Crescita dimensionale e qualitativa delle imprese venete - Sito Siav
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PARTE II<br />
Come si è detto, le <strong>imprese</strong> tendono a sviluppare con i soggetti caratterizzati da un più<br />
elevato valore competitivo rapporti di natura cooperativa. In questo paragrafo<br />
focalizziamo l’attenzione sulla cooperazione inter-firm come strumento utilizzabile<br />
dall’impresa per acquisire un vantaggio competitivo attraverso le relazioni della rete del<br />
valore.<br />
Portando a sintesi gli studi che hanno affrontato il fenomeno della cooperazione tra<br />
<strong>imprese</strong> si può trarre un modello generale, applicabile ad esempio al rapporto tra un<br />
produttore e un distributore, a una relazione di subfornitura oppure allo sviluppo di un<br />
nuovo prodotto attraverso un progetto congiunto realizzato da due <strong>imprese</strong> che<br />
operano nello stesso settore o in settori laterali (Grandinetti, Chiarvesio, Paiola, 2005).<br />
Il modello è estendibile alle forme di cooperazione che coinvolgono più di due <strong>imprese</strong>,<br />
come nel caso di un progetto di penetrazione commerciale in un determinato mercato<br />
estero messo in campo da più <strong>imprese</strong> che operano nello stesso settore.<br />
Ogni impresa può utilizzare i collegamenti con altri soggetti come leva per acquisire un<br />
vantaggio competitivo. Spesso, però, il raggiungimento di questo obiettivo diventa<br />
possibile, e sostenibile nel tempo, solo attraverso un processo dinamico di interazione<br />
tra le parti in causa. Ciò è vero al sussistere di una o più tra le seguenti tre condizioni:<br />
la presenza di fattori di complessità che portano a ridurre la probabilità di conseguire<br />
l’obiettivo desiderato; la razionalità limitata dei soggetti; la presenza di asimmetria<br />
informativa tra i soggetti.<br />
Nel processo di interazione, che qualifica un rapporto di tipo cooperativo tra due (o più)<br />
<strong>imprese</strong>, entrano in gioco diverse dimensioni critiche, che corrispondono alle seguenti<br />
variabili (processi) relazionali:<br />
a. il commitment dei partner,<br />
b. la trasparenza informativa,<br />
c. l’adattamento reciproco,<br />
d. la fiducia reciproca.<br />
La disamina di queste relazioni consente di chiarire il modo in cui la cooperazione, come<br />
modalità specifica di gestione di una relazione interorganizzativa, agisce sui fattori<br />
(complessità, razionalità limitata, asimmetria informativa) che inibiscono l’efficacia <strong>delle</strong><br />
relazioni come fonte di vantaggio competitivo.<br />
Innanzitutto, l’intero percorso che porta al raggiungimento dell’obiettivo generale<br />
(vantaggio competitivo) e degli obiettivi specifici di una relazione interorganizzativa (ad<br />
esempio, lo sviluppo congiunto di un’importante innovazione di prodotto) implica una<br />
serie di attività di gestione del collegamento, a partire dai primi contatti propedeutici<br />
IRES VENETO – CRESCITA DIMENSIONALE E QUALITATIVA DELLE IMPRESE VENETE 66