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Crescita dimensionale e qualitativa delle imprese venete - Sito Siav

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PARTE II<br />

c. lo sviluppo di relazioni con fornitori extradistrettuali di servizi di rilevanza strategica,<br />

in attività come l’innovazione tecnologica, lo sviluppo dei nuovi prodotti, la gestione<br />

della qualità, il marketing, i servizi finanziari;<br />

d. in alcuni casi, la cooperazione con partner industriali localizzati all’esterno del<br />

distretto, che operano nello stesso settore o in settori collegati, per lo sviluppo<br />

congiunto di progetti di innovazione o di strategie di penetrazione commerciale.<br />

Con riferimento alla prima direttrice di internazionalizzazione e in particolare agli<br />

investimenti produttivi in paesi esteri, va osservato che alcuni sono guidati da un<br />

orientamento al mercato di sbocco, al fine di servire in modo efficace nuovi e importanti<br />

mercati. Altri seguono invece un orientamento al mercato degli approvvigionamenti e<br />

sono motivati in via esclusiva dall’opportunità di sfruttare differenziali favorevoli nei<br />

costi di produzione, che peraltro possono sussistere e rafforzare anche<br />

il primo tipo di<br />

motivazione. Nel primo caso tuttavia, a differenza del secondo, gli investimenti esteri<br />

non risultano di norma sostitutivi di capacità produttiva presente nel distretto, in quanto<br />

la logica sottesa è di tipo espansivo.<br />

Riprendendo una visione d’insieme, si può dunque affermare che l’internazionalizzazione<br />

<strong>delle</strong> IDG coinvolge le attività della catena del valore entro i confini proprietari<br />

dell’impresa, e all’esterno di tali confini le relazioni con altre <strong>imprese</strong>, seguendo una<br />

logica strategica di global networking. Sotto il profilo cognitivo, l’impresa che assume la<br />

forma distrettuale-globale trasferisce e assorbe conoscenze su base internazionale.<br />

Sulla stessa base, combina le proprie conoscenze con quelle di altri soggetti con cui<br />

entra in relazione, producendo nuove conoscenze.<br />

Le IDG fuoriescono dunque dal modello basato<br />

sulla spinta internalizzazione nel<br />

contesto locale dei mercati dei beni intermedi e dei servizi, con effetti di sostituzione e<br />

di pressione<br />

evolutiva che coinvolgono l’offerta distrettuale di subforniture, i tradizionali<br />

intermediari commerciali e gli altri operatori terziari del distretto, dalle banche alle<br />

<strong>imprese</strong> del settore logistico. In generale, le IDG tendono a selezionare tutte le<br />

relazioni<br />

intradistrettuali: la qualità e il prezzo degli output offerti nei mercati interni<br />

diventano,<br />

infatti, oggetto di confronto costante con quanto risulta accessibile o può<br />

ess ere direttamente prodotto all’esterno. Nella forma estrema,<br />

l’IDG non intrattiene più<br />

relazioni con altre <strong>imprese</strong> locali e mantiene la connotazione “distrettuale” solo per le<br />

attività proprietarie localizzate nel distretto.<br />

Un caso emblematico di impresa distrettuale-globale, analizzato in profondità<br />

in questo rapporto di ricerca, è il Gruppo Mastrotto nel distretto conciario di<br />

Arzignano.<br />

IRES VENETO – CRESCITA DIMENSIONALE E QUALITATIVA DELLE IMPRESE VENETE 93

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