzo http://cartan.e-moka.net.<br />

Stima degli errori<br />

Tutti i dati raccolti in laboratorio saranno affetti da errori sperimentali per<br />

questo motivo le grandezze derivate che calcoleremo (velocità ed accelerazione)<br />

presenteranno un’incertezza. Al fine <strong>di</strong> valutarne la significatività sarà necessario<br />

determinare come l’incertezza sulle grandezze misurate si rifletta su quelle<br />

calcolate. In questi semplici esperimenti le uniche operazioni coinvolte saranno<br />

somme, prodotti e quozienti questo ci permette <strong>di</strong> calcolare l’errore con relativa<br />

facilità. Seguiremo le due regole:<br />

Regola 1. 3<br />

Se delle grandezze x 1 , x 2 , x 3 , x 4 . . . sono misurate con incertezze δx 1 , δx 2 , δx 3 , δx 4 . . .<br />

ed i valori sono utilizzati per calcolare una grandezza derivata<br />

y = x 1 + x 2 + x 3 + x 4 . . .<br />

l’errore massimo su y che chiameremo δy sarà dato da:<br />

δy ≈ δx 1 + δx 2 + δx 3 + δx 4 + . . .<br />

Regola 2. Se delle grandezze x 1 , x 2 , x 3 , x 4 . . . sono misurate con incertezze<br />

δx 1 , δx 2 , δx 3 , δx 4 . . . ed i valori sono utilizzati per calcolare una grandezza derivata:<br />

y = x 1x 2 . . .<br />

x 3 x 4 . . .<br />

allora l’errore relativo sulla grandezza derivata y sarà la somma degli errori<br />

relativi delle misure:<br />

δy<br />

|y| ≈ δx 1<br />

|x 1 | + δx 2<br />

|x 2 | + δx 3<br />

|x 3 | + δx 4<br />

|x 4 | + . . .<br />

Utilizzando un foglio <strong>di</strong> calcolo (ad esempio Libre Office Calc) determinate l’errore<br />

che affligge velocità ed accelerazione misurate con gli strumenti Pasco. Chi<br />

volesse approfon<strong>di</strong>re può consultare il manuale introduttivo sul calcolo degli<br />

errori [[1]].<br />

3 Se le incertezze sulle misure sono in<strong>di</strong>pendenti e casuali allora possiamo utilizzare una<br />

stima più accurata per l’errore nota come somma in quadratura<br />

3


Figura 5: Esportazione dei dati da Pasco Data Stu<strong>di</strong>o<br />

Esportazione dei dati da Pasco Data Stu<strong>di</strong>o<br />

Il programma Data Stu<strong>di</strong>o, installato nei computer del laboratorio <strong>di</strong> fisica, ci<br />

permette <strong>di</strong> acquisire le misurazioni dai sensori <strong>di</strong> posizione e <strong>di</strong> effettuare le<br />

prime analisi sui dati figura [4].<br />

Figura 4: Serie dai misure acquisite tramite Pasco Datastu<strong>di</strong>o<br />

Il programma permette l’esportazione dei dati acquisiti in formato testuale per<br />

una successiva analisi manuale o tramite altri software de<strong>di</strong>cati al calcolo numerico.<br />

La procedura <strong>di</strong> esportazione è molto semplice, dal menu File selezionate<br />

Esporta dati. . . e scegliete quin<strong>di</strong> l’insieme <strong>di</strong> misure da esportare figura [5].<br />

I dati saranno esportati in un file <strong>di</strong> testo utilizzabile poi da tutti i programmi<br />

<strong>di</strong> analisi numerica:<br />

4


Position, Run #1<br />

Time ( s ) Position ( m )<br />

0,0032 1,100<br />

0,1032 1,099<br />

0,2032 1,100<br />

0,3032 1,096<br />

0,4032 1,099<br />

0,5032 1,099<br />

0,6032 1,099<br />

0,7032 1,099<br />

Moto parabolico<br />

Per stu<strong>di</strong>are il moto <strong>di</strong> un proiettile utilizzeremo un cannone ad elastico come<br />

in figura [6]<br />

Figura 6: Cannone ad elastico montato in laboratorio<br />

Durante gli esperimenti la bocca del cannone si troverà ad una quota y 0 , l’inclinazione<br />

del tubo <strong>di</strong> lancio sarà θ e la velocità iniziale del proiettile sarà v 0 . Le<br />

componenti della velocità v(t) saranno:<br />

v x (t) = v 0 cos θ (2)<br />

v y (t) = v 0 sin θ − gt (3)<br />

dove g è l’accelerazione <strong>di</strong> gravità. Le componenti dello spostamento saranno:<br />

x(t) = v 0 t cos θ (4)<br />

y(t) = y 0 + v 0 t sin θ − 1 2 gt2 (5)<br />

dove si è presupposto che la bocca del cannone si trovi alle coor<strong>di</strong>nate x = 0<br />

e y = y 0 . Dalle [4] possiamo ricavare facilmente la <strong>di</strong>stanza L dalla bocca del<br />

cannone ad un istante t:<br />

√<br />

L(t) =<br />

(v 0 t cos θ) 2 + (v 0 t sin θ − 1 2 gt2 ) 2 (6)<br />

5


e la gittata in funzione dell’angolo θ:<br />

g(θ) = v 0 cos θ v 0 sin θ + √ v 2 sin 2 θ + 2y 0 g<br />

g<br />

avremo gittata massima per un angolo θ:<br />

√<br />

v0 2 θ max = arccos<br />

+ 2gy 0<br />

2v0 2 + 2gy 0<br />

(7)<br />

(8)<br />

possiamo notare che se y 0 = 0 allora θ max = arccos 1 √<br />

2<br />

= π/4<br />

gΘ<br />

0.7<br />

0.6<br />

0.5<br />

0.4<br />

0.3<br />

0.2<br />

0.1<br />

0.0<br />

0.0 0.5 1.0 1.5<br />

Θ<br />

Figura 7: Gittata in funzione dell’angolo θ e della posizione iniziale y 0 del proiettile.<br />

Velocità iniziale v 0 = 2ms −1 e 0 ≤ y 0 ≤ 0.5m<br />

Tutti calcoli presentati precedentemente si suppongono svolti in assenza <strong>di</strong> atmosfera,<br />

considerando la terra un sistema inerziale e l’accelerazione <strong>di</strong> gravità<br />

costante; per tali motivi i risultati sperimentali si <strong>di</strong>scosteranno dalle previsioni<br />

teoriche presentate precedentemente.<br />

Determinazione della gittata<br />

Per una determinazione sperimentale della relazione che lega la velocità iniziale<br />

del proiettile all’inclinazione del cannone e alla quota della bocca del cannone<br />

stesso effettueremo svariate prove <strong>di</strong> lancio per ogni copia <strong>di</strong> valori (θ, y 0 ) e<br />

riporteremo i dati in un grafico simile a quello <strong>di</strong> figura [7]. Per minimizzare<br />

gli errori sperimentali nel suddetto grafico inseriremo unicamente la me<strong>di</strong>a delle<br />

misure raccolte per ogni coppia <strong>di</strong> valori inclinazione-quota iniziale.<br />

6


Figura 8: Misurazione dell’angolo che il cannone forma con l’orizzontale<br />

Traiettoria<br />

Conoscendo il vettore posizione r(t) possiamo ricavare la traiettoria della pallina<br />

soggetta ad un moto accelerato lungo l’asse verticale ed uno a velocità costante<br />

lungo l’asse orizzontale. Siccome le componenti del vettore posizione r espresse<br />

in coor<strong>di</strong>nate cartesiane rappresentano le coor<strong>di</strong>nate della pallina ad un certo<br />

istante <strong>di</strong> tempo t possiamo scrivere il sistema:<br />

{<br />

x = v 0 cos θt<br />

y = v 0 sin θt − 1 2 gt2 (9)<br />

Per ottenere l’equazione della traiettoria dobbiamo cercare una relazione in<strong>di</strong>pendente<br />

dal tempo tra le variabili x ed y. Dalla [9] ve<strong>di</strong>amo che è sufficiente<br />

ricavare il tempo dalla prima equazione del sistema e sostituirlo nella seconda:<br />

⎧<br />

x<br />

⎪⎨<br />

t =<br />

v 0 cos θ<br />

(10)<br />

⎪⎩<br />

y = v 0 sin θt − 1 2 gt2<br />

da cui ricaviamo:<br />

y = tan θx −<br />

gx 2<br />

2v 2 0 cos2 θ<br />

(11)<br />

ovvero l’equazione <strong>di</strong> una parabola con la concavità rivolta verso il basso.<br />

Per determinare la traiettoria del proiettile lanciato dal cannone ad elastico,<br />

utilizzeremo una macchina fotografica <strong>di</strong>gitale in grado <strong>di</strong> riprendere filmati ad<br />

alta velocità.<br />

7


Figura 9: La traiettoria sarà determinata misurando le successive posizioni del centro<br />

della pallina.<br />

Procederemo nel modo seguente:<br />

• Impostiamo la frequenza <strong>di</strong> campionamento della macchina fotografica (es<br />

240Hz)<br />

• Ripren<strong>di</strong>amo il moto per una data estrazione del pistone del cannone.<br />

• Ripetiamo la ripresa per tre volte (ad allungamento fisso dell’elastico)<br />

I filmati dovranno essere poi rielaborati tramite il programma Tracker come visto<br />

durante il laboratorio sull’analisi dati. Per meglio visualizzare la traiettoria del<br />

proiettile vi consigliamo <strong>di</strong> effettuare, oltre all’elaborazione con Tracker, anche<br />

la sovrapposizione dei fotogrammi con la tecnica esposta durante il laboratorio<br />

dello scorso anno 4 .<br />

Riferimenti bibliografici<br />

[1] J.R. Taylor Introduzione all’analisi degli errori - Zanichelli<br />

4 Potete trovare una guida esemplificativa all’in<strong>di</strong>rizzo http://cartan.e-moka.net/Fisica/<br />

<strong>Laboratorio</strong>/<strong>Laboratorio</strong>-7-<strong>cinematica</strong>-bi<strong>di</strong>mensionale<br />

8

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