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Crescita dimensionale e qualitativa delle imprese venete - Sito Siav

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PARTE II<br />

un’impresa; l’acquisizione di un ramo d’azienda, ossia di una parte di un’altra impresa<br />

(Rispoli, 1998).<br />

La crescita relazionale può essere invece definita come ampliamento della rete del<br />

valore dell’impresa. La rete del valore è l’insieme di relazioni utili per il vantaggio<br />

competitivo che fanno capo all’impresa stessa. In quest’ottica, il valore diventa il<br />

risultato della rete o costellazione di attori impegnati nella sua co-produzione<br />

(Grandinetti, 1993; Normann, Ramirez, 1994; Parolini, 1996; Normann, 2001).<br />

Come è noto, le relazioni inter-firm compongono una tipologia estremamente articolata,<br />

che va dai rapporti di subfornitura alla partecipazione (non di controllo) di un’impresa<br />

nel capitale di rischio di un’altra e alle joint ventures. Tra i criteri proposti in letteratura<br />

per classificarle, oltre alla forma giuridica, sono stati indicati: la direzione della<br />

relazione nella rete del valore (orizzontale, verticale, laterale); lo scope della relazione<br />

(focalizzato in un’attività specifica o più complesso); la presenza o meno di<br />

partecipazioni azionarie (relazioni equity e non equity); il numero di soggetti legati dalla<br />

relazione (Faulkner, 1995) 9 .<br />

Si deve notare che gli investimenti in alleanze di tipo equity rappresentano una forma<br />

ibrida tra la crescita <strong>dimensionale</strong> e la crescita relazionale, collocandosi al confine tra<br />

le due dimensioni della crescita.<br />

La crescita relazionale richiama il concetto di rete del valore, che è opportuno delineare<br />

nei suoi contorni. Facendo riferimento come organizzazione focale a un’impresa<br />

industriale, la rete del valore include innanzitutto i fornitori di input materiali e<br />

immateriali a monte e i clienti diretti e indiretti a valle, nella logica porteriana del<br />

sistema verticale del valore (Porter, 1985). Si aggiungono i rapporti con i partner di<br />

affari e gli alleati, che estendono la trama <strong>delle</strong> relazioni di valore in direzione<br />

orizzontale o laterale, a seconda che le <strong>imprese</strong> coinvolte appartengano o meno allo<br />

stesso settore dell’impresa focale. D’altra parte, l’ambiente rilevante per il vantaggio<br />

competitivo di un’impresa non è occupato solo da questi soggetti, ma corrisponde a un<br />

più ampio e complesso sistema di attori, con i quali l’impresa può sviluppare relazioni<br />

utili. Ad esempio, l’impresa può avere attivato una trama di relazioni con istituzioni<br />

scientifiche, laboratori di ricerca, organizzazioni culturali, per scambiare informazioni e<br />

conoscenze nell’area di proprio interesse. Ancora, la collaborazione con determinate<br />

9 I criteri indicati possono essere utilizzati per classificare le alleanze, ossia le forme di<br />

cooperazione, o più in generale le relazioni inter-firm. Naturalmente, le relazioni equity rientrano<br />

per definizione nell’ambito della cooperazione.<br />

IRES VENETO – CRESCITA DIMENSIONALE E QUALITATIVA DELLE IMPRESE VENETE 61

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